Grazie ai ragazzi prima di tutto. Ci hanno insegnato che un gruppo non è soltanto un insieme numerico di persone ma è sopratutto legame e rispetto, unità e condivisione, luogo dove la qualità e la personalità del singolo si esaltano e trovano spazio e ragione. Ci hanno insegnato….. che il coraggio è sì un po’ di sana incoscienza ma anche consapevolezza di sé, e che non è solo inseguire un sogno ma crederci, e che non si acquista al supermercato dei social ma si trova dentro di noi e nell’altro che ci sta vicino, con il quale si può parlare, confrontarci, in una parola: comunicare…e che nessuna partita si perde prima di giocarla, mai….e che cosa vuol dire non perdersi d’animo…e quale sia il senso dello striscione che da anni campeggia nella Maratona “Del Rosso” dello Stadio “Castellani”: ORGOGLIOSI DI ESSERE EMPOLESI. Sì, ieri ogni tifoso empolese ed ogni cittadino di questa città, grazie a voi ha sentito qualcosa dentro che faceva bene al cuore e si è sentito importante. Ci avete trascinato nel vostro sogno e di questo vi saremo sempre grati.
Il cuore e la mente di un vecchio tifoso, più ancora che giornalista, vanno ai ricordi di Finali perse per un soffio o per sfortuna” che voi, oggi, avete splendidamente “vendicato”, ma vanno anche e soprattutto all’oggi, alla conferma che voi avete in modo chiaro ed indiscutibile dato: che l’Empoli può essere solo quello che siete stati voi oggi: l’umilità, la semplicità, la fatica che premia, il sudore che mette le ali, la qualità che si raggiunge con l’impegno. Credo che questo, con il vostro scudetto, sia il messaggio più grande che consegnate nelle mani di chi dovrà portare nel futuro la storia della Società.
L’Empoli aveva vinto solo una volta uno scudetto, con la “Primavera”, nella Stagione 1998/99. E, sempre con la “Primavera” erano venute una Coppa Italia (1991/92) ed un “Torneo di Viareggio” (2000). Con le squadre che oggi si definiscono “Under” e che prima erano “Allievi” e “Giovanissimi” tanti Tornei vinti, tante volte in alto, ma mai sulla cima. Voi siete i primi ad avere conquistato la vetta e avete appena scritto un pezzo di storia dell’Empoli, alla vigilia dei suoi 100 anni. Vi stringo la mano uno ad uno.
Grazie a tutto lo Staff che ha accompagnato la squadra dal ritiro dell’agosto 2018 fino a Ravenna: Diego Rognini, Matteo Fantozzi, Giacomo Chetoni, Ettore Iacopetti,
Matteo Bandini, Paolo Meli , Dott. Eligio Cavalli, Dott. Jacopo Giuliattini, Marco Vichi. Un particolare ringraziamento mi sia consentito di farlo a Roberto Gufoni e Giorgio Casarotto, gli accompagnatori ufficiali della squadra. E’ grazie a loro se ho potuto ogni settimana essere informato sulle partite giocate. Lo hanno fatto sempre con puntualità e disponibilità ed è stato con loro, da “vecchi” empolesi innamorati della maglia azzurra, che sabato ho condiviso le emozioni prima e dopo la partita con l’Inter.
Grazie ad Antonio Buscè. Il mister è davvero un pezzo di storia che cammina e guarda avanti ma che trascina con sè, con orgoglio e dignità, il passato da cui proviene. Ha raccolto ad inizio Stagione una squadra “Under 16”, “scendendo” dalla “Under 17” dell’anno precedente. Ha accettato la sfida in silenzio, ed in silenzio l’ha vinta, eccome se l’ha vinta! Mettendo in campo e regalando ai ragazzi quelle che sono state sempre le sue armi migliori: la voglia di lottare, l’impegno, il rispetto per il lavoro, l’amore infinito per la maglia ed il senso di orgoglio di portarla addosso. Anche questa volta è scappato sulla fascia a sfidare il vento e nessuno lo ha saputo fermare. Perché Antonio gli spazi prima di trovarli se li inventava e li rendeva possibili.
Insieme ai Dirigenti di oggi non possiamo infine dimenticare tutti quelli che questa squadra, adesso Campione d’Italia, hanno contribuito a costruire nel tempo. Moltissimi dei ragazzi che sabato sera hanno vinto il tricolore vengono da scelte che in passato hanno fatto due Dirigenti che adesso ad Empoli non ci sono più: Andrea Innocenti e Marco Bertelli. Un pezzo di scudetto va anche a loro.
Un’ultima considerazione. L’Empoli dei giovani ha vinto i trofei e le competizioni più importanti del calcio italiano 4 volte: 3 con la “Primavera” e adesso con gli “Under 16”. Con la “Primavera” ha vinto una Coppa Italia (1991/92, allenatore Ettore Donati), un Campionato (1998/99, allenatore Ezio Gelain), un Torneo di Viareggio (2000, allenatore Luca Cecconi). Con la “Under 16” ha vinto sabato un Campionato: allenatore Antonio Buscè. Tutti loro avevano indossato, da giocatori, la maglia dell’Empoli.
L’Empoli FC tributerà certamente ai suoi ragazzi il dovuto ringraziamento. Ci permettiamo onfine div rivolgere un invito anche all’Assessore allo Sport ed Sindaco di Empoli affinché, a nome della città, offrano un riconoscimento a questo gruppo che ha portato, nel calcio, per la seconda volta in città uno scudetto tricolore. Credo che i ragazzi e i loro Dirigenti se lo meritino.
Complimenti anche a Fabrizio, articolo bellissimo, tutto cuore e competenza, degno di un’impresa memorabile.
Come sempre bravissimo!!!. Complimenti! Fabrizio!!
I complimenti alla squadra li ho fatti sabato sera…………ma non guasta ripeterli……………
BRAVISSIMi!!!!
Io non ho capito molto del cambio nomi…
Questa under16 sarebbero quelli che prima si chiamavano Giovanissimi?
l’Empoli è questo! l’Empoli è sempre stato questo. Da qui bisogna ripartire.
La categoria Under 16 è stata inserita nei Campionati giovanili nazionali solo dalla stagione 2016/2017. Sono ragazzi che prima facevano i Campionati Regionali Allievi B, in pratica sono di età che sta fra quella degli Under 17 (ex Allievi) e quella degli Under 15 (ex Giovanissimi)
Grandi ragazzi, allenatore e staff, ma grande anche Fioravanti che con questo articolo fà capire cosa è l’Empoli e cosa deve essere in futuro, bravo Fabrizio per me sei uno dei migliori giornalisti empolesi, e non solo perchè unisci intelligenza a praticità e semplicità Grazie per il tuo lavoro.
Fabrizio,a nome mio,dei ragazzi,dello staff e di Antonio ti volevo ringraziare per le bellissime parole che hai speso nei nostri confronti. Questo è un bellissimo regalo che abbiamo fatto alla nostra società in primis e a tutta la città di Empoli. Concludo con il grido di incoraggiamento che siamo soliti urlare nello spogliatoio prima di ogni gara:
“NON SI MOLLA UN CAZZO!!!ORGOGLIOSI DI ESSERE EMPOLESI!!!”
Bell’articolo , ma quando si fa i nomi falli di tutto lo staff per piacere . Mi Sto arrivando! Che hai dimenticato qualcuno. Ciò non toglie nulla a questo fantastico risultato. Congratulazioni