Al nostro Centro Sportivo di Monteboro, Emmanuel Gyasi è stato protagonista dell’evento con i ragazzi della #JuniorTIMCup, il torneo di calcio a 7 promosso da Lega Serie A, TIM e Centro Sportivo Italiano. Il calciatore ha incontrato i ragazzi dell’Oratorio Santa Verdiana di Castelfiorentino e della Parrocchia San Giovanni Evangelista di Montelupo nel progetto educativo-sportivo che coinvolge i giovani di tutta Italia in un torneo nazionale a cui si affiancano le iniziative a sostegno della campagna #KeepRacismOut per contrastare ogni forma di discriminazione

Il rispetto deve essere fondamentale e alla base di ogni rapporto. Incontri come questo servono a stimolare i ragazzi su un tema di primaria importanza, a sensibilizzarli sull’argomento e ricordare loro che purtroppo anche al giorno d’oggi continuano a verificarsi episodi spiacevoli e che c’è ancora tanta strada da fare, con i genitori che devono essere i primi a dare la giusta educazione. Lo sport è unità e inclusione e quindi deve essere un simbolo determinante della lotta al razzismo e ad ogni genere di discriminazioni”.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

8 Commenti

  1. Gyasi ha ricevuto numerose critiche durante l’anno: no avrà un tocco sopraffino e nemmeno sarà un bomber spietato sotto porta.

    Però ha tanta gamba e si sta rivelando giocare molto prezioso nella nuova collocazione tattica di Mister Nicola che lo vede impiegato in una “comfort zone” di centrocampo dove comunque trova difensori dietro di lui a protezione della propria porta e mezzale/attaccanti dinanzi a lui per attaccare la porta avversaria.

    Non lo conosciamo da dentro lo spogliatoio, ma sembra un professionista serio ed una persona brava e disponibile anche nelle interviste in momenti critici… con quegli strani occhialoni e quel sorrisone rassicurante.

    Vai Emmanuel, ti aspettiamo ad esultare per un gol decisivo sotto la Maratona come fu a Firenze nell’Ottobre scorso… magari anche già domenica prossima contro il Casteddu!!

    • vede impiegato in una “comfort zone” di centrocampo dove comunque trova difensori dietro di lui a protezione della propria porta e mezzale/attaccanti dinanzi a lui per attaccare la porta avversaria

      Facile però giocare così…

      • Facile anche risponderti allora perchè non ci sei tu al posto suo.”Siamo in A”,come rispose in una famosa lite Matarrese al compianto Gaucci,e non è facile per nessuno e difatti lo si vede che questa categoria gli sta larghetta dal fatto che qualche suo errorino poteva costarci caro.Cmq è la sua duttilità e corsa che piace agli allenatori,visto che un pò tutti l’hanno utilizzato con frequenza.

  2. A volte si leggono commenti esagerati su giocatori che sbagliano tecnicamente, ma andrebbero a Empoli rivolti solo a chi magari anche tecnicamente forte non fa una corsa in più per aiutare la squadra o un compagno…ed invece purtroppo anche a Empoli ci siamo imborghesiti troppo e non solo i giovani tifosi, ma anche quelli meno giovani che hanno anche un’altra squadra più blasonata e che si fanno condizionare inconsciamente da questo quando commentano l’Empoli.
    Gyasi è il classico esempio di questo ed io lo applaudo anche più di Niang

  3. Gyasi sarà pure scarso ma in OGNI partita da inizio stagione ha sempre messo grinta,corsa e grande impegno.
    Anche nelle partite più scandalose dell’era Zanetti-Andreazzoli, dove i compagni sembravano dei morti viventi,svogliati e quasi divertiti da quanto erano scandalosi(mi ricordo ancora le risate di Caputo dopo aver sbagliato un gol clamoroso in Empoli-Milan), Gyasi è sempre stato l’unico a rincorrere e ad andare nel muso agli avversari, ad incoraggiare la squadra, ad andare a contestare le decisioni arbitrali sbagliate e a metterci il cuore.
    Questi sono i giocatori da Empoli, non le veline a cui ci siamo abituati in questi anni, un anno di prestito, grazie e arrivederci.
    Se vi garbano questi esempi fatevi un abbonamento DAZN e statevene a casa a guardare l’Inter o la Juve.

    PS: la pedata da cartellino arancione che ha dato a Biraghi nel derby dopo appena 50 secondi dal fischio d’inizio, vale tutta la mia stima e rispetto.

  4. Nicola, finché ci accontenteremo della volontà e non della qualità, non cresceremo mai.
    Nulla da dire sul suo impegno, ma quando ha l’avversario davanti e tenta l’uno contro uno, c’è da capire come possa giocare in A.

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