Come riporta il quotidiano online La voce del popolo, l’Empoli avrebbe contrattato un nuovo osservatore per l’area Lazio. Si tratta di Ottavio Insogna, ex tecnico di Bracciano, Guidonia e Civitavecchia. Qui di seguito l’intervista rilasciata al giornale laziale:
Ottavio come è nata questa avventura con l’Empoli?
Sono stato contattato dal club toscano per un colloquio perlustrativo, a cui ha partecipato anche il presidente Corsi. E’ stato un incontro senza dubbio affascinante che mi ha introdotto in un mondo che poi è una vera e propria filosofia calcistica da diffondere, a mio avviso.
L’Empoli è una società che lavora in maniera capillare e certosina coi giovani: lo scopo è saper far crescere ed offrire in tempi rapidi, alle nuove promesse, una via d’accesso genuina verso il calcio che conta, insomma il top in Italia. E’ stato scelto dai dirigenti toscani per scovare talenti, ma non solo, giusto?
Il colloquio con l’entourage dirigenziale bianco azzurro è andato a buon fine, tra me e lo staff dell’Empoli c’è stata empatia e unità d’intenti. Ora mi tuffo con entusiasmo in questa nuova avventura: obiettivo monitorare giovani di prospettiva e carpire se c’è la giusta luce, per costruire su di essi un futuro professionalmente roseo.
Tre anni ufficiali sulle panchine dilettantistiche nel Lazio, svariate collaborazioni non ufficiali con club di serie A, ora l’Empoli nel presente e magari anche nel futuro?
Il lavoro paga sempre ed io credo di essere uno che nel calcio e per il calcio ha speso sempre tanto in termini di passione, innanzitutto, sacrificio e dedizione. Ho avuto gioie da questo sport, ma anche delusioni e dispiaceri, comunque non ho smesso mai di credere in me stesso. Ho difeso ad oltranza le mie idee, frutto di anni di studi approfonditi, certificati e ben curati in ogni dettaglio.
Per concludere uno sguardo veloce alla sua nota inclinazione di tecnico: tornerà ad allenare se si presenta un’opportunità valida?
Amo mettermi in discussione e se capita un’occasione stimolante per la mia crescita culturale ed introspettiva la valuto e semmai l’accetto. È proprio ciò che è accaduto con l’Empoli: collaboro ufficialmente con un club di Serie A, una categoria che ho assaporato da calciatore: ritornare da osservatore mi lusinga e parecchio pure.
Benvenuto nella famiglia azzurra.
Io apprezzo più un gesto del genere che se arrivasse un campionissimo ma senza testa sulle spalle.
Benvenuto in azzurro e buon lavoro.