Primo storico incontro tra Empoli e gallipoli, andiamo quindi a conoscere più da vicino la storia di questi nostri nuovi avversari:
La squadra del Gallipoli ha sempre militato nelle serie dilettantistiche regionali fino alla stagione 1971/72, anno in cui la compagine salentina vince il campionato di Promozione e si appresta ad affrontare il suo primo campionato di serie D della sua storia. L’avventura in D però dura solo un anno, e il Gallipoli viene retrocesso in Promozione. Ma la squadra jonica, dopo una splendida cavalcata conclusa con lo spareggio promozione a Lecce contro il Casarano vinto per 1-0, il 23 maggio 1974 ritorna nella quarta serie.
Dopo 4 campionati in D il Gallipoli, nella stagione 1977/78, giunge alla vittoria del campionato ottenendo la prima promozione in C della sua storia. La prima annata tra i professionisti si chiude con una salvezza al cardiopalma, nell’ ultima giornata, grazie ad una sorta di spareggio salvezza a Vasto conclusosi con la vittoria del Gallipoli. Ma la gioia per l’insperata salvezza presto farà posto alla grande delusione in seguito alla mancata iscrizione al campionato di C2 1979/80 a causa di inadempienze finanziare: si riparte dunque dalla Prima Categoria. Il Gallipoli non riuscirà mai ad andare oltre l’Eccellenza, e nella stagione 98/99 la società giallorossa viene radiata dal campionato in seguito al rifiuto di scendere in campo in tre partite.
Il calcio a Gallipoli scompare. Ci pensa però Antonio Vallebona a costituire nel 1999 la nuova società, rilevando il titolo del Leverano, squadra militante in Prima Categoria: in due anni il Gallipoli raggiunge il campionato di Eccellenza.
Nel 2002 arriva l’interessamento da parte dell’imprenditore petrolifero Vincenzo Barba, che rileva la società. La prima stagione di Barba si conclude con un discreto sesto posto, ma le ambizioni del presidente sono altre: “B come Barba”, questo è lo slogan del suo progetto. E per la stagione 2003/04 il patron prepara una grande squadra guidata dal tecnico Antonio Toma che domina il campionato, riottenendo la Serie D dopo 25 anni.
Anche per la stagione seguente il presidente Barba non badò a spese e fornì al neo tecnico Franco Giugno, assieme al nuovo ds Danilo Pagni, una squadra di primo ordine, che annoverava tra le sue fila l’attaccante argentino Josè Ignacio Castillo, affiancandolo a Riccardo Innocenti (insieme frutteranno 45 gol). Dopo un campionato condotto sin dalle prime partite al comando, il Gallipoli ottenne la matematica promozione in C2 il 1º maggio nel derby contro il Nardò: i giallorossi tornano in C2.
Per affrontare il secondo campionato tra i professionisti della storia del Gallipoli il patron Barba confermò Castillo, resistendo alle numerosissime richieste da club di serie superiori, ingaggiò Gaetano Auteri come allenatore e puntellò l’organico con gente esperta della categoria. Anche quell’anno, dalla prima all’ultima giornata, il Gallipoli condusse il campionato saldamente in testa, ottenendo la terza promozione in tre anni, impresa riuscita a ben poche squadre. Ma il Gallipoli in quella stagione non si accontentò solo della promozione in C1: arrivò infatti anche la vittoria della Coppa Italia Serie C, riuscendo a prevalere nella doppia finale contro la Sanremese.
Per la stagione seguente Barba continuò a fare affidamento su Auteri, ma molti elementi protagonisti della splendida annata 2005/2006 andarono via, come Castillo (al Frosinone in B), Raimondi (al Pisa), Innocenti (alla Val di Sangro). La stagione si rivelò molto difficile per il Gallipoli, che non riuscirà mai ad entrare in zona playoff; dovuto anche alla crisi di risultati che perdurò da gennaio 2007 fino alla fine del campionato, che portò anche ad un allontanamento temporaneo del tecnico Auteri, richiamato una settimana dopo il suo esonero. Il Gallipoli chiuse al decimo posto a pari punti con la Salernitana.
Per la stagione 2007/08 Barba operò un’autentica rivoluzione: chiamò Dario Bonetti come allenatore e soltanto 8 giocatori della rosa precedente saranno riconfermati. L’inizio è positivo: vittoria casalinga per 4-1 contro la Massese, pareggio all’ultimo secondo per 1-1 a Salerno grazie a Stefano Morello.
Il Gallipoli si portò così in zona playoff, occupandola per gran parte del campionato grazie ad uno straordinario rendimento casalingo (compreso il 2-0 alla capolista Salernitana), nonostante la carenza di punti lontano dalle mura amiche (una sola vittoria in trasferta in tutto il campionato, a Pistoia). A causa di incomprensioni con l’ambiente, dopo la ventiseiesima giornata Dario Bonetti venne sostituito da Vincenzo Patania, lasciando la squadra al momento terza in classifica.
Il cambio parve dare i suoi frutti: dopo una rocambolesca sconfitta con l’Arezzo per 3-2 il Gallipoli travolse la diretta concorrente Perugia per 3-0. Poi la squadra, come l’anno precedente, ebbe un crollo fisico e mentale che la portò a totalizzare un punto in 6 partite e a uscire sconfitta dall’incontro casalingo contro il Crotone e dalle trasferte con Sambenedettese, Potenza, Martina (ultimo in classifica e già matematicamente retrocesso) e Juve Stabia. Una nuova sconfitta fu patita nell’incontro casalingo col Pescara. Questi risultati portarono la squadra al nono posto in classifica, posizione mantenuta fino a fine stagione.
La stagione segna un netto cambiamento in società: al posto di Pagni e Patania vengono chiamati Gino Dimitri, ex responsabile dell’area tecnica del settore giovanile del Lecce, e come allenatore Giuseppe Giannini. La rosa, che combina giovani promettenti ed elementi esperti della categoria, punta con decisione alla promozione in Serie B, anche sfruttando il fattore-campo legato soprattutto all’atipico terreno in sintetico.
In campionato il Gallipoli mantiene un rendimento costante. La formazione ionica può contare su un organico molto valido, che ha in Ciro Ginestra e Francesco Di Gennaro due prolifici attaccanti, cui si aggiungono il regista David Mounard, i centrocampisti centrali Gennaro Esposito e Giuseppe Russo e una difesa di spessore, guidata dal portiere Generoso Rossi.
Il Gallipoli si insedia solitario in vetta alla classifica sin dalle prime giornate, con 16 punti dopo sole 6 partite. Poi la squadra accusa un calo nelle successive battute (sconfitte esterne a Foggia e Pescara e pareggio interno con l’Arezzo), ma subito si riprende, sconfiggendo il club campano della Cavese al Bianco per 5-1.
È il periodo tra dicembre e gennaio che consolida il Gallipoli tra le pretendenti alla promozione in Serie B, a differenza di quanto avvenuto nelle stagioni precedenti, quando la squadra in questo periodo ebbe cali fisici e mentali. Seguiranno le vittorie con il Crotone in casa e nel derby pugliese col Taranto allo Iacovone. La squadra giallorossa in casa ha un rendimento molto positivo, ma rispetto alla stagione precedente decisivo è anche il rendimento in trasferta.
La svolta della stagione risale al 26 aprile, quando il team di Giannini deve affrontare a Crotone i rossoblu allenati dal salentino Francesco Moriero. La classifica vede il Gallipoli in testa a 57 punti e il Crotone staccato di un solo punto, a 56. Dopo il primo tempo conclusosi a reti bianche, il Crotone passa in vantaggio con Basso su rigore, ma il Gallipoli si porta sull’1-1 con un tiro di destro del bomber Ginestra, prima che all’89esimo minuto l’attaccante Di Gennaro firmi il definitivo 2-1 con un tiro in diagonale. Il gol, festeggiato con gli 800 tifosi gallipolini giunti in Calabria, consente al Gallipoli di aumentare il distacco, che sale a 4 punti.
La gioia definitiva per i tifosi gallipolini arriva il 17 maggio 2009, quando i giallorossi, davanti a 7.000 spettatori festanti in uno Stadio Bianco gremito in ogni ordine di posto, batte tra le mura amiche 3-2 la Real Marcianise. Al fischio finale cominciano le celebrazioni, con cori e inni rivolti alla società, alla squadra e al mister Giannini. Per i salentini si tratta così del primo approdo in Serie B nella loro storia: così facendo il Gallipoli è la quarta salentina, dopo il Lecce, il Taranto e il Brindisi, ad accedere alla serie cadetta.
Pochi giorni più tardi il Gallipoli prevale nella doppia sfida valida per la Supercoppa di Lega contro il Cesena: dopo lo 0-0 in casa, il Gallipoli riesce ad espugnare lo Stadio Dino Manuzzi per 2-1 grazie all’autogol di Cusaro e la marcatura di Buzzegoli.
L’euforia per la storica promozione in Serie B viene subito spenta dalle prime avvisaglie di crisi che segna l’estate del Gallipoli. Inizialmente riemerge con forza l’annosa questione dell’idoneità dello Stadio Antonio Bianco, non sottoposto ai necessari lavori di adeguamento nonostante i malumori della tifoseria, con il conseguente trasferimento del Gallipoli allo Stadio Via del Mare di Lecce per le partite casalinghe.
Il problema dello stadio, tuttavia, in seguito passa in secondo piano. Il presidente Barba rende nota la volontà di cercare qualcuno che lo affianchi nella gestione societaria, ritenendo la Serie B un campionato troppo oneroso per non essere coadiuvato alla guida del club. Nel caso in cui non avesse trovato nessuno disposto ad accompagnarlo, Barba si dice disposto a consegnare il titolo sportivo nelle mani del sindaco. La questione si protrae per quasi tutta l’estate, con dichiarazioni di accordi già conclusi e successive smentite.
Nel frattempo la squadra versa in un totale immobilismo: mentre le altre compagini della serie cadetta hanno cominciato la preparazione estiva e hanno concluso i primi acquisti, a Gallipoli la situazione è in fase di stallo. Dell’organico artefice della promozione sono solo quattro i giocatori sotto contratto (Ginestra, Di Gennaro, Mounard e Russo, quest’ultimo ceduto poi al Verona), senza guida tecnica, perché a fine giugno le strade di Barba e Giannini si separano.
Il 7 luglio 2009 il presidente Barba sembra porre fine alla crisi societaria, riuscendo a iscrivere la squadra alla Serie B, e chiede aiuto a imprenditori locali per sostenere la squadra, ma il clima a Gallipoli è teso. All’inizio di agosto circolano voci di un accordo tra Barba e il dirigente Luca Pagliuso, che verrebbe designato direttore generale, con la conferma di Giannini come allenatore, ma la trattativa non va in porto. Gli ultras contestano duramente il presidente, il quale comunica l’intenzione di cedere loro la società a costo zero. I tifosi accolgono l’invito e si offrono disponibili ad acquisire il Gallipoli, ponendo le basi per una trattativa senza precedenti nel mondo del calcio. Dopo neanche un giorno dall’incontro che avrebbe potuto rivelarsi decisivo per la storica cessione, Barba annuncia che la trattativa si è arenata e che è in procinto di chiudere con un gruppo di imprenditori friulani facenti capo a Daniele D’Odorico.
Il 9 agosto il Gallipoli, nella partita della seconda fase di Coppa Italia contro il Lumezzane, giocata fuori casa, ha mandato in campo la primavera e ha subito una netta sconfitta per 6-0.
L’11 agosto il presidente, evidentemente alla luce della forte contestazione, decide di lasciare l’incarico e ufficializza la cessione al gruppo di D’Odorico. A meno di dieci giorni dalla prima partita di campionato ad Ascoli Piceno, il Gallipoli riparte, con D’Odorico presidente e Vittorio Fioretti (ex direttore sportivo di Padova, Triestina e Arezzo) come responsabile del calciomercato. Il primo tassello messo a punto dalla nuova dirigenza è stata la riconferma di Giannini nel ruolo di allenatore e la susseguente partenza in ritiro dei 3 giocatori in rosa più 5 elementi delle giovanili.
Il 21 agosto 2009 la squadra giallorossa debutta bene in Serie B, pareggiando 1-1 con l’Ascoli dopo essere passata in vantaggio con un gol di Di Gennaro, uno degli artefici della promozione in Serie B dei gallipolini. La squadra coglie la prima vittoria nel campionato cadetto alla sesta giornata, il 22 settembre, battendo l’Ancona (1-0) allo Stadio Via del Mare di Lecce.
fonte: wikipedia