E’ ripreso oggi il lavoro degli azzurri dopo una decina di giorni di riposo che hanno permesso a tutti di poter tornare dalle proprie famiglie. Da oggi una settimana piena di lavoro a disposizione del nuovo mister, Andreazzoli, per poter mettere dentro al gruppo le proprie idee e far spiccare alla squadra il volo definitivo verso l’obbiettivo dichiarato. Si lavorerà fino a sabato quando si giocherà una gara amichevole contro il Pontedera (a breve attendiamo tutti i dettagli) per poi tornare a staccare domenica e riprendere poi pensando alla Ternana.
La seduta odierna, andata in scena nel pomeriggio, si è miscelata tra lavoro atletico e tattico con il 4-3-1-2 ad essere al centro di tutto. Alla ripresa la buona notizia la porta Untersee, infatti lo svizzero si è allenato in gruppo mettendosi cosi alle spalle il problema al piede. Non erano invece presenti al primo giorni di lavoro Krunic e Ninkovic che hanno goduto di un permesso concesso dalla società, assente anche Lollo che domani sarà però regolarmente in campo. Per il resto tutti presenti anche se di qui alla gara con la Ternana il gruppo, per via del mercato, potrà subire qualche cambiamento negli uomini. Lavoro importante quello andato in scena oggi ma ovviamente non ancora del tutto finalizzato al prossimo avversario, la sensazione però è che nella testa di Andreazzoli, al netto degli attuali in rosa, ci sia già ben formato un undici base titolare.
La squadra tornerà in campo domani per una doppia seduta di lavoro.
DUE COSE:
LA PRIMA GRANDE LA FOTO CON LE STECCHE IN TERRA PER LO SKIP GINOCCHIA ALTE
E CLASSICONE LO SCATTO SUI 15 METRI FINALI
MI RICORDA TANTO I MITICI ANNI DELLA UISP
LA SECONDA
MA CHE NE ABBIAMO COSI’ BISOGNO DI RINFORZARE LA ROSA
CIOE’ SE I NOMI CHE SONO USCITI SON DAVVERO QUELLI
MAH CHE SO’?…CHIAPPARE PICCHI DA UNA PARTE E FALLO CRESCERE?
NON MI CONVINCE NEANCHE LA RICERCA DI UN MEDIANO
GIA’ CASTAGNETTI BASTA COME MEDIANO
E SE RIMANESSE TUTTO COME E’?…
Anche la difesa? ragazzi le lucune le vanno risolte.. 32 goal subiti insegnano che abbiamo seri problemi difensivi.. e bisogna risolverli con questo mercato di riparazione…
Dash parole sante
No, la penso come Martinèz: Delittuoso non rinforzare centrocampo e difesa. O un si vole salì?
FORZATURE I LA VEDE COME ME
NON CHE NOI ABBIAMO RAGIONE
È SOLO QUELLO CHE FAREMMO
MA DELLA DIFESA CHI VORRESTE CAMBIARE?
ROMAGNOLI? SIMIC?
IN REALTA’ QUESTI DUE SON FORTI
E ULTIMAMENTE ROMAGNOLI UN GIOCA
CHE SO FORSE È UNA CARATTERISTICA NOSTRA QUESTA DIFESA BALLERINA…
A CENTROCAMPO E IN ATTACCO
NON VEDO CIRCOLARE NOMI DA SALTO DI QUALITA’
PER CIO’ MEGLIO GLI ATTUALI
PER ME
O serie a o fallimento totale di questa stagione!
Tutto si può migliorare…..certamente non l’attacco titolare…….ma da Zajc in giù….qualcosa si può migliorare…..basta…..tirar fuori i quaini!
Dash, dà retta a un bischero: Una difesa così scarsa un s’era mai vista a Empoli.
Ragazzi per me ha ragione Claudio,levati Simic e Veseli,premesso che anche questi due hanno i loro limiti,la difesa è debole.Secondo me non tanto a livello tecnico quanto caratteriale,ovvero manca un elemento in grado di guidarla con carisma ed esperienza.Anche la mancanza di un portiere con queste caratteristiche contribuisce alla debolezza della difesa,ma si è optato per un elemento di prospettiva e che deve crescere ancora da questo punto di vista.Ovviamente stavo parlando di centrali difensivi ma anche i laterali hanno bisogno di almeno due risorse,una per fascia.Certo,prendere per prendere non ha senso.Pertanto servirebbe un centrale esperto e due difensivi per ciascuna fascia per lo meno di affidamento.Inoltre servirebbe un centrocampista fisico coi piedi buoni in grado di alimentare a terra l’azione.
Un gruppo di compagni che lottava nel terreno sabbioso,il suo sguardo fisso non solo su di loro,ma su tutto lo scenario di battaglia,come se già quella accresciuta consapevolezza della res militaris non fosse che stata innata e prendesse maggiormente piede in lui ad ogni sessione di battaglia similata.Ciò che era un gioco per gli altri bambini,lo era stato per lui ma si stava trasformando in qualcos’altro.Un’ inclinazione ed un attitudine che lo avrebbe plasmato come le statue di Fidia presenti nell’androne della villa paterna..
Ogni giorno che passava si distaccava da quell’agone polveroso,lasciava agli altri l’incombenza di sopraffarsi in scontri sanguinosi,la sua mente era volta ad altro,ovvero a come massimizzare gli uomini per ottenere il risultato militare migliore.In lui era presente quel germe di stratega che spesso distingueva una mente militare romana da quella germanica,più predisposta alla sopraffazione tramite schermaglia o la lotta corpo a corpo.L’antica scuola dei grandi Magister Militiae romani che nei tempi passati era stata foriera di enormi vittorie e conquiste per tutto il mondo conosciuto,aveva trovato un suo nuovo epigono..Marco Aurelio Apuensis Andreatsorum..
Si risvegliò d’un tratto da quei pensieri ed altri,più duri, lo riportarono alla realtà della sua vita.Purtroppo non tutto era andato secondo le premesse.Non aveva mai odiato il padre ,un commerciante arricchitosi col commercio di marmo delle provincie irrorate dal Frigido,per non avergli conferito natali nobili,ma senz’altro questa era stata la ragione principale per cui la sua carriera militare,nei reparti di maggior prestigio,si era in pratica consumata completamente alle spalle di altri grandi comandanti.E laddove il blasone ed il nomen familiae non aveva un così grande rilievo,gli erano stati comunque preferiti altri comandanti,spesso provenienti da terre barbariche e di origini mercenarie…A tal riguardo ,in passato gli erano giunte voci secondo le quali uno dei motivi per cui veniva spesso scartato era l’estrema alterigia e scattosità del suo carattere spesso alimentata da un’invidia malcelata e a stento repressa.
Ma adesso gli Dei gli avevano arriso l’opportunità di volgere verso la gloria il finale della sua carriera e niente e nessuno avrebbe ostacolato il suo cammino,nemmeno quel giovane capitano delle truppe della V Laegio Froesuinatae,così borioso e pieno di sé.
Gli avevano riportato che godeva,a differenza sua,di enormi mezzi e grande libertà d’azione ma in lui era ferma la convinzione che prima o poi quel giovanotto avrebbe fatto quella scelta,dettata più dalla pienezza in sé che non dalla ragione,che gli avrebbe offerto l’opportunità far prevalere finalmente la sua esperienza maturata in una triplice decade di campagne fatte seguendo il mantello del proprio superiore.
Un leggero ghigno,accompagnò quest’ultimo suo pensiero:”questa volta a mangiare la polvere sarà qualcun altro e sarà la polvere alzata dallo zoccolo del mio destriero!”