A cura di Claudio “Freccia”
Gruppo principale: Gruppo Roma, nasce nella stagione 2014/15 con l’intento di unire una curva Sud un po’ allo sbando sotto i colpi della repressione. Unico striscione esposto (o uno dei pochi) per diverso tempo.
Altri Gruppi/compagnie esistenti: Fedayn: gruppo almeno originariamente di sinistra, fondato nel 1972 da Roberto Rulli, leader della Sud morto nel maggio ’90, divenuto storico, proviene dal Quadraro-Cinecittà; Boys: nati nel 1971/72 col nome originario “Boys-le Furie Giallorosse”, copiandolo dai “Boys” interisti, per iniziativa di Alberto Bongi: sono il gruppo ultrà più vecchio della Roma, da sempre; iniziano in Nord, poi si affiliano al CUCS nel 1977. Nel 1984 separano di nuovo separati dal CUCS, riesponendo lo striscione per la finale di Coppa dei Campioni Roma-Liverpool. Palesemente di destra, di estrazione borghese, provenendo da quartieri come Vigna Clara, Parioli e Balduina; Mods: negli anni ’80 lo striscione “Mods Roma” aveva fatto bello sfoggio di sé anche se dietro lo striscione non c’erano Mods veri, ma solo simpatizzanti o proprio non sapevano niente del movimento Mods. Originariamente composto da ragazzi di Centocelle, il gruppo acquistò rispetto per la sua presenza assidua in casa e in trasferta. Nei primi anni ’90, invece, un ristretto manipolo di mods, frequentatori della curva, decisero di suggellare la loro presenza dando vita a un gruppuscolo di soli mods. Nacquero così gli ASR Mods (primo gruppo della Sud a usare la sigla ASR), che prima con bandiera tricolore, poi con uno stendardo cominciarono a farsi notare in casa e fuori. Dal 2015/16 portano un ministriscione solo con la dizione “Mods”./ Giovinezza, XXI Aprile 753 a.C. (ex CUCS nati nel settembre del 1992 dalla fusione tra “CUCS Esquilino”, che aveva origine dal Vecchio Cucs, e “Centurioni”, sezione staccata dei Boys allora guidata da Paolo Zappavigna. Dalla fine della stagione 2001/02 hanno abbandonato la Sud e si sono spostati in Tevere lato curva Sud), Lupi, Royalist (nascono dalle ceneri degli “Ultras Romani”, occupandone la vetrata a destra del tabellone, nel 2009/10), Nel Nome di Roma, S.A.G., Fantasmi del Passato, Romanismo, Romanismo Attivo, Gruppo Ricky, Rm020727, Antonio De Falchi, Asr, A Rota de Roma, Anti Lazio, Figli di Roma, Roma Army, Roma Vecchia, Senza Tregua, Usque Ad Finem, Three Teams One Soul, Io e i miei Amici, Diffidati H501, Insurrezione Giallorossa, R.V.-Roma Violenta, 27%, …I Soliti Facinorosi, Sbalzi d’Umore, Brigata Roberto Rulli, Lazio Merda Crew, Old Manners, Asr 1927, Siamo i Soliti sempre così, Asr Crew (Nord), Core de Roma S.p.q.r. (Distinti Nord), La Roma Bella, Nun c’è Problema, Beata Gioventù, Banda Raia, Quelli di Sempre, A Way of Life, Anonimo Romano, Sogni di Gloria, Roma Lads, Figli dell’Istinto, Squadra d’Azione Agostino Di Bartolomei, Caschi Male, Il Solito Vecchio Manipolo, Ultras Magliana, Gruppo Odio, Ozzy (gli ultimi sono sottogruppi dei “Roma”).
Politica: un tempo di sinistra, poi sempre più a destra, anche marcatamente; ultimamente, sembrano meno di destra.
Settore: Curva Sud, tranne alcuni gruppi (collocazione tra parentesi nell’elenco sopra).
Amicizie: –Panathinaikos: bel gemellaggio internazionale quello coi grechi, che dura ormai da diversi anni. In Roma-Panathinaikos di Europa L. 09/10 la Sud romanista espose lo striscione “Saluti sinceri a degli amici veri”. Numerosissime le visite e gli scambi di cortesie reciproche, specie negli ultimi anni. Il “Gate 13” durante la stagione in corso 15/16 ha esposto lo striscione “La Curva Sud non si divide”. Striscione 17/18 in curva greca “Atene e Roma: noi siamo le capitali!”, mutuato da uno striscione romanista. Striscione 2017: Libertà per gli ultras della Curva Sud Roma”, esposto tempo fa “Lazio merda” in curva loro. Tanti striscioni nel tempo scritti in greco per gli ateniesi. –Palermo: in Roma-Bologna 00/01 presente lo striscione “Warriors Ultras Palermo in balconata” Rinsaldata l’amicizia in Curva Sud coi palermitani presenti per Roma-Palermo, ultima giornata 14/15. Amicizia ancora rinsaldata ultimamente. –Udinese: vecchio legame un po’ deteriorato nel tempo. In Roma-Udinese 03/04 la Sud espose “Un saluto agli amici dell’Udinese” e “Con Max e Matteo nel cuore Nord Kaos 15 anni di onore”. –Atletico Madrid: amicizia recentissima, dovuta alla solidarietà verso i romanisti, trattati come bestie, dopo l’arresto di due tifosi non si sa perchè in Atletico Madrid-Roma, fase a gironi Champions 17/18. Gli agenti entrano nel settore bello pieno e cominciano a manganellare alla rinfusa e a spaccare teste, c’è chi fugge e chi tenta di reagire, il tutto sarebbe iniziato per un normale diverbio tra tifosi.Come spengere il fuoco con la benzina. Si vantano dei colpi rifilati, dopo aver sbattuto a terra chi prova, anche con veemenza, a dire quanto siano eccessive queste reazioni. Presenza spagnola all’ultimo derby 18/19. –Cska Sofia: Ormai il rapporto è ridotto ad amicizie personali. –Barletta: simpatia. Striscione “Cucs 1987 Barletta” in Roma-Novara 11/12. –Benfica: vecchia amicizia tra il “Grupo Manks Benfica” e i romanisti, un po’ sbiaditasi nel tempo. –Sambenedettese: vecchia amicizia, rinsaldata ultimamente in più occasioni, come la partecipazione dei marchigiani al Memorial di calcetto “Antonio De Falchi”. In passato visto in Sud lo stendardo “Onda d’Urto” Samb. Sulla nota vicenda di Luca Fanesi, in coma per molti giorni a Vicenza nel novembre ‘17, a seguito di percosse della celere, cosa passata sotto silenzio dai media, striscione dei Fedayn in Piazza Mancini a Roma “Ad inciampare è sempre lo STATO, verità per Luca Fanesi!”. –Dinamo Zagabria: amicizia recentissima. Hanno esposto nella loro curva a agosto 2018 “Fedayn Roma no surrender”.
Rivalità: –Lazio: odio fortissimo, acerrima rivalità, forte astio; la stracittadina romana è stata molto spesso costellata da incidenti, scontri anche gravissimi, con tanti feriti gravi tra tifosi e forze dell’ordine, arresti con cariche e contro cariche, lacrimogeni sparati dalla polizia e volanti a fuoco, accoltellamenti vari imboscate, ecc., oltre al grave lutto della morte del laziale 33enne Vincenzo Paparelli nel derby del 28 ottobre 1979, colpito a morte dal terzo di tre razzi sparati dalla Sud romanista da un 17enne, “Tzigano”, che morirà diversi anni dopo per problemi vari e schiacciato dal rimorso. Nel derby Lazio-Roma dell’11 marzo 1973 avviene la cacciata dei laziali dalla Sud. A quei tempi i laziali dividevano ancora la Sud coi romanisti. Durante tutta la settimana precedente il derby la S.S.Lazio invitò ad occupare la Sud, in quanto società ospitante. Anche i laziali preferivano stare in curva Sud. Quando entrarono, i romanisti trovarono i laziali sul loro muretto storico, quello del romanista Dante, erano pochini ed il gruppetto, tra uno spintone e un calcio nel sedere, pur cercando di resistere, si trovò spostato verso la Tevere, coi romanisti che stavano ingrossando le fila. A inizio partita la Sud, secondo le testimonianze d’allora, era per ¾ giallorossa. vengono completamente distrutti. Il bilancio sarà grave. Negli anni 2000 sono stati molti gli incidenti in Tribuna Tevere, tra opposte fazioni che occupavano quel settore mescolate, successivamente accuratamente non più messe insieme dalle autorità. Nell’ottobre 2001, perquisizioni a tappetto nelle case di molti ultras, specie della Lazio: un boomerang per le f.d.o. che provoca incidenti di inaudita gravità fuori dalla Nord; Lazio-Roma derby di ritorno 2003/04 passerà alla storia come “Il derby del bambino morto”, fermato da una notizia drammatica, poi smentita. Una falsa voce, un tam-tam tra tifosi delle due curve, convinti che gli incidenti prepartita avessero provocato la morte di un bambino da parte delle forze dell’ordine. Nonostante la smentita della notizia da parte dell’altoparlante dello stadio nell’intervallo, tre ragazzi, esponenti di spicco della curva Sud, scavalcano le cancellate ed entrano in campo, iniziano a parlare con Totti, il quale ascolta attentamente le loro ragioni, che sono quelle che il derby deve essere sospeso perché sarebbe morto un bambino, il conciliabolo è lungo, il clima è assurdo e pesante. I giocatori sono scossi e la falsa notizia li condiziona. Il presidente della Lega Galliani, che era a Milano, raggiunto da una telefonata, decide di rinviare la partita. Il prefetto Serra aprirà un’inchiesta per capire i meccanismi di un fatto gravissimo e, secondo lui, premeditato e anche il questore parla di piano preordinato. Gli incidenti fuori erano iniziati già alle 17,30 quando un gruppo di tifosi ha tentato di sfondare i cancelli per entrare; la reazione delle forze dell’ordine è stata da manuale antiguerriglia, la carica ha avuto l’effetto di buttare benzina sul fuoco. Il gruppo di tifosi “belligerante”, inizialmente piccolo, è aumentato a dismisura ed è stata un escalation di violenza incontrollabile. Da una parte gli ultras, quasi tutti travisati, che lanciavano torce, bombe carta e oggetti di ogni tipo, dall’altra le forze dell’ordine che caricavano senza tregua per cercare di respingere e disperdere gli ultras. Roma-Lazio 2006/07 è stata una stracittadina atipica sugli spalti. Le due curve, per protestare contro le nuove norme antiviolenza, non hanno effettuato coreografie, né esposto i soliti ironici striscioni, in altre occasioni spesso sequestrati. E’ mancato il classico botta e risposta, nonostante il Prefetto Serra avesse dato il via libera agli striscioni goliardici purchè non offensivi. In Roma-Lazio 12/13 4 arrestati, tutti daspati per 5 anni, 8 persone accoltellate, per fortuna lievemente. Rinvenuti e sequestrati fuori dall’Olimpico coltelli, cacciaviti e manici di piccone, oltre a 10 bastoni e un’ascia. Scritta sui muri dei il 27 gennaio 2015, giorno della ricorrenza della “Shoa”: “27.1: 6 milioni di romanisti”, con chiaro riferimento alle vittime dell’Olocausto. Adesivi antisemiti col volto di Anna Frank, simbolo dell’Olocausto soprattutto per il suo famoso diario, in Curva Sud, attaccati da ultras laziali (da lì hanno assistito il 22 ottobre 2017 a Lazio-Cagliari, avendo la Nord squalificata) suscitando un clamoroso vespaio di polemiche internazionali. Roma-Lazio del 18 novembre ’17, solito bel colpo d’occhio, dopo la rimozione delle barriere nelle due curve: è il derby dell’anniversario della morte di Sandri; i genitori di Gabbo, invitati per l’occasione dall’A.S.Roma, e il fratello Cristiano entrano in campo percorrendo tutta la pista per ringraziare coloro che, presenti, ricordano il loro amato figlio. Cercano di avvicinarsi alla Curva Nord per salutare gli amici di Gabriele, ma gli viene vietato per ragioni di sicurezza, si dice loro. Ciò delude molto i Sandri che, sebbene con un posto in Tribuna offerto dalla Roma, decidono di lasciare lo stadio. Nonostante tutto il clima era teso prima e dopo la gara, fuori si registrano incidenti e tentativi di aggressione alle forze dell’ordine. Per le vie di Roma le scritte per il decennale“11/11/17: rispetto e cordoglio per Gabriele Sandri”e “11-11-07 – 11-11-17 nel ricordo di Gabriele! Fedayn”. Striscione 13/14: “A Latina armato…a Roma sempre scortato”. Derby anni ’90: “Il laziale è più bello con la spranga nel cervello!” (davvero di pessimo gusto). –Juventus: rivalità antica, fortissima, acerrima. Ciononostante in Juve-Roma 07/08, alcuni romanisti, col divieto di trasferta, con gli striscioncini “Fedayn” e “Ultras Romani”, furono accolti per solidarietà nella curva Sud juventina. La Nord romanista, alla fine degli anni ’70 aveva un amicizia con gli juventini, presto finita; festeggiato insieme lo scudetto della Juve nel ’73 in campo dopo Roma-Juve, ultima giornata, passata alla storia per la “Fatal Verona” del Milan. In Roma-Juve dell’11 gennaio 1976, un arbitraggio scandaloso è il preludio ad una domenica di guerriglia, provocata anche da spari di lacrimogeni da parte della polizia in curva, a seguito di un innocuo lancio di arance in campo. Incidenti anche in Roma-Juve 81/82, 82/83, Juve-Roma 90/91, Roma-Juve 92/93, con una macchina della polizia data alle fiamme e scontri già al mattino e Roma-Juve 2002/03, con sassaiola ad alcuni pullman di bianconeri e un accoltellato ad un gluteo, non grave. Altri incidenti, piuttosto gravi, in Roma-Juve 01/02, con 4 feriti, tra cui un poliziotto, e 11 arresti. Il prepartita di Roma-Juve 04/05 è rovinato da gravi incidenti avvenuti all’esterno dell’’Olimpico’. 5 tifosi bianconeri accoltellati alle gambe e fatti medicare. Auto incendiate e juventini aggrediti da un gruppo di romanisti, che li hanno anche colpiti con calci e pugni. Inoltre lacrimogeni, cariche, lanci di oggetti contro le forze dell’ordine, un carabiniere ferito dal lancio di una bomba carta, 2 arresti, 8 denunce, 2 auto andate a fuoco nei pressi della Nord. –Milan: fortissimo odio, aspra rivalità praticamente da sempre, anche se, alla fine degli anni ’70 c’è stato un breve periodo di gemellaggio, che aveva l’apice quando le Brigate Rossonere sez. Roma, andavano a dar manforte alla Nord romanista nei vari Roma-Inter. Incidenti comunque già in Milan-Roma 86/87, ma l’inasprimento dei rapporti tra le due tifoserie si è avuto con l’uccisione, da parte di un commando di una trentina di milanisti, del 19enne Antonio De Falchi, il 4 giugno 1989. De Falchi è insieme ad altri tre amici, al momento dell’aggressione scappano, ma De Falchi non ce la fa, inciampa (forse per uno sgambetto) e cade a terra, venendo massacrato a calci e pugni. Dopo una trentina di secondi gli aggressori fuggono per l’arrivo della polizia. Antonio prova a rialzarsi, è cianotico e respira a fatica, viene praticata da uno degli agenti la respirazione bocca a bocca e il massaggio cardiaco, ma è inutile, e quando arriva all’ospedale è già morto. Il funerale, a spese della Roma, viene celebrato il 7 giugno ’89 davanti a oltre 10mila persone commosse, presenti Dino Viola, Peruzzi, Nela, Giannini e l’intera Squadra dei Giovanissimi della Roma. Il 7 giugno l’autopsia stabilisce che la causa del decesso è avvenuta per arresto cardiaco. La polizia, dopo l’aggressione, operò 3 fermi: uno verrà condannato a 7 anni di reclusione con relativa libertà provvisoria, gli altri due assolti per insufficienza di prove. Nell’89/90, al “Flaminio” i romanisti incontrano per la prima volta i tifosi del Milan dopo la morte di De Falchi ed accadono numerosi gravi scontri. Ripetutosi anche in Milan-Roma 91/92. Gravi incidenti a Milano nel 2000/01 tra romanisti, che si proteggono dal lancio di oggetti ad opera dei milanisti dal settore superiore, e forze dell’ordine, che, per tutta risposta, reagiscono con cariche di inaudita violenza senza senso, manganellate a destra e sinistra e lancio di lacrimogeni ad altezza d’uomo. Per Roma-Milan 03/04 un’ora e mezzo di battaglia urbana, col solito strascico di cariche dei tifosi, controcariche della polizia, sassaiole contro i pullman avversari, volante della polizia incendiata e lacrimogeni, con bilancio finale di 15 feriti tra le f.d.o.,10 tifosi contusi due milanisti lievemente accoltellati. Aggredita anche una troupe del tg di “La7”. Incidenti, sempre nel 2003/04, anche in Coppa Italia, a Roma, e a Milano in campionato. –Napoli: della morte di Ciro Esposito, ultrà del Napoli, avvenuta il 3 maggio 2014 a Roma per la Finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, causata dagli spari di un romanista, ne parliamo a parte (vedi sezione “Curiosità”). Il Derby del Sud è stato spesso teatro d’incidenti, anche se negli anni ‘80 c’era un gemellaggio, rotto il 25 ottobre 1988 ad opera dei “Boys”. Incidenti a Roma già nel 75/76, poi a Napoli nel 90/91, 91/92, e a Roma. Guerriglia tra ultras in occasione di Napoli-Roma 00/01 con incidenti già dalla mattina. Dalle 18,10 si è consumata un’ora e mezzo di scontri e fiamme nella stazione di fronte allo stadio. Il bilancio: 8 accoltellati, 59 feriti, di cui 22 poliziotti, diversi tifosi arrestati, in maggioranza romanisti e 16 denunciati, tra cui 3 minorenni. Incendiate 7 auto, due delle forze dell’ordine. Sfasciate due ambulanze perché “non dovevano soccorrere” i feriti della battaglia, poi sassaiole e pestaggi, sfondati i vetri di 3 pullman, assalito quello della Roma mentre arrivava allo stadio. In coda alla domenica di violenza anche due stazioni ferroviarie, Campi Flegrei e Formia, completamente devastate da 1500 romanisti, così come gli autogrill di Casilino Nord, La Macchia, San Nicola, Teano. Alla stazione di Formia successe un pandemonio, con un auto della polizia incendiata e un ispettore della Polfer accoltellato a una gamba, non gravemente. Gravi incidenti tra napoletani e romanisti, oltrechè con la polizia, in Napoli-Roma 8° di finale andata Coppa Italia 05/06, il ritorno venne giocato a porte chiuse per motivi di ordine pubblico. Recenti scritte sui muri: “Su Fb vignette e menzogne…’La Napoli che viaggia’ è all’ultima spiaggia!” e “31-03 parti tardi, sbagli carreggiata…anche stavolta l’occasione è saltata! Napoletano buffone!”. I Fedayn scioperano 15’ in Roma-Napoli dell’ottobre ’17: “Fuori non per la puzza”. –Fiorentina: Tifoserie praticamente da sempre rivali, divise da un odio fortissimo, acerrimo. Il 27 marzo 1983, i fiorentini, dopo anni di scorribande giallorosse, si organizzano a dovere con ronde notturne in centro, ma gli incidenti avvengono soprattutto allo stadio, con 9 arresti, 22 feriti, quasi tutti giallorossi accoltellati, scippi, sassaiole e un negozio rapinato. Carnevale, forte punta romanista, nel 2003, sbagliando apposta un gol fatto contro l’Udinese, mandò i viola in Serie , per il delirio romanista. Oltre 5mila romanisti a Firenze di lunedì nell’anno dello scudetto 2000/01. Carica immotivata fuori dallo stadio del famigerato reparto celere di Bologna, al grido “Bologna carica!”. Scontri brevi sul Lungarno e sassaiola tra le due tifoserie, il fratello di Totti assalito sotto la Fiesole, aggredito l’attore romano Maurizio Mattioli che si feceo medicare. Ma si temeva di peggio. Famoso lo striscione dei romanisti, a cui volevano vietare la trasferta: “Siamo tutti parrucchieri”. –Inter: vecchia rivalità, sempre forte e sentitissima. Incidenti piuttosto pesanti già in Roma-Inter del 17 dicembre 1972. In Inter-Roma 81/82 gli ultras dell’Inter assaltano i romanisti, ben 11 accoltellati, che gli avevano fregato gli striscioni messi in mattinata, poi quando tornarono alle 13,30 successe il putiferio. Incidenti anche nell’87/88, e successivamente, sempre a Milano, nel 97/98. In Inter-Roma 90/91, finale di Coppa Uefa, fitto lancio di oggetti dal piano superiore degli interisti. Lo striscione “Gruppo Ribelle” Inter, finisce in mano romanista e viene esposto in Sud durante Roma-Inter del 2000/01. Incidenti anche in Inter-Roma 2000/01. Esposti bandierone “Boys Mantova” e “Inter Club Nova Milanese”, in Roma-Inter 02/03. Nella curva Nord interista, in Inter-Roma ritorno finale di Coppa Italia 05/06, compare lo striscione “S.p.q.r”, che poi ritorna presto in mano romanista. Incidenti tra tifosi. –Bologna: rapporto sempre piuttosto travagliato, anche se, a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90 c’era un gemellaggio, soprattutto tra i gruppi “Mods” Bologna e “Opposta Fazione” Roma, scioltosi per una spiata infame dei bolognesi, arrestati durante una festa, alle forze dell’ordine, contro i romanisti, che non gliel’hanno mai perdonata. Incidenti già in Bologna-Roma 1973/74 e prima di Roma-Bologna 01/02, in uno scontro tra opposte tifoserie, un bolognese ferito alla coscia, forse con coltello. A fine partita tifoso giallorosso denunciato perché colto a lanciare una bottiglia contro un gruppo di bolognese. Incendiato pulmino di bolognesi nei pressi del ministero degli Esteri. Danneggiate le auto parcheggiate accanto al mezzo. Tre romanisti accoltellati da rossoblù in Bologna-Roma 00/01. –Livorno: rivalità fin dagli anni ’40, sentita, di stampo prettamente politico. Incidenti a Livorno-Roma 04/05 con lancio reciproco di fumogeni. Roma-Livorno 2005/06 è stata caratterizzata da orribili striscioni quali “Lazio-Livorno, stesse iniali stesso forno”, contornati da celtiche e svastiche, che fecero vergognare l’’Olimpico’ e che suscitarono indignazione e scalpore sui media e nell’opinione pubblica. Prepartita costellato da duri scontri, agenti rispondono con diverse cariche ed operano tre fermi tra romanisti per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento dei beni dello Stato. Ma il bilancio poteva essere ben più pesante, infatti gli agenti, poco prima dell’arrivo dei livornesi (circa 700) scprirono trai cespugli un borsone con sei bottiglie incendiarie e l’eloquente striscione “V’avemo bruciato tutti”. I teppisti avrebbero lanciato le bombe molotov all’arrivo dei pullman livornesi. L’anno prima, 04/05, circa 200 romanisti cercano di assalire il convoglio di livornesi, lanciando sampietrini e pezzi di staccionata. Un passante, un giovane napoletano scambiato per tifoso livornese, accoltellato ad un gluteo. Lancio di fumogeni e bombe carta all’esterno dello stadio verso i livornesi, i violenti prendono di mira anche le f.d.o., che rispondono con numerose cariche. Quattro feriti, tutti lievi e tutti romanisti ed anche 3 agenti riportano ferite non gravi. Al termine della guerriglia, 4 romanisti e 4 livornesi denunciati in stato di libertà. –Brescia: vecchio odio molto forte. Famosi gli incidenti di Brescia del ’94, che videro coinvolte frange di estrema destra romaniste contro le forze dell’ordine, che scatenarono anche la reazione dei bresciani, che a fine gara raggiungono la curva Sud e utilizzano le transenne per bloccare l’uscita degli automezzi giallorossi, quindi la polizia deve affrontare anche loro, ingaggiando nuovi scontri, caricando e lanciando lacrimogeni. Nella stagione 00/01, ultras bresciani, di ritorno da Napoli, rimasti bloccati a Firenze per sciopero treni, incrociano i romanisti in attesa del treno per Udine. Ne nasce una rissa durante la quale due giallorossi vengono feriti, sedata poi dalla polizia. 3 contusi e un ferito lieve il bilancio di Roma-Brescia 02/03, con la polizia che denuncia 4 romanisti per aver lanciato bottiglie e altri oggetti verso il settore dei bresciani, circa 2000. –Siena: rivali ormai da diverso tempo. Sembra che un senese, certo Mario Vannini, abbia fatto la spia contro i romanisti, facendoli arrestare: “05-10-03: scritto, letto, firmato, Mario Vannini infame dichiarato” in Rm-Siena 03/04. Siena Roma (1-5), 8° di finale ritorno Coppa Italia 04/05, venne sospesa per oltre un’ora a causa di un fitto lancio di fumogeni da parte dei romanisti. I sostenitori senesi, intonarono in casa nel 2009 cori offensivi nei confronti di Daniele De Rossi e di suo suocero, Massimo Pisnoli, ucciso l’anno precedente. –Aek Atene: nella trasferta di Atene del settembre 2002, prima dell’inizio della partita i poliziotti acconsentono di attaccare gli striscioni dei gruppi, ma obbligano i romanisti a salire cinque scalini sopra, formando un cordone per impedirgli di arrivare alla balaustra. Immediatamente un tifoso dell’Aek sottrae, con la compiacenza delle “forze dell’ordine” lo striscione dell’Orgoglio Capitolino, dopodiché i poliziotti impediscono ai ragazzi del gruppo e agli altri presenti di intervenire contro un furto che è lontano anni luce da qualsiasi mentalità ultras. Al ritorno a Roma scatta la rappresaglia. I ragazzi di “Orgoglio Capitolino” ed altri romanisti ingaggiano una battaglia coi greci, a cui viene sottratto lo striscione “Aek Atene”, mostrato poi durante la partita in curva Sud, e poi bruciato. –Atalanta: vecchio forte odio, sentita rivalità da ambo le parti, anche se, a fine anni ’70, la Nord romanista intratteneva buoni rapporti coi bergamaschi. Per Roma-Atalanta del 1978 molti ragazzi delle “Brigate Nerazzurre” Atalanta furono ospiti di romanisti, cose ora impensabili. Scontri piuttosto pesanti già in Atalanta-Roma 84/85. Incidenti anche in Roma-Atalanta 86/87, a Bergamo nello stesso anno, in Atalanta-Roma 88/89 e 95/96. Tre tifosi bergamaschi sono accoltellati negli scontri avvenuti un’ora prima di Roma-Atalanta 06/07, in zona Corso Francia, vicino lo stadio, dove un gruppo di tifosi atalantini scende dai pullman che li portava allo stadio, affronta alcuni tifosi della Roma, ma presto è intervenuta la polizia, che faticosamente fa tornare gli atalantini sul loro bus. La situazione poi si tranquillizza. Incidenti piuttosto pesanti anche in Atalanta-Roma del novembre ’14, con gli atalantini che tentano di scontrarsi coi romanisti, ma trovano la dura opposizione della celere. Gli Incidenti costeranno tre mesi di squalifica alla Nord atalantina. Due lacrimogeni tirati dopo Atalanta-Roma, scaduti 16 anni fa, sono l’emblema dell’Italia di oggi. Scontri a Bergamo 2016, esposto lo striscione “La Dea è un trans”. Vecchi striscioni esposti a Bergamo: “La tua Dea, gran porca di nomea!” e, ancor più vecchio, “Atalantino Idiota Del Settentrione”. –Feyenoord: Roma-Feyenoord è una delle sfide più interessanti dell’andata dei 16.i di finale di Europa League 14/15, l’atmosfera è elettrica fin dal giorno prima in cui 500 olandesi a Campo de’ Fiori si scontrano con la polizia dopo aver invaso pub e ristoranti. Una ventina i fermi. Il giorno della gara (19 febbraio 2015) poi la scena si ripete a Piazza di Spagna dove però arriveranno tutti gli altri tifosi, con danni consistenti a strade e monumenti; una devastazione bella e buona, soprattutto alla Fontana della Barcaccia del Bernini, deturpata in maniera irrimediabile, coi tifosi olandesi che non risparmieranno nulla. Anche qui scontri pesanti quando la celere, impreparata, carica: ne faranno le spese qualche agente in maniera lieve e alcuni tifosi biancorossi, che saranno fermati e condotti in questura. Il paradosso è che, sia all’interno che all’esterno dello stadio, non si registreranno problemi. Deflusso tranquillo e strade pattugliate garantiscono la massima sicurezza tra i romanisti e i 6mila tifosi del Feyenoord. Lo stadio non fa mancare il suo apporto. –Verona: rivalità forte e storica, anche se i “Boys”, negli anni ’70, avevano uno stretto legame con le “Brigate Gialloblù” Verona, e anche i “Panthers” della nord erano amici dei veronesi. Scontri già negli anni ’80 e nel 91/92; a Roma nel 1986/87, i veronesi vengono caricati dal Cucs in curva Nord. Scontri in Verona-Roma 17/18: fermati, poi rilasciati 21 tifosi giallorossi; durante la gara niente striscioni né pezze per solidarietà verso di loro. –Perugia: rivalità abbastanza recente. Grave l’episodio di Perugia nel 2000/01 quando un celerino raccoglie una torcia lanciata da tifosi del Perugia verso i romanisti e a sua volta la lancia verso i tifosi della Roma. Sempre a Perugia, nel 2002/03, si registrano a fine gara una serie di tafferugli tra giallorossi e locali, con uno di quest’ultimi che rimane ferito al volto da colpi di cintura, comunque non gravemente. Alcune auto parcheggiate sono danneggiate dai teppisti, la polizia porta in questura 30 tifosi giallorossi. –Manchester Utd.: guerriglia in Roma-Manchester Utd., andata 4.i di finale Champions League 06/07. Un’ora di tafferugli, 20 feriti tra cui 7 tifosi inglesi accoltellati. Un giovane inglese andò all’ospedale in gravi condizioni. Agguati e aggressioni nella zona del Foro Italiaco e, come se non bastasse, la polizia caricò più volte alla fine del primo tempo i tifosi dei “Red Devils”(arrestati 3 di loro) che volevano entrare in contatto coi romanisti della Nord, dopo un violento scambio di oggetti contundenti. Al ritorno, a Manchester il prepartita rispetta appieno le attese di chi aveva paventato il peggio tra cariche di cavalleria, saluti romani, petardi, arresti, contusi, donne in lacrime, un pullman giallorosso preso a sassate un’ora dopo il match. Alla fine bilancio di 18 arresti, 7 italiani, perlopiù per saccheggio, e 11 inglesi, per violenza e resistenza. –Cska Mosca: il ritorno in Champions della Roma, nel 2014/15, dopo quattro stagioni è segnato da scontri molto violenti nel pregara. I russi diretti a piedi verso lo stadio, forzano il cordone di steward e si dirigono sul ponte che porta alla Sud. Lì ad attenderli ci sono i romanisti, che ne feriscono un paio con armi da taglio e un terzo russo riporta gravi danni cerebrali per una bottigliata alla tempia. I russi sono oltre mille, molti con le maglie nere e una gran voglia di farsi sentire. A inizio gara si dirigono verso il vetro divisorio con la Nord, invitando i romanisti allo scontro. A fatica torna la calma. Ma il vero caos i russi lo creano a metà secondo tempo, accendono una ventina di torce e le scagliano verso la Nord, dove ci sono romanisti “normali”, che però sono reattivi. Il lancio reciproco dura un paio di minuti e deve intervenire la celere in assetto antisommossa per far tornare la calma. Dopo la gara tutto tranquillo. –Catania: Rivalità derivante soprattutto dall’amicizia tra romanisti e palermitani, acerrimi, odiati rivali catanesi. Roma-Catania (7-0) del 2006/07 è funestata da incidenti. 5 tifosi etnei feriti, agguati e aggressioni dal mattino al tardo pomeriggio in diversi punti della città, auto e furgoni danneggiati e incendiati. I tifosi ospiti lasciano andare ad atti di violenza dalle parti del Colosseo. Una giornata difficile per le f.d.o., impegnate per ore ad evitare contatti tra le due fazioni, divise da una vecchia rivalità. I supporters rossoblu, giunti in 8mila, scortati dalla polizia fino a tarda sera. Due fratelli siciliani sono vittime di un’imboscata già alle 11 di mattina, circondati e accoltellati da teppisti. L’autista di un’ambulanza privata viene malmenato dai catanesi che lo accusavano di non essersi fermato a soccorrere i loro compagni feriti. Momenti di tensione dentro lo stadio al terzo gol romanista coi catanesi che tentano di sfondare i vetri di sicurezza che li dividono dai romanisti in Nord. Intorno alle 18,30 alcuni teppisti pedinano una 40ina di catanesi che aspettano il bus per andare a Termini e li aggrediscono con cinghie e bastoni. Tre ventenni sono rimasti leggermente feriti alla testa. Altre risse catanesi- romanisti sono infine scoppiate al “Flaminio” e nei pressi della stazione Termini. Nel maggio 2014 esposto in Sud “Oltre la rivalità Speziale in libertà!”, ragazzo catanese accusatti ingiustamente di aver ucciso l’Ispettore Filippo Raciti il 2 febbraio 2007. –Liverpool: odio eterno dalla finale di Coppa dei Campioni del 30 maggio 1984, persa ai rigori in casa dalla Roma, i tifosi inglesi pagano il clima rovente e teso, di ribellione, che si respira all’Olimpico, dopo il caso Spoletini di Bologna (sgambetto delle guardie) della domenica precedente, venendo accoltellati in 7, uno è grave, quasi tutti nei dintorni dell’Olimpico. In Champions League, nel 2001/02, i tifosi rivali vengono a contatto con calci e pugni. L’episodio teppistico più grave avviene lontano dall’Olimpico, a Piazzale Flaminio: due inglesi vengono accoltellati da un gruppo di romanisti. Per gli incidenti in Champions del 2017 si rinvia alla Sezione “Curiosità”. –Cagliari: odio piuttosto vecchio, infatti già nell’81/82, a Cagliari, un gruppo di fedelissimi al seguito della Roma, vede dato alle fiamme parte degli striscioni da pseudo tifosi sardi. Brevi tafferugli prima di Roma-Cagliari 04/05 tra opposte fazioni. Alcuni ultras rossoblù, che stazionano nei pressi del settore ospiti, prendendo in giro i tifosi normali che passano, chiedono loro dove fossero gli ultras. Ben presto la voce arriva in curva Sud e così è avviene un breve scontro a mani nude, quasi subito sedato dalla polizia presente. –Olympiacos Atene: rivalità derivante soprattutto dal gemellaggio tra romanisti e Panathinaikos. In Roma-Olympiacos di Champions, fase a gironi 06/07, 24 ore di guerriglia tra le due tifoserie. I primi scontri già il lunedì notte per le vie del centro, poi proseguiti in due hotel romani dove alloggiano tifosi greci. All’andata ad Atene il pullman che aveva condotto la Roma dallo stadio all’aeroporto è assalito da una trentina di ultras ateniesi con lancio di sassi e bottiglie molotov. Così a Roma scatta la rappresaglia, non verso i calciatori ellenici ma verso i loro supporters. Risultato: 9 romanisti in manette, decine di bastoni sequestrati. Nel primo pomeriggio sono i tifosi greci a passare all’azione, in Piazza di Spagna, facendo scoppiare una vera e propria battaglia, mettendo a soqquadro la piazza. –Torino: vecchio odio, antica rivalità, con scontri a Torino sugli spalti, piuttosto violenti e cruenti, già il 1° marzo 1981, quando i torinisti caricano in forze i romanisti. Ma già a Roma, nel novembre 1978, vi erano stati incidenti. Molto turbolenta, agitata, la finale di Coppa Italia 1993 a Torino, con forti scontri. –Parma: rivalità nel tempo un po’ affievolita, ma a Parma, nel febbraio 2001, nonostante tra i tifosi delle due squadre non ci fossero mai stati prima incidenti di rilievo, giornata caratterizzata da alta tensione, con numerosi tafferugli prima e dopogara, con poliziotti costretti a cariche e ripetuti lacrimogeni per dividere le due tifoserie entrate in contatto. Pare che un parmense venisse rincorso e colpito da due coltellate a fine partita. 4 pullman di parmensi presi a sassate da tifosi della Roma prima di Roma-Parma 01/02. –Pescara: forte odio, associato spesso a episodi di violenza, come per esempio a Pescara nell’ottobre ’88 e nel 92/93, quest’ultimi piuttosto cruenti. Scontri anche in un amichevole estiva, sempre a Pescara alcuni anni fa. –Sampdoria: antipatia comunque non a livelli eccezionali. Scontri in Sampdoria-Roma 90/91 di Coppa Italia, l’anno dopo in Supercoppa e in Roma-Samp. 85/86 per la finale di Coppa Italia. –Ascoli: forte inimicizia fin dagli anni ’70, dovuta alla relativa vicinanza. Gravi scontri nel 1987/88 a Ascoli, alla stazione, in centro e nei dintorni dello stadio. L’amicizia tra ascolani e laziali fa il resto. –Empoli: gravi incidenti nel 1986/87, quando i romanisti, arrivati in migliaia, devastarono il centro d’Empoli, spaccando vetrine, danneggiando diversi bar, dove rubarono diversa roba. L’anno dopo le due tifoserie si fronteggiarono, coi toscani arrabbiati per quello che era accaduto l’anno prima. I romanisti tentarono un assalto alla curva dell’Empoli. Recentemente l’odio è quasi esclusivamente politico. –Leeds United: incidenti nel 2000 in Uefa, con inglesi ubriachi, con forze dell’ordine praticamente assenti. –Avellino: scontri al “Partenio” nel maggio 1981. –Bari: antipatia, comunque non forte, che dura fin dagli anni ’70. –Monaco: scontri nel Principato in Monaco-Roma, 4.i di finale Coppa delle Coppe diversi anni fa.
Storia del tifo romanista: I Boys sono i primi a nascere e a portare i tamburi all’’Olimpico’, all’incirca nel ’71, poi i Fedayn l’anno dopo, che anche dopo la nascita del Cucs mantengono una certa autonomia. Prima del 1977 la Curva Sud era popolata da una miriade di gruppi, tutti quanti validi ma divisi, con ognuno che lanciava i suoi cori senza un vero coordinamento. Il 9 gennaio 1977, seguendo l’esempio di altre piazze, Guerriglieri della Sud, Pantere, Boys, Rangers, Fossa dei Lupi decidono di unirsi andando a formare il Commando Ultrà Curva Sud. Il Commando di allora, che in trasferta portava di solito lo striscione più piccolo “Ultrà Roma” era un gruppo ultras nel vero senso della parola: in alcuni adesivi vi era scritto “Col cuore in Sud, con le spranghe in Nord”, per non parlare poi delle scritte che lasciavano sui muri di Roma…La persona più rappresentativa era Geppo. Dal 1977 al 1987 il C.U.C.S. ha fatto scuola in Italia e nel mondo: tifo continuo e compatto in casa e in trasferta, unità d’intenti, nessun rapporto con la società. Dall’arrivo di Manfredonia, nell’estate 1987, il gruppo inizia ad incrinarsi. La Sud è compatta nel chiedere a Viola di non acquistarlo, perché reo di dichiarazioni diffamatorie nei confronti dei tifosi romanisti, nonché condannato per aver venduto delle partite della squadra in cui ha sempre militato e di cui è tifoso, la Lazio. Viola però decide comunque di acquistarlo e la Sud si spacca irrimediabilmente. Il C.U.C.S. si divide in due: i fondatori (o meglio, la maggior parte dei fondatori) danno vita al G.A.M. (Gruppo Anti Manfredonia), che altro non è che il Commando Ultrà “storico”, mentre la minoranza dei fondatori, dopo aver messo fuori la curva un volantino con scritto “Il Commando si è spostato”, prende posto sul muretto “storico” lato Monte Mario, dando vita al “Vecchio CUCS”. Anche grazie a questo piccolo ma intelligente stratagemma questo gruppo acquista una notevole consistenza e, via via, una forte capacità organizzativa. Il Vecchi CUCS ritiene che, essendo Manfredonia ormai diventato della Roma, che lo si odiasse o lo si amasse non poteva essere fischiato, nonostante tutto ciò che era accaduto e il personaggio che era. Il CUCS-GAM, invece, vuole rimanere fedele alla linea iniziale e con striscioni tipo “Manfredonia dacci le quote” contesta Manfredonia già dal ritiro precampionato e per buona parte del campionato vero e proprio. I casini più gravi avvengono in occasione di Roma-Genoa Coppa Italia del 2 settembre 1987 allo stadio “Flaminio”: nel momento in cui il G.A.M. mostra lo striscione “Indegno, levati quella maglia”) si scatena una violentissima rissa tra centinaia di persone e ci scappano pure un paio di coltellate. La verità è che il CUCS-GAM, fischiatissimo quando contestava Manfredonia, viene aggredito dalla maggior parte della Sud e il suo striscione viene ridotto a pezzi. Il campionato comincia col Vecchio CUCS dal lato Monte Mario e col CUCS-GAM, che nel ritiro di Vipiteno aveva inutilmente cercato di ottenere le scuse ufficiali da Manfredonia, dal lato Tribuna Tevere, dividendosi equamente lo spazio in Curva Sud. Il CUCS-GAM, capitanato da Trenta cambia strategia e inizia uno sciopero del tifo, che lascia in silenzio metà curva, fino alle scuse ufficiali di Manfredonia del novembre 1987. Rientrata la questione-Manfredonia, i rapporti tra i due gruppi della Sud rimangono tesi: antipatie personali e dissidi di carattere economico (la registrazione all’ufficio brevetti del marchio CUCS da parte del gruppo di Trenta) impediscono una reale riunificazione del Commando. Il Vecchio CUCS ha buoni rapporti con l’Associazione Italiana Roma Clubs e con l’A.S. Roma e trova spazio sulla rivista “La Roma”, quella ufficiale della società. Molte sezioni del centro-sud aderiscono al gruppo. Il CUCS ha meno sezioni, ma dispone dei marchi originali e di un buon rapporto col presidente Viola, e trova spazio sulla rivista “Magica Roma di F. Campanella, cercando di mantenere aperto il dialogo coi Roma Club. D’ora in poi tutti i gruppi tornano alle posizioni originarie: i Fedayn, che pur essendo stati sempre un po’ isolati hanno però sempre partecipato alle attività non partecipano più ai cori e tifano per conto loro, i Boys ritirano fuori il loro striscione, il CUCS-GAM, per difendersi dal Vecchio CUCS che reclama la paternità del Commando Ultrà Curva Sud, registra da un notaio il nome e si astiene dal tifare quando c’è Manfredonia in campo, rivendicando la scelta per ragioni di cuore. Ma ormai la divisione è completa e a nulla serve che Manfredonia smetta di giocare per problemi cardiaci, manifestatisi in Bologna-Roma del 30 dicembre 1990. L’ala più dura e radicale del CUCS-GAM, al grido di “Roma e gloria”, si distacca formando “Opposta Fazione”, gruppo elitario che rifiuta ogni contatto con gli altri gruppi, rei di avere tradito gli ideali ultras. Nel frattempo la politica entra in curva e la Sud, da rossa che era negli anni ’70, si sposta sempre più verso destra. Se pure il tifo torni unito, gran parte dei vecchi ultras mollano la presa e si ritirano disgustati. I ragazzi più radicali del C.U.C.S., che non si riconoscono più nel gruppo, danno vita a un’infinità di gruppi, che si formano a seconda dell’ideologia politica (da qui il fiorire delle croci celtiche) o delle amicizie. Nella stagione 1993/94 il Commando viene riunificato, o meglio, alcuni tra i maggiori esponenti dell’ex CUCS-GAM decidono “per il bene della Roma”, di riunirsi con gli aderenti al Vecchio CUCS. Ma ormai la situazione è compromessa e il gruppo vive un declino lento ma costante, non riuscendo più a come un tempo a far presa sulle “nuove leve”. La situazione cambia radicalmente alla prima partita interna del campionato 1999/2000, quando, in occasione di Roma-Inter si verifica il “cambio della guardia”, un po’ turbolento e comunque non indolore, che sancisce il definitivo declino del CUCS. I volantini dell’AS Roma Ultras, che si impone nella parte bassa della curva, e del CUCS, sono indicativi per capire la frizione e i motivi del dissenso. Nel corso delle prime tre stagioni alla guida della curva, gli AS Roma Ultras riescono a ridare alla Sud un’identità che era andata smarrita, inventando anche nuovi cori, ripresi da varie tifoserie in Italia e in Europa, tifando in modo coreografico, senza i tamburi che avevano contraddistinto la Sud fino al 1999. La storia degli ASR Ultras sembra chiudersi in ascesa con l’autoscioglimento proclamato il 1° marzo 2002, allorquando il direttivo del gruppo si era reso conto che le nuove dinamiche dei gruppi ultras presenti in curva non consentivano più di raggiungere gli obiettivi prefissati. Tuttavia, considerato che nessun gruppo si è poi fatto avanti per prendere le redini della curva, il gruppo si è ricomposto, rafforzato, nell’estate dello stesso anno, ma i dissensi in curva e rancori personali legati a diverse concezioni del tifo e del modo di essere ultras impediscono ancora, nella stagione 2003/04, di avere una curva del tutto unita, e gli stessi AS Roma Ultras subiscono delle miniscissioni interne. In occasione di Roma-Messina, il gruppo non espone più lo striscione, sciogliendosi di fatto. Le ragioni di questo scioglimento sono molteplici: difficoltà a continuare a ricoprire il ruolo di gruppo guida, diffide, scarso impegno del resto della curva e dissidi con altri gruppi. Nella stagione 2006/07 la situazione è molto variegata. Ad una parte bassa molto frammentata, con gruppi e gruppetti composti da poche decine di persone, dalle quali comunque parte il tifo coi megafoni, si ha una parte alta coi gruppi storici (Fedayn e Boys) ed altri che hanno i muretti principali (Ultras Romani e Ultras Primavalle-S.Lorenzo). Nel corso di quella stagione alcuni fatti comportano un riassestamento: si scioglie “Tradizione Distinzione” e sembra terminare anche il progetto “Curva Sud 1973”, che cercava di far riunire in trasferta i gruppi sotto un unico striscione. La morte del poliziotto Filippo Raciti, durante i fatti di Catania Palermo il 2 febbraio 2007, e la conseguente ondata repressione, comporta un’ulteriore fase di crisi che, tuttavia, non indebolisce il movimento ultras romanista, come dimostra la sfortunata trasferta di Manchester. La realtà 2007/08 vede una divisione tra la parte alta della Sud e quella bassa. Nonostante vi sia coesione nel tifo, vi è un differente modo di approcciarsi alla realtà ultras. Divisione che raggiunge il suo culmine all’inizio della stagione 2008/09, quando diversi ragazzi della parte bassa che portavano il tifo, in dissenso con gli altri gruppi, lasciano la Curva Sud. La stagione 2010/11, segnata dall’avvento della contestatissima tessera del tifoso, vede i gruppi organizzati non aderire al programma, contrastato apertamente. Nel girone di andata non verranno più esposti striscioni in Curva Sud ed i gruppi si fonderanno in un’unica realtà, dietro la pezza “Resistiamo ma non ci tesseriamo”. Nuovi focolai ultras sia nella parte bassa che nella parte alta della Curva Nord. Gli anni a venire sono segnati principalmente da divieti di trasferta che fanno sì che il tifo giallorosso non segua più la Roma fuori casa, fino a quando la A.S. Roma, unica società in Italia ad opporsi alle decisioni dell’O.N.M.S., dopo aver varato la card “Home”, che consente di abbonarsi per le partite casalinghe anche senza possedere la tessera del tifoso “AS Roma Privilege”, decide di adottare la “AS Roma Club Away”, che consente di andare in trasferta anche senza la “classica” tessera. La nuova card viene accettata dalla massima parte degli ultras e quindi, dal finire della stagione 2012/13, gli ultras tornano in trasferta. La stagione 2013/14 termina con un evento tragico, accaduto ai margini di Fiorentina-Napoli, finale di Coppa Italia disputata a Roma, allorquando l’ultrà del Napoli Ciro Esposito viene ucciso da un colpo di arma da fuoco in Viale Tor di Quinto. Viene arrestato per l’omicidio Daniele De Santis “Gastone”, 48 anni all’epoca, ex ultrà giallorosso molto conosciuto, e ciò pone la tifoseria romanista, accusata di non essersi mai apertamente dissociata dall’episodio, in una situazione assai delicata che porterà nella stagione 2014/15 al ritorno della parte bassa della Curva Nord in Curva Sud. Dalla stagione 2015/16 le due curve sono divise da una vetrata centrale e più alte sono le vetrate che dividono distinti e curva. Una cosa che porterà allo sciopero ad oltranza. Inoltre, dulcis in fundo, dalla stagione 2016/17, i tornelli all’entrata sono dotati di un rilevamento biometrico, così, tanto per scoraggiare ancor di più la gente ad andare allo stadio…Nel 2017 viene vinta la battaglia dei divisori in curva, ma non quella delle multe ai lanciacori. Il resto è storia dei nostri giorni.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Commando Ultrà Curva Sud: glorioso gruppo che ha fatto la storia del movimento ultras italiano, si è costituito il 9 gennaio 1977 in Roma-Sampdoria e si è sciolto nel 1999 per un Roma-Inter, spodestato dagli altri gruppi ribelli (vedi Sezione “La storia del tifo romanista”). Anche Roberto Rulli si adoperò alla nascita del CUCS. Nel post-morte Paparelli si chiamarono, dopo l’ondata repressiva specie su di loro “I Ragazzi della Sud”, grazie al suggerimento del presidente Viola, per loro come un padre perché anche aveva capito che non erano ragazzi cattivi. Fu un periodo traumatico, gli vennero tolti tamburi e striscioni.Per rivedere lo striscione originale in casa si dovette aspettare Roma-Torino 82/83, festa del secondo scudetto. In Roma-Liverpool il tifo, stranamente, non fu granchè, c’era troppa tensione, a quei tempi c’era l’usanza di entrare in campo dopo i gol. Geppo e Mortadella, ricordato con molti striscioni per la sua scomparsa nel 2011, erano tra i primi a farlo. Mortadella abbracciò Falcao in Roma-Avellino 82/83 e siccome era in servizio militare, il capitano della sua caserma lo riconobbe dandogli una settimana di punizione. Ci fu più tifo in Roma-Atalanta del ‘78, con la Roma in lotta per la salvezza. Dopo un po’ di tempo le cose tornarono nei ranghi. La Curva Sud è una delle curve più belle d’Italia, ma ai tempi del Commando era una delle più belle del mondo. Bongi, uno dei fondatori che coniò anche il nome disse in un’intervista: “Noi non avremmo mai assaltato le caserme”. Ma il calcio ai suoi tempi era ancora della gente, era fatto da loro in pratica. Roberto Rulli se ne andò quando vide che erano affiliati ai Roma Clubs. Un giorno vide lo striscione “Centro Giovanile Giallorosso”: la domenica dopo lo tagliò con le forbici. Altri tempi davvero: era un tifo popolare, proveniente soprattutto da borgate e Roma Sud. Facevano storia senza rendersene conto i ragazzi del Commando. Cuore Giallorosso: nasce nel 1976 in Sud ad opera di alcuni ragazzi del Trionfale, tutti tra i 14 e i 18 anni. Rimangono affascinati dalla nascita del CUCS, al punto di seguirne tutti i cori, ma dal loro muretto. Dal 79/80, su invito di Roberto, mitico “Coca Cola”, lanciacori storico del CUCS, il “Cuore” si trasferisce al mitico muretto del Commando e perde la sua connotazione “di quartiere”. Durante gli anni ’80 lo striscione a lettere bianche del gruppo segue la Roma in molti stadi italiani. Dopo il rifacimento della curva il CUCS scende in basso, ma loro rimangono al posto che occupavano, vicino ai Fedayn, e dopo qualche anno al muretto delle origini. Con l’abbattimento della Sud si spostano in Nord con uno striscione più piccolo, ma accusano delle defezioni. Parecchi ragazzi si disamorano della curva e la stagione al “Flaminio” (99/00) porta in pratica allo scioglimento del gruppo. Kamikaze: la nascita dei Kamikaze originali avviene nell’autunno 1974 grazie a un manipolo di ragazzi dei quartieri Appio Latino-Colli Albani a cui si uniscono i ragazzi di Piazza Zama. Il gruppo è il primo nucleo ultrà ad affiancare i “Boys” in curva Nord, dando un buon apporto corale. Dopo pochi mesi dalla fondazione del CUCS decide di confluire nel neonato storico gruppo. Panthers: uno dei gruppi pionieri del tifo giallorosso in Nord, nato a metà anni ’70, rimase praticamente solo con lo spostamento dei “Boys” in Sud. Si adoperarono ad organizzare il tifo in una curva fredda e tranquilla con i Yellow Red Wolwes, nati poco dopo, originari di Via Marconi, con il primo striscione fatto con un errore macroscopico, diventato famoso, con la dizione “Wolfs” invece di “Wolves”. Problemi di appartenenza politica, che i Panthers non si erano neanche posti, portarono allo scioglimento dei due gruppi non molto più tardi. Aficionados H.H. Viale Somalia: dove “H.H.” sta per l’allora allenatore della Roma Helenio Herrera; erano posizionati in Sud all’inizio dei ’70. Fedelissimi Viale Marconi: anch’essi in Sud all’inizio degli anni ’70. Cinecittà Alberto Ginulfi: in curva Sud all’inizio dei ’70. Giuliano Taccola Primavalle: prendeva il nome dal bomber giallorosso morto negli spogliatoi a soli 25 anni nel 1969. In Nord all’inizio dei ’70, il loro striscione, uno dei più belli in assoluto, fu bruciato dai granata negli incidenti di Torino del ’73. R.C.Aurelia: in Nord ai primi anni ’70. Guerriglieri della Sud: nascono nel 1970, nel 1976/77 venne fatto uno striscione più grande dell’originale “Guerriglieri della Curva Sud”, con scritto solo “Guerriglieri” e più in piccolo “Centro Giovanile Giallorosso”. Lo striscione veniva piazzato più in basso di prima, lato MonteMario, ma una domenica venne incautamente lasciato nel magazzino della Sud. La domenica successiva il magazziniere, evidentemente non della Roma, lo consegnò ad un gruppo di laziali, pare di Monteverde, che lo esposero in un Roma-Lazio 77/78, ma venne poi restituito dopo un paio di mesi che l’avevano esposto. Nel 1977 il gruppo confluisce nel Commando Ultrà. Commandos Torpignattara: in Sud nei primissimi anni ’70, sotto i “Guerriglieri”. Fossa dei Lupi: in Sud già prima del CUCS, di Monte Cervialto. Brigate Giallorosse: in Sud già prima del Commando, provenivano da Torre Spaccata. Pantere Giallorosse: in Sud dalla seconda metà degli anni ’70. Commandos Lupi: attivi in Sud già prima del Commando, era formato da ragazzi di Monteverde. Brigata Bravetta: sono i superstiti della sezione “Ultrà Roma Bravetta”, posizionati dal 92/93 al settore M19, in dissidio con la riunificazione del CUCS-G.A.M. col Vecchio CUCS, posizione che hanno occupato cercando di collaborare, nei limiti delle possibilità, sia con “Orgoglio Capitolino”, sia coi ragazzi sopravvissuti del “CUCS” tornati a posizionarsi da quelle parti. Pandemonio: in Nord. Rangers: in Sud, poi col Commando Ultrà, poi in Nord.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Tupamaros: nascono in Sud all’inizio degli anni ’80, ad opera di Umberto, ribattezzato “Er Tupa”. Avvelenati: nascono nel 1985/86 nel famoso Roma-Juve della coreografia di tutto lo stadio, in Nord coi “Rangers”, poi si spostano in Sud con un nuovo striscione, portato anche in trasferta. Il gruppo, che riuniva ragazzi di Portuense, si scioglie diversi anni fa. Cherokee: gruppo apparso durante la stagione 1985/86 nella curva Nord dell’Olimpico. Opposta Fazione: nasce nella stagione 89/90 da una scissione del CUCS-G.A.M. Quando c’è la spaccatura tra pro e anti Manfredonia, la maggior parte del CUCS era contro di lui. La nascita di “O.F”. derivò da un’ incomprensione tra l’ala radicale del gruppo e un personaggio ingiustamente accusato di collusioni con la società e di aver preso soldi d’allora presidente. Lo striscione “Opposta Fazione” esisteva già, era uno dei tanti striscioni e sottostriscioni che gli Ultrà Roma avevano allora, perché il gruppo era sempre lo stesso, anche se gli striscioni usati erano diversi, tipo “Fegati Spappolati”, “La Vecchia Guardia”, ecc. Fu adottato quello perché si sentivano duri e puri, con ideali che infrangevano le semplici barriere di uno stadio, andavano al di là di ciò che si poteva immaginare. Le idee politiche del nucleo iniziale erano di sinistra, poi diventate di destra col tempo. Fegati Spappolati: sono sempre stati una specie di sottogruppo del CUCS e nascono in Atalanta-Roma 84/85. Questo almeno fino alla stagione 97/98, quando per dissidi interni col CUCS, accusato di immobilismo, formano un gruppo a parte nella stagione 98/99, mettendosi alla destra dello striscione del Commando Ultrà, e la differenza si nota, in quanto nella suddetta stagione, nei momenti di stanca, sono spesso loro a iniziare i cori, inventandone alcuni nuovi o riprendendo qualche coro vecchio ante ’77. Con l’avvicendamento del ’99 CUCS-ASR Ultras i “Fegati” hanno a loro volta una scissione interna con una parte che aderisce al progetto ASR Ultras e una che si scioglie. La Vecchia Guardia: ex-CUCS, sono la parte storica del Commando. Dal 2001/02 non ha esposto più lo striscione./Fossa Giallorossa, Torcida Ultrà, Sioux, Ragazze Giallorosse, Road Kids, Brigata F.Rocca, Drunk Boys, Guadaluperos (in Nord), Cinecittà…I lupi della notte, Gioventù Giallorossa, Avanguardia, Inferno S.Basilio, Estranei alla Massa, Lega Romana, Red Skins, Brigata Pruzzo, Rizla Group, Globuli Giallorossi, 12° Giallorosso, Rebel Roma, Brothers Roma, Giovani Lupi, Kaos, Gruppo Tufello, Brigata Tafferugli, Kaos.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: AsRoma Ultras: quasi subito prendono il posto del CUCS, alla guida della curva nel 1999, ma da tanti anni erano già in Sud. Nascono dalla fusione di elementi di S.A.G (Squadre d’Azione Giallorosse), Mods e Fedayn. Inizialmente formato da ragazzi tra i 16 e i 23 anni, conta poi sull’adesione di diversi componenti più anziani. Si sciolgono definitivamente durante la stagione 2004/05. Tradizione Distinzione: striscione presente da metà anni ’90, ma il gruppo acquisisce la sua identità alla fine della stagione 2000/01. Erano in curva Sud in basso verso la Tribuna Tevere, si sciolgono nella stagione 2006/07. Frangia Ostile: attiva sin dagli anni ’90, si posizionava alla sinistra dello striscione del CUCS; si scioglie all’inizio della stagione 1999/00, con l’avvento degli ASR Ultras. Arditi: erano sotto i Boys. Gruppo di importanza rilevante. ASR Clan: nati nell’aprile 1998 in curva Nord, si spostano in Sud dalla stagione 2002/03, non esponendo più lo striscione. Ab Urbe Condita: letteralmente significa “dalla fondazione di Roma”, la prima apparizione dello striscione risale a Roma-Leeds ottobre ’98. Brigata Giuseppe Gioacchino Belli: posizionati nei Distinti Sud, hanno portato movimento in un settore che ha bisogno di dinamicità. Si sciolgono nel 2004/05. Figli della Lupa: nascono nel 1999/2000 come sottostriscione degli ASR Ultras, fino a quando il loro scioglimento nel 2001/02 fa sì che lo striscione venga adottato dai ragazzi di Testaccio che tenteranno di portare avanti la Sud nelle prime domeniche senza l’ex gruppo-guida. Una volta riformatosi il gruppo principale, lo striscione non è rimasto più un sottostriscione ma è stato espressione dei ragazzi di Testaccio. Dalla stagione 2002/03 non viene più esposto lo striscione, dopo non più neanche “Testaccio”. Gioventù Romana: nasce ufficialmente il 14 aprile 1999, giorno in cui è stato fatto lo striscione e il piccolo stendardo con la mascotte “Herr Frank”. Lo striscione viene esposto solo in trasferta. La maggior parte stava vicino la vetrata dei Boys, il resto era sparso nel settore Distinti sopra ai Lupi e in mezzo alla curva. Orgoglio Romano: nati nel 1996, si posizionava in curva Sud sotto i Lupi, Distinti lato Monte Mario. Buca: prende il nome dalla zona che si trova tra i quartieri Portuense e Magliana, viene fondato nel 1992 da quattro ragazzi di 16 anni il gruppo “Buca Kaos”, ma nel 1994 cambia identità e appare solo il nome “Buca”, il cui striscione si trova sotto i Boys e accanto agli Arditi. Il gruppo era ristretto a pochi elementi, provenienti da vari quartieri (Monteverde, Boccea, Val Canneto, Cerveteri)./ Ultras Primavalle-San Lorenzo (confluiti nei “Roma”), Offensiva Ultras, Fans Roma (prima in Sud poi in Nord dal 06/07), Brigata Boccea, Brigata Fornaci (in nord), Gruppo Portuense, Legione Romana, Centurioni, Tuppers, Clan, Paladini, Hobbits Roma, Lega Ultras, Caput Mundi, Ordine Romano, Loggia, Casalbernocchi Feudo Giallorosso, Brigata Magara, Official Ultras, Noi Oltre, Eroi, Base Ultras, Gruppo Ostia Giallorossa, Schiera Ultras, Centuria, Gruppo Cicoria, Allupati (in Nord).
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’00: Ultras Romani: nascono nella stagione 2001/02 ed in essi confluiscono, tra gli altri, gli ASR Clan. Erano nella vetrata che fu del “XXI Aprile 753 a.C.”. A seguito di frizioni con gli altri gruppi, da Roma-Chievo 08/09 non hanno esposto più lo striscione. Gruppo comunque sempre attivo e validissimo. Orgoglio Capitolino: lo striscione appare per la prima volta a Nova Gorica nel 2000/01, erano sotto il “XXI Aprile”, composto da ragazzi perlopiù dei Castelli Romani. Nella stagione 2002/03, anno in cui persero lo striscione ad Atene contro l’Aek, il gruppo si scioglie per dissidi con altri gruppi della Sud. Settore 021: era sotto la vetrata dei Fedayn, era nato all’inizio della stagione 2001/02 dall’unione tra “Estremo Sostegno”, del quartiere Bravetta, e “Pisana Ultras”, della Pisana. Prima di allora lì era collocato lo striscione “Estremo Sostegno”. Essendo i due quartieri confinanti ed essendoci molte amicizie tra i due gruppi, decisero di creare un unico gruppo più grande. Monteverde: erano nella parte bassa della Sud, alla destra degli ASR Ultras. Nella stagione 2003/04 lo striscione non è stato esposto. Nel 2004/05 viene esposto in Tribuna Tevere, poi non è stato più esposto, se non in una fugace apparizione nel 2006/07. Antichi Valori: nascono nella stagione 2002/03 e raccolgono ragazzi ex ASR Ultras e Fedayn, sotto i quali son posizionati. Si sciolgono nel 2005/06. Casta Guerriera: nascono con la Juve a Torino nella stagione 2003/04, anche se già prima frequentavano la Sud. Per loro scelta portano lo stendardo solo in trasferta. Coorte Romana: in curva Nord per un paio di stagioni, dal 2003/04 al 2005/06. B.i.s.l.: presenti fin dalla prima metà degli anni 2000, per diversi anni lo striscione, incitante alla violenza e quindi sequestrato dalla polizia, è stato esposto in casa e fuori. Più che un gruppo una linea di pensiero: Basta Infami Solo Lame. Curva Sud Roma 1973: striscione presente dalla stagione 2004/05, ricorda la cacciata dalla Sud dei laziali, che prima stazionavano nel tempio del tifo giallorosso. Collocato tra Brigata De Falchi e Offensiva Ultras, era il punto focale da dove partiva il tifo. Il progetto sembra terminato nella stagione 2006/07 ma riprende subito vita, per poi finire nel 2007/08 quando diversi aderenti si spostano in curva Nord e altri in Tribuna Tevere, per dissensi ideologici. Legionari: nascono nel 2007/08 in curva Nord, provenienti da vari quartieri, con l’intento di svegliare un settore piuttosto taciturno. Evidente l’ideologia destroide. Legio Invicta Roma: dall’inizio della stagione 2006/07 occupa la vetrata che era degli “S.P.Q.R.” in curva Nord, che poi si sono spostati vicino ai Fans, lasciando in eredità la vetrata. Nascono ufficialmente il 28 dicembre 2005, esordendo con lo striscione nel gennaio 2006 in un Roma-Milan. S.P.Q.R. 1927: gruppo della Nord che esponeva il suo striscione proprio vicino al settore ospiti. Roma Casual Firm: nascono nel 2006/07 da un gruppo di amici delle varie parti di Roma, uniti tra loro e per squadra e città. Gens Trigoria: nato originariamente a metà stagione 08/09, esordio in Roma-Lecce, situato nella parte bassa della Nord accanto ai Distinti, divideva la vetrata con “Avanzata Romana” e “Eterna Legione”. Milizia Romana: nasce nella stagione 2006/07, dal 2007/08 esponevano lo striscione in curva Sud, mentre prima lo avevano nei Distinti Sud. Provenivano da vari quartieri cittadini. Avanzata Romana, Eterna Legione: gruppi nati in curva Nord nel 2008/09 e presto scioltosi sotto i colpi della repressione. Impero Romano: nasce il 7 aprile 2009 nella parte bassa della curva Nord. Brigata Bavaria: sottogruppo piccolissimo dei “Fans Roma”/ Piazza Guadalupe Ultras, Asr Old Firm, Roma Nord, Offensiva Ultras, Stirpe Romana Ultras, Milites, Ultras Lidensi, Estremo Sostegno, Gruppo Insalata, Vecchi Magnoni, Curva Nord Romana, Civiltà Romana, Supremazia Fissa, Mob Life, Vecchia Ruggine, Saluti Romani, Blood Honour, Talenti Roma Ultras, Razza Romana, XI° Legio, Gens Romana Curva Sud, Mentalità Romanesca, Gruppo Peppe Giannini, Calcio Balilla, Gruppo 30 Euro, Allegra Brigata, Casuals (in Nord), La Meglio Gioventù, Nuove Leve Roma, Stampo Elitario, Brigata Romana, Gruppo Marachella, Asr 42 (in Nord, parte bassa), Sangue e Oro (in Nord), Pigneto Ultras Roma, Ultras Bronx, M19.
Gruppi/compagnie scomparse, nate negli anni ’10: BCK Roma, Brothers, Brigata Caciara, Ribelli Cronici, Belli Bulli e Prepotenti, Stile Ostile, Tipi Loschi, Ultimo Baluardo, Made in Rome.
Curiosità: -A Liverpool, andata semifinali di Champions 17/18, due ragazzi dei Fedayn, Daniele e Filippo, facenti parte delle migliaia di romanisti presenti ad Anfield Road, provocati allo stadio e durante il tragitto di 4 Km. da stazione a stadio, con lancio di oggetti vari dai pubs e la polizia inglese che stava complice a guardare, senza un minimo di prevenzione, hanno colpito un signore che con gli scontri avvenuti fuori lo stadio non c’entrava nulla, Sean Cox, 53enne irlandese, che sbattendo la testa è finito in coma per diversi giorni, poi fortunatamente ripresosi. I due sono ancora in terra straniera in attesa del giudizio definitivo, di essere finalmente rimessi in libertà, condannati e denigrati dall’opinione pubblica e da uno Stato che non si è minimamente preoccupato di accertare, verificare come sono andate esattamente le cose quel pomeriggio a Liverpool, anche se pare che a cominciare la rissa siano stati i romanisti. I “Fedayn” per protesta non espongono più lo striscione e in Roma-Atalanta del 27 agosto ’18 (2^ giorn.) indossavano tutti una maglia gialla con la scritta “Freedom” (libertà), che è anche uno stendardo, non fatto entrare in Real Madrid-Roma di Champions il 19 settembre scorso, 1^ giorn. fase a gironi, esponendo, sempre con l’Atalanta lo striscione “Fedayn no surrender” (Fedayn nessuna resa), tra di loro l’ex bandiera romanista Rodrigo Taddei. Sembra siano stati multati; vicino la loro sede appeso ad un muro lo striscione “Fino a 1312 euro per di esprimere un pensiero. Fedayn no surrender”. Lo sciopero va avanti ad oltranza. Sui muri in questi giorni: “Ogni giornata sembra infinita…la vostra assenza è un immensa ferita…Fedayn liberi”. -In Champions L. hanno assistito martedì scorso, 2 ottobre ’18, a Roma-Viktoria Plzen (5-0) ben 41.243 paganti; partita di ordinaria amministrazione anche a livello-tifo. Ritrovato il feeling tifosi-squadra del tutto. -Nel derby di domenica scorsa, 30 settembre ’18, gran tifo della Sud romanista e bellissima coreografia iniziale con centinaia di bandiere giallorosse e ai piedi la scritta “Giallorossa al cielo s’innalza…è lei che fa la storia!!!”. Entrano gli striscioni “Gambe in Spal”, riferito agli scontri tra laziali e spallini a Auronzo di Cadore, a margine di un’amichevole tra le due squadre, nei quali sembra che gli spallini siano stati più intraprendenti, e “S.S.Lazio 1900: Elite, Nobiltà, gloria…di cui non parla la storia!”. -In Roma-Frosinone del 26 settembre ’18, 6^ giornata, ricordata la figura di Giorgio Rossi, spentosi a quasi 88 anni la notte del 23 settembre, gravemente malato da un po’, mitica, storica figura della Roma, massaggiatore, ma non solo, sarebbe riduttivo: prima fratello, poi, padre, poi nonno di tutti i giocatori passati dalla Roma dal 1957 al 2012. De Rossi: “Una persona unica”. Dedicati a lui gli striscioni: “Baluardo del romanismo vecchie maniere, Giorgio Rossi nella storia per sempre!” e “A te va il nostro tributo R.I.P.Giorgio”, oltre a “La curva Sud ti rende omaggio lode a te Giorgio Rossi” (fuori lo stadio), dedicato a lui nel 2011 il libro di Massimo Izzi “Giorgio Rossi, il primo della fila”; esposto inoltre in Tevere lo striscione “Giocatori senza coglioni…un presidente pezzente…avete tradito la vostra gente!”, per il pessimo avvio della squadra. -In Bologna-Roma del 23 settembre 2018 esposto lo striscione su Stefano Cucchi, morto nel 2009 per percosse, massacrato in carcere dalla polizia, di cui parla il film “Sulla mia pelle”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia quest’anno, “’Sulla mia pelle’ e nei nostri cuori Cucchi vive”, oltre a “Giorgio Rossi con noi”; in Roma-Torino 14/15 “Lo STATO difende chi è STATO S.Cucchi vive!”. -In Roma-Chievo (2-2) del 16 settembre 2018 esposti gli striscioni “Sei stato ultras, amico, fratello, ciao Eugenio Boys per sempre”, noto ultras scomparso recentemente, e “Vessilli al vento per chi ha amato la Roma…ciao signora Maria”, scomparsa due giorni prima, moglie di Franco Sensi, presidente della Roma dal 1993 al 2008, anno in cui è deceduto. Al termine contestato giustamente il presidente americano James Pallotta, mai amato dal pubblico, che ha comprare dal Club telecamere ad alta definizione per far arrestare chi sgarra, smascherare i violenti. Da qui gli striscioni in passato “Pallotta Eva Henger” in tangenziale, “Onore al giocatore che la Lupa rispetta…americà la nostra maglia non è ‘U$a e getta’”, “Curva Sud e Pallotta: mai Stati Uniti!!”, “Pallotta facci un favore…diventa ‘romanista’”, ecc. -“Genova rialzati!”, “Con il cuore vicino a Genova!”, “Vicini al popolo genovese” sono gli striscioni esposti dai romanisti a Torino il 19 agosto scorso (1^ giorn.18/19) per la tragedia di Genova del crollo del Ponte Morandi dell’autostrada, che ha causato 43 vittime, il 14 agosto, vale a dire 5 giorni prima. A Roma, zona Colosseo, esposto un “Verità e giustizia per le vittime del Ponte Morandi”. -In estate per le vie di Roma espresso il malcontento per partenze eccellenti come Nainggolan, Strootman, Alisson, con la scritta “Ma quale scudetto, ma quale Coppa dei Campioni…i vostri trofei plusvalenze e cessioni!!”. -Sulle voci che davano Balotelli alla Roma, provenienza Nizza, eloquente il messaggio “Mezzo giocatore, uomo senza valore…che si fa scudo con il suo colore…Balotelli Roma non ti vuole”. -Nell’ultima giornata 17/18, il 20 maggio scorso, la Lazio perde 3-2 in casa dall’Inter al 95’, dopo essere stata in vantaggio 2-1 e le svanisce il sogno Champions proprio sul traguardo nello scontro diretto arrivando quinta (l’Inter quarta in vantaggio negli scontri diretti!): geniale lo striscione al Colosseo “The Champi…ohnoo”, chiaro riferimento al “Oh nooo!!” laziale contro la stessa Inter, visto il gemellaggio che intercorre tra laziali e interisti, vincente a Roma anni fa, facendo perdere lo scudetto ai giallorossi. -Il 2 maggio 2018 è stata la serata della rimonta non perfezionata di Roma-Liverpool (4-2) dopo il 2-5 dell’andata, del bellissimo sogno, della d’isillusione, dei gravissimi torti arbitrali. -A Ferrara, il 21 aprile 2018 (34^ giorn.17/18) esposto lo striscione “2771 anni ancora splendi Urbe mia!!”, oltre a “Aldrovandi vive”, ferrarese massacrato a morte di botte a un posto di blocco della polizia il 25 settembre 2005. Una bandiera con il suo volto, vigliaccamente non fatta entrare dalle guardie ai cancelli in Roma-Spal 17/18, viene sventolata sempre dagli spallini e spesso esposta dai romanisti. -In Lazio-Roma del 15 aprile 2018, derby di ritorno, approntata una coreografia con in basso la scritta “Una lupa i gemelli nutre e si chiama Roma la sovrana del mondo”. -Per la morte di Davide Astori, capitano della Fiorentina, scomparso a Udine il 4 marzo 2018 nel sonno in albergo per complicazioni cardiache, che ha vestito nel 2014/15 la maglia della Roma, esposto in Roma-Torino 5 giorni dopo lo striscione esterno stadio “Roma non dimentica chi ha onorato i suoi colori!! R.i.p.Astori”. -Il 13 marzo 2018, per Roma-Shaktar (1-0), ritorno 8.i di Champions, è stata anche la festa dei 46 anni dei Fedayn dalla nascita, che espongono lo storico striscione e lo stendardo “46°”. -Il 17 febbraio ’18, Udinese-Roma si svolge con il divieto assurdo di trasferta ai tifosi romanisti residenti nel Lazio, pur possessori di Tessera del tifoso e Away Card durante la prevendita. Chi aveva già il biglietto è potuto andare ma tanti sono rimasti a casa di loro per protesta. -Derby di andata 17/18 in Tribuna Tevere: “L’incubo peggiore è svejasse laziali”, parafrasando lo sfottò laziale di tempo fa “Noi il vostro incubo peggiore”. Altro striscione: “Solo la vostra incoerenza supera i vostri complessi”. Coreografie con la scritta “L’Urbe siamo noi” sorretta da 3 grossi stendardi e “Roma” scritta con cartoncini gialli su sfondo di cartoncini rossi. -In Roma-Lazio del 30 aprile ’17, curva più divisa da barriere, ma niente canti né bandiere per solidarietà ai ragazzi Daspati trasformati in mostri, oggetto di 13 nuove misure cautelari che li penalizzano in famiglia e a lavoro, per l’aggressione, un anno prima, ad alcuni turisti svedesi con simpatie laziali. L’ex Prefetto Gabrielli disse in quei giorni che il 27% della Sud sarebbe formato da pregiudicati, quasi 1/3! -Nei pressi del Colosseo, parafrasando uno sfottò precedente laziale in quel punto, esposta a fine campionato 16/17 la scritta “Un consiglio senza offesa: dormite con la stufa -17!”, in riferimento ai punti di distacco tra Roma e Lazio. -Mentre Roma doveva far fronte a tantissimi problemi, uno scandalo al giorno, Mafia Capitale, delinquenza dilagante, l’allora Prefetto di Roma Franco Gabrielli, capo della Polizia dal 29 aprile 2016, pensò bene, nell’estate 2015, di attivare la più grande repressione di sempre: erigere barriere in Curva Nord e in Curva Sud. Questi sì che sono i veri drammatici problemi di Roma. Se non fosse vero ci sarebbe da ridere; il fatto è che è tutto vero. C’è da essere schifati da chi vuole dimostrare di saper usare il pugno di ferro nei confronti di chi ama la sua squadra e la sua appartenenza, e poi dimostra di non avere le palle per combattere con la stessa fermezza i problemi di ordine pubblico che attanagliano la Capitale nel quotidiano. Praticamente le due curve erano state divise a metà da una rete alta, e ancora più alto era il divisorio tra curve e Distinti. Ma le curve romane avevano dichiarato guerra ad oltranza a questo scempio, lasciando semivuote le curve per tutto il periodo, con meno coerenza però da parte laziale, molta di più romanista. Durante questo periodo gli ultras romanisti non hanno partecipato mai a nessun programma televisivo, non hanno rilasciato interviste a complici di quella situazione, a chi per motivi economici e politici continuava a non dire la verità e a fare informazione alla causa di un sistema marcio e corrotto. Non hanno voluto entrare in altri settori, non avrebbe avuto senso, neanche quando in Roma-Spezia di Coppa Italia nel dicembre ’15 gliel’hanno proposto. Alcune tifoserie, come quella interista, in quel periodo non sono andate a Roma per solidarietà, non sfruttando l’occasione di giocare quasi in casa: giù il cappello. Sull’argomento scritte come “Nati contro il potere, per un Amore che non conosce barriere!”, “Sarà bellissimo viaggiare insieme…per poi tornare in Sud senza barriere! Roma”, striscione eloquente esposto a Empoli nell’ottobre ’16; “Laziale esempio di coerenza, prima si schiera poi ci ripensa!” e, sui muri, “Prima sfotti l’Away Card, poi ti vai a tesserare, ora con le barriere vuoi anche rientrare…predichi bene ma razzoli male!”; a Trigoria, allenamento fine 2016 “Lontano dagli occhi ma non dal cuore…voi per i 3 punti, noi per l’onore”. Dopo l’eliminazione delle barriere la riappropriazione dell’intera curva il 4 aprile 2017, dopo 19 mesi di battaglie, sono continuate le perquisizioni allucinanti, militarizzate, stile aeroporto, assai insistenti anche su bambini e anziani, le multe salate a chi non rispetta il posto stampato sul biglietto nominativo, ai lanciacori a cavalcioni (dopo due multe scatta il Daspo, a un ragazzo dato di due anni, ma è proprio recentissima la notizia che un Daspo del genere, l’ennesimo, è stato annullato dall’Avv.Lorenzo Contucci): striscione in Roma-Udinese 17/18 con tanti ragazzi a dispetto sulla balaustra incriminata “Adesso multateci tutti!”, colpevoli di tifare e di una passione; scritte vicinanze stadio tipo “Ma quali multe quali sanzioni ora basta avete rotto i coglioni” e “La passione, il colore e la gente di Testaccio non le fermano multe e denunce di un questore pagliaccio”. Da questa stagione 2018/19 son stati collocati in curva i famosi e sospirati palchetti per i lanciacori, ma, almeno all’inizio, avevano detto che ci poteva andare solo chi non ha sbagliato in passato, Daspato o pregiudicato che sia. Sarebbe stato al limite della costituzionalità anzi peggio: assurdo, ridicolo, provocatorio. Sarebbe troppo. Poi i parcheggi, sempre più scomodi e lontani dall’impianto, che rendono impossibile l’accesso soprattutto nelle gare di cartello. Diciamo che la curva Sud negli ultimi 3 anni, è diventata il laboratorio della repressione dello Stato negli stadi, con l’intento di eliminare definitivamente il movimento ultras (almeno quello romanista), per poi farsi belli davanti all’opinione pubblica italiana, dicendo che sono riusciti a eliminare il problema della violenza negli stadi, come se fossero bastate in un passato un po’ meno recente tessera del tifoso, biglietti nominali e tornelli. Sembrava poco tutto questo? Ogni partita casalinga con la curva divisa, lo scenario è stato quasi sempre spettrale, un “Olimpico” silenzioso, che poteva essere il dodicesimo in campo. Anche i derby andavano pressoché deserti. Ogni tanto partiva qualche coro sporadico, ma la curva Sud continuava il suo coerente silenzio, la sua battaglia. Fuori dal normale la gente multata quando c’è il pienone e soprattutto le salatissime multe ai lanciacori a cavalcioni sulla ringhiera. -Il numero 35 di via degli Uffici del Vicario è il posto dove nacque la Roma il 22 luglio 1927 e tutti gli anni la sera del 22 luglio i tifosissimi giallorossi si radunano festeggiando con striscioni, cori, battimani, fumogeni e bandiere: un paio d’ore di spensieratezza e di polmoni ricolmi fumo acre. Nel 2018 ritrovo al Pantheon con lo striscione “Un simbolo che sfida la sorte…A.S.Roma oltre la morte!”, poi spostamento dove tutto ebbe inizio nel ’27. -In Roma-Fiorentina 17/18 esposta la scritta “6-4-2010 – 6-4-2018 Roscio vive”, Fabio detto “Roscio”, storico leader della curva, i cui funerali si svolsero il giorno prima della morte di un altro leader storico, “er CocaCola”, al secolo Roberto Venturelli, storico leader e lanciacori del Commando. Quando morì allo stadio apparvero striscioni come “Per te Coca Cola…canteremo a squarciagola”, “Onore e gloria a chi ha fatto la storia! Ciao Roscio, ciao CocaCola”, “La bandiera in mano e un grido in gola, fatece largo…in mezzo a noi c’è er Coca Cola”. Quando saliva sul muretto diceva “Quelli de fronte nun li vojo sentì”. -Ai primi di dicembre del 2017 è scomparso il cantautore romano e romanista Lando Fiorini. In Chievo-Roma del 10 dicembre ’17 esposto lo striscione, preso da un suo detto “Semo romani ma romanisti de più…ciao Lando!!” e per il suo ultimo saluto striscione fuori la chiesa “Noi c’avemo er core grosso…mezzo giallo, mezzo rosso…er tifoso romanista dei tifosi è sempre er più!”. -L’amore dei romanisti per Francesco Totti è incondizionato: al suo addio al calcio il 28 maggio 2017 per Roma-Genoa c’erano oltre 60mila persone, con la Sud che fece una coreografia da brividi formata da cartoncini dei colori sociali e la scritta, formata da stendardi, “Totti è la Roma”. Striscione esposto in Sud “Del calcio moderno hai vinto la più grande battaglia, 25 anni con la stessa maglia” e una pezza riportante una sua famosa frase: “Dicono era il mio sogno fin da bambino…”. Francesco lesse un lunghissimo discorso e confessò che mentre lo scriveva, con l’aiuto di sua moglie Ilary Blasi, gli veniva continuamente da piangere, più andava avanti e più piangeva, cercando di non farsene accorgere dai suoi figli più grandi, ma non ci riusciva. Fu un giorno triste, ma che prima o poi doveva arrivare, visto che era alla soglia dei 41 anni, per i romanisti e tutti gli appassionati di calcio, italiani e non, vista la grandezza del calciatore, che ha segnato in Serie A, giocando sempre con la maglia della Roma fin da ragazzino, ben 250 reti, non giocando sempre da punta. Famoso il grido “Un capitano, c’è solo un capitano”. Nella famosa diatriba con mister Luciano Spalletti, che ha avuto il suo apice negli ultimi due anni in cui ha giocato, che lo umiliava mettendolo sempre a fine partita, il pubblico si è sempre schierato dalla parte del “Pupone”, riconoscendogli gratitudine e fedeltà alla maglia giallorossa. Il giorno prima del suo addio, a Trigoria, luogo del campo di allenamento della Roma, esposta la scritta “Assenti domani a malincuore, veniamo oggi a renderti onore! I diffidati”. -Per solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto ’16, esposto in Cagliari-Roma, 2^ giornata 2016/17, lo striscione “Forza Amatrice”, uno dei paesi più colpiti famoso perché da lì proviene la famosa “pasta all’amatriciana”. Raccolti cibo, bevande e generi di prima necessità. -Ironico striscione nella parte alta della Nord “MULTras” in Roma-Sampdoria 16/17, accompagnato dalle foto di Gigi Proietti e del “vigile” Alberto Sordi, riferito alle vergognose multe inoltrate dalla Questura di Roma la settimana prima. Il bello è che verrà multato di 167 €. anche l’autore di questo striscione: al peggio non c’è mai fine….-22 dicembre 2016, in P.zza Mancini per Roma-Chievo esposto lo striscione significativo dai Fedayn: “Chi se n’è andato, chi detenuto e chi a firmare…riavervi tra noi il più bel regalo di Natale”. -Roma-Chievo (3-0) dell’8 maggio ’16, con la Roma terza, in lotta per la qualificazione diretta in Champions: la curva Sud ha circa un migliaio di presenze in più, rispetto alle gare precedenti, con il rientro dei “Fedayn”, rimasti comunque in silenzio, come del resto tutto lo stadio, nonostante l’altissima presenza di tifosi occasionali. Divertente la “battellata” sul Tevere al mattino, dei ragazzi della Nord alta, con in evidenza lo striscione “Per un biondoTevere…delazializzazione”, con bandierone. Viene fatto finta di pescare un topo biancazzurro (da qui il gioco di parole derattizzazione-delazializzazione). -Pomeriggio bello e diverso quello del 3 aprile 2016, giorno del derby di ritorno 15/16 a Testaccio, vissuto come piace agli ultras: torce, fumogeni e bomboni. Lontani da un calcio che non li appartiene più, liberi di tifare tutti uniti, circa 4mila, senza controlli e senza assurde divisioni. -Ricordato in Roma-Juve 15/16 lo storico ultrà Peppone, sia dai romanisti (“Hai combattuto fino alla fine come un leone…ciao Peppone”) che dagli juventini (“Sei volato via da noi ma non volerai mai via dai nostri cuori…sempre presente!!! Arrivederci Peppone”, firmato “Tradizione” e “Antichi Valori”). -Vecchi striscioni derby ritorno 14/15: “Oltre i colori…Lazio merda”, “Tuo nonno tifava Lazio? mi padre t’ha fatto cambià curva!!” (in risposta a uno striscione laziale), “Dare degli infami è la tua filosofia ma in pista ci sei tu, Digos e Polizia!”, “Digos lista e la Nord balla in pista”. Nel derby d’andata 14/15 bellissima la coreografia : una distesa fatta di cartoncini plastificati gialli e rossi di due tonalità, con su “due aste” le gigantografie disegnate molto ben fatte delle vecchie glorie e bandiere della Roma, da Totti in giù, e in basso la scritta “Figli di Roma, capitani e bandiere…questo è il mio vanto che non potrai mai avere!”. Numerosissimi gli striscioni di sfottò: “Con Cragnotti e Lotito hai fatto i milioni…la curva Sud non ha padroni!”, “Di padre in figlio…il laziale resta coniglio!”, “Ma quali valori, la storia non si tocca, insultavi Taccola e Francesco Rocca”, “Da sempre schiavo di porci e cani adesso lecchi il culo anche ai napoletani”, “Bulgari, inglesi, madrileni…da solo quando vieni?”, “Laziale Barbara D’Urso”, “Ieri Chelsea, oggi Hammers…domani Spurs?” (Chelsea, West Ham e Tottenham; le prime due sono amicizie laziali d’Oltremanica), “1900…i padri fondatori a trans coi trattori”. -La gente della Roma ha sempre voluto un gran bene alle sue “bandiere”, capitani come Totti, De Rossi, Giannini, Bruno Conti, ma soprattutto ad “Ago” Di Bartolomei, suicidatosi con un colpo di pistola il 30 maggio 1994, sentendosi “chiuso” dal suo ambiente, a 10 anni esatti dalla famosa finale di Coppa Campioni Roma-Liverpool. Quando la Roma nell’84 lo cedette al Milan (poi Cesena e Salernitana fino al ’90), allo stadio esposero “Ti hanno tolto la Roma non la tua curva”. Tutti gli anni a giugno si svolge un torneo di calcetto in sua memoria. Striscione nel 2018 “Ogni anno con onore ti ricordiamo, ciao nostro capitano”. -Tutti gli anni d’estate si disputa anche il “Memorial Antonio De Falchi”, a cui partecipano tutti o quasi i gruppi della Sud. -Nel 14/15 la Roma viene eliminata dalla Fiorentina, sia in Coppa Italia (4.i di finale) che in Europa League (8.i di finale), allorquando la situazione precipita, inizia la contestazione dura, le bandiere si ammainano, i cori sono eloquenti e i primi striscioni (evidentemente si sapeva come andava a finire) sono minacciosi, tra cui “Mercenari cambiate ‘mestiere’”, “Garcia non si tocca, a chi non sta bene: calci in bocca”, “Roma s’è rotta er cazzo…a presto!”. La squadra, alla fine, viene insultata pesantemente, chiamata al cancello a fine gara. Pur trattandosi solo di una richiesta esplicita di impegno e non essendoci stata alcun tipo di violenza, erano anni e anni che non si vedevano queste scene. Il confronto ultras-giocatori entra nel mirino del Viminale: Basta parlare con gli incappucciati”. -In occasione di Napoli-Roma (10^ gior. 14/15) i napoletani, riferendosi alla famosa vicenda di Ciro Esposito, espongono “03-05-2014: ai posteri l’ardua sentenza” e “Ogni parole è vana…se l’occasione ci sarà non avremo pietà!”. La partita dopo, Roma-Torino, i romanisti rispondono con “Se occasione ci sarà annatevene a lavà”. Al ritorno a Roma, sabato 4 aprile ’15 alle 12,30, città blindata per 60 tifosi del Napoli (ne eran previsti molti di più, nonostante il divieto di trasferta per la regione Campania) e perquisizioni minuziose. Tutto inutile, gli striscioni feroci contro la mamma di Ciro Esposito entrano lo stesso: “Che cosa triste…lucri sul funerale con libri e interviste!”, “Dopo il libro, il film”, “Antonella Leardi taci”, “Parli d’infamità ma l’arte del pentirsi nasce nella tua città”, “C’è chi piange un figlio con dolore e moralità e chi ne fa business senza dignità, signora De Falchi onore a te”. Gli striscioni hanno ampio risalto sui media, tra la condanna generale dell’opinione pubblica, mentre Pallotta parla senza remore di “gruppo di idioti”. Il tutto si riferisce chiaramente alla morte, dopo circa due mesi di coma, dell’ultrà napoletano Ciro Esposito, avvenuta in circostanze poco chiare, ai margini della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, disputata a Roma il 3 maggio 2014 e alla speculazione che, secondo gli ultrà della Roma, ne è stata fatta da parte della madre. Ad uccidere Esposito, con colpi d’arma da fuoco è stato, questo è sicuro, l’ex ultrà romanista Daniele De Santis, ma sono emersi nel tempo nuovi particolari dalle indagini investigative della Digos, in possesso di filmati, che non escludono che “Gastone” sia stato aggredito e accoltellato, prima di sparare a Ciro Esposito, da un gruppo di tifosi napoletani, Ciro compreso. La perizia, inoltre, parlerebbe di tentato omicidio di Daniele a coltellate e sprangate ed ha fornito le sole prove reali che indicano i modi e i tempi dell’aggressione a Daniele, una tra tante, la presenza del sangue di Daniele sul cappello di Ciro Esposito, come sul coltello a serramanico e su tutto il resto delle armi usate dagli aggressori, dimostrando come tutto ciò sia successo dopo che Daniele è stato aggredito dall’orda, dopo aver tentato una fuga disperata, cercando la salvezza la di là del cancello di casa sua. Il 24 maggio 2016 c’è stata la prima sentenza: la Terza Corte d’assise condanna De Santis a 26 anni per la morte di Ciro e hanno disposto per lui una provvisionale in favore dei familiari di Esposito di 140 mila €. I giudici hanno condannato anche, a 8 mesi di reclusione, i napoletani Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, accusati di rissa. Per il successivo turno casalingo agli striscioni che hanno offeso la madre di Ciro (Roma-Atalanta, 31^ giorn.14/15), che giudica congrua la pena e perdona De Santis, la Sud viene squalificata. La Sud, dopo i fatti del 3 maggio 2014, in Roma-Juve del 12 maggio si affretta a esporre “Napoletano infame” e “Forza Daniele”. -Per Roma-Sampdoria (0-2) di metà marzo 2015 (27^ giorn.14/15) le forze di polizia pattugliano lo stadio all’esterno temendo una forte contestazione, ma tutto finisce quando la Sud si svuota. Esposti gli striscioni “Il nostro amore contro ogni malignità…DDR condottiero della città”, a favore di Daniele De Rossi coinvolto in voci poco edificanti sul suo conto. Striscione esposto in Roma-Spal 17/18: “Sangue romano…DDR nostro capitano” (poi multa di 167 €. ai ragazzi). Nel 2015 al Colosseo esposto anche “500 volte una maglia in carriera Daniele De Rossi eterna bandiera”. A dicembre ’16, durante lo sciopero per le barriere, portò la squadra sotto la curva vuota, bellissimo gesto: un silenzio assordante. -Attesa per Roma-Bayern Monaco (1-7), fase a gironi di Champions L. 14/15, gran tifo anche sullo 0-5 (evidente il divario tecnico). Esposto lo striscione “Dal passato al presente: paga sempre la povera gente le colpe di uno Stato assente!”. Purtroppo al ritorno dalla partita, padre e figlio, Cristian e Stefano, perdono la vita in un incidente stradale, travolti con il loro scooter. Ricordati poi dalla Sud con la scritta “Gli dei hanno chiamato a sé l’angelo più bello ed il suo custode…Cristian e Stefano con noi!”. A Genova con la Roma i doriani esporranno “Vicini alla famiglia De Amicis” e i romanisti “Ciao…Angeli” con la gigantografia di padre e figlio. -Striscione sullo stadio che si dovrà fare lontano da Roma in Roma-Parma del 3 aprile ’14: “Stadio nuovo l’unica cosa che dovete fare è: curva senza anelli, ad un prezzo popolare”. -Tra i presidenti più amati degli ultimi decenni, un posto d’onore spetta senz’altro a Dino Viola, presidente dello scudetto del ’93 (riabilitato anche Sensi, presidente scudetto 2001), in sella dal ’79 al ’90, morì nel ’91 per un tumore. Una volta ebbe a dire: “Qualsiasi cosa hanno fatto rispondo io per loro, perché senza i miei ragazzi non me ne vado, non torno a casa”. Lode a te Dino Viola. -Gemellaggio ufficiale con tanto di giri di campo coi bandieroni, abbracci, strette di mano, scambio di sciarpe, coi tifosi reggini, accorsi all’Olimpico in gran numero il 19 marzo 2000. Dopo qualche anno, per alcune scaramucce nei dintorni dell’Olimpico, il gemellaggio si rompe, ora regna l’indifferenza anche perché è parecchio tempo che le due squadre non s’incontrano, militando su palcoscenici assai distanti. Striscione “C.U.C.N. ‘82” Reggina presente in Roma-Lazio 00/01, Roma-Atalanta 02/03 e Roma-Juve 03/04. -Famosi gli striscioni per la morte del grande attore e romanista Alberto Sordi esposti nel 2003 e riproposti recentemente: “’i laziali so’ quelli fori le mura’, ciao Albertone nostro”, “Tutti zitti er Marchese s’è addormito” e altri altrettanto belli. -Striscioni di ormai diversi anni fa: “Nessuno può andare così lontano da essere dimenticato, Roberto Rulli con noi”, “A volte sorridi, a volte è più dura…questo è il momento: uniti facciamo paura!”, “Noi baluardo dell’essere, voi simbolo dell’apparire”, “Vivi la curva, partecipa ai cori, non per i singoli…ma per i colori”, “Radio romane tutte puttane! La Sud vi schifa”, “F.i.g.c.: Calciopoli, stadi vuoti, caro biglietti, repressione, chi l’ha ucciso il calcio i nostri cori o chi siede sulle vostre poltrone?”, “…Non passa lo straniero” (dicembre ’82, Roma-Colonia, C.Uefa). Striscione ai lati di una strada “La storia non si cambia…da sempre questa città tifa la nostra maglia. Roma è nostra”. -Pressoché sempre presenti le pezze “Vado in giro per l’Italia”, “…I giorni migliori”, “Ma che ne sanno l’altri…”, “Cor core acceso”, “Roma e basta”, “…Con l’amaro in gola”, “Non sarò mai stanco”, “Frenky con noi”, “Assenti…presenti”.
Una delle tifoserie vigliaccamente più violente e protette d’Italia.
Noi più protetti d’italia? Ahahahah
Gruppo Ribelle è stato preso sotto la curva dell’Inter in Udinese-Inter…