La stagione 2021/22 si avvia verso la conclusione e per la Serie A è tempo anche di guardare al lato economico per il campionato appena terminato. I piazzamenti in classifica infatti pesano per quanto riguarda la distribuzione dei ricavi da diritti tv, anche se la metà degli incassi viene distribuita equamente tra tutte e 20 le società.
In base a classifica e risultati, quindi, si può stimare quanto ciascuna squadra incasserà: resta fuori dalle nostre stime il 12% dei ricavi, che viene distribuito tra i club in base agli ascolti delle gare in tv (tema su cui la Lega Serie A sta ancora valutando come muoversi, considerando la questione DAZN e Auditel).
Complessivamente, nella stagione 2021/22 saranno distribuiti ai club circa 940 milioni di euro per quanto riguarda i diritti tv (cifra netta, ovverosia gli incassi dai broadcaster tolti però alcune decine di milioni tra paracadute e versamenti alle leghe inferiori). Secondo la Legge Melandri i diritti tv vengono poi così versati ai club:
- una quota pari al 50% è ripartita in misura identica tra tutte le società partecipanti al campionato di Serie A (circa 470 milioni);
- una quota pari al 15% sulla base della classifica e dei punti conseguiti nell’ultimo campionato (circa 140 milioni);
- una quota pari al 10%, sulla base dei risultati conseguiti negli ultimi cinque campionati (circa 94 milioni);
- una quota pari al 5%, sulla base della graduatoria formata tenendo conto dei risultati sportivi conseguiti a livello nazionale e internazionale dalla Stagione Sportiva 1946/47 alla sesta antecedente a quella di riferimento (circa 47 milioni). Questi risutlati danno vita a una classifica che vede prima la Juventus, secondo il Milan e terza l’Inter e in base a queste posizioni vengono distruibiti i ricavi da diritti tv;
- una quota pari all’8%, sulla base dell’audience televisiva certificata da Auditel (circa 75 milioni);
- una quota pari al 12%, sulla base degli spettatori paganti che hanno acquistato il titolo di accesso per assistere alle gare casalinghe disputate negli ultimi tre campionati (circa 113 milioni): le cifre degli spettatori in questo caso sono riferite al triennio 2017/18, 2018/19 e 2019/20 come deciso dai club della Lega Serie A.
Fonte: calcio e finanza
Possibile che per i tifosi allo stadio ci superi anche il Sassuolo? Allora “i disagiati sociali” a qualcosa servono…..
Leggi bene le regole per la ripartizione; il Sassuolo è stato in A per tutto il triennio passato.
Con 30 milioni abbiamo i soldi per lo stadio!
Chissà dove andranno a finire quei 30 MILIONI. Non nello stadio. Speriamo almeno in parte in liquidità tanto per non ritrovarsi il mercato bloccato un’altra volta.
Comunque fare i furbi conviene: anche se ti beccano, quando c’è la juve di mezzo con 42.000 euro te la cavi.
10 per riscattare Vicario
2 per rinnovare il prestito di Pinamonti
Gli altri 18 mi fido della società
1 a me, si può?
Te li do io
Se butti giù la ferraglia….
MAREMMA IMPESTATA
Leggendo tra le varie caselle, ballano 400mila euro tra la posizione virtuale nostra in classifica e quella dietro di noi. Senza andare a guardare le varie differenze un ulteriore incentivo per dirigenza e giocatori e di conseguenza noi tifosi per finire al meglio la stagione. (anche se quel finale di campionato con Giampaolo eravamo nel finale tutti coinvolti nel cercare in tutti i modi il 10° posto perchè dava un grande plus di soldi, che poi vennero sperperati nella gestione dell’anno successivo, Gilardino and co.).
Una società come la nostra prende 30 milioni di euro solo di diritti televisivi…eppure c’è ancora qualcuno che pensa che una società possa retrocedere in B apposta!
Ecco, quelli sono i “disaddati”…..
Mi sembra una bella somma e ne abbiamo ancora tre dietro….
Ed il fatto è che con questa ripartizione dei diritti televisivi più si sta in serie A e più l’anno dopo aumenta la somma, sia per le inevitabili maggiori presenze allo stadio, sia perchè contribuisce al parametro dell’andamento degli ultimi 5 anni.
Poi rimanere in serie A fa aumentare il valore dei talenti in erba, perchè conta molto di più fare buone prestazioni in una squadra che lotta per la salvezza con tutte le difficoltà del caso, rispetto a fare buone prestazioni in un’alta serie B.