di Gabriele Guastella
Allora, mettiamo subito in chiaro una cosa: il campionato di Serie B si decide quasi sempre nelle ultime 10-12 giornate, è la storia, sono le statistiche a dirlo. Quest’anno poi, visto l’equilibrio che sta regnando sul torneo cadetto, potremmo anche pensare al fatto che tutto potrebbe decidersi davvero negli ultimi minuti di torneo. Ma questo mese di gennaio può davvero incidere tantissimo sulla stagione.
E sull’Empoli in particolare. Personalmente, attraverso le frequenze di Radio Bruno ed in occasione delle dirette delle partite, ho spesso ripetuto come questo mese di gennaio sarebbe stato il mese delle verità; e i motivi sono tanti.
Cominciamo con il primo motivo – Gennaio è il mese del fatidico calo fisico-atletico dell’Empoli: quante volte abbiamo assistito ad un calo di rendimento e di risultati della squadra azzurra in questo periodo? Sempre, o quasi: è successo nelle stagioni tribolate, ed è successo anche nelle stagioni cosiddette esaltanti. Se poi gli azzurri hanno vinto il torneo di serie B lo hanno fatto grazie ad una primavera spumeggiante o ad una continuità di risultati nel cosiddetto periodo nero che gli ha permesso di non perdere troppo terreno in classifica. Mi viene a mente l’annata di Spalletti nel 1996-97 con alcuni pareggi importanti che si sono rivelati decisivi a giugno, mi ricordo anche della stagione 2004-2005 con Mario Somma in panchina, e l’esempio più eclatante fu il pareggio acciuffato ad Arezzo con un gol di Saudati.
Motivo numero due – Nel mese storicamente più difficile della stagione si giocano quattro gare di cui due in casa e due in trasferta. Le due gare casalinghe con Sassuolo e Torino sono da bollino rosso, le due in trasferta con Grosseto e Piacenza di elevata difficoltà. Se aggiungiamo poi che il rendimento degli azzurri lontano dal Castellani è da retrocessione diretta è tutto dire…
Di queste quattro gare due sono già in archivio: il pari con il Sassuolo, la sconfitta di Grosseto, totale un punto. Adesso resta la trasferta di Piacenza, campo difficile contro un’avversaria alla caccia di punti salvezza e che si sta rinforzando in questo mercato invernale: Un esempio? L’attaccante Foti dalla Sampdoria. Subito dopo l’incontro casalingo contro un Torino avvelenato da tutte le ultime vicende e che è conscio di giocarsi gli ultimi treni per restare in corsa quantomeno Play Off. Poi finalmente, anche grazie al turno di riposo (dove però si giocheranno i recuperi delle gare rinviate lo scorso 19 dicembre, ndr), il mese di gennaio sarà finito…
Motivo numero tre – Il terzo motivo è il “Mercato di riparazione”. In che senso direte voi. Risposta semplice. Questo calciomercato stravolgerà quasi sicuramente alcuni equilibri della serie B. Alcune squadre andranno a rinforzarsi in maniera decisa: penso soprattutto al Brescia, ma anche al Lecce, e forse il Sassuolo. Altre dovrebbero restare così come sono: l’Ancona per esempio. Poi c’è il Torino e la Reggina che certamente si muoveranno e potrebbero cambiare marcia nella fase discendente del torneo. Insomma le carte si mescoleranno e certi equilibri potrebbero rompersi. Come fece il Bari lo scorso anno potrebbe essere la fuga di qualcuno: il Lecce?
E l’Empoli? L’Empoli, che cerchiamo di non dimenticarlo mai, l’estate scorsa era partito con l’obiettivo di valorizzare i giovani e disputare un campionato di transizione, una sorta di programmazione come una decina di anni fa si fece con Silvio Baldini in panchina. Poi però il campionato ha iniziato a dire che, almeno l’Empoli versione Castellani, ha tutte le carte in regola per giocarsi la A. Se chiudi il girone d’andata in zona Play Off, perchè non spostare leggermente l’obiettivo. Ma per confermare di credere veramente a questo nuovo obiettivo servono dei rinforzi in questo mercato. Le lacune sembrano essere un terzino sinistro da alternare con Tosto, magari giovane pensando al futuro, un centrocampista perchè in quel reparto la tovaglia è corta, e un attaccante con caratteristiche diverse da quelli che già lo compongono adesso; e cioè forte di testa, capace insomma di sfruttare bene il gioco aereo.
Ma il mercato azzurro è difficile e complicato; non è per niente facile, c’è un bilancio da sistemare, e un tetto ingaggi che, giustamente aggiungiamo noi, deve essere rispettato.
Motivo numero quattro – Le “dirette concorrenti” per le zone alte della classifica sembrerebbero più continue degli azzurri, insomma magari non sono riuscite o non riescono a vincere spesso, come ha fatto l’Empoli, in casa ma perdono assai poche volte e smuovono con più continuità la classifica.
Concetto che ha ribadito anche l’allenatore del Grosseto Elio Gustinetti, che nel dopoderby ha sottolineato questo aspetto. Una squadra che vuole tenere le zone alte della classifica deve saper essere più continua, fuori ed in casa. L’Empoli di Campilongo attualmente pecca in questo aspetto: provate a ridisegnare la classifica con un pari ieri…
Motivo numero cinque – Infine chiudo con l’ultimo dei cinque aspetti che ritengo fondamentali. Il rendimento esterno. Prima una premessa: tra l’Empoli di Silvio Baldini e quello di Salvatore Campilongo c’è un solo punto di differenza. Al giro di boa Baldini ne aveva collezionati 33, quest’anno siamo a 32; va detto però che mentre la scorsa stagione l’Empoli aveva giocato 11 gare interne contro le 10 esterne, quest’anno la situazione è opposta, con dieci interne e undici esterne.
Ed è proprio il rendimento delle gare esterne che preoccupa assai. In undici gare: 1 sola vittoria (3-2 al 90′ a Padova, ndr), tre pareggi (0-0 a Lecce con il Gallipoli, 1-1 a Mantova, 2-2 a Brescia al 90′, ndr), e ben sette sconfitte (0-3 a Torino, 0-2 ad Ancona, 0-2 a Modena, 0-1 a Lecce, 0-1 con la Salernitana, 0-2 a Bergamo con l’Albinoleffe, 0-1 a Grosseto, ndr). Fuori casa su 33 punti a disposizione ne abbiamo fatti solo 6, la miseria di 6 gol fatti, e 17 gol subiti: otto volte su undici non siamo andati in gol, mentre in casa in dieci gare abbiamo vinto otto volte e pareggiato due, e abbiamo sempre segnato almeno un gol.
Sinceramente con un rendimento così fuori casa diventa già difficile pensare di centrare i Play Off.
Se quando guardando la classifica a febbraio ci accorgeremo di non aver perso troppo terreno, se al mercato di riparazione arriverà qualcuno, se il rendimento esterno cambierà radicalmente e l’Empoli diventerà più continuo… allora potremmo pensare a qualcosa di più grande. Adesso concentriamoci a migliorare i propri limiti. Lasciamo da parte serie A, Play Off ed altri pensieri, questa squadra non sa reggere ancora certe pressioni.