A cura di Claudio “Freccia”
.
Gruppi esistenti: -H.T.B. (Hooligans Teddy Boys): nati nel 1980, gruppo cardine a guida della curva per alcuni decenni, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento, seppure siano falcidiati dalle diffide e il loro striscione pare sia stato rubato ben tre volte, l’ultima dai napoletani in casa loro all’incirca nel 2008 (ma la “pezza” del gruppo è pressoché ovunque). Il vecchio striscione “Hooligans” degli anni ’80, in principio non c’era; raffigurava un tifoso con capelli al vento e occhiali a goccia. Molti Teddy Boys provenivano e provengono da Udine. Si può dire che è il gruppo per antonomasia della città. Adesso è rappresentato da una o più pezze pezza, tra cui la bandiera italiana con un “teddy boy” al centro. -Collettivo IncUdine: nasce per la volontà di quattro ultras, che, non riconoscendosi più nelle rispettive realtà, decidono, con il supporto di alcuni altri ragazzi navigati, di costituirne una propria. Col passare degli anni il gruppo, decisamente apolitico, cresce gradualmente, collaborando in maniera attiva all’organizzazione del tifo in casa e in trasferta e diventando a tutti gli effetti un punto di riferimento per la Nord. Quando venne proposto, il nome “incudine” trovò subito dei consensi, sia come simbolo, in quanto massiccio e indistruttibile, sia perché contenente la dicitura “Udine” al suo interno. Le occasioni di ritrovo diventano sempre più frequenti, ognuno con le sue proposte e le sue bozze da adottare, fino ad un dannato 16 marzo 2003, quando, rientrando da una riunione del gruppo che stava per nascere, due dei quattro ragazzi di cui sopra restano coinvolti in un incidente stradale, a causa del quale scompare tragicamente Leonardo Cecon. In suo onore nasce il “Collettivo IncUdine”, e il nome di Leo riecheggerà negli anni in ogni stadio dove gioca l’Udinese. Nell’estate dello stesso anno viene esposta per la prima volta la pezza del gruppo, in un’amichevole estiva al “N.Rocco” contro l’odiata Triestina. Fino a qualche anno fa il gruppo distribuiva una propria fanzine, in formato cartaceo, dal nome “Incontrollata Attitudine”. Il gruppo in passato si è messo in evidenza per il suo impegno benefico, sostenendo con cifre importanti gli alluvionati dell’Alto Friuli e del vicentino, i terremotati dell’Aquila e, in termini di beni materiali di prima necessità, la popolazione ferrarese. Soltanto il coordinamento SOS Liguria li ha bloccati dal mettersi in viaggio verso Genova, in aiuto degli alluvionati di ottobre e novembre 2014: due mezzi erano già pronti per partire e dare il loro contributo in termini di forza lavoro. Calamità naturali a parte, hanno sostenuto due centri di ragazzi disabili friulani, nonché due bambini bisognosi di cure all’estero, urgenti e costosissime, e hanno sostenuto negli ultimi anni la “Fondazione Gabriele Sandri”, con la quale sono sempre in contatto. Da sempre si sono schierati contro la tessera, organizzando incontri e volantinaggi contro T.d.t., Fidelity Card e Art. 9, e sostenendo quella controinformazione che ancora oggi portano avanti più convinti che mai. -Ultras1995: nascono il 10 dicembre ‘95 nella trasferta di Firenze, da una costola dei Nord Kaos, per iniziativa di sei ragazzi. Il primo nucleo vero e proprio nasce però nell’agosto ’90 ad opera di alcuni ragazzi di Pordenone che frequentano la curva, dando vita così agli “H.T.B. sez. Pordenone”, che cambieranno nome in “Brigata Pordenone”. Vengono gettate le basi per un altro gruppo, che nascerà ufficialmente solo l’anno successivo, che all’inizio si identificava sotto le insegne degli H.T.B., salvo cambiare nome nel ’94 diventando “Nord Kaos sez. Destra Tagliamento”; sono andati avanti così fino al dicembre ’95, quando i due gruppi decidono di unirsi per creare un gruppo unico e compatto. Gli inizi non furono facili ma le difficoltà incontrate per strada hanno stimolato i ragazzi, che si sono rimboccate le maniche. Sono sopravvissuti alla scomparsa di alcuni personaggi di spicco, su tutti Ivan e Ilario (sempre presente ovunque una pezza che li ricorda), alle diffide che li hanno colpiti nel tempo, e alla decisione di alcuni fondatori di lasciare. Costante presenza in trasferta alla base del gruppo, tant’è che nel ‘97 danno vita a una delle prime fanzine da trasferta. Oltre a stampare una bella fanzine, dall’inizio del 2014 hanno aperto un propria pagina sul social network “Facebook”, in Internet. -Supporters: nascono nel 1996 da ex componenti della “Brigata”; provengono dalla bassa friulana. -Briganti Baldassa: gruppo di recente costituzione, fino all’inizio del campionato 14/15 si chiamava “Udine Baldassa”. -Suisse Tarzeons: di recente costituzione, da ragazzi provenienti dalla Svizzera. -La Disperata: unione di parte dei vecchi militanti della Nord. L’esposizione della prima pezza risale a circa due anni fa (13/14). -Patria Udinese: nome non scelto a caso, infatti per molti militanti della Nord, il Friuli è come una seconda patria. -Settore Tarvisio Udine, -Tarcento ’89, -Tolmezzo, -Gente Strana 2000, -Udine 1896, -Quelli sui Cinquanta.
.
Settore: Curva Nord (causa lavori di ristrutturazione dello stadio “Friuli”, hanno occupato per circa due anni l’estrema parte Nord della Tribuna Centrale, unico settore dello stadio che era rimasto aperto).
.
Gemellaggi/amicizie: -Vicenza: bellissimo rapporto, storico, datato anni ’80, dovuto soprattutto alla comune antipatia verso l’alleanza Triestina-Verona. Un legame ancora saldo, anche se sono ormai diversi anni che le rispettive squadre disputano campionati diversi. Numerosissime le visite reciproche, specie dei friulani a Vicenza. Ad esempio, presenza vicentina ad Udine nel derby col Verona nel 90/91 e degli udinesi, con lo striscione degli HTB, nello spareggio col Prato dell’89/90, e con gli “Harlem” nel 91/92 a Vicenza nel derby con la Triestina. Pezza “South Terrace Vicenza” in Juve-Udinese (0-1) del 23 agosto ’15, 1^ giornata di campionato. Il 21 giugno 2014 le due tifoserie hanno voluto trascorrere una giornata nel ricordo di Ippo, leader storico della curva vicentina prematuramente scomparso alcuni anni fa, al grido di “Udinese-Vicenza nessuna differenza!”. Pezza del “Collettivo IncUdine” in Bologna-Vicenza del febbraio 2015. -Salisburgo: bella, forte amicizia d’oltreconfine, instauratasi nel 2003, quando l’Udinese, al primo turno di Coppa Uefa 03/04, pescò il Salisburgo nel sorteggio. Nel 2005 la multinazionale Red Bull acquisì la società, cambiandone nomi e colori sociali. I tifosi non tollerarono tale affronto, rifondando la squadra e ripartendo dall’ultima serie del calcio austriaco: ora, arrivati nella seconda serie, sono pronti a riprendersi tutto quello che il calcio-business gli aveva tolto un decennio fa. Tante le visite reciproche, che ultimamente si sono fatte sempre più fitte. Austriaci presenti con il loro stendardo all’amichevole Bayer Leverkusen-Udinese, estate 2013. Striscione “Ultras Union” Salisburgo in Udinese-Ternana Coppa Italia 14/15, ad agosto 2014. Il suddetto gruppo ha partecipato alla festa del decennale del “Collettivo Incudine”. Per festeggiare i 15 anni d’amicizia con gli austriaci, ai primi di novembre del 2015 una delegazione di ultras della Curva Nord si è recata a Salisburgo dove ha consegnato una targa celebrativa della ricorrenza. Il 25 settembre 2015, durante la partita Austria Klagenfurt-Austria Salzburg i viola avevano omaggiato gli udinesi con una bellissima coreografia dedicata al gemellaggio tra le due curve (“Da 15 anni con orgoglio al vostro fianco”). Ad ogni visita in terra austriaca, i ragazzi di Udine sono accolti in maniera esemplare, come ad esempio per i tre giorni in cui, nell’aprile 2014, gli “Union Ultrà Salzburg” hanno festeggiato il loro 15° compleanno. Presente un drappo degli ultras di Salisburgo anche in Udinese-Inter 15/16. -Arezzo: amicizia piuttosto recente, ma forte e sentita. Numerose le visite reciproche. Ad esempio la pezza “Ultras Arezzo” è stata presente in Udinese-Ternana di Coppa Italia 14/15 e una rappresentanza di aretini è andata a salutare fuori dal “Franchi” di Firenze gli udinesi, al termine di Fiorentina-Udinese dell’ottobre ’14. Gli “Ultras Arezzo” erano presenti alla festa dei 10 anni del “Collettivo Incudine”, svoltasi a Ariis di Rivignano (UD) il 28-29-30 giugno 2013. Nel novembre ’15 la pezza “Ultras 1995” ha fatto la sua presenza in Arezzo-Lucchese. -Ravenna: buon rapporto con gli “Ultras Ravenna”, visite reciproche in occasione dei tornei di calcio tra gruppi ultras. -Werder Brema: rapporto d’amicizia instauratosi in occasione degli incontri in ambito internazionale, più precisamente nella fase a gironi di Champions League 2005/06 e nei quarti di finale della Coppa Uefa 2008/09. -Roma: buon vecchio rapporto d’amicizia, forse un po’ deterioratosi nel tempo. Striscione “Fedayn Roma” a Perugia 99/00 e a Torino stesso anno. Il Collettivo IncUdine ha rapporti diretti con l’Irish Clan Roma.
.
Buoni rapporti/rispetto reciproco: -Siena: buoni rapporti che esulano dal mondo ultras ma riguardano pressoché esclusivamente i Fedelissimi Siena, il Siena Club Vald’Arbia e il Centro Coordinamento Clubs Udinese. -Pescara: rapporti distesi con gli abruzzesi, soprattutto in virtù del gemellaggio fraterno che li lega ai vicentini. -Avellino: buon rapporto soprattutto tra il “Collettivo Incudine” e il gruppo “U.S. Avellino Ultras 1912”, che partecipò anche alla festa del ventennale del Collettivo. Dopo Udinese-Avellino (2-6), stagione 86/87, alcuni tifosi bianconeri andarono in curva Sud a fraternizzare con gli irpini, anche se sembrò perlopiù un caso isolato. -Treviso: rapporto allacciato ai tempi della “Brigata sezione Conegliano”, che oltre ad andare in curva al “Friuli”, frequentava anche il palazzetto dello sport di Treviso, seguendo la squadra di basket Benetton. I buoni rapporti sono rimasti nel tempo. -Torino: buoni rapporti tra “Collettivo Incudine” e “Locals Torino”. Genoa: vedi sezione “ex-gemellaggi/amicizie”. -Alessandria, -Legnano, -Monopoli: solitamente gruppi di queste tifoserie prendono parte al torneo “Ultras liberi” degli udinesi.
Ex-gemellaggi/amicizie: -Bologna: era il gemellaggio più vecchio (primi anni ’80), che si fondava su basi solide, rinnovato nel 91/92, sia all’andata che al ritorno, con due partite tra ultras e coi classici giri di campo coi bandieroni delle due tifoserie. Bolognesi a fianco degli udinesi nello spareggio per restare in A col Brescia nel ’93 a Bologna. Numerosissime comunque negli anni le visite reciproche. Il rapporto si è via via spento; c’è da dire che i bolognesi erano amici, peraltro diverso tempo fa, dei padovani, nemici degli udinesi, e che i bolognesi erano di sinistra, mentre la curva di Udine è di destra, anche se il gemellaggio vero e proprio era coi “Mods” Bologna, gruppo di destra. Al momento c’è una fiera rivalità. -Reggiana: amicizia nata nel 90/91, quando gli “Ultras Ghetto Reggiana” scambiarono le sciarpe coi friulani, che a Udine andarono a salutarli sotto la curva. -Genoa: il bel gemellaggio coi genoani risaliva alla stagione 1989/90. C’era un forte legame tra “Hooligans Teddy Boys” e “Fossa dei Grifoni Genoa”, un ottima intesa, al di là del fatto che i genoani a Ancona nel ’92 erano presenti insieme ai loro amici marchigiani, e alcuni udinesi ebbero dubbi sul gemellaggio perché la curva dorica intonò il coro “Chi non salta è bianconero” nei confronti degli udinesi. Ma nel 91/92 la “Fossa” partecipò alla trasferta di Piacenza, a fianco degli udinesi, regalando sciarpe e, sempre in tale anno, per Genoa-Liverpool 91/92 di Coppa Uefa, una rappresentanza degli H.T.B. venne accolta nella Nord genoana, portata fuori a cena e fatta entrare gratis alla partita. Adesso il rapporto è di reciproco rispetto, tutt’al più indifferenza. -Inter: l’amicizia nacque in un’amichevole dell’88/89 e venne rafforzata nell’ultima di campionato 89/90, quando una ventina di skins interisti andò a Udine già qualche giorno prima della partita, ma non si poteva parlare di gemellaggio vero e proprio. Nel giro di pochi anni l’amicizia, che intercorreva soprattutto coi “Boys S.A.N.” e con gli “Snakes” Inter, finì, anche se gli interisti dedicarono ai friulani gli striscioni “Forza Udinese, ci rivediamo in A”, durante un’amichevole del 91/92, e “La Nord saluta il ritorno in A dell’Udinese, ciao friulani”, alla prima di campionato 92/93. -Pisa: all’inizio degli anni ‘80 c’è stata reciproca stima, visti anche i comuni rapporti d’amicizia con vicentini e di rivalità con veronesi e triestini. Venne applaudito uno striscione dei pisani che ricordavano dei loro amici. L’amicizia è poi svanita nel tempo, anche perché le due compagini per anni non si sono incontrate tra loro. -Sampdoria: buoni rapporti a metà anni ’80. -Ancona: l’amicizia nasce nell’88/89, visto che gli anconetani avevano sempre accolto bene gli udinesi, che invece mostravano sempre una certa indifferenza nei loro confronti. Nel 91/92, all’ultima di campionato di Serie B, in una partita decisiva per la promozione dei friulani, quest’ultimi vennero fischiati dai tifosi dorici, episodio che mise la parola fine al rapporto. -Perugia: nel gennaio 2000 un esponente dei “Nord Kaos Udine” perse la mano per lo scoppio di un petardo, e i perugini si interessarono particolarmente al caso, tanto che, sempre nel 2000, per il ventennale degli H.T.B., gli “Ingrifati Perugia” parteciparono poi alla festa e al relativo torneo di calcio.
.
Rivalità: -Triestina: gravi gli incidenti provocati da una minoranza di udinesi a Trieste, nel dopogara del derby del 6 gennaio 1991: tra uno slogan e l’altro, spaccati alcuni vetri in stazione, danneggiato il treno che li trasportava e rotto diverse auto; denunciati 12 ragazzi degli H.T.B. Striscioni “Nucleo Ultrà ‘76”, esposto a Trieste, e “Corazzata Alabardata”, accompagnato dalla scritta “cucù”, esposto in casa negli anni ’90, rubati ai giuliani. Striscioni rubati “Ultras Trieste” e “Impero Alabardato”, esposti rispettivamente in Udinese-Fiorentina 85/86 e Udinese-Lazio 87/88. -Verona: vecchia rivalità del Triveneto, fin dagli anni ’80, quando le due squadre gravitavano nei quartieri alti del calcio italiano: il Verona scudettato 84/85, l’Udinese di Zico che incantava, ai primi anni ’80. Nell’82/83 i veronesi vennero aggrediti a Udine dai bianconeri e, nella partita di ritorno, con oltre 11mila udinesi al seguito, due esponenti friulani vennero accoltellati e due pullman furono distrutti. In Udinese-Verona 84/85 i veronesi arrivarono a Udine con un gran numero di carote e le “Brigate Gialloblù”, raggiunto lo stadio, riuscirono ad arrivare sotto la Nord, dove cominciò il lancio di carote, mentre dentro lo stadio aprirono lo striscione “Buon appetito”, con accanto carote incrociate e un coniglio raffigurato. Alla carica veronese i friulani si ritirarono verso il bar vicino alla curva Nord e solo l’arrivo della polizia chiuse l’assedio, che portò ad un corteo degli ultras udinesi, scortato, fino all’ingresso della Nord. Visto che i veronesi erano inaffrontabili in gruppo, si decise, da parte bianconera, di colpire gruppi numericamente più ridotti, che comunque pullulavano intorno allo stadio, così ci furono vari contatti e risse disseminate in ogni zona dello stadio. Già la mattina, com’era tradizione allora, le avanguardie bianconere giravano a caccia di tifosi nel centro della città (ai tempi molto spesso i pullman arrivavano la mattina e non era difficile incrociare avversari) e infatti anche qui non mancarono contatti e danneggiamenti ai pullman. All’epoca era più sentito il match col Verona del derby con la Triestina. Napoli: nel 1993, a Napoli, i 17 tifosi udinesi al seguito chiesero alla scorta di uscire prima del fischio finale per raggiungere l’aeroporto in tempo per il volo di ritorno; all’inizio gli agenti non risposero, così decisero di uscire da soli. Fuori li aspettava il pullman che, per una decisione al limite della follia dei carabinieri, fu fatto passare sotto la Curva B, ed in pochi minuti il veicolo venne accerchiato dai napoletani che iniziarono a distruggerlo con tutto quello che gli capitava tra le mani. Gli udinesi rilanciarono indietro i sassi e i vetri rotti, ma comunque arrivarono in tempo per prendere l’aereo, non prima però di essere controllati dal Questore; controllo che poi si tramutò in 17 diffide, con l’accusa di danneggiamento aggravato. Napoletani e udinesi si affrontano duramente anche nel 2007, nei dintorni dello stadio di Udine: volò di tutto, con cariche della polizia; una vera battaglia, tesissima, tra due tifoserie che non si confrontavano da molto, troppo tempo. -Juventus: scontri fin dagli anni ’80. Uno striscione “Teddy Boys”, praticamente nuovo, venne rubato dagli juventini intorno al ’90 ed esposto da questi in Juve-Udinese 95/96. -Cremonese: nella stagione 88/89 i friulani furono accolti bene a Cremona e al ritorno il piacere venne ricambiato, poi il rapporto si è raffreddato, anzi, si è trasformato in rivalità, con scontri piuttosto gravi in Udinese-Cremonese dell’aprile ’93, che ebbero anche una coda giudiziaria, con 11 tifosi imputati per rissa; incidenti che culminarono con l’accoltellamento di tre tifosi cremonesi, anch’essi imputati. -Brescia: vecchia rivalità; scontri all’autogrill di Campogalliano, ai primi di gennaio del 1994, per mezzora ridotto ad un campo di battaglia, con le famigliole che non sapevano più come nascondersi. Le due squadre si erano affrontate nel maggio ’93 in un uno spareggio per non finire in B, a Bologna, vinto 3-1 dall’Udinese. -Padova: forte rivalità del Triveneto, soprattutto negli anni ’80-‘90, ora stemperata, sia per il medesimo credo politico destroide, sia per la diversa categoria in cui giocano da tanto tempo le rispettive squadre. -Atalanta: incidenti nei lontani anni ’80. -Fiorentina: vecchia rivalità nata negli anni ’80. -Parma: vecchie datate ruggini.
.
Storia del tifo udinese: Gli albori del tifo a Udine si hanno nel 1978, durante il campionato di C, categoria in cui la squadra ristagna da parecchie stagioni, quando un gruppo di ragazzi si raduna nel settore distinti del neonato stadio “Friuli”, dato che le curve non esistevano, dietro lo striscione “Zebretta 1896”. Il primo modo di farsi notare è quello di imbrattare di scritte i muri di Padova e Treviso durante le primissime trasferte, gesti da cui l’Udinese e il Centro di Coordinamento prendono le distanze. Il primo vero nucleo ultras a nascere, inteso nella concezione moderna, è quello del “B.A.W.S.” (Black & White Superstars), nel settembre 1980, che si colloca nel settore superiore della curva Nord. Se ci pensiamo il movimento ultrà ad Udine nasce tardi, ma vanno fatte alcune considerazioni: i primi gruppi a Udine si sono visti appena nel campionato 78/79, probabilmente a causa della posizione geografica all’estremo est d’Italia della città, e poi va ricordato che l’Udinese attraversa negli anni ’70 stagioni veramente buie, sia sotto il profilo dei risultati che della partecipazione di un pubblico che ha ancora negli occhi i successi degli anni ’50 (secondo posto in Serie A nel 54/55). Nonostante il tifo grezzo e primordiale, gli udinesi partecipano in massa, alla fine degli anni ’70, alle trasferte di Casale Monferrato (circa 3.000 presenze) e Cagliari, decisiva per la A (tra le 5 e le 6 mila unità). Durante la stagione 80/81, qualche mese dopo rispetto ai BAWS, nascono anche i “Teddy Boys”, dal nome originalissimo che negli anni avrà analogie anche a Perugia e Crotone, poi divenuti “Hooligans Teddy Boys” (H.T.B.), gruppo storico della curva ancora oggi esistente. Sono gli anni della grande crescita della Nord, piena di striscioni quali “Commandos Friuli”, “Black Warriors”, “Ultras”, “Friuli Front”, “Potere Bianconero” e naturalmente “Black & White Superstars”. In questo periodo i supporters bianconeri sono ragazzi nella maggioranza di Udine (quartiere Chiavris e Via Riccardo) e chi viene dal paese è visto con diffidenza: l’ossatura dei gruppi è formata da compagnie della città vera e propria. Nell’82 viene prodotto lo striscione “Hooligans Teddy Boys”, che occupa l’intera curva, all’epoca uno dei più lunghi d’Italia, e, quasi contemporaneamente, nell’83 nasce la “Nuova Guardia Ultrà”, gruppo proveniente dal quartiere cittadino di Via Riccardo Di Giusto, ragazzi che si sistemano accanto ai “Black Warriors”. Inutile negare che i primi anni ‘80 sono anni pionieristici in cui in trasferta si va poco (Bologna, Como, Cesena, Torino) e si cerca sempre di menare le mani. Nell’82 prende corpo la prima sezione, quella di Monfalcone degli HTB, che si contraddistingue per la fedele partecipazione e per essere il primo gruppo fuori città. Ma l’Udinese è prima di tutto un patrimonio di tutta la regione, e quindi i ragazzi provenienti dai paesi limitrofi sono sempre più numerosi, cosicché nel 1985/86 entra prepotentemente in scena la Bassa Friulana (Palmanova, Cervignano, Porpetto), che si organizza nel gruppo “Brigata Andrea Barusso”, intitolato ad un giovane tragicamente scomparso, che nel corso degli anni muta in “Brigata Azione Bassa Selvaggia”, per consolidarsi poi in “Brigata Ultrà” nell’88, comprendendo anche varie sezioni regionali. La stagione 85/86 è un annata d’oro per il movimento ultrà udinese, che prende definitivamente piede, comincia a girare l’Italia e gode finalmente di una propria struttura organizzata. Tuttavia gli incidenti coi veronesi, con l’accoltellamento di un tifoso scaligero, hanno l’effetto di una doccia gelata. I capi vengono ingabbiati, l’opinione pubblica punta il dito contro gli ultras e si assiste così a un repentino cambio generazionale, che proietta in prima fila dei leader degli H.T.B. La metà degli anni ’80 è segnata dalla nascita di importanti sezioni lontane dal Friuli, con nuclei a Milano (cresceranno a tal punto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per tutta la Nord), Treviso, Conegliano, Padova e nelle Marche. La curva riesce a rialzare la testa sul finire del decennio: ’88, ’89 e ’90 sono anni ottimi per la Nord, che cresce numericamente nonostante il calo generale di pubblico. Nella partita della promozione in A contro il Genoa, più di duemila ultras colorano la curva. La “Brigata” raggiunge il suo apice e la sua luminosa ascesa, stroncata solo dalla morte del suo carismatico e indiscusso leader Paolo. Tutti gli ultras ricordano in seguito Paolo: per molto tempo il suo nome è stato scandito prima di ogni gara e lo striscione “Ubi nos ibi Paulus” (più o meno “dove ci siamo noi c’è Paolo”), sempre esposto in casa e fuori, a testimonianza della riconoscenza che la Nord riserva nei suoi confronti. Nel dicembre ’89 nascono i “Nord Kaos”, da ragazzi del medio-alto Friuli, con capisaldi a Cividale, Tarcento e Tolmezzo, che portano una ventata di novità al movimento ultras bianconero, caricandosi sulle spalle quasi da soli il peso delle trasferte al Sud, dove i friulani erano fin lì stati un po’ latitanti, e colorando la curva con numerose bandiere a due aste. Sui loro vessilli appare spesso l’aquila friulana per esternare in modo evidente l’attaccamento alla terra madre e l’orgoglio di appartenere a una “piccola patria”. L’inizio degli anni ’90 è contraddistinto anche dalla parentesi “North Boys”, un gruppo di giovanissimi che prova a proporsi come forza alternativa, con scarso successo causa la tipica irruenza giovanile. Il decennio inizia con l’altalena tra Serie A e B, finché nel ’96 l’Udinese non entra in pianta stabile nel gotha del calcio italiano, inanellando, tra il ’97 e il 2000, piazzamenti da grande squadra: rispettivamente quinta, terza, sesta, ottava, con ingresso in Europa. Intanto, nel ’92, nascono i “Bisiachi” (gruppo proveniente dall’Isontino goriziano) e, nel 1994, i “Friulani Al Seguito” (dalle ceneri dei “North Boys Udinese”), che insieme ai “Nord Kaos” e ad altri gruppi “spalla”, rivitalizzeranno la Nord, portando nuova linfa e una ventata d’entusiasmo: un miglioramento sia estetico che numerico, aiutato dagli ottimi piazzamenti della squadra, un calore sconosciuto al tifo friulano, da sempre caratterizzato da una sorta di freddezza. Un pubblico spesso tiepido, poco passionale e partecipe, troppo umorale e legato all’andamento della squadra, un tifo penalizzato per molti anni dall’assurda divisione in due parti della curva (il biglietto d’ingresso nella parte di curva più vicina ai distinti costava davvero molto). Nel ’95, dalla provincia di Pordenone, nascono gli “Ultras Destra Tagliamento”, sorto dalla fusione delle sezioni pordenonesi degli H.T.B. e dei N.K., che poi cambiano nome in “Ultras Udinese 1995”, cambio dovuto al fatto che, nel corso degli anni, confluivano all’interno del gruppo ragazzi risiedevano al di fuori della destra Tagliamento, il maggior fiume che bagna il Friuli. Nel ’96 si creano i “Supporters Bassa Friulana”, nati dalle ceneri della “Brigata”, scioltasi nei primi anni ’90, che comprendono varie compagnie paesane della bassa. In questi anni si registra anche la presenza del gruppo “Legione”. Con il nuovo millennio, la Nord comincia a registrare cali d’affluenza. Nel 2001 la squadra, pur “solo” dodicesima in campionato, vince la Coppa Intertoto e arriva in Semifinale di Coppa Italia. Nel 2002 per la squadra arriva solo il quattordicesimo posto, mentre nell’estate 2003 nasce l’attivo ed eclettico “Collettivo IncUdine”, gruppo della bassa friulana. Nel 2004/05 l’Udinese compie un autentico miracolo sportivo, arrivando quarta in campionato, quindi qualificandosi per la Champions League, ed arrivando in semifinale di Coppa Italia. Nel luglio 2005 si sciolgono gli “Ultras Milano”, e il 28 febbraio 2006 anche i “Nord Kaos”, purtroppo, alzano bandiera bianca. La curva non ha più divisioni e reticolati, ma molti frequentatori della Nord sono semplici
tifosi, solo una minoranza è composta da ragazzi che pensano ultras. La tifoseria udinese, insieme a quella del Chievo Verona, fa incetta di premi per il Fair-Play, grazie alla sua condotta esemplare, sia in casa che in trasferta, anche se non mancano episodi poco piacevoli, come l’aggressione a un gruppo di napoletani giunti a Udine nel 2009/10, che provoca violenti scontri. La squadra va a mille e dopo due decimi posti, tra il 2005/06 e il 2008/09, centra una semifinale di Coppa Italia nel 2009/10 (solo 15^ in campionato), e nel 2010/11 il quarto posto in Serie A, che vuol dire di nuovo Champions League. La bella annata rende la tifoseria molto partecipe, in casa e fuori, dove è spesso seguita da un buonissimo numero di ultras, soprattutto nelle trasferte di Cesena (almeno duemila unità), Brescia e Roma, nelle quali sfoggiano prove di sostanza, bellissime macchie colorate, apprezzabile stile e portamento. Bello anche il tifo nell’incontro che chiude la stagione, in casa col Milan, all’ultima giornata. Il gruppo “Friulani al Seguito” però preferisce autosospendersi per poi defilarsi, stabilendosi nella parte alta della curva. Sempre sotto la sapiente guida di Francesco Guidolin e con la famiglia Pozzo al timone, oltreché, soprattutto, con una incredibile rete di talent scouts, capitanata dall’ex giocatore dell’Udinese Andrea Carnevale, che riesce a scovare carneadi sconosciuti in giro per il mondo, pagandoli pochissimo, per poi valorizzarli e rivenderli a peso d’oro, i bianconeri centrano incredibilmente un terzo e un quinto posto nel 2012 e 2013, non superando però mai i Playoff di Champions League. Il tifo non sempre per la verità è all’altezza della squadra, con la curva che rimane senza un vero gruppo di riferimento, ma comunque, soprattutto nelle trasferte europee, è sempre di buono spessore. Nel 2013/14 l’Udinese arriva 13^ e in semifinale di Coppa Italia, ma viene eliminata nei Playoff di Europa League. In questi ultimissimi anni la curva Nord fatica a reggere il confronto, soprattutto numerico, in Italia e in Europa. In quest’ultimo periodo sono appese le pezze “Tarvisio”, “Tarcento” e “Tolmezzo” (dopo lo scioglimento dei Nord Kaos alcuni ex-componenti si rappresentano dietro le pezze dei luoghi di provenienza). Da registrare in questo periodo la nascita di nuovi gruppi come “Patria Udinese”, “Briganti Baldassa” e “La Disperata”. L’introduzione della Tessera crea spaccature di veduta all’interno della curva: una parte dei gruppi aderisce al progetto-T.d.t., mentre il restante, tra varie forme di protesta, continua ad andare in trasferta senza tessera, entrando dove possibile, fino all’introduzione della Away Card, che permette a tutti di andare a vedere le gare fuori casa. Nel 2014/15, Guidolin ha il compito di supervisore tecnico e la squadra è affidata all’ex interista Andrea Stramaccioni, ma la squadra, dopo una discreta partenza, non va oltre il 16° posto, con il record negativo di punti conquistati dalla società (41), da quando la Serie A è a venti squadre. Terminato il contratto annuale di Stramaccioni, il club sceglie come allenatore Stefano Colantuono. Nel settembre 2015 si scioglie anche il glorioso gruppo dei “Friulani al Seguito”, non senza rimpianti.
.
Curiosità: -A Udine lo stadio, com’è noto, ha subìto una profonda ristrutturazione: è stata eliminata la pista d’atletica, quasi mai utilizzata, ed avvicinati gli spalti al campo, per offrire una visibilità migliore agli spettatori, e i posti sono tutti a sedere e al coperto. I lavori, iniziati ufficialmente il 5 giugno 2013, proseguiti a lotti, demolendo e ricostruendo nell’ordine la curva Nord, i Distinti e la curva Sud, sono terminati nel dicembre 2015. Adesso lo stadio si chiama “Dacia Arena”, un nome che alla stragrande maggioranza della gente, specie agli ultras della Nord, non piace per niente, perché lo stadio era chiamato “Friuli” in memoria delle 989 vittime del terribile, tragico terremoto del 1976, che colpì la popolazione friulana e i morti del ’76 meritano rispetto. Il progetto dell’Udinese Calcio di abbinare il nome dello sponsor principale degli ultimi anni, “Dacia”, il marchio automobilistico low cost del gruppo Renault, a quello di “Friuli”, è stato bocciato dai tifosi, ed adesso a Udine tiene banco la questione sul nome dello stadio. Il tutto sembra solo una insulsa operazione di marketing e calcio moderno, il marketing che trionfa sul sentimento. La prima partita giocata nel nuovo impianto completato è stata Udinese-Juve del 17 gennaio 2016, che ha fatto registrare il tutto esaurito con oltre 25mila spettatori, con 15mila paganti perlopiù di fede juventina, che occupavano Distinti, Curva Sud e Tribuna, per un incasso di oltre 700mila euro, che rappresenta circa il 3% del costo sostenuto per il nuovo stadio, un risultato affatto male se si pensa che è stato conseguito in un unico match. Lo stadio, pur ridotto nella capienza, verosimilmente si riempierà solo nelle partite-clou, di cartello, mentre i circa 10mila abbonati, con le squadre “normali”, con le cosiddette “provinciali” ci saranno sempre. -Anche nella sfortunata gara con l’Inter, persa 4-0 nel dicembre 2015, la Nord ha fatto fino in fondo il suo dovere, cantando anche sotto una caterva di gol. Ben riuscita la coreografia con le tante bandiere e bandierine all’ingresso in campo delle squadre. -A Modena, col Carpi, il 9 gennaio ’16, è stato dato a sorpresa, con uno striscione, il giusto tributo a un esponente del gruppo “Ultras”, che ha dato e continua a dare tanto per il gruppo e per la curva: 300 trasferte non sono poche! -Alla fine di Udinese-Atalanta, del 6 gennaio ’16, nel parcheggio della Nord, gli ultras si sono ritrovati per bere del vin brulè e mangiare qualcosa, con le offerte che sono servite per coprire le spese per multe e diffide. -Gli “Ultras Udinese 1995” hanno festeggiato con una bella coreografia (e due pullman al seguito), in Torino-Udinese (0-1) del dicembre 2015, il ventennale del gruppo, con diversi stendardi raffiguranti alcune trasferte storiche, con tanto di striscione originale “Ultras Destra Tagliamento” e la scritta “Onnipresenza ventennale”. -Nell’ottava puntata di “Dodicesimo in campo 2015/2016-Secondo Tempo”, andata in onda sull’emittente privata “ReteBrescia – RTB Network” a metà dicembre 2015, si è parlato anche della battaglia degli ultras contro il cambio di nome dello stadio “Friuli”. Ospite in studio l’Avvocato Giovanni Adami, che ha descritto anche la situazione dei “fratelli” degli udinesi di Salisburgo, e la loro lotta contro i soldi della Red Bull. -Un’altra battaglia che portano avanti i ragazzi di Udine è quella per la maglia che deve rigorosamente essere solo bianconera. A tal proposito, a Bergamo, nel marzo 2015, venne organizzata una coreografia con cartoncini bianchi e neri e in basso lo striscione “Per questa maglia storica”. -Sempre sul tema dell’attaccamento ai colori, in Bologna-Udinese del 27 settembre ’15 (6^ giornata) viene approntata una coreografia, piuttosto semplice ma efficace, in cui viene esposto lo striscione “Passano gli anni, gli stemmi e i giocatori…” (con tanti cartoncini con i vari stemmi susseguitisi nel tempo) e, subito dopo, viene aperto lo striscione “…Ma noi restiamo fedeli a questi colori!”. -Anche a Cesena, il 1° marzo ’15, coreografia di un certo spessore con lo striscione “Alfieri di questi colori…”, e sotto tanti cartoncini plastificati con la scritta “1896”. -Bella trasferta quella di Verona con l’Hellas, del 18 ottobre 2015 (8^ giornata 15/16), affrontata in discreto numero, in cui è stata preparata una coreografia con diverse bandiere e stendardi. -Nell’estate ’15 è giunto alla 14^ edizione il torneo “Ultras liberi”, articolato in due giorni, che ha visto la presenza, oltreché dei gruppi di Udine, di tifoserie gemellate e amiche. Il torneo riscuote sempre, tutti gli anni, un buon successo di partecipazione. -Rimarrà impressa per sempre nelle menti dei friulani la trasferta di Torino allo “Juventus Stadium”, nella prima giornata del campionato 15/16 in corso, in pieno agosto, che vide l’Udinese, seppur con un po’ di fortuna, battere (1-0) con un gol di Thereau i padroni di casa. I friulani erano circa 150, di cui oltre 50 ultras, che, compatti e massicci, dettero vita a un bel tifo per tutti i 90 minuti e alla fine “abbracciarono” la squadra per la storica vittoria. -Daspo di 5 anni nei confronti di un tifoso udinese di 29 anni di Campoformido, comminato dopo la partita Udinese-Empoli (1-2) giocata nel settembre ’15, già denunciato per violenza, minaccia e oltraggio a pubblico ufficiale e sanzionato per ubriachezza. Con il pretesto di contestare la squadra per la sconfitta, ha tentato un’aggressione fisica a poliziotti e carabinieri, impedita solo dall’intervento di altri tifosi che l’hanno bloccato. -Nell’aprile 2015, i ragazzi che frequentano gli istituti superiori cittadini hanno attaccato in giro striscioni quali “Tifa l’Udinese insieme a noi, è la squadra della tua città”. -Sabato 31 gennaio 2015, nell’immediata vigilia del match casalingo con la Juventus, 2^ giornata di ritorno 14/15, è stata organizzata, al RetroGusto Enofficina, in centro a Udine, con buon successo, la seconda edizione dell’”Aperitivo Bianconero”. Chi indossava un capo dell’Udinese aveva birra o spritz Aperol a 2€. La prima edizione si era svolta nell’aprile 2014, come sempre al grido “I primi veri bianconeri in Italia!”. -Le pezze con su scritto “Pecore Nere” e “Black List”, sempre presenti in casa e fuori, che hanno fatto il suo esordio in Torino-Udinese del 19 ottobre 2014, sono riconducibili ai gruppi non aderenti al progetto tessera del tifoso, vale a dire “Friulani al Seguito”, “Collettivo IncUdine”, “Ultras Udinese 1995” e “Supporters Bassa Friulana”, e sostituiscono la precedente “No art. 9”, viste le vicende legate ad essa nelle ultime trasferte (vedi Lazio-Udinese) in cui era stata portata, ma il significato rimane lo stesso. -I tifosi dell’Udinese hanno dimostrato, ancora una volta, di essere particolarmente vicini e sensibili alle popolazioni vittime di calamità naturali. Gli ultras bianconeri, infatti, si sono dati da fare per raccogliere materiale in favore della gente ligure colpita dall’alluvione del 2014, dando vita a una raccolta di fondi e di ogni genere di roba di prima necessità, nelle gare interne contro Atalanta e Genoa del 26 ottobre e 2 novembre 2014, e il 29 novembre cinque ragazzi della Nord si sono recati a Montoggio (Ge), per consegnare il materiale raccolto. Sul posto, grazie ad alcuni contatti dei ragazzi, è stato acquistato, sempre grazie alle offerte, altro materiale, custodito poi in un deposito, a disposizione delle famiglie più danneggiate. -I gruppi “Friulani al Seguito”, “Ultras Udinese 1995”, “Collettivo IncUdine” e “Supporters Bassa Friulana”, in occasione della gara Udinese-Empoli, 1^ giornata del campionato in corso, disputata il 31 agosto 2014, in attesa che fosse sottoscrivibile l’abbonamento anche da parte dei possessori della “Away Card”, nell’attuale situazione di disagio per il rimodernamento dello stadio “Friuli”, hanno voluto manifestare, pur fuori lo stadio, la loro presenza e il loro
sostegno alla maglia, anche a costo di farlo fuori dallo stadio, su una collinetta adiacente lo stadio. Una manifestazione pacifica di passione che avrebbe meritato ben altra considerazione, invece degli articoli apparsi sui giornali locali l’1 e il 2 settembre, riportanti titoli quali “Protesta degli Ultras, c’è il rischio Daspo”, sono stati alquanto ridicoli. -Una ventina circa gli ultras udinesi presenti per Watford-Udinese a Vicarage Road, amichevole estiva “in famiglia” (i Pozzo sono proprietari anche del Watford, oltreché degli spagnoli del Granada), che chiude la preparazione al campionato 2014/15 della squadra inglese. Curioso lo striscione “Ci penso io in terra inglese a diffondere la fede x l’Udinese”. A fine gara solo tre giocatori dell’Udinese vanno a ringraziare i loro tifosi presenti. Peccato solo che il giorno dopo un quotidiano nazionale sia più interessato a stigmatizzare i cori contro i napoletani. -Con una coreografia intelligente, semplice ma di stile, fatta di tanti stendardi con su scritto gli innumerevoli anticipi e posticipi dell’Udinese durante l’anno, e le scritte “To be continued…” e “T’immagini se fosse sempre domenica…”, parafrasando una nota hit di Vasco Rossi, gli udinesi hanno chiesto, in casa col Livorno, nel maggio 2014, che si giochi sempre la domenica alle 15. -Interessante iniziativa dei gruppi “Friulani al Seguito”, “Ultras” e “Supporters”: una loro delegazione è stata ospite, nella primavera del 2014, di una scuola superiore della bassa friulana. Per gli ultras un’esperienza del tutto nuova, un ritorno tra le mura scolastiche per portare la voce diretta degli ultras in un’assemblea studentesca. Una panoramica generale del movimento ultras è stata fatta, innanzitutto, proiettando il documentario “e noi ve lo diciamo”, davvero ben fatto, che mostra in modo chiaro e trasparente qual è la mentalità ultras nelle sue varie sfaccettature. La delegazione ha risposto a tutte le domande che le venivano poste dagli studenti, ed è stato facile portare avanti la discussione, spaziando tra molti argomenti che spesso non vengono mai menzionati dai media: la mentalità, le regole e i comportamenti del movimento ultras, la violenza, le amicizie, le rivalità, la solidarietà…Una discussione a tutto tondo che ha interessato e coinvolto in maniera stupefacente la platea dei giovani e anche i professori, ai quali sono stati portati numeri più o meno recenti della fanzine degli “Ultras 1995”, per dare ulteriori informazioni sul mondo ultras, che sono presto andati a ruba. Un’iniziativa da ripetere che ha avuto un successo ben oltre le aspettative. -Insolito posizionamento del settore ospiti, nel marzo 2014, a Milano con l’Inter: con il biglietto di terzo anello (22 €. più prevendita!!), gli udinesi sono stati collocati al primo anello blu, occupato in gran parte da sostenitori locali, separati solo da un cordone di steward. -Nel gennaio 2014, dopo tre anni, grazie alla sottoscrizione della “Away Card” lanciata dalla società, a Parma, per la prima volta dopo tre anni, gli udinesi tornano in trasferta in campionato senza restrizioni. Per l’occasione viene organizzata una minicoreografia col messaggio “No art. 9”, per ribadire il proprio no a quella che di fatto risulta essere una “seconda diffida” per chi, pur avendo già scontato la propria pena con il Daspo, per i 5 anni seguenti alla notifica dello stesso non può ottenere, l’ormai quasi svuotata da ogni contenuto, tessera del tifoso. L’Away Card, l’alternativa alla tessera del tifoso, che permette di ritornare liberamente in trasferta al popolo udinese, è stata una battaglia vinta dalla curva Nord, iniziata tempo prima e diventata finalmente realtà. -Bella presenza a Firenze nel 13/14, per la semifinale di ritorno di Coppa Italia: “formaggino” quasi pieno, alcuni fumogeni accesi, lo striscione “Avanti” e tanti cartoncini plastificati con la scritta “Udinese”. -Fece tanto parlare di sé la vicenda riguardante l’unico tifoso friulano, presente nel settore ospiti dello stadio “L.Ferraris-Marassi” di Genova, al seguito della propria squadra contro la Sampdoria, nel match di campionato di lunedì 10 dicembre 2012, che diventò un emblema del tifo sano e corretto, che non conosce ostacoli. Peccato però che, già la sera dopo, iniziassero a girare voci su altri tifosi dell’Udinese, precisamente del gruppo “Collettivo IncUdine”, che non poterono entrare nello stadio, per il solo motivo di non aver quella maledetta tessera, controllati a vista dalla Questura. Ed ecco che il simbolo del calcio sano e pulito diventano loro, che viaggiavano ad ogni partita esterna dell’Udinese sciroppandosi a volte anche migliaia di chilometri, col risultato ahimè spesso uguale a quello di Genova, e la storia del tifoso solitario diventa simbolo del calcio ottuso e malato, schiavo di divieti e leggi che tutto fanno tranne che andare a beneficio dell’interesse di chi dovrebbero tutelare, i tifosi stessi. La presenza di un solo tifoso ospite in una partita di un campionato, che non sarà più il più bello del mondo, ma sicuramente uno dei più difficili, è roba di cui davvero ci dovremmo vergognare. -Come già accennato un gravissimo lutto colpì la curva udinese il 6 giugno 1993, quando Paolo Di Sarno, per tutti il “Pazzo”, morì in un drammatico incidente stradale, mentre andava alla stazione dove lo aspettavano per la consegna dei biglietti, in vista della trasferta di Roma. Un esempio per tutti, un ragazzo eccezionale, su cui si poteva contare in qualsiasi momento, pieno d’entusiasmo: la nascita del movimento ultras a Udine è anche merito suo. I “vecchi” della curva ricordano tuttora con dolore quei momenti: lui che non arriva, la tragica notizia dello schianto. Era in ritardo all’appuntamento per partire, correva troppo, il sentirsi sulle spalle l’impegno di guidare la curva gli fece perdere il controllo dell’auto, fedele purtroppo al suo soprannome. Il proseguo della giornata venne vissuto in un clima surreale. -Un altro grave lutto colpì la Nord nel gennaio 2007: la scomparsa di Roberto Ciani, conosciuto nell’ambiente ultras come “Feccia”, personaggio tra i più coloriti e folcloristici della curva bianconera, per il suo modo di vivere le partite in casa e in trasferta. Nato e residente a Palmanova, morì in seguito ad un arresto cardio-circolatorio. Nella sua breve esistenza, segnata da innumerevoli traumi e difficoltà, c’era solo vero un motivo di gioia: l’Udinese. Tanti gli aneddoti che lo riguardano, di cui il più significativo risale al 1980 quando, in occasione della gara col Cesena, accese la prima torcia arrampicandosi a oltre 33 metri d’altezza. Roby si era avvicinato presto all’ambiente ultrà, dall’età di 14 anni, e da allora aveva giurato amore eterno all’Udinese. Nella trasferta in casa del Toro successiva alla sua morte, gli ultras bianconeri lo ricordarono con una sua gigantografia riportante la scritta “Roby Feccia is my friend”, e con alcuni striscioni, di cui uno riportante la stessa frase, poi “Il tuo mito vivrà in ognuno di noi, ciao Roby Feccia” e “Inside your sky, you’ll never fly alone. Bye, bye Mr. Gunner” (“Nel tuo cielo non volerai mai solo”). Il gruppo “Ultras 1995” espose inoltre il bellissimo striscione “L’uomo sano è nell’ultras”. -A Roma, sponda Lazio, nel 96/97 lo striscione “Nord Kaos” venne sequestrato dalle forze dell’ordine in quanto recava la scritta “Nord”, proprio nel giorno dei proclami alla Padania di Bossi a Venezia, nonostante tra le fila del gruppo ci fossero molti patrioti. -Per Roma-Udinese, ultima giornata della stagione 1996/97, a coronamento di una stagione indimenticabile per l’Udinese di Zaccheroni, erano presenti 2mila friulani, mentre 20mila tifosi festeggiavano in Piazza I° Maggio il raggiungimento della Coppa Uefa, con un entusiasmo mai visto prima. Nel 1997/98 l’Udinese di Zaccheroni raggiunge addirittura il terzo posto, facendo sognare tutto il popolo friulano, con un tifo davvero all’altezza, che raggiunge la sua
punta più alta nella gara di Coppa Uefa dei 16.i di finale, Udinese-Ajax, del 5 novembre ’97. -Una delle più massicce trasferte, sia per numero (5mila tifosi presenti) che per tifo espresso, in campo europeo è sicuramente quella di Praga con lo Slavia per gli ottavi di finale di Coppa Uefa nel febbraio 2000. -“Una magica notte per un unico grande amore”, è lo striscione che la curva espone per la festa d’addio al campione brasiliano Zico, il giocatore di maggior classe che abbia mai vestito la maglia dell’Udinese, a cui la curva, e gli udinesi in generale, sono a distanza di tanti anni, molto legati. Chi non ricorda quando, nel 1983, la gente udinese scese in piazza per quella che fu un’autentica insurrezione popolare, per reclamarne coi cartelli “O Zico o Austria”, di fronte al parere contrario (“No a spese folli per gli stranieri”) del presidente della Figc Sordillo? Altri idoli stranieri entrati nel cuore degli ultras sono stati Balbo, Sensini, Bierhoff, “el Pampa” Sosa, mentre tra gli italiani si può dire lo stesso di Paolo Poggi, Raffaele Ametrano e Valerio Bertotto. -L’Udinese, pur essendo una delle società più antiche d’Italia, nata nel 1896, ha toccato le alte sfere pallonare per la prima volta nei primi anni ’80, con l’epopea di Zico, poi una lunga decadenza, interrotta però dall’oculatezza e dalla capacità della famiglia Pozzo e di uno staff impeccabile. -Il pubblico friulano è notoriamente freddo e distaccato e quindi i rapporti fra la gente cosiddetta “normale” e gli ultras sono piuttosto tesi. Forse anche nella curva stessa non esiste una grande armonia tra i gruppi. Ultimamente è stato contestato anche il presidente Pozzo, reo di interessarsi più alle vicende delle su squadre all’estero, che all’Udinese. -Bello lo stendardo degli Ultras 1995 “Ultras culture is not for sale” (“La mentalità ultras non è in vendita”). -Sempre esposte le pezze che ricordano ultras scomparsi prematuramente in passato, oltre a “Totalmente dipendente”.
.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Baws: acronimo di Black And White Superstars, primo nucleo della Curva Nord, fondato nel 1980. Uno dei fondatori, Giuseppe Zurco, è morto nel sonno durante l’anno ’99. Zebretta 1896-Falange d’Assalto Bianconera: primo gruppo a nascere a Udine, inizialmente composto da un amici che si ritrovavano al bar “Al Tempio”. “Falange d’Assalto Bianconera” era il primo striscione del gruppo.
.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Nord Kaos: nati nell’89 da una costola degli “H.T.B. sezione Tarcento”, hanno fatto storia del movimento ultras a Udine, con l’aiuto anche di ragazzi di Gemona e Spilimbergo, ma le basi erano già state gettate nel 1987, dopo la retrocessione per illecito. Lo striscione fa la sua prima uscita in un Udinese-Bologna. In poco tempo bruciano le tappe diventando l’ala più creativa e vivace della curva Nord, con le loro bandiere a due asta, dando più che una mano ad “H.T.B”. e “Brigata Ultrà”, portando nuova linfa e una sana goliardia alla Nord, battendosi animatamente anche contro il caro prezzi delle curve. In quegli anni erano direttamente gemellati con genoani, vicentini e con “Mods” e “Facinorosi” Bologna. A questi gruppi erano fortemente legati, in un rapporto che andava al di là dell’ambito calcistico. Si sono sempre contraddistinti per il forte apporto dato alla squadra in casa e fuori. La loro era una delle migliori fanzine ultras. Per il decennale confezionarono uno striscione ricamato a mano, grazie all’aiuto di un’instancabile staff di ragazze. Nel 2000 il gruppo partecipò al “Memorial Vincenzo Spagnolo” di calcio a Torbellamonaca, quartiere di Roma. Il Nord Kaos si sciolse nel 2006 dopo 17 anni di militanza, a causa del mancato ricambio generazionale, dell’eccessiva repressione e della precisa impostazione politica. Babs: nascono nell’83. Nuova Guardia Ultras: nasce nell’83, racchiudendo i ragazzi del quartiere est di Via Riccardo Di Giusto, che, anche se mai ufficialmente sciolto, negli anni non ha avuto seguito. Essendo stato un gruppo di quartiere, dipendeva da come andavano le cose in quella zona, ed essendo ora piuttosto tranquilla e con alto numero di persone anziane, non ha avuto un ricambio ed è praticamente morto negli anni. Brigata Ultrà: costituita interamente da tifosi provenienti dalla bassa friulana, alla quale si sono uniti dal 1991 i B.A.W.S., dato che venivano tutti dalla stessa zona./ Potere Bianconero, Vecchia Guardia, Supporters, Friuli Front, Estasi, Brigata Ansamala, Black Warriors (nati nell’81), Vecchia Guardia, North Boys (nati nel 1989), Alcooligans, Babs Doc, Babs Rasta, Feccia Bianconera, Babs Nucleo Sfatati, Brigata Andrea Barusso.
.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Friulani al Seguito: nascono nel 1994, mettendosi subito in evidenza per la loro voglia di fare, la determinazione nel voler migliorare la curva Nord dal punto di vista sia corale che estetico, puntando su stendardi vintage veramente ben realizzati. Ben presto sono stati presenti on line con un sito Internet accattivante e moderno, che ultimamente aveva lasciato il posto al social network Facebook, tanto di moda in questi ultimi anni. A partire dal 2001 hanno dato alle stampe la fanzine “One Step Beyond”, una delle migliori di ogni tempo in Italia, con grafica e contenuti accattivanti e ben curati, e un’estetica dall’impronta mods, a partire dal titolo, mutuato da una hit della ska-band inglese “Madness”, per passare attraverso la scritta occhieggiante del marchio della mitica Lambretta, fino al nuovo logo. Nel 2011 decisero di autosospendere, a tempo indeterminato, la propria attività, per poi spostarsi nella parte alta della curva, lasciando quella centrale ad altri gruppi di formazione più recente. Nel settembre 2015, probabilmente per problemi interni al gruppo, che sin da subito si era battuto contro il nuovo nome dato allo stadio, o per problemi con altri gruppi, decidono, dopo tante battaglie, di sciogliersi, lasciando di sasso la curva friulana e tutto il mondo ultras./Vecchio Baws, Bisiachi (di Monfalcone, scioltisi nel 2007), Brigata Amsterdam Autonoma, Brigata Feroce, Nukleo Milano, Ultras Milano, Nibals, Boys, C.a.l., Harlem (da ragazzi di Cividale del Friuli), Crazy Girls, Orde Carniche, Rebels Front, Menti Perse, Onda d’Urto (estate ’93), Delizia’s Group Udinese, The Angels, Irriducibili, Legione, Brigata Caio, Senza Tregua, Effetto Collaterale, Piggy Group, Gruppo Nocivo, Colle Trip.
.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Generazione Bianconera, Britain Group, Hangover Klan, Barcollo ma non mollo Spilimbergo.
.
Politica: di destra ma senza manifestazioni propagandistiche, a patto che non s’intenda per politica l’ideale friulano. Il caso-Rosenthal, calciatore israeliano, “accolto” da scritte antisemite sui muri di Udine nel luglio ’89, tipo “Rosenthal go home”, fece però scalpore. L’Udinese lo ebbe in prova ma non lo prese, ufficialmente perché non passò la visita medica per problemi di schiena, ma è stato forte il dubbio che minacce telefoniche alla famiglia Pozzo e varie scritte sui muri, scoraggiassero la società friulana dal prenderlo. C’è in curva anche una componente leghista.
.
Liberi pensieri: “Veronesi conigli” (Udinese-Verona 84/85), “Vr-Ts: duo ebreo” (Ud-Verona 85/86), “Benvenuti in Italia” (Ud-Triestina 87/88), “25-10-87: Trieste trema stiamo tornando” (Bologna-Ud 87/88), “Fam. Pozzo-Mariottini Nedo con voi il nostro sogno si è avverato” (Ud-Genoa 88/89), “Padovano Rabbit” (“coniglio” in italiano; Ud-Padova 88/89), “Bg de soto o de sora ve femo fora” (“Bergamo di sotto o di sopra vi facciamo fuori”; Ud-Atalanta 89/90); “Milanisti friulani rinnegati infami” (Ud-Milan 89/90),“6-6-93 – 6-6-95: Paolo nel cuore” (Ascoli-Udinese 94/95), “Onore a Fabio!!”, tifoso del Cagliari scomparso precocemente (Cagliari-Ud 95/96); “Idris…ma quale televisione, vai a raccogliere il cotone” (Ud-Juve 99/00), “Prezzi popolari…per tifosi miliardari” (Empoli-Ud 01/02), “38.000, neanche vostra madre chiede tanto” (Venezia-Ud 01/02), “La curva Nord non è una prigione, via la rete di recinzione” (Ud-Siena 03/04), “Dal 1896 i primi bianconeri in Italia” (Ud-Juve 03/04), “Nord Kaos, dall’89 l’originale è qua diffidate delle imitazioni” (Ud-Inter 04/05), “Sventola alto il nostro tricolore simbolo di fede e onore” (Ud-Livorno 04/05), “Non scenderemo mai a compromessi noi steward di noi stessi” (Ud-Inter 05/06), “Gli anni che fuggono ci portano via una cosa dopo l’altra, 22.01.2007 forever Roby Feccia 22.01.2009” (Ud-Juve 08/09),“Io non mi tessero” (Inter-Ud 10/11),“’Qui non si molla un cazzo!’ avanti Paolo fino alla verità” (nella prima parte dello striscione la frase pronunciata da Paolo Scaroni all’indomani dell’ultima sentenza del processo a carico di alcuni poliziotti del Reparto Celere di Bologna, che nel settembre 2005 a Verona lo ridussero in coma e invalido al 100%; Udinese-Siena 12/13); “Caso Aldrovandi vergogna senza fine” (Ud-Bologna 12/13), “Art.21 Costituzione: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (esterno stadio, Udinese-Sampdoria 13/14, diritto puntualmente calpestato), “Persino il Vescovo ve lo ha fatto notare: in campo bisogna correre e sudare!” (Ud-Livorno 13/14), “118 anni di storia…vogliamo questa vittoria”, minicoreografia (Udinese-Fiorentina, andata semifinale Coppa Italia 13/14); “Calcio italiano allo sbando…colpa degli ultras…o di chi è al comando?” (Ud-St.Pauli amichevole estiva 14/15), “No Dacia Arena” (Juve-Ud 15/16).
.
Clubs principali: Amis da l’Udinese, Udinese Club Fagagna, Udinese Club Rizzi, Udinese Club Maniago, Udinese Club San Giovanni al Natisone, Udinese Club Roveredo, Sutrio Bianconera, Udinese Club Corgnolo, Udinese Club San Daniele-La Zebretta del Friuli, Arta Terme.