Durante la conferenza di presentazione di Gemmi e D’Aversa il presidente Corsi ha sottolineato più volte il concetto di sostenibilità, affermando quanto sia fondamentale per un club come l’Empoli creare un nuovo progetto che sia prima di tutto tollerabile dal punto di vista economico. Forse, a guardare bene, è stata proprio questa la nota stonata delle ultime stagioni, storiche e sensazionali dal punto di vista sportivo ma eccessivamente onerose per le casse della società. Certo, si è continuato a lanciare giovani (di proprietà e non), ma per raggiungere l’obiettivo sono stati anche presi calciatori “di categoria” dall’ingaggio elevato, che alla fine hanno pesato sul bilancio. Indubbiamente il campionato di Serie A comporta uno sforzo economico maggiore, anche in termini di stipendi. Tuttavia, la sensazione è che quest’anno si voglia intraprendere una nuova strada.

Il primo punto, rimarcato anche in conferenza, è quello di tornare a puntare con forza sui giovani. L’Empoli ne ha tanti, soprattutto di rientro dai vari prestiti. Il presidente non ha voluto fare nomi ma dalle sue parole – è stato tutt’altro che criptico – i primi che verranno valutati saranno Belardinelli, fermato già lo scorso anno da due brutti infortuni, e Angori e Ignacchiti, reduci da un ottimo campionato in C con la maglia del Pontedera. Bisognerà vedere se saranno pronti per un palcoscenico affascinante quanto complicato come la Serie A. In effetti rispetto ad altri che sono riusciti a “sfondare”, ma l’hanno fatto partendo dalla B con l’Empoli appena retrocesso, il loro compito è sulla carta più difficile. Ma ora come ora, vada come vada, è giusto anche dargli piena fiducia. D’altronde ricoprirebbero per il momento ruoli di secondo piano, avrebbero tutto il tempo per crescere.

In secondo luogo sostenibilità significa continuare a battere la strada del prestito per i giocatori in entrata. Teoricamente è logico ritenere che sarebbe meglio poter contare su acquisti a titolo definitivo (e in un mondo ideale l’Empoli avrebbe solo calciatori di sua proprietà). Ma è tutt’altro che semplice. Prima di tutto perché l’Empoli non ha la forza economica per farlo, non può rilevare il cartellino di un giocatore con il “rischio di impresa” tutto a suo carico. La dirigenza azzurra preferisce guadagnarci poco, nel caso il calciatore sfondi, che perderci tutto, nel caso il calciatore deluda. È una filosofia concettualmente comprensibile, perché l’equilibrio economico societario è ogni anno sempre più incerto. Quindi si metta l’animo in pace chi critica i tanti prestiti, l’Empoli continuerà a farli perché altro non può fare.

Infine il terzo punto. Ultimamente con Pietro Accardi alla guida delle operazioni di mercato si è preferito prelevare calciatori provenienti dalla Serie A o che avevano già militato in Serie A. Se togliamo Goglichidze, Stojanovic e qualche giovane finito in Primavera, provenienti da campionati esteri ed esordienti nel nostro campionato, negli ultimi tre anni gli innesti avevano avuto almeno un trascorso in Italia. La pista estera è stata abbandonata quasi del tutto, differentemente ad altre squadre concorrenti – Lecce, Hellas Verona, Udinese – le quali hanno importato in Italia giocatori interessanti che poi hanno fatto le fortune delle loro casse societarie. Se ad esempio l’Hellas compra Ngonge e Noslin e li vende a Napoli e Lazio dopo pochi mesi in Italia, perché non può farlo l’Empoli? I giocatori in questione non sono costati molto, eppure sono stati ceduti a cifre di quasi dieci volte superiori.

Riassumendo, come preventivabile visto il gioco delle parti, Gemmi non si è sbottonato più di tanto sul modus operandi che verrà utilizzato per rinforzare la squadra. Ma una cosa importante l’ha detta: l’Empoli deve presentare un progetto sostenibile ma anche futuribile e allestire una rosa senza badare troppo a età, nazionalità o campionato di provenienza. Visto che gli ultimi anni sono stati dispendiosi, si dovrà agire sull’asse di cui abbiamo parlato pocanzi (giocatori giovani di proprietà, prestiti di qualità, nuovi elementi da campionati esteri o dalla B), più prudente dal punto di vista economico ma anche potenzialmente lungimirante. Bene sfornare i nuovi Baldanzi, i nuovi Asslani, i nuovi Ricci, ma l’Empoli deve essere in grado anche di individuare i nuovi Bennacer, i nuovi Krunic, i nuovi Zajc, calciatori presi a due lire e letteralmente esplosi nell’ambiente azzurro. La domanda è: perché no?

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Empolese DOC e da sempre tifoso azzurro, è un amante delle tattiche e delle statistiche sportive. Entrato a far parte della redazione di PianetaEmpoli.it nel 2013, ritiene che gli approfondimenti siano fondamentali per un sito calcistico. Cura molte rubriche, tra cui i "Più e Meno" e "Meteore Azzurre.

22 Commenti

  1. Ottimo articolo, la pista estera deve essere battuta con convinzione e sostenuta dai tifosi. L’unico ruolo dove posso concordare sia preferibile un italiano/già militante in un campionato nostrano è il portiere, necessari criteri per un adattamento più rapido col pacchetto difensivo, una facilità nel dialogo con i compagni e perché la scuola portieri è una delle poche cose a funzionare nel mondo calcistico del nostro paese

  2. Ed è quello che alla fine chiedono anche i tifosi. O almeno la maggior parte. Non nomi ma profili interessanti da conoscere, meglio se con riscatti fattibili per le casse dell’Empoli.

    Una precisazione. Ebuhei se non erro, la stagione precedente all’arrivo ad Empoli giocava nel Venezia di Zanetti. Non era esordiente in A.

  3. Ottimo articolo, che condivido a pieno. L’Empoli deve fare…l’Empoli, utilizzando i mezzi che ha a disposizione e “inventandosi” qualche sortita a rischio. Se fosse per me, farei firmare ai giocatori un ‘contratto’ a parte dove c’è scritto: “Io XXX XXX mi impegno a ‘sputare l’anima’ per questa maglia, dal primo all’ultimo giorno in cui la indosserò e mi impegno a mettere la ragione di squadra prima di qualsiasi mio interesse personale” .
    Se l’Empoli ha bisogno di scommesse, sconosciute, provenienti dalla Lega Pro, dal più remoto campionato di III divisione estera, ben vengano. Da parte mia l’unica cosa che ho sempre preteso e che sempre pretenderò, è che i nostri giocatori versino fino all’ultima goccia di sudore per i nostri colori.

  4. C è il mondo a disposizione e deve essere sfruttato , Kim giocava in Cina prima del Napoli , altri nelle seconde serie in Francia , Belgio , Svezia , Austria , i giocatori buoni ci sono ovunque e questa opportunità deve essere sfruttata con accordi e scouting , come quella di provare a far giocare i ragazzi di rientro dai prestiti , forse abbiamo in casa chi già può fare il caso Ns
    Spesso dalle difficoltà escono le soluzioni più interessanti .

  5. Allora: non esiste un modus operandi per fare la campagna acquisti, o meglio ne esiste uno solo, prendere giocatori buoni. Posso acquistare Yamal a 12 anni pagandolo 100.000 euro e lo rivendo a 100 milioni pochi anni dopo, posso prendere in prestito Pinamonto, Marchisio o Zelinski ma anche Piccoli, Livaja, Nomvete, solo per fare degli esempi. Posso prendere all’estero Bijol ma anche Oberlin. Il discrimine è sempre e soltanto uno solo: la competenza nello scegliere. Corvino ha Lecce li ha azzeccati quasi tutti, a Udine ne acquistano talmente tanti che orami più di metà li ciccano. Quindi non conta nulla dove si compra ma chi si compra. L’unica cosa importante è che il giocatori che si prendono all’estero siano stati visti e voluti direttamente e non proposti da qualche procuratore e che con queste operazioni non si vadano a pagare laute commissioni ai suddetti procuratori. E poi dipende dal prezzo: Cacace a 4 milioni vale molto meno di giocatori di B che si prendevano a prezzi decisamente inferiori. Ripeto, tutto dipende dalla competenza nello scegliere e nel non farsi giuidare da altri criteri. Mi fido del nuovo Gemmi su questo, spewro che se si vuole davvero cambiare lo si lasci agire libero da certe logiche passate

  6. Corvino acquisita 100 e può sbagliare 90 e se esce 10 sembra abbia fatto chissà cosa , noi dobbiamo sbagliare il 10 e fare bene il 90

    • Ma perchè ci dovrebbe essere tutta questa differenza economica tra Empoli e Lecce? Gli incassi sono simili, il Lecce spende di più, ma noi abbiamo incassato più del doppio dalle cessioni dei giocatori negli ultimi dieci anni. Delle due l’una: o non c’è differenza tra noi e loro, e quindi quello che fanno loro ce lo possiamo permettere anche noi; oppure se l’Empoli è messo peggio vuol dire che i conti non sono stati gestiti bene, ma questo confliggerebbe con l’immagine della società modello e dell’ottima gestione del padre di famiglia. Ditemi voi io non lo so uso soltanto la logica spicciola ed elementare

      • Gandalf è una questione anche di patrimoni personali a disposizione delle proprietà (dietro al Lecce ci sono, oltre a Sticchi Damiani, anche Pascal Picci (pezzo grosso della finanza svizzera) e Alvin Sariaatmadja (magnate indonesiano rampollo di famiglia miliardaria)…non ci butteranno palate di soldi, ma qualcosa in più rispetto al patrimonio di soli 12 mln del nostro Pres ce l’hanno

  7. Avete tutti ragione, a partire da Simone; ma ci siamo dimenticati di un particolare, a dir poco fondamentale: purtroppo quest’anno abbiamo seri problemi in tutti i reparti, non abbiamo più dei punti fermi e sicuri su cui costruire la squadra; manca un riferimento importante in difesa (oltre al portiere), non c’è un pilastro a centrocampo, se non il povero Grassi che più delle volte è infortunato, per poi non parlare dell’attacco che in questo momento è inesistente. Inutile fare un buon scouting, individuare validi giovani stranieri o no, anche a basso costo, se poi ti mancano i pilastri e esperienza nell’intelaiatura di gioco. A mio modesto parere, farei subito dei sacrifici nell’individuare e prendere almeno 3/4 giocatori fondamentali, uno in ogni reparto, e poi dopo penserei ai giovani da inserire, italiani o stranieri non fa differenza. Ricordiamoci che un giovane non avrà mai quella sufficiente esperienza per poter fare a meno di avere accanto un giocatore esperto che ti faccia da guida.

    • Non fa una piega. Guido, la squadra che avevo immaginato io è fatta di prestiti e giovani da acquistare, costerebbe non più di 10 milioni interamente e ampiamente copribili con le cessioni. Poi è chiaro che ogni giocatore va trattato, ma non vorrei vedere spendere più soldi in giocatori sconosciuti e magari non adatti mentre quelli indicati sarebbero accessibili lavorandoci un pò

  8. Negli ultimi anni a parte Viti e Ricci che son transitati prima dalla B (parlando di giocatori che poi in seguito sempre con la maglia azzurra sono arrivati giovanissimi alla A) … ci son stati giovani come Baldanzi e Asllani che dalla primavera son stati “buttati” direttamente nella massima categoria. Chiaro che si vedeva che erano già due giocatori forti su cui puntare, ma secondo me anche un campionato di C è già una categoria non certo inferiore ad un campionato primavera … percui i vari Renzi, Mariannucci, Ignacchiti e Angori (peraltro che rammento da mesi e mesi … E GIA’ PIUTTOSTO BRAVI NELLA LORO ESPERIENZA IN PRIMAVERA)) avranno la possibilità di far vedere di che pasta sono fatti per cercare di rimanere nella rosa … e questo naturalmente vale anche per gli altri primavera convocati, oltre naturalmente ai due speriamo ex infortunati (Belardinelli e Guarino) … Naturale … che sperando in una crescita anche di Shpendi e Fazzini (che per me se avrà richieste interessanti parte di sicuro), non si potrà comunque fare a meno di acquistare quei 4 o 5 giocatori, senza fare nomi, che un pò tutti si aspettano … ma di sicuro quest’anno l’età media della rosa … si abbasserà di parecchio ………………

  9. Questa era una questione che l’Empoli su doveva porre qualche anno fa’, secondo me.
    Com’è possibile che l’Empoli non abbia scouting all’ estero???………con i mezzi di comunicazione e di visione che ci sono oggi puoi vedere giocatori negli angoli piu dispersi del mondo!!!!.
    Una volta individuati, mandi i tuoi uomini a vederli dal vivo……….e come tutte le cose, o se le volete chiamare scommesse, devi aver il rischio di poterci rimettere qualcosa…….rischio che comunque hai anche crescendo i giocatori dal settore giovanile.
    Quindi,bene che l’Empoli si sia accorto di questo gap che ha da sempre con i competitors, specialmente con quelli di bassa classifica di serie A.

  10. Devo dire la verità se prendiamo il portiere Americano qualcosa dietro ci sara’…..al proprietario dei Dallas fc diciamoglia anche di venire a investire nel bel paese…

  11. Parlare di sostenibilità nel momento in cui si millanta di contrarre, a breve, 60 milioni di debiti per costruire un inutile parallelepipedo sovradimensionato è da geni del male, e della battuta.

  12. Non tirano fuori un euro di quelli che in futuro avrebbero tirato fuori, affitto non pagato per i prossimi 99 anni più incentivi europei, con agevolazioni fiscali convenienti , sponsor … Guadagni maggiori…
    Praticamente a gratis….
    Posa il fiasco…

    • Enrico guadagni maggiori no. Affitto risparmiato nemmeno perché è basso e perché non puoi godere oggi di ciò che risparmi nei prossimi 50 o 99 anni. Per il resto son d accordo con te anche se non sarà completamente gratis ma tra sponsor, finanziamenti credito sportivo e supermarket il costo x l Empoli si abbasserà di parecchio. Ma un terzo all incirca sarà a carico suo. Un 15 20 milioni li dovrà tirare fuori. Speriamo ovviamente non ne risenta l aspetto sportivo

    • posa il fiasco tu. a te i soldi li regalano?
      o se te li prestano li devi restituire? in questo caso senza interessi o quasi, ma glieli devi restituire o no?
      o credi sia tutto a fondo perduto?

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