Quando abbiamo iniziaro la rubrica FUORICAMPO avevamo scritto che ci saremmo occupati di argomenti afferenti il calcio ma non necessariamente – anzi quasi mai –  legati all’attualità. E avevamo preannunciato anche un “Vocabolario del calcio” nel quale, in ordine alfabetico (che cercheremo di mantenere sino alla fine…concedendoci della varianti dl caso!) riportiamo le varie voci che negli anni sono state parte fondamentale del lessico di questo sport.

Partiamo oggi con tre di queste voci: allenatore, arbitro, calcio dangolo.

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ALLENATORE

Agli inizi del calcio non esisteva la figura dell’allenatore così come lo conosciamo oggi. Erano i giocatori più anziani, o i più esperti, che davano alcune indicazioni ai compagni nel corso di una partita.

Figure simili iniziano ad essere citate nei resoconti solo a partire dal 1901 ma c’è chi sostiene che il primo allenatore della storia del calcio sia stato lo scozzese George Ramsay. Prima capitano dell’Aston Villa dal 1876 al 1884 successivamente ne divenne allenatore per ben quarantadue anni, dal 1884 al 1926, periodo nel quale vinse 6 Campionati Inglesi e 6 Coppe d’Inghilterra. La sua associazione con il calcio è durata 59 anni.

In Italia fino alla prima decade del ’900 non si conosceva la figura dell’allenatore. Fu il Genoa, nel 1912 ad ingaggiare un ex calciatore inglese, William Garbutt, al quale affidò il compito di guidare la squadra. Da lì cominciarino ad arrivare altri britannici. Negli anni a venire gli allenatori arriveranno anche dal nord e dall’est Europa. In Italia i primi corsi per allenatori furono organizzati dalla FIGC solo dal 1943 a Firenze. Dal 1961 nel Centro Tecnico di Coverciano (aperto nel 1958) si iniziarono i primi corsi per allenatori UEFA. Negli anni ’70 sotto la Presidenza Federale di Artemio Franchi e grazie al lavoro di Italo Allodi si inizia quello che sarà comunemente chiamato il ’Supercorso”: vengono insegnate materie nuove quali sociologia, psicopedagogia, sessuologia, alimentazione, psicologia. Negli anni ’80 con la gestione Abete  ”la Scuola Allenatori viene totalmente rivista, con un mutamento di orizzonte nella didattica: maggiore spazio alla cultura, calcistica e scientifica, intensificando scambi e contatti con le maggiori realtà europee ed extra europee. Il corso Master di alta specializzazione per gli allenatori di 1a categoria, diviso in due sessioni estive, e con l’introduzione della comunicazione come materia fondamentale è il suo esito….omissis… La dinamicità del football ha portato negli ultimi vent’anni ad una maggiore specializzazione (calcio a 5, calcio femminile, preparatori atletici, preparatori dei portieri, di formazioni giovanili, osservatori, match analyst…) con conseguenti corsi dedicati” (dall’intervista a Massimo Cervelli pubblicata su www.carmillaonline.com)

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ARBITRO

In origine il calcio non prevedeva la figura dell’arbitro. Le controversie venivano risolte direttamente dai capitani delle squadre e più tardi attraverso colloqui tra due dirigenti (chiamati umpires) appositamente scelti nei rispettivi staff. Funzionava così: per ogni protesta – (ricordiamo che non esisteva ancora un Regolamento unico che sarà adottato solo dal 1886 dall’IFAB (International Football Association Board) – il capitano si rivolgeva all’ umpire della sua squadra, che a sua volta coinvolgeva il collega dell’altra e un altro che fungeva da cronometrista appostato a bordocampo. Tutto avveniva quindi “a chiamata” delle parti (un po’ quello che qualcuno vorrebbe introdurre oggi a proposito del VAR: come si vede niente di nuovo!).

Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 del XIX secolo le squadre cominciarono ad affidarsi ad una figura che faceva le funzioni di arbitro  (referee: non era un arbitro indipendente ma un membro di una delle due Società. Già dalla prima finale della Coppa d’Inghilterra, disputata il 16 marzo 1872 al Kennington Oval di Londra tra i Wanderers e i Royal Engineers e vinta dai primi 1-0, in campo c’era il referee indipendente.

Ma il tutto non era ancora ufficiale, non acquisito e non  regolamentato dalla International Board.

La data storica fu il 2 giugno 1891, quando l’International Board accolse la proposta della Football Association inglese e istituì la figura dell’arbitro  indipendente dalla due squadre: il referee.

Gli umpires sarebbero rimasti, ma un po’ più defilati: le decisioni cardine – compresi la durata del match, le punizioni, i neonati rigori e le espulsioni – sarebbero spettate al direttore di gara neutrale, munito di fischietto, mentre loro, muniti di bandierine, si sarebbero evoluti in guardalinee, col compito di segnalare l’uscita della palla dal campo e di assegnare le rimesse. Ciò fu reso possibile perché in quella storica riunione si decise di definire i limiti del campo con le righe bianche, mentre prima c’erano semplicemente dei picchetti agli angoli e per il resto si andava a occhio.

Il fischietto tuttavia c’era già. Il referee aveva cominciato ad utilizzarlo dal  1868 per segnalare un’infrazione o convalidare un gol. Fino a quella data il referee per segnalare infrazioni o quanto altro fosse necessario per interrompere o far riprendere il gioco  utilizzava un fazzoletto.

Il primo grande fischietto della storia del football fu l’inglese Francis Marindin. Dal 1874 al 1879 Sir Francis Marindin fu Presidente della Football Association e quando fu varata la figura del referee, si candidò e fu presto accreditato come dei migliori arbitri in corcolazione tanto da essere soprannominato The Major, il sindaco. Ha arbitrato dal 1880 al 1890, prima che nel 1891, come abbiamo detto, venisse ufficializzata la figura dell’arbitro autonomo ed indipendente.

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CALCIO D’ANGOLO

La regola del calcio d’angolo nasce nel 1873 quando si sceglie che se la palla è uscita dal fondo del campo da parte di un difensore la rimessa va assegnata alla alla squadra attaccante con un calcio dalla bandierina.

Dalla sua creazione, l’evoluzione del ‘corner’ non ha riscontrato tante modifiche. Una delle modifiche principali è quella del 1924, quando si convalida la rete segnata direttamente da calcio d’angolo. Nel 2006, invece, viene stabilita la distanza minima dall’arco della bandierina: i giocatori della squadra in difesa devono rimanere ad almeno 9,15 metri dalla lunetta.

Non sappiamo quando sia stata posta la bandierina. Sicuramante era già presente nel  1901: lo abbiamo visto in una foto della Finale di Coppa  tra  Tottenham Hotspur and Sheffield United disputata il 20 aprile 1901.

Il calcio d’angolo è la Regola n. 17 del ”Regolamento del Giuoco del calcio”

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