A cura di Claudio “Freccia”
Gruppo principale: Boys S.A.N. (Squadre d’Azione Nerazzurre): i Boys nascono alla fine degli anni ’60 con l’intuizione del mago Helenio Herrera, che introduce il concetto di tifo organizzato, anche in trasferta, da una “scissione” ad opera di alcuni ragazzi dall’”Inter Club Fossati”, creando così di fatto il primo gruppo ultrà al seguito dell’Inter. Il nome è ispirato a “Boy”, un ragazzino dispettoso protagonista di una serie a fumetti pubblicata sul giornale ufficiale dell’Inter. Il primo striscione viene utilizzato fino al ’78, sia in casa che fuori. A partire dal 1977 viene, anche se per poco, utilizzato, unitamente al primo striscione dei Boys, un altro striscione fino al 1979, con la dicitura (udite, udite) “Lotta dura senza paura”. Dal ’79 all’81 viene utilizzato per la prima volta lo striscione con anche la dicitura S.A.N. (alcuni sbagliavano con San Siro…), che finirà in mano atalantina. Dall’81 all’89 viene esposto uno striscione, coi caratteri in giallo stondati che calca tutti i campi in quegli anni, accompagnato al “Meazza” quasi sempre dalla dicitura “Le Furie Nerazzurre”. Dall’88 al ’92 viene usato nelle gare interne uno striscione coi caratteri più piccoli, meno stondati, e un pugnale al centro. Dall’89 a giorni nostri primo striscione realizzato in cerata, per le gare interne, che debutta ad ottobre in un Inter-Bari. Dal 1992 al ’98 viene realizzato uno striscione copia, in taglia ridotta di quello in casa. Dal ’98 ad oggi viene portato un altro striscione quasi uguale a quello precedente.
Altri Gruppi ultras esistenti: –Ultras 1975: il gruppo nasce nel ’75, ma fino al ’79, quando assumerà una posizione rilevante, le apparizioni dello striscione in curva sono sporadiche. Nel ’79, appunto, viene realizzato lo striscione gigante “Forever Ultras”. Gli anni ’80 sono i più belli del gruppo, forse perché anche il clima della curva Nord è diverso. Nel 1995 viene modificata la denominazione, da “Forever Ultras” a “Ultras”, a seguito di una ristrutturazione generale e direttiva. Il gruppo, mantenendo come simbolo un indiano Apache, a metà anni 2000 è portato avanti da nuove leve, che hanno una certa autonomia all’interno della curva. Sono di destra ma contrari a mischiare tifo e politica. –Viking: tra i gruppi più vecchi, essendo nato nel 1984, le cui redini sono state per molti anni nelle mani di gente scafata e esperta, che l’hanno portato a essere un gruppo dal tifo massiccio, determinato, oltranzista. Non facile comunque il ricambio generazionale dello stesso, il cui simbolo ufficiale è lo stemma di Milano sormontato da due asce bipenne. –Irriducibili: il gruppo più oltranzista della Nord nasce durante il campionato 1988/89, esponendo all’inizio lo striscione nel rettilineo, fin da allora con presenza numerosa. Confluiranno in seguito nelle sue fila membri dei disciolti “Skins”, gruppo in eterno contrasto con il resto della curva e continuamente represso dalla Digos. In quest’arco di tempo i “Viking”, che erano al lato sinistro della curva, si spostano nel settore dov’erano gli “Skins”, e gli “Snakes” prendono il posto che era dei “Viking” per circa un anno, poi gli “Snakes” abbandonano il settore e fece una brevissima apparizione il gruppo “Shining”. Nel ’92 gli “Irriducibili” entrano in Nord e continuano a crescere a vista d’occhio, a livello numerico e organizzativo. Nel 1997 avviene la fusione con la “Zona Nera”, dalla quale ereditano il nuovo simbolo, il Muttley (simpatico cane combina guai). Il numero della base aumenta ancora e viene modificato lo striscione da trasferta, coi lati tricolore, ma in alcuni stadi viene esposto “Irr 88”. –Brianza Alcoolica: nasce il 22 novembre1985, fondatori 4 amici di Arcore, anche se già l’anno prima era apparso uno striscione di “prova” nella trasferta di Madrid; ragazzi che frequentano il Bar Spavento a Milano, che decidono un giorno di formare un gruppo tutto loro.
Il nome venne adottato per ribadire la provenienza geografica dei suoi componenti, da una terra a stragrande maggioranza juventina. Al primo anno arrivano subito a quota 280 iscritti. All’inizio la dirigenza dell’Inter non era ben disposta nei loro confronti a causa della parola “alcoolica” presente nella dicitura, tant’è che dovettero usare uno stratagemma, facendolo entrare dall’esterno, issandolo dalla parte dell’ippodromo. Il loro motto: “Mai stati in B”. –Bulldogs: nascono nell’estate 1988, con esordio del primo striscione, in tela con caratteri bianchi, nell’ottobre dello stesso anno, a Verona. Sull’onda dell’entusiasmo, il gruppo vive momenti di splendore fino alla seconda metà degli anni ’90, quando un lento ricambio generazionale ne mette a dura prova la sopravvivenza. I nuovi elementi, dopo un periodo di smarrimento e con l’auto di “Milano Nerazzurra” e, in particolar modo, di un suo esponente di spicco, si riorganizzano riportando il gruppo su buoni livelli: viene realizzato un nuovo striscione, i primi stendardi a due aste e raddoppiano i tamburi. Nella stagione 2004/05 il nome del gruppo integrale è: “Bulldogs Inter Curva Nord Milano”, a rimarcarne lo stretto legame con la curva e la città. –Pessimi Elementi: nascono durante il campionato 2000/01 da ragazzi dall’età media di 20 anni. La scelta del nome è caduta sul “soprannome” attribuitogli dagli spettatori presenti nel settore. Il primo striscione esordisce nel 2001/02 in seconda transenna, sopra “Milano Nerazzurra”. Un nuovo striscione, con un folletto col dente avvelenato, fa il suo esordio in Inter-Modena del gennaio 2003. Dal settembre dello stesso anno prende il posto che era del “Gruppo Ribelle”, acquisendone gli elementi più validi. Da Inter-Livorno dell’ottobre 2005 compare lo striscione attuale. Avevano una forte amicizia con la “Nuova Guardia Milano”. -Milano Nerazzurra: nel ’79 un gruppo di affezionati dei Boys decide di staccarsi e fondare “Potere Nerazzurro”, che si posiziona al centro della curva Nord, con l’intenzione di organizzare il tifo anche dietro la porta. Nel ’79 i Boys si spostano al centro, mentre loro vanno nel settore Distinti, l’attuale anello verde. In quell’anno, in seguito alla morte del laziale Vincenzo Paparelli nel derby romano, sono costretti a cambiare nome, nasce così “Milano Nerazzurra”. Nel 1988 lo stadio di S.Siro viene ristrutturato e il gruppo si sposta nel parterre, ma la posizione risulta infelice e nel ’90 si decide di tornare al secondo anello insieme al resto della curva, mettendo lo striscione accanto a quello della “Brianza Alcoolica”. Nel 1999 viene a mancare Marco, una figura molto importante all’interno del gruppo e comincia un periodo un po’ scuro che finisce nel 2002 grazie alla volontà di ricominciare di alcuni componenti, con nuovi stimoli. –Imbastisci: gruppo nato nel maggio 1993, quando, ai margini dell’allora “Gruppo Perverso”, gravitano alcuni ragazzi nella zona sinistra della curva, guardandola dal campo, che si sgolano per la Beneamata. Tra questi la voce altisonante di quello che poi diventerà il capo storico del gruppo, che era solito incitare la squadra accompagnando le trame offensive dei giocatori gridando “imbastisciii!”: un urlo di battaglia nel quale si riconoscono allegramente in molti, cosicché, in una trasferta a Genova contro il Genoa, viene posata la pietra epocale del gruppo, che i primi tempi contava 50 iscritti, fino a diventare uno dei sottogruppi più considerati della Nord e a sfiorare il centinaio di adepti. –Boys Roma: più che una sezione dei Boys, un gruppo ultrà a sé stante. Tutto inizia dalla volontà di alcuni giovani iscritti all’”Inter Club 11 Stelle”. Da questo nucleo embrionale si formano nel 1979 i “Boys sezione Roma”, persone molto attive con una base d’età tra i 18 e i 30 anni con l’intento di seguire più assiduamente le sorti della Beneamata. A Roma era già presente un gruppo molto noto chiamato le “Pantere Nerazzurre”, che prendeva il nome dal loro capo “Er Pantera”. Sbocciò così una stretta collaborazione tra i due gruppi. La prima volta dello striscione è in occasione del derby di ritorno dello scudetto 79/80, mentre la prima trasferta “vera” avviene a Perugia, nella stessa annata. A San Siro sono collocati alla destra degli Irriducibili (con la curva di fronte), ovvero la parte della curva più vicina alla Tribuna arancio, una posizione scelta da loro e concordata coi “Boys San”. Essendo una sezione esterna hanno ritenuto mettere in prima linea i gruppi di Milano, anche se sono tra quelli più vecchi. Hanno amicizie personali con gli Irriducibili Lazio. Contrariamente a quanto fanno le sezioni d’altre squadre, che, furbescamente, lasciano lo striscione a un loro amico e poi se ne stanno comodamente in poltrona, per poi vantarsi in seguito quando lo vedono in tv, loro rispondono sempre presente. –Squilibrati: da qualche anno ormai in curva, agiscono nella zona centrale, vista dal campo, tra gli “Imbastisci” e i “Pittbull”. –Pitbull: agiscono ormai anch’essi da diversi anni nella zona a centro-destra, guardando la curva, vicino ai “Fò de Cò” e “Squilibrati”. Mentalità destroide. –Fò de Cò: nasce nell’estate 2000 da ragazzi della Valcamonica che già da qualche anno militano in Nord. Gruppo unito e compatto il cui nome, in dialetto camuno, significa “Fuori di Testa”. Striscione sistemato sopra gli Irriducibili. Comprende anche ragazzi di altre provincie. –Gruppo Marche: provengono da questa regione ma sono praticamente dappertutto giochi l’Inter; si collocano nella zona destra guardando la curva, vicino ai “Boys Roma” –Cuore Nero Sangue Blu: occupano da alcuni anni la seconda transenna sopra gli Irriducibili, di cui sono un sottogruppo, accanto ai “Fò de Cò”. –Old Fans-Gate 3: gruppo attivo e dinamico nato nel 2015, che occupa il primo anello della Nord, zona sinistra guardando la curva, vicino all’inizio delle poltroncine della Tribuna. Bamba Crew: pezza sottogruppo dell’Old Fans. Riviera Berica-Quelli del Mojito Zongare: gruppo-club, accanto all’Old Fans, alla sua destra guardando la curva. –La Milano da Bere: striscioncino presente ormai da diversi anni tra gli Irriducibili e i Viking. –Atttiliani 1972: pezza sopra lo striscione “Viking”, rappresentano la vecchia guardia della Nord. Delirio Nerazzurro: sottogruppo di costituzione abbastanza recente. Banda Bagaj: agiscono in curva Sud secondo anello da diversi anni, esperienza decennale. Möves Bagaj: sottogruppo nato da poco (15/16) della Banda Bagaj. Inter Supporters: piccolo gruppetto nato quest’anno, nel 2016, che fa la sua comparsa in curva Sud primo anello.
Stendardi che si rifanno a piccoli gruppi: Paperino Group Savona, Cassolo Sbronza, G23 Lodivecchio, Sezione Disagio, Pirati Nerazzurri, Matelica Group, Instabili Foligno al Seguito, Gruppo Gillette, I colori di famiglia.
Siti Internet: www.curvanordmilano.net
Settore: Curva Nord, tranne Banda Bagaj e Inter Supporters, in Curva Sud.
Amicizie: –Lazio: gemellaggio di antica data, molto sentito, assopitosi un po’ negli anni di Serie B della Lazio, ma che riprende vigore con il loro ritorno in A e si rafforza ulteriormente nella finale di Uefa 90/91 contro la Roma, quando all’”Olimpico” accorrono molti laziali al fianco degli interisti ed alcuni di loro vanno pure a Milano al ritorno. In Inter-Modena 02/03 la Nord espone “Non puoi spezzare le ali alle aquile laziali”. Passato alla storia lo striscione “Un saluto romano alla vera Milano”, all’incirca di fine anni ’90-inizio 2000. Nel 2003/04 a Milano l’amicizia si rinsalda ancor di più, con numerosi cori di stima e d’affetto reciproci e lo striscione “Toffolo libero!” (esponente di spicco degli “Irriducibili Lazio” implicato in brutti giri della malavita romana) in curva Nord. A scalfire il gemellaggio non c’è riuscito nessun evento, né il famigerato 5 maggio (di cui parliamo nella sezione “Curiosità”), né il passaggio di Mancini dalla panchina laziale a quella interista, né altri incroci più recenti. Delegazioni delle due tifoserie vissero insieme la vigilia della sfida del 2004/05, coi laziali che esposero “La Nord saluta gli amici interisti”. Uno dei punti più alti del gemellaggio è stato senz’altro quando, in Inter-Lazio 08/09, la Nord allestì una coreografia con la scritta “Gabriele”, fatta di cartoncini blu su sfondo di cartoncini bianchi, tricolori ai lati e, in balaustra, la scritta “Sarai sempre con noi”. A precedere la gara anche un discorso di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, sotto la Nord interista, sul luogo dove da anni le due tifoserie si scambiano materiale e saluti prima di ogni incontro, con alla cancellata attaccato lo striscione “Nel ricordo di Gabriele l’abbraccio della Nord a Cristiano Sandri”. Durante la gara esposta anche la scritta “Gli anni passano il rispetto cresce: onore all’unica curva di Roma”. A San Siro, nel 2009/10, gli interisti espongono il messaggio “Passa il tempo, passa la gente, la nostra amicizia rimane, la Nord abbraccia i fratelli laziali”, con i biancocelesti che rispondono con “1989-2009: da amici a fratelli Ave Curva Nord”. Altro momento clou dell’amicizia si ha nel maggio 2010 in Lazio-Inter (0-2), quando tutto l’”Olimpico” tifa Inter, per una vittoria decisiva nella lotta con la comune rivale Roma per il titolo. Passato alla storia lo striscione “Oh noo” dei laziali al momento dello ‘0-1’ e gli stendardi “Scudetto game over” e “Scansamose!”. Laziali in Lazio-Inter 11/12: “Noi e voi ‘il ventennio’ d’amicizia”. Numerosissime le visite e i “favori” reciproci. Vessilli laziali in Inter-Juve 13/14. “Avanti fratelli laziali!!!”, da parte interista e “Nella buona e nella cattiva sorte uniti fino alla morte, saluti all’unica curva di Milano”, da parte laziale, in Lazio-Inter 13/14. Rinsaldato il gemellaggio trentennale in Lazio-Inter (1-2) del 10 maggio 2015, quart’ultima giornata, con la Lazio in piena lotta-Champions, i laziali che propongono “Battiamo le mani ai fratelli dei laziali”. Pezza laziale in Inter-Lazio 15/16. –Varese: vecchia amicizia, coltivata già a fine anni ’80, più strettamente tra “Boys San Inter”, “Viking Inter” e “Blood Honour Varese”. Un vero patto d’acciaio, con continue visite reciproche, specie negli ultimi anni, dettato dalla stessa connotazione politica fortemente destroide. In Varese-Cesena 13/14 esposto lo striscione “C.N. ‘69”, accompagnato dallo striscione “Onoriamo la vera Milano”. Inoltre lo striscione “B.H. Varese” è stato presente in Como-Inter 02/03, Inter-Roma, ritorno finale Coppa Italia 2005, e Inter-Saint Etienne di Europa League 2014/15. Ogni anno una delegazione di ultras interisti partecipa al torneo di calcio a 7 in memoria di Claudio Meggiorin, barista di Besano (VA), tifoso di entrambe le squadre, ucciso a coltellate nel giugno del 2005 nei pressi del locale che gestiva. I “Viking” nel 2009 regalarono una targa ai varesini con su scritto “La nostra Amicizia non la rompe nessuno, Bentornati in C1!!!”. Presenza striscione “CN ‘69” a Verona, semifinale Playoff per la A 11/12, e con la Samp, sia all’andata che al ritorno, finale Playoff per la A, solito anno. Gli interisti esposero in Inter-Fiorentina 14/15 lo striscione “Ultras Varese non mollare mai”. Presenza interista a fianco dei varesini in Varese-Lomellina del dicembre 2015. Striscione “B.H.” 98 dei varesini in Inter-Bologna e Inter-Juve 15/16. –Valencia: bella amicizia internazionale. Striscioncino “Ultras Yomus” Valencia in Inter-Roma 05/06, Genoa-Inter 07/08, Inter-Atletico Madrid Supercoppa 2010 a Montecarlo, Inter-Milan 12/13. Visita interista numerosa al “Mestalla” di Valencia per Valencia-Dinamo Kiev, Europa League 13/14. Fuori dallo stadio gli interisti vengono accolti col bellissimo striscione in italiano “Ottobre del 2004. E’ l’inizio di una amicizia vera. Benvenuti a Valencia fratelli della CN 69”. Alla Festa della Nord 2012 presente la pezza “Curva Nord Valencia”. Per Inter-Verona del novembre 2014, la Nord espone lo striscione “2004-2014: da 10 anni fieri di avervi al nostro fianco, Ultras Valencia e Ultras Inter uniti per sempre”, con gli spagnoli presenti in Nord con tanto di striscione; gridati cori reciproci di rispetto e amicizia. Striscione “Yomus” anche nel derby d’andata 14/15, in Inter-Fiorentina 14/15 e in Saint Etienne-Inter, Europa League fase a gironi 14/15. In Valencia-Lione, fase a gironi Champions League 15/16, del 9 dicembre ’15, una delegazione di ultras interisti era presente a fianco degli spagnoli, i quali avevano confezionato lo striscione “Benvenuti fratelli bienvenus nos frères”. Presenza interista coi valenciani anche in Monaco-Valencia, qualificazioni Ch. League 15/16. –Liverpool: la Nord, in occasione di Inter-Tottenham H. 2010/11, ospitò una rappresentanza della famosa “Kop” di Liverpool, di passaggio a Milano per la trasferta di Napoli in Europa League. I tifosi dei Reds avevano chiesto agli interisti di poter esporre dei ringraziamenti per il coach Benitez che, prima di lasciare Liverpool per l’Inter, aveva donato in forma anonima la somma di 96.000 sterline all’associazione “Vittime di Hillsborough”. Gli striscioni erano: “Justice for the 96” e “Grazie Rafa, gentleman justice”. Bandiera del Liverpool presente in più occasioni, ad esempio in Juve-Inter 12/13. In Inter-Rubin Kazan, fase a gironi di Champions 12/13 esposta la frase in inglese “Hillsborough: justice the 96, may they rest in Peace” (i 96 possono riposare in pace). –Nizza: bel rapporto d’amicizia sempre più forte. In Inter-Saint Etienne, match di Europa League, fase a gironi 2014/15 presente lo striscione “Popolaire Sud 1985” dei nizzardi, rivali dei “verdi” del St.Etienne. Presente drappo del Nizza in Inter- Milan, Inter-Roma e Sampdoria-Inter, rispettivamente nell’aprile, nell’ottobre e nel marzo 2015, oltreché col Celtic in Europa League 14/15, all’andata e al ritorno. –Millwall: simpatia in passato. Bandiera della squadra londinese esposto in Inter-Milan 05/06.
Ex-gemellaggi/amicizie: –Verona: vecchio legame nato intorno ai primi anni ’80, forte e sentito, tanto che, nella cavalcata trionfale interista alla Coppa Uefa 90/91, lo striscione delle “Brigate Gialloblù” Verona era sempre sopra quello dei “Boys San”. L’amicizia si basava sul comune odio verso Juventus e Milan, lo stesso legame (una volta) coi fiorentini e la politica di estrema destra. E, col passare del tempo, anche per gli stessi pessimi rapporti coi napoletani (amici dei milanisti fino all’88), gli scudetti clamorosamente persi dal Milan al “Bentegodi” di Verona, nel 1973 e nel 1989, e la nuova amicizia politica coi laziali. Insomma, sembrava un patto indistruttibile. I veneti dettero il loro contributo soprattutto nella finale-Uefa con la Roma e gli interisti a Verona nello spareggio per la Champions contro il Parma nel 2000. Il gemellaggio cominciò a barcollare in Verona-Inter 96/97, con segnali inequivocabili: dal settore interista si levò un “Verona, Verona”, ma la curva veronese rispose con un “Inter, Inter” piuttosto tiepido. Gli interisti erano presenti in buon numero insieme ai veronesi nella gara del “Meazza” col Milan di quell’anno, ma una parte della tifoseria scaligera non desiderava più il gemellaggio. Tra le motivazioni, lo scarso appoggio dato ai veronesi nel derby col Chievo dell’anno prima. Non ci fu il tradizionale scambio di sciarpe, l’amicizia rimase tra i vecchi capi. Dopo questi malintesi l’amicizia continuò per un certo periodo, infatti in Inter-Verona 99/00 viene esposto lo striscione “BerntonAti Hellas”. Il gemellaggio viene definitivamente rotto con il blitz interista di una dozzina di elementi, minacciosi e con lame ben in vista, sotto la Sud scaligera, a meno di un’ora dall’inizio di Verona-Inter 01/02. Un drappello di veronesi si contrappone con le cinghie, una decina di lunghissimi secondi e la polizia interviene. Nessuno si fa del male, la tragedia viene solo sfiorata. Sembrava impossibile come si potesse essere arrivati alle lame tra tifoserie che erano gemellate fino a poco tempo prima. –Sampdoria: vecchio legame, nato alla fine degli anni ’70, grazie anche a molte amicizie in comune. Nello spareggio per la Uefa contro il Milan, giocato sul neutro di Torino nell’87, gli interisti affiancano i doriani, andando nella loro curva; a Genova, nell’88/89, esposto dai nerazzurri lo striscione “Ultras Tito, Boys amici per sempre” e l’anno dopo, sempre in terra ligure, i padroni di casa espongono un “Benvenuti Campioni d’Italia!”, anche se nella partita-scudetto del 90/91 Inter-Sampdoria (0-2), molti interisti fischiano i cori dei doriani, che visto l’andazzo, tirano fuori dal cilindro la scritta “Ultras-Boys amici…oltre i fischi!”, sbalordendo San Siro, che applaude in parte, ma il modo rocambolesco e contestato col quale perde l’Inter fa sì che nel dopopartita vi siano strascichi e incidenti anche seri. Segue un periodo di freddezza nei rapporti, preludio alla fine del gemellaggio. –Fiorentina: antico legame risalente agli anni ’70-’80, quando le due tifoserie erano legatissime, grazie all’avversione comune verso milanisti e juventini, e alle similitudini di pensiero; pian piano si sono allontanate, soprattutto per il caso Berti, forte giocatore passato dalla Fiorentina all’Inter nell’estate ’88, fra tante polemiche, e per un atteggiamento non proprio gradevole, assunto da alcuni gruppi viola, tipo l’Alcool Campi, nei confronti degli interisti, sempre legato all’affare-Berti, cosicché, dai primi anni ’90, le partite tra Fiorentina e Inter sono sempre state considerate a rischio. –Bari: il gemellaggio coi baresi nasce quando l’Inter gioca sul neutro di Bari, al vecchio “Delle Vittorie”, causa squalifica di S. Siro per gli incidenti con l’Austria Vienna, la sfida di ritorno dei 16.i di finale di Coppa Uefa 1983/84 Inter-Groningen (5-1, dopo il 2-0 a favore degli olandesi all’andata). L’Inter è sospinta da un calorosissimo e numeroso pubblico (quasi 40mila spettatori), che viene poi ringraziato con striscioni a San Siro nella partita successiva, quali “La curva Nord ringrazia Bari” e “I Boys ringraziano i tifosi di Bari”. L’amicizia poi va spegnendosi piano piano, anche per le diverse categorie che affrontano le due squadre, raggiungendo il punto più basso con il furto dello storico striscione “Boys San”, sul finire degli anni ‘90, quando ultras baresi si infiltrano tra gli interisti e, approfittando di uno zaino incustodito contenente lo striscione “Boys” da trasferta, lo portano via consegnandolo ai capi della curva. Venne portato dai baresi a Milano con uno stratagemma insolito e curioso: pezzi dello striscione erano stati prima tagliati, poi ricomposti col metodo della cerniera, visto che tale striscione era ricercato dalla polizia. Lo striscione, dopo San Siro, viene nuovamente esposto in Bari-Inter 98/99. Gli interisti, infastiditi, rispondono col messaggio “Ultras Bari parlate di onore e dignità e rubate striscioni con infamità” e la scritta “Stampo africano”, esposta a Bari nel 99/00, parafrasando il noto motto barese “Stampo italiano”. –Cagliari: esisteva un’ottima amicizia con la Nord cagliaritana, nata nell’anno della promozione del Cagliari in Serie A 89/90, quando lo striscione “Boys S.A.N.” comparve a fianco dei cagliaritani a Como, Monza, in terra sarda con la Triestina e in altre occasioni. Ogni incontro tra Inter e Cagliari si svolgeva in un clima amichevole. Il rapporto si è incrinato perché secondo i cagliaritani, gli interisti si sarebbero rifiutati di cercare di recuperare lo striscione “Furiosi”, perso a Cagliari nel 91/92, passato in mano alle “Brigate Rossonere” Milan e se la presero coi “Boys” nonostante gli avessero dato un vecchio striscione delle “B.R.N.”, in mano agli interisti, perché lo striscione non è più saltato fuori. A tutto questo va aggiunta la clamorosa eliminazione in semifinale di Coppa Uefa 93/94, una botta non indifferente per i sardi, considerando che l’Inter, in campionato, era quasi in zona retrocessione e il Cagliari navigava in acque più che sicure, non tralasciando l’episodio che a Milano, in quegli anni, sopra lo striscione “Furiosi” comparse improvvisamente “Wild Kaos Atalanta”, cosa che non ha fatto altro che eccitare ulteriormente gli animi. Poi si è passati all’indifferenza e alla fine del rapporto. –Udinese: gemellaggio nato il 29 aprile ’90 a Udine, ultima giornata di campionato, quando gli udinesi festeggiavano la salvezza con gli interisti, coi friulani inconsapevoli che i risultati all’ultimo minuto fossero cambiati e che la loro squadra fosse retrocessa in B, categoria frequentata nei due anni successivi. Il legame rimane piuttosto saldo per alcuni anni, poi naufraga perché poco sentito. –Cremonese: stima reciproca di vecchia data. A Cremona gli interisti trovano solitamente un ambiente accogliente e quando, nell’agosto ’90, viene giocata a Cremona l’amichevole Parma-Inter, molti grigiorossi vanno insieme agli interisti in curva e qualche gruppo, come i “Road Kids”, espone pure lo striscione, visto che molti erano e sono i ragazzi di Cremona e provincia che frequentano la curva interista. Poi si passa alla totale indifferenza. –Borussia Dortmund: coi tedeschi c’era un vero gemellaggio, poi sfaldatosi. –Lione: c’era una forte amicizia coi “Bad Boys” della squadra francese. –Sturm Graz: c’era una forte amicizia anche coi ragazzi austriaci della “Brigata Graz”. –Catania: rapporto di rispetto e amicizia tra le due tifoserie, sorto quando Walter Zenga era allenatore degli etnei (2008/09), rotto definitivamente in Inter-Catania 10/11, con alcuni insulti da parte nerazzurra, rapporto peraltro incrinatosi già all’andata a Catania. –Sambenedettese: amicizia non sentita, allacciata in un amichevole Inter-Ancona svoltasi a San Benedetto nell’agosto ’90.
Rivalità: –Milan: dopo tanti anni di incidenti gravi, con sangue, accoltellamenti, catene, scontri a San Babila, agguati e guerriglia urbana, gli anni bui del derby della Madunina, nel 1983, per un Mundialito, nerazzurri e rossoneri, rappresentati rispettivamente da Franco Caravita e dal “Barone” Capelli, trovano l’accordo per un patto di non belligeranza, all’insegna del vivi e lascia vivere. Franco gestiva pure un negozio ultrà (la “Bottega del tifo”) insieme a Capelli, nella prima metà degli anni ‘90. Un vero atto di diplomazia che dà subito risultati visibili, visto che per anni al derby la polizia rimane inoperosa e di incidenti non se ne vede neanche l’ombra, logico e normale se si pensa che molte sono le amicizie personali che intercorrono tra i frequentatori delle due curve: ci si conosce bene, al punto che nei big-match si assiste spesso a visite reciproche, ed era quindi stupido continuare a darsele. Per fortuna c’è stata questa inversione di tendenza, pur rimanendo la rivalità, anche feroce, nei cori, negli striscioni, negli sfottò, nella presa in giro, ma solo in questo contesto. In Milan-Inter 96/97 la curva Sud rossonera espone due striscioni di impronta razzista: “rossoneri ebrei? Chiedetelo a Winter” (olandese di colore) e “dieci anni di cori razzisti per avere una squadra di neri, ebrei e sangui misti”. Una presa in giro verso gli ultras interisti che hanno spesso mostrato striscioni di chiara natura antisemita, fatto cori “rossoneri ebrei” o fischiato giocatori di colore, mentre in squadra quell’anno ne avevano quattro. La Nord, per contro, risponde con una grande insegna con la scritta “Internazionale” e tutte le bandiere delle nazioni dei giocatori stranieri dell’Inter di quell’anno, striscione leggibile anche come messaggio d’apertura a un mondo senza frontiere e distinzioni di razza, a quel nome che fu coniato dall’Internazionale Socialista, che il fascismo oscurò nel Ventennio per un italico e meneghino “Ambrosiana”. –Verona: da un bel gemellaggio a una forte rivalità, un odio acerrimo. Tutto è dipeso dalla spaccatura, all’inizio degli anni 2000, in curva veronese, tra le vecchie “Brigate Gialloblù” e la “Banda Loma”, che faceva capo ad Alberto Lomastro. Mentre i primi rimasero in contatto, anche se raffreddato, coi gruppi interisti, gli altri decisero la strada del “soli contro tutti”, rompendo i gemellaggi con Inter, Lecce e Parma e intiepidendo quelli con Samp, Lazio e Cagliari. Dopo l’11 marzo 2001, quando mezzora prima della partita scoppiò una rissa tra veronesi nel settore ospiti, probabilmente tra pro e contro il gemellaggio, fu rottura completa. Piccolo incidente nel dopo Verona-Inter 13/14, con un gruppetto di scaligeri che invita allo scontro i nerazzurri; questi scendono subito dai pullman, ma una forte carica della celere, che causa diversi feriti, li riporta sui mezzi. Alcuni scontri, specie a San Siro, negli anni passati. –Juventus: il “Derby d’Italia” è una classicissima del calcio italiano, dove spesso si sono registrano incidenti, anche piuttosto gravi, in virtù di un’acerrima rivalità, un antico forte odio, acuito dalle famose vicende di Calciopoli, con gli scudetti, vinti sul campo dalla Juve, 2004/05 (poi revocato) e 2005/06 (assegnato all’Inter arrivata seconda), che hanno suscitato un vespaio di polemiche, essendo anche l’Inter, bene o male, coinvolta nello scandalo delle intercettazioni, oltre al caso del trasferimento di Zlatan Ibrahimovic dalla Juve all’Inter, avvenuto nell’estate 2006, che fece molto clamore. Nei tafferugli del 94/95 a Torino gli interisti persero gli striscioni “Nuova Guardia”, preso peraltro quando era appeso alle recinzioni esterne dello stadio da due ragazzi entrati in campo indisturbati, “Viking” e “Irriducibili”. Lo striscione “Viking” fu poi esposto in Curva Scirea. In Inter-Juve 02/03 scontri con tentativi di aggressione coi coltelli. Uno striscione dei “Boys San”, come ricordato in una scritta esposta in curva Scirea per Juve-Inter 2013/14, è nelle mani degli juventini. –Torino: antica rivalità, comunque non fortissima. A Torino, nel 2003, si registrarono scontri tra le opposte fazioni, con anche un paio di granata feriti con coltello. La volta dopo che si rincontrano quindi (2006/07), il clima non è dei più tranquilli, con la polizia che non si fa trovare impreparata, e i torinisti che cercano il contatto coi nerazzurri all’arrivo dei bus provenienti dalla stazione. –Roma: vecchio odio viscerale, acerrimo; rivalità antica quanto violenta. Praticamente ogni volta che le due squadre s’incontravano succedeva qualcosa, con scontri, sassaiole e feriti in varie occasioni. Lo striscione “Aquile Nerazzurre” venne rubato dai romanisti in un Inter-Roma del novembre ’81. Un esempio lampante di quanto scritto è costituito dalla doppia finale di Coppa Uefa 90/91, quando le tifoserie ospiti sono state fatte oggetto di un vero tiro al bersaglio e, anche in tante altre occasioni, l’andazzo è stato quasi sempre il solito: lancio di oggetti, fumogeni e quant’altro, con scene di vera guerriglia urbana. I motivi del forte odio sono da ricercare anche e soprattutto nell’ottica della rivalità tra Milano e Roma: i primi inneggiano a “Milano Capitale”, mentre i secondi sostengono che la capitale storica è e sarà sempre Roma. Un romanista accoltellato nel ’94 a Milano. In Inter-Roma 81/82 viene esposto dalla Nord lo striscione “Roma clubs Dipendenti”, che fa infuriare i giallorossi, con susseguenti gravi scontri tra le due tifoserie. Esposti un bandierone e lo striscione “Boys sez. Mantova”, sistemato in modo che appaia solo la scritta “Boys”, in Roma-Inter 02/03, sottratti ai tifosi nerazzurri nel fatale 5 maggio ’02. –Napoli: una delle rivalità più sentite, storiche; forte odio Nord-Sud, causa l’impronta razzista della curva interista. Basti pensare allo striscione inneggiante al fuhrer tedesco Hitler, issato sulla copertura dello stadio “Meazza”, e l’aereo che sorvolò San Siro durante Inter-Napoli 89/90, con attaccata la scritta “Napoletani ebrei stessa razza stessa fine”. In quella gara un migliaio di napoletani entrò pur sprovvisto di biglietto, gettando oggetti, orinando sugli spettatori sottostanti e bruciando anche uno striscione di un Inter Club. Nell’estate del 1991, fuori da una discoteca di Rimini, in una rissa tra tifosi di Inter e Napoli, viene barbaramente ucciso il milanese Luca Scio, ingiuriato a più riprese da striscioni offensivi dei partenopei, e ricordato dalla curva Nord con lo striscione “Luca: morire a 16 anni per essere interisti…perché?”. In Napoli-Inter 1994/95 un bambino di sei anni è vittima di un fatto increscioso, infatti viene aggredito perché colpevole di indossare la maglia dell’Inter. Dopo l’aggressione interviene il presidente interista Massimo Moratti che lo invita ad assistere alla partita vicino a lui. I “Blue Lions” Napoli rubarono ed esposero diversi anni fa in casa lo striscione “Inter Club Torre Del Greco”.
Per Inter-Napoli 2000/01, la Nord, con lo striscione “23-7-2000: ‘Teste Matte’ gambe in spalla” fa riferimento a una presunta carica effettuata al famoso gruppo partenopeo. –Atalanta: vecchio odio, risentimento; in Atalanta-Inter 95/96, al gol del pari dell’atalantino Morfeo, ebbe inizio un fitto lancio di oggetti tra le due tifoserie, proseguito poi nel Piazzale Oberdan. Dei Boys San lo striscione “Ciao coglioni”. In Atalanta-Inter 84/85 esposto lo striscione “Boys” interista, grattato, in curva atalantina. Scaramucce anche nell’ottobre 1990, a Bergamo, con sassi contro la forza pubblica e lancio di lacrimogeni, anche per prevenire il contatto tra le tifoserie; la situazione non degenera, anche se c’è qualche contuso. Ancora incidenti, sempre a Bergamo, nel 92/93, con scontri tra le due fazioni e tra ultras atalantini e polizia, che risponde con cariche e lacrimogeni. A Milano nel 2000/01 avviene un episodio strano, che farà molto discutere: come in altre occasioni la curva Nord atalantina organizza una scooterata per Milano, che stavolta però finisce direttamente sotto la curva di casa, e si verificano scontri. Gli ultras interisti, provocati, reagiscono e caricano, menando qualche atalantino, a cui vengono rubati degli scooter. Dentro lo stadio, ad un certo punto, sbuca nella curva interista un Booster che viene prima esposto come trofeo di guerra, poi preso a calci e, alla fine, lanciato di sotto. Un episodio che lascia scioccata l’opinione pubblica: l’immagine del motorino in fiamme scaraventato giù fa il giro di tutti i media e per molto tempo la Nord interista sarà messa alla berlina. Anche i milanisti non persero l’occasione di sbeffeggiare i nerazzurri, con striscioni come “Picchiate i motorini, siete una curva di cretini” e “La squadra fa i festini, la velina fa i pompini, alla Nord restano solo i motorini” (Milan-In 00/01). L’anno dopo i bergamaschi rinunciano alla trasferta “motorizzata”. Visto il precedente dell’anno avanti e le scintille della gara d’andata, nella quale gli atalantini accusarono gli interisti di non avere mentalità ultras, il servizio d’ordine è imponente e riesce a tenere a distanza di sicurezza le due tifoserie. –Ascoli: al termine di Ascoli-Inter del settembre ’88, un gruppo di skins interisti, viene fatto passare, per riprendere il proprio pullman, contro ogni logica, sotto la Sud ascolana, proprio quando escono i padroni di casa: ne nasce così un parapiglia generale, con la polizia ferma e, nella confusione, viene colpito brutalmente Nazzareno Filippini, 30 anni, personaggio di spicco del “Settembre Bianconero”, allora gruppo-guida della Sud ascolana, che, trasportato d’urgenza all’ospedale, morirà dopo qualche settimana di agonia. Per alcuni mesi l’episodio destabilizzò i Boys. In quattro furono rinviati a giudizio, processati e poi scagionati per insufficienza di prove. Anzi, chiesero anche il risarcimento danni al Tribunale di Ancona. –Brescia: antica inimicizia, dovuta più che altro al fatto che i bresciani sono gemellati da una vita coi “cugini” milanisti. Tafferugli prima di un Brescia-Inter del ’93. –Como: rivalità vecchia, di vicinato, ma piuttosto sentita; rubato a margine di un’amichevole e successivamente esposto dai comaschi lo striscione “Gruppo Deciso” Inter diversi anni fa. La trasferta di Como, nell’anno dello scudetto dei record 88/89, rappresenta uno degli esodi più massicci in quel periodo degli interisti, che salutano i lariani con l’irriverente messaggio “Tranquilli, oggi non vi picchiamo”. In Inter-Como 87/88 esposto lo striscione rubato “Como Club Muppet Show”. –Cesena: i romagnoli rubarono ed esposero lo striscione interista “Linea Gotica” negli anni ’90. –Austria Vienna: memorabili i pesanti incidenti di Vienna nell’84 in Coppa Uefa, quando gli interisti furono aggrediti con gas lacrimogeni e pallottole di piombo, e al ritorno, a Milano, un tifoso austriaco venne gravemente accoltellato. Ne seguì un vespaio di polemiche. –Parma: vecchia rivalità, comunque non accesa. In un Parma-Inter di fine anni ’80 esposto dagli emiliani lo striscione “Boys San” rubato, seguito dalla scritta “Ma lo ‘San’ le vostre mamme che siete qui?”. –Rapid Vienna: incidenti a Vienna nella gara di ritorno dei 32.i di finale di Coppa Uefa 1990/91, quando ad attendere i nerazzurri si presentò un bel gruppo di austriaci che caricò gli interisti che avevano per scorta solo un poliziotto, nonostante l’Uefa avesse dichiarato il giorno prima ad alto rischio la partita. Gli interisti risposero con veemenza, salvando anche tanta gente che non si aspettava una simile “accoglienza”. I celerini poi, dentro lo stadio caricarono ignobilmente, provocando e arrestando dei ragazzi, che risposero senza paura; ma i “Boys” si sono scatenati solo dopo essere scampati all’agguato tesogli dai viennesi. –Genoa: fin dagli albori del movimento ultras esiste la rivalità coi liguri, inasprita nel periodo in cui c’è stata l’amicizia tra genoani e milanisti; ora l’inimicizia non è poi così sentita. In Inter-Genoa 81/82 esposto lo striscione rubato “Genoa Club Moruzzi”. Bologna: nel marzo 2016, all’arrivo dei primi pullman felsinei, si decide in un attimo la carica scegliendo i mezzi che possano portare gli ultras, e per ben 10 minuti parte una sassaiola e cinghiate ai mezzi stessi, facendo sbagliare strada ad un pullman con l’autista che preso dal panico decide di tirare per Piazza Axum. L’inseguimento è deciso e spiazza le guardie che impiegheranno un bel po’ prima di organizzarsi e riportare la calma. L’inversione del pullman rossoblù, scappato alla carica, viene riportato, tra la scorta delle guardie, al parcheggio ospiti, col risultato di alcuni vetri buttati giù. I bolognesi dentro lo stadio invitano a più riprese i padroni di casa a vedersi a fine partita. Palermo: incidenti in passato. Per Inter-Palermo 12/13, la Nord espone la scritta “Destinazione Milano??? Sì, come l’ultima volta…all’ospedale!”.
Cenni storici: Su suggerimento del Mago Herrera, “Moschettieri” prima e “Aficionados” poi, organizzano in maniera primordiale il tifo a San Siro, una forma di sostegno comunque ben lontana da quella che s’intende oggi. Dall’”Inter Club Fossati” nascono nel ’69 i “Boys San”, che nei primi anni ’70 si schierano dietro lo striscione “Boys 11 Assi”. In seguito viene coniata la denominazione “Boys-Le Furie Nerazzurre”, rimasta fino ai primi anni ’80, anche se, nel 1975, il gruppo era diventato “Boys S.A.N.”, restando così fino ad oggi. Il primo striscione “Boys” viene realizzato nel 1970, facendo esordio a marzo in Lazio-Inter, per poi comparire nell’attuale secondo anello arancio nel mese successivo. Negli anni ’70, periodo pioneristico degli ultras, i “Boys” si distinguono per organizzazione e affiatamento: l’Inter è seguita in quasi tutte le trasferte, anche quelle, epiche per il periodo, di Roma, Napoli e Bari. In questi anni si vengono a creare le prime tensioni coi gruppi ultrà rivali. Principali avversari sono bergamaschi, granata, doriani e, soprattutto, milanisti. Con quest’ultimi gli scontri raggiungevano l’apice della ferocia, in quanto, all’epoca, le due tifoserie erano praticamente attaccate, entrambe all’attuale secondo anello arancio. Nel 1979 i lavori di ristrutturazione dello stadio portano i “Boys” nell’attuale posizione, nel cuore della curva. Gli anni ’80 rappresentano il periodo di maggiore splendore dei “Boys”, anche se a metà anni ’80, alcune vicissitudini, come gli incidenti coi romanisti a Milano e con l’Austria Vienna in Coppa Uefa, sia in Austria che in casa, turbano gli animi dei tifosi. Due ragazzi vengono arrestati, di cui uno è il leader Franco Caravita (numerosi gli striscioni “Franco libero”), che si fa un anno di carcere preventivo prima di essere giudicato innocente: una grave pecca per la giustizia italiana, tanto più che in giro si sapeva che lui era estraneo ai fatti, ma lo scalpore è stato grande in quanto era stato colpito uno straniero e c’era bisogno di un capro espiatorio per non fare brutta figura a livello internazionale. Inoltre nel settembre 1988 avviene la morte dell’ascolano Filippini, che suscita, manco a dirlo, molto clamore. Ma la Nord si sa riprendere, anche se, nel 1997, un’altra losca vicenda getta nel fango la curva nerazzurra: vengono arrestati tre suoi esponenti per traffico di droga, tra cui il “Metallica” e Ceccarelli, due skins famosi anche per i fatti di Ascoli. Una losca storia di cocaina e haschish che, ancora una volta, mette in cattiva luce la Nord, che proprio in quel periodo si stava riprendendo da un periodo, gli anni ’90, buio e apatico. Con un flashback si torna ai primi anni ’80: a causa di dissidi tra i direttivi, avviene la cacciata al primo anello del gruppo “Potere Nerazzurro”, mentre contemporaneamente si fanno largo i “Forever Ultras”. La violenza dilaga, famosissimi gli scontri del 22 novembre 1981 a S.Siro coi rossoneri: l’ondata di violenza non si circoscrive nei giorni del derby, ma si propaga nella vita quotidiana, finché al termine di un derby del Mundialito 1983, caratterizzato, tanto per cambiare, da violenti scontri, si decide per il patto di non aggressione. A livello coreografico avviene una sostanziale evoluzione: i primi fumogeni fanno la loro comparsa e viene realizzato, nel 1985, il primo bandierone copricurva. In questo periodo nascono gemellaggi importanti con veronesi (fino al 2001), fiorentini (fino al 1987) e sampdoriani (fino al 1992). Gli anni ’90 si aprono con la conquista della prima Coppa Uefa, ai danni della Roma. Se negli anni ’80 era stata la violenza a guidare le azioni dei “Boys”, negli anni ’90, con l’avvento delle prime diffide, aumentate, in generale, a seguito dell’omicidio del povero Spagnolo nel 1995, ci si concentra, giocoforza, soprattutto sull’aspetto coreografico della curva. I primi anni sono di transizione: l’inesperienza e, forse, la sottovalutazione di sé stessi, portano a buoni risultati, ma non eccelsi, vista anche la rapida evoluzione, in questo campo, di molti gruppi rivali. La consapevolezza di essere “competitivi”, anche sotto questo aspetto, avviene gradualmente, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi della Nord. La seconda Coppa Uefa arriva nel ’94, contro il Salisburgo, la terza nel 1998, nella finalissima di Parigi con la Lazio. Nel 2001 avviene la rottura del gemellaggio coi veronesi ed anche a livello sportivo, in quella stagione si tocca il fondo: eliminazione nei preliminari di Champions League, estromissione dall’Europa e patetico finale. La Nord, su esortazione di Caravita, che già negli anni ’80 ebbe a fronteggiare la “grana” di una folta presenza in curva di skinheads “neonazisti”, non espone più simboli politici di destra quali svastiche o celtiche, lasciando la “questione” fuori dalla curva, che grazie all’opera di Caravita e dei suoi collaboratori più stretti, si sveglia dal grigiore, dal torpore che l’aveva caratterizzata negli anni ’90, dandosi un nuovo assetto, sia estetico che organizzativo, con la nascita di un unico Direttivo che comprende i gruppi principali. E’ più compatta e coreografica, mostra spettacoli scenografici prima impensabili, raggiunge livelli ragguardevoli per il colore, ma vocalmente non è ancora al massimo. Lo sarà nel 2001/02, per tutta l’esaltante annata, fino al tragico epilogo dell’”Olimpico”; in quel nefasto pomeriggio, la tifoseria nerazzurra mostra tutto il suo potenziale. Nelle stagioni successive non si ripeterà a quei livelli: ci tornerà solo qualche anno più tardi. Nel 2006 il Commissario Figc ad interim Guido Rossi, noto interista, toglie lo scudetto alla Juve, che paga più di tutte lo scandalo Calciopoli (il ds juventino Luciano Moggi viene ritenuto a capo della cupola), e lo assegna all’Inter, che, dal 2007 al 2009, trascinata da Zlatan Ibrahimovic, Javier Zanetti e gli altri argentini vince tre scudetti consecutivi. E col portoghese Josè Mourinho, uomo dal carisma eccezionale, come allenatore dal 2008, voluto fortemente dal presidente Massimo Moratti, conquista nel 2010 il famoso “Triplete” (Scudetto, Champions League, Coppa Italia). Ma la sera della Champions, vinta 2-0 a Madrid sul Bayern Monaco, “Mou” se ne va sulla panchina del Real Madrid per continuare a vincere. La tifoseria nerazzurra è ovviamente al settimo cielo, da anni, ormai da decenni, sognava una squadra così, uno spogliatoio finalmente unito e vincente. In tutti gli stadi è numerosissima, tornando ai livelli del 2002. Ma l’ultima stagione vincente sarà la 2010-2011: con lo spagnolo Rafael Benitez in panchina l’Inter vince la Supercoppa Italiana e il Mondiale per clubs; con il brasiliano Leonardo, alla guida dell’Inter dal 24 dicembre 2010, la Coppa Italia. Seguiranno un sesto, un nono e un quinto posto in campionato, nient’altro di considerevole. I primi due con Stramaccioni (via Gasperini, poi Ranieri), il 2013/04 con Walter Mazzarri. La curva, visto l’andamento della squadra, riabituata ai trionfi, si spegne gradualmente, nonostante l’entusiasmo portato dalla nuova gestione societaria del magnate indonesiano Erick Tohir. La Nord, che in questi ultimi anni, nonostante tutto è molto unita e compatta, però si è stufata di aspettare e nella trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo (1 febbraio 2015) l’ha fatto intendere a chiare lettere. Infatti, al termine dell’incontro, perso 3-1, i supporters nerazzurri hanno rigettato in campo le maglie buttate loro da Guarin e Icardi, due dei giocatori più rappresentativi, con il secondo che risponde in malomodo agli insulti, con frasi tipo “Siete tutti pezzi di m…”, scena emblematica e sintomatica della controversa stagione 2015/16 dell’Inter, con Roby Mancini che spesso non ha saputo che pesci pigliare. Il resto è storia recente, con la chiamata dell’olandese Frank De Boer al posto di Mancini a meno di due settimane dall’inizio del campionato 2016/17.
Curiosità: -Coreografia semplice domenica scorsa, 18 settembre ’16, con due stemmi dell’Inter e la frase in balconata “Sola non la lascio mai”. -E’ morto mercoledì 10 agosto 2016 Walter, storico ultrà interista, uno dei fondatori della Curva Nord. La prima frase che è venuta in mente ai frequentatori della Nord è stata “grazie per averci dato tutto questo”. Pensare che tutto quello per cui vivono i ragazzi della Nord: la curva, le trasferte, gli striscioni, i cori, l’amicizia, l’aggregazione, le sciarpe, i sorrisi, le storie, in una qualche maniera arrivava tutte da lui. Se n’è andato all’improvviso, prematuramente. Gli ultras della Nord lo ricordano ancora quando, con lo striscione avvolto addosso, per raccogliere le adesioni delle trasferte distribuiva dei fogli scritti a mano da lui. Per Inter-Palermo dell’agosto scorso, 2^ giornata del campionato 2016/17, la Nord l’ha ricordato con gli striscioni “Addio Walter guidaci ancora da lassù” e “Che le stelle possano non farti mai perdere il tuo essere interista…grazie per averci dato tutto questo. Ciao Walter, nostro fondatore. La tua Curva Nord”. -Sempre in Inter-Palermo gran parte dei ragazzi della Nord è entrata in curva prima del riscaldamento, alle 17, srotolando lo striscione “Basta polemiche, basta scuse…noi ci siamo sempre…e ora di mostrate di esserci anche voi!!”. -Il 29 giugno e 1° luglio 2016 si è svolto, come tutti gli anni in quel periodo, il Torneo di Calcetto della Nord, presso l’Accademia Inter. Le partite, alle quali sono invitati ad assistere ogni frequentatore del Secondo Anello Verde, si sono tenute, come sempre, tra i soli gruppi della Nord. -La Festa della Nord 2016 si è svolta sabato 9 luglio, al parcheggio lato ovest della curva Nord: eventi musicali, area bambini, giochi, inviati speciali, sorprese e molto altro ancora…dibattito, mostre fotografiche, video proiezioni. Per tutta la durata della festa attivo il servizio di ristorazione, con buona cucina, birra e altro ancora. Un po’ come succede tutti gli anni. -In occasione di Inter-Torino dell’aprile 2016, 31^ giornata campionato 15/16, la Nord riconosce il giusto tributo a Cesare Maldini, bandiera del Milan, fra l’altro stato anche CT della Nazionale, scomparso il 3 aprile ’16 all’età di 84 anni, durante il minuto di raccoglimento, con lo striscione “Buon viaggio Cesare, uomo vero di un calcio vero…”, tra gli applausi dei presenti. -Gli interisti, a Frosinone, nell’aprile 2016, per la 32^ giornata 15/16, riempiono tutto il settore ospiti, ma, a causa della presenza di molti occasionali, clubs e sezioni del Centro-Sud, il tifo non risulterà coinvolgente, I gruppi della curva Nord fanno il possibile ma non riescono mai a coinvolgere tutto il settore. La pioggia battente rovina in parte la loro coreografia. I grandi bandieroni inzuppati di acqua non danno l’effetto desiderato, anche se l’idea è ben congeniata. -Per Inter-Sampdoria, del febbraio 2016, 26^ giornata di campionato, esposti dalla Nord diversi messaggi, tra i quali “Le vecchie glorie non cambiano maglia…quelli si chiamano uomini di merda”, contro l’ex Ronaldo, “Invece che silenzio stampa, giorni di riposo e polemiche sugli arbitri…società, mister e giocatori…prendetevi le vostre responsabilità e tirate fuori le palle!!!”, “Napoletani: sentirsi dare del poliziotto da chi mette i cognomi sugli striscioni è l’ennesima dimostrazione che siete solo 4 pagliacci ridicoli…e pure infamoni!!!”, in risposta a uno striscione fatto dai napoletani. Nell’intervallo spazio ad una coreografia dedicata a Mourinho e al suo Triplete del 2010, con rappresentazione gigante delle varie coppe vinte, accompagnate dallo striscione “Per ogni giorno, ogni istante, ogni attimo…per sempre grazie Josè”. -Con la Juventus, semifinale di ritorno di Coppa Italia, marzo 2016, serve un impresa per ribaltare lo 0-3 dell’andata. San Siro è semivuoto, infatti pochi credono nella rimonta, tranne gli ultras che caricano a dovere la squadra che, nei minuti regolamentari riuscirà a rimontare lo 0-3; ai supplementari il risultato non cambierà, quindi si andrà ala lotteria dei rigori, fatali per l’Inter, dopo 120 minuti giocati col coltello tra i denti, con grande ardore, impeto e personalità. -I gruppi ultras interisti, in solidarietà allo sciopero dei romanisti per la divisione della loro curva, non vanno a Roma, per la 30^ giornata del campionato, marzo 2016, mentre presenzieranno solo alcuni clubs organizzati, che tifano in modo discontinuo, mettendo a nudo la mancanza di una guida per tutti i presenti. -Col Frosinone, domenica 22 novembre 2015, minicoreografia per i 30 anni della “Brianza Alcoolica”, accompagnata dalla scritta “1985-2015: da trent’anni sempre al tuo fianco”. Esposto il significativo striscione “5 minuti di silenzio per le vittime degli attentati”, riferito alle drammatiche stragi di Parigi, ad opera dell’Isis, del 13 novembre 2015, che hanno provocato 129 vittime. Esposta inoltre la scritta “Solo gli interisti son capaci di imprese straordinarie…forza Valentino facci sognare!!!”, riferito all’improba impresa, partendo dall’ultima fila, che il motociclista pesarese Valentino Rossi doveva compiere, all’ultimo Gran Premio del 2015, per aggiudicarsi il Mondiale di Moto GP. -Il derby d’Italia Inter-Juve, valevole per l’8^ giornata del campionato in corso, giocato a ottobre 2015, presenta il tutto esaurito e vede la curva Nord dare spettacolo, proponendo una doppia coreografia, irridendo gli juventini su quella che fecero a Berlino per la finale di Champions League col Barça: “Berlino, 06.06.2015…c’eri quasi…” in balconata, al centro del secondo anello un grosso telone raffigurante la Coppa dei Campioni, e ai lati riprodotte con cartoncini bianchi due mani enormi che si protraggono verso la Coppa, non riuscendo ad afferrarla. Poi vengono riprodotte, con una splendida scenografia, le Coppe del famoso “Triplete” nerazzurro nel 2010, proprio quello sfiorato dalla Juve nel 2015, e al 3° anello il megastriscione “…Continua a sognare…”, mentre al primo anello compare un grosso disegno riproducente la Banda Bassotti, abbattuta, sotto una coperta bianconera. Esposte le frasi “Pochi striscioni, poche balle…stai zitto che ti abbiamo sempre visto di spalle…quando volete” e “Noi il Triplete con Cambiasso voi il Triplete con sto…”. -Posticipo tra le due capoliste del campionato, a settembre 2015, per la sesta giornata del campionato 15/16. Coreografia della Nord nerazzurra realizzata in estate durante la festa della Curva Nord, che si svolge ogni anno, da centinaia di bambini, con un’idea geniale: si sono adoperati a colorare il telone in balconata riproponendo un pezzo di una frase dell’inno interista dei Camaleonti, che recita “…E la domenica sempre sarà…il giorno che…uniti intorno a te ci vedrà…”, con tanto di pentagramma all’inizio della strofa. -Inter-Verona, 5^ giornata di campionato 15/16, si gioca infrasettimanale di mercoledì, a settembre, con un tifo non particolarmente incisivo viste le troppe pause e silenzi. Si fanno notare gli interisti per gli insulti verso gli scaligeri, i quali riprendono a più riprese tali cori insultandosi tra di loro…Esposto lo striscione “Giustizia per il sentiero di Nicola”, così come hanno fatto tante altre tifoserie. Nicola è un ragazzo nato sano ma dopo il vaccino esavalente ha subito una cerebro lesione. -Attacco ai cosiddetti “poteri forti” in una semivuota curva Nord, in Inter-Empoli del 31 maggio ’15, ultima giornata di campionato, con lo striscione “Mentre con tessere e assurdità reprimete gli ultras e la loro passione…permettete ad un sacco di merda come Lotito di mettere le mani sul mondo del pallone…Stato italiano banda di buffoni patentati”. Esposta anche un’altra scritta, rivolta alla squadra: “2015/2016…va bene tutto…ma così no!!!”. -Bella scenografia nel derby di ritorno del 19 aprile ’15: al 3° anello “…Ora, di nerazzurro il cielo si colora”, illuminato da tanti big-flash; al 2° anello cartoncini nero-azzurro-bianchi; in balaustra una raffigurazione gigantesca del Castello Sforzesco e, al primo anello, tanti bandieroni e sotto la scritta “Eccoci qua, noi della Nord”. Sulla porta del Castello “CN 69 Padroni di Milano”. Prima dell’inizio della scenografia la lunga frase “…Le radici di chi da sempre governa la città troverete, o voi bramosi che con invidia osservate, tra le merlature medioevali e la Corte del filarete…”. -Inter-Fiorentina, posticipo domenicale delle ore 18 della 25^ giornata (1° marzo 2015), curva Nord che si presenta in contestazione contro la tessera del tifoso esponendo quattro striscioni su tutta la Nord con scritto “D.L. 119/2014: violenza negli stadi…Bergamo 15.02.2015: trasferta vietata…questo non è il fallimento della tessera del tifoso…è il tracollo!!! Società di Serie A leviamocela dai coglioni!”. -Ritorno ottavi di finale di Europa League 14/15: Inter-Wolfsburg. I nerazzurri devono ribaltare il 3-1 dell’andata. Sotto la pioggia e con un vento fastidioso, il popolo interista si presenta scarso allo stadio. Solo la Nord ci crede e darà voce e cuore per tutta la gara, ma purtroppo l’1-2 finale lascia la delusione sui volti degli ultras, che abbandoneranno la curva dissociandosi dai fischi del “Meazza”. -Pazienza dei tifosi interisti finita e stadio deserto col Parma, nell’aprile 2015, per la 29^ giornata del campionato 14/15, compresa la curva Nord, dove già in mattinata gli ultras erano presenti per definire le misure della coreografia prossima coi cugini rossoneri. Nonostante tutto i pochi ultras presenti sostengono fino alla fine la Beneamata in campo, finché l’1-1 definitivo darà sfogo ai fischi e agli insulti tipo “andate a lavorare!”. -Per Inter-Palermo, posticipo serale di domenica 8 febbraio 2015, la Benamata vince 3-0 e Icardi si fa perdonare con due gol gli screzi di Reggio Emilia (sconfitta col Sassuolo e battibecco); tifo presente, che espone anche tre striscioni: “Moratti: le tue uscite inopportune non ci mancavano…”, “Impegno e rispetto non devono mai mancare…adesso tirate fuori i coglioni e cominciate a lottare!!!” e “Saremo 200, saremo poco intelligenti, ma non accettiamo critiche dai deficienti…Zamparini pensa ai cazzi tuoi coglione!!!”, rivolto al presidente del Palermo. -In occasione di Juventus-Inter 2014/15, giocata per l’Epifania 2015, gli interisti, rappresentati dall’immancabile striscione da trasferta “CN ‘69”, che da diverse stagioni identifica tutti i gruppi, realizzano una coreografia per ciascun tempo: nel primo pettorine nere e azzurre con pettorine gialle al centro a formare la scritta “B”, che sottolinea che l’Inter in B non c’è mai stata, la Juve sì, nel 2006/07; nel secondo bandierine azzurre e nere, con accanto quelle bianche e rosse a formare la croce simbolo di Milano, a rimarcare l’amore per la Beneamata. Il tutto condito da un tifo finalmente all’altezza, specie sull’1-1, e da una bandiera dell’Inghilterra, più stendardi vari. -Nel posticipo domenicale (14^ giornata 2014/15) Inter-Udinese, passerella d’onore per Stankovic, ora allenatore in seconda dell’Udinese, ma grande lottatore e bandiera dell’Inter dal 2004 al 2013, omaggiato con lo striscione “Dejan: hai lottato, sputato sangue per questi colori, ovunque tu vada sei e rimani uno di noi!!!”.
Viene esposto anche lo striscione “Pubblico di San Siro: visto che ora non avete più chi fischiare…vediamo se almeno incominciate a tifare!!!”, invito a smettere di contestare la squadra, sottolineando che dopo l’esonero di Mazzarri, sostituito dal cavallo di ritorno Roberto Mancini, non ci sono più capri espiatori. -Nei preliminari di Europa League contro lo Stjarnan, prima uscita ufficiale a San Siro della stagione 2014/15, si chiede al nuovo presidente della Figc Carlo Tavecchio, la riapertura della curva, squalificata per due turni per cori razzisti contro i napoletani, sottolineando con lo striscione “Due pesi, due misure. Tavecchio presidente, la Nord assente, riapriteci la curva”, la differenza di trattamento, quando egli stesso, Tavecchio, chiamò “mangiabanane” i giocatori di colore. Purtroppo però col Sassuolo, alla 2^ giornata di campionato di A 2014/15, la curva non sarà riaperta, ma comunque duecento ultras presenzieranno al baretto attaccando sui cancelli gli striscioni, per poi sostenere, per quel che sarà possibile, la squadra, guardati dalla Digos a distanza, non facendo mancare cori contro guardie e napoletani. -Grande manifestazione fuori dai cancelli dello stadio, durante la gara con la Fiorentina, con la curva Nord chiusa per discriminazione razziale e lo striscione “Razzisti per caso” a capeggiare il tutto, poi i messaggi “Ditta Tosel: io quel sabato ero al mare…che faccio???”, “Porte aperte alla Renault porte chiuse in curva”, “Sfottò liberi”. In un’altra occasione, fuori dallo stadio esposte le scritte “Basta con questo modello inglese dateci le modelle!!!”, “Dateci il Daspo a vita…verremo a casa vostra a vedere la partita”, “Siamo tutti un po’ carogne”, “Continueremo a cantare quel che cazzo ci pare!!!”. -16 maggio 2014, Inter-Lazio: saluto agli argentini Zanetti, Milito e Samuel all’esterno dello stadio con tanti striscioni, tipo “Gracias por todos campione”, stendardi e bandiere dell’Argentina”. -Per il derby di ritorno 2013/14 in Nord si festeggiano i 45 anni di storia degli ultras nerazzurri, tra pettorine, plastiche e bandierine bianche, nere e azzurre, con su più piani la romantica e poetica scritta “Il passato ha costruito il presente…Il presente costruisce il futuro…dal 1969 in ogni scelta che ho fatto…Faccio…E farò…Guarderò in fondo al cuore…Penserò a quei gradoni…E innamorato di te sospirerò…”. -In Inter-St.Etienne, fase a gironi Europa League 14/15, i francesi, aiutati anche da cesenati e bresciani, danno vita a un tifo spettacolare, mentre gli ultras nerazzurri fanno il loro ingresso in curva dopo 10 minuti dall’inizio, tifando poi sporadicamente, e facendo partire anche cori di insulto verso francesi e bresciani. Nella gara di ritorno in Francia, disordini durante la notte prima della partita, quando alcuni tifosi del St.Etienne si recano sotto l’hotel dell’Inter, svegliando i giocatori tra urla e petardi. Nel primo pomeriggio, in pieno centro, un centinaio di tifosi interisti, arrivati con 26 pullman in totale, sono venuti a contatto, accendendo anche fumogeni, con la polizia francese, ma non si sono registrati arresti o fermi. -In Inter-Sampdoria del 29 ottobre 2014, coreografia per celebrare i 30 anni dei “Viking”: “L’animo battagliero, l’immensa passione…da 30 anni fanno fiero il nostro striscione”, con lo stesso in bella evidenza sopra la balaustra. -Nel derby di andata 2014/15, giocato nel novembre ‘14, due le coreografie allestite dalla Nord, a corollario di una gara al cloroformio, con in balaustra gli striscioni: “Se la mia vita è fatta per starti accanto…Per nulla al mondo io mai ti abbandonerò…” e “Da quarantacinque anni…stessa strada…stesso posto…stesso bar…”, parafrasando il successo degli 883 “Gli anni”. -Il 20 dicembre 2013 la Corte di Giustizia Federale sospende il doppio provvedimento, sanzionato per comportamento discriminatorio, caduto sulla tifoseria interista dopo cori segnalati dagli ispettori della Figc in Napoli-Inter della domenica precedente. Clamorosa la protesta per Inter-Verona dell’ottobre 2013 contro le norme su razzismo e discriminazione territoriale. Gli ultras nerazzurri per i primi 5’ rimangono seduti in silenzio lasciando le balconate spoglie dei loro striscioni, per poi esporre la scritta “Il progetto è chiaro: ci volete come non saremo mai…così, seduti e in silenzio…”; dopodiché vengono esposti in balconata “Ora però vi facciamo vedere quanto siete ridicoli con questa farsa della discriminazione territoriale”, per poi dividere in due il settore: da una parte si legge lo striscione “Questo si può”, cantando cori contro Milano, dall’altra viene esposto “Questo non si può”, intonando cori contro Napoli, per esporre infine “…E adesso quale parte di curva pensate di chiudere???” e “Il calcio è passione…i tifosi la sua anima…F.I.G.C. basta stupidi pretesti…se volete continuare a svuotare gli stadi, fatelo pure, ma senza menzogne”. -I tifosi nerazzurri, dopo che ai tifosi milanisti, che avevano ricevuto la visita della Digos all’abituale cena natalizia, viene vietato, chissà perché, l’ingresso del materiale coreografico, si schierano coi cugini, prendendo atto dell’ennesima brutale repressione e decidendo anch’essi con mentalità di non esporre nessuna coreografia, per poi rimanere in silenzio per tutta la partita e lasciando il derby nel grigiore totale, in barba ai benpensanti. Il lavoro e i soldi non saranno comunque spesi invano, infatti la coreografia preparata per il derby, viene allestita contro il Napoli: spettacolare l’impatto visivo, corredato da fumogeni, luci e centinaia di stendardi poi in balaustra un lenzuolo che copre tutto il primo anello verde su cui è disegnato un libro antico aperto, con una citazione tratta da “Fedeli alla tribù”, dello scrittore inglese John King, che recita “A nessuna industria televisiva sembra che interessi dei tifosi, ma senza l’urlo e il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero, il calcio è una storia di passione, sarà sempre così. Senza la passione è morto: solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla: proprio una gran cagata. E’ la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante…”. Vengono inoltre esposti gli striscioni di protesta: “Tessere, normative ignoranti, divieti senza senso e prezzi in aumento…che la colpa degli stadi vuoti non è degli ultras ormai lo sanno pure in Parlamento”, “Abete napoletano, libertà di sfottere…morte agli ipocriti” e “Voi i mandanti, voi gli esecutori, voi gli unici responsabili…Figc e Lega non basta un comunicato per salvare il calcio che avete assassinato!!!”. -La curva Nord, contro il Livorno, nel novembre 2013, ringraziò Moratti dopo l’avvicendamento da presidente dell’Inter e il passaggio al nuovo proprietario Thohir, con il megastriscione “Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti, 18 anni di gestioni racchiusi in quelle 12 domande…spesso l’abbiamo attaccata anche se mai l’abbiamo abbandonata…nonostante tutto qualcosa però ci accomuna…l’amore per l’Inter, innegabile…l’essere troppo tifoso che a volte è deleterio…ma intanto grazie di tutto presidente, se lo merita. In fondo le abbiamo voluto bene”. Le 12 domande, con a corollario lo striscione “Presidente, abbiamo sostenuto la squadra tutto l’anno senza contestare…lei ama l’Inter noi amiamo l’Inter, ora è tempo di risposte…!!!”, furono esposte, come un grande mosaico, su tutta la curva Nord, in Inter-Lazio 12/13, ed erano: “Non sarebbe opportuno avere in società un uomo forte capace di trasmettere il senso di appartenenza, gestire tutte le situazioni e mettere la faccia a difesa della società???”, “Si diceva che il suo sogno era la Champions come suo padre…ora si dice che l’altro suo desiderio sia lo stadio nuovo, va bene ma l’Inter???”, “Che senso ha svendere sempre i nostri giocatori??”, “Come mai la società è sempre passiva ad ogni attacco mediatico??”, “Perché il progetto di svecchiare la squadra comporta la vendita dei giovani già presenti in rosa o provenienti dalla nostra Primavera??”, “Perché non è mai stato spiegato il reale motivo dell’allontanamento di Oriali dalla dirigenza??”, “Secondo lei perché tutto lo stadio ha applaudito i recenti striscioni della curva riguardanti la società??”, “Perché chi va via dall’Inter parla sempre bene di lei ma male dell’Inter???”, “Come si fa a permettere che una maglia dell’F.C. Internazionale sia rossa se si è interisti???”, “Perché si dice che la società Inter sia come una grande famiglia quando in realtà è l’esatto opposto? non si è accorto che tutti pensano a sé stessi e alla propria poltrona???”, “Perché sono stati messi in discussione gli stessi medici con cui abbiamo vinto tutto??”, “2010-2013, dal tetto del mondo si è crollati alla situazione attuale, a fronte dell’esempio di altri clubs, crede che la causa sia da attribuire ai giocatori e agli allenatori di questo periodo???”. -Per Inter-Livorno 05/06 la Nord attua il suo primo serio sciopero contro le leggi speciali, anticostituzionali e liberticide, in particolare contro il decreto-Pisanu da poco approvato. Per i primi 15 minuti la curva rimane vuota, con esposti striscioni polemici tipo “Ultras a vita” e “Più decreti meno spettatori”. Poi la curva si riempie come di consueto, di striscioni e bandiere e salgono alti i cori. Il secondo grande sciopero si è avuto nel derby di andata 2007/08, quando le due curve decisero di unirsi di comune accordo nel silenzio più totale. Vennero distribuiti ai cancelli dei volantini che spiegavano i motivi della protesta, mentre nello stadio, per tutta la durata della gara, veniva esposto senza autorizzazione lo striscione di 120 metri “Un derby senza libertà di colore…non merita neppure il calore”, diviso tra le due curve, separate nella fede ma unite nella rabbia contro il calcio moderno, l’ipocrisia dei poteri forti e l’ondata repressiva senza precedenti. -La Nord, al posto della solita coreografia, nella finale di Supercoppa interna con la Roma dell’agosto 2010, dà sfogo alla sua rabbia con le parole, scritte su un telone copricurva: “Interisti, società, istituzioni: Scudetto, Coppa Italia e Coppa dei Campioni avrebbero meritato la coreografia più bella di sempre…il triste spettacolo di questa sera è il risultato del ricatto della tessera del tifoso che ci toglie il diritto di essere normali tifosi e la voglia di festeggiare!!! Lo spettacolo del calcio non merita questo schifo. Curva Nord (in attesa di rispetto “degno” di normali liberi cittadini)”. -Nella gara interna con l’Udinese del 2010/11, la Nord, raccoglie adesioni per l’iniziativa “Una firma per Gabriele”, petizione indetta per apporre una targa alla memoria sul luogo dove morì Gabriele Sandri Per Inter-Cagliari 2009/10, i ragazzi della Nord dedicano l’intera giornata al papà di Gabriele Sandri, Giorgio, invitandolo da prima al baretto, poi in curva Nord e, successivamente, presentandogli la solidarietà del presidente Moratti. Giorni prima, il padre dello sfortunato ragazzo laziale, ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente Spaccarotella nell’Area di Servizio di Badia al Pino (AR), aveva mandato una lettera ai ragazzi della curva, ringraziandoli per l’invito e l’affetto dimostrato in questi anni alla famiglia, ricordando il figlio dovunque e comunque, cementando ancora di più il forte gemellaggio coi laziali.- All’ingresso dei giocatori in campo per Inter- Werder Brema, fase a gironi di Champions League 2010/11, la Nord espone uno striscione, scritto in inglese, che tradotto in italiano vuol dire “Il governo italiano sta svuotando gli stadi e uccidendo la passione della gente. Uefa: i tifosi italiani ti chiedono aiuto!”. -La trasferta sicuramente più triste e forse la più massiccia numericamente, con circa 45mila interisti presenti, è quella passata alla storia come la disfatta del 5 maggio 2002, ancora oggi ben impressa nelle menti degli sportivi italiani, nerazzurri e non (il coro di sfottò “5 maggio” ha accompagnato i tifosi bauscia in tutti questi anni un po’ ovunque), all’”Olimpico” di Roma coi gemellati laziali. Quando l’Inter, con uno stadio pavesato a festa e pronto a festeggiare, dopo tredici anni di astinenza, lo scudetto tricolore, sbanda proprio all’ultima curva prima del traguardo, perdendo incredibilmente 4-2 con una Lazio che non aveva più niente da chiedere al campo. Allo stesso tempo la Juventus vince a Udine 2-0, aggiudicandosi lo scudetto al fotofinish con 71 punti, e seconda arriva la Roma, vincente al “Delle Alpi” col punteggio di 1-0 contro il Toro, con 70 punti. Per l’Inter la beffa del terzo posto (69 punti), le lacrime di Ronaldo in panchina e, in pratica, di tutti i 75.333 spettatori (dato ufficiale) accorsi a sostenere l’Inter. -Il 12 dicembre 2001 scompare all’età di 80 anni “l’altro Avvocato d’Italia”, quello caustico e dissacrante, Peppino Prisco, il dirigente per antonomasia, un simbolo, anzi “il” simbolo dell’Inter, che ha sempre rappresentato, nei trionfi come nelle cadute, nei salotti televisivi, sempre pronto a difendere la sua squadra, soprattutto dagli attacchi dell’altra parte di Milano, quella rossonera e dei padroni del vapore calcistici. Proverbiali le sue battute: “Un pronostico su Ascoli-Milan? Mi spiace deluderla, non seguo il calcio minore”, “Il momento più felice della mia vita? Vedere quelli lì in Serie B”. “Anche dopo dieci anni ti sentiamo fiero e irriducibile interista!!! Ciao Peppino”, col maxi-disegno di Prisco, nel decennale della sua scomparsa per Inter-Fiorentina 11/12. -Nel marzo del ‘96 la Nord fa centro con una coreografia irriverente e goliardica, passata alla storia, verso i cugini: tanti sederi fuori e più su la scritta “Comincia lo spettacolo! Guardatevi allo specchio, facce da culo”. Diciamo che come originalità non c’è male…Nel 1997 la curva nerazzurra avrebbe voluto riprendere il “tema” piccante per un’altra coreografia: enormi “membri” di cartone qua e là, alcuni gonfiati, che sarebbero stati accompagnati dallo striscione “Ricomincia lo spettacolo, stiamo venendo sulle vostre facce da culo”, però fu vietata e annullata, giustamente, per motivi di decenza. Argomento coreografie: da ricordare quelle del derby di ritorno 98/99, a soggetto piratesco. Gli interisti ne realizzano una bella, che aveva richiesto tre mesi di paziente lavoro: un gigantesco telone sul quale era disegnato al centro un galeone nerazzurro che andava all’assalto dell’isola rossonera. Non manca nulla: il teschio dei pirati sulla scritta “Curva Nord”, il nome dell’imbarcazione e una pergamena gigante dove stava scritto “Stolto ammira e taci”. Ma ecco che, più o meno contemporaneamente, nella Sud milanista apparve la scritta “nave in vista!!…carica!”, e dal secondo anello prendeva forma la controcoreografia: un altro galeone, denominato “Curva Sud”, popolato da pirati digrignanti ed armati fino ai denti. La curva interista rimase basita, di stucco. Un atto di pirateria…ultras? sembrerebbe di sì, visto che dopo poco, sempre la Sud, mostrava un “Bastimento malfidato, c’è qualcuno che ha cantato”. Fattostà che i milanisti erano a conoscenza da almeno due mesi di ciò che avrebbero fatto gli interisti, al punto da ricalcare la nave nei minimi particolari. Bella e ben congeniata la coreografia del derby d’andata 2005/06, con la curva Nord che non perde la ghiotta occasione di sfottere i cugini rossoneri per la traumatica, rocambolesca sconfitta del Milan (3-0 alla fine del primo tempo, rimonta inglese in 6 minuti nel secondo, poi fatali i rigori) nella finale di Champions di Istanbul contro il Liverpool: un bandierone gigante col disegno del portiere pararigori del Liverpool, Dudek, tra il primo e il secondo anello, mentre sopra appaiono due bandieroni con la sequenza del risultato, il “3-1” e “3-2” e, dopo un attimo di suspence, l’ultimo bandierone col “3-3”, che viene volutamente esposto quando le squadre scendono in campo, poi un grande striscione con la data “25/5/2005” e la scritta “Volevano vincere” che percorre interamente la Nord. Le coreografie sono diventate un marchio di fabbrica della Nord dalla stagione 2006/07. In quella stagione, in barba ai “permessi” imposti dalle norme entrate in vigore allora sugli strumenti del tifo, la Nord decise di fare una coreografia in ogni partita dell’Inter, sia in casa che in trasferta, realizzando in un solo anno oltre 60 coreografie. Dopo quella stagione si pensò che l’unico limite su cui si potesse migliorare fosse quello della “qualità”, visto che come “quantità” non si sarebbe potuto andare oltre… -Nel 1994/95 la “Gazzetta dello Sport” di Milano attaccò il gruppo pilota della curva, accusandolo di intascare biglietti omaggio (e qualcosa di più) in grande quantità. Dopo le polemiche della “base” per un tifo spento e monotono, il capo storico Caravita si trovò in acque piuttosto agitate, anche se nessuno parlò di scioglimento. -Nella partita Inter-Udinese 98/99, sette croci celtiche accompagnavano lo striscione “Onore al Comandante” Paolo Coliva, detto “l’armiere”, leader storico degli Skins Inter, ricordato nella sfida col Verona anche dal gruppo “Irriducibili” con lo striscione “Armiere presente”. -Diverse le contestazioni nel tempo, più o meno dure, a squadra e società interista. Una delle più clamorose è senz’altro quella del derby dell’aprile 2006, giocato di venerdì alle 18, con la Nord che, dopo l’eliminazione nei 4.i di finale dalla Champions, ad opera del Villarreal, rimane spoglia, vuota, disadorna. La curva è assente, decide di stare fuori dallo stadio dopo l’ennesima deludente stagione e di lasciare i giocatori soli, in un contesto quasi totalmente rossonero: un segnale forte e inequivocabile. Ma si è toccato veramente il fondo quando, in Inter-Parma, ritorno dei quarti di Coppa Italia 2000/01, una bomba molotov viene lanciata contro il pullman dell’Inter, che era reduce dall’umiliante 1-6 dell’andata, lungo il tragitto che lo porta allo stadio. L’ordigno artigianale esplode nell’impatto con l’esterno del torpedone senza infrangere i vetri, coi giocatori scossi dall’accaduto, che ne escono incolumi e scendono in campo psicologicamente scioccati: tragedia sfiorata. – Nell’inverno 2000/01 scoppia in casa Inter il caso dello scandalo erotico, dei festini a luci rosse che coinvolge diversi giocatori. La Nord espose l’emblematico striscione “Soldi, troie, macchine, discoteche. Questo è il risultato: bravi”. -Dal 1999 organo d’informazione della curva interista è la fanzine “L’urlo della Nord”, “dispaccio” ufficiale distribuito a offerta libera, col ricavato che viene interamente utilizzato per realizzare le coreografie. -Molto belle le pezze, pressoché sempre presenti, “Football&Beer Old Fans sez. Torino” e “Noi siamo quelli che la mamma ti dice di non frequentare…”. Sempre in zona “Old Fans”, simpatica la bandiera con la scritta “emargina l’astemio”, con due boccali di birra che “brindano”. -Pressoché sempre presenti gli striscioncini “Billa e Pannocchia”, due ragazzi scomparsi negli anni ’90, “Lele vive”, nella zona “Irriducibili” e “Secondo anello verde”.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Forever Ultras, Potere Nerazzurro
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Monkeys (nati nel 1988, da ragazzi che frequentavano Piazza Po, rinnovamento nel 2002, si sono sciolti a fine 2011 circa), Savage Eagles, Aquile, Raiders, Skins (l’apparizione del primo striscione ufficiale è del 6 maggio 1987, Inter-Cremonese di Coppa Italia, si sono sciolti nell’ottobre ’91, o meglio, sono stati cacciati dalla curva, perchè troppo politicizzati, anche se la Nord è sempre stata di matrice destroide, con molti skinheads nelle file di tanti gruppi; l’organizzazione “Azione Skinheads” è sempre stata vicina alla Nord attraverso Coliva, arrestato nel ’90, episodio che ha pesato decisamente nella scelta di togliere lo striscione “Skins”), Vecchia Guardia, Kaos Nerazzurro, Korps, Gioventù Nerazzurra, Legione Nerazzurra, Hell’s Commandos, Longobards, Sturm und Drang, Gruppo Deciso (nato nell’89), Nutty, Linea Gotica.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Monelle (gruppo nato nella stagione 96/97, composto da sole donne), Nord Kaos (esordio in Inter-Brescia del 19 febbraio ’95, lo stesso giorno, per pura casualità, dell’insediamento di Massimo Moratti all’Inter; nel 2005 hanno festeggiato i 10 anni con una minicoreografia), Perversi (nati nel gennaio ’92, da ragazzi di Milano-est, con esordio in un Inter-Fiorentina; il primo nome era “Gruppo Perverso”, modificato nel ’94, sono poi confluiti nei Boys nel 2002), Snakes, Shining (breve apparizione a inizio anni ’90), Teste Calde, Gruppo Ribelle, Druidi, Inferno Nerazzurro, Hooligans, Gruppo Queen, Nuova Guardia (nata nel ’93, agiva in curva Sud; per scelta non facevano le trasferte in casa di tifoserie gemellate in quanto non sentite), Rebels, Porkys, Bunker, Warriors, Freedom Square Cornaredo, Gruppo Scaglia Cornaredo, Gruppo Brusco (nasce nel ’97 dall’idea di alcuni amici e amiche; il nome è una contrazione di Lambrusco, vino spesso portato in curva; si scioglierà il 21/05/2006), Zanetti Group, Senso Unico, Gruppo Bauscia (sottosigla degli “Ultras”, nasce nel gennaio ’98 dopo un derby, simbolo il conte Oliver di Alan Ford che rispecchia goliardia e milanesità del loro nome), Gruppo Grappa, Gruppo Barza 1998, Guardia Korps, Zona Nera (si fonde nel ’97 con gli Irriducibili), Estremo Sostegno, Borgosesia Alcoolica Nerazzurra, Senza Tregua (formato nel 1994, più che altro un gruppo di amici che decisero di cementare l’amicizia dando vita a questa realtà).
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’00: La Combriccola, Dragons Milano, Fuorilegge, Decisi Supporters, Gruppo Bellura, Last Flag, Quelli del Baffo, Shadows Clan, Terrace.
Gruppi scomparsi, nati negli anni ’10: Highlander, Fanatici, Gruppo Borghetti.
Politica: fortemente destroidi.
Liberi pensieri: “Meglio animali che giornalisti” (In-Torino 88/89), “Verona vi insulta, Milano vi odia” (Inter-Napoli 89/90), “8/3/1908, l’unica secessione giusta…dal Milan”, nel giorno della proclamazione dell’indipendenza della Padania la Nord prende posizione intonando cori contro il leader della Lega Bossi e cantando l’inno italiano (In-Perugia 96/97); “Gli arbitri hanno emesso il verdetto alla Juve lo scudetto”, “Giraudo-Bettega-Moggi dai fischietti solo appoggi” (In-Lecce 97/98, campionato falsato da un rigore negato in Juve-Inter 1-0 a Ronaldo, nella sfida-scudetto sullo 0-0 dall’arbitro Ceccarini); “Ladri, drogati attenti ai magistrati” (Juve-In 98/99), “Mr. Gigi ti siamo vicini”, di solidarietà al mister Simoni per la morte di suo figlio (In-Lazio 99/00); “Guarda avanti e non ti fidar di loro”, scritto in corsivo su una sciarpa gigante, in risposta anche al milanista “Una squadra di sinistra, una curva di destra!!” (Milan-In, Coppa Italia 99/00); “Tranquilli, nel 2001 niente scherzi…forse…”, “Vade retro Satana”, coreografia con una gigantesca croce, con la scritta “Curva Nord” e tanti lumini accanto, ad “esorcizzare” il Diavolo (Milan-In 00/01); “Dal 1908 F.C. Inter eterno amore” (Milan-In 00/01, quello del famoso 6-0 per il Milan, con la Nord già vuota dopo il quarto gol); “Moratti: qual è il programma futuro? A noi non interessa quanto spendi ma quanto vinci!!” (In-Atalanta 00/01), “In un mondo di puttane e opportunisti avevamo scelto il miglior interprete: addio Ronaldo” (In-Torino 01/02, dopo la disfatta del 5 maggio a Roma con l’Inter), “Ipocriti, perbenisti, vigliacchi spengono la passione! 10,100,1000 Malesani-Mazzone” (il primo sulla panchina del Verona si lasciò andare a un’esultanza sfrenata e euforica dopo un derby vinto contro il Chievo, il secondo a Brescia fece una corsa all’impazzata col dito puntato, dopo il 3-3, verso i rivali atalantini che l’avevano pesantemente insultato durante la gara; In-Fiorentina 01/02); “Il vostro gemellaggio con 4 scemi senza coraggio”, “Anche da lassù godi Peppino!”, il primo per il gemellaggio Milan-Brescia, il secondo per Prisco (Milan-In 01/02); “Luci rosse, notti in bianco, Fiat al verde: ecco il vostro tricolore!!” (In-Juve 02/03), “Il 5 maggio le abbiamo prese, ma mai umiliati dalla Cavese”, “Il mio saluto eterno a voi vermi dell’Inferno”, coreografia iniziale con una gigantesca caricatura di Prisco, che fa le corna ai cugini (Milan-In 02/03); “Adesso Giovanni dì a Peppino quello che qui non hai mai detto…come zanzare lo scudetto”, originale modo di ricordare la morte dell’Avvocato Agnelli (“zanzare”, in dialetto milanese, significa “rubare”; In-Empoli 02/03); “Ma quali cugini miei…siete solo lerci ebrei” (In-Milan 02/03), “Certe notti Milano ha colori meravigliosi”, coreografia con grattacieli e profili della città meneghina sotto le stelle (Milan-In, andata semifinale Champions League 02/03); “8 anni di civiltà…ma da oggi nessuna pietà per degli infami senza dignità” (In-Milan 03/04); “La Nord di Milano saluta il guerriero Zamorano”, col cileno presente, che non dimentica i quattro anni trascorsi a Milano (In-Perugia 03/04); “La Nord non dimentica…grazie Pagliuca”, all’ex portierone dell’Inter (Bologna-In 03/04); “Curva Nord carica…curva Sud discarica”, “Silvio dà l’esempio: Gattuso rifatti che sei uno scempio”, “Gattuso: la prova che Darwin aveva ragione” (Milan-In 03/04); “Non saremo mai leggenda perché vivremo in eterno”, per i 20 anni dei Viking (In-Brescia 03/04); “A Quattrocchi uomo vero un saluto azzurronero!!” (guardia di sicurezza italiana rapita e uccisa in Iraq nel 2004; In-Bologna 03/04); “Niente da festeggiare, solo il tricolore da sventolare” (come la Nord vede la festa del 25 aprile…; In-Lazio 03/04); “Empolese figlio di una scoreggia”, in zona Irriducibili (In-Empoli 03/04, al ritorno gli empolesi esporranno “Irriducibili: quattro fascistelli figlio di nessuno”); “Ronaldo: a Milano neanche da turista! infame” (la Nord chiarisce il pensiero sul possibile ritorno del “fenomeno”; In-Fiorentina 04/05); “Baresi libero, la moglie no!”, “A noi della partita non ce ne frega un cazzo!! Milan Milan vaffanculo” (Milan-In, andata 4.i di finale di Champions L. 04/05); “Romanista Caput minchiae” (In-Roma, ritorno finale Coppa Italia 05/06), “Giacinto uomo d’onore del calcio pulito ultimo difensore”, “Ciao Giacinto eterna bandiera” (Fiorentina-Inter 06/07; “Siamo noi la parte lesa per Moggi nessuna difesa”, “Altro che ospite in televisione Moggi merita solo la prigione” (In-Sampdoria 06/07; contro quelle tv che hanno ospitato Moggi dopo Calciopoli del 2006); “38 anni di Fossa dei Leoni, processi, retrocessioni e volete parlare d’intercettazioni?” (Milan-In 06/07); “Il pagliaccio è arrivato, il circo è completo”, sul passaggio dell’ex Ronaldo al Milan, “Un uomo di merda è un uomo da Milan, Ronaldo come Vieri, tutti gli stronzi finiscono nel cesso”, “Già che non avete un cazzo da fare imparate come si fa a tifare!!!” (In-Milan 06/07); “Sotto l’albero di Natale un motorino nuovo non sarebbe male” (In-Atalanta 06/07), “Addio Franco Sensi la Nord ti saluta” (Sensi ex presidente della Roma; In-Roma, Supercoppa 08/09); “La Nord non dimentica i suoi eroi: Walter Zenga uno di noi”, l’ex portierone nerazzurro, all’epoca mister del Catania (Inter-Catania 08/09); “Giornalisti: le vere violenze sono le vostre menzogne, noi siamo ultras voi solo carogne”, “Maldini: da 20 anni nostro rivale ma nella vita sempre leale” (In-Milan 08/09); “Non è questione di pelle, Balotelli uno di noi, Zoro uomo di merda…Juve-Lecce a porte aperte” (In-Roma, Coppa Italia 08/09; Zoro giocava nel Messina, fu fischiato per il colore della pelle da una parte della curva interista a Messina); “Un’altra stagione trionfale in culo alla stampa e a chi ci vuole male”, “Il Biscione è di nuovo campione” (coreografia per il quarto scudetto di fila, il terzo sul campo; In-Siena 08/09); “Nessuno sconto per Spaccarotella”, l’agente che uccise il laziale Sandri (In-Cagliari 09/10); “Cuore, testa, muscoli…da anni sognavamo un gruppo così!!! Forza ragazzi (nessuno escluso)”, “Vieri lurido infame”, “Autogrill: menù del giorno coniglio alla bolognese” (In-Bologna 09/10); “Avete più coppe in bacheca che ultras in curva” (In-Milan 09/10), “In uno spogliatoio unito, forte come non mai…è senz’altro da allontanare chi porta zizzania e guai…Avanti F.C. Inter” (In-Livorno 09/10), “Cari gobbi ve l’abbiamo già detto: se volete lo scudetto venite giù al baretto” (Inter-Juve 09/10), “Con voi due non ci sono sogni proibiti, Moratti-Mourinho per sempre uniti”, “Totti: ti offendi per gli insulti alla tua romanità ma colpisci alle spalle come gli infami dei tuoi ultrà”, “79-80 – 09-10: i chilometri non dividono da una fede intramontabile, onore ai Boys sez. Roma” (In-Chievo 09/10); “Rafa lavora tranquillo e lasciali parlare, noi siamo con te e con questa squadra che ci ha fatto sognare”, rivolto al nuovo mister Benitez (In-Udinese 10/11); “Troppo grati per non aspettarti, Diego Milito la Nord è con te”, “Anche se avremmo accettato le logiche di mercato la curva esulta perché sei restato!!! Avanti Maicon”, “Trasferta di Palermo senza l’obbligo di tessera: i non tesserati ringraziano Zamparini” (In-Bari 10/11); “Caro ministro: oggi per ordine pubblico settore ospiti aperto ai non tesserati, quando finirà la pagliacciata della tua demenziale crociata???”, “Inter-Juve anni ’80, Inter-Juve anni ’90, Inter Juve anni 2000, con annessa violenza: stadio esaurito. Inter-Juve 2010-2011, con annessa tessera del tifoso: biglietti invenduti” (In-Juve 10/11); “Nello stesso anno Coppa Italia, Coppa Campioni e Scudetto…adesso impazzisci tu, bastardo maledetto!!!”, riferito alla famosa coreografia milanista dell’Urlo di Munch “Interista diventi matto perché non vinci un cazzo”; “Nonostante tutti i trofei che hai conquistato, c’è qualcosa che ha sempre disturbato la tua convinzione di essere il campione incontrastato…e di tutti i brutti sogni che hai vissuto…ti mancava quello in cui ho più goduto…”, con scritte su striscioni le date delle disfatte milaniste (In-Milan 10/11); “Benitez: un grazie sincero te lo diciamo noi, che ti abbiamo sempre sostenuto, e ora società, giocatori e tifosi per il bene dell’Inter, piena fiducia a Leo” (In-Napoli 10/11), “Al terzo anello verde ti hanno accompagnato, a gambe levate te ne sei scappato” (Juventus-In 10/11, riferito a scontri avvenuti all’andata); “Prendere Gasperini e volere che non giochi con la difesa a 3 è come andare a mignotte e chiedere le coccole!!!”, “Né contro la squadra né contro l’allenatore: Moratti, dopo Mourinho dov’è l’uomo forte della società?!?!?” (In-Roma 11/12); “Processi, scommesse, divieti e scioperi ci fanno passare la voglia di tifare…ma in fondo senza di te non sappiamo stare: avanti F.C. Internazionale” (In-Trabzonspor 11/12, fase a gironi Champions L.11/12); “Reclami con orgoglio quei due scudetti ma Moggi e Giraudo sulla porta dello spogliatoio non li metti”, “3.10.10: anche stavolta ti abbiamo perso di vista…solita ‘Tradizione’ centometrista!!!”, “…Io non rubo il campionato e in Serie B non son mai stato”, coreografia con una maxicaricatura della ‘bandiera’ Giacinto Facchetti (In-Juve 11/12); “Che Milano è rossonera ce lo dici da anni…ma non è che ti sei sempre confuso con Sesto San Giovanni?”, “Costa meno andare a ballare che entrare alle vostre feste di Natale”, “Gattuso-Cassano: occhio non vede cuore non duole”, rispettivamente con problemi visivi e cardiaci, “Latina 25.06.11: a quando la vostra prossima prova di forza???”, “La vostra raccapricciante realtà è Galliani a capo degli ultrà”, “Festa di Natale: ma il vostro ingresso stellare anche a Galliani l’avete fatto pagare???”, “Birra, l’F.C. Inter e la Madonnina…ancora oggi questi i valori della vera gioventù meneghina”, “Entreremo nella Nord con le spranghe a caricar…bella canzone…ma arrivate da terra, da mare o vi servite dell’aviazione???” (Milan-In 11/12); “13.12.11, con la velocità con cui siete scappati siete entrati nel Guinnes dei primati!!! Genoano coniglio” (In-Genoa, Coppa Italia 11/12), “Abbiamo chiesto dov’è l’uomo forte in società…e niente…abbiamo chiesto chiarezza…e niente…le possibili conclusioni, caro presidente, sono solo due: assenza o incompetenza???“ (In-Catania 11/12), “…Una cosa è stata dimostrata: Platini i tuoi sono sempre e solo interventi di facciata!!! Buffone!”, “Uefa: stop the dogs massacre in Ukraine” (In-Ol. Marsiglia, 8.vi di finale Champions League 11/12); “Il comunicato per riempire la curva nella stracittadina ci ha fatto sballare più di quando abbiamo finito di disegnare questa immensa Madonnina…”, “Calpestiamoli, porta fortuna”, “Barbara Berlusconi loves interracial sex“ (sesso con negri amerebbe la figlia di Silvio Berlusconi), “…Tranquilli…siete su…Scherzi a Partizan”, “Le magliette le potete mettere di qualsiasi colore…tanto vi si riconosce sempre dall’odore!!! merde!” (In-Milan 11/12); “Grazie Facchetti di aver onorato l’Inter e tutti noi”, ennesima dimostrazione d’affetto per Giacinto Facchetti, giocatore dell’Inter dal 1960 al 1978 con 475 partite e 59 gol, record per un difensore, e presidente dal gennaio 2004 al settembre 2006, quando poi è morto (est. stadio 11/12); “Con noi in ogni stadio, in ogni coro, in ogni esultanza…tirate dritto, la vostra curva vi aspetta! diffidati sempre presenti” (In-Fiorentina 11/12), “Chi la maglia ha onorato non verrà mai dimenticato…Julio uno di noi”, di commiato al portierone Julio Cesar (Inter-Vaslui, preliminari Europa League 12/13); “Nella mia estate senza mare…scriverti una cartolina era il minimo che potessi fare” (interisti fuori dalle Coppe), con riprodotta una cartolina ironica gigante con la scritta “Ciao merde”, e disegni ironici a presa in giro “Con i migliori auguri per la stagione 2012/2013” (Milan-In 12/13); “Onore a Zeman icona del calcio pulito!!” (In-Roma 12/13), “In giro vai raccontando del gemellaggio anche se sai bene che rischi il 2° linciaggio…”, “Conigli di merda…il coraggio non si compra con un gemellaggio!!!”, “Vi nascondete dietro ai serbi perché non avete il coraggio di presentarvi al derby?” (striscioni rivolti ai milanisti gemellati con i “40+”, un gruppo del Partizan Belgrado; Inter-Partizan B., fase a gironi di Europa League 12/13); “Prima di parlare di noi…sciacquatevi la bocca” (Milan-In 12/13, partita in cui gli interisti son stati beccati dalle guardie con tutti gli striscioni di ironici sfottò, oltre a tantissime fiaccole, mentre li stavano facendo entrare di nascosto in curva); “…Mi fai tremare il cuore…Mi fai smettere di respirare…”, coreografia, “07.10.12: come mai a me che hai dato dell’autorizzato a differenza tua tutti gli striscioni hanno sequestrato ???”, “Con un pullman per Belgrado cosa ci volevi dimostrare che poi senza permesso non potevi manco andare a pisciare???”, “Ci parlavi dei russi con ironia ma a San Pietroburgo dov’è finita la tua spavalderia???”, “Balotelli sei solo un povero uomo di merda milanista”, “Che il mondo sia pieno di imbecilli purtroppo è una storia vera ma voi non avete proprio rivali dietro quella cazzo di tastiera!!!”, “Coreografia di 3 anelli: per le curvette e la congiunzione ti serve una ripetizione????”, “Barbara Berlusconi loves gang bang” (sesso con molti uomini contemporaneamente), “112-113 i migliori anni della vostra vita”, “Rossoneri carabinieri”, “Curva Sud: quando raccontarsi le favole è una prerogativa di gruppo!” (In-Milan 12/13); “Non c’è nazione che non l’abbia dimostrato…chi dice la verità viene sempre condannato! Arcidiacono orgoglio degli ultras” giocatore del Cosenza che all’epoca, dopo un gol mostrò la maglia “Speziale innocente”, Il ragazzo accusato dell’omicidio dell’Ispettore Raciti a Catania nel 2007, “Suonata la sveglia! rimbocchiamoci le maniche e lottiamo su ogni pallone INSIEME” (In-Palermo 12/13); “Visto che la situazione è sotto gli occhi di tutti…ci sorgono spontanei e legittimi dubbi: ma almeno una bozza di sto processo l’avete buttata giù??? In tutto questo il signor Branca è esente da colpe???” (In-Parma 12/13), “Ci hai dato del tesserato e del servo dello stato, ora che l’hai fatta anche tu come vuoi essere chiamato??”, riferito alla “Away Card” sottoscritta dai romanisti per andare in trasferta, surrogato della tessera, “Con tutto il rispetto che gli possiamo portare…siamo arrivati al punto che ci deve difendere Paolo Bonolis…fate voi…” (In-Roma, semifinale Coppa Italia 12/13); “Da 20 anni sei in ogni bandiera che abbiamo sventolato…il tuo essere uomo, ultras, amico vero, non lo dimenticheremo mai…Paolo sempre con noi”, coreografia per i venti anni dalla scomparsa dell’Armiere (In-Juve 12/13); “C’è solo l’Inter, tutto il resto è noia…Califfo per sempre uno di noi!!!”, per ricordare la morte del cantautore romano Franco Califano, avente simpatie nerazzurre, “I Marò in Italia Maroni in India”, i Marò sono due fucilieri della marina italiana, trattenuti per molto tempo in India prigionieri, accusati di aver ucciso due pescatori su un peschereccio indiano, facile gioco di parole con l’ex ministro degli Interni Maroni, ideatore della tessera del tifoso (In-Atalanta 12/13); “Visto che con le vostre leggi è così facile chiudere un settore…la prossima volta quando chiuderlo lo decidiamo noi!” (In-Roma 13/14), “Contro gli abusi di potere…libertà di viaggiare!!! Solidarietà agli ultras della Sampdoria”, daspati perché andati in trasferta a Livorno sprovvisti di tessera (In-Sampdoria 13/14); “Siamo stati in cima al mondo, realizzato il sogno…abbiamo anche sofferto e vissuto in trincea sempre insieme!!! Dejan Stankovic (scritto in serbo, n.d.r.) nostro guerriero questa è e sarà sempre la tua patria!” (In-Genoa 13/14), “Trasferte pagate, coreografie sponsorizzate e biglietti omaggiati, altro che politici…voi sì che siete i veri privilegiati” (In-Juve 13/14), “Bentornato Mancio”, “Ultras Lazio liberi”, trattenuti 200 laziali circa prigionieri a Varsavia in trasferta di Europa L. col Legia (In-Verona 13/14); “Abete: ‘…Nessuna norma è perfetta…’ ma questa è proprio una barzelletta…basta curve chiuse” (In-Sassuolo 13/14), “Benvenuta Alice nella curva delle meraviglie!”, “Rispetto per Nocera!” (In-Samp 13/14); “11.11.2007 – 11.11.2014: sette anni per portarti nel cuore…la Nord non dimentica. Gabriele vive”, “Taser: dobbiamo aspettare il primo morto per fare marcia indietro???” (la pistola elettrica data in dotazione alla polizia, che sarà usata, in via sperimentale, sugli ultras; Milan-In 14/15); “Per gli ultras legge speciale, tangentisti, corrotti, malavitosi liberi di circolare” (In-Napoli 14/15), “Fondatore degli ultras…nerazzurro doc, anche da lassù continua a difendere i nostri colori…ciao avvocato Orrigoni” (In-Quarabag, fase a gironi Europa League 14/15), “…Com’è bello il mondo insieme a te…”, coreografia (Sassuolo-In 14/15); “Più ti guardo e mi consolo, sei più bella che in un sogno…”, coreografia, parafarasando una hit di Vasco Rossi (Milan-In 15/16); “Anche da lassù continua a riempirci i cuori…ciao Giuseppe” (In-Empoli 15/16), “Kosovo is Serbia”, “Solidali con chi senza scuse per l’ennesima volta ci ha provato… (anche se…peccato…il bersaglio era quello sbagliato…) odiati bergamaschi liberi!” (il bersaglio sbagliato erano proprio gli interisti; In-Carpi 15/16); “No alle curve chiuse sì ai cancelli aperti, odio Napoli (In-Palermo 15/16), “Bentornati laziali”, “Gabriele vive nei nostri cuori” (In-Lazio 15/16); “Vicini alle famiglie delle vittime del terremoto”, striscione solidale verso chi è stato colpito dal terribile sisma del 24 agosto scorso, che ha sconvolto l’Italia centrale, “Uniti al dolore del popolo nizzardo fieri dell’amicizia dei suoi ultras, ciao Mario”, per la strage di Nizza, ad opera dell’Isis, del 14 luglio ’16, “Sempre in giro a far casino…mai paura di nessuno” (In-Palermo 16/17).
Clubs principali: Templari, Torino Nerazzurra, Inter Club Savona, Inter Club Mestre, Bologna Nerazzurra, Inter Club Rho, Inter Club Novara, Inter Club Bovisa, Padova Nerazzurra.