Inutile dire che non c’è tempo per fermarsi, in questo momento fitto di impegni che vedrà una pausa soltanto dopo la prima gara del prossimo gennaio. Di rientro ieri sera da Verona, la squadra sarà già in campo questo oggi per preparare la prossima gara appuntata sul calendario: martedì sera la Reggiana di Alvini sarà al Castellani.
Immaginiamo che, per la logica del turnover, si andrà a mettere mano alla squadra, operando anche quei cambi che noi avevamo già indicato per la gara di Verona ma che poi hanno visto mister Dionisi dar continuità a molti. Cambiaso potrebbe essere uno di questi per un Parisi straordinario ma che adesso viene da diverse gare consecutive. Si dovrebbe rivedere Brignoli in porta e poi – visto che sta bene – non dovrebbe essere difficile pensare a Bandinelli. Qualcosa anche davanti verrà fatto. Quel che conta è che la squadra al momento ha soltanto il punto interrogativo su Terzic, mister Dionisi può sfogliare la margherita e trovare le migliori soluzioni magari provando a vedere anche un primo tempo di un certo spessore perchè le gare azzurre vanno sempre migliorando strada facendo.
A Verona più o meno il copione è stato lo stesso, con la differenza che forse la “differenza” non è stata fatta in modo cosi importante nel secondo tempo. Un punto, quello arrivato dalla sfida con il Chievo, che puo’ soddisfare ma che allo stesso tempo lascia anche un filo di amaro in bocca. Per quanto visto il pari è sicuramente il risultato più giusto, con gli azzurri – manco a dirlo – a soffrire un po’ di più nel primo tempo (dove arriva il gol del momentaneo svantaggio) per poi rimetterla a posto nel secondo. Certo che, avendo avuto la superiorità numerica per oltre venti minuti, poteva essere lecito chiedere anche qualcosa in più alla squadra che in quel lasso di tempo tiene molto palla ma di pericoli ne crea pochi. Da fare i complimenti al Chievo per la sua organizzazione difensiva, non a caso è squadra che prende davvero pochi gol. Una gara nella quale non c’è nè da rammaricarsi, nè da fare festa. C’è da prendere consapevolezza che questo Empoli è una squadra che si sta facendo, che ha qualità importanti al suo interno, ma non è (e nessuno quest’anno lo ha chiesto) una squadra ammazza-campionato. Da capire, questo si è curioso, come mai i primi tempi degli azzurri stanno prendendo queste pieghe: se le partite si chiudessero al 45′, l’Empoli sarebbe al 17° posto.
Tra i calciatori, in una gara in cui non è spiccato nessuno in particolar modo, c’è però da fare ancora i complimenti a Fabiano Parisi. L’ex Avellino, fortemente voluto in estate, è davvero un calciatore di grande sostanza e di qualità, con margini di miglioramento (soprattutto nella fase difensiva) enormi. Altro calciatore che merita menzione è Nikolaou, uno di quelli un po’ vessati ad inizio stagione e che invece sta vivendo una crescita incredibile. Ieri il greco ha portato a casa una prestazione oltre la sufficienza, il migliore del pacchetto arretrato. Con tutte le attenuanti del caso, passo indietro invece per Moreo che a Verona torna ben saldo con i piedi per terra giocando forse la sua peggior partita stagionale. Bajrami, che non fa cose galattiche, lo evidenzia ancora di più. Al mister, senza tanti incensamenti, vanno fatti ancora i complimenti per la solidità raggiunta da questo gruppo che – come già detto – ha numeri importanti e dopo tredici giornate è una delle candidate indiscusse alla lotta più ambita.
Da oggi si riguarda avanti ad una sfida interessante e non di non facile comprensione contro una Reggiana poco decifrabile. Sarà la prima al Castellani per il fucecchiese Alvini, un piccolo derby interno. Contro gli emiliani servirà partire bene, magari provando anche ad invertire un po’ quell’ordine di partenza che spiegava Dionisi nel corso della presentazione dell’ultima gara. L’obiettivo? Quello di provare a restare lassù…non sempre gli altri campi potranno venirci incontro.
“A Verona più o meno il copione è stato lo stesso, con la differenza che forse la “differenza” non è stata fatta in modo cosi importante nel secondo tempo”
Scusate, io non sono un giornalista, nè un intenditore, ma solo uno che ha giocato a calcio, e tanto, seppur in serie minori ed infime…
Ma dire semplicente che la vera “differenza” l’ha fatta trovare una Squadra vera, come il Chievo, invece che un gruppo di brancaleoni come l’Entella o una una modesta formazione come la Cremonese?
Lo sappiamo che i cocchi spesso scrocchia.
Malgrado ciò essendo un giornalista sa che l ultima frase è quella importante xk é quella che resta impressa al lettore.
Siamo lī perche fino ad oggi le altre non sono le corazzate come venivano proclamate. Tant è vero che il citta è potenzialmente primo
Voleva dire che la differenza c’è stata fra 1° e 2° tempo, ma questa volta non così evidente. È un modo arzigogolato e superficiale di scrivere un articolo, e molte volte anche contraddittorio. Purtroppo non c’è da aspettarsi di meglio.
Vediamo che fa martedì a Pisa, questa “squadra vera”. Se il Chievo aspira alla A, allora anche noi.
A Verona con un uomo in più 2 punti persi. Questi commenti di soddisfazione hanno un qualcosa di panettone natalizio!