A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: Drughi Bianconeri (nome completo “Drughi Ultrà Curva Sud”). Le sezioni dei Drughi operative all’inizio del 2018/19 sono: Drughi Giovinezza, Insani, Toscoliguri, Magenta (dalla stagione 1989/90 alcuni ragazzi di Magenta, cittadina a 20 Km. da Milano, che frequentano la “Filadelfia”, decidono di dare un senso alla passione e alla fede per i colori bianconeri creando un gruppo che da sempre vede il suo vessillo in prima linea a fianco ai Drughi. Lo striscione è presente un po’ ovunque; ne portano uno bellissimo a Roma per la finale di Champions: “Per noi, per Andrea Fortunato, per non dimenticare Bruxelles conquistiamo l’Europa per dominare il mondo”. In un momento fantastico si apprende che i “Drughi” decidono di lasciare la guida della “Scirea”, ed è un brutto colpo. Nei successivi 9 anni molti di loro continuano a seguire le gare della Vecchia Signora nello stesso posto ma in maniera defilata, mai in balconata. Dal febbraio 2005, col ritorno dei “Drughi”, la sezione ritorna quella di un tempo, con lo stesso spirito, sempre presente in curva Sud accanto al gruppo principale. Nel 2016 hanno pubblicato un libro: per la prima volta la sezione di un gruppo storico del panorama ultras racconta la sua storia, per la prima volta è il simbolo massimo, lo striscione, a narrare in prima persona la storia del gruppo, gli inevitabili problemi, tanti aneddoti, oltre 500 immagini per sei anni di duro lavoro), Ponente (sezione storica, seguono la Juve da tantissimi anni, hanno passato momenti di grande splendore), Dominae (sezione tutta al femminile), Asti Praia, Francia, Svizzera, Abruzzo, Ultimo Baluardo, Germania, Rh Bianconero, Marche.

Altri Gruppi esistenti: Tradizione Bianconera (ex-Fighters), Antichi Valori, Viking, N.A.B.1977, Bravi Ragazzi,        Nucleo 1985 (il primo embrione, ai primi anni ’80, fu “Triveneto Bianconero”, parallelo allo “Juventus Club Bassano”, di cui due membri muoiono nel maledetto settore Z dell’Heysel. Tutti i giovani del Club fuoriescono da esso andando a fondare “Area Bianconera Bassano“, decidendo di mantenere il simbolo del “Triveneto Bianconero”, cioè la “faccia che urlava”, presa da una copertina di un disco del gruppo Punk “Dead Kennedy”. Trai primi a raggrupparsi con loro i ragazzi delle Marche e quelli del Trentino, così viene deciso di chiamarsi solo “Area Bianconera”, perdendo la caratteristica locale di Bassano. Nel 1987 la Juve festeggia il 90° anno di fondazione e un incontro lo gioca con la prima maglia della sua storia, quella rosa, coi ragazzi che restano folgorati da quel colore, tanto da creare uno striscione rosa con scritte nere. Nell’89 a Berlino in Coppa Uefa esordisce il nuovo striscione “Area Bianconera”. La Juve nel ’90 si trasferisce al “Delle Alpi”: è nel secondo anno nel nuovo stadio che il gruppo esplode definitivamente in curva Sud raggiungendo 550 abbonamenti. Ma poi il gruppo arriva il momento di difficoltà e flessione, anche perché i capi, per cause varie, sono costretti a mollare un po’. Dopo una dura e combattuta riunione, l’Area si divide in due gruppi, quelli della Lombardia, che sembra l’anima più ultras, e del Veneto. Il vecchio capo dell’Area, Massimo, comprende l’errore di aver dato fiducia ai ragazzi della Lombardia, sfiduciando i suoi amici veneti, e li sfida entrando da solo in curva, venendo assalito da 5-6 persone. Dopo il fattaccio l’Area si sgretola, qualche sezione confluisce nei Fighters, qualcuna segue il gruppo Lombardia ancora dietro lo striscione Area senza capire che ormai era rimasta una tela senz’anima e i veneti, rimasti veramente pochi, decidono di ripartire da zero con un nuovo nome: “Nucleo 1985”. Ripartire però non è facile e i problemi cominciano fin da subito. Vengono comprati 50 abbonamenti, i problemi più grossi vengono fuori nella gestione delle trasferte e, soprattutto nelle partite di cartello, alcune volte il gruppo rimane fuori dallo stadio. Massimo, il leader, parla col capo dei Fighters per la questione dei biglietti e degli abbonamenti della Sud, che lì per lì non capisce bene quello che voleva dire, anche se, col tempo, guadagnerà il suo rispetto. Per il Nucleo doversi riconquistare lo spazio per lo striscione in qualsiasi stadio andasse era un terno al lotto, mentre in casa l’unico modo di esporlo è quello di metterlo nel settore Est 4, a fianco della Sud. Tra tante difficoltà si crea uno zoccolo duro. Nella finale di Coppa dei Campioni a Roma contro l’Ajax il gruppo si presenta con l’enorme striscione “A Roma per sognare con l’Heysel da non dimenticare”, che trova spazio tra i gruppi importanti in balconata, mentre quello di “Area” era rilegato in una posizione secondaria. Provano poi ad andare in Nord dopo lo scioglimento dei “Drughi”, ma ormai sono veramente in pochi e spariscono. Le stagioni 96/97 e 97/98 sono difficili da gestire per il neonato gruppo, essendo in pochi, praticamente tutti “vecchi” e principalmente veneti, con situazione di semiclandestinità. Sempre presenti, nonostante i grossi sacrifici economici, ma mettendo lo striscione solo in trasferta, affrontando a volte rischi “fisici” da alcuni ragazzi dei “Fighters”, allora gruppo principale, come per esempio a Tokio per la finale di Coppa Intercontinentale, dove qualcuno riceve qualche legnata disubbidendo ai capi. Nonostante tutte le difficoltà il gruppo cresce, raccogliendo anche ragazzi fuori dal Veneto, primi fra tutti i ragazzi della Toscana reduci dallo scioglimento dei “Viking” in Nord. A Vicenza nel 97/98 si presentano in 500 persone, con lo striscione più grosso e una splendida coreografia: “Coppa e scudetto ed il furto è perfetto”, striscione di 70 mt. con tutta la curva ospiti che agita cartoncini bianchi e neri. Il gruppo voleva dimostrare, semmai ce ne fosse stato bisogno, che loro c’erano e ci sarebbero sempre stati. Quel giorno, grazie anche all’aiuto di un grosso personaggio della Sud, viene deciso che dal campionato 98/99 il gruppo avrebbe avuto finalmente un posto per lo striscione in curva Sud, rinunciando però, dopo un incontro coi capi della Sud a Torino, ai caratteri originali dello striscione, creando quindi lo striscione di “casa” con i caratteri del gruppo principale. Appianati i rapporti coi “Fighters”, sorgono problemi col gruppo nato da poco in Nord, gli “Irriducibili”: in qualche occasione volano anche degli schiaffi. In breve tempo nuovi ragazzi entrano nel gruppo, portando nuova linfa, e nel 99/00 e 00/01 arrivano parecchi giovani, sia dal Veneto che dalla Lombardia. Attualmente, all’’Allanz Stadium’ lo striscione è collocato al primo anello della Sud, a sinistra guardando la curva, al confine coi Distinti). Gruppo Marche 1993 (con un passato nell’Area Bianconera, detta “Area Marche”, con l’avvento dei “Fighters” e lo scioglimento di “Area Bianconera” decidono, nel novembre ’96, di darsi una propria impronta, una collocazione, tirando fuori lo striscione bianco “Marche” al 2°anello Nord, defilati rispetto al gruppo che comandava la curva, i “Viking-NAB”. Non fu facile andare avanti, “tiravano” più i “Fighters Marche”, ma nella stagione 96/97 il gruppo cresce e s’ingrandisce, ma è l’ultimo anno dei Viking. Poi passarono negli “Irriducibili Vallette”, che in pochi anni bruciano le tappe e diventano un ottimo gruppo, ma si sciolgono anche loro e il G.M. rimane un’intera stagione al 2°anello Nord; purtroppo la situazione era allo sfascio. Dalla stagione 2003/04 decidono di trasferirsi di nuovo in Sud, ritirando fuori lo striscione da casa, posizionandolo in Est/4 a fianco della curva. Per loro una bella soddisfazione, tornano ad essere un Gruppo con una loro identità. Dopo due stagioni alla grande, ai massimi splendori, quando le cose ormai sembrano aver preso una certa stabilità, iniziano i problemi. All’inizio della stagione 2005/06, con la nascita dei “Drughi Marche”, è chiaro che per loro in curva non c’è più posto. Dopo una riunione decidono di confluire con loro, portando lo stendardo “G.M.1993”, come riconoscimento per i vecchi del gruppo, ma la decisione non accontenta tutti in pieno. Nella stagione dopo, quella della B, avviene una netta spaccatura: alcuni rimasero con loro, altri si staccarono, continuando sempre ad andare allo stadio, in casa in curva Nord, e in trasferta. Adesso, allo “Stadium”, lo striscione Gruppo Marche ‘93 è accanto a quello del Nucleo, all’estrema sinistra guardando ia la curva, al 1° anello). Noi Ci Siamo  (N.C.S.), True Boys,

Juverri Maremmani, F.J.R. (Fighters Juve Roma; non una sezione ma un gruppo vero e proprio, con una valida base organizzativa. Piemontesi Tosti, Semplicemente i Migliori, C.B.N., Vecchi Soci, Nordest Bianconero.

Settore: Curva “G.Scirea” Sud

Amicizie: –Den Haag: fortissimo legame, bella amicizia internazionale. Sotto il settore dei “North Side”, dello stadio “Zuiderpark” di Den Haag, gli artisti del gruppo hanno dipinto uno stupendo murales con la scritta “In memoria di tutti i tifosi juventini tragicamente morti il 29 maggio 1985 all’Heysel Stadium”. Innumerevoli le visite reciproche. Striscione del Den Haag a Roma per la finale di Champions con l’Ajax ’96. Tanti i bandieroni copricurva a tema, le partitelle, le coreografie… come quella coi colori gialloverdi del Den Haag in Juve-Ajax 09/10: tante bandierine e in basso uno striscione olandese. “Condoglianze cari amici juventini”, “Noi non vi dimenticheremo mai amici juventini”, striscioni esposti in Den Haag-Psv per ricordare le persone morte nell’incidente di un pullman di tifosi della Juve col Real Madrid nel 2008/09. Coreografia per celebrare i 20 anni della fraterna amicizia coi ragazzi del “North Side” Den Haag, accompagnata dallo striscione d’amicizia in olandese “1989-2009 Juventus e Den Haag…voor  altijd vrienden!!”, con in curva i colori delle due squadre nerobiancogialloverde in Juve-Siena 08/09, con numerosi drappi e striscioni olandesi esposti; copricurva olandese verdeoro con la scritta “Viking Juve-Fc Hen Haag” e due mani che si stringono in segno d’amicizia. Ci sono stati periodi in cui nelle partite della Juve non mancava mai una bandiera o un drappo dei tifosi olandesi. Innumerevoli le volte che i Viking, direttamente gemellati coi tifosi del Den Haag (ma il gemellaggio è riconosciuto da tutta la curva juventina) sono stati ospitati in Olanda. Coreografia bellissima per i 25 anni del gemellaggio Juve-Den Haag in Juve-Fiorentina 13/14, con tanti copricurva a tema. Regalato dagli olandesi un drappo, in occasione di Juve-Fiorentina 11/12, con una bella frase in italiano e in fondo “Saluti dagli amici di F.C. Den Haag”. Viking e Nucleo ospiti in Feyenoord-Den Haag 15/16. Striscioni tifosi Den Haag nell’aprile ’17 “Onore ai Viking! Siamo tutti con voi”. –Legia Varsavia: Bella amicizia coi polacchi, riconosciuta da tutta la curva, all’insegna della fratellanza internazionale. Striscione del “Legia” in Inter-Juve 08/09, Juve-Ajax 09/10 e in Juve-Liverpool, Champions League 04/05. Ma innumerevoli sono state in questi anni le visite reciproche. Striscione “Legia Varsavia” in Milan-Juve 08/09. Una delegazione di tifosi bianconeri è stata ospite della curva del Legia Varsavia, sul finire della stagione 12/13. I motivi di queste due amicizie internazionali sopra riportate sono esposte nella sezione “Curiosità”. –Latina: solo i gruppi Tradizione-Fighters e Antichi Valori hanno una bella amicizia con la curva Nord pontina, i cui appartenenti hanno conosciuto nel Torneo U8 di alcuni anni fa. La curva latinense nel dicembre 2013 espose “Umberto Toia non mollare”, capo dei Fighters-Tradizione aggredito. –Notts County: nel 2011, in occasione dell’amichevole con gli inglesi che inaugurò lo “Juventus Stadium” si è rinforzata questa amicizia con questi tifosi che hanno una delle squadre più vecchie del mondo (1862). La più vecchia sembra essere quella dello Sheffield United, nata nel 1857 e ancora in attività. –Avellino: vecchia amicizia datata anni ’80. Striscione “Executors” Avellino in campo, con bandieroni a suggellare l’amicizia con gli avellinesi in un Juve-Avellino al “Comunale” negli anni ‘80. Nel ritorno della finale di Coppa Uefa Fiorentina-Juventus, giocata sul neutro di Avellino per la squalifica del campo di Firenze, gli avellinesi dettero una grossa mano agli juventini nell’apporto corale e coreografico (Avellino è notoriamente un feudo di tifosi della Juve). L’amicizia entrò in crisi quando nella partita di Coppa Italia Avellino-Juve, del 30 agosto ’95, i padroni di casa dettero del figlio di puttana allo juventino Fabrizio Ravanelli e ricoprirono di fischi, ogni qualvolta intonavano cori, i pochi ultras juventini presenti, che prima cercarono anche di fraternizzare col coro “Vi vogliamo in A”, accolto con freddezza dal pubblico avellinese. La differente categoria in cui hanno sempre militato le due squadre in seguito, ha fatto poi il resto. In Juve-Verona 15/16 si segnala la presenza di alcuni capi irpini tra i Viking per reciproco rispetto. Evidente riavvicinamento di recente. Striscione dei Viking, forse per le vie di Torino: “Nessuna sentenza cancella anni di onore e mentalità…vicini all’Avellino Ultrà!!! Sempre con voi” (l’Avellino è passata dalla Serie B alla D per inadempienze di bilancio). Scritta nei pressi del “Partenio” di Avellino: “Un vichingo non molla mai…Loris tieni duro”, riferito al capo dei Viking Loris Grancini, condannato nel dicembre 2017° un cumulo di pene di 13 anni e 11 mesi, fra cui una condanna per tentato omicidio.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Piacenza: gemellaggio che è stato piuttosto forte, allacciato per Juve-Piacenza 95/96, quando gli juventini cantarono cori pro Piacenza, vennero scambiate le sciarpe e, a fine gara juventini e piacentini andarono a farsi una bella bevuta insieme. Da parte juventina, furono Viking-Nab e Area i gruppi maggiormente fautori dell’amicizia, che in seguito venne comunque riconosciuta da tutto il resto della tifoseria. Lo striscione dei Viking è presente in Piacenza-Lazio 95/96. Incidenti annunciati in Piacenza-Torino 95/96, con la poca polizia che si mette nel mezzo, ma i tifosi, almeno 200, arrivano allo scontro, poi ci sono cariche e lancio di lacrimogeni. Già da una settimana i tifosi granata sapevano che da Torino e Milano sarebbero arrivati molti gruppi juventini per affiancare i piacentini freschi gemellati. Gli ultras granata erano partiti con intenzioni bellicose, esponendo lo striscione “A Roma come a Bruxelles, speriamo in un altro Heysel” (la finale di Coppa Campioni si giocò nel ’96 a Roma). In Piacenza-Juve 96/97 rinnovato il gemellaggio con cori e striscioni reciproci, coi piacentini che alzano “Auguri campioni del mondo”. Striscione “Official Supporters” Piacenza a Roma per la finale di Champions 1995/96. Nel 1998/99, a Piacenza, le due tifoserie effettuarono giri di campo coi bandieroni, con saluti reciproci. Ma la grande amicizia finì qualche anno dopo, nel 2003. –Lecce: la “Gioventù Bianconera” intratteneva negli anni ’80 rapporti diretti con i “Ragazzi della Nord” Lecce. Rapporti di simpatia anche negli anni ’90. –Atalanta: rapporto d’amicizia negli anni ’80, tra “Gioventù” e “Wild Kaos Atalanta”. Con le “Brigate Nerazzurre Atalanta” esisteva un vero gemellaggio, in chiave anti-Torino, rotto per colpa degli juventini, causa diverse ideologie politiche. Dopo si è passati ad una forte e fiera rivalità. –Andria: ragazzi dei “Viking” Juve presenti in occasione di Andria-Casarano 90/91 ed a Perugia con lo striscione “New Blue Generation sez. Milano”; “Drughi Kaos” Juve, presenti con il loro striscione all’ultima di campionato 90/91. –Borussia Dortmund: la trasferta di Dortmund del 1994 fu una delle più belle di quel periodo, in quanto i tifosi locali riservarono un’accoglienza fraterna agli juventini. –Roma: gemellaggio durato dalla fine degli anni ’70 alla stagione 1981/82, sciolto per il famoso gol di Turone, annullato per fuorigioco inesistente in Juve-Roma. In quegli anni lo striscione dei “Fedayn” della Roma venne esposto in curva “Filadelfia”. –Palermo: gli “Indians Palermo” e la “Gioventù” negli anni ’80 erano amici. –Parma: c’era una vecchia amicizia coi parmensi, datata all’incirca anni ’80, cessata per futili motivi e trasformatasi in rivalità molto accesa (vedi sezione “Rivalità”).

Rivalità: –Fiorentina: fortissimo odio, viscerale; rivalità che si perde nella notte dei tempi, acuita dal fatto dell’81/82. Già alla fine degli anni ’70 la Fiesole accoglie i bianconeri con lo striscione “Gobbi tanti…conigli tutti quanti”. I Fighters, negli anni ’80 accoltellarono a Torino un signore, all’epoca già 45enne, juventino scambiato per tifoso viola. A Firenze tutto ciò che è bianconero si cerca di annientarlo ed emarginarlo, vedi il caso dello striscione “Firenze Bianconera”, con la sua sede attività fatta subito chiudere, e l’odio non è circoscritto ai soli ultras, in quanto è risaputo che quando la Juve gioca a Firenze, si trova contro l’intera città. L’odio è ricambiato dai bianconeri, che si sentono spesso e volentieri “rinfacciare” anche i morti dell’”Heysel” di Bruxelles, tramite cori rivoltanti e aberranti e striscioni inneggianti a quella barbaria. Nel 1986/87 la Fiesole espone la scritta “Uccidere un gobbo non è reato, bentornati conigli”. Striscione “Cav Valdarno” dei viola esposto in Juve-Fiorentina 88/89. Rubato tanto tempo fa dai fiorentini lo striscione “Area”, esposto in Fiorentina-Juve 1990/91 e lo striscione “Juventus club Firenze” viene esposto in Fiesole in un Fiorentina-Juve del ’90. Una bomba rudimentale venne scagliata dalla curva “Ferrovia”, verso il settore juventino, negli anni ’90. Sempre in quegli anni lo striscione juventino “Prima l’Arno, poi il mostro, oggi noi per sterminare la vostra lurida razza”. Nel maggio 1994, nei pressi del “Brianteo”, per Monza-Fiorentina di Serie B, cinque fiorentini furono vittime di un agguato di diverse decine di ultras appartenenti ai Viking, costringendoli, insieme ad altri tifosi fiorentini, alla fuga. In seguito a tale episodio, in Juve-Fiorentina dell’anno dopo, vennero esposti striscioni quali “Viola feroce, Gobbo veloce: la favola continua” o “Batistuta batte Pascutti, voi battete Mennea”. Esposto striscione “Nuova Guardia” dei fiorentini dai bianconeri, in Juve-Fiorentina 95/96. Nel 1995/96 i viola a Firenze esposero la scritta “Voi solo lame solo infami”. In occasione di Juve-Fiorentina del novembre ’95, quelle che erano le paure della vigilia, sono state puntualmente confermate da incresciosi incidenti che si sono verificati prima, durante e dopo la sfida. L’episodio più grave avviene alle 12, quando nella piazza dietro la Nord un gruppetto juventini aggrediscono alcuni fiorentini. Un tifoso di 22 anni viene ferito ad una coscia e alla nuca da una lama, un altro si becca una bottigliata in testa, un terzo è trafitto al polso. I 66 pullman dei viola vengono bloccati a Villastellone e fatti bersaglio di sassi e bottiglie. Al termine della gara violenti scontri tra forze di polizia e viola, inoltre, vero le 16,30, lancio di razzi tra frange di juventini e polizia che cercava di liberare la zona. A seguito di questi incidenti furono comminate 16 diffide, andate a colpire soprattutto elementi importanti dei direttivi di Fighters e Drughi. Per protestare contro queste diffide, nel derby successivo venne attuato uno sciopero del tifo da tutti i gruppi rappresentativi della tifoseria bianconera. La protesta, caparbia, durerà diverse settimane, riflettendosi sul tifo. In Juve-Fiorentina del 20 settembre 2017, esposto striscione “Quello che per voi è odio e rancore, noi lo custodiamo nel profondo del cuore”, con esposto, come spesso accade al primo anello, il copricurva “+39 rispetto”. –Torino: forte rivalità, acerrima nei derbyssimi degli anni ’70, quando la stracittadina torinese era una delle più sanguigne, ardimentose e passionali. Derby caratterizzati da croci sugli spalti, bare della squadra avversaria, sciarponi, di lana, anfibi, mimetiche, tipico vestiario di quegli anni, sane scazzottate. Per due anni (75/76, scudetto granata; 76/77 scudetto del primato dei 51 punti alla Juve, con dietro subito il Toro ma a 50) il vertice del campionato parlò torinese. In un derby del 79/80 i Fighters invadono il settore della gradinata, occupato dai torinisti, forzando una cancellata. Lo striscione “Fighters” viene esposto in due derby dei primi anni ‘80, gentilmente offerto dai pisani (vedi sotto), poi probabilmente distrutto, mentre lo striscione “TNT Torino” venne trafugato dagli juventini. Trafugato anche lo striscione “Forza vecchio cuore Granata” esposto dai Fighters nel derby del 1982. Al “Comunale”, negli anni ’80, striscione “Granata: quando la fuga è Maratona. Nel derby di andata della stagione 99/2000, i granata espongono lo striscione “Fronte” rubato. Nella stessa gara, discutibile lo striscione degli juventini “Siete una curva di ebrei, squatters e comunisti”, mentre un altro degli Irriducibili recita “13.000 abbonati: tanto entusiasmo per la promozione…”. Oltre un’ora di “tentata guerriglia” nel derby di andata 2002/03. In Juve-Reggina 2002/03, i “Ragazzi della Maratona” Torino sono al fianco dei gemellati reggini. Dopo il terzo gol bianconero inizia un fitto lancio di oggetti e seggiolini tra gli ospiti e gli occupanti della Nord, che permette a due ragazzi di strappare indisturbati dal primo anello lo striscione “Ragazzi della Maratona”, posto sotto quello del “Cucn” Reggina, rubandolo facilmente. Reggini e granata cercano di uscire dallo stadio, ma trovano la resistenza delle forze dell’ordine, dando vita a scontri sulla rampa. Dopo qualche minuto, il suddetto striscione compare sopra lo stemma dei Fighters, per l’esposizione di rito. Drappo granata rubato ed esposto in Juve-Torino 14/15. Nel derby di ritorno 14/15, ad aprile, giocato in casa granata, alta tensione che si percepisce già dalle prime ore del mattino, quando avviene un contatto in via Unione Sovietica tra i gruppi Tradizione-Antichi Valori e un gruppetto di tifosi granata andati a “salutarli”, che termina con l’arrivo delle guardie. Una volta dentro lo stadio, dopo il corteo, i “gobbi” daranno vita ad un lancio di bombe e torce in curva Primavera, quella accanto a loro, a pochi minuti dall’inizio della partita, ferendo 9  granata, di cui uno gravemente, creando caos e spavento tra gli stessi. Lanciatore di bomba carta verrà in seguito  arrestato. Da segnalare, all’arrivo del pullman della Juve, fatto passare dalla polizia in mezzo a circa 300 granata, ombrellate, uova, sputi, ecc. verso il mezzo che riporta qualche vetro rotto e lo spavento dei giocatori bianconeri. Il Toro vince il derby (2-1) dopo 20 anni: invasione degli ultras granata per la gioia in Maratona, smorzata repentinamente dalle guardie. Il derby di ritorno 2015/16 viene avvelenato da un incendio doloso, il venerdì prima della gara, al bar Sweet, storico ritrovo granata. Tanti gli striscioni di pessimo gusto sulla tragedia di Superga nel ’49 del Grande Torino. Nel 2014 i “Tradizione” esposero “Onore ai caduti di Superga”. Juve-Torino del 6 maggio 2017: “Torino: a voi il nome, a noi la storia”. Torino-Juve del 18/02/18: cariche cercate tra juventini e granata prima della gara, ma la Digos blocca ogni contatto. Uno vi è invece sulla vetrata divisoria tra il settore ospiti e la curva “Primavera”, come trapezisti tra uno juventino e un granata, con quest’ultimo che ha la meglio afferrandolo e lanciandolo in campo, per poi entrambi essere bloccati, portati via prontamente dalla Digos e Daspati. –Inter: vecchissima, storica, forte rivalità: incidenti sugli spalti di San Siro già nell’85/86, uno dei rari casi in cui appare lo striscione “Firenze Bianconera”. Nei tafferugli avvenuti nell’ottobre 1994 a Torino, gli interisti persero ben tre striscioni di gruppi ultrà, finiti nelle mani juventine, cioè “Nuova Guardia” (esposto in Juve-Fiorentina 95/96), “Viking” e “Irriducibili”. Lo striscione “Viking” Inter venne esposto in Juve-Inter 96/97 dalla “Scirea. Odio acerrimo alimentato da episodi curvaioli e calcistici, come il duello infinito della stagione 1997/98, quando l’Inter perse a Torino 1-0 immeritatamente per colpa dell’arbitro Ceccarini di Livorno, che non vide un’evidente fallo da rigore di Iuliano sul fenomeno interista Ronaldo, con l’azione che prosegue e porta al gol la Juve. Odio acuito dalla vicenda di “Calciopoli” e da tutto quello che le gira intorno, scoppiata al termine del torneo 2005/06, nel corso del quale emersero rapporti illeciti, tra dirigenti sportivi e rappresentanti della classe arbitrale, allo scopo di manipolare determinate partite del campionato 2004/05. Le indagini, avviate nel mese di aprile, a tre giornate dalla fine del torneo, erano ancora in corso quando la Juve, in quel di Bari, il 14 maggio, sollevò la coppa dei vincitori dello scudetto, e condussero a un sostanziale mutamento della classifica finale. Le sentenze della magistratura sportiva assegnarono il titolo proprio all’Inter, seconda classificata e disposero la retrocessione del club torinese in Serie B, senza tener conto che l’Inter, soprattutto in indagini successive, risultasse anch’essa coinvolta nello scandalo, seppur in maniera minore rispetto alla Juve, con diverse intercettazioni telefoniche tra il presidente della squadra meneghina, Massimo Moratti, e la classe arbitrale di allora, soprattutto con l’ex designatore Paolo Bergamo. Il campionato 2004/05, stravinto dalla Juve di Capello, a seguito dello scandalo di Calciopoli del 2006 e delle relative sentenze, venne revocato alla Juventus, ma non venne assegnato alla seconda in classifica, cioè il Milan, perché anche la squadra rossonera era uscita colpevole dall’inchiesta, per cui il titolo rimase non assegnato. Altri club coinvolti nello scandalo furono Lazio, Fiorentina e Reggina. In occasione di Juve-Inter 12/13 al 2° anello disegno copricurva con particolare del film “La banda degli onesti”, sotto: “Una commedia tutta italiana…peccato sia solo un film”, al primo anello cartoncini bianchi su sfondo nero a formare la scritta “Juve” e “30 volte campioni d’Italia” in basso. Un vero capolavoro. -Circa 7mila bianconeri presenziano in Inter-Juve, 8^ giornata 15/16. Nonostante gli stretti controlli agli ingressi, entrano alcuni striscioni offensivi quali “Visti da quassù vi si vedono le orecchie!!!”, con un coniglio disegnato e la scritta CN 69, “Fc Internazio…anale dal 69 in CN!!!”, “Con il diavolo avete perso la testa, con noi avete perso la faccia!!!”. Sbeffeggiante la coreografia interista. Juve-Inter 15/16: esposti striscioni quali “Un anno di finta gloria non cancella la vostra triste storia!!!” e “1994-95 questo è il nostro triplete”, con esposti gli striscioni rubati all’epoca. Striscioni rivolti dopo Calciopoli agli interisti: “I vostri successi sono puliti come i denti di Moratti”, “Ciò che è nostro è stato in campo sudato…ciò che è vostro è stato in aula assegnato. In B non ci sei stato perché la prescrizione ti ha salvato”. –Napoli: vecchio odio viscerale, forte rivalità. Striscione in Juve-Napoli 89/90: “Non siamo noi razzisti…siete voi napoletani”. Nell’ottobre 1991, durante la perquisizione a Napoli, venne sequestrato lo striscione “Drughi Kaos”, dalle forze di polizia, con la promessa che sarebbe stato restituito a fine partita, ma venne praticamente regalato ai napoletani che lo esposero per scherno. Ai napoletani venne permesso di entrare con bulloni, lucchetti, cacciaviti, ecc. Incidenti piuttosto seri in Juve-Napoli 93/94, con primi scontri già in mattinata, quando un campano e uno juventino rimangono feriti da coltellate. Altri cinque feriti, tra cui un agente, si verificano in altri scontri. Negli anni ’90 i “Fedayn” Napoli, durante un Napoli-Juve, mostrano gli striscioni rubati “Drughi”, “Drughi Roma” e “Kaos”. Nelle loro mani anche lo striscione “Drughi Imperia”. –Milan: fitta sassaiola al corteo juventino nei pressi di Piazzale Lotto in Milan-Juve 93/94. La prima carica è stata fatta dai milanisti alle avanguardie juventine, ma i primi sono stati poi dispersi dall’energica reazione della polizia, nonché dall’arrivo del grosso del tifo bianconero. Pepato il messaggio dei milanisti in casa nel 97/98: “Con la Juve ormai è noto il Delle Alpi è sempre vuoto”. Incidenti a Milano nel 2000/01, soprattutto tra Irriducibili e forze dell’ordine, ma i rossoneri della Sud si vantano di aver messo in fuga un gruppo juventini che stava staccando striscioni dei Milan Clubs. In occasione del match Juve-Lazio del 15 dicembre 2002, dopo qualche minuto vengono esposti nella Sud gli striscioni “Rams”, “Sconvolts” e “Squadraccia”, più degli stendardi dei “Commandos”, bottino di guerra dei violenti scontri avvenuti due settimane prima ad un autogrill nei pressi di Parma, tra due pullman dei “Fighters”, diretti a Roma, e quello del primo anello della Sud rossonera, diretto a Empoli. Inevitabilmente, nel successivi Milan-Juve, succede il finimondo, con due decise, veementi cariche dei milanisti, in via dell’Ippodromo, al corteo degli juventini, bersagliato dal lancio di torce e razzi. In particolare il primo assalto dei milanisti è di quelli violentissimi, rapidi, di massa, operato da due gruppi che frontalmente, lanciando torce, monete, sassi, mettono subito in difficoltà le forze dell’ordine, che non riescono a contrattaccare subito. Ci vogliono almeno due minuti prima che la loro carica faccia indietreggiare i milanisti. In occasione della finale di Champions League, giocata all’”Old Trafford” di  Manchester il 28 maggio 2003, viene stabilito, su pressione della polizia italiana e inglese, ed anche per una sorta di dimostrazione di unità italiana nei confronti della nemica Inghilterra, un patto di non belligeranza tra milanisti e juventini, poi tornati nemici come prima. Per Milan-Juve 03/04, i tifosi milanisti, parafrasando uno striscione dei bianconeri a Manchester, espongono lo striscione “28-5-03, 11 piemontesi tostati”. La gara inizia con 15 minuti di ritardo, causati dall’imbottigliamento della circolazione nei pressi di San Siro del pullman della Juve, in seguito ad incidenti avvenuti tra le due tifoserie prima della gara. –Roma: rivalità antica, fortissima, acerrima. Ciononostante in Juve-Roma 07/08, alcuni romanisti, col divieto di trasferta, con gli striscioncini “Fedayn” e “Ultras Romani”, furono accolti per solidarietà nella curva Sud juventina. La Nord romanista, alla fine degli anni ’70 aveva un amicizia con gli juventini, presto finita. In Roma-Juve dell’11 gennaio 1976, un arbitraggio scandaloso è il preludio ad una domenica di guerriglia, provocata anche da spari di lacrimogeni da parte della polizia in curva, a seguito di un innocuo lancio di arance in campo. Incidenti anche in Roma-Juve 81/82, 82/83, Juve-Roma 90/91, Roma-Juve 92/93, con una macchina della polizia data alle fiamme e scontri già al  mattino e Roma-Juve 2002/03, con sassaiola ad alcuni pullman di bianconeri e un accoltellato ad un gluteo, non grave. Altri incidenti, piuttosto gravi, in Roma-Juve 01/02, con 4 feriti, tra cui un poliziotto, e 11 arresti. Il prepartita di Roma-Juve 04/05 è rovinato da gravi incidenti avvenuti all’esterno dell’’Olimpico’. 5 tifosi bianconeri accoltellati alle gambe e fatti medicare. Auto incendiate e juventini aggrediti da un gruppo di romanisti, che li hanno anche colpiti con calci e pugni. Inoltre lacrimogeni, cariche, lanci di oggetti contro le forze dell’ordine, un carabiniere ferito dal lancio di una bomba carta, 2 arresti, 8 denunce, 2 auto andate a fuoco nei pressi della Nord. Vecchio striscione al “Comunale” in Curva Filadelfia “Nerone: Torino ti ama”. –Catania: gli “Irriducibili Juve” avevano un’amicizia con gli omonimi “Irriducibili” di Catania. In un amichevole Catania-Juve del precampionato 2002/03, i Fighters andarono a Catania e vennero aggrediti dai catanesi, che  rubarono lo striscione del gruppo. Su come abbiano recuperato lo striscione, c’è una discordanza di versioni: chi dice che abbiano pagato, e pure profumatamente, e chi invece sostiene che si sian rivolti a personaggi influenti e potenti della tifoseria etnea, riuscendo a rientrarne in possesso. –Liverpool, e un pò tutte le tifoserie britanniche: dici Liverpool e subito viene in mente la strage dell’Heysel di Bruxelles del 29 maggio 1995, quando, in uno stadio insicuro, vetusto e inadatto, non solo per ospitare una finale di Coppa dei Campioni, ma qualsiasi partita, gli hooligans inglesi, a circa un’ora dall’inizio della gara, divisi dal “settore Z”, dove erano sistemati i tifosi juventini più tranquilli, con famiglie e Juventus Club, da una rete da pollaio, che agli ubriachi tifosi inglesi parve un invito a nozze per caricare, schiacciare e ammassare contro il muro, crollato per il troppo peso di inermi normali tifosi, visto anche l’inesistente servizio d’ordine. Molti si salvarono dal soffocamento trovando salvezza nella specie di pista ai piedi del settore, ma 39 tifosi, di cui 32 italiani, purtroppo non ce la fecero;  rimarranno scolpiti per sempre nella testa delle persone come le “39 vittime dell’Heysel”, che purtroppo hanno perso la vita per quella che era pur sempre una partita di calcio, che aveva senz’altro tanta importanza, ma non da giustificare la smodata esultanza di Michel Platini (che il giorno successivo ammise le sue colpe), dopo il rigore realizzato, dato con benevolenza dall’arbitro svizzero Daina (il fallo era avvenuto almeno 2-3 metri fuori area). Molte polemiche nacquero da quella Coppa insanguinata: l’esultanza esagerata dei giocatori della Juve, davanti ai corpi dei morti, anche se, va detto, molti dei presenti non si rendevano conto di quello che stava realmente succedendo; la scarsità e il tardato intervento della polizia belga, intervenuta a cavallo (!); il fatto che la società juventina non abbia mai preso in considerazione l’ipotesi di restituire la Coppa; come si sia potuta giocare una finale di Coppa in quello stadio là; la sistemazione degli juventini nella stessa curva degli hooligans inglesi; l’entrata in campo di una parte della tifoseria organizzata bianconera, sistemata in curva Sud, con un ultrà che aveva una pistola scacciacani; l’esposizione, avvenuta tranquillamente, dello striscione “Reds animals”, ecc. Diverse diffide furono comminate per la turbolenta trasferta di Manchester nel 1999, tanto che la curva “Scirea” protestò nella gara col Bologna, togliendo gli striscioni a metà ripresa. Scontri anche con gli scozzesi dei Rangers Glasgow, diversi anni fa. –Pisa: i Fighters perdono lo striscione a Pisa nel 1982/83. I pisani, all’epoca ottimi amici dei granata, lo regalano ad essi, che lo espongono in due derby consecutivi, ovvero in Torino-Juve 1982/83 (quello dell’incredibile rimonta granata da 0-2 a 3-2 nel giro di pochi minuti) e Torino-Juve 83/84. Gravi incidenti coi pisani in curva Nord, anno 1987/88. –Parma: sei tifosi juventini fermati, tutti con precedenti penali per aggressione e rissa, quattro feriti, due per parte, sono il consuntivo degli scontri tra le due fazioni prima di Parma-Juve dell’8 gennaio 1995. Alcuni ultras bianconeri fecero irruzione nella Nord parmense, dove stavano appendendo gli striscioni. Nacque poi una rissa sedata prontamente dalla polizia. Alla fine del dibattimento del processo per quei fatti, i parmensi decisero di ritirare la querela per i sei imputati juventini. Alcuni tifosi del Parma, fuori dalla Pretura, risposero che l’avevano fatto perché erano ultras, non bastardi, dando una lezione etica. Atmosfera carica di adrenalina per Parma-Juve (0-1) di Coppa Italia 14/15, quarti di finale gara unica, visto l’odio tra le due tifoserie alimentato tre giorni prima in Juve-Chievo dalla scritta esposta dai bianconeri “28/01… aperitivo da Gianni…”, a ricordare la carica di alcuni anni fa al bar Gianni, ritrovo abituale dei “Boys Parma”, che costò diverse diffide, in maggioranza  “Viking”. Gli juventini arrivano intorno alle 19, ma la zona stadio è presidiata in ogni dove dalle guardie, strade chiuse e obblighi di percorrenza ai bus ad alta velocità, onde evitare eventuali scontri, e bar Gianni chiuso per ordine pubblico!!! Arrivati al “Tardini” un gruppo ultrà tenterà di mettersi in marcia per il parchetto eludendo le guardie, ma sarà intercettato e scortato fino al settore ospiti. Tifo alterno durante la partita che si risolve con un gol in fuorigioco di Morata all’89°. Da segnalare la presenza e l’”attesa” dei “Boys” già dal primo pomeriggio. Striscione “Ducato d’Europa” rubato ai parmensi, esposto in Juve-Parma 94/95. Per Parma-Juve di campionato dell’aprile 2015, molto bella la coreografia dei “Boys” per Matteo Bagnaresi, con un suo bel ritratto, e bello lo striscione ”Dall’Heysel a Scirea i vostri morti abbiamo sempre rispettato, voi il Bagna l’avete infangato…infami!”: lo stadio applaude ma purtroppo si registra il coro “Uno di meno, voi siete uno di meno” degli juventini, già udito precedentemente in Coppa Italia. Siviglia: gravi incidenti tra spagnoli e juventini nel 2015, in occasione di Siviglia-Juve, fase a gironi di Champions Lea.15/16, in un pub andato distrutto, con sangue ovunque e, sembra, uno juventino accoltellato. Ma forse all’origine della rivalità c’è il pomeriggio del 14 maggio 2014, quando Torino ospitò la finale di Europa League tra Benfica e Siviglia. In quell’occasione vi furono incidenti tra portoghesi e spagnoli e tra i “Biris Norte” Siviglia e gli ultras del Torino fu stretto un patto di amicizia contro gli juventini. Bilancio: 4 arresti (2 del Benfica e 2 del Siviglia) e altri 8 denunciati tra cui 2 juventini. –Genoa: tafferugli tra le due tifoserie in Juve-Genoa 1993/94 nel dopogara. Un 17enne juventino viene medicato per ferita da taglio, asserendo di esser stato aggredito da otto genoani. Per rissa sono state poi denunciate 11 persone. In un Juve-Genoa al vecchio “Comunale”, i genoani esposero nel 1989 il messaggio “Non siete Drughi ma solo gobbi bastardi”, affiancati per l’occasione dai gemellati granata. Rubato ai genoani lo striscione “Nasty Boys”, esposto in Juve-Genoa 1992/93. Drappo genoano esposto in Genoa-Juve e con l’Atalanta 11/12. Genoa-Juve, 4^ giornata 2015/16: i “Viking” espongono uno striscione per stuzzicare i Grifoni sugli scontri avvenuti negli anni precedenti, giocando con la parola “Rispetto”, riportato come “confronto” o “paragone”, irridendo i rossoblù su quell’unico striscione che utilizzano in quello scorcio di campionato, con la frase “Siamo unici e…pungenti…rispetto a voi!!! Genoa merda”, striscione che verrà poi nascosto, portato fuori lo stadio e abbandonato sui bus di linea per evitare facili diffide, visto i controlli delle guardie e la presenza della Digos a filmare i presenti. –Atalanta: diversi scontri in un passato più o meno recente, come lanci di oggetti e torce a Bergamo nel 2013. Dopogara movimentato nel settembre 2014: gli ultras atalantini, circa 100, aspettano la carovana juventina in zona Palazzetto. Qui avviene una fitta sassaiola, con alcuni vetri dei mezzi che vanno in frantumi. Prima della gara di andata semifinali di Coppa Italia 17/18 ci sono attimi di tensione sulla strada che porta i pullman coi supporters ospiti allo stadio. –Brescia: vecchia ruggine, forte rivalità. Scene da far-west al termine di un Brescia-Juve: fitta sassaiola tra le opposte fazioni, con lancio di bottiglie, vetri, lattine, monetine…-Cagliari: non si sono mai amate le due tifoserie in questione. In Juve-Cagliari 94/95, preoccupazione per qualche scontro durante l’intervallo, subito sedato dalle forze dell’ordine. –Sampdoria: non è mai corso buon sangue. Nell’ultimo Juve-Sampdoria giocato al vecchio “Comunale” di Torino, i doriani presero ai padroni di casa diversi striscioni, di cui tre di clubs. –Bologna: forte rivalità, acuita dopo l’esposizione, da parte bolognese, di uno striscione contro Pessotto, ex giocatore della Juve. In Bologna-Juve del 1996/97, l’ambiente è fortemente antijuventino e, oltre al disegno dell’allenatore della Juve, Marcello Lippi, accompagnato da una bomba, viene esposto lo striscione “Juventini di Bologna siete una vergogna”. Esposto inoltre lo striscione rubato “Palermo Bianconera”. –Lazio: rivalità forte ma meno sentita di prima, specie dopo l’uccisione di Gabriele Sandri nel 2007. Striscione “Eagles Supporters” Lazio esposto in un Juve-Lazio anni ’80. –Olympiacos: prima di Olympiacos-Juve, Champions L. 17/18 fase a gironi, alcuni tifosi greci provano ad avvicinarsi agli juventini per cercare lo scontro. Non si farà attendere con una carica degli italiani decisi a farli arretrare. Gli steward aprono i cancelli permettendo alla polizia di manganellare gli italiani e creare un fuggi fuggi generale fino al settore ospiti mentre quelli dell’Olympiacos ricompattandosi sparano razzi, bombe e torce verso la polizia, finché l’arrivo di nuova celere pone fine al tutto. Si viene poi a sapere di un assalto dei greci, sia nei confronti della polizia che di un gruppo di tifosi juventini, avvenuto tra l’uscita della metro e l’ingresso dello stadio. –Sporting Lisbona: sono gemellati coi fiorentini e questo basta. Alcune scaramucce prima e durante Juve-Sporting di Champions, fase a gironi 17/18. –Cremonese: al termine di Cremonese-Juve 94/95, a margine della partita scoppiano incidenti davanti ad un bar di sostenitori della Cremonese e un grosso petardo ne manda in frantumi la vetrata. Quattro bianconeri vengono arrestati dalla polizia, con l’accusa di lancio dell’ordigno. –Bari: preso dai pugliesi, poi successivamente esposto, lo striscione “Pianeta Juve”. –Perugia: mostrato dai perugini in Perugia-Juve 96/97, lo striscione “Urbino Bianconera” al contrario, rubato probabilmente in scontri prepartita. –Udinese: la curva Nord juventina rubò diversi anni fa lo striscione “Teddy Boys”, principale gruppo ultrà friulano, esposto in Juve-Udinese 95/96 prima della partita. –Venezia: barbara aggressione ai tifosi lagunari nel 98/99 a Venezia, lontano dallo stadio. –Lecce: dopo una datata simpatia, esposta in Juve-Lecce 05/06 bandiera “Ultras Lecce” rubata da G.M. e Arditi nella gara d’andata.

Storia del tifo juventino: già nel 1973, al “Maracanà” di Belgrado contro l’Ajax, finale di Coppa dei Campioni persa 1-0, il tifo juventino si rende protagonista di una trasferta oceanica, con 50.000 bianconeri presenti. Fino al ’74 in curva Filadelfia, che prende il nome dalla via retrostante i cancelli d’ingresso, non c’è traccia di gruppi organizzati ma solo di clubs di “brava gente”, come lo Juventus Club Filadelfia, lo Juventus Club Torino e il Primo Amore-Umberto Sansoè. Proprio da quest’ultimo club alcuni ragazzi, stanchi di doversi sempre difendere da soprusi e violenze varie in ogni parte d’Italia, si aggregano nella sede del club e fondano i “Panthers”, che sarà il primo gruppo ufficiale juventino sulla balconata della curva, leggermente verso destra guardando la curva di fronte (1974). Alcuni ragazzi fondano la “Fossa dei Campioni”. Siamo intorno al ’74-’75. Si comincia a vedere un tifo più classico, con tamburi e bandiere. Una nuova scissione dà vita ai “Venceremos”, gruppo decisamente sinistrorso. Per un certo periodo fa capolino lo striscione “Eagles”, ma era uno striscione in più, i cui ragazzi facevano parte dei gruppi sopracitati. Nel 1975 nasce “Inferno Bianconero”, composto da ragazzi romani. Nel 1977 nascono i “Fighters”, fondati da Beppe Rossi, la cui idea di tifo era senza tamburi (in voga all’epoca), ma solo con sciarpe e mani, un tifo all’inglese. I Fighters prendono piede fino ad imporsi come gruppo più importante della tifoseria negli anni a venire, con lo striscione al centro della curva. Si affaccia anche lo striscione “Superstars”, gruppo di ragazzi dello Juventus Club Torino, molto organizzato, tutti vestiti con magliette nere, con davanti lo stemma del club e dietro una grossa stella; non sono prettamente ultrà ma capaci di preparare delle belle coreografie. La “Fossa dei Campioni” rappresenta per molto tempo una delle colonne del tifo juventino, mentre sparisce lo striscione “Panthers”. Nel 1978 e ’79 il regista Daniele Segre, insieme alla “Mazzotta Fotografia” di Torino prepara due cortometraggi sul tifo di Juve e Torino, dal titolo “Il potere dev’esser bianconero” e “Ragazzi di Stadio”, più un libro. Nello stesso anno dei Fighters nascono i N.A.B. (Nuclei Armati Bianconeri) di Genova, il cui nome è una palese ispirazione ai N.A.R. (Nuclei Armati Rivoluzionari), neofascisti degli anni ’70. Nel 1979 nascono i “Fighters sez. Roma”. Il 12 aprile 1981, in occasione di Pistoiese-Juve fa per la prima volta mostra di sé lo striscione “Indians”, che prende il posto di quello dei “Superstars”. Il 14 settembre 1983, in occasione di Juve-Lechia Danzica di Coppa delle Coppe, nasce la “Gioventù Bianconera”, da alcuni ragazzi fuoriusciti dai gruppi Fighters e Indians. Nella stagione 1984/85, a seguito delle pressioni della società e della questura, per eliminare i richiami alla violenza dalle insegne ultras, tutti gli striscioni vengono definitivamente rimossi dando vita all’esperienza “Black & White Supporters”, che riunisce tutti i gruppi ultras. Tale striscione viene esposto solo in alcune partite casalinghe, durerà circa 6 mesi e l’esperimento si rivela quindi negativo. Nella stagione 1985/86, dopo la tragica notte dell’Heysel, si decide di eliminare ogni nome ultras inglese dalla curva. Nel 1985, con l’obiettivo di non dimenticare l’Heysel, nasce l’”Area Bianconera”, oggi “Nucleo 1985”. Il 5 ottobre 1986, in occasione di Juve-Milan, dall’unione di “Gioventù Bianconera sez. Monza” e “Fighters Milano”, nascono i “Viking Juve”, che rappresentano ancora oggi gli ultras della Juventus dell’area milanese, e non solo. Nel 1987, a causa degli scontri di Firenze, i “Fighters” vengono sciolti. I gruppi Indians, Gioventù e Fossa danno vita nel 1988 ad “Arancia Meccanica”, dopo l’infelice parentesi dei “Black & White Supporters”. Il gruppo A.M. durò pochi mesi perché, a detta della polizia, il nome istigava alla violenza, per quel preciso riferimento al film di Stanley Kubrick. Lo striscione veniva continuamente vietato dalle forze dell’ordine, così, con un piccolo stratagemma, un cambiamento furbesco e di poco conto, si decise di chiamarsi “Drughi”, come la banda protagonista del film “Arancia Meccanica”, uscito nelle sale cinematografiche nel 1971,  tratto dal celebre libro di Anthony Burgess, scrittore londinese, “A Clockwork Orange” (“Un’arancia ad orologeria”). Dalla stagione 1990/91 i Viking prendono possesso della Curva Nord del “Delle Alpi”, a cui si uniscono nel 1993 i “N.a.b.” di Genova, soprattutto, e di Pavia, trasferiti in curva Nord per contrasti coi Fighters, creando i “Viking Nab Curva Nord”, con una consistente base quantitativa, uno spirito trascinante imperniato sul concetto di radicalità, una fede incrollabile, una vocazione al viaggio, con una netta matrice politica destroide, una buona capacità organizzativa, antiamicizie, antiidoli e antistrumentali. I N.a.b., dopo un periodo transitorio, con la nascita della sezione dei Fighters a Genova, ritornano sulla scena con lo scioglimento del gruppo-guida del tifo bianconero, fino alla scelta di unirsi coi Viking, dando vita a una delle “seconde curve” migliori del periodo. Nel 1989/90 nasce la “Vecchia Guardia” e nel ’93 il “Gruppo Marche”. Con l’avvento dei “Drughi” il tifo juventino cambia in meglio. Prima di tale periodo, in trasferte tipo Lecce, andavano gli “Juventus Club” e solo pochi incalliti partivano da Torino. Coi Drughi al comando la maggior parte sono gruppi ultrà, che si fanno notare con numerosi striscioni. Comunque anche prima di loro non è che il tifo juventino sia stato così “snob” e poco audace come si diceva in giro in quel periodo, anche se è vero che le coreografie prima venivano fatte solo per le partite-clou, mentre, coi Drughi in Sud e i Viking-Nab in Nord, non è più così e si può contare su due curve ad alte capacità coreografiche. I “Fighters” tornano in curva Scirea in pianta stabile in Juve-Torino 93/94. Del gruppo originario erano rimasti in cinque, quiindi si decise di dar vita ai nuovi “Fighters” composti da circa 250 persone, con l’entusiasmo e la voglia di far bene giuste, dopo che il vecchio gruppo si era sciolto in seguito agli incidenti di Firenze del 1986, quando si scontrarono con le forze dell’ordine e ci furono diversi feriti, che fecero scattare diverse denunce. Ma il punto non fu questo, ma piuttosto lo spregevole comportamento di uno dei coinvolti, che commise l’infamia di snocciolare nomi e cognomi, causando un “terremoto” che favorì la drastica decisione dello scioglimento. Nonostante questo individuo abbia sempre negato tale comportamento, i Fighters sapevano tutti come riuscì ad infangarsi infamando il gruppo. Il ricostituirsi del gruppo storico dei “Fighters” inizialmente non viene visto di buon occhio, ma il gruppo, nonostante ciò, va avanti per la sua strada. Più che la ricomparsa dello striscione dà fastidio la crescita del gruppo e, soprattutto nei primi tempi, non mancano contrasti verbali e schermaglie coi Drughi, specie in trasferta (vedi il parapiglia in Milan-Juve dell’ottobre ’95) per appendere lo striscione, mentre con gli altri gruppi (Viking, Vecchia Guardia, ecc.) le cose vanno decisamente bene. Nel 1996, dopo la finale di Coppa dei Campioni vinta contro l’Ajax ai rigori, i “Drughi” escono di scena, a causa di problemi di droga e altre attività illecite. Dopo lo scioglimento dei Drughi, l’unico gruppo in curva Sud è quello dei Fighters, malgrado le controversie suscitate da questa scelta. Nel 1996/97 avviene la rottura tra i Viking di Milano e i Nab, con tafferugli nella Nord in Juve-Parma, quando viene levato lo striscione “Milano” e messo quello dei “Nab”, causa il dono dello striscione “Curva Nord” (una parte di quello che avevano i Viking fino all’anno prima) da parte di vecchi esponenti del direttivo, ai “Boys San” Inter, con il quale esistevano amicizie a Milano: una vicenda che lacera internamente il gruppo (lo striscione tornò poi in mano ai Viking). Alla vigilia del campionato 97/98 poi, i Fighters decidono di occupare anche la Nord con uno striscione, approfittando del momento di estrema difficoltà e di vuoto, dovuto ai dissidi interni, dei Viking. Già al momento di formare il gruppo unico, i Fighters avevano intimato ai Viking lo scioglimento. Il gruppo di Milano decide temporaneamente di non seguire più la squadra, aspettando l’evolversi della situazione, pensando se tornare a riprendersi la curva o no. Il tutto è legato alla questione dei biglietti, secondo un semplice ragionamento: se i Fighters gestiscono due curve, avranno anche più biglietti dalla curva bianconera, e così gli abbonamenti. Dalla stagione 97/98 la curva Nord ha avuto nuovi inquilini, gli “Irriducibili Curva Nord”, gruppo timoniere della “seconda curva” dopo l’abbandono dei Viking, composto da ex-elementi della “Vecchia Guardia” e degli “Irriducibili Vallette”; questo dopo che la minima rappresentanza dei Fighters, che vi ha appeso lo striscione fino a Juve-Lazio, non è più presente in detta curva. Gli “Irriducibili Curva Nord” nascono nel 1990 come “Irriducibili Vallette” in curva “Scirea”. Dal 1996 sono in curva Nord perché ciò che vedevano in Sud non gli piaceva: essendo juventini e torinesi non vedevano di buon occhio i gruppi della Sud di altre città e regioni. Così decisero di dare una sterzata. Gli Irriducibili fin da subito sono stati ambiziosi e sfrontati, con l’obiettivo di portare la Nord a livelli mai toccati. I princìpi basilari del gruppo sono amicizia, divertimento e tifo per la Juve. Gli Irriducibili contano già al primo anno 500 iscritti e, oltre ai ragazzi di Torino, coordinatori dell’attività del gruppo, molto importanti sono le sezioni, ognuna delle quali ha lo striscione in “fotocopia” che ricalca quello principale, scritta nera su sfondo bianco, col logo del gruppo, una mano “bullata” che stringe il mondo. Nel 1999/2000 l’arrivo di Ancelotti sulla panchina bianconera è visto con scetticismo, soprattutto per le dichiarazioni che fece Carletto sul “potere occulto” della Juve passata. Dopo un avvio in sordina, il tifo riprende quota, la tifoseria viene riconquistata, anche se ci sono da superare dissapori tra Fighters e Irriducibili, si insinua per il ruolo di referente della Juve nella gestione dei biglietti e della campagna abbonamenti, culminati nel parapiglia di Firenze, quando, tra esponenti di primo piano dei due gruppi, si è arrivati alle mani per appendere lo striscione in uno spazio molto piccolo. Dalla stagione 2002/03 in curva Nord, al posto della striscione degli Irriducibili c’è quello del “Centro Coordinamento Juventus Clubs”, cambiamento imposto dalla società di piazza Crimea, che non vedeva bene una seconda curva interamente di ultras, anche se molti elementi degli Irriducibili rimangono al loro posto. Nel 2002/03 la Juve festeggia il suo 27° scudetto, già cucito sulle maglie a due giornate dalla fine nella gara col Perugia. All’ultima giornata, col Chievo, il pubblico bianconero è numeroso, per tributare alla squadra di Marcello Lippi un doveroso ringraziamento. Ma l’attesa è tutta per la finale di Champions League di Manchester col Milan del 28 maggio, che però la Juve perderà ai rigori. Alla prima giornata della stagione 2003/04, contro l’Empoli, si fa insistente la voce di un possibile ritorno dei Viking in curva Nord, lasciata in balìa dei clubs organizzati dopo lo scioglimento definitivo degli Irriducibili. A mezzora dall’inizio fanno il loro ingresso nella Nord una 50ina di ragazzi di Milano. Le voci si confermano veritiere e i Viking tornano in curva Nord nella stagione 2003/04, ma vengono costretti da società e questura ad andare in Sud, lasciando di fatto la curva Nord, tra il 2003 e il 2006, in mano al Centro di Coordinamento Juve Clubs. I Drughi ritornano ufficialmente in curva Sud il 13 febbraio 2005, contro l’Udinese, esponendo lo striscione “Tutto ciò che torna in realtà non è mai finito, noi ci siamo come la nostra fede…immortali”. Nel 2004/05 e 2005/06, con Fabio Capello in panchina, la Juve vince due campionati dominando, ma con lo scandalo di Calciopoli, scoppiato nel 2006, che vede coinvolto Moggi in primis e un po’ tutto l’entourage juventino, si vedrà togliere questi titoli per sentenza della Caf del 14 luglio 2006, quello del 2004/05, che rimarrà vacante, e quello del 2005/06 che verrà assegnato all’Inter, seconda, per sentenza definitiva del Coni, che relega la Juve all’ultimo posto e la condanna, quindi, alla Serie B per il campionato 2006/07. Nel frattempo, nel 2005, avviene il ritorno dei Drughi in curva, che sancisce la fine dei Fighters e la nascita degli “Arditi”. La squadra bianconera giocherà, fino al 2010/11, al “Comunale”, nel frattempo ristrutturato in occasione dei “XX Giochi Olimpici Invernali”, svoltisi a Torino, e quindi ribattezzato “Olimpico”. L’assetto del tifo all’Olimpico, non senza lotte intestine, è: Drughi e Arditi in curva Sud; Viking, Nucleo, Tradizione e Antichi Valori, in curva Nord. Tale impianto, capace di quasi 28.000 posti a sedere, verrà condiviso con l’altra squadra cittadina, il Torino, ma risulta troppo piccolo per le esigenze della Juve, che, nel 2008 decide di costruire un nuovo stadio, sulle ceneri del “Delle Alpi”, stadio che contava quasi 69.000 posti a sedere, mai amato, perché troppo dispersivo e lontano dal terreno di gioco, con un’inutile pista d’atletica. Nel 2007/08, al posto degli “Arditi”, nascono i “Bravi Ragazzi”, ex Irriducibili. Dalla stagione 2011/12 la Juventus gioca le sue partite interne nel nuovissimo e modernissimo “Juventus Stadium”, davvero bello, a misura di tifoso, che conta circa 41.500 posti a sedere. In questi anni, intanto, il tifo bianconero, affamato di successi, risulta molto migliorato e guadagna, soprattutto dal nuovo stadio, un bel salto di qualità, con i gruppi ultrà tutti in curva Sud, con i “Drughi”, con tutte le sue importanti sezioni, su tutte Magenta e Ponente, e i “Bravi Ragazzi”, al secondo anello, e Viking, Tradizione (i vecchi Fighters), Nucleo 1985, Antichi Valori e Gruppo Marche, al primo anello. Da quando la Juventus gioca allo “Juventus Stadium”, un’arena ribollente di tifo e calore, la squadra, affamata di successi, con in panchina Antonio Conte, vince tre scudetti consecutivi. Conte poi andrà a ricoprire il ruolo di C.T. della Nazionale Italiana e verrà sostituito da Massimiliano Allegri, un avvicendamento che lì per lì fa storcere la bocca a tanti tifosi bianconeri, soprattutto per il recente passato milanista di Allegri, ma il conte Max si rivelerà ottimo allenatore, trascinatore e motivatore, capace di portare ben altri quattro scudetti consecutivi alla bacheca juventina e di giocarsi per due volte, il 6 giugno 2015 a Berlino contro lo stellare Barcellona e il 3 giugno 2017 a Cardiff contro il “galattico” Real Madrid, la finale di Champions League. I “Noi Ci Siamo”, fin dai tempi dell’’Olimpico’ sezione dei “Bravi Ragazzi”, dal 2015/16 sono sul piano di sotto della Sud, accanto allo striscione “Tradizione”. Nel 2016 sono nati i famigerati “True Boys”, composto principalmente da napoletani emigrati a Stoccarda, che possono vantare 27 sezioni tra Italia, Germania, Malta e Indonesia. Purtroppo faide interne alla curva hanno diminuito il potenziale del tifo allo “Allianz Stadium”, visto che spesso i cori si accavallano, c’è meno unità d’intenti e le coreografie sono meno belle e elaborate rispetto a qualche anno fa.

Curiosità: -Lunedì scorso, 22 ottobre ’18, il programma “Report”, andato in onda in prima serata su Raitre, ha cercato di far luce sui rapporti tra la società Juventus e capi-ultrà della Sud, sugli intrecci con la ‘ndrangheta e la morte di uno dei leader dei Drughi, Raffaello Bucci detto “Ciccio”, 41enne, originario di San Severo (FO), che si sarebbe suicidato l’8 luglio 2016 gettandosi da un viadotto dell’autostrada Torino-Savona, lo stesso dove si suicidò Edoardo Agnelli nel 2000, dopo esser stato sentito in procura a Torino, il giorno prima dai pm, nell’ambito dell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘Ndrangheta nella curva bianconera e sul business del bagarinaggio, un’audizione da cui era uscito molto spaventato. 21  aprile 2013: per Juve-Milan in curva Sud appare il nuovo striscione “Gobbi”; secondo la Procura di Torino è un segnale che significherebbe che la ‘ndrangheta sarebbe ufficialmente entrata nella curva della Juve: Rocco e Saverio Dominello, boss della cosca Pesce-Bellocco di Rosarno, si sarebbero accordati con gli altri gruppi e sarebbero entrati nel business del bagarinaggio. I maggiori gruppi della Juve sono 5: i “Drughi”, guidati dal pluripregiudicato Dino Mocciola; i “Bravi Ragazzi”, guidati da Andrea Puntorno, siciliano, legato al clan mafioso “Li Vecchi”; i “Viking”, guidati da Loris Grancini vicino al clan Rappocciolo; il “Nucleo 1985” e i “Tradizione Bianconera”, gestiti dai fratelli Toia. La Juve ha ceduto negli anni i biglietti agli ultras nella consapevolezza che li rivendevano a prezzi maggiorati, per questo Andrea Agnelli è stato condannato in 1° grado ad un anno di interdizione dai campi sportivi, condanna poi ridotta a 3 mesi più una cospicua multa. Questo dalla giustizia sportiva, ma la condanna è stata possibile perché i magistrati Antimafia, oltre ad ascoltare i telefoni dei mafiosi hanno anche ascoltato quelli dei dirigenti della Juve, del capo della Security Alessandro D’angelo, del responsabile della biglietteria Stefano Merulla e dell’ex capoultrà Raffaello Bucci. La Juve nel 2015 sceglie Bucci come “Supporter Liason Officer”. Lo Slo ufficiale sarebbe Alberto Pairetto, fratello di Luca, arbitro di Serie A e figlio d’arte di Pierluigi, ex arbitro ed ex disegnatore arbitrale della Serie A, fino a quando non è stato travolto da Calciopoli, condannato in Appello a 2 anni, poi prescritti, secondo l’accusa uno di quelli a cui Luciano Moggi telefonava su schede svizzere per scegliersi gli arbitri amici. Una perizia sostiene che Bucci, prima del suicidio, sarebbe stato pestato. Suoi oggetti che appaiono e ricompaiono, come gli occhiali da sole. I verbali dicono che Bucci non indossava gli occhiali da sole al momento del salto, ma in mezzo alla fronte presentò un graffio da montatura. I primi due ad arrivare in ospedale quel giorno, prima ancora che “Ciccio” Bucci venisse dichiarato morto, sono Stefano Merulla e Alessandro D’Angelo, il capo della sicurezza. Con loro si presenta una non meglio identificata amica di Bucci e chiede che le vengano consegnati il telefono e tutti i suoi effetti personali: è l’Avv. Maria Turco dello Studio Chiusano che da sempre difende gli interessi della Juve e della famiglia Agnelli. La Turco non avrebbe avuto alcun titolo per farsi consegnare questo materiale. Alcune cose non sono chiare, come il fatto che Merulla avrebbe concordato con Bucci la sera prima la versione da dare ai magistrati. Peccato che Merulla nella sua deposizione ai magistrati si sia “dimenticato” di raccontare questo episodio. Quando D’Angelo consegna gli effetti personali all’ex compagna di Bucci all’improvviso appaiono le chiavi di casa dove aveva dormito e il borsello in cui teneva i documenti importanti. Boggione, dipendente Juve, dice di aver trovato questi oggetti nell’auto di Bucci dopo il suicidio, ma il primo a perquisirla non aveva trovato nulla, infatti nella foto scattata dagli inquirenti nel giorno del suicidio non c’erano, e questa rimane una grande anomalia. Alessandro D’Angelo parlando al telefono mezzora dopo il suicidio con Francesco Calvo, ex direttore commerciale della Juve, dice che Bucci era terrorizzato e che sembrava lo dovessero ammazzare da un momento all’altro perché aveva parlato coi pm, diceva Bucci che non doveva parlare, di averla fatta grossa, che era stato un coglione a fidarsi di uno sbagliato. Anche il telefono di Bucci era sottocontrollo, per due lunghi anni, con un solo buco, proprio quelle 3 ore in cui Bucci avrebbe deciso di uccidersi, a causa di uno sbalzo di corrente. Proprio in quelle ore si nasconde il segreto della morte di Raffaello Bucci, ma il telefono l’hanno sequestrato e lì un segreto c’era, il più grande di tutti. Lo scoprono grazie agli sms rimasti in memoria. L’ex capoultrà scriveva un numero intestato alla presidenza del consiglio dei ministri, l’identità è stata segretata dai pm, di lui c’era solo un nome in codice, Gestore, nome di copertura di un agente dei servizi di sicurezza. Bucci era un informatore dei servizi. L’ultimo sms tra l’agente e Raffaello è 48 ore prima di uccidersi, Bucci scrive dopo l’ennesima notte in bianco “Sono nella merda, la mia posizione è bruciata”. Il giorno dopo deve essere ascoltato dai magistrati sui rapporti tra Juve, ultras, ‘ndrangheta. Bucci aveva passato informazioni sull’eversione di destra che si era infiltrata nella curva, aveva dato anche informazioni sulla presenza dei calabresi. Bucci incontra l’agente il 3 luglio e parlano dell’inchiesta sui calabresi, ma Bucci era anche un informatore della Digos. La ex compagna di Bucci consegna gli oggetti personali e i telefoni a quelli di Report. Nella scatola ci sono ricevute di giocate al Lotto, tutte vincenti, migliaia di euro vinti nell’arco dello stesso giorno, a volte a distanza di pochi minuti, e ancora, centinaia di Gratta e vinci, Superenalotto, tutte vincenti. Il sospetto è che Bucci abbia riciclato i proventi del bagarinaggio dei biglietti della Juve ricorrendo ad un metodo brevettato dalla ‘ndrangheta. Sul suo conto corrente salta all’occhio che nei giorni precedenti la sua morte c’è un’improvvisa impennata. Probabilmente, con l’inchiesta “Alto Piemonte” che avanzava Bucci cercava di nascondere il suo denaro. Aveva un vincolo con i Drughi, il gruppo più potente, di cui aveva gestito le casse, e con il loro leader Dino Mocciola, un capo tanto discreto quanto temuto: non usa Internet né telefono. Mocciola, arrestato nell’89, in carcere nomina Bucci ministro delle finanze, ma quando esce si riprende tutto, è lui l’interlocutore privilegiato della ‘ndrangheta interessata agli affari della curva. Ma i rapporti tra Mocciola e Bucci erano peggiorati, era noto, tanto che il giorno dei funerali si ferma una macchina tedesca, scendono delle persone tra cui Salvatore Cava, il braccio destro di Mocciola. Cava avrebbe detto all’ex compagna di Bucci che viene dalla Germania, era con Dino, che manda a dire che con la morte di Raffaello lui non c’entra nulla. Secondo un rapporto della Digos nel 2014 Mocciola aveva già picchiato Bucci, una lite violenta, tanto da convincere Raffaello a fuggire. Dal momento dell’arresto dei Dominello, secondo la Squadra Mobile Mocciola si è defilato, ma è il suo braccio destro Cava che tiene in riga i Drughi. Nelle foto ritrovate sul cellulare di Bucci, ci sono anche i proventi del bagarinaggio, partita per partita, migliaia di tagliandi, di visite ai capi ultras che li chiedevano tra cui Cava e Rocco Dominello. Incassi di decine di migliaia di euro, anche 2-3 volte la settimana. Andrea Puntorno, leader dei Bravi Ragazzi parla di 25-30-40 mila euro di guadagno dal bagarinaggio l’anno. Lui dice candidamente di aver comprato due case, un panificio, che sua moglie stava bene economicamente. Il business era alto, un milione e mezzo a stagione la torta da spartire e così la ‘ndrangheta e gli ultras giungono a uno storico accordo e a renderlo possibile sarebbe stata la mediazione di un solo uomo, Placido Barresi, reo confesso di 4 omicidi, sospettato di almeno 10, condannato all’ergastolo, viene ricordato nei libri di storia criminale come uno dei re di Torino, per quasi un trentennio avrebbe messo tutti d’accordo dal carcere. La sua teoria sulla morte di Bucci: si sarebbe ucciso ma sotto ricatto, per paura che gli ammazzassero il figlio si è ammazzato lui. Anche Alessandro D’angelo, capo della sicurezza della Juventus, la pensa esattamente così. Bucci voleva farsi perdonare dal capo della Security D’Angelo il fatto che aveva testimoniato ai magistrati che Rocco Dominello era una figura importante per il mantenimento dell’ordine pubblico all’interno della curva e questo particolare, dice Bucci ai magistrati, gli era stato confidato proprio da D’Angelo. Rocco Dominello, grazie alla sua amicizia con Fabio Germani, un altro ultrà, condannato anche lui dopo per concorso esterno alla mafia, presidente di “Italia Bianconera”, Rocco amico di Lapo Elkann e di Moggi era riuscito a tessere una ragnatela, a avvolgere giocatori, dirigenti, fino a arrivare a Beppe Marotta, ds della Juve, che lascia 5 biglietti della sua riserva personale a Rocco Dominello, figlio del boss, per Juve-Real Madrid dell’ottobre 2013. Chiunque avesse un problema chiedeva aiuto ai Dominello, anche Fabio Cannavaro, contestato al suo ritorno alla Juve, dopo la parentesi al Real Madrid. Alessandro D’angelo della Security nel 2012 raggiunge in ferie Rocco Dominello a Tropea, insomma erano amici al punto che D’Angelo al telefono ammette di conoscere cosa fanno gli ultras e i calabresi coi biglietti. Sarebbero stati più volte insieme anche dal presidente Agnelli, ma Agnelli ha fornito risposte diverse in momenti diversi, dichiarando che non sapesse chi fosse Rocco Dominello. Raffaello Bucci era da tempo a conoscenza dell’inchiesta sui calabresi. Se Bucci sapeva e se anche il capo della Security della Juve sapeva dell’indagine sui calabresi, come facevano in società a non sapere che Rocco Dominello fosse il figlio del boss? Addirittura andava in questura a parlare per conto dei Drughi. 5 maggio 2018, Juve-Bologna: a distanza di 2 anni dall’arresto di Dominello, i Drughi sono ancora la suo posto a fare affari e bagarinaggio. Andrea Puntorno, leader Bravi Ragazzi, dice che vuole andare a Torino a rimettere lo striscione dei “Bravi Ragazzi”, che attualmente non c’è, perché hanno fatto diffidare lui e lo striscione, senza che lo striscione fosse intestato a lui. Per poterlo rimettere dovrà andare a parlare con la Juventus (lo striscione era stato tolto nell’aprile 2013, per un periodo al suo posto era stato messo “Ribelli”, poi aveva fatto l’ultima breve apparizione nel 2014). Bryan Herdocia detto “lo Squalo”, 12 anni di Daspo, un arresto nel 2015 per rissa coi fiorentini, una perquisizione nella quale gli vengono sequestrate due pistole, una mazza da baseball, un coltello e 80 carte d’identità false, che servivono per intestare biglietti per lo stadio a gente inesistente, ed erano fatte così bene che lo “Squalo” è stato uno dei più importanti bagarini dello stadio e lo è ancora oggi nonostante il Daspo, gestisce tutto direttamente da casa sua. Avrebbe piazzato biglietti anche per Juve-Lazio del 25 agosto 2018 e continua a fare bagarinaggio e lo farebbe anche per i Drughi. Anche dopo l’inchiesta giudiziaria si continuerebbe a fare bagarinaggio. Losche storie che con il tifo vero e proprio, e con il calcio, non hanno nulla a che vedere. -Durante Manchester Utd-Juventus (0-1), fase a gironi di Champions 18/19, giocata martedì 23 ottobre 2018, gli oltre 4mila juventini presenti all’’Old Trafford’ hanno fatto un tifo infernale, tenendo fede ai discorsi che avevano fatto gli ultras, secondo cui ci saranno partite in cui staranno in silenzio e partite in cui scateneranno tutto il loro tifo e amore verso i colori bianconeri. Verso fine gara sono stati protagonisti anche di un simpatico siparietto con il coach del Manchester Utd. Mourinho, col quale si sono beccati più volte: numerose pesanti offese all’ex mister dell’Inter, che rispondeva facendo “3” con le dita, forse riferendosi al Triplete del 2010. -Juve-Genoa di sabato 20 ottobre 2018, nona di campionato, si è giocata, grazie alla richiesta della Juventus a Lega e Federcalcio che l’hanno accolta, davanti a circa 9000 bambini delle società dilettantistiche del Piemonte e della Valle d’Aosta in Curva Sud (leve tra il 2004 e il 2011) dopo che la stessa curva era stata squalificata per i cori di discriminazione territoriale e razzista nella sfida contro il Napoli alla 7^ giornata, tra le vittime anche il giocatore di colore Koulibaly. Già per un Juve-Napoli del 13 novembre 2013, per la stessa “discriminazione territoriale”, vennero dati due turni di squalifica alla curva Sud ed uno alla Nord: una vera buffonata. Bella e intelligente la risposta dei napoletani all’epoca nella gara successiva in casa: “Inquinare ed insabbiare è la vera discriminazione territoriale, Ultras liberi di cantare”. Prima della sfida contro il Genoa sono stati esposti alcuni striscioni polemici nei confronti della Juve, firmati dai Drughi, fuori l’Allianz Stadium: “Ricorso da paraculo di una società che odia la sua gente” e “Chiedi il Daspo per chi canta ‘sapone’, mai una parola per i -39”. Una domanda: chi ridà i soldi spesi a chi ha fatto l’abbonamento? -Recentemente è esplosa sui social la polemica tra i “True Boys” e i “Tradizione”. I “True Boys”, che dalla scorsa stagione sono scesi al piano inferiore, dopo essere stati al 2°anello senza mai creare problemi, durante Juve-Napoli del 29 settembre scorso, essendo di origine napoletana, non hanno gradito i cori contro i napoletani che cantava la “Scirea” e l’avrebbero manifestato a chiare lettere ai confinanti “Tradizione”, che (eufemismo) non hanno gradito l’intromissione. Un leader dei “True Boys” ha dato appuntamento in un hotel del centro di Torino al capo di “Tradizione” Umberto Toia per chiarire pacificamente la questione e per cercare di poter esporre al primo anello lo striscione del gruppo, ma non si sarebbe presentato, mentre sarebbe stato Toia, che nel 2013 venne aggredito per la sua ritrosia a destinare i soldi ai Crea, nota famiglia della ‘ndrangheta, in un primo momento a rifiutare l’appuntamento. La storia dei True Boys agli inquirenti pare un po’ strana, comunque allo stadio non li vorrebbero più e ne vedremo delle belle…-I gruppi della Sud non hanno partecipato alla tradizionale passerella estiva di Villar Perosa, in programma il 12 agosto 2018; alla prima partita di campionato a Verona (Chievo) del 18 agosto, proseguendo così la decisione intrapresa il maggio scorso in occasione della partita scudetta Roma-Juve (75 €. un settore ospiti!); alla trasferta di Udine del 6 ottobre ’18 e  parteciperebbero neanche a quella di Empoli in programma sabato 27 ottobre ’18 (settore ospiti a 50 €.), decisioni quanto mai sofferte ma necessarie, affinché si rifletta e si prenda coscienza che il calcio deve ritornare ad essere uno sport popolare con costi accessibili a tutti. Evidentemente lo squadrone Juve, con la vedette Cristiano Ronaldo in primis, tira parecchio. -In vista di Juve-Napoli del 29 settembre 2018 (7^ giornata 18/19), i gruppi della curva Sud affermano in un comunicato che, dopo aver visto il rincaro dell’abbonamento di 100 €. per la stagione in corso, quelli che vorranno seguire la squadra in molte trasferte dovranno fare i conti con il caro prezzo del Settore Ospiti, che sembra non conoscere più alcun limite e, di questo passo, le gradinate diventeranno ambienti esclusivi ed elitari, estraniando dalle stesse le classi meno abbienti. Inoltre vogliono far sentire la propria voce contro l’introduzione del Codice Comportamentale (Daspo societario). Contro il Napoli la Sud si veste quasi tutta di nero su invito dei gruppi. Verso le 15 una rappresentanza della “Scirea” si ritrova nel piazzale sotto la curva Sud esponendo lo striscione “La Sud è morta” con tanto di bara con su scritto “Curva Sud Rip”. Dentro gli unici cori sono al 39° per gli angeli dell’Heysel e verso la fine contro i napoletani che porteranno alla chiusura della Curva Sud, anche se gli ultrà del Napoli non ci possono essere, solo tifosi occasionali. A fine gara pace fatta tra Bonucci e la Sud, alla quale il giocatore chiederà scusa regalando la propria maglia ai Nab. A proposito del rincaro abbonamento questa estate, su diversi ponti di Torino, si leggeva la scritta “A.a.a. vendo rene per abbonamento F.C. Juventus”. Dal 2010 a oggi siamo passati da 265 €. a 595 per il rinnovo e 650 €. per un nuovo abbonamento. Parlare di curva come “Settore popolare” è ormai pura utopia in casa Juve. Sembra che la società non voglia più i suoi ultras, che per lei hanno fatto tanto, macinato chilometri su chilometri. Per Juve-Sassuolo del 16 settembre 2018 (4^ del campionato 18/19) sciopero del tifo, con tutta la Sud era in camicia bianca per far capire che la curva è passione, sostegno e folclore non una sorta di club privè: una protesta pacifica e simpatica. Evidentemente la sontuosa campagna acquisti condotta questa estate dalla Juve, con l’acquisto-monstre del fuoriclasse Cristiano Ronaldo per 105 milioni di euro, doveva in qualche modo essere ammortizzata. Intendiamoci, CR7 è idolatrato dal popolo juventino, che oltre all’ottavo scudetto consecutivo può far vincere legittimamente alla società torinese la tanto agognata Champions League; al suo arrivo a Torino erano in migliaia i tifosi bianconeri ad aspettarlo all’aeroporto a luglio. -Striscione dei Drughi davanti la sede “Genova lotta col cuore e rialza la testa!”, pochi giorni dopo la tragedia del crollo del Ponte Morandi, avvenuto il 14 agosto 2018 a Genova, che ha provocato 43 vittime innocenti. -I “Viking Juve Milano” hanno lo striscione diffidato dalla Questura, non possono esporlo, così come tutto il materiale, dalla partita Juventus-Inter del 5 febbraio 2017, con motivazioni ridicole (sembra cori razzisti e saluti romani). La Sud, sia con l’Inter che nelle partite seguenti, si divide tra chi solidarizza nella contestazione non facendo tifo e chi invece sosterrà la squadra comunque, creando così una frattura in curva. In Champions col Porto, ritorno 8.i di finale 16/17, la curva, tranne i “Tradizione”, resterà in silenzio nei primi 10 minuti. Secondo quanto dice la Digos, un gruppo di 5 uomini avrebbe impedito con la forza e con minacce ad altri tifosi di occupare quella zona, ma la cosa è calorosamente smentita dal gruppo che avrebbe agito pacificamente. Così i 5 sono stati indagati e Daspati: uno scandalo vero e proprio. La contestazione dei Viking e i seggiolini vuoti ci saranno anche nelle partite a seguire, almeno fino alla fine della stagione 2016/17. Alla 1^ giornata 17/18 col Cagliari sequestrate alcune sciarpe ai tifosi ai cancelli dalla polizia e fatte girare le magliette del gruppo in modo da non mostrare il simbolo. In Juve-Toro del 23 settembre ’17 tra i Viking verrà esposto uno striscione in ricordo di un ragazzo venuto a mancare in settimana. In Juve-Lazio 17/18 verranno impediti gli ingressi ai Viking di alcuni striscioni autorizzati e gli stessi esporranno “Settore:1 fila:3 posto:12” ironizzando sul biglietto contro la Digos per le multe ricevute in settimana ad alcuni del direttivo per il posto sbagliato in curva. ll motto dei Viking è: “Essere non apparire”. In rari casi in casa, ma spesso in trasferta, è stato esposto lo striscioncino “Milano 1986”. A Torino per riempire lo spazio dove veniva esposto lo striscione, spesso si ricorre a stratagemmi come l’esposizione di bandiere italiane, bandiere della nazionalità dei giocatori bianconeri, pezza tricolore con su scritto “Siam pronti alla morte l’Italia chiamò”, altre “Sei il nostro folle amor che abbiam nel cuore” o col simbolo dell’elmetto vichingo. Consegnata a Buffon in Juve-Verona del 19 maggio 2018 la targa “Gigi sarai sempre uno di noi. Viking”. Solo al Torneo alla memoria delle vittime dell’Heysel a Meda (MB) il 10 giugno 2018, giunto alla 12^ edizione, i Viking hanno potuto mettere il loro striscione, oltreché nell’edizione del giugno 2017, insieme a “Avellino”, “Den Haag Fan Supporter”, “Marche”, in cui venne esposta la bellissima scritta “29-05-85: una data da ricordare, una targa per non dimenticare, un pensiero che non può morire, un dolore che ci ha fatto unire in memoria di 39 eroi”. Ingresso gratuito con offerta libera, il ricavato devoluto all’associazione Onlus “L’abbraccio”. I bolognesi nel 2017 esposero: “In un sistema che ci rinnega c’è ancora chi non si piega! Vikingo tieni duro”. -Il 3 giugno 2018 a Collegno (TO) Torneo di calcio a 5 in memoria delle vittime dell’Heysel e dei fratelli in gradinata scomparsi, presenti pezze Viking, striscioni “Milano 1986” e “Curva Sud Avellino”. -Striscione “Solo chi tenta l’assurdo raggiunge l’impossibile” esposto al 2°anello, con megadisegno di Gigi Buffon che ha in mano lo scudetto 2017/18, esposto per la festa-scudetto del 19 maggio 2018 contro il Verona. -Grande accoglienza all’aeroporto di Caselle il 13 maggio 2018 alle 1,30 di notte ai giocatori della Juve, per il raggiungimento matematico dello scudetto col punto riportato in Roma-Juve, in prima fila lo striscione dei Drughi. Fuori lo stadio, sempre a Roma (penultima di campionato 17/18), esposto lo striscione “Settore ospiti 70 €.: la nostra passione non è un business, più rispetto per noi!!”. -Bella coreografia per la finale di Coppa Italia Juve-Milan (4-0) a Roma del 9 maggio 2018: striscione in basso “Ad maiora semper” (a cose sempre più grandi), con cartoncini bianchi e al centro il logo della Coppa Italia, anch’esso formato da cartoncini. -Il 25 aprile 2018 blitz degli ultrà a Vinovo, dove si allena la Juventus, dopo il ko interno con il Napoli di 3 giorni prima che poteva costare lo scudetto (coreografia banale della Sud). Faccia a faccia con la squadra a cui dicono che deve giocare col cuore, danno la carica alzando la voce. Un ultrà dice: “Siamo venuti a incistare”, da qui lo striscione il 5 maggio 2018 col Bologna (terz’ultima di campionato) “’incistare’ non è importante è l’unica cosa che conta”, parafrasando la nota frase di Giampiero Boniperti, per decenni bandiera della Juve, prima come giocatore, poi come presidente. -Altra bella coreografia in Juve-Real Madrid, andata 4.i di finale di Champions 17/18 del 3 aprile 2018: megacopricurva al primo anello e lo striscione al secondo “Lotta col cuore: sia l’Europa del nostro colore”. -In occasione di Juve-Milan del 31 marzo 2018 (30^ giornata) la “Scirea” ricorda Massimiliano Lazzarini, un leader dei Bravi Ragazzi venuto prematuramente a mancare, con lo striscione “Una vita per la Juve, ciao condottiero”. Monologo di insulti per l’ex juventino Bonucci dopo il gol e il suo “sciacquatevi la bocca”. -Il gruppo “Viking Milano 1986” ha raccolto moltissimi giochi per i bambini dell’OBM, ospedale dei bambini di Milano, per il Natale 2017: l’iniziativa ha avuto un grande successo. -Il 5 novembre 2017 esposta scritta esterno stadio “Per 4 adesivi gridate all’indecenza ma per Gabbo nessuna riconoscenza!!! Onore agli Irriducibili Lazio”. Solidarietà dei tifosi bianconeri ai laziali sul caso degli adesivi di Anna Frank con la maglia giallorossa, attaccati nella Sud romanista. Lo stesso clamore mediatico non c’è stato in occasione della presenza di bandiere del Liverpool nelle curve italiane o di adesivi recanti la scritta “-39” o cori per i morti juventini. -La curva Sud, durante il minuto di silenzio per commemorare le vittime dell’Olocausto, prima di Juventus-Spal, canterà girandosi di spalle l’inno nazionale. -Purtroppo il derby di Torino del 23 settembre 2017 sarà ricordato anche per il malore che, affianco ai suoi amici di sempre, ha colto Marco, figura conosciuta dei Drughi, che gli è stato fatale. In Juve-Olympiacos di 4 giorni dopo, fase a gironi di Champions 17/18, i Drughi lo ricordano con lo striscione “Marco canta con noi” e Capitan Chiellini depone un mazzo di fiori sotto la sua gigantografia. -Il 3 giugno 2017, in Piazza San Marco a Torino, 40000 persone sono affollate davanti al  maxishermo che trasmette la finale di Champions League Juventus-Real Madrid che si gioca a Cardiff. All’improvviso la bravata di alcuni ragazzi, che avrebbero fatto scoppiare dei petardi, genera un fuggi fuggi generale, nella calca molte persone rimangono ferite, colpa anche dell’organizzazione approssimativa e deficitaria. Dopo alcuni giorni muore una ragazza, Erika, che sarà sempre nel cuore dei tifosi bianconeri. -“A Cardiff senza biglietto grazie a una società che non merita rispetto”, striscione esposto nella festa-scudetto 16/17 in Juve-Crotone del 21 maggio. -Striscione allo Juve Center a Vinovo, esposto nell’aprile 2017: “Contenti in Italia oggi Allegri in Europa, andiamo a comandare”, gioco di parole tra il vecchio mister Conte e l’attuale Max Allegri. -Trasferta di Barcellona di Champions League del marzo ’17: mille biglietti agli altri tre maggiori gruppi ultras, nessuno ai Viking, decisione di Juventus e Questura di Torino. -In occasione di Juve-Atalanta del 3 dicembre 2016 i gruppi della Sud distribuiscono delle bandiere bianconere, a offerta libera raccolta negli appositi contenitori, per ogni bandiera, per una semplice ma significativa coreografia, che avrà il fine di aiutare le popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma, con l’intero ricavato utilizzato per far fronte alle necessità impellenti di quelle zone. In Juve-Lazio del gennaio ’17 i Drughi espongono lo striscione “Quando tutto sembra finito è il momento di iniziare a lottare. Vicini ai terremotati”. -I Viking, in Juve-Siviglia, 1^ giorn. fase a gironi di Champions 16/17 (settembre 2016) protestano contro il caro-prezzi adottato dalla società, mostrando tanti piccoli cartelli con la scritta “45 €.”. -Paura a Roma nella notte dopo la finale di Coppa Italia del 21 maggio 2016: un gruppo di milanisti, appena scesi da un pullman, avrebbero assaltato un bar, accoltellando due tifosi juventini. I due riportano ferite gravissime e vengono subito soccorsi e portati ad uno ospedale in prognosi riservata. -Coreografia per lo scudetto del 2016: bandierine bianco-nere-verdi-rosse su tutta la Sud: “Poche squadre sono entrate nella storia, solo una è leggenda”, in balaustra, al primo anello copricurva con gli scudetti conquistati di fila disegnati. -In Torino-Juve 15/16, al 5°minuto la curva Sud bianconera celebra, tra cori e striscioni tipo “Quando la storia diventa leggenda: Gianluigi Buffon!!!” e “929’ Gigi numero 1”, il record d’imbattibilità del campionato italiano del loro portierone, che ha resistito 973 minuti. Soliti indegni cori su Superga ed Heysel. -Nota positiva per la curva, in Juve-Empoli del 3 aprile 2016, oltre alla bellissima coreografia dedicata a Buffon, il ritorno dopo 3 anni di Daspo di 74 diffidati Viking nelle trasferte di Napoli e Parma, sottolineato a metà primo tempo da una loro coreografia personale con un mini copricurva e la scritta “Siamo vichinghi fate attenzione”, accompagnata da diversi cori nel loro settore. -In occasione di Juve-Roma, gennaio 2016, prima della partita Giorgio Chiellini va a depositare un mazzo di fiori sotto lo striscione di “Tradizione”, per ricordare “Jacky l’ultrà” (così era noto), al secolo Antonio Marinaro, scomparso a 61 anni i primi di gennaio del 2016, amato anche dai granata, i quali confezionarono uno striscione per onorare il “Guerriero bianconero”, fondatore della “Fossa dei Campioni”, della quale verrà esposto lo striscione originale durante tutta la partita, storica figura della curva Filadelfia. Onorata anche la scomparsa di Peppone, storico ultrà romanista, dal gruppo “Tradizione”. -Finale di Champions League Juventus-Barça a Monaco il 6 giugno 2015: l’attesa è tantissima per un possibile Triplete per entrambe. Il pubblico bianconero si stringe alla propria squadra ma il tifo è sottotono, soggiogato da quello spagnolo: la tensione è palpabile e ne consegue una prestazione altalenante sugli spalti. Criticata la distribuzione dei biglietti, tanto che i veri ultras non sono moltissimi, anche se i gruppi ci sono tutti. Tanti tagliandi, come a Monaco, sono andati agli Juve Club Doc. -Juve-Genoa del marzo 2015 vede il ritorno degli striscioni dei “Drughi”, comprese tutte le sezioni, terminata la diffida nel poter esporre il materiale. Dopo gli scontri del maggio 2013 a Bergamo, che costarono diffide e processi, dall’incontro Juve-Inter 13/14 l’esposizione dei loro striscioni non è stata più consentita  -Per Juve-Lazio dell’aprile 2015 esposto lo striscione “Monaco: l’ultima vigliaccata da chi ha una vita frustrata”, per la Digos, rea di aver impedito la vendita dei biglietti, che la Juve aveva dato agli ultras, venuti a sapere che gli stessi avrebbero girato i tagliandi ai diffidati. All’estero, quando si gioca la Champions non esistono i biglietti nominali e la trasferta di Montecarlo è una di quelle dove non si impedisce ai diffidati di presenziare, così come avvenne a Istanbul e Trebisonda, dove i diffidati entrarono senza divieto. -Striscione di alcuni anni fa: “Balotelli non farti illusioni…anche bianco ci staresti sui coglioni”. -Tutti gli anni si disputa il torneo di calcetto dei Drughi, giunto nel 2018 alla 13esima edizione. -Sul finire della stagione 1993/94, viene attuata una contestazione dura e costante, che tocca l’apice in Juve-Cagliari (1-2), ritorno 4.i di finale di Coppa Uefa, quando gli ultras della Juventus invadono la tribuna d’onore, prendendosela coi dirigenti, in particolar modo con Antonio Giraudo, e il giorno dopo vengono schiaffeggiati i giocatori Fortunato e Torricelli. Quando poi si sparge la notizia della malattia che affligge il povero Andrea Fortunato, ci sono numerosi messaggi d’incoraggiamento e di scuse da parte di chi l’aveva offeso, proprio nel periodo in cui le condizioni atletiche del giocatore crollano, anche se nessuno sa ancora la causa dell’involuzione nelle prestazioni. Alla fine del maggio 1994, al terzino juventino viene diagnosticata una forma di leucemia linfoide acuta. I tifosi e la squadra si stringono attorno al ragazzo. Trasferito all’ospedale di Perugia, viene sottoposto a trattamenti di chemioterapia, e a un parziale trapianto cellulare della sorella prima, e del padre poi, non potendo ricevere un trapianto totale di midollo osseo. I trattamenti migliorano il fisico del giocatore, ma, quando tutto sembra volgere per il meglio, un abbassamento delle difese immunitarie, causato da una broncopolmonite, lo stroncò il 25 aprile 1995, giovanissimo (non aveva ancora compiuto 24 anni). Al funerale, svoltosi nella natìa Salerno, partecipano circa 5mila persone, compreso tutto lo staff tecnico e dirigenziale della Juve. La “Scirea”, in Juve-Napoli 94/95, espone lo striscione “Andrea per sempre con noi”. Molti messaggi di cordoglio vennero scritti dalle curve di tutta Italia, e non solo, perfino la curva fiorentina gli dedicò un bellissimo striscione. Inqualificabile, raccapricciante e vergognoso lo striscione “Fortunato leucemico fulminato”, esposto dalla curva granata nel derby Juve-Torino 94/95. -Uno dei maggiori fondatori dei Fighters, nel 1977, fu Beppe Rossi, scomparso per un tumore al cervello nel gennaio ‘95, a soli 34 anni. Determinante, con le sue idee originali e anticipatrici, nel modellare la mentalità del gruppo, era rimasto favorevolmente colpito dall’Inghilterra e voleva una curva “underground”. Il semplice striscione commemorativo “Beppe Rossi” compare in curva “Scirea”, per la prima volta, in Juve-Vicenza 1994/95, e verrà esposto per tanto tempo in seguito. -Sempre esposte, almeno in casa, le pezze “Fieri di loro”, “A modo nostro”, “Edo Ale”, “Da sempre per sempre”e “Manu con noi”, dedicato a Emanuele Boni dei “Bravi Ragazzi”, scomparso nell’ottobre 2014 a soli 26 anni dopo aver lottato in modo straordinario contro il cancro “Fino alla fine”, come il motto dei tifosi juventini.

Politica: tranne i primordiali gruppi, di stampo sinistroide, sono sempre stati marcatamente di destra, facendo anche cori tipo “Boia chi molla” e striscioni come “Me ne frego”.

Clubs principali: Juve Club Augusta Taurinorum, Juve Club Primo Amore, Juve Club Offida, Juve Club Meda, Juve Club Paderno d’Adda, Juve Club Cherasco, Juve Club Treviglio, Juventus Club Borgo San Donato, Juve Club Capannori.

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4 Commenti

  1. Scontri Milan Juve del 2000 solo tra Irriducibili e Polizia? Furono i Commandos ad assediare i gobbi al primo anello per tutto il primo tempo con Irriducibili, Gruppo Marche & co. costretti a ripiegare e togliere gli striscioni. Questo dopo che i Fighters Roma riuscirono ad entrare al secondo anello in curva Nord per staccare striscioni di alcuni Milan Club salvo poi buttare giù di sotto aglu ospiti il loro “Roma” appena arrivarono Fossa e Brigate dai due lati chiudendoli a tenaglia.

    Raccontatele come si deve le storie.

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