Queste le parole del tecnico dell’Udinese, Sottil, alla vigilia della sfida con gli azzurri:
“Spero sia un buon anno per tutti quanti e, a livello personale, mi auguro di vincere tante partite. Abbiamo svolto il lavoro con grande intensità, serenità e con il corretto contributo mentale, il giusto mix con il quale mi piace lavorare per essere pronti. Abbiamo recuperato tutta la rosa e questo è importante.”
Si torna in campo dopo la sosta.
“Sarà interessante vedere come la squadra approccerà alla partita. Non è stato semplice per l’aspetto mentale e fisico. Penso comunque che a livello di staff abbiamo realizzato un ottimo programma, approfittando di questo tempo per lavorare sui singoli e sul collettivo, recuperando poi gli infortunati. Domani inizia un nuovo campionato, si inizia a fare sul serio, davanti ai nostri tifosi con i tre punti in palio. Dobbiamo essere pronti.”
La situazione degli infortunati?
“Deulofeu è l’unico giocatore ancora da valutare. La coppia d’attacco Beto -Success comunque si compensa magnificamente, vivono bene la simbiosi, come ho già detto in passato. Isaac è più un regista avanzato, in grado di innescare le sponde e fornire assist incredibili. Beto è il classico attaccante da area di rigore in grado di attaccare la profondità. Ho visto crescere tanto la loro sintonia nelle ultime amichevoli. Gli altri giocatori recuperati stanno bene, è chiaro che dovranno mettere qualche minuto in più nelle gambe.”
Che squadra troverete di fronte?
“L’Empoli è una squadra molto ben allenata ed organizzata, con una propria identità e giocatori frizzanti che giocano un calcio totale, con attaccanti pungenti in grado di attaccare bene gli spazi. Bisognerà essere molto attenti come sempre ed essere propositivi, muovendoci con ordine in campo e fare tutte quelle cose che abbiamo provato in questo periodo. Queste dovranno essere le prime armi per approcciare la gara.”
L’obiettivo dopo l’ottima prima parte di stagione?
“Quello che è stato fatto nella prima parte di campionato non dobbiamo più nominarlo o ricordarlo, ormai è passato. Viviamo il presente per essere affamati e competitivi.”
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