A cura di Claudio “Freccia”

 

Gruppo principale: Unonoveduesei Curva Fiesole

Altri Gruppi/compagnie esistenti: Aficionados, Marasma, Fiorenza, Fedelissimi, Settebello, Vieusseux, Ciclone Viola, 0566 Follonica, Campi (ex-Alcool Campi prima e Campi 999 poi), Alterati-Firenze nel Nord, Bomber Group (che ha da poco cambiato lo striscione, ora con la sola sigla B.G.), Gruppo Quinto 1989, Vessillo Viola, Gruppo Piagge, San Frediano Viola, Gruppo Stressato, Gruppo Signa, Gruppo Roma (nati nel 1990, gruppo di ragazzi di Roma e dintorni), Furie Viola Firenze, Pazzi di Lei, Vacillo ma non crollo, Docg, Galluzzo Ultras, Quelli dì Barre, I’ Curvino, Banda Pampero, Amiata Kapovolta, Hofmann Group, Sbadati Viola, Gruppo Ciociaro, Pride of Florence, Quelli d’una Volta, Gruppo Alla Zytta, G.R. Tanai Duccio Ynwa, Gruppo Cecina, Paura e Soldi 1.3.1.2. mai avuti, Panico, Acf Youth, Headout, Scandicci Alcolica, D612.

Siti Internet: www.vacillomanoncrollo.itwww.settebello.orghttp://violaclubgrupporoma.xoom.it

Settore: Curva Fiesole (Nord), tranne Vieusseux e Gruppo Alla Zytta in Curva Ferrovia (Sud).

calcio_fiorentina_empoli_2014_12_21_06-584x426Gemellaggi/amicizie: –Verona: gemellaggio forte e duraturo nonostante le diverse idee politiche; vecchissimo, nasce infatti nel 1976, dopo una breve ma asprissima rivalità. Prima del ’76, infatti, vi erano stati molti tafferugli tra tifosi gialloblù e viola, e fu fin da subito reciproco il rispetto. Gli scontri si svolgevano sempre in modo leale, e questo colpì in modo positivo i capi ultras delle rispettive tifoserie. Nel ’76 a Verona il noto capo ultrà gigliato Stefano Biagini, detto il “Pompa”, irruppe dentro la curva veronese con un motorino. Ma questo fatto, invece di essere preso come guanto di sfida dalle allora “Brigate Gialloblù”, fu il sigillo di questa amicizia ormai storica. Veramente innumerevoli le visite reciproche che le due tifoserie si sono fatte lungo l’arco di tutti questi anni. In Fiorentina-Verona 13/14 furono esposti gli striscioni “A qualsiasi ora venga giocata questa partita…l’unico ricordo sarà una sbronza infinita!!!” e “La nostra passione abbatterà la repressione, avanziamo schierati per gli amici diffidati!!!”. In Fiorentina-Verona 91/92 la Fiesole accolse i veronesi con cartoncini gialli e blu, nel mezzo la scritta “B.G.” blu su sfondo giallo e, in balconata, lo striscione “Venti anni di storia non si cancellano…onore alle B.G.”, un tributo alle Brigate Gialloblù di Verona scioltesi nel 1991. Folta rappresentanza veronese in Fiesole per Fiorentina-Tottenham, rit. 16.i di finale di Europa League 14/15. Si parla di centinaia di veronesi in curva a Roma, per la finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli del 3 maggio 2014. Pezza “Unonoveduesei” in Verona-Brescia 16/17, pezza fiorentina in Spal-Verona, Serie B 16/17. –Torino: gemellaggio solido, forte e duraturo. E’ in atto dalla metà degli anni ‘70 circa, anche se i rapporti tra le due società esistono già dal tempo della tragedia di Superga, ed il motivo del legame va oltre la semplice rivalità con la Juventus: è un’amicizia legata da mille vicende vissute in comune e da una storia calcistica che ha visto per entrambe momenti difficili. Un gemellaggio di popolo, dove i protagonisti non sono solo i gruppi di curva ma due intere città. Giro di campo coi bandieroni in Torino-Fiorentina 82/83. Nel 2008, alla penultima giornata a Torino tutto lo stadio esultò al gol di Osvaldo, che consegnò alla Viola la qualificazione in Champions L. Qualche anno dopo, il Toro si giocò a Firenze l’Europa. Finì 2-2, e nonostante il rigore del sorpasso fallito all’ultimo secondo da Cerci, i granata centrarono l’obiettivo, dopo 20 anni d’astinenza, tra la goduria anche dei tifosi viola, che per 90 minuti tifarono apertamente per gli “avversari”.  Innumerevoli davvero le visite reciproche, ad esempio pezza “Collettivo” in Torino-Ancona 09/10. In Torino-Fiorentina 12/13 rinsaldato il gemellaggio con un giro di campo coi vessilli dei due clubs ed esposto lo striscione “La città gigliata saluta il popolo granata”. Gemellaggio rinnovato, sempre a Torino, anche nel 14/15, col consueto giro di campo coi bandieroni, la scritta “Forza Toro” nel settore ospiti e “Alè viola” nella curva “Primavera” granata. Lo striscione “Ciao Fabio guerriero granata” è stato esposto dai fiorentini per ricordare un ultrà del Toro purtroppo non più tra noi, in Torino-Fiorentina, 2^ giornata 15/16, e nell’amichevole estiva del 2 agosto 2015, Fiorentina-Barcellona. I torinisti, nella partita di campionato coi Viola sopraccennata hanno poi esposto “La porti un bacione a Firenze” e “A Torino non ho cugini ho solo fratelli fiorentini”. Inoltre le due tifoserie hanno composto, su quattro striscioni diversi, la frase “Ultras sempre liberi insieme”, le prime due parole in curva ospiti, le altre due in curva “Primavera”. Nell’amichevole dell’agosto ’15 Fiorentina-Barça esposto lo striscione “Fabio ultras granata in eterno”. –Catanzaro: nasce un gemellaggio spontaneo nell’82, vista l’accoglienza di fuoco che i catanzaresi agli ospiti juventini all’ultima giornata del campionato 81/82, quello del testa a testa per lo scudetto Fiorentina-Juve, con l’albergo che la notte prima della gara verrà assaltato più volte. Ma i primi contatti risalgono addirittura alla finale di Coppa Italia 1965/66. In Fiorentina-Barcellona, amichevole di lusso dell’estate 2015, esposto lo striscione “Fragomena vive fratello U.C. ‘73”, in ricordo di un leader della curva calabrese, prematuramente scomparso. Delegazione catanzarese in Fiorentina-Tottenham, ritorno 16.i di finale Europa League 14/15. –Sporting Lisbona: un’amicizia ufficializzata nel 1996 tra il 7Bello, gruppo storico della Fiesole e la “Juventude Leonina”, prima, e il “Directvo Ultras”, poi, in seguito rafforzata con continui scambi di presenza. Nel 2010/11 in occasione di una gara di Coppa Uefa a Gent (Belgio), un bandierone della “Torcida Verde” venne regalato dai portoghesi agli ultras viola. Ultras lisbonesi in Fiorentina-Atalanta del dicembre 2011. In Belenenses-Fiorentina, giocata a Lisbona per la fase a gironi dell’Europa League 2015/16, i supporters viola hanno sventolato un bandierone con, da una parte, lo stemma del “Directivo Ultras” Sporting Lisbona, dall’altra il giglio fiorentino, al centro del bandierone due mani che si stringono saldamente e in alto la scritta “Amicizia viola”, per rimarcare il bel rapporto con la tifoseria dello Sporting, “cugini” del Belenenses. Esposto dai gemellati dello Sporting lo striscione “Viola sempre” in una partita casalinga del 2014. –Ujpest: gemellaggio stretto in occasione della sfida di Champions League del 2009 tra Debrecen e Fiorentina. Lì c’è stato il primo atto dell’amicizia tra il gruppo “Ultrà Viola Bulldogs, sostenitori dell’Ujpest, storici rivali in Ungheria del Debrecen, e i tifosi fiorentini, favorito anche dal colore sociale in comune, il viola. Un gruppo di ultras della squadra di Budapest partecipò agli scontri con gli juventini nel 2011. Inoltre ungheresi presenti in Tottenham-Fiorentina di Europa League 14/15 e in altre gare. Shieffield Wednesday: amicizia risalente ad alcuni anni fa, messa in piedi proprio dal gruppo che comanda ora la Fiesole, i “1926”, una delegazione del quale il 15 ottobre ’16 si è ritrovata ritrovati con gli amici di Sheffield in un pub di Piazza Duomo, per una serata all’insegna di birra e buona musica in vinile.

Tifosi-Fiorentina-2Ex-gemellaggi/amicizie: –Sampdoria: dopo vecchie schermaglie, nasce nel ’75 un gemellaggio. Negli anni ’70 era addirittura un’amicizia a tre (Ultras Viola, Ultras Tito e Ultras Toro). Il comune denominatore era il rancore verso la Juve, anche se tra granata e doriani durò poco. Il gemellaggio Viola-Samp durò circa vent’anni. C’era un bel rapporto, condito da giri di campo coi bandieroni di ambedue le tifoserie sulla pista d’atletica, come usava spesso allora. Il gemellaggio si è poi trasformato in fiera rivalità. –Inter: su proposta dei “Boys San” interisti nel ’78 viene siglato un gemellaggio, grazie all’avversione comune verso milanisti e juventini, e alle similitudini di pensiero. Sbandierata in campo in Fiorentina-Inter 85/86. Pian piano le due tifoserie si sono allontanate, soprattutto per il caso Berti, forte giocatore passato dalla Fiorentina all’Inter nell’estate ’88, fra tante polemiche, e per un atteggiamento non proprio gradevole, assunto da alcuni gruppi viola, tipo l’Alcool Campi, nei confronti degli interisti, sempre legato all’affare-Berti, cosicché, dai primi anni ’90, le partite tra Fiorentina e Inter sono sempre state considerate a rischio. –Livorno: siglato nel ’98, anche se c’erano stati molti contatti amichevoli negli anni precedenti, sin dagli anni ’80, non è però mai stato molto sentito, infatti si scioglie qualche anno più tardi, ufficialmente nel 2002, anche se almeno fino al 2004 rimarrà un‘amicizia, che riguarderà solamente la curva Ferrovia e alcuni gruppi della Fiesole (Campi 999, Gruppo Signa, 7Bello, Valdisieve). Molti dicono che da tempo alcuni gruppi in Fiesole, Marasma e Gruppo Piagge su tutti, premessero per la rottura dell’amicizia, preferendo il gemellaggio storico con Verona. Negli anni 1999, 2000, 2001 ci sono stati molti scambi di visite. –Roma: sembra impossibile a pensarci adesso ma nei primi anni ’70 c’era un gemellaggio coi giallorossi…soprattutto coi “Boys Roma”. –Modena: sciolto all’inizio degli anni 2000; innumerevoli gli scambi di cortesia e le reciproche visite coi fiorentini in passato. In particolare si ricordano quelle del Cav Sesto e del Cav Pistoia a Lucca negli anni 90, e quelle, sempre del Collettivo, a Cosenza e in Mo-Derthona 89/00. –Empoli: gemellaggio negli anni ’80, mai troppo sentito, sfociato infatti in rivalità, anche forte, dalla seconda metà degli anni ’90 (vedi sezione “Rivalità”) –Atalanta: gemellaggio negli anni ’80, rotto si dice anche perché i fiorentini, all’ultima di campionato 86/87 esultarono per la salvezza dell’Empoli, vincente 1-0 a Como, mentre si giocava al “Comunale” di Firenze la gara Fiorentina-Atalanta, con la vittoria viola 1-0 che spinse gli orobici in Serie B. Alcuni capi ultras di Bergamo entrarono in Fiesole a discutere la questione-gemellaggio coi rappresentanti della tifoseria viola, non si sa se proprio quella volta.

Tifosi-Fiorentina-4Rivalità: –Juventus: la rivalità per eccellenza, acerrima, aspra, un odio viscerale. Duri scontri già nel ’74 a Torino. Altri ancora negli anni ’70. Dopo il furto, secondo i viola, dello scudetto 81/82 la Juve diventa la squadra più odiata in assoluto, simbolo del “potere”. Tafferugli l’anno dopo a Firenze, con alcuni tifosi che cercano di penetrare nell’albergo che ospita la Juve, ma la polizia lo impedisce. A Torino quell’anno un tifoso viola viene accoltellato, non gravemente, ma vigliaccamente. Il 6 dicembre ’92 il “Gruppo Quinto” è coinvolto nel lancio di una bomba carta verso il curvino dei tifosi bianconeri. In Juve-Fiorentina 08/09 all’arrivo dei pullman viola un gruppo di tifosi juventini tenta il contatto, ma l’intervento delle f.d.o. smorza gli animi. Il Cav espone una bandierina dei Drughi, inoltre furto di alcune bandierine del Collettivo. Nel 2010/11 a Torino, 800 viola presenti nonostante il divieto di trasferta per i non tesserati. Reciproco lancio di oggetti con la Nord juventina, un cuscinetto di guardie evita che la situazione degeneri. Nei primi minuti vengono lanciate tra i viola tre bombe carta, in pratica ad ogni coro che fanno partire per il Liverpool. Gli scoppi causano il ferimento di un ragazzo che viene portato in ospedale, mentre un buon numero di fiorentini tenta di sfondare per entrare in campo. A Firenze nel 10/11 diversi focolai di tafferugli nei dintorni dello stadio, il più grave all’altezza del Saschall, quando un gruppetto di ultras viola si presenta con un fitto lancio di oggetti e poi riesce a fronteggiarsi e scontrarsi con gli stessi juventini, che scendono a caricare e far indietreggiare i viola, per poi subire entrambe le fazioni una pesantissima carica delle guardie, che porta diversi feriti e a 120 persone fermate, di cui 100 “gobbi”. In Fiorentina-Juve 12/13 nel pregara una 30ina di viola si fanno incontro agli juventini in arrivo, lanciando sassi da lontano; uno di questi frantuma un vetro e la reazione non si fa attendere, con i bianconeri che fanno fermare il pullman, inseguendo gli assalitori. La polizia carica le due fazioni riportando la normalità. Durante la gara lancio di oggetti e due bombe carta lanciate dai “gobbi” in Maratona in mezzo ai viola. Tre tifosi juventini diretti a Torino, abitanti a La Spezia e dintorni, prima della gara Juve-Fiorentina 15/16, hanno tirato insultato un pullman di tifosi viola all’interno dell’Area di Servizio Turchino Est. Quando il pullman è ripartito è stato raggiunto all’altezza di Alessandria e bersagliato con una sassaiola. Secondo la polizia si tratta degli stessi degli stessi tifosi che avevano insultato il pullman all’autogrill. La Digos e la polizia stradale, avvisati dai fiorentini spaventati che avevano segnalato loro il numero di targa degli assalitori, hanno rintracciato l’auto sulla tangenziale torinese, hanno perquisito la vettura trovando a bordo due pistole, una mazza da baseball, un passamontagna, due caschi e un coltello da caccia. I tre sono stati arrestati per porto abusivo di armi in concorso e processati per direttissima. Striscioni rubati agli juventini: “Fronte Bianconero”, esposto in Fiorentina-Juve 75/76; “Juventus Club G.Scirea Orbassano”, esposto in Juventus-Fiorentina 89/90; “Area Bianconera”, esposto in Fiorentina-Juve 90/91; “Juventus Club Firenze”, esposto in Fiorentina-Juve 90/91; “Juventus Club Borgo Vittoria”, esposto in Fiorentina-Juve 91/92; “Juventus Club Vipiteno”, esposto in Fiorentina-Parma 91/92. –Bologna: rivalità forte, per quello che viene comunemente detto Derby dell’Appennino; odio acerrimo fin dallo spontaneismo degli anni ’60, quando in una trasferta del tifo viola a Bologna, venne allestita una sorta di processione, con tanto di feretro rossoblù in testa. Già da allora si ricorda qualche coda pugilistica. Nel 1976 incidenti gravi a Bologna già durante il corteo; viene lanciato un razzo in un appartamento poi tutti corrono verso il “Comunale”, dove ci saranno scontri e tafferugli coi bolognesi ad avere la peggio. Incidenti a Bologna anche nel 78/79, coi tifosi viola all’attacco, ma che per poco non perdono lo striscione “Ultras” per questa leggerezza. Nell’89 il lancio di una molotov a Rifredi contro il 14enne bolognese Ivan Dall’Oglio, che rimane gravemente ustionato finendo in coma. Nella stagione di B 93/94 a Ravenna i bolognesi, gemellati coi locali ravennati, furono fronteggiati ma erano armati di coltelli e ben più numerosi, così i viola ebbero la peggio con due di loro che riportarono ferite d’arma da taglio. –Milan: vecchio, sentitissimo odio. In occasione di Fiorentina-Milan, vittoriosa finale di Coppa Italia giocata a Roma, scoppiano degli incidenti coi rossoneri della Fossa dei Leoni e coi vecchi Commandos Tigre. Alla fine i manipoli rossoneri, schiumanti di rabbia, sono ricacciati indietro con gli amici laziali e perdono uno striscione. Gli anni dopo son sempre botte, come in una terribile domenica di fine ottobre 1978, quando a San Siro, trasferta affrontata in trenta poco più dagli Ultras, in un primo scontro coi milanisti della Fossa, nel secondo anello “terra di nessuno”, prima della partita, questi hanno la peggio. Galvanizzati dal primo “round” gli Ultras osano e tirano fuori lo striscione. I milanisti fanno il giro dell’anello, brandendo spranghe, catene e bottiglie rotte; i viola se li trovano addosso e vengono aggrediti dall’alto in basso. E’ un attimo rendersi conto che enorme è il divario numerico e di forza tra le parti. Tre ultras, tra cui il “Pompa”, vengono feriti gravemente e  portati al vicino ospedale “San Carlo”, dove tutti i viola accorrano per avere notizie degli amici. Tra i feriti c’è anche qualche sostenitore rossonero. Al “Pompa” applicano 41 punti di sutura. Al momento di venire via dall’ospedale, i viola sono circondati da un bel po’ di milanisti, ma con uno stratagemma riescono a passare e andare via. In futuro saranno tanti gli scontri con la Fossa dei Leoni, durante i quali i viola cercheranno di vendicare quella domenica. Incidenti anche in Milan-Fiorentina 91/92. Contatto tra le due parti in Fiorentina-Milan 11/12 dopo la gara. Rubati striscioni “Milan Club Schiano” e altri, esposti in Milan-Fiorentina 87/88. –Ascoli: nella prima trasferta ad Ascoli, stagione 75/76, gravissimi incidenti. I viola si sistemano nella curva più vicina alla fermata dei pullman, che, purtroppo per loro, è quella dei tifosi di casa, che ovviamente non gradiscono e si arrabbiano, facendosi minacciosi, per poi passare ai fatti: la rissa scoppia improvvisa, gli ascolani circondano i fiorentini, tamburi buttati sotto i gradoni, veri faccia a faccia. Una delle risse più lunghe della storia, che dura fino all’intervallo. L’assenza di polizia determina un alto numero di contusi da ambo le parti. Finita la partita arriva la polizia, ma, nonostante questo, gli ascolani danno vita a una fitta sassaiola e si riaccendono gli scontri. A fatica i fiorentini sono fatti salire sui pullman. Gli anni dopo i fiorentini ad Ascoli staranno più attenti. –Roma: forte odio, rivalità vecchissima: fin dagli anni ’70 ogni incontro uno scontro. Nei primi anni ‘80 i romanisti sono famosi per le scorribande sempre più numerose e dannose in altre città, e Firenze non ne è immune. Ad esempio nell’81/82 i giallorossi partono la sera per arrivare in città in nottata e devastare le vetrine dei negozi, ma Firenze cerca di ribellarsi e fare qualcosa per questo, già tanto prima la gara l’atmosfera è elettrica, con risse varie un po’ ovunque, anche lontano dallo stadio, mentre durante la gara continui sono gli scambi d’insulti. Qualcuno dei fiorentini, in un clima incandescente, si sfoga dando fuoco ai cassonetti e scontrandosi coi rivali in zona Campo di Marte. Alla fine si contano decine di contusi e un fermo. Particolarmente cruenti gli incidenti del 13 dicembre ’83 (vedi sezione “Storia del tifo fiorentino”), con decine di accoltellati romanisti, che porteranno poi allo scioglimento degli Ultras Viola, braccati dalla polizia. Nel 2008/09 a Roma, la Sud giallorossa espone “Gabriele non hai rispettato C.A.V. ultrà di Stato”, riguardo alla presunta freddezza della Fiesole in occasione dell’uccisione del laziale Gabriele Sandri nel 2007. Prima di Fiorentina-Roma 08/09 si registrano tafferugli fuori dallo stadio. Denunciati 13 ultras viola che, nell’aprile 2014, aggredirono con mazze e catene alcuni tifosi giallorossi tendendogli un agguato, sventato dalle forze dell’ordine. Striscione romanista “Magnamose sta Fiorentina!” esposto e poi bruciato in Fiorentina-Roma 01/02. –Siena: rivalità antica, odio forte, regionale, tra i guelfi fiorentini e i ghibellini senesi, che si tramanda dalla battaglia di Montaperti del 1260, località pochi chilometri a sud di Siena. –Livorno: odio forte, antico, fin dagli anni ’60, con frequenti scazzottate, poi la parentesi del gemellaggio (vedi sezione “Ex-gemellaggi”). –Genoa: rivalità storica, antica, forte odio, culminato spesso e volentieri con “scambi di vedute” fuori dallo stadio, ultimi quelli della stagione 2003/04. Violenti tafferugli, ad esempio, nell’inverno ’73, alla stazione di Genova  Brignole tra la Fossa dei Grifoni e i tifosi viola (Viesseux, club Pignone, Brigate Viola). E anche gli anni seguenti sono sempre casini, ad esempio nel ’78 e nell’81, il giorno del primo grave infortunio ad Antognoni. –Pisa: vecchia, forte antipatia, soprattutto da parte pisana. Qualche domenica dopo l’infortunio ad Antognoni, nell’81, i pisani provocano i fiorentini, arrivando a intonare cori sull’infortunio, il che accende la scintilla con immediata rivolta della Fiesole. Risultato: curva Ferrovia svuotata, non solo di persone ma anche di striscioni nerazzurri. Incidenti anche nella stagione 82/83 con scontri a Campo di Marte e nel Viale dei Mille, tanto che solo l’intervento della polizia permette agli ospiti l’ingresso nello stadio. Rubato striscione “Desperados Pisa”, esposto in Fiorentina-Pisa 83/84. –Atalanta: antico odio. A Bergamo nel ’96, ritorno finale di Coppa Italia, gli atalantini bersagliano i tifosi viola con pezzi di mattonelle, rubinetti, petardi e monetine; al fischio finale si riversano fuori dallo stadio e solo dopo un’ora di scontri con la polizia e il lancio di numerosi lacrimogeni gli ospiti escono per raggiungere i pullman e la stazione. Nel tragitto scontri, agguati, sassaiole e scene di guerriglia urbana, con le camionette della polizia a correre impazzite. Poche le auto che si salvano al passaggio dei tifosi viola, memori di quanto avevano combinato a Firenze i bergamaschi all’andata. –Brescia: famosa la scazzottata, la più bella e leale del Collettivo, con appuntamento a Brescia nel ’94, dove se le dettero di brutto. Tra le due tifoserie c’erano dei pruriti ed avevano voglia di chiarirsi faccia a faccia, scegliendo sempre comunque un “copione” ultras: per una mezz’oretta volarono botte e pugni. –Sampdoria: scontri già nel ’74 a Genova. L’anno dopo nasce il gemellaggio. Poi fiera rivalità. Striscione “Kausa Sampdoria” rubato, esposto in Fiorentina-Sampdoria 92/93. Scontri anche quest’anno 16/17 (vedi sezione “Curiosità”). –Cesena: forte, antico odio, rivalità molto sentita. Già nel 74/75, a Cesena, i romagnoli finiscono sotto una nuvola di petardi e fumogeni. Incidenti anche negli anni seguenti. –Napoli: rivalità storica, un pò stemperatasi col tempo. Gravi incidenti in curva Fiesole nel 74/75 tra gli Ultras Viola, al centro della curva, e i napoletani, armati di aste che vogliono dettar legge come avevano fatto gli anni passati e portarsi via magari bandiere e striscioni. Quando il Napoli pareggia su rigore si accende una grande rissa, un violento corpo a corpo. Il “Pompa” viene colpito ripetutamente, ma lui non reagisce, resta immobile, fermo, poi d’improvviso, con gli altri Ultras frastornati e increduli, prende per il braccio un avversario, lo colpisce e lo catapulta sotto i gradoni della curva; un gesto che rivitalizza tutti i fiorentini, con la zuffa che si sposta fino a fuori lo stadio. I napoletani si rendono conto di aver fallito la “spedizione” e iniziano a scappare, sentendo il fiato addosso dei fiorentini, anche per mettere in salvo i loro vessilli: una vera e propria battaglia. Le forze dell’ordine hanno il suo bel d’affare, intervengono con gli idranti. Bilancio finale: 4 arresti, 8 denunciati, 11 feriti. –Salernitana: rivalità esplosa (è proprio il caso di dirlo…) con l’episodio del lancio della bomba carta da parte campana nella gara di Coppa Uefa 98/99 in campo neutro a Salerno col Grasshopper, ma già a Firenze, un mese prima, vi erano stati tafferugli (vedi sezione “Storia del tifo fiorentino”). –Lazio: rivalità forte, antica; le trasferte all’Olimpico non sono state quasi mai amichevoli e i rapporti sono stati sempre piuttosto tesi. Incidenti in curva Ferrovia negli anni ’80. Si sarebbero registrati scontri anche in Fiorentina-Lazio 15/16, con lancio di bombe carta e vari contatti, cercati (e trovati) dai laziali. –Perugia: antica rivalità. Incidenti gravi a Perugia nel 78/79, addirittura già lungo il viaggio (rissa dopo petardi lanciati in un bar di Passignano). Dopo un rigore dell’ex Casarsa scoppiano incidenti con lancio di oggetti, la polizia risponde sparando lacrimogeni. La situazione degenera, complici alcune decisioni dell’arbitro. Un petardo lanciato dai perugini sembra colpire il portiere viola, Giovanni Galli. A quel punto esplode la situazione, con gli Ultras, delusi e arrabbiati che cercano di forzare i cancelli e invadere il campo ma vengono respinti a forza e anche fuori continuano le cariche. Un pomeriggio di fuoco, insomma. –Empoli: il gemellaggio targato anni ’80 è ormai un vecchio, sbiadito ricordo e, col passare del tempo si è arrivati a una rivalità sempre più sentita da ambo le parti. Grave l’episodio accaduto ad aprile 2016, quando 13 ultras della Fiorentina, di età compresa tra i 17 e i 48 anni, sono stati bloccati dalla polizia mentre avrebbero voluto tendere un agguato ai tifosi dell’Empoli, circa 50-60, che stavano cenando alla pizzeria “Bassa Marea”, di Bassa-Cerreto Guidi, periferia di Empoli. Gli uomini della squadra tifoserie della Digos di Firenze avevano notato i fiorentini mentre caricavano in tre vetture oggetti contundenti, dopo aver passato la serata in un bar di Firenze. Le auto sono state fermate con un posto di blocco, allestito a circa 500 mt. dalla pizzeria dove stavano cenando i “Desperados Empoli”. Sequestrate mazze di legno, un manganello telescopico, 8 caschi da motociclista, guanti e passamontagna. Secondo quanto emerso, altri ultras, a bordo di due vetture, sarebbero sfuggiti al controllo. Tutti i denunciati appartenevano al gruppo “1926”. La maggior parte aveva precedenti di polizia specifici per il fatti di violenza sportiva. Due di loro erano sottoposti a Daspo per altri episodi, altri lo sono stati in passato. L’unico minorenne denunciato, di 17 anni, era già noto alle f.d.o. La spedizione punitiva sarebbe scattata come reazione a precedenti episodi di violenza tra le due tifoserie. –Cagliari: a Cagliari la Viola si vede sfumare il sogno-scudetto 81/82, per uno 0-0 beffa; la rabbia, la delusione, l’amarezza sono tante e all’uscita dallo stadio scoppia il finimondo coi cagliaritani che intonano cori pro-Juve. Solo con l’uso dei lacrimogeni la polizia fa imbarcare i tifosi viola. –Inter: il gemellaggio si trasforma in fiera rivalità. Esposto in Fiorentina-Inter 01/02 lo striscione rubato dei “Boys Frascati”. –Palermo: vecchie ruggini. Rancori palermitani dovuti al ripescaggio dei toscani in Serie B nell’estate 2003, l’acredine poi si è acuita all’inizio del campionato 2005/06, in seguito al passaggio di Luca Toni dai rosanero ai Viola e da alcuni episodi alla fine degli anni 2000. Ultimamente i rapporti sono migliorati: alcuni anni fa i capi-ultras del Palermo fermarono energicamente alcuni ragazzi pronti a scontrarsi con un gruppo fiorentino, finito per errore sotto la curva Nord. Quei palermitani erano convinti che i fiorentini fossero finiti nei paraggi della Nord per provocazione e non per errore. Allora, i capi-ultras della curva Nord di Palermo, per evitare qualunque tensione, presero sottobraccio i fiorentini e li accompagnarono verso il settore ospiti. In occasione della partita di ritorno, il Collettivo espose in curva Fiesole lo striscione “Onore al vostro gesto”. –Pescara: vecchie ruggini. Incidenti nell’aprile ’78 a Pescara. –Siviglia: nel giorno della semifinale di ritorno di Europa League 14/15 Fiorentina-Siviglia, gli ultras della squadra spagnola, arrivati a Firenze per assistere alla partita, sono venuti a contatto con un gruppo di studenti fiorentino in Piazza Santa Croce. Tra i due gruppi ci sarebbe stata una lite, degenrata poi in rissa, nel corso della quale sarebbero volati spintoni e schiaffi. La polizia è prontamente intervenuta sul posto, isolando gli ultras del Siviglia, circa una cinquantina, e portando alcuni di loro in questura per accertamenti. Si tratta del secondo scontro tra le due tifoserie. La notte prima infatti, 4 tifosi del Siviglia sono stati aggrediti nel centro storico da una decina di ultras della Fiorentina. Per sfuggire all’aggressione si sono rifugiati in una pizzeria, ma gli ultras viola hanno infranto una vetrina del locale con un cestino della spazzatura e hanno gettato all’interno un fumogeno. Fortunatamente non è stato provocato nessun ferito. –Ternana: rivalità antica, assai stemperatasi col tempo. Scontri a Terni nel 74/75. –Avellino: la città irpina, feudo juventino, è sempre stata contro i colori viola, e viceversa. –Padova, –Reggina: vecchie ruggini, fiere rivalità.

Buoni rapporti: –Liverpool: dalla famosa strage dell’Heysel del 29 maggio 1985, quando i Reds, ubriachi, provocarono 39 morti di fede juventina, c’è feeling e sintonia. Nell’edizione 2009 della Champions League vi fu, da parte di una frangia ultras un tentativo di vera amicizia, poi velocemente naufragato. –Celtic: amicizia tra alcuni tifosi viola di curva con alcuni scozzesi.  –Colligiana: vecchia simpatia dovuta alla storica fratellanza tra le città di Colle Val d’Elsa e Firenze, entrambe di tradizione guelfa, vista soprattutto in chiave antisenese. Aston Villa: rapporto rafforzato recentemente.

Tifosi-Fiorentina-1-253x142Storia del tifo fiorentino: i prodromi del tifo viola si hanno con la nascita, nel ’65, del club “Vieusseux”, in curva Ferrovia, e dei “Giovani Viola” e “Settebello”, in curva Fiesole. I Giovani Viola organizzano il tifo più vivace in Fiesole, ma sembrano perdere progressivamente smalto e forza, fino a passare il testimone al Settebello. Il Viesseux anima la Ferrovia con trombe, tamburi, bandieroni e striscioni. Nel ’69 il 7Bello viene investito da un vistoso cambiamento, con i soci più anziani che rimangono al loro posto, mentre i più giovani (al massimo sedicenni) fondano, vogliosi d’avere una loro autonomia, il 7Bello Junior. Sono loro a battersi per impedire uno dei fenomeni che più pesa ai fiorentini: le invasioni in massa di tifosi juventini e napoletani, che, quando arrivano a seguito delle loro squadre, invadono un po’ tutto lo stadio, costringendo i viola ad occupare posti sparsi, o addirittura a non andare allo stadio visto la pericolosità di tali tifoserie. Nasce una certa “mentalità ultras”, e, per mano di un gruppetto di ragazzi, lo striscione, in Fiesole delle “Brigate Viola, quindi il nuovo tifo organizzato, quello dei giovani, delle nuove generazioni. Ma dopo una tumultuosa trasferta a Genova (incidenti coi genoani) sorge spontanea la necessità di darsi un’organizzazione, in cui si sarebbero unite tutte le forze in campo in modo di creare un unico grande gruppo in Fiesole. Nascono così, dopo una riunione intensa, gli “Ultras”, nome scelto dal mitico “Pompa”, al secolo Stefano Biagini, da subito leader indiscusso del nuovo gruppo. Prima sede il “Viola club Coba”, vicino il quartiere San Frediano. Esordio dello striscione in Fiesole, nel gennaio del ’74, in un Fiorentina-Juventus. E’ l’inizio della “vera storia” della Fiesole. Le novità proposte (via eskimo, adottati maglietta con la scritta “Ultras” e baschi bordeaux) finiscono per contagiare tanti giovani della Ferrovia che, come attratti da una calamita, decidono di cambiare curva, irrobustendo gli Ultras. Difficile il campionato per la Fiorentina, e quindi anche per il neogruppo. Molte trasferte sono contraddistinte da scontri, tafferugli. Finito il campionato gli Ultras si danno un organizzazione più capillare e s’iscrivano al Centro Coordinamento Viola Club; la sede  è a Coverciano, al bar “Ciccio”, una seconda casa per tutti. Il Club sta diventando una grande famiglia, cementata da un forte spirito d’amicizia, e questo dà forza, coraggio, entusiasmo, sicurezza. Dopo gli incidenti col Napoli del 74/75 il Vieusseux decide di raggiungere gli Ultras in Fiesole. La stagione successiva vede il nascere di Fossa dei Gigliati, Boys, Fedayn e altre sigle, con vita più o meno lunga. La Fiesole si è trasformata in baluardo del tifo viola, i tifosi delle altre squadre, col rischio di trovarsi in situazioni poco piacevoli, pian piano non ci provano più a occupare quello spazio e si accomoderanno in Ferrovia, anche se resistono ancora un po’ napoletani e romanisti, ma poi la smettono anche loro. Nella mediocre stagione 75/76, in seguito a una sconfitta interna con la Sampdoria, scoppia feroce la contestazione e viene improvvisata un’incursione in tribuna centrale. I giocatori Desolati e Speggiorin escono a piedi e vengono affrontati da una folla inferocita. Volano spinte e ceffoni e i due attaccanti se la danno a gambe verso il Viale dei Mille; rifugiatisi in un garage, vengono salvati dalla polizia. Un’altra rivolta del tifo col Como, l’anno dopo, provoca un fitto lancio di oggetti. Un bullone colpisce il portiere del Como, Rigamonti, che stramazza a terra. Morale della favola: la Fiorentina vince sul campo 4-1 ma il Como ottiene la vittoria 2-0 a tavolino. Si respira aria di contestazione per tutto l’anno: cortei contro la conferma sulla panchina di Carlo Mazzone, aggressioni a Roggi e Della Martira, il presidente Ugolini additato. In una trasferta a Torino con la Juve, per il ferimento di un fan bianconero vengono arrestati quattro degli Ultras Viola, che, dopo qualche giorno, vengono radiati dal Centro di Coordinamento. Questa volta inizia una dura campagna contro i gruppi della Fiesole, le cui difficoltà aumentano a dismisura, ritrovandosi isolati. Così, dopo una lunga riunione, viene deciso di uscire come club dal Centro Coordinamento, con la spinta anche degli amici dei radiati. Biglietti e pullman verranno procurati dalla società Viola; Fiorentina e Ultras collaborano senza vincoli reciproci: niente viene concesso gratis e gli Ultras restano liberi e autonomi. In quegli anni, intorno al ’78, visto che non sempre le forze dell’ordine garantiscono una loro continua presenza, capita in alcune città, dove è più forte la rivalità, che il corteo dei supporters fiorentini sia guidato da un gruppetto, capofila il “Pompa” e altri decisi e coraggiosi, con in testa caschi da motociclista per proteggersi da sassi e colpi che i nemici potevano tirare. Nella primavera del ’78, durante la solita riunione settimanale degli Ultras, alcuni soci esprimono insoddisfazione nei confronti del direttivo, cosicché iniziano i primi mugugni. Accade che, dopo averne discusso, un gruppo di ragazzi decide di uscire dal club per fondarne, pochi giorni dopo, uno nuovo: il Collettivo Autonomo Viola. Vorrebbero sistemarsi in Ferrovia, invece accettano i consigli e restano in Fiesole, sistemandosi, col loro striscione, nel curvino, per poi spostarsi qualche tempo dopo alla destra degli Ultras. Ma col tempo affiora qualche problema, come quello per i fumogeni o per il fatto che sparlino degli Ultras con i vari gruppi gemellati. Col passar del tempo questi attriti finiscono per sfociare in inevitabili violente discussioni e qualche scazzottata, col risultato che il gruppo, “indesiderato”, venga allontanato e messo ai margini della Fiesole. In seguito all’uccisione del laziali Vincenzo Paparelli in un derby capitolino del ’79, viene potenziato il servizio d’ordine della polizia, sia dentro che fuori gli stadi, e banditi nomi sugli striscioni come, Fedayn, Commandos, Ultras. Gli Ultras Viola esibiscono di conseguenza lo striscione “Fiorentina Orgoglio Nostro”. Nel 79/80 i Pontello, salutati da tanto calore e entusiasmo, prendono la presidenza della Fiorentina. Durante l’estate 1981 realizzano una campagna acquisti degna di Firenze e del gioiello Antognoni, fino a allora trattenuto a stento: arrivano giocatori come Graziani, Pecci, Vierchowod, Monelli e Massaro e la Fiorentina, dopo un avvio un po’ stentato inizia a volare, ingaggiando un testa a testa entusiasmante con la rivale di sempre, la Juventus. I tifosi sono su di giri, ma purtroppo, il 22 novembre 1981, in Fiorentina-Genoa, Antognoni si infortuna gravemente alla testa in uno scontro terribile col portiere rossoblù Silvano Martina. E’ un momento di grande drammaticità: “Antonio” rimane a terra, immobile, inerme, bava alla bocca, sembra proprio morto, lo stadio ammutolisce impietrito. Il massaggiatore viola Raveggi gli pratica una respirazione bocca a bocca che gli salverà la vita. Nonostante tutto questo, la Viola è campione d’inverno. Dopo il terribile incidente Antognoni rientra col Cesena, marzo ’82, e la sua curva gli fa trovare lo striscione “Antonio: l’inferno è finito…il Paradiso ci attende”. La Fiorentina riprende la sua marcia, ma il match-clou con la Juve del 6 aprile, che tutti considerano la partita dell’anno, non va oltre lo 0-0. All’ultima giornata le due squadre sono a pari punti. La Juve va a Catanzaro (clima infuocato) e vince con un rigore discusso di Brady a un quarto d’ora dalla fine. La Viola ingoia amaro e tristezza a Cagliari, coi locali che si devono salvare, non andando oltre lo 0-0, anche per un gol non si sa perché annullato a Graziani: il sogno sfuma, la recriminazione è tanta, gli adesivi tipo “Meglio secondi che ladri” andranno a ruba. L’anno dopo, gli incidenti coi pisani prima della gara di Firenze sono visti con imbarazzo dai capi degli “Ultras” che avevano partecipato a una cena con loro ad un ristorante di Lastra a Signa, voluta dalle due società intermediarie, in primis l’a.d. della Fiorentina, Italo Allodi, e il presidente del Pisa, Romeo Anconetani, e il gruppo si divide. La Fiorentina, per questo motivo, tronca ogni rapporto con gli “Ultras”, che non possono contare più sul suo appoggio. E’ un periodo duro, nessuno noleggia i pullman per le trasferte, la sede del bar “Centostelle” chiude, si perde per droga o altro qualche importante elemento. Il 18 dicembre 1983 si gioca Fiorentina-Roma e la gente, stufa del comportamento dei romanisti che arrivano sempre di notte per far razzìe di danni ovunque, è in allerta. Si decide di trovarsi tutti sabato notte nei pressi della stazione: si forma un gruppo di almeno 400 persone, ma di bandiere giallorosse non c’è traccia, e anche la mattina dopo allo stadio pochi sono i romanisti in giro, con qualche tafferuglio qua e là. Il peggio, dopo una calma e un clima surreale arriva a fine gara, quando si sparge la voce che a causare 14 feriti tra i romanisti sia stato un gruppo di Ultras Viola, ritenuto anche colpevole di aver accoltellato 7 sostenitori giallorossi. La sera stessa la polizia perquisisce e mette i sigilli alla sede degli Ultras. Alle due di notte con un blitz in simultanea vengono prelevati 13 ragazzi, tra i quali il presidente del gruppo: gli Ultras subiscono un colpo devastante e si ritrovano isolati e messi al bando. I ragazzi finiscono in carcere un mese, compreso le feste di Natale. Il colpo è duro: il Centro Coordinamento prende le distanze, così come la società viola che arriva a negare di aver avuto rapporti con gli Ultras, i ragazzi della curva salgono sul banco degli imputati, divengono l’argomento del giorno su giornali e tv private. Gli altri gruppi della Fiesole sono gli unici a mostrare amicizia e solidarietà. Nella successiva gara interna con l’Avellino, niente slogan né striscioni: l’incredibile silenzio viene rotto ogni tanto da qualche coro a favore degli Ultras e da conseguenti fischi dal resto dello stadio. Daniel Bertoni si espone così tanto da dedicare il suo gol-vittoria ai ragazzi in carcere, suoi amici da tempo. La curva sbanda, gli Ultras sono stanchi, il gruppo tira avanti un altro po’, poi, anche braccato dalla polizia, decide di sciogliersi, nel maggio 1984, senza l’antico ardore e neanche più una sede. L’anno dopo, per rispetto nei confronti del club, non sarà esposto alcun striscione al centro della curva. Dopo un anno la zona centrale viene occupata dai “Giovani della Fiesole”, al cui interno rientrano anche alcuni esponenti degli Ultras, ma il gruppo, pur di rispetto, non ha le stesse potenzialità del precedente, e il 9 novembre 1986, per Fiorentina-Ascoli, coloro che si trovano nella zona sovrastante ai G.d.F. decidono di insorgere e, una volta scesi, spazzano tutti i leader, non condividendo la linea di condotta, ma rispettando comunque i vecchi Ultras. A questo punto entra in scena il Collettivo, dal 1978, che si stabilisce nel cuore della Fiesole. In esso confluiscono vari gruppi tra cui l’Alcool Campi, nato nell’estate ’86, da ragazzi di Campi Bisenzio. Ci sono anche alcuni elementi dei vecchi Ultras. L’Alcool Campi è un gruppo provocatorio, ”particolare”, che fa parlare di sé in giro per l’Italia, anche se l’entusiasmo e i buoni propositi iniziali vengono contrastati dai problemi personali dei singoli iscritti, invischiati in guai giudiziari e di droga, che alla lunga lasceranno segni indelebili sul gruppo. Lo striscione del gruppo all’inizio non viene collocato al centro della curva, ma spostato verso la Tribuna. Poi nell’86 avviene una rissa coi Giovani della Fiesole per la leadership della curva, ma lo striscione “Alcool Campi” resta a centrocurva solo due domeniche, sostituito da quello del “Collettivo”, gruppo che diventa sempre più importante, che va a occupare la balaustra centrale.

Tifosi-Fiorentina-6L’Alcool comunque riesce velocemente a meritarsi il rispetto di tutti, arriva 5 minuti prima della partita e tutti gli lasciano il posto. Nel maggio ’89 viene organizzata l’unica cena del club, al quale partecipa tutta la squadra, con Baggio e Dunga che si lasciano andare ubriachi: mai come in quel periodo il legame squadra-tifosi è stato così forte. Col passar del tempo problemi di droga e di soldi minano il gruppo e, proprio nel momento che si pensa al rilancio del gruppo, dopo la crisi, l’Alcool Campi è costretto a sciogliersi, per colpa del lancio di una bomba molotov che trasposta i tifosi bolognesi a Firenze. “Pitone”, uno dei leader, ne viene coinvolto, anche se durante il processo confessa ammettendo le sue colpe. Nel Collettivo intanto entrano elementi importanti come Stefano Sartoni “Passarella”, Baldi, “Darietto”, l’”Egiziano” ecc. Nascono diverse sezioni, come quelle di Sesto, Galluzzo, Quinto, Calenzano. Il 5 dicembre ’87, grave lutto in casa viola: muore uno dei migliori dirigenti di sempre, Piercesare Baretti, in un incidente aereo. Nel frattempo, nella primavera dell’85, la Fiorentina aveva acquistato dal Vicenza il 18enne Roberto Baggio, talento cristallino, tecnicamente fantastico ed elegante, ma bersagliato dagli infortuni. Durante i mesi della sua convalescenza si consolida il rapporto coi ragazzi della curva, del Collettivo: è uno di loro. Firenze crede in lui, lo adotta, lo circonda di calore, ed è la sua salvezza professionale. Ma i Pontello non costruiscono la squadra intorno a lui che i fiorentini vorrebbero e cedono tutti i pezzi più pregiati. Durante la stagione 89/90 nasce la vicenda-Baggio, che pare destinato ad andare alla Juve. I tifosi sono allo sbando e allora nasce il “Comitato della Curva Fiesole”, a organizzare manifestazioni per trattenere Baggio a Firenze e cacciare Pontello. Nel novembre ’89 viene fatto un corteo notturno a Sesto sotto l’abitazione del giocatore; nell’occasione vengono aperti gli striscioni “Roberto siamo orgogliosi di te”, “Forza Roby: Firenze ti ama” e avviene un colloquio col giocatore. Ma le manifestazioni per trattenere Baggio non finiranno certo lì, come ad esempio l’assemblea infuocata, circa 500 persone di tutte le età in una Casa del Popolo; si inventa la disoccupazione di uno stadio: tutti fuori dalla Fiesole, e molti anche dalla Maratona per la partita del 28 gennaio col Napoli; i ragazzi della Fiesole improvvisano un sit-in. Entrano i primi dissidenti: sono cori e sfottò. Viene steso uno striscione: “Gonfi le tasche di chi ti prende in giro, servo dei Pontello”; un altro lungo recita: “Pontello senza coraggio né ambizione, Firenze vuol tornare grande anche senza di voi”. Poi arriva il sindaco Morales, saluta gli scioperanti, ma rifiuta di star fuori. All’esterno circa 10mila persone mentre in curva l’atmosfera è surreale: nessun canto e neppure uno striscione di supporto. La manifestazione si chiude alle 16,15 sotto la tribuna d’onore con nuovi slogan contro i Pontello. La stanchezza monta, la curva, consapevole d’aver vinto, stila un comunicato stampa in cui si dice indignata per il comportamento scorretto della società, che ha venduto un numero elevato di biglietti di curva Fiesole ai napoletani pur di non rinunciare all’incasso. La tifoseria non vuole rassegnarsi a perdere il suo campione e il 18 febbraio organizza un’altra clamorosa manifestazione civile e corretta contro la famiglia Pontello: oltre 4mila scendono di nuovo in piazza per una svolta; due ore di traffico bloccato, ma nessuno protesta. Viene improvvisato un sit-in sotto casa del Conte Pontello; non si va più in là di un breve lancio di uova. Indimenticabile sarà l’avventura di Coppa Uefa nella stagione 89/90, quando la Fiorentina raggiungerà la finale con la sempre più odiata Juve. A causa dell’indisponibilità del “Franchi”, che si deve rifar bello per Italia ’90, le partite interne vengono giocate al “Curi” di Perugia. Incidenti a Madrid, con l’Atletico: dalle tribune dove sono assiepati i 2mila tifosi viola qualcuno lancia pezzi di gradinata nel settore sottostante, e all’uscita incidenti con la polizia a cavallo. Incidenti anche a Sochaux coi gendarmi francesi che usano spray urticante. E’ presente il vecchio striscione “Ultras” a salutare il ritorno in Europa. In semifinale col Werder Brema, a Perugia, prima che inizia il secondo tempo due tifosi entrano in campo e per mettere una sciarpa viola alla rete del portiere avversario lo spintonano, cosicché l’Uefa comminerà la squalifica del campo e per la finale di ritorno la viola sarà mandata a giocare nel feudo juventino di Avellino, decisione dell’Uefa che scatenerà polemiche e proteste, perché l’allora presidente federale Matarrese, non fa niente per intervenire a favore dei viola. I tifosi viola invadono Torino per la gara d’andata; sono gli anni d’oro del movimento ultras, in cui si può far maggior “casino”, e nel capoluogo piemontese i viola dettano legge cercando il contatto con gli juventini, dopo aver tirato il freno a mano di un convoglio ed essere scesi a Porta Susa, anziché alla stazione centrale. Tutta la tifoseria arriva prestissimo al “Comunale” e, appena aperti i cancelli, s’impossessa della gradinata centrale dove prima c’erano solo juventini. La partita finirà 3-1 per i “gobbi” con alcune decisione quantomeno discutibili. Al ritorno ad Avellino l’impresa appare ardua, ma bisogna esserci, e si presentano in 12mila i viola, nella speranza di un miracolo che non si realizza. La rabbia per gli striscioni avellinesi accanto a quelli bianconeri, il gol di Baggio, frastornato da continue voci di mercato, fallito, fanno salire la rabbia dei gigliati, che si scatenano in violenti scontri contro tutto e tutti, che la polizia non riesce ad arginare: può solo limitare i danni, che saranno ingenti. Intanto due tifosi viola, tra cui Valter Tanturli, presidente del Vieusseux, incontrano, rimanendone ben impressionati, quello che sarebbe diventato, di lì a poco, il nuovo patròn della Fiorentina, Mario Cecchi Gori. Contro l’Atalanta i tifosi scoprono un nuovo modo di contestare, dando le spalle alla tribuna e cantando “Guardaci le spalle, oh Pontello guardaci le spalle”. Il 18 maggio i Pontello sciolgono ogni riserva sul futuro di Baggio, che è della Juventus per 25 miliardi. Una folla di tifosi, che vuole capire il perché della cessione e pretende spiegazioni, s’accalca sotto la sede della Fiorentina in Piazza Savonarola. La rabbia dei tifosi esplode, consumando in furia cieca un pomeriggio di ordinaria follia: scagliati sassi e monetine contro la sede, intervengono le forze dell’ordine e la situazione degenera. L’intera città insorge, sentendosi privata di un campione che tanto avrebbe fatto comodo. La polizia carica coi manganelli, i portoni delle varie abitazioni si aprono per i tifosi che vogliono sfuggire alla sua furia. Baggio getta benzina sul fuoco dicendo di essere stato costretto ad ubbidire alla dirigenza. Per due notti di fila migliaia di tifosi si riversano sotto i Pontello urlando la loro rabbia, minacciando in coro “Tutte le sere, torniamo tutte le sere”. E’ un momento difficile per Firenze, per la Fiorentina e per la Nazionale che si raduna proprio a Coverciano, quartiere fiorentino, per il ritiro pre-mondiali Italia ’90. Il giorno del raduno vengono prese a calci le auto dei giocatori juventini, soprattutto quella di Schillaci e la notte continuano gli incidenti nella zona del centro tecnico. Agli allenamenti, all’ordine del C.T. Azeglio Vicini, sono solo fischi: Baggio è a pezzi. Il 6 aprile 1991 torna a Firenze come avversario, nel primo anno della gestione-Cecchi Gori. I tifosi sono divisi: fischi al suo ingresso, ma anche applausi. Nel secondo tempo l’arbitro concede un rigore alla Juve, ma Baggio, rigorista designato, rifiuta di calciarlo, lasciando l’incarico a De Agostini. Il fantasista viene sostituito dopo una scialba e anonima prestazione e, mentre si dirige verso gli spogliatoi, raccoglie una sciarpa viola lanciata dalla tribuna. Anche qui l’opinione pubblica si divide. Nel settembre 1992, a causa di una malattia incurabile, la Fiesole perde il suo leader indiscusso, il “Pompa”. I milanisti, suoi acerrimi rivali, gli dedicheranno lo striscione “Onore a Pompa”, mentre i fiorentini a Milano esporranno “Pompa vive…grazie”. Nel 1993 arrivano la retrocessione in B dopo 54 anni, “grazie” anche all’inopinato, vista la buona posizione di classifica, esonero a gennaio di Gigi Radice, e la morte, il 5 novembre, dell’amatissimo presidente Mario Cecchi Gori (25mila fiorentini al suo funerale). Il 20 gennaio 1993 si gioca a Firenze l’amichevole Italia-Messico e dalla Fiesole partono fischi e cori soprattutto contro Baggio e Matarrese. Fin dai tempi di Antognoni la Nazionale non è amata a Firenze e anche quel giorno la Fiesole non si smentisce. Intanto i viola scivolano sempre di più in classifica, anche se nessuno osa pensare alla malaugurata ipotesi che avverrà nonostante una bella vittoria con la Juve, che porterà anche la squalifica del campo, per una bomba carta lanciata nel settore ospiti, cosicché il turno casalingo successivo i viola giocheranno a Verona a porte chiuse contro il Cagliari, dove si presenteranno 1000 tifosi viola attaccati ai cancelli. La Fiorentina vince, ma non svolta e anche l’esonero di Agroppi non basta a evitare ko come quello di Bergamo, al rientro della quale la squadra viene fortemente contestata. Quindi il 6-2 tennistico interno col Foggia del 6 giugno 1993, ultima di campionato, è di sapore effimero e beffardo. I risultati dagli altri campi non portano alla fine buone notizie; da Roma viene a sapersi che Carnevale sbaglia un gol a porta vuota graziando l’Udinese sua futura squadra. A fine gara la gente è incredula e arrabbiata. Succede il finimondo: cassonetti bruciati, decine di cariche della polizia, lacrimogeni, giocatori assediati, il cinema Ariston di Cecchi Gori preso di mira…Nell’anno di (dis)grazia 1993 vengono a mancare altre due “anime” della Fiesole come “Pitone” e Marco di Campi, a cui verrà dedicato il gruppo “Brigata Marco Ballerini”. Al ritorno in Serie A cambia la geografia della Fiesole: il Vieusseux torna in curva Ferrovia, dopo animata discussione col Collettivo, e ritrova il suo antico splendore al centro di quella che viene ribattezzata la “Marione”, cui si annette l’Onda d’Urto. Nel 1996 il Collettivo vive la sua prima vera crisi, con la direzione che perde progressivamente molti dei suoi leader. Un ricambio generazionale vero e proprio: i giovani bussano alle porte; una migrazione naturale, che vede salire anche la generazione di mezzo. Sartoni decide di passare la mano e il Collettivo inaugura una nuova stagione, col programma, semplice, di essere Ultras sempre e comunque. I primi tempi non sono facili. “Passarella” Sartoni vuole formare un nuovo gruppo (Vecchio Cav), ma i giovani dicono di no. La frattura si allarga e si vivono momenti di tensione in curva e davanti allo stadio. Poi la situazione si normalizza fino al giorno di Fiorentina-Juve, quando la squadra bianconera viene attaccata in pullman da gruppetti di tifosi viola, sulla via del “Franchi”: i vetri vengono infranti con pietre e monetine, i giocatori, impauriti, si nascondono fino a sdraiarsi sul fondo del pullman. Inizia così una vera caccia all’uomo, visto che c’è un buon materiale fotografico e, si dice, una “gola profonda” che guida identificazioni e fermi. Il tutto, giorno dopo giorno, si trasforma in una sorta di maxiretata. Sembra di essere ad un passo dalla vicenda che riguardò gli Ultras Viola nell’83 per gli scontri coi romanisti: partono denunce e Daspo e l’intero direttivo del Collettivo viene decapitato. Ma quando sembra che debba chiudere definitivamente i battenti, sono i vecchi leader ad opporsi. Una delle molle che convince la precedente leadership a riprendere in mano il Collettivo è rappresentata dalla vicinanza dei festeggiamenti per il ventennale, così “Passarella” torna in prima fila, anche se rimane dell’esperienza del gruppo di giovani una scia di rimpianti e di sedimentati rancori; è stata messa in discussione anche l’amicizia. I giovani lamentano di esser stati lasciati soli nel momento più difficile, i vecchi imputano ai giovani un certo avventurismo e mancanza di rispetto. La repressione intanto si è fatta durissima, le trasferte si sono trasformate, i controlli sono sempre più rigidi. Si cerca di ricucire le fratture all’interno del Collettivo, ma la morte del “Tucano”, uno degli ultimi collanti del gruppo, è un durissimo colpo, anche se per un paio di mesi dalla sua morte, sembra tornare l’amicizia di un tempo, è solo un illusione, la realtà non è cosi, le diverse filosofie riemergono e la rottura è definitiva. Dietro a Sartoni rimangono pochi vecchi leader, se ne vanno in tanti, anche gran parte dei ragazzi dell’ultima generazione. Ciononostante il 1996 rimane un anno indimenticabile vista la conquista della quinta Coppa Italia a Bergamo. Per la semifinale a Milano con l’Inter si smuovono tanti personaggi del passato.  Vista l’occasione viene organizzato un pullman di vecchi Ultras viola e rifatte le sciarpe del vecchio club. A Bergamo viene esposto il vecchio striscione “Ultras”; la trasferta è costellata da gravi incidenti. Sarà festa grande, così come a San Siro col Milan in una calda serata d’agosto, quando la Fiorentina vince la Supercoppa Italiana, grazie ad una spettacolare doppietta di Batistuta. Intanto non è facile il ritorno di “Passarella” e il Collettivo non è più quello di un tempo. Nascono nuovi gruppi, in Fiesole ma anche in Ferrovia, curva in continua crescita. Finalmente Firenze ha due voci, due curve che fanno eco l’una con l’altra. Nel 1997 avviene una svolta clamorosa, si assiste alla nascita di una nuova, originale struttura: l’A.t.f. (Associazione Tifosi Fiorentini). Già 5 anni prima si era parlato di un coordinamento delle due curve, o comunque dei clubs della Fiesole, ma forse, all’epoca, l’idea era troppo innovativa, mentre a fine ’97 le condizioni appaiono decisamente diverse, con Giancarlo Nencioni, ultimo presidente del Coordinamento Viola Club, spesso vicino agli ultras, che funziona da calamita e da garante, ed accetta il ruolo di presidente garante. Nell’Atf confluiscono: il Collettivo, il Fiorenza, i Tipi Strani, il Signoria (ex Corsari), i Gladiatori, l’ex Alcool Campi, ora Campi 999; il Marasma, legato alla realtà di Scandicci; Il Bomber Group, il 7Bello, la Vecchia Guardia, i Fedelissimi e, della Ferrovia, Vieusseux, Viola Korps, Onda d’Urto, Malborghetto e Direttivo. L’Atf, pur tra mille difficoltà, cresce a livello organizzativo. Nel 1998 la Fiorentina torna a disputare la Coppa Uefa. Qualcosa però sciupa la festa dei tifosi, col “Franchi” che è squalificato 2 turni per lancio di oggetti in campo, nella sfortunata semifinale di Coppa Coppe col Barcellona dell’anno prima. Il primo “campo neutro” è, a sorpresa, Bari, per la prima gara contro l’Hajduk Spalato. Si va a Bari facendo buon viso a cattivo gioco, visto che è la città dei Matarrese. Archiviata la pratica, tocca il Grasshopper Zurigo e per la seconda gara in campo neutro, viene scelta la nemica Salerno, dopo la bocciatura di Bari (cattive condizioni del terreno di gioco) e Catanzaro, indicata come sede ideale dai rappresentanti della Fiesole, in virtù del gemellaggio fra le tifoserie; la società però fa di testa propria e conferma Salerno, nonostante i tafferugli a Firenze coi campani, che ebbero la peggio, di un mesi prima, dichiarando di devolvere l’intero incasso alle popolazioni colpite dall’alluvione di Sarno, bel gesto “ripagato” da una serie di minacce e avvertimenti che giungono a pochi giorni dalla gara. Il 3 novembre la Viola scende in campo con la tranquillità d’esser già approdata al terzo turno, visto il 2-0 di Zurigo. Il primo tempo finisce 2-0 con doppietta di Oliveira, ma mentre i giocatori viola si dirigono soddisfatti verso gli spogliatoi, viene lanciata una bomba carta dalla tribuna, che ferisce il quarto uomo e fa scoppiare il finimondo. Cala il silenzio sullo stadio mentre negli spogliatoi ci si consulta sul da farsi tra dirigenti, delegati Uefa e forze dell’ordine. Dopo minuti interminabili, in un’attesa snervante anche per i pochi tifosi viola ammutoliti, l’arbitro sospende la partita per motivi di sicurezza: aleggia lo spettro della sconfitta a tavolino, che sarebbe una immeritata beffa. La parola passa alla giustizia sportiva. Il verdetto di primo grado è di condanna, in virtù dell’anacronistico principio della responsabilità oggettiva. La Fiorentina viene lasciata sola a combattere la propria battaglia legale, anche se a parole le sono tutti solidali, bravi tutti a scagliarsi contro l’Uefa, ma nessuno muove un dito. La sentenza del Gran Jury d’Appel è definitiva e scioccante: i viola sono riconosciuti vittime dell’attentato, ma la condanna è confermata e il “Franchi” diffidato. La Fiorentina tira fuori l’orgoglio e riprende il suo cammino in campionato laureandosi campione d’inverno. Ma il girone di ritorno è condizionato dall’infortunio di Batistuta, la “carnevalata” di Edmundo e la “panchina corta”: il sogno scudetto svanisce di nuovo. Rimane la Coppa Italia contro il Parma dell’ex Malesani, ma è l’anno dei sogni infranti e, dopo l’1-1 al “Tardini”, il 5 maggio ’99 a Firenze, nonostante un “Franchi” intero a spingere i suoi all’ultima impresa, il Parma agguanta il 2-2 e vince la Coppa. Arriva terza la Fiorentina e si qualifica per la Coppa Campioni. Nonostante il girone difficile (Arsenal, Barcellona, Aik Solna), l’avventura è esaltante e nell’ultima trasferta di Londra, la Fiorentina, con 4mila tifosi al seguito, espugna il mitico Wembley e passa il turno. Sarà eliminata nel durissimo secondo girone. Nel 2000/01 la Fiorentina vince la sua sesta Coppa Italia, vincendo in finale col Parma coi risultati di 1-0 al “Tardini” e 1-1 in un “Franchi” ribollente di folla e di tifo.  Le due curve, coi ducali, sono unite dallo stesso slogan: “Solo per Firenze e la Fiorentina”. I tifosi festeggiano fino a tarda notte, da piazzale Michelangelo ai viali. Ma il declino della gestione Cecchi Gori è inesorabile, i tifosi iniziano a contestare. In ogni trasferta viene portato lo striscione “Cecchi Gori vattene!”, ed anche in tutte le gare casalinghe i tifosi contestano, con striscioni come “Vittorio è la tua occasione: vendi la Fiorentina nel rispetto della tradizione”, “I tifosi contestano…i creditori protestano!”, “Vittorio strappa i biglietti all’Arlecchino”, “Vittorio sei la vergogna di Firenze”, ecc. La società versa in grave crisi economica ed è costretta a cessioni eccellenti, come quelle di Batistuta, Rui Costa e Toldo. Nell’estate 2001 il tribunale civile di Firenze avvia una procedura di fallimento a carico della Fiorentina e il 13 luglio in 8.000 si danno appuntamento allo stadio per dare l’addio al capitano, Manuel Rui Costa, riempiendo la maratona, tra le lacrime del protagonista e della folla. I tifosi contestano sempre più duramente Cecchi Gori, lasciando anche vuota la Fiesole, dopo la provocazione di Vittorio di mettere i biglietti a un euro in un Fiorentina-Milan di inizio 2002. Svariati gli striscioni di protesta in quel campionato, come “Se andiamo in B vi facciamo un culo così” e “’Fratello’ Mancini sei stato nominato” (da una famosa frase del noto programma televisivo “Il grande fratello”, Roberto Mancini era l’allenatore). Il 18 aprile 2002 viene organizzata la “Fiaccolata viola”, una manifestazione che si conclude in Piazza Signoria, a cui partecipano circa 40mila persone. In quella difficile situazione finanziaria, nel 2001/02 la Fiorentina arriva penultima e retrocede in B. A causa dei mancati pagamenti degli stipendi ai giocatori e dell’impossibilità di fare sforzi economici per iscriversi al campionato successivo, la società viene in seguito dichiarata fallita. Dopo il fallimento e la fondazione di una nuova società il 1° agosto 2002, denominata “Fiorentina 1926 Florentia”, si riparte dalla C2, col nuovo nome di “Florentia Viola”, con l’importante novità dell’acquisto da parte dei Della Valle, Diego e Andrea. I gigliati vincono il campionato e, in seguito al pastrocchio del caso Catania, vengono promossi direttamente tra i cadetti, grazie ai meriti sportivi e al bacino d’utenza. Il 15 maggio 2003 riacquista i colori e il marchio della vecchia Fiorentina, e, alcuni giorni dopo, torna a chiamarsi col suo vecchio nome. Al termine della stagione la squadra viola torna in Serie A, dopo un doppio spareggio col Perugia, il 16 giugno in Umbria (megatrasferta e vittoria 1-0), il 20 a Firenze (1-1), col “Franchi” gremito da oltre 43mila persone e ribollente d’entusiasmo, infuocato da tantissime torce, con Mondonico allenatore e il bomber Christian Riganò. L’anno di Serie A 2004/05 è assai tribolato e vede succedersi in panchina Mondonico, Buso e Zoff. Due episodi, come le due espulsioni in 9 minuti contro la Fiorentina decretate dall’arbitro Dondarini in Sampdoria-Fiorentina, e il fallo di mano di Zauri davanti la linea di porta non visto (?) dall’arbitro Rosetti in Lazio-Fiorentina, inducono Zoff ad affermare “Ho cattivi pensieri sugli arbitraggi…”. Alla fine è solo 16° posto. L’anno dopo mister Cesare Prandelli e il direttore generale Pantaleo Corvino riportano la squadra la squadra in Europa, facendola arrivare al quarto posto, però la Fiorentina viene declassata al nono per il coinvolgimento della società nella scandalo di Calciopoli, scoppiato nel 2006. Si scatena l’ira dei tifosi viola che spacca l’Italia: un migliaio di persone occupa per ore per protestare contro la sentenza i binari della stazione di Campo di Marte, con decine di treni bloccati.  Bilancio: 2 feriti e 30 denunciati. Dalla stagione 2006/07 si assiste all’affacciarsi del gruppo d’elite “Firenze Ultras”, composto tra l’altro da alcuni ex-soci del Settebello, che assumerà in breve periodo una certa importanza, poi si scioglierà per, si presume, contrasti col Collettivo. Nel 2006/07, nonostante i 15 punti di penalizzazione la Fiorentina arriva 6^ e si qualifica per la Coppa Uefa. Nel 2007 arrivano due lutti per il calcio italiano: a Catania, la sera del 2 febbraio, in seguito a scontri tra palermitani e catanesi, rimane ucciso il 38enne Ispettore di polizia Fabrizio Raciti; l’11 novembre, all’Area di servizio di “Badia al Pino”, viene ucciso mentre dormiva, senza motivo, dopo una breve colluttazione tra alcuni laziali e juventini, il 27enne ultrà della Lazio Gabriele Sandri, dall’agente Luigi Spaccarotella. Nel 2008 la Fiorentina si qualifica per la Champions, arrivando quarta, con un gol di Osvaldo a Torino coi granata. Purtroppo viene eliminata dalla Coppa Uefa in semifinale ai rigori ad opera dei Rangers Glasgow, in un “Franchi” gremitissimo. Anche il 2009 è un anno fortunato, con la Fiorentina che si piazza di nuovo al quarto gradino del campionato di A, ma non va oltre la fase a gironi di Champions. L’anno 2009/10 è avaro di soddisfazioni in Italia, arriva solo un 11° posto, ma in Champions League la Fiorentina è autrice di una bella cavalcata che porta fino agli ottavi di finale, con autentiche invasioni di tifo viola a Lione e a Monaco di Baviera. Sono anni di crisi però per il movimento ultras italiano in generale e di quello fiorentino in particolare, aggravata dall’introduzione della famigerata Tessera del tifoso, nel 2010, obbligatoria dall’anno successivo per sottoscrivere l’abbonamento alle partite interne e partecipare alle trasferte. Come paladino del movimento antitessera fiorentino si fa largo il gruppo “Parterre 1926”, già da qualche anno affacciatosi nella geografia ultrà viola. All’inizio come gruppo di rottura. A Bari, per esempio, per l’ultima giornata del campionato 2009/10 si presentano con lo striscione “No fax” e le pezze “1926” e “Nostalgia Canaglia”. Il gruppo, dal campionato successivo comincia ad esporre nel settore di Parterre della Fiesole, numerose, belle e accattivanti pezze. Approfittando della crisi del Collettivo, il gruppo assume sempre più importanza e rilevanza, accentrandosi, grazie anche a campagne antitessera, volantini ecc., ed è da lì che praticamente parte il tifo viola. Per Fiorentina-Parma e altre partite del 2010/11 in curva viene esposto il solo striscione “Noi non tesserati”: siamo alla frattura decisiva e aperta. La maggior parte dei gruppi della Fiesole non si tessera, a differenza del Collettivo che sceglie diversamente. Messo in minoranza il Collettivo verrà scalzato dal “Parterre” e il 5 febbraio 2011 si scioglie dandone l’annuncio con un comunicato ufficiale. Una scelta coraggiosa e probabilmente dovuta per un gruppo che aveva perso se stesso, smarrendosi, diventando solo il fantasma del suo glorioso passato ultras. Sembrava aver perso quella forza e quei motivi che lo avevano contraddistinto. Fattori questi che, uniti all’avanzare degli anni, hanno determinato la parola fine. Dalla stagione 2011/12 il “Parterre” prende posto alla balconata centrale della Fiesole dov’era il Collettivo, per coordinare meglio il tifo della curva, ma gli scarsi risultati della squadra portano un deludente 13° posto e anche il tifo ne risente, e parecchio. Ciò che tiene uniti e accomuna i ragazzi del Parterre è la condivisione di valori antichi e lo stesso irrazionale, incondizionato amore per la propria città e maglia. Il “Gruppo Piagge” resta nel parterre disponibile a salire a centrocurva insieme a gli altri gruppi se dovesse servire per il bene della Fiesole. Nonostante l’avvicendamento alla guida della curva, e i buoni risultati della squadra, che si piazza, dal 2012 al 2015, sempre al quarto posto in campionato, la curva Fiesole raramente sprigionerà negli ultimi anni tutto il suo potenziale, pur rimanendo una delle più graffianti, ironiche e suggestive d’Italia. L’anno scorso (2015/16) la squadra ha lottato nel girone d’andata per le primissime posizioni, per cui si era notato un certo risveglio del tifo, ma niente di trascendentale, perché la media-spettatori al “Franchi” era di circa 27-28mila unità, poi nel girone di ritorno si è registrato un non lieve calo, e i tifosi si sono lamentati. Al centro della curva ci sono sempre i “Unonoveduesei”, affiancati da tutti gli altri gruppi, tra cui alcuni esponenti del CAV che si riuniscono dietro lo stendardo sempre presente del Tucano, in memoria di questo ragazzo deceduto nel 1997. I “1926”, dopo aver vissuto un momento critico e non facile ricambio generazionale, stanno cercando di ricreare un certo tipo di tradizione e di coerenza agli antichi valori dei gruppi che hanno fatto la storia della Fiesole. La normalizzazione attuata dai patron Della Valle ha coinvolto la tifoseria, che è fra le più daspate in Italia, se non la più daspata, e che nonostante ciò ha ancora la forza di lottare per sopravvivere tra divieti, diffide, arresti e soprusi ad personam. Dal punto di vista dell’ultras antisistemico i Della Valle sono avversari culturali e politici, inoltre non dimostrano rispetto per Firenze, per la storia di questa squadra e per i suoi simboli. Dalla latitanza o strumentalizzazione delle celebrazioni, ultima i 90 anni della società, oppure nei confronti degli eroi del ’56 e dello scudetto del ’69, alla maglia sempre più sbiadita, sperimentale, lontana dalle origini, alla mancanza di qualche figura storica, anche solo simbolica, nei quadri societari, ad esempio Antognoni, per finire agli abbonamenti carissimi, all’affaire-cittadella sportiva, al disimpegno e alle magre figure nelle campagne acquisti-cessioni, ai tesoretti mai investiti nella squadra, ai dissidi triennali con tutti gli allenatori vincenti e pretenziosi di un salto di qualità da parte della società, al dilettantismo dei dirigenti, al considerare un popolo innamorato alla stregua di clienti, al coinvolgimento, sebbene strumentale e strumentalizzato, in Calciopoli.

Tifosi-Fiorentina-5-253x140Curiosità: -Contrariamente a quanto è successo due campionati fa (10 maggio ’15) e nel campionato scorso (10 aprile ’16), quando il costo dei biglietti di curva era ritenuto troppo caro per il settore di Curva Sud di Empoli, a detta loro fatiscente, quest’anno i gruppi della Fiesole andranno a Empoli muovendosi in treno e in auto, denotando una incoerenza sconcertante, perché negli ultimi due anni, pur di protestare contro il caro-biglietti, avevano rinunciato a stare vicino alla squadra e incitarla. Quest’anno l’Empoli aveva messo lo stesso i biglietti di curva Sud a 30 €., ma la Fiorentina Calcio ha deciso di acquistare tutti i 3000 tagliandi della Sud del “C.Castellani”, per rivenderli poi in maniera autonoma e scontata ai possessori della “inViola Card Gold”, presumibilmente a 20 €. E’ stata allestita anche una biglietteria speciale allo stadio “Franchi” per accontentare i tifosi. Due anni fa (campionato 2014/15) andarono a Empoli in circa 1500, molti dei quali restarono fuori con bandiere, stendardi e fumogeni, cercando anche di farsi sentire col tifo, ed esibendo striscioni come “35 euro…meglio darli all’Algida”. Una parte però entrò lo stesso. -Scontri tra ultras viola e doriani sabato 5 novembre scorso, in occasione dell’incontro del campionato Primavera 16/17 Fiorentina-Sampdoria. Gli ultras doriani, che sarebbero arrivati con due pullman e  seguono in casa e fuori la loro squadra “Primavera”, avrebbero cominciato a molestare senza motivo i cittadini che transitavano alle “2 strade”, presso lo stadio “Bozzi”, ed è per questo che gli ultras viola presenti sarebbero intervenuti, scontrandosi con gli avversari, anche in maniera pesante, tanto che la zona dopo gli incidenti sembrava un campo di battaglia: auto danneggiate, vetrine fracassate, segni di colluttazione, fumogeni e aste di bandiere lasciate a terra. L’intervento delle forze dell’ordine è stato tardivo; almeno 200 ultras si sono affrontati in mezzo alla strada, alla gente intenta a fare shopping. Il giorno dopo era in programma allo stadio “Franchi” la partita di campionato con la Sampdoria, ma non è successo niente, in quanto gli ultras doriani (più specificatamente il gruppo “Ultras Tito”), non erano presenti, non avendo aderito alla Tessera del tifoso. -Bellissima coreografia col Chievo, il 28 agosto scorso, 2^ giornata 16/17, per celebrare il 90esimo anniversario della società, con il giglio al centro, gli anni “1926” e “2016” formati con bandierine bianche su sfondo di bandierine viola, racchiusi a mo di quadretto da sfumature bianche e rosse, i colori della città di Firenze. Presenti quasi 33mila spettatori (neanche nei match- clou…).Tutti i gruppi che hanno fatto la storia del tifo a Firenze riuniti insieme per il 90°, con tamburi in curva, un tifo bello e coinvolgente e un bel giro di campo; si sono rivisti un po’ tutti, con tanto di striscione, dagli Alcool Campi, al Collettivo, Cav Valdarno, quello mitico degli “Ultras”, Onda d’Urto, ecc. Suggestivo vedere tutta la gente che negli anni ha fatto tantissimo per sostenere la Fiorentina. I festeggiamenti avevano avuto un prologo il 25 agosto scorso al Piazzale Michelangelo, con fuochi d’artificio, inno cantato a squarciagola dai circa 250 presenti, striscioni e bandiere. Purtroppo durante i festeggiamenti è divampato un piccolo incendio, rogo prontamente spento dai pompieri, causato molto probabilmente da un fumogeno, che ha incendiato alcune sterpaglie sottostanti il Piazzale. -Col Chievo, in curva Fiesole, Maratona e Tribuna, sono stati raccolti 5.335 €. per le popolazioni colpite dal tremendo terremoto del 24 agosto ’16 che ha interessato l’Italia centrale. La raccolta è stata promossa dai gruppi organizzati della curva. La Fiesole, non nuova a simili iniziative, come per il terremoto in Emilia e l’alluvione nelle Cinque Terre e a Genova, solo per citarne alcune, ha sentito l’obbligo morale di impegnarsi concretamente. L’intento, fin dall’inizio, è stato quello di attivare una collaborazione diretta con la popolazione, per essere poi realmente utili ed efficaci. -Alla fine della sezione estiva della campagna acquisti 2016, i tifosi della curva hanno firmato un comunicato in cui contestano apertamente l’operato della società ed esprimono la propria insoddisfazione per gli acquisti mancati, promettendo comunque il loro apporto e sostegno a giocatori e allenatore. -Lo scorso 20 agosto, nell’anticipo del sabato sera della 1^ giornata del campionato 16/17, si sono presentati a Torino, nonostante il periodo vacanziero, in circa 1300, occupando quasi interamente i due anelli e proponendo un tifo discreto. -Sabato 28 maggio si è svolta la festa di fine stagione dei tifosi della Curva Fiesole, al Parco di Villa Montalvo, con numerose iniziative. La Fiesole, per l’occasione, ha preparato anche un cd con i cori della curva, riprodotti in versione rock dai “Three Outlaw & Fede”, che hanno suonato alla festa, con uno scopo solidale: il disco vuol essere soprattutto un grido di solidarietà e speranza per chi lotta ogni giorno per la vita, ossia Diego, un bambino di 4 anni affetto da una rara e gravissima malattia neurologica progressiva, la sindrome di Leigh, curabile solo all’estero. Per sostenere le ingenti spese mediche, con il sogno di contribuire ad una sperimentazione che possa salvare Diego e altri bambini nella sua condizione, la famiglia ha lanciato la campagna “tutti per Diego”. I proventi ricavati dalla vendita del cd sono stati devoluti a questa causa. -Il “Franchi” non è più il fortino inespugnabile di prima; sarà che la Fiesole non “spinge” più come una volta, ma la Fiorentina in casa non vince in campionato da Fiorentina-Roma (1-0) del 18 settembre ’16. Le presenze sono diminuite ulteriormente al “Franchi” rispetto all’anno scorso, anche se in trasferta i “numeri” sono ancora buoni (circa 600 a Torino per Torino-Fiorentina del 2 ottobre scorso, 1600 circa a Bologna il 29 ottobre scorso, oltre mille l’anno scorso, 15/16, al San Paolo pigiati nel gabbione, facendo anche un bel tifo). Basse, ma non deprimenti, le presenze in Europa League: 11.583 paganti (4mila circa in Fiesole) per Fiorentina-Slovan Liberec (3 novembre ‘16), un po’ meglio col Qarabaĝ a settembre (circa 15mila spettatori), mentre circa 60 hanno affrontato la terribile trasferta di Salonicco col Paok (settembre ’16). -Il 18 aprile 2016 il giudice sportivo ha deliberato la chiusura della curva Sud della Juventus per una giornata, con pena sospesa, in seguito a un coro, intonato ripetutamente in Juve-Palermo, contro i tifosi viola: “…Firenze è una patria d’infami, la odio da sempre perché i viola non sono italiani, ma sono una massa di ebrei…”. -Per Fiorentina-Juventus dell’aprile 2016, la Fiesole propone una bella coreografia di plastiche, a disegnare un ultras, accompagnato dallo striscione “Garrisca al vento il labaro viola! Curva Fiesole”, famoso verso dell’inno “Oh Fiorentina” di Narciso Parigi, oggi 89enne. Esposto uno striscione in ricordo di Taddo, ultras viola scomparso l’anno precedente, accompagnato da una sua immagine su di un telone. Accese alcune torce durante la gara. -Oltre mille tifosi viola seguono la Fiorentina in trasferta a Frosinone nel marzo 2016, esprimendo un buonissimo tifo, sia dal punto di vista visivo che vocale, con bandiere alte per tutti i 90 minuti e cori sia per la squadra che per i diffidati. -Tifo che si esprime su livelli molto buoni anche in Roma-Fiorentina, sempre nel marzo ’16, con circa 400 tifosi al seguito, non pochi considerando il giorno lavorativo, anche se va detto che davanti a loro c’era una curva, quella romanista, quasi deserta, per il noto sciopero che le tifoserie romane portano avanti contro le barriere in curva. -La Fiesole ha attuato uno sciopero a singhiozzo del tifo durante il campionato 2015/16, lasciando vuoto il centro della curva, per poi riempirlo finito lo sciopero col consueto tifo, e mettendo gli striscioni alla rovescia in diverse partite, a partire da Fiorentina-Torino, per i primi 30 minuti, 15 minuti con l’Inter, 15 minuti col Tottenham, 5 minuti col Napoli e altre ancora, per protestare contro le denunce emanate dalla Digos ai danni di 12 ragazzi in occasione di Napoli-Fiorentina del 18 ottobre ’15. I fatti sarebbero andati così: dentro il settore ospiti di Napoli, in attesa di uscire a fine gara, centinaia di persone cantavano insieme come succede in ogni trasferta, tra cori per la viola, contro il Napoli e gli sfottò generali, gli unici a non averla presa bene sono stati gli agenti della Digos di Firenze. Uno di loro si è sentito chiamato in causa per dei normalissimi cori goliardici, che si sentono da sempre in ogni stadio e ha deciso di far partire delle denunce per oltraggio ed ingiuria a pubblico ufficiale verso 12 ragazzi. Come hanno fatto a rintracciare la responsabilità oggettiva (di che cosa poi?) di 12 individui che si trovavano in una folla di centinaia di persone che cantavano e saltavano? Ciò che colpisce è la totale mancanza di controllo, l’impunità alla rovescia, che contraddistingue gli agenti della sezione tifoserie di Firenze, stilando verbali con informazioni fasulle, in base ai loro interessi. Una vicenda che ha davvero del grottesco, da restare sbigottiti. -In occasione di Fiorentina-Carpi del 3 febbraio 2016 (23^ giornata) esposto in Fiesole uno striscione critico, rivolto ai Della Valle e alla dirigenza: “Tifosi, mister, giocatori, facciamogli un bel dispetto, lottiamo per un sogno nonostante il loro progetto”, scritta amara che ha avuto la replica della società: “Terzi col settimo monte ingaggi, e a gennaio 5 acquisti. Abbiamo detto no a offerte da 50 milioni per i nostri giocatori, condiviso le operazioni all’80% con Sousa e non siamo una società disunita”, parole del direttore generale Andrea Rogg. Al termine di Fiorentina-Lazio 15/16 alcuni tifosi avevano rivolto offese e critiche all’indirizzo del patròn viola Andrea Della Valle mentre lasciava lo stadio. Tempo fa, tra l’altro, uno striscione è comparso (e subito rimosso) fuori dal “Franchi”, che recitava: “2002…2016…ormai il nome ve lo siete fatto, la pubblicità pure, visto che era questo il vostro progetto, ora fateci anche il famoso regalo, andatevene!!! I Clienti” (espressione che tempo fa coniò il presidente Mario Cognigni per definire i tifosi viola). -A Torino contro la Juve, nel dicembre 2015 (16^ giornata di campionato) i viola si presentano in circa 1200, occupando gran parte del settore ospiti, ma il tifo, complice il risultato di 3-1 per i “gobbi”, non è dei migliori; a parte i primi venti minuti, con la squadra in vantaggio, l’apporto vocale tende a disperdersi. -Dopo Fiorentina-Atalanta 15/16 un lanciacori è stato avvicinato da funzionari della Digos, che lo invitavano a presentarsi in Questura, senza fornirgli peraltro nessuna motivazione. A questo ragazzo è stata comminata una multa di 166 €. per non aver rispettato il posto assegnato sull’abbonamento: semplicemente sconcertante. Per Fiorentina-Roma, partita casalinga successiva (ottobre 2015), era prevista una bella coreografia, che è stata cancellata per protestare contro quanto era accaduto al ragazzo. -Trasferta massiccia nel marzo 2015 per l’andata dei Quarti di finale di Coppa Italia 14/15 a Torino con la Juve, dove si presentano ben 1700 fiorentini a sostenere la squadra, a bordo di 35 pullman e tantissime macchinate. Esaltati dalla doppietta di Salah che fissa il risultato sull1-2, sono autori di un bel tifo ed espongono pezze di merito per Ricky di San Frediano, Maio e il Biondino. Scarso invece il numero per la sfida del 29 aprile ’15 in campionato, dove saranno sì e no 150, deludendo parecchio. -Nel derby con l’Empoli del 21 dicembre 2014 esposti gli striscioni “Empoli, Livorno e Siena: ma quale derby di regione per voi nessuna considerazione” e “Nessuna data particolare, stoffa bomboletta e due amici da ricordare, Maio, Tucano”, oltre a un ricordo in portoghese della “Torcida Verde”, gruppo dei gemellati dello Sporting Lisbona, per il “Pompa”. -Nella sfida con la Juve del 7 dicembre ’14 viene organizzata una grande scenografia dedicata ai diffidati, con la scritta “Questa è per voi…amici non mollate”.

Tifosi-Fiorentina-7Inoltre vengono esposti gli striscioni “Canto per chi va a firmare diffidato non mollare!”, “Ultras, amico fidato, sempre in prima linea con forza e cuore la tua Firenze ti rende onore! Bollo vive” e “Gobbo albanese…stipendiato a fine mese!”. -In Fiorentina-Sassuolo del 6 maggio 2014 è avvenuta qualche scaramuccia verbale tra capi ultrà e altri tifosi, ancora arrabbiati per i fatti dell’”Olimpico”, per la finale di Coppa Italia col Napoli, quando i capi-ultrà viola “trattarono” con la controparte napoletana e non esposero una coreografia che si preannunciava bella e prorompente, che costava 9mila €., soldi raccolti in Fiorentina-Juve di Europa League di tutti i fiorentini, e per aver infine “deciso” di non cantare, qualcuno dice arrivando a minacciare chi voleva farlo per attenersi al comportamento pattuito coi napoletani. Ricordiamo che in un primo momento era circolata la voce che Ciro Esposito, ultrà napoletano a cui aveva sparato nel pregara, lontano dallo stadio, “Gastone” De Santis, vecchio ultrà della Roma, fosse già morto. -Coreografia degna di nota della Fiesole per Fiorentina-Juve 13/14, la famosa partita in cui la Viola perdeva 2-0 e sembrava spacciata ma rimontò, fino a vincere 4-2, nel giro di pochi minuti, con la scritta in basso “Bastano i nostri colori a farvi sentire inferiori”. -Per Fiorentina-Catania 13/14 la Fiesole saluta il presidente dell’Atf Valter Tanturli, scomparso a soli 63 anni, con gli striscioni “Valter Tanturli presente”, “Ciao Valter fratello viola” e “Per sempre uno di noi” (vedi anche sezione “Liberi pensieri”). -Altri lutti in curva sono stati quelli per la morte di Bollo, salutato in Roma-Fiorentina, e col Dnipro in casa in Europa League, nel 2013/14, con la scritta “Ciao Bollo ribelle per sempre”, e di Fabrizio Taddei, meglio conosciuto come “Taddo”, grande tifoso viola, scomparso il 23 aprile 2015. Stava lottando contro una terribile malattia. A lui, conosciutissimo in curva, in Fiorentina-Cesena del 3 maggio ‘15 sono stati dedicati gli striscioni “Un amico, un guerriero, un fratello…con la tua fede hai scritto la storia, con il tuo onore hai riempito il nostro cuore. Ciao Taddo, la tua Fiesole” e “Fratello Taddo canterai per sempre con noi”. -In Fiorentina-Lazio 14/15 ricordato Lorenzo Comanducci del “Gruppo Roma”, a 10 anni dalla sua scomparsa avvenuta in un incidente stradale in motocicletta, con lo striscione “Il tuo ricordo riecheggia da 10 anni…Lollo presente”. -Per Fiorentina-Chievo del marzo 2014 si ricorda la scomparsa del conosciutissimo ultrà “Maio”, con diversi striscioni, tra cui “Nella tua eccentricità non sei mai venuto meno a valori come amicizia e lealtà…ciao Maio” e “Maio ultras per sempre”. -Esposti inoltre “Ciao Maghero curva Fiesole” e “Verità e giustizia per Riccardo Magherini”, 40enne, vicino agli ambienti ultrà viola, ex calciatore delle giovanili della Fiorentina, ucciso molto probabilmente in una notte di botte dalle guardie a Firenze in Borgo San Frediano, durante un drammatico arresto il 3 marzo 2014, per una fine che ricorda quella, che ha avuto più vasta eco, del romano Stefano Cucchi. ll 3 marzo 2016 si è svolta una fiaccolata, con ritrovo in P.zza del Cestello, in ricordo di Riccardo, a due anni esatti dalla sua uccisione. A metà luglio 2016 c’è stata la sentenza di primo grado, che ha visto tre condanne per omicidio colposo a tre carabinieri, dagli otto ai sette mesi di reclusione, con sospensione della pena, e tre assoluzioni. Un quarto carabiniere è stato invece assolto. Alla lettura della sentenza la madre è scoppiata a piangere. In pratica i tre militari avrebbero concorso a determinare la morte di Magherini “per arresto cardiocircolatorio per intossicazione acuta di cocaina associata ad un meccanismo asfittico”. “Condanne ridicole non placano la rabbia, la vostra ‘giustizia’ è una farsa! Riky vive” e “03-03-14 / 03-03-16 Riky vive nel cuore di Firenze” sono due scritte esposte subito dopo la sentenza all’esterno dello stadio “Franchi”. -Bellissime le scenografie di Fiesole e, soprattutto, Maratona in Fiorentina-Juventus di Europa League 2013/14. Esposto lo striscione “Maio lotterà per sempre con gli ultrà”. -In Fiorentina-Juve 2010/11 striscioni ironici quali “Firenze bianconera? Né ora né in un’altra era” e “Nel tuo museo pluridecorato hai dimenticato lo striscione ricomprato!!!” e cori di sfottò verso i “gobbi”, oltre all’esposizione per la seconda volta dello striscione “Firenze bianconera”, rubato a detta degli juventini da una proprietà privata, e per questo rifatto ed esposto lo stesso ma con caratteri diversi nel settore ospiti. -Un minicopricurva esposto al centro della Fiesole soprattutto l’anno scorso (15/16) recita così: “Fiorentino parlo. Fiorentino penso. Fiorentino sento. Fiorentina è la mia cultura e la mia educazione. All’estero, quando mi chiedono a quale Paese appartengo rispondo Firenze non Italia. Non è la stessa cosa”. -Tra gli spettacoli più suggestivi della curva, va ricordato prima di tutto quello di Fiorentina-Juventus del 1991, quando attraverso un’innumerevole serie di cartoncini vennero riprodotti i più bei monumenti di Firenze. I ragazzi avevano in mente di realizzare qualcosa di straordinario e ce l’hanno fatta alla grande, grazie alla straordinaria organizzazione e all’aiuto fondamentale del pubblico, aiutato da un volantino dove erano scritte tutte le istruzioni. Poi c’è la statua a Batistuta, che nella stagione 1995/96 vince la classifica cannonieri con 26 reti, ma al termine non gli viene assegnato alcun riconoscimento. Ci pensano i sostenitori viola a festeggiare il loro capitano, ai quali viene l’idea di realizzare una statua di resina e cartapesta che ritrae il bomber argentino esultante alla bandierina, con alla base la frase “Guerriero mai domo, duro nella lotta, leale nell’animo”. -Nel 2004, in uno dei piloni interni della Fiesole, è stata posta una targa dedicata a Stefano Biagini, che recita così: “A Stefano Biagini ‘Pompa’ grazie alla tua passione ed al tuo attaccamento ai colori viola, è nato qui, in curva Fiesole, il ‘cuore’ dei tifosi della Fiorentina. Firenze, novembre 2004. I TUOI ULTRAS”. -“Fuori dal coro”, oltre a essere la pagina ufficiale di facebook dei 1926, è anche la Fanzine del gruppo, peraltro molto bella. -Nelle gare casalinghe viene sempre esposto, ai piedi della curva Fiesole, lo striscione “Per esser di Firenze vanto e gloria”, parole riprese dal famoso inno di Narciso Parigi. -Pressoché sempre esposte le pezze “Bollo sempre con noi”, “Ingrato popolo maligno”, “Che ditta”, “Marchese Luigi Ridolfi”, “La vita è tutta qui”, “…Per lei facciam di tutto”, “Maio”, “Taddo vive”, “Spirito Guerriero”, “Non un passo indietro”, “Presenti per gli assenti”.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’60: Giovani Viola (’65, striscione di 20 mt.), Settebello Junior.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Collettivo Autonomo Viola, Ultras Viola, Superstar, Brigate Viola, Fossa dei Gigliati, Boys, Fedayn, Rangers, Furie Viola, Warriors, Commandos.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Supporters, Giovani della Fiesole, Alcool Campi, Club 1984 Curva Fiesole, Orgasmo Gigliato, Flip Out, Gruppo Chiava, Legione Viola, Rifredi Autonoma, Panthers, Squilibrati, Uragano, Vecchia Guardia (sciolta nel ‘03/04), Eternamente Viola, Unione Viola, Gioventù Gigliata, Rebels, Brigata Zeffirelli, Roxy, Stoned, Granducato, Teste Matte, Fossa dei Gigliati, Girls, Irriducibili (il gruppo più destrorso mai esistito a Firenze), Gioventù Viola, Violet Power, Viking, Armata Viola, Impero, Orgoglio Gigliato.

Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Onda d’Urto (nasce nel ’90, in parte da esponenti dell’Alcool e si scioglie nel ’01), Direttivo Firenze (sciolti nel luglio 2005 per problemi di autofinanziamento, dopo 10 anni in Ferrovia), Crazy Group, Apaches, Nuova Guardia

Malborghetto Viola, Gruppo Storico Ultras Viola Stefano Biagini ’93, Corsari, Signoria, Tipi Strani, Gladiatori, Campi 999, Direttivo Firenze, Gruppo Marcio, Bandane Viola (sciolti nel ‘04/05), Quelli Che il Chianti ’99, Incorreggibili, Viola Korps, Sindrome Viola, Guelfi (sciolti nel ‘04/05 erano formati da alcuni ex-soci della Signoria, gran parte di essi formano poi l’Urban Crew), Hooligans, Diabolik Group, Campi Spregiosa, Clan, Bati Group, Kaos, Eagles, Purple Sharks, Principato.

Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Firenze Ultras, Brigata Marco Ballerini 2001, I’ Branco (si sciolgono nel ‘03/04, formato da ragazzi di Montelupo F. e dintorni), Stati Liberi del Tifo,  Gruppo Briachi, Urban Crew (’04), Inviolabili, Gruppo Ska.

Gruppi/crew scomparsi, nati negli anni ’10: Svalviolati, Degenero Viola, Intoccabili, Banda Veleno 1926, Gruppo Fletcher, Scugnizzi.

Politica: Ufficialmente apolitici, ma con correnti sia di destra (forse la maggioranza) che di sinistra.

calcio_fiorentina_empoli_2014_12_21_06-584x426-253x184Liberi pensieri: “Dalla curva Fiesole con tutto il cuore, i tuoi Ultras” (1981/82), “Magath sempre sia lodato per averci vendicato” (83/84; giocatore dell’Amburgo che sconfisse con un suo gol la Juve nella finale di Coppa dei Campioni di Atene nell’83), “Colpirne uno per educarne cento” (Fi-Roma 83/84), “Gobbi tanti…conigli tutti quanti” (Fi-Juve 84/85), “Conte, neanche i ponti reggono la tua ipocrisia: forza Antonio, nessuna tempesta ti ha mai abbattuto” (Antognoni sta cercando di rientrare in squadra, ma i dirigenti lo frenano; Inter-Fiorentina 85/86); “Il codice penale ce lo ha insegnato: uccidere un gobbo non è reato” (Fi-Juve 85/86), “Niente ti ha distrutto…sei come il sole risorgi e illumini tutto” (Fi-Bari 85/86, coreografia dedicata ad Antognoni per il ritorno in campo dopo il secondo grave infortunio) “Firenze famosa nel mondo dell’arte grazie a Michelangelo, nella letteratura grazie a Dante, nel genio grazie a Leonardo, nello sport grazie a te, Antonio” (Fi-Atalanta 86/87, per dare l’addio a Giancarlo Antognoni); “Se i conigli avessero le ali, Como sarebbe un aeroporto” (Como-Fi 86/87), “Voi comaschi, noi con le femmine”, striscione storico diventato famoso (Como-Fi 87/88), “Cambiate nome, cercate gloria, ma son le fughe la vostra storia” (Fi-Juve 88/89), “Giorgi sì…ma Eleonora”, nei giorni della contestazione a mister Bruno Giorgi (89/90); “Antonio: 15 anni di sogno”, per l’addio al calcio di Giancarlo Antognoni (88/89), “Il cuore viola batte ancora, grazie Mario” (coreografia che accoglie il nuovo presidente Mario Cecchi Gori in Fi-Sampdoria 90/91); “Il male è alla Radice” (contestazione a Gigi Radice, Fi-Parma 91/92); “Registi assenti…attori svogliati…la Fiorentina non è un set!” (nell’epoca di Cecchi Gori, Fi-Lazio 91/92); “Non ci piegherete. Colpiti nel cuore e negli affetti più cari. Su la testa Firenze” (Torino-Fi 92/93, dopo la bomba agli Uffizi); “Non ci somigliate per niente”, “Ma quanto costano le banane a Palermo? (battute tratte dal film “Johnny Stecchino” di Benigni, Fi-Palermo 93/94); “Da noi avrete sempre qualcosa da imparare: Serie B, brutte partite, stadio pieno. Grazie Firenze” (Fi-Lucchese 93/94), “Questo campionato non ha più pretese: W l’Italia dei Matarrese” (Fi-Padova 93/94), “Da lassù ci seguirai sempre con passione e amore…ciao vero fiorentino la tua nobiltà d’animo resterà scolpita nella nostra storia” (Fi-Ravenna 93/94); “L’abbiamo scritto sulla sabbia perché il vento lo portasse in cielo: Marione non ti dimenticheremo mai” (Fi-Cesena 93/94), “In cielo c’è una stella che brillerà sempre su di noi…Ciao Mario” (Fi-Venezia 93/94, tre striscioni esposti dopo la morte dell’amatissimo presidente Mario Cecchi Gori); “Per fare una grande squadra, non bastano buoni giocatori, ci vuole anche una grande società”, “Dopo Luna…le due”, dedicato all’amministratore delegato Luciano Luna, “Lazio-Fiorentina 8-2, Fiorentina-Reggiana 1-1, Fiorentina-Juve 1-4, Fiorentina-Foggia 1-2: abbiamo dato tutto…non potevamo dare di più” (Fi-Milan 94/95); “Giornalisti…occhio alle penne” (Fi-Cagliari 94/95), “Ridicoli: essere umiliati senza reagire significa non avere rispetto neanche di se stessi” (Fi-Reggiana 94/95), “Più Bacardi, meno Biscardi” (Fi-Milan 95/96), “Ranieri sì, ma…la sorbetteria”, “Ranieri, facci un’ultima magia, sparisci”, ultima contestazione a mister Ranieri, “Rispetto dei ruoli, programmazione, umiltà…, società assente!”, “Firenze città d’arte, va in culo a chi viene e a chi parte” (Fi-Reggiana 96/97); “Per la tua storia hai scritto 100 pagine, per la nostra 100 Batigol” (Fi-Sampdoria 97/98, alla vigilia del 100° gol di Batistuta in maglia viola); “1926 nasce la storia-1999 continua la fede” (Fi-Juve 98/99, coreografia); “Vattene”, coreografia contro Vittorio Cecchi Gori (Fi-Atalanta 00/01); “Firenze città da Serie A, voi uomini da Serie B” (Fi-Bologna 01/02), “Pè Kakà ci vuol Pazienza…e Potenza”, stendardo con gioco di parole tra il fantasista del Milan e i due giocatori viola, “La vostra repressione la nostra forza” (Fi-Milan 06/07); “Voi scaricatori di porto…noi caricatori di fihe” (FI-Livorno 06/07), “No agli steward sì alle hostess (2008), “11-11-07 giustizia x Gabriele” (Fi-Lazio 09/10), “Società con la solita competenza e cuore, noi con fiducia e voce, uniti verso un’unica metà” (Fi-Inter 09/10), “Frey è una garanzia, Domenici mandatelo via”, il portierone viola e il sindaco di Firenze (Fi-Parma 09/10); “Champions: vissute magiche emozioni che nessuno mai ci potrà rubare…grazie lo stesso! E ora come a Napoli sempre la stessa grinta” (Fi-Genoa 09/10); “Bagna sempre presente” (Fi-Parma 10/11), “11-11-2007/11-11-2010, in ricordo di Gabriele Sandri…cittadino italiano”, “U.C. ’73 non mollate”, a favore dei gemellati di Catanzaro (Fi-Cesena 10/11); “Tessera del tifoso fallimento clamoroso” (Bologna-Fi 10/11), “33 anni tra amicizie fraterne, spettacoli unici e km percorsi…onore al Collettivo: per sempre ‘a beautiful band’”, “33 anni di storia non si dimenticano…fieri di essere stati con voi”, per lo scioglimento del C.A.V. (Fi-Inter 10/11); “1/3/84 – 1/3/11 Furlan vive”, ultrà triestino morto per le violente manganellate della celere (Fi-Catania 10/11), “Più grande è la sofferenza, più forte è il nostro amore, forza Emiliano sangue fiorentino” (Fi-Genoa 10/11, riferito alla brutta malattia che aveva colpito l’ex mister, tifoso della Fiorentina Emiliano Mondonico in quei giorni); “De Sica: con l’ultimo ‘Amici miei’ hai offeso Firenze, ora io con degli amici miei offendo Roma” (Fi-Roma 10/11), “2011 scudetto nello spazio”, a ironizzare su Della Valle che parlava di scudetto, e “Fiorentina-Lecce 17 €.? Facciamo 20 ma con consumazione” (Fi-Lecce 10/11), “Si è esiliato Dante poeta divino, figuriamoci te illustre ciabattino”, verso Della Valle (10/11, esterno stadio); “Io viola, nato perfetto, tifoso corretto non protesto e non contesto ma esigo rispetto” (Fi-Bologna 10/11), “Qui di Conte si conosce solo ì Mascetti”, “Conte: ieri Creatina oggi Crescina”, si ironizza sull’ex allenatore della Juve Antonio Conte ed i suoi capelli (Fi-Juve 11/12); “Girando l’Italia di casello in casello di stazione in stazione perché il nostro destino è di starti vicino” (Fi-Bologna 11/12), “X colpa tua serbo…rancore!”, “Miha sei permaloso?”, riferiti al mister serbo Sinisa Mihajlovic, prossimo all’esonero (Fi-Genoa 11/12); “18.12.83 onore agli Ultras”, “15 minuti a bocca chiusa per protestare contro chi abusa. C.Ferrovia non mollare” (Fi-Atalanta 11/12); “Ciao Duccio, lo immaginiamo come il tuo viaggio più bello”, “Raccolti 26000 € l’Emilia ringrazia il popolo viola” (Fi-Udinese 12/13); “Il pretesto lo sai quattro dischi e un po’ di whisky…”, parafrasando una nota hit di Renato Zero (Fi-Catania 12/13); “La Vecchia Signora s’inchina alla Repubblica Fiorentina”, coreografia (Fi-Juve 12/13); “1992-2012 auguri Gruppo Piagge” (Fi-Cagliari 12/13), “Onore a Schicchi. La Campi hard” (Fi-Siena 12/13), “28-2-93: nessuna notte è così profonda da impedire al sole di sorgere. Ciao fratello”, per Marco Ballerini (Fi-Chievo 12/13); “Ma chi tromba ogni morte di Papa…salta ì turno?!”, avvicendamento alla Santa Sede a Roma tra il dimissionario Papa Reitzeger e Papa Bergoglio, “Forza piccola Sofia tutta Firenze è con te”, per una bimba in lotta con una gravissima e rara malattia (Fi-Genoa 12/13); “E adesso ruggisci in cielo vecchio leone viola, ciao Valter”, riferito alla scomparsa a soli 63 anni per una malattia del presidente dell’Atf e storico presidente del Vieusseux Valter Tanturli (presentazione Fiorentina 13/14); “Che l’avete preso il sapone a Marsiglia?!” (Fi-Napoli 13/14), “Senese & bolognese il gemellaggio di chi le ha sempre prese!!!” (Fi-Bologna 13/14), “Ciao Joe cuore granata”, per la scomparsa del leader ultrà torinista Salvatore Genova detto “Joe” (Fi-Grasshopper, Europa League 13/14); “Prima ‘Bravi Ragazzi’, ora ‘Ribelli’, ci siamo persi qualcosa?”, ironica scritta sul susseguirsi di nomi di gruppi ultrà juventini (Fi-Juve 13/14); “Ciao Alfredo Martini uomo vero”, ricordata la scomparsa dell’ex c.t. della nazionale di ciclismo (Fi-Genoa 14/15); “Che puzzo, c’è aroma di merda” (Fi-Roma 14/15), “Bentornato Pepito…solo chi cade e si rialza è un vero guerriero…torna a saltare sotto la Fiesole!!”, per Giuseppe Rossi, punta viola, ripresosi dall’ennesimo infortunio, ora in prestito al Celta Vigo, “06.06.15 gracias Barça”, per dire grazie ai catalani per la vittoria contro i “gobbi” nella finale di Champions League 14/15 a Berlino (Fi-Barcellona, amichevole estiva 15/16); “14.02: tu sei l’unica donna per me”, “Mancini esci allo scoperto…luce dì sole” (Fi-Inter 15/16; di sfottò nei confronti del mister dell’Inter Roberto Mancini, apostrofato  con la parola “finocchio” da Maurizio Sarri, mister del Napoli, nel convulso finale di Napoli-Inter, 4.i di finale di Coppa Italia 15/16, gennaio 2016); “Ci manchi fratello, un vero ultrà non andrà mai via, cammina al nostro fianco ogni giorno, ciao Taddo” (Fi-Juve 15/16), “24.09.05 – 24.09.15: Paolo Scaroni non mollare”, “10 anni di nostra rabbia per 10 anni di vostre infamie”, “25.09.05 – 25.09.15: Federico vive”, a 10 anni dalla morte di Federico Aldrovandi, studente ferrarese, colpito a morte dalle forze dell’ordine (Fi-Bologna 15/16); “La storia di Firenze è scritta anche dalle mani di chi ha spalato fango e pulito opere d’arte, 04-11-66 ancora grazie”, “Onore a chi lottò per Firenze” (Fiorentina-Sampdoria 16/17).

Clubs principali: Viola Club Siena, Valdisieve, Viola Club Radda in Chianti, Valdarno.

Articolo precedenteFlash dal campo
Articolo successivoSalvo sorprese non ci sarà nessun tutto esaurito

2 Commenti

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here