Fonte: Claudio “Freccia”
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Gruppo principale: Boys S.A.N. (Squadre d’Azione Nerazzurre): i Boys nascono alla fine degli anni ’60 con l’intuizione del mago Helenio Herrera, che introduce il concetto di tifo organizzato, anche in trasferta, da una “scissione” ad opera di alcuni ragazzi dall’Inter Club Fossati, creando così di fatto il primo gruppo ultrà al seguito dell’Inter. Il nome è ispirato a “Boy”, un ragazzino dispettoso protagonista di una serie a fumetti pubblicata sul giornale ufficiale dell’Inter. Il primo striscione viene utilizzato fino al ’78, sia in casa che fuori. A partire dal 1977 viene, anche se poco, utilizzato, unitamente al primo striscione dei Boys, un altro striscione fino al 1979, con la dicitura (udite, udite) “Lotta dura senza paura”. Dal ’79 all’81 viene utilizzato per la prima volta lo striscione con anche la dicitura S.A.N. (alcuni sbagliavano con San Siro…), che finirà in mano atalantina. Dall’81 all’89 viene esposto uno striscione, coi caratteri in giallo stondati che calca tutti i campi in quegli anni, accompagnato al “Meazza” quasi sempre dalla dicitura “Le Furie Nerazzurre”. Dall’88 al ’92 viene usato nelle gare interne uno striscione coi caratteri più piccoli, meno stondati, e un pugnale al centro. Dall’89 a giorni nostri primo striscione realizzato in cerata, per le gare interne, che debutta ad ottobre in un Inter-Bari. Dal 1992 al ’98 viene realizzato uno striscione copia, in taglia ridotta di quello in casa. Dal ’98 ad oggi viene portato un altro striscione quasi uguale a quello precedente.
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Altri Gruppi ultras esistenti: –Ultras 1975: il gruppo nasce nel ’75, ma fino al ’79, quando assumerà una posizione rilevante, le apparizioni dello striscione in curva sono sporadiche. Nel ’79, appunto, viene realizzato lo striscione gigante “Forever Ultras”. Gli anni ’80 sono i più belli del gruppo, forse perché anche il clima della curva Nord è diverso. Nel 1995 viene modificata la denominazione, da “Forever Ultras” a “Ultras”, a seguito di una ristrutturazione generale e direttiva. Il gruppo, mantenendo come simbolo un indiano Apache, a metà anni 2000 è portato avanti da nuove leve, che hanno una certa autonomia all’interno della curva. Sono di destra ma contrari a mischiare tifo e politica. –Viking: tra i gruppi più vecchi, essendo nato nel 1984, le cui redini sono state per molti anni nelle mani di gente scafata e esperta, che l’hanno portato a essere un gruppo dal tifo massiccio, determinato, oltranzista. Non facile comunque il ricambio generazionale dello stesso, il cui simbolo ufficiale è lo stemma di Milano sormontato da due asce bipenne. –Irriducibili: il gruppo più oltranzista della Nord nasce durante il campionato 88/89, esponendo all’inizio lo striscione nel rettilineo, fin da allora con presenza numerosa. Confluiranno in seguito nelle sue fila membri dei disciolti Skins, gruppo in eterno contrasto con il resto della curva e continuamente repressi dalla Digos. In quest’arco di tempo i “Viking”, che erano al lato sinistro della curva, si spostano nel settore dov’erano gli Skins, e gli “Snakes” prendono il posto che era dei Viking per circa un anno, poi gli Snakes abbandonano il settore e fece una brevissima apparizione il gruppo “Shining”. Nel ’92 gli Irriducibili entrano in Nord e continuano a crescere a vista d’occhio, a livello numerico e organizzativo. Nel 1997 avviene la fusione con la “Zona Nera”, dalla quale ereditano il nuovo simbolo, il Muttley (simpatico cane combina guai). Il numero della base aumenta ancora e viene modificato lo striscione da trasferta, coi lati tricolore, ma in alcuni stadi viene esposto “Irr 88”. –Brianza Alcoolica: nasce il 22 novembre1985, fondatori 4 amici di Arcore, anche se già l’anno prima era apparso uno striscione di “prova” nella trasferta di Madrid, ragazzi che frequentano il Bar Spavento a Milano, che decidono un giorno di formare un gruppo tutto loro. Fu adottato per ribadire la provenienza geografica dei suoi componenti, da una terra a stragrande maggioranza juventina. Al primo anno arrivano subito a quota 280 iscritti. All’inizio la dirigenza dell’Inter non era ben disposta nei loro confronti a causa della parola “alcoolica” presente nella dicitura, tant’è che dovettero usare uno stratagemma, facendolo entrare dall’esterno, issandolo dalla parte dell’ippodromo. Il loro motto: “Mai stati in B”. –Bulldogs: nascono nell’estate 1988, con esordio del primo striscione, in tela con caratteri bianchi, nell’ottobre dello stesso anno a Verona. Sull’onda dell’entusiasmo il gruppo vive momenti di splendore fino alla seconda metà degli anni ’90, quando un lento ricambio generazionale ne mette a dura prova la sopravvivenza. I nuovi elementi, dopo un periodo di smarrimento e con l’auto di “Milano Nerazzurra” e, in particolar modo, di un suo esponente di spicco, si organizzano riportando il gruppo su buoni livelli: viene realizzato un nuovo striscione, i primi stendardi a due aste e raddoppiano i tamburi. Nella stagione 2004/05 il nome del gruppo integrale è: “Bulldogs Inter Curva Nord Milano”, a rimarcarne lo stretto legame con la curva e la città. –Pessimi Elementi: nascono durante il campionato 2000/01 da ragazzi dall’età media di 20 anni. La scelta del nome è caduta sul “soprannome” attribuitogli dagli spettatori presenti nel settore. Il primo striscione esordisce nel 2001/02 in seconda transenna, sopra “Milano Nerazzurra”. Un nuovo striscione, con un folletto col dente avvelenato, fa il suo esordio in Inter-Modena del gennaio 2003. Dal settembre dello stesso anno prende il posto che era del “Gruppo Ribelle”, acquisendone gli elementi più validi. Da Inter-Livorno dell’ottobre 2005 compare lo striscione attuale. Avevano una forte amicizia con la “Nuova Guardia Milano”. -Milano Nerazzurra: nel ’79 un gruppo di affezionati dei Boys decide di staccarsi e fondare “Potere Nerazzurro”, che si posiziona al centro della curva Nord con l’intenzione di organizzare il tifo anche dietro la porta. Nel ’79 i Boys si spostano al centro, mentre loro vanno nel settore Distinti, l’attuale anello verde. In quell’anno, in seguito alla morte del laziale Vincenzo Paparelli nel derby romano, sono costretti a cambiare nome, e nasce così “Milano Nerazzurra”. Nel 1988 lo stadio di S.Siro viene ristrutturato e il gruppo si sposta nel parterre, ma la posizione risulta infelice e nel ’90 si decide di tornare al secondo anello insieme al resto della curva, mettendo lo striscione accanto a quello della “Brianza Alcoolica”. Nel 1999 viene a mancare Marco, una figura molto importante all’interno del gruppo e comincia un periodo un po’ scuro che finisce nel 2002 grazie alla volontà di ricominciare di alcuni componenti, con nuovi stimoli. –Imbastisci: gruppo nato nel maggio 1993, quando, ai margini dell’allora Gruppo Perverso, gravitano alcuni ragazzi nella zona sinistra della curva, guardandola dal campo, che si sgolano per la Beneamata. Tra questi la voce altisonante di quello che poi diventerà il capo storico del gruppo e che era solito incitare la squadra accompagnando le trame offensive dei giocatori gridando “imbastisciii!”: un urlo di battaglia nel quale si riconoscono allegramente in molti, cosicché, in una trasferta a Genova contro i rossoblù, viene posata la pietra epocale del gruppo, che i primi tempi contava 50 iscritti, fino a diventare uno dei sottogruppi più considerati della Nord e a sfiorare il centinaio di adepti. –Boys Roma: più che una sezione dei Boys, un gruppo ultrà a sé stante. Tutto inizia dalla volontà di alcuni giovani iscritti all’”Inter Club 11 Stelle”. Da questo nucleo embrionale si formano nel 1979 i “Boys sezione Roma”, di persone molto attive con una base d’età tra i 18 e i 30 anni e l’intento di seguire più assiduamente le sorti della Beneamata. A Roma era già presente un gruppo molto noto chiamato le “Pantere Nerazzurre”, che prendeva il nome dal loro capo “Er Pantera”. Sbocciò così una stretta collaborazione tra i due gruppi. La prima volta dello striscione è in occasione del derby di ritorno dello scudetto 79/80, mentre la prima trasferta “vera” avviene a Perugia, nella stessa annata. A San Siro sono collocati alla destra degli Irriducibili (con la curva di fronte), ovvero la parte della curva più vicina alla Tribuna arancio, una posizione scelta da loro e concordata coi Boys San. Essendo una sezione esterna hanno ritenuto mettere in prima linea i gruppi di Milano, anche se sono tra quelli più vecchi. Hanno amicizie personali con gli Irriducibili Lazio. Contrariamente a quanto fanno le sezioni d’altre squadre, che, furbescamente, lasciano lo striscione a un loro amico e poi se ne stanno comodamente in poltrona, per poi vantarsi in seguito quando lo vedono in tv, loro rispondono sempre presente. –Fò de Cò: nasce nell’estate 2000 da ragazzi della Valcamonica che già da qualche anno militano in Nord. Gruppo unito e compatto il cui nome, in dialetto camuno, significa “Fuori di Testa”, è sistemato sopra gli Irriducibili. Comprende anche ragazzi di altre provincie. –Senza Tregua: formato nel 1994, più che altro un gruppo di amici che decisero di cementare l’amicizia dando vita a questa realtà. Nel 2014 hanno festeggiato il ventennale. –Cuore Nero Sangue Blu: occupano da alcuni anni la seconda transenna sopra gli Irriducibili, di cui sono un sottogruppo, accanto ai “Fò de Cò”. –Gioventù Vikinga: sot
togruppo dei Viking, come s’intuisce. –La Milano da Bere: striscioncino presente ormai da diversi anni tra gli Irriducibili e i Viking. –Atttiliani 1972: striscione presente con la Juve a Torino quest’anno e in alcune altre gare. Rappresentano la vecchia guardia dei Boys.
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Siti Internet: www.curvanordmilano.net – www.boys-san.it – http://ultras75.altervista.org
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Settore: Curva Nord, tranne Banda Bagaj e Quarto Oggiaro Nerazzurra, in Curva Sud, secondo anello.
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Amicizie: Lazio: gemellaggio di antica data, molto sentito, assopitosi un po’ negli anni di Serie B della Lazio, ma che riprende vigore con il loro ritorno in A e si rafforza ulteriormente nella finale di Uefa 90/91 contro la Roma, quando all’”Olimpico” accorrono molti laziali al fianco degli interisti ed alcuni di loro vanno pure a Milano al ritorno. In Inter-Modena 02/03 la Nord espone “Non puoi spezzare le ali alle aquile laziali”. Nel 2003/04 a Milano l’amicizia si rinsalda ancor di più, con numerosi cori di stima e d’affetto reciproci e lo striscione “Toffolo libero!” (esponente di spicco degli Irriducibili Lazio implicato in brutti giri della malavita romana) in curva Nord. A scalfire il gemellaggio non c’è riuscito nessun evento, né il famigerato 5 maggio (di cui parliamo nella sezione “Curiosità), né il passaggio di Mancini dalla panchina laziale a quella interista, né altri incroci più recenti. Delegazioni delle due tifoserie vissero insieme la vigilia della sfida del 2004/05, coi laziali che esposero “La Nord saluta gli amici interisti”. Uno dei punti più alti del gemellaggio è stato senz’altro quando, in Inter-Lazio 08/09, la Nord allestì una coreografia con la scritta “Gabriele”, fatta di cartoncini blu su sfondo di cartoncini bianchi, tricolori ai lati e, in balaustra, la scritta “Sarai sempre con noi”. A precedere la gara anche un discorso di Cristiano Sandri, fratello di Gabriele, sotto la Nord interista, sul luogo dove da anni le due tifoserie si scambiano materiale e saluti prima di ogni incontro, con alla cancellata attaccato lo striscione “Nel ricordo di Gabriele l’abbraccio della Nord a Cristiano Sandri”. Durante la gara esposta anche la scritta “Gli anni passano il rispetto cresce: onore all’unica curva di Roma”. A San Siro, nel 2009/10, gli interisti espongono il messaggio “Passa il tempo, passa la gente, la nostra amicizia rimane, la Nord abbraccia i fratelli laziali”, con i biancocelesti che rispondono con “1989-2009: da amici a fratelli Ave Curva Nord”. Altro momento clou dell’amicizia si ha nel maggio 2010 in Lazio-Inter (0-2), quando tutto l’”Olimpico” tifa Inter, per una vittoria decisiva nella lotta con la comune rivale Roma per il titolo. Passato alla storia lo striscione “Oh noo” dei laziali al momento dello 0-1 e gli stendardi “Scudetto game over” e “Scansamose!”. Bello lo striscione esposto nel 2013/14 a Roma “Nella buona e nella cattiva sorte uniti fino alla morte, saluti all’unica curva di Milano”. Numerosissime le visite e i “favori” reciproci. Varese: vecchia amicizia, coltivata già a fine anni ’80, più strettamente tra Boys San Inter, Viking Inter e Blood Honour Varese. Un vero patto d’acciaio, con continue visite reciproche, specie negli ultimi anni, dettato dalla stessa connotazione politica fortemente destroide. Assai numerose in questi anni le visite e i favori reciproci, ad esempio in Varese-Cesena 13/14 esposto lo striscione “C.N. ‘69”, accompagnato dallo striscione “Onoriamo la vera Milano”. Inoltre lo striscione “B.H. Varese” è stato presente in Como-Inter 02/03 e, sempre lo striscione “Blood Honour”, in Inter-Roma, ritorno finale Coppa Italia 2005 e Inter-Saint Etienne di Europa League 2014/15. Ogni anno una delegazione di ultras interisti partecipa al torneo di calcio a 7 in memoria di Claudio Meggiorin, barista di Besano (VA), tifoso di entrambe le squadre, ucciso a coltellate nel giugno del 2005 nei pressi del locale che gestiva. I Viking nel 2009 regalarono una targa ai varesini con su scritto “La nostra Amicizia non la rompe nessuno, Bentornati in C1!!!”. Valencia: amicizia internazionale piuttosto recente, ma bella. Striscioncino “Ultras Yomus” Valencia in Inter-Roma 05/06, Genoa-Inter 07/08, Inter-Atletico Madrid Supercoppa 2010 a Montecarlo, Inter-Milan 12/13. Per Inter-Verona del novembre 2014, la Nord espone lo striscione “2004-2014: da 10 anni fieri di avervi al nostro fianco, Ultras Valencia e Ultras Inter uniti per sempre”, con gli spagnoli presenti in Nord con tanto di striscione; gridati cori reciproci di rispetto e amicizia. Striscione “Yomus” anche nel derby d’andata 14/15. Liverpool: la Nord, in occasione di Inter-Tottenham H. 2010/11, ospitò una rappresentanza della famosa “Kop” di Liverpool, di passaggio a Milano per la trasferta di Napoli di Europa League. I tifosi dei Red avevano chiesto agli interisti di poter esporre dei ringraziamenti per il coach Benitez che, prima di lasciare Liverpool per l’Inter, aveva donato in forma anonima la somma di 96.000 sterline all’associazione “Vittime di Hillsborough”. Gli striscioni erano: “Justice for the 96” e “Grazie Rafa, gentleman justice”. Bandiera del Liverpool presente in più occasione, ad esempio in Juve-Inter 12/13. Nizza: bel rapporto d’amicizia. In Inter-Saint Etienne, match di Europa League, fase a gironi 2014/15 presente lo striscione “Popolaire Sud 1985” dei nizzardi, rivali dei Verdi. Millwall: simpatia in passato. Bandiera della squadra londinese esposto in Inter-Milan 05/06.
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Ex-gemellaggi/amicizie: Verona: vecchio legame nato intorno ai primi anni ’80, forte e sentito, tanto che, nella cavalcata trionfale interista alla Coppa Uefa 90/91, lo striscione delle “Brigate Gialloblù” Verona era sempre sopra quello dei “Boys San”. L’amicizia si basava sul comune odio verso Juventus e Milan, lo stesso legame ( una volta) coi fiorentini e la politica di estrema destra. E, col passare del tempo, anche gli stessi pessimi rapporti coi napoletani (amici dei milanisti fino all’88), gli scudetti clamorosamente persi dal Milan al “Bentegodi” di Verona, nel 1973 e nel 1989, e la nuova amicizia politica coi laziali. Insomma, sembrava un patto indistruttibile. I veneti dettero il loro contributo soprattutto nella finale con la Roma e gli interisti a Verona nello spareggio per la Champions contro il Parma nel 2000. Il gemellaggio cominciò a barcollare in Verona-Inter 96/97, con segnali inequivocabili: dal settore interista si levò un “Verona, Verona”, ma la curva veronese rispose con un “Inter, Inter” piuttosto tiepido. Gli interisti erano presenti in buon numero insieme ai veronesi nella gara del “Meazza” col Milan di quell’anno, ma una parte della tifoseria scaligera non desiderava più il gemellaggio. Tra le motivazioni lo scarso appoggio dato ai veronesi nel derby col Chievo dell’anno prima. Non ci fu il tradizionale scambio di sciarpe, l’amicizia rimase tra i vecchi capi. Dopo questi malintesi l’amicizia continuò per un certo periodo, infatti in Inter-Verona 99/00 viene esposto lo striscione “BerntonAti Hellass”. Il gemellaggio viene definitivamente rotto con il blitz interista di una dozzina di elementi, minacciosi e con lame ben in vista, sotto la Sud scaligera, a meno di un’ora dall’inizio di Verona-Inter 01/02. Un drappello di veronesi si contrappone con le cinghie, una decina di lunghissimi secondi e la polizia interviene. Nessuno si fa del male, la tragedia viene solo sfiorata. Sembrava impossibile come si potesse essere arrivati alle lame tra tifoserie che erano gemellate fino a poco tempo prima. Sampdoria: vecchio legame, nato alla fine degli anni ’70, grazie anche a molte amicizie in comune. Nello spareggio per la Uefa contro il Milan, giocato sul neutro di Torino nell’87, gli interisti affiancano i doriani, andando nella loro curva; a Genova, nell’88/89, esposto dai nerazzurri lo striscione “Ultras Tito, Boys amici per sempre” e l’anno dopo, sempre in terra ligure, i padroni di casa espongono “Benvenuti Campioni d’Italia!”, anche se nella partita-scudetto del 90/91 Inter-Sampdoria (0-2), molti interisti fischiano i cori dei doriani, che visto l’andazzo, tirano fuori dal cilindro la scritta “Ultras-Boys amici…oltre i fischi!”, sbalordendo San Siro, che applaude in parte, ma il modo rocambolesco e contestato col quale perde l’Inter fa sì che nel dopopartita vi siano strascichi e incidenti anche seri. Segue un periodo di freddezza nei rapporti, preludio alla fine del gemellaggio. Fiorentina: antico legame risalente agli anni ’70-’80, quando le due tifoserie erano legatissime, grazie all’avversione comune verso milanisti e juventini, e alle similitudini di pensiero; pian piano si sono allontanate, soprattutto per il caso Berti, forte giocatore passato dalla Fiorentina all’Inter nell’estate ’88, fra tante polemiche, e per un atteggiamento non proprio gradevole, assunto da alcuni gruppi viola, tipo l’Alcool Campi, nei confronti degli interisti, sempre legato all’affare-Berti, cosicché, dai primi anni ’90, le partite tra Fiorentina e Inter sono sempre state considerate a rischio. Bari: il gemellaggio coi baresi nasce quando l’Inter gioca sul neutro di Bari, al vecchio “Delle Vittorie”, causa squalifica di S. Siro per gli incidenti con l’Austria Vienna, la sfida di ritorno dei 16.i di finale di Coppa Uefa 1983/84 Inter-Groningen (5-1, dopo il 2-0 a favore degli olandesi all’andata), sospinta da un calorosissimo e numeroso pubblico (quasi 40mila spettatori), che viene poi ringraziato con striscioni a San Siro, nella partita casalinga successiva, quali “La curva Nord ringrazia Bari” e “I Boys ringraziano i tifosi di Bari”. L’amicizia poi va spegnendosi piano piano, anche per le diverse categorie che affrontano le due squadre, raggiungendo il punto più basso con il furto dello storico striscione “Boys San”, sul finire degli anni ‘90, quando ultras baresi si infiltrano tra gli interisti e, approfittando di uno zaino incustodito contenente lo striscione “Boys” da trasferta, lo portano via consegnandolo ai capi della curva. Venne portato dai baresi a Milano con uno stratagemma insolito e curioso: pezzi dello striscione erano stati prima tagliati, poi ricomposti col metodo della cerniera, visto che tale striscione era ricercato dalla polizia. Tale striscione, dopo San Siro, viene nuovamente esposto in Bari-Inter 98/99. Gli interisti, infastiditi,rispondono col messaggio “Ultras Bari parlate di onore e dignità e rubate striscioni con infamità” e la scritta “Stampo africano”, esposta a Bari nel 99/00, parafrasando il noto motto barese “Stampo italiano”. Cagliari: esisteva un’ottima amicizia con la Nord cagliaritana, nata nell’anno della promozione del Cagliari in Serie A 89/90, quando lo striscione “Boys S.A.N.” comparve a fianco dei cagliaritani a Como, Monza, in terra sarda con la Triestina e in altre occasioni. Ogni incontro tra Inter e Cagliari si svolgeva in un clima amichevole. Il rapporto si è incrinato perché secondo i cagliaritani, gli interisti si sarebbero rifiutati di cercare di recuperare lo striscione “Furiosi”, perso a Cagliari nel 91/92, passato in mano alle Brigate Rossonere Milan e se la presero coi Boys nonostante gli avessero dato un vecchio striscione delle B.R.N., in mano agli interisti, perché lo striscione non è più saltato fuori. A tutto questo va aggiunta la clamorosa eliminazione in semifinale di Coppa Uefa 93/94, una botta non indifferente per i sardi, considerando che l’Inter, in campionato, era quasi in zona retrocessione, e il Cagliari navigava in acque più che sicure, non tralasciando l’episodio che a Milano, sopra lo striscione “Furiosi” comparse improvvisamente “Wild Kaos Atalanta”, cosa che non ha fatto altro che eccitare ulteriormente gli animi. Poi si è passati all’indifferenza e alla fine del rapporto. Udinese: gemellaggio nato il 29 aprile ’90 a Udine, ultima giornata di campionato, quando gli udinesi festeggiano la salvezza con gli interisti, inconsapevoli che i risultati all’ultimo minuto fossero cambiati e che la loro squadra fosse retrocessa in B, categoria frequentata nei due anni successivi. Il legame rimane piuttosto saldo per alcuni anni, poi naufraga perché poco sentito. Cremonese: stima reciproca di vecchia data. A Cremona gli interisti trovano solitamente un ambiente accogliente e quando, nell’agosto ’90, viene giocata a Cremona l’amichevole Parma-Inter, molti grigiorossi vanno insieme agli interisti in curva e qualche gruppo, come il “Road Kids”, espone pure lo striscione, visto che molti erano e sono i ragazzi di Cremona e provincia che frequentano la curva interista. Poi si passa alla totale indifferenza. Borussia Dortmund: coi tedeschi c’era un vero gemellaggio, poi sfaldatosi. Lione: forte amicizia coi “Bad Boys” della squadra francese. Sturm Graz: c’era una forte amicizia coi ragazzi austriaci della “Brigata Graz”. Catania: rapporto di rispetto e amicizia tra le due tifoserie sorto quando Walter Zenga era allenatore degli etnei (2008/09), rotto definitivamente in Inter-Catania 10/11, con alcuni insulti da parte nerazzurra, rapporto peraltro inclinatosi già all’andata a Catania. Sambenedettese: amicizia non sentita, allacciata in un Inter-Ancona svoltosi a San Benedetto nell’agosto ’90.
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Rivalità: –Milan: dopo tanti anni di incidenti gravi, sangue, accoltellamenti, catene, scontri a San Babila, agguati e guerriglia urbana, gli anni bui del derby della Madunina, nel 1983, per un Mundialito, nerazzurri e rossoneri, rappresentati rispettivamente da Franco Caravita e dal “Barone” Capelli, trovano l’accordo per un patto di non belligeranza, all’insegna del vivi e lascia vivere. Franco gestiva pure un negozio ultrà (la “Bottega del tifo”) insieme a Capelli, nella prima metà degli anni ‘90. Un vero atto di diplomazia che dà subito risultati visibili, visto che per anni al derby la polizia rimane inoperosa e di incidenti non se ne vede neanche l’ombra, logico e normale se si pensa che molte sono le amicizie personali che intercorrono tra i frequentatori delle due curve, ci si conosce bene, al punto che nei big-match si assiste spesso a visite reciproche, ed era quindi stupido continuare a darsele. Per fortuna c’è stata questa inversione di tendenza, pur rimanendo la rivalità, anche feroce, nei, cori, negli striscioni, negli sfottò, nella presa in giro, ma solo questo. In Milan-Inter 96/97 la curva Sud rossonera espone due striscioni di impronta razzista: “rossoneri ebrei? Chiedetelo a Winter” (olandese di colore) e “dieci anni di cori razzisti per avere una squadra di neri, ebrei e sangui misti”. Una presa in giro verso gli ultras interisti che hanno spesso mostrato striscioni di chiara natura antisemita, fatto cori “rossoneri ebrei” o fischiato giocatori di colore, mentre in squadra quell’anno ne avevano quattro. La Nord, per contro, risponde con una grande insegna con la scritta “Internazionale” e tutte le bandiere delle nazioni dei giocatori stranieri dell’Inter di quell’anno, striscione leggibile anche come messaggio d’apertura a un mondo senza frontiere e distinzioni di razza, a quel nome che fu coniato dall’Internazionale Socialista, che il fascismo oscurò nel Ventennio per un italico e meneghino “Ambrosiana”. –Verona: da un bel gemellaggio a una forte rivalità, un odio acerrimo. Tutto è dipeso dalla spaccatura, all’inizio degli anni 2000, in curva veronese, tra le vecchie Brigate Gialloblù e la Banda Loma, che faceva capo ad Alberto Lomastro. Mentre i primi rimasero in contatto, anche se raffreddato, coi gruppi interisti, gli altri decisero la strada del “soli contro tutti”, rompendo i gemellaggi con Inter, Lecce e Parma e intiepidendo quelli con Samp, Lazio e Cagliari. Dopo l’11 marzo 2001, quando mezzora prima della partita scoppiò una rissa tra veronesi nel settore ospiti, probabilmente tra pro e contro il gemellaggio, fu rottura completa. Piccolo scontro nel dopo Verona-Inter 13/14, con un gruppetto di scaligeri che invita allo scontro i nerazzurri; questi scendono subito dai pullman, ma una forte carica della celere, che causa diversi feriti, li riporta sui mezzi. Alcuni scontri, specie a San Siro, negli anni passati. –Juventus: il “Derby d’Italia” è una classicissima del calcio italiano, dove spesso si sono registrano incidenti, anche piuttosto gravi, in virtù di un’acerrima rivalità, un antico forte odio, acuito dalle famose vicende di Calciopoli, con gli scudetti, vinti sul campo dalla Juve, 2004/05 (poi revocato) e 2005/06 (assegnato all’Inter, seconda), che hanno suscitato un vespaio di polemiche, essendo anche l’Inter, bene o male, coinvolto nello scandalo delle intercettazioni, e il caso del trasferimento di Zlatan Ibrahimovic dalla Juve all’Inter, avvenuto nell’estate 2006. Nei tafferugli del 94/95 a Torino gli interisti persero gli striscioni “Nuova Guardia”, preso peraltro quando era appeso alle recinzioni esterne dello stadio da due ragazzi entrati in campo indisturbati, “Viking” e “Irriducibili”. Lo striscione “Viking” fu poi esposto in Curva Scirea. In uno Juve-Inter di fine anni ’80, in un settore ospiti stracolmo, gli interisti esposero lo striscione “Trapattoni: ieri l’hai costruita, oggi distruggila” (il Trap, dopo tanti anni vincenti alla Juve, sedeva sulla panchina interista). In Inter-Juve 02/03 scontri con tentativi di aggressione coi coltelli. Uno striscione dei Boys San, come ricordato in una scritta esposta in curva Scirea per Juve-Inter 2013/14, è nelle mani degli juventini. –Torino: antica rivalità, comunque non fortissima. A Torino, nel 2003, si registrarono scontri tra le opposte fazioni, con anche un paio di granata feriti con coltello. La volta dopo che si rincontrano quindi (2006/07), il clima non è dei più tranquilli, con la polizia che non si fa trovare impreparata, e i torinisti che cercano il contatto coi nerazzurri all’arrivo dei bus provenienti dalla stazione. –Roma: vecchio odio viscerale, acerrimo; rivalità antica quanto violenta. Praticamente ogni volta che le due squadre s’incontrano succede qualcosa, con scontri, sassaiole e feriti in varie occasioni. Lo striscione “Aquile Nerazzurre” venne rubato dai romanisti in un Inter-Roma del novembre ’81. Un esempio lampante di quanto scritto è costituito dalla doppia finale di Coppa Uefa 90/91, quando le tifoserie ospiti sono state fatte oggetto di un vero tiro al bersaglio e, anche in tante altre occasioni, l’andazzo è stato quasi sempre il solito: lancio di oggetti, fumogeni e quant’altro, con scene di vera guerriglia urbana. I motivi del forte odio sono da ricercare anche e soprattutto nell’ottica della rivalità tra Milano e Roma: i primi inneggiano a “Milano Capitale”, mentre i secondi sostengono che la capitale storica è e sarà sempre Roma. Un romanista accoltellato nel ’94 a Milano. In Inter-Roma 81/82 viene esposto dalla Nord lo striscione “Roma clubs Dipendenti”, che fa infuriare i giallorossi, con susseguenti gravi scontri tra le due tifoserie. Esposti un bandierone e lo striscione “Boys sez. Mantova”, sistemato in modo che appaia solo la scritta “Boys”, in Roma-Inter 02/03, sottratti ai tifosi nerazzurri nel fatale 5 maggio ’02. –Napoli: una della rivalità più sentite, storiche; forte odio Nord-Sud, causa l’impronta razzista della curva interista. Basti pensare allo striscione inneggiante al fuhrer tedesco Hitler, issato sulla copertura dello stadio “Meazza”, e l’aereo che sorvolò San Siro durante Inter-Napoli 89/90, con attaccata la scritta “Napoletani ebrei stessa razza stessa fine”. In quella gara un migliaio di napoletani entrò pur sprovvisto di biglietto, gettando oggetti e orinando sugli spettatori sottostanti e bruciando anche uno striscione di un Inter Club. Nell’estate del 1991, fuori da una discoteca di Rimini, in una rissa tra tifosi di Inter e Napoli viene barbaramente ucciso il milanese Luca Scio, ingiuriato a più riprese da striscioni offensivi dei partenopei, e ricordato dalla curva Nord con lo striscione “Luca: morire a 16 anni per essere interisti…perché?”. In Napoli-Inter 1994/95 un bambino di sei anni è vittima di un fatto increscioso, infatti viene aggredito perché colpevole di indossare la maglia dell’Inter. Dopo l’aggressione interviene il presidente interista Massimo Moratti che lo invita ad assistere alla partita vicino a lui. I “Blue Lions” Napoli rubarono ed esposero diversi anni fa in casa lo striscione “Inter Club Torre Del Greco”. Per Inter-Napoli 2000/01, la Nord, con lo striscione “23-7-2000: ‘Teste Matte’ gambe in spalla” fa riferimento a una presunta carica effettuata al famoso gruppo partenopeo. –Atalanta: vecchio odio, risentimento; in Atalanta-Inter 95/96, al gol del pari dell’atalantino Morfeo, ebbe inizio un fitto lancio di oggetti tra le due tifoserie, proseguito poi nel Piazzale Oberdan. Dei Boys San lo striscione “Ciao coglioni”. In Atalanta-Inter 84/85 esposto lo striscione “Boys” interista, grattato, in curva atalantina. Scaramucce anche nell’ottobre 1990, a Bergamo, con sassi contro la forza pubblica e lancio di lacrimogeni, anche per prevenire il contatto tra le tifoserie; la situazione non degenera, anche se c’è qualche contuso. Ancora incidenti, s
empre a Bergamo, nel 92/93, con scontri tra le due fazioni e tra ultras atalantini e polizia, che risponde con cariche e lacrimogeni. A Milano nel 2000/01 avviene un episodio strano, che farà molto discutere: come in altre occasioni la curva Nord atalantina organizza una scooterata, che stavolta però finisce direttamente sotto la curva di casa, e si verificano scontri. Gli ultras interisti, provocati, reagiscono e caricano, menando qualche atalantino, a cui vengono rubati degli scooter. Dentro lo stadio, ad un certo punto, sbuca nella curva interista un Booster che viene prima esposto come trofeo di guerra, poi preso a calci e, alla fine, lanciato di sotto. Un episodio che lascia scioccata l’opinione pubblica: l’immagine del motorino in fiamme scaraventato giù fa il giro di tutti i media e per molto tempo la Nord interista sarà messa alla berlina. Anche i milanisti non persero l’occasione di sbeffeggiare i nerazzurri, con striscioni come “Picchiate i motorini, siete una curva di cretini” e “La squadra fa i festini, la velina fa i pompini, alla Nord restano solo i motorini” (Milan-In 00/01). L’anno dopo i bergamaschi rinunciano alla trasferta “motorizzata”. Visto il precedente dell’anno avanti e le scintille della gara d’andata, nella quale gli atalantini accusarono gli interisti di non avere mentalità ultras, il servizio d’ordine è imponente e riesce a tenere a distanza di sicurezza le due tifoserie. –Ascoli: al termine di Ascoli-Inter del settembre ’88, un gruppo di skins interisti, per riprendere il proprio pullman viene fatto passare, contro ogni logica, sotto la Sud ascolana, proprio quando escono i padroni di casa: ne nasce così un parapiglia generale, con la polizia ferma e, nella confusione, viene colpito brutalmente Nazzareno Filippini, 30 anni, personaggio di spicco del Settembre Bianconero, che, trasportato d’urgenza all’ospedale, morirà dopo qualche settimana di agonia. Per alcuni mesi l’episodio destabilizzò i Boys. In quattro furono rinviati a giudizio, processati e poi scagionati per insufficienza di prove. Anzi, chiesero anche il risarcimento danni al Tribunale di Ancona. –Brescia: antica inimicizia, dovuta più che altro al fatto che i bresciani sono gemellati da una vita coi “cugini” milanisti. Tafferugli prima di un Brescia-Inter del ’93. –Como: rivalità vecchia, di vicinato, ma piuttosto sentita; rubato a margine di un’amichevole e successivamente esposto dai comaschi lo striscione “Gruppo Deciso” Inter diversi anni fa. La trasferta di Como, nell’anno dello scudetto dei record 88/89, rappresenta uno degli esodi più massicci in quel periodo degli interisti, che salutano i lariani con l’irriverente messaggio “Tranquilli, oggi non vi picchiamo”. In Inter-Como 87/88 esposto lo striscione rubato “Como Club Muppet Show”. –Cesena: i romagnoli rubarono ed esposero lo striscione interista “Linea Gotica” negli anni ’90. –Austria Vienna: memorabili i pesanti incidenti di Vienna nell’84 in Coppa Uefa, quando gli interisti furono aggrediti con gas lacrimogeni e pallottole di piombo e al ritorno, a Milano, un tifoso austriaco venne gravemente accoltellato. –Parma: vecchia rivalità, comunque non accesa. In un Parma-Inter di fine anni ’80 esposto dagli emiliani lo striscione “Boys San” rubato, seguito dalla scritta “Ma lo ‘San’ le vostre mamme che siete qui?”. –Rapid Vienna: incidenti a Vienna nella gara di ritorno dei 32.i di finale di Coppa Uefa 1990/91, quando ad attendere gli interisti si presentò un bel gruppo di austriaci che caricò gli interisti con di scorta solo un poliziotto, nonostante l’Uefa avesse dichiarato il giorno prima a alto rischio la partita. Gli interisti risposero con veemenza, salvando anche tanta gente che non si aspettava una simile “accoglienza”. I celerini poi, dentro lo stadio caricarono ignobilmente, provocando e arrestando dei ragazzi, che risposero senza paura; ma i Boys si sono scatenati solo dopo essere scampati all’agguato tesogli dai viennesi. –Genoa: fin dagli albori del movimento ultras esiste la rivalità coi liguri, inasprita nel periodo in cui c’è stata l’amicizia tra genoani e milanisti; ora l’inimicizia non è poi così sentita. In Inter-Genoa 81/82 esposto lo striscione rubato “Genoa Club Moruzzi”.
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Cenni storici: Su suggerimento del Mago Herrera, “Moschettieri” prima e “Aficionados” poi, organizzano in maniera primordiale il tifo a San Siro, una forma di sostegno comunque ben lontana da quella che s’intende oggi. Dall’Inter Club Fossati nascono nel ’69 i Boys San, che nei primi anni ’70 si schierano dietro lo striscione “Boys 11 Assi”. In seguito viene coniata la denominazione “Boys-Le Furie Nerazzurre”, rimasta fino ai primi anni ’80, anche se, nel 1975, il gruppo era diventato “Boys S.A.N.”, restando così fino ad oggi. Il primo striscione dei Boys viene realizzato nel 1970, facendo esordio a marzo in Lazio-Inter, per poi comparire nell’attuale secondo anello arancio nel mese successivo. Negli anni ’70, periodo pioneristico degli ultras, i Boys si distinguono per organizzazione e affiatamento: l’Inter è seguita in quasi tutte le trasferte, anche quelle, epiche per il periodo, di Roma, Napoli e Bari. In questi anni si vengono a creare le prime tensioni coi gruppi ultrà rivali. Principali avversari sono bergamaschi, granata, doriani e, soprattutto, milanisti. Con quest’ultimi gli scontri raggiungevano l’apice della ferocia, in quanto, all’epoca, le due tifoserie erano praticamente attaccate, entrambe all’attuale secondo anello arancio. Nel 1979 i lavori di ristrutturazione dello stadio portano i Boys nell’attuale posizione, nel cuore della curva. Gli anni ’80 rappresentano il periodo di maggiore splendore dei Boys, anche se a metà anni ’80, alcune vicissitudini, come gli incidenti coi romanisti a Milano e con l’Austria Vienna in Coppa Uefa, sia in Austria che in casa, turbano gli animi dei tifosi. Due ragazzi vengono arrestati, di cui uno è il leader Franco Caravita (numerosi gli striscioni “Franco libero”), che si fa un anno di carcere preventivo prima di essere giudicato innocente, una grave pecca per la giustizia italiana, tanto più che in giro si sapeva che lui era estraneo ai fatti, ma lo scalpore è stato grande in quanto era stato colpito uno straniero e c’era bisogno di un capro espiatorio per non fare brutta figura a livello internazionale. Inoltre nel settembre 1988 avviene la morte dell’ascolano Filippini, che suscita molto clamore. Ma la Nord si sa riprendere, anche se, nel 1997, un’altra losca vicenda getta nel fango la Nord di Milano: vengono arrestati tre suoi esponenti per traffico di droga, tra cui il “Metallica” e Ceccarelli, due skins famosi anche per i fatti di Ascoli. Una losca storia di cocaina e haschisc che, ancora una volta, mette in cattiva luce la Nord, che proprio in quel periodo si stava riprendendo da un periodo, gli anni ’90, buio e apatico. Con un flashback si torna ai primi anni ’80: a causa di dissidi tra i direttivi, avviene la cacciata al primo anello del gruppo “Potere Nerazzurro”, mentre contemporaneamente si fanno largo i “Forever Ultras”. La violenza dilaga all’interno del gruppo, famosissimi gli scontri del 22 novembre 1981 a S.Siro coi rossoneri: l’ondata di violenza non si circoscrive nei giorni del derby, ma si propaga nella vita quotidiana, finché al termine di un derby del Mundialito 1983, caratterizzato, tanto per cambiare, da violenti scontri, non si decide per il patto di non aggressione. A livello coreografico avviene una sostanziale evoluzione: i primi fumogeni fanno la loro comparsa e viene realizzato, nel 1985, il primo bandierone copricurva. In questo periodo nascono gemellaggi importanti con veronesi (fino al 2001), fiorentini (fino al 1987) e sampdoriani (fino al 1992). Gli anni ’90 si aprono con la conquista della prima Coppa Uefa, ai danni della Roma. Se negli anni ’80 era stata la violenza a guidare le azioni dei Boys, negli anni ’90, con l’avvento delle prime diffide, aumentate a seguito dell’omicidio del povero Spagnolo nel 1995, ci si concentra, giocoforza, soprattutto sull’aspetto coreografico della curva. I primi anni sono di transizione: l’inesperienza e, forse, la sottovalutazione di sé stessi, portano a buoni risultati, ma non eccelsi, vista anche la rapida evoluzione, in questo campo, di molti gruppi rivali. La consapevolezza di essere “competitivi”, anche sotto questo aspetto, avviene gradualmente, grazie alla collaborazione di tutti i gruppi della Nord. La seconda Coppa Uefa arriva nel ’94, contro il Salisburgo, la terza nel 1998, nella finalissima di Parigi con la Lazio. Nel 2001 avviene la rottura del gemellaggio coi veronesi ed anche a livello sportivo, in quella stagione si tocca il fondo: eliminazione nei preliminari di Champions League, estromissione dall’Europa e patetico finale. La Nord, su esortazione di Caravita, che già negli anni ’80 ebbe a fronteggiare la “grana” di una folta presenza in curva di skinheads “neonazisti”, non espone più simboli politici di destra quali svastiche o celtiche, lasciando la questione politica fuori dalla curva, che grazie all’opera di Caravita e dei suoi collaboratori più stretti, si sveglia dal grigiore, dal torpore che l’aveva caratterizzata negli anni ’90, dandosi un nuovo assetto, sia estetico che organizzativo, con la nascita di un unico Direttivo che comprende i gruppi principali. E’ più compatta e coreografica, mostra spettacoli scenografici prima impensabili, raggiunge livelli ragguardevoli per il colore, ma vocalmente non è ancora al massimo. Lo sarà nel 2001/02, per tutta l’esaltante annata, fino al tragico epilogo dell’”Olimpico”; in quel nefasto pomeriggio la tifoseria nerazzurra mostra tutto il suo potenziale. Nelle stagioni successive non si ripeterà a quei livelli: ci tornerà qualche anno più tardi. Nel 2006 il Commissario Figc ad interim Guido Rossi, noto interista, toglie lo scudetto alla Juve, che paga più di tutte lo scandalo Calciopoli (il ds juventino Luciano Moggi viene ritenuto a capo della cupola), e lo assegna all’Inter, che, dal 2007 al 2009, trascinata da Zlatan Ibrahimovic, Javier Zanetti e gli altri argentini vince tre scudetti consecutivi. E col portoghese Josè Mourinho, uomo dal carisma eccezionale, come allenatore dal 2008, voluto fortemente dal presidente Massimo Moratti, conquista nel 2010 il famoso “Triplete” (Scudetto, Champions League, Coppa Italia). Ma la sera della Champions, vinta 2-0 a Madrid sul Bayern Monaco, “Mou” se ne va sulla panchina del Real Madrid per continuare a vincere. La tifoseria nerazzurra è ovviamente al settimo cielo, da anni, ormai da decenni, sognava una squadra così, uno spogliatoio finalmente unito e vincente. In tutti gli stadi è numerosissima, tornando ai livelli del 2002. Ma l’ultima stagione vincente sarà la 2010-2011: con lo spagnolo Rafael Benitez in panchina l’Inter vince la Supercoppa Italiana e il Mondiale per clubs, con il brasiliano Leonardo, alla guida dell’Inter dal 24 dicembre 2010, la Coppa Italia. Seguiranno un sesto, un nono e un quinto posto in campionato, nient’altro di considerevole. I primi due con Stramaccioni (via Gasperini, poi Ranieri), il 2013/04 con Walter Mazzarri. La curva, visto l’andamento della squadra, riabituata ai trionfi, si spegne gradualmente, nonostante l’entusiasmo portato dalla nuova gestione societaria del magnate indonesiano Erick Tohir. La Nord però si è stufata di aspettare e nella recente trasferta di Reggio Emilia col Sassuolo (1 febbraio 2015) l’ha fatto intendere a chiare lettere. Infatti, al termine dell’incontro, perso 3-1, i supporters nerazzurri hanno rigettato in campo le maglie buttate a loro da Guarin e Icardi, due dei giocatori più rappresentativi, con il secondo che ha avuto un acceso battibecco con la curva, rispondendo in malomodo agli insulti, con frasi tipo “Siete tutti pezzi di m…”, scena emblematica e sintomatica della crisi dell’Inter (26 punti in 21 gare), con Roby Mancini che non sa più a quale santo votarsi.
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Curiosità: -In Juventus-Inter 2014/15, giocata la sera dell’Epifania, gli interisti, rappresentati dall’immancabile striscione da trasferta “CN ‘69”, che da diverse stagioni identifica tutti i gruppi, realizzano una coreografia per ciascun tempo: nel primo pettorine nere e azzurre con pettorine gialle al centro a formare la scritta “B”, che sottolinea che l’Inter in B non c’è mai stata, la Juve sì, nel 2006/07; nel secondo bandierine azzurre e nere, con accanto quelle bianche e rosse a formare la croce caratteristica di Milano. Il tutto condito da un tifo finalmente all’altezza, specie sull’1-1, e da una bandiera dell’Inghilterra, più stendardi vari. -Nel posticipo della domenica sera, 14^ giornata del campionato di A 2014/15 Inter-Udinese, passerella d’onore per Stankovic, ora allenatore in seconda dell’Udinese, ma grande lottatore e bandiera dell’Inter dal 2004 al 2013, omaggiato con lo striscione “Dejan: hai lottato, sputato sangue per questi colori, ovunque tu vada sei e rimani uno di noi!!!”. Poco prima della gara Francesco Toldo, che ha difeso la porta dell’Inter dal 2001 al 2010, regala a nome della società una sua maglia incorniciata tra cori e applausi dei suoi tifosi. Viene esposto anche lo striscione “Pubblico di San Siro: visto che ora non avete più chi fischiare…vediamo se almeno incominciate a tifare!!!”, un invito a smettere di contestare la squadra, sottolineando che dopo l’esonero di Mazzarri, sostituito dal cavallo di ritorno Roberto Mancini, non ci sono più capri espiatori. -Nei preliminari di Europa League contro lo Stjarnan, prima uscita ufficiale a San Siro della stagione 2014/15, si chiede al nuovo presidente della Figc Carlo Tavecchio, la riapertura della curva, squalificata per due turni per i cori razzisti contro i napoletani, sottolineando con lo striscione “Due pesi, due misure. Tavecchio presidente, la Nord assente, riapriteci la curva”, la differenza di trattamento, quando egli stesso chiamò “mangia banane” i giocatori di colore. Purtroppo però col Sassuolo, alla 2^ giornata del campionato di Serie A 2014/15, la curva non sarà riaperta, ma comunque duecento ultras presenzieranno al baretto attaccando sui cancelli gli striscioni, per poi sostenere, per quel che sarà possibile, la squadra, guardati dalla Digos a distanza, non facendo mancare cori contro guardie e napoletani. -Massiccia, sia vocalmente che numericamente, la presenza dei nerazzurri all’”Olimpico” di Torino per la 1^ giornata del campionato 14/15, belli da vedere e compatti come non accadeva da tempo, realizzano una “stendardata” all’ingresso in campo delle squadre, accompagnata dalla scritta “Avanti CN 69”. -Per il derby di ritorno della stagione 2013/14 in curva Nord si festeggiano i 45 anni di storia degli ultras nerazzurri, tra pettorine, plastiche e bandierine bianche, nere e azzurre, con su più piani la romantica e poetica scritta “Il passato ha costruito il presente…Il presente costruisce il futuro…dal 1969 in ogni scelta che ho fatto…Faccio…E farò…Guarderò in fondo al cuore…Penserò a quei gradoni…E innamorato di te sospirerò…”. -In Inter-St.Etienne, fase a gironi Europa League 14/15, i francesi, aiutati anche da cesenati e bresciani, danno vita a un tifo spettacolare, mentre gli ultras nerazzurri fanno il loro ingresso in curva dopo 10 minuti dall’inizio, tifando poi sporadicamente, e facendo partire anche cori di insulto verso francesi e bresciani, ma comunque, oltre al solito sventolio di bandieroni e all’accensione di qualche torcia, il tifo è poca cosa. Nella gara di ritorno, giocata in Francia, disordini durante la notte prima della partita, quando alcuni tifosi del St.Etienne si recano sotto l’hotel dell’Inter, svegliando i giocatori tra urla e petardi. Nel primo pomeriggio, in pieno centro, un centinaio di tifosi interisti, arrivati con 26 pullman in totale, sono venuti a contatto, accendendo anche fumogeni, con la polizia francese, ma non si registrano arresti o fermi. Presenti con gli interisti, gli “Ultras Yomus Valencia”. -Il posticipo della settima giornata del campionato 14/15, Inter-Napoli, offre un fuoriprogramma quando il ”Club Napoli sez. Pisa” si presenta al secondo anello blu, esponendo lo striscione in mezzo agli interisti, ma l’intervento degli stewards prima, e della Digos poi, gli fa ritirare lo striscione, con le due fazioni controllate a distanza. La Nord dà sfogo all’ipocrisia dei benpensanti. All’ennesimo insulto lo speaker dello stadio annuncia la probabile diffida e, anche se la Nord lo accoglie con una bordata di fischi, riesce a dissuaderla. -Nel derby di andata 2014/15, giocato nel novembre scorso, due le coreografie allestite dalla Nord, a corollario di una gara al cloroformio, con in balaustra gli striscioni: “Se la mia vita è fatta per starti accanto…Per nulla al mondo io mai ti abbandonerò…” e “Da quarantacinque anni…stessa strada…stesso posto…stesso bar…”, parafrasando il successo degli 883 “Gli anni”. -Il 20 dicembre 2013 la Corte di Giustizia Federale sospende il doppio provvedimento, sanzionato per comportamento discriminatorio, caduto sulla tifoseria interista dopo cori segnalati dagli ispettori della Figc in Napoli-Inter della domenica precedente. I tifosi nerazzurri, dopo che ai tifosi milanisti, che avevano ricevuto la visita della Digos all’abituale cena natalizia, viene vietato, chissà perché, l’ingresso del materiale coreografico, si schierano coi cugini, prendendo atto dell’ennesima repressione, decidendo anch’essi con mentalità di non esporre nessuna coreografia, rimanendo in silenzio per tutta la partita e lasciando il derby nel grigiore totale, in barba ai benpensanti. Il lavoro e i soldi non saranno comunque spesi invano, infatti la coreografia preparata per il derby, viene allestita contro il Napoli: spettacolare l’impatto visivo, corredato da fumogeni, luci e centinaia di stendardi poi in balaustra un lenzuolo che copre tutto il primo anello verde su cui è disegnato un libro antico aperto, con una citazione tratta da “Fedeli alla tribù”, dello scrittore inglese John King, che recita “A nessuna industria televisiva sembra che interessi dei tifosi, ma senza l’urlo e il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero, il calcio è una storia di passione, sarà sempre così. Senza la passione è morto: solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla: proprio una gran cagata. E’ la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante…”. Vengono inoltre esposti gli striscioni di protesta: “Tessere, normative ignoranti, divieti senza senso e prezzi in aumento…che la colpa degli stadi vuoti non è degli ultras ormai lo sanno pure in Parlamento”, “Abete napoletano, libertà di sfottere…morte agli ipocriti” e “Voi i mandanti, voi gli esecutori, voi gli unici responsabili…Figc e Lega non basta un comunicato per salvare il calcio che avete assassinato!!!”. -Gli interisti, in circa 400, sono rimasti in silenzio assoluto anche a Roma nel 2013/14 per solidarietà verso i romanisti, che subivano la seconda giornata di chiusura delle due curve e, per la prima volta, dei Distinti Sud, per i cori contro Napoli del turno precedente, in uno scenario del tutto squallido. Quando l’arbitro decreta la fine del match, alzano bandiere e stendardi, rimanendo una decina di minuti a tifare nello stadio deserto. -Per Inter-Livorno 05/06 la Nord attua il suo primo serio sciopero contro le leggi speciali, anticostituzionali e liberticide, in particolare contro il decreto-Pisanu da poco approvato. Per i primi 15 minuti la curva rimane vuota, con esposti striscioni polemici tipo “Ultras a vita” e “Più decreti meno spettatori”. Poi la curva si riempie come di consueto, di striscioni e bandiere e salgono alti i cori. Il secondo grande sciopero si è avuto nel derby di andata 2007/08, quando le due curve decisero di unirsi di comune accordo nel silenzio più totale. Vennero distribuiti ai cancelli dei volantini che spiegavano i motivi della p
rotesta, mentre nello stadio, per tutta la durata della gara, veniva esposto senza autorizzazione lo striscione di 120 metri “Un derby senza libertà di colore…non merita neppure il calore”, diviso tra le due curve, separate nella fede ma unite nella rabbia contro il calcio moderno, l’ipocrisia dei poteri forti e l’ondata repressiva senza precedenti. -A distanza di poco tempo dalle esternazioni antiultras di Fabio Capello, nell’ottobre 2009, in Inter-Palermo, la Nord espone lo striscione “Capello: se in Italia comandassero gli ultras ci sarebbero leggi funzionali, prezzi popolari, stadi pieni…e l’Europeo 2012”, oltre a “Con famiglie che non riescono a fare la spesa avere gli stadi pieni è una bella pretesa!!! E’ colpa degli ultras?!?”. La Nord, al posto della solita coreografia, nella finale di Supercoppa interna con la Roma, dà sfogo alla sua rabbia con le parole, scritte su un telone copri curva: “Interisti, società, istituzioni: Scudetto, Coppa Italia e Coppa dei Campioni avrebbero meritato la coreografia più bella di sempre…il triste spettacolo di questa sera è il risultato del ricatto della tessera del tifoso che ci toglie il diritto di essere normali tifosi e la voglia di festeggiare!!! Lo spettacolo del calcio non merita questo schifo. Curva Nord (in attesa di rispetto “degno” di normali liberi cittadini)”. Nella gara interna con l’Udinese del 2010/11, la Nord, dopo aver raccolto adesioni per l’iniziativa “Una firma per Gabriele”, petizione indetta per apporre una targa alla memoria, sul luogo dove morì Gabriele Sandri, sciopera col tifo per i primi 20’, in segno di protesta verso chi sta rovinando il calcio e allontanando i tifosi dallo stadio, decidendo di esporre solo striscioni di contestazione, tra i quali “20 minuti di silenzio per ricordare il campionato di calcio vero con stadi pieni…quando i tifosi erano liberi cittadini che potevano scegliere come e quando andare allo stadio senza tessere, caro-biglietti e partite infrasettimanali” e “Anticostituzionalità, business e tanto fumo negli occhi alla gente: questa è la vera tessera del tifoso! Rivogliamo i nostri diritti”. All’ingresso dei giocatori in campo per Inter Werder Brema, fase a gironi di Champions League 2010/11, la Nord espone uno striscione, scritto in inglese, che tradotto in italiano significa “Il governo italiano sta svuotando gli stadi e uccidendo la passione della gente. Uefa: i tifosi italiani ti chiedono aiuto!”. Clamorosa poi la protesta per Inter-Verona dell’ottobre 2013 contro le norme su razzismo e discriminazione territoriale. Gli ultras nerazzurri per i primi 5’ rimangono seduti in silenzio lasciando le balconate spoglie dei loro striscioni, per poi esporre la scritta “Il progetto è chiaro: ci volete come non saremo mai…così, seduti e in silenzio…”; dopodiché vengono esposti in balconata “Ora però vi facciamo vedere quanto siete ridicoli con questa farsa della discriminazione territoriale”, per poi dividere in due il settore: da una parte si legge lo striscione “Questo si può”, cantando cori contro Milano, dall’altra viene esposto “Questo non si può”, intonando cori contro Napoli, per esporre infine “…E adesso quale parte di curva pensate di chiudere???” e “Il calcio è passione…i tifosi la sua anima…F.I.G.C. basta stupidi pretesti…se volete continuare a svuotare gli stadi, fatelo pure, ma senza menzogne”. -La trasferta sicuramente più triste e forse la più massiccia numericamente, con circa 45mila interisti presenti, è quella passata alla storia come la disfatta del 5 maggio 2002, ancora oggi ben impressa nelle menti degli sportivi italiani, nerazzurri e non (il coro di sfottò “5 maggio” ha accompagnato i tifosi bauscia in tutti questi anni un po’ ovunque), all’”Olimpico” di Roma coi gemellati laziali. Quando l’Inter, con una stadio pavesato a festa e pronto a festeggiare, dopo tredici anni di astinenza, lo scudetto tricolore, sbanda proprio all’ultima curva prima del traguardo, perdendo incredibilmente 4-2 con una Lazio che non aveva più niente da chiedere, sotto i colpi di Poborsky (2 gol), Simone Inzaghi e Simeone. Allo stesso tempo la Juventus vince a Udine 2-0, aggiudicandosi lo scudetto al fotofinish con 71 punti, e seconda arriva la Roma, vincente al “Delle Alpi” col punteggio di 1-0 contro il Toro, con 70 punti. Per l’Inter la beffa del terzo posto (69 punti), le lacrime di Ronaldo in panchina e, in pratica, di tutti i 75.333 spettatori (dato ufficiale), accorsi a sostenere l’Inter. -La curva Nord, contro il Livorno, nel novembre 2013, ringraziò Moratti dopo l’avvicendamento da presidente dell’Inter e il passaggio al nuovo proprietario Thohir, con il megastriscione “Le gioie più grandi, le sofferenze più imbarazzanti, 18 anni di gestioni racchiusi in quelle 12 domande…spesso l’abbiamo attaccata anche se mai l’abbiamo abbandonata…nonostante tutto qualcosa però ci accomuna…l’amore per l’Inter, innegabile…l’essere troppo tifoso che a volte è deleterio…ma intanto grazie di tutto presidente, se lo merita. In fondo le abbiamo voluto bene”. -Il 12 dicembre 2001 scompare all’età di 80 anni “l’altro Avvocato d’Italia”, quello caustico e dissacrante, Peppino Prisco, il dirigente per antonomasia, un simbolo, se non “il” simbolo dell’Inter, che ha sempre rappresentato, nei trionfi come nelle cadute, nei salotti televisivi, sempre pronto a difendere la sua squadra, soprattutto dagli attacchi dell’altra parte di Milano, quella rossonera e dei padroni del vapore calcistici. Vasta eco ebbe la sua morte nell’universo delle curve italiane, che gli tributarono solenne saluto con striscioni sinceri e affettuosi. Proverbiali le sue battute: “Un pronostico su Ascoli-Milan? Mi spiace deluderla, non seguo il calcio minore”, “Il momento più felice della mia vita? Vedere quelli lì in Serie B”. -Per Inter-Cagliari 2009/10, i ragazzi della Nord dedicano l’intera giornata al papà di Gabriele Sandri, Giorgio, invitandolo da prima al baretto, poi in curva Nord e, successivamente, presentandogli la solidarietà del presidente Moratti. Giorni prima, il padre dello sfortunato ragazzo laziale, ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente Spaccarotella nell’Area di Servizio di Badia al Pino (AR), aveva mandato una lettera ai ragazzi della curva, ringraziandoli per l’invito e l’affetto dimostrato in questi anni alla famiglia, ricordando il figlio dovunque e comunque, cementando ancora di più il forte gemellaggio coi laziali. -Il derby di ritorno dei quarti di finale di Champions League 04/05 venne sospeso al 78° minuto sul risultato di 1-0 per il Milan, per il continuo lancio di fumogeni in campo dal settore degli ultras interisti, che persero completamente la testa quando videro l’ennesimo traguardo sfumare; alcuni fumogeni centrarono il portiere del Milan, Dida. La Uefa assegnò in seguito la vittoria a tavolino per 3-0 al Milan. -La finale di ritorno di Coppa Italia Inter-Roma (3-1) 2005/06, passò in secondo piano, a causa di Calciopoli, dello scandalo delle intercettazioni, che travolse tutto e tutti. Il popolo pallonaro si sentì tradito, ferito, sdegnato. Fredda l’attesa da parte nerazzurra: 30mila biglietti venduti, al contrario del tutto esaurito dell’anno prima. Solito desolante scenario in curva Nord, senza gli striscioni dei gruppi. Gli interisti continuano la protesta antirepressione e verso i giocatori, che anche oggi non vengono incoraggiati: indifferenza più totale anche al triplice fischio, quando l’Inter conquista la seconda Coppa Italia consecutiva, consegnata a capitan Zanetti dal fischiatissimo Presidente della Lega e vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, con la curva Nord che inizia già prima a svuotarsi, dove si legge il grande striscione “Una mezza coppetta non vi restituirà la dignità!”. -Nel marzo del ‘96 la Nord fa centro con una coreografia irriverente e goliardica, passata alla storia, verso i cugini: tanti sederi fuori e più su la scritta “Comincia lo spettacolo! Guardatevi allo specchio, facce da culo”.
Diciamo che come originalità non c’è male…Nel 1997 la curva nerazzurra avrebbe voluto riprendere il “tema” piccante per un’altra coreografia. Enormi “membri” di cartone e qua e là alcuni gonfiati, che sarebbero stati accompagnati dallo striscione “Ricomincia lo spettacolo, stiamo venendo sulle vostre facce da culo”, però fu vietata e annullata, giustamente, per motivi di decenza. Sempre sull’argomento-coreografie, sono da ricordare quelle del derby di ritorno 98/99, a soggetto piratesco. Gli interisti ne realizzano una bella, che aveva richiesto tre mesi di paziente lavoro: un gigantesco telone sul quale è disegnato al centro un galeone nerazzurro che va all’assalto dell’isola rossonera. Non manca nulla: il teschio dei pirati sulla scritta “Curva Nord”, il nome dell’imbarcazione e una pergamena gigante dove sta scritto “Stolto ammira e taci-Boys”. Non all’altezza delle aspettative invece l’esito coreografico dei cartoncini che avrebbero dovuto disegnare la scritta “da 30 anni al vostro fianco”, in omaggio al trentennale dei Boys, che invece risulta un pastrocchio. Ma ecco che, più o meno contemporaneamente, in Sud milanista appare la scritta “nave in vista!!…carica!”, e dal secondo anello prende forma la controcoreografia: un altro galeone, denominato “Curva Sud”, popolato da pirati digrignanti ed armati fino ai denti. La curva interista rimane basita, di stucco. Un atto di pirateria…ultras? sembrerebbe di sì, visto che dopo poco, sempre la Sud, mostra un “Bastimento malfidato, c’è qualcuno che ha cantato”. Fattostà che i milanisti erano a conoscenza da almeno due mesi di ciò che avrebbero fatto gli interisti, al punto da ricalcare la nave nei minimi particolari. Semplicemente qualcuno che passava di lì, visto che le coreografie vengono fatti in grandi spazi, ha sbirciato e riferito. Nel 2004/05, derby di andata, la Nord non sfrutta appieno la presunta “soffiata televisiva” della popolare emittente locale “Tele Lombardia”, che, in barba ad ogni regola di rispetto per il lavoro degli ultras, rivela parzialmente quale fosse il tema della coreografia rossonera, che riproduceva il famoso quadro dell’’urlo di Munch”, rivisitato per l’occasione, accompagnata dalla frase “15 anni che non vinci un cazzo, interista diventi pazzo”; la risposta interista è infatti tutta in un “Siete pittori da 4 soldi”. Invece bella e ben congeniata la coreografia del derby d’andata 2005/06, con la curva Nord che non perde la ghiotta occasione di sfottere i cugini rossoneri per la traumatica, rocambolesca sconfitta del Milan (3-0 alla fine del primo tempo, rimonta inglese in 6 minuti nel secondo) nella finale di Champions di Istanbul contro il Liverpool: un bandierone gigante col disegno del portiere pararigori del Liverpool, Dudek, tra il primo e il secondo anello, mentre sopra appaiono due bandieroni con la sequenza del risultato, il “3-1” e “3-2” e, dopo un attimo di suspence, l’ultimo bandierone col “3-3”, che viene volutamente esposto quando le squadre scendono in campo, poi un grande striscione con la data “25/5/2005” e la scritta “Volevano vincere” che percorre interamente la Nord. Una coreografia che ha fatto molto parlare per la sua bellezza è stata quella del derby di ritorno 11/12 con cartoncini rossi, bianchi (a formare il simbolo di Milano), neri e azzurri, e una gigantesca immagine dipinta della celebre “Madunina” che sovrasta Piazza Duomo, ed in basso la scritta “Ti te dominet Milan”. -A 15 minuti dall’inizio di Inter-Milan, edizione 2001/02, la curva Sud fa srotolare l’enorme striscione con su scritto “Ogni anno la stessa storia, bravi a parole ma con vuoti di memoria…affondati con ‘la nave’, stritolato il ‘biscione’, e stasera? Che proponi?…vuoi giocare a racchettone?”, che anticipava la coreografia vera e propria con il Diavolo in versione tennistica a ricordare il “6-0” dell’anno prima. Lo striscione si estendeva fino al primo anello, cosa che ha causato qualche problema, infatti nell’anello sottostante vi erano molti interisti (giocava in casa l’Inter), che strappano lo striscione a brandelli. Poi, dopo qualche spintone e scaramuccia di troppo, si decide di restituire quel che ne rimaneva alla Sud, legandolo a una bandiera. Il furto del megastriscione ha comunque compromesso solo la prima parte della coreografia della Sud, ma certamente è stato uno smacco non indifferente, tra il giubilo dei cugini della Nord. -Nel novembre 2005, in Messina-Inter, scoppia il caso-Zoro, giocatore ivoriano del Messina, fischiato e vittima di cori razzisti da una minoranza di ultras interisti. Il Questore di Messina ebbe la mano particolarmente pesante, denunciando e diffidando, con conseguente obbligo di firma, per 5 anni, 4 interisti, perché avrebbero “incitato e proferito espressioni razziste al giocatore”. Nella successiva partita interna con l’Ascoli, la curva per protesta rimane vuota e spoglia, coi soli striscioni “Siamo stati condannati dalla Cassazione o dalla televisione?”, “Ingiustizia è fatta”, “Il sistema ci diffida…noi ultras a vita!” e “Giustizia x i diffidati…dove sono prove e filmati?!?”. Con una colletta in casa con l’Udinese vengono raccolti 5000 €. destinati a sostenere le spese legali a difesa dei ragazzi colpiti da tali ingiuste disposizioni ma la Nord, che continuò con decisione e fermezza la sua protesta, non trovò mai vera giustizia. -Notevole interesse mediatico suscitò nel febbraio 2002 la caduta, dalla balaustra del secondo anello, dell’ultrà interista Luca Volpini, durante Inter-Aek Atene, match di Coppa Uefa, andata 8.i di finale. Un volo da 10 metri d’altezza, che mandò in coma il ragazzo, salvo per miracolo . Lo sfortunato ragazzo ricevette attestati di solidarietà e incoraggiamento da Vieri, da Moratti e anche da tifoserie nemiche. -Da diversi anni tra i gruppi della curva esiste un clima di armonia e amicizia, una coesione rispecchiata anche dal torneo di calcetto “Curva Nord ‘69” organizzato ogni anno. -La curva Nord nel 1994/95 venne dilaniata da una polemica frontale tra il direttivo dei Boys, diviso in due correnti di pensiero, e la nuova dirigenza di Moratti, che decise di chiudere i rubinetti. In un inchiesta, la “Gazzetta dello Sport” di Milano attaccò il gruppo pilota della curva, accusandolo di intascare biglietti omaggio (e qualcosa di più) in grande quantità. Dopo le polemiche della “base” per un tifo spento e monotono, il capo storico Caravita si trovò in acque piuttosto agitate, anche se nessuno parlò di scioglimento. -Nell’estate 1996 la curva interista, nel montaggio delle immagini, nel mezzo ad atleti famosi che vestono Nike e stadi olimpici, apparve all’interno di uno spot pubblicitario della famosa multinazionale dell’abbigliamento sportivo, nel settore dove di solito stava il gruppo “Monkeys”. -Nel ’99 la curva Nord omaggiò Elenoire Casalegno, forte tifosa interista, allora conduttrice del programma televisivo “Pressing” su Italia 1 a fianco del compianto Raimondo Vianello, con lo striscione “Elenoire una di noi”. La bella presentatrice, in un Inter-Parma di Coppa Italia, andò in curva nel settore centrale, a un metro dal “fenomeno” Ronaldo, che per dimenticare i fastidi di un grave infortunio si programmò una serata diversa. -Per Inter-Reggina 2007/08 ricorre il centenario della società nerazzurra ed ogni settore dello stadio partecipa ad uno spettacolo coreografico eccezionale, che vede impegnati nell’organizzarlo circa duecento ragazzi sin dall’alba. A fine partita la festa organizzata dalla società trattiene ancora tutti i presenti, che intonano cori per i loro beniamini, mentre più tardi si sposta in Piazza Duomo, con un corteo e l’accensione di più di cento torce. -Nella partita Inter-Udinese 98/99, sette croci celtiche accompagnavano lo striscione “Onore al Comandante” Paolo Coliva, detto “l’armiere”, leader storico degli Skins Inter, ricordato nella sfida col Verona anche dal gruppo Irriducibili con lo striscione “Armiere presente”.
-Diverse le contestazioni nel tempo, più o meno dure, a squadra e società interista. Una delle più clamorose è senz’altro quella del derby dell’aprile 2006, giocato di venerdì alle 18, con la Nord che, dopo l’eliminazione nei quarti di finale dalla Champions, ad opera del Villarreal, rimane spoglia, vuota, disadorna. La curva è assente, decide di stare fuori dallo stadio dopo l’ennesima deludente stagione e di lasciare i giocatori soli, in contesto quasi totalmente rossonero: un segnale forte e inequivocabile. -Sfogo degli ultras nerazzurri in occasione di Inter-Sampdoria 96/97, al termine dell’ennesima, clamorosa sconfitta, in un periodo nero: frantumate le vetrate del settore Vip, lanciati sassi e vasi, contestata la società con lo striscione “Abbiamo la società, l’allenatore, la squadra. Per diventare campioni qual è la strada?”. Altra contestazione eclatante, il lancio di uova all’indirizzo del pullman dei giocatori prima di Inter-Castel di Sangro di Coppa Italia nel 1998, dopo un ottobre nero. Sempre nel 98/99 la rabbia sfogata in un Inter-Vicenza, dopo che la curva giudicò male l’esonero di Gigi Simoni, che aveva creato secondo i ragazzi un gruppo, ed era signorile. Ma si è toccato veramente il fondo quando, in Inter-Parma, ritorno dei quarti di Coppa Italia 2000/01, una bomba molotov viene scaraventata contro il pullman dell’Inter, reduce dall’umiliante 1-6 dell’andata, lungo il tragitto che lo porta allo stadio. L’ordigno artigianale esplode nell’impatto con l’esterno del torpedone senza infrangere i vetri, coi giocatori scossi dall’accaduto, che ne escono incolumi e scendono in campo psicologicamente scioccati: tragedia sfiorata. La curva Nord cominciò il campionato 2000/01 con uno striscione eloquente: “Tolleranza zero”, iniziativa di protesta contro la difficile e confusionaria situazione in cui versava l’Inter, senza comunque lesinare l’incitamento, nonostante l’uscita al terzo turno preliminare di Champions, ad opera dei semidilettanti svedesi dell’Helsingborg. Arriva l’amichevole coi greci dell’Olympiakos e la tifoseria si sfoga, inveisce contro un Inter allo scatafascio, senza anima né gioco. Nel mirino i giocatori e Lippi. Ormai è aperta contestazione, in una Nord lasciata vuota, appare un solo striscione chiarissimo “Questo è il nostro entusiasmo”, con offese senza sosta per mister Lippi. -La festa di addio all’attività agonistica di “zio” Beppe Bergomi, simbolo vivente di fedeltà a una società e a una fede calcistica, nel ’99, fu una rimpatriata di vecchie glorie interiste, nello struggente abbraccio della Nord, che gli dedicò lo striscione “20 anni di fede e onore, Zio ti avremo sempre nel cuore”. -Nell’inverno 2000/01 scoppia in casa Inter il caso dello scandalo erotico, dei festini a luci rosse che coinvolgevano diversi giocatori. La Nord espose l’emblematico striscione “Soldi, troie, macchine, discoteche. Questo è il risultato: bravi”. Per gli avversari fu una vera e propria manna dal cielo, ad esempio i bolognesi, in casa loro, esposero “Che sputtanata: l’Inter non è un gruppo…è un’ammucchiata!“, “Acquisto numero 80: SELEN!”, “INTERnet:www.TROIE.it”, seguiti dal coro “Portali a mignotte oh Moratti portali a mignotte”. -Marco Pisu, storico capopopolo dei Boys San negli anni ’80, fu malamente allontanato da una curva lungamente capeggiata, per questioni di misteriose “mancanze“ di cassa. -Organo d’informazione della curva interista è la splendida fanzine “L’urlo della Nord”. -Tanti interisti, oltreché in Lombardia, in Veneto, Toscana e Campania, le regioni più nerazzurre. -Sempre esposti gli striscioncini “Ogni maledetta domenica…”, “Lele vive”, “Billa e Pannocchia”.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Forever Ultras, Potere Nerazzurro.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Monkeys (nati nel 1988, da ragazzi che frequentavano Piazza Po, rinnovamento nel 2002, si sono sciolti a fine 2011 circa), Savage Eagles, Aquile, Raiders, Skins (l’apparizione del primo striscione ufficiale è del 6 maggio 1987, Inter-Cremonese di Coppa Italia, si sono sciolti nell’ottobre ’91, o meglio, sono stati cacciati dalla curva, perchè troppo politicizzati, anche se la Nord è sempre stata di matrice destroide, con molti skinheads nelle file di tanti gruppi; l’organizzazione “Azione Skinheads” è sempre stata vicina alla Nord attraverso Paolo Coliva, arrestato nel ’90, episodio che ha pesato decisamente nella scelta di togliere lo striscione “Skins”), Vecchia Guardia, Kaos Nerazzurro, Korps, Gioventù Nerazzurra, Legione Nerazzurra, Hell’s Commandos, Longobards, Sturm und Drang, Gruppo Deciso (nato nell’89), Nutty, Linea Gotica.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Monelle (gruppo nato nella stagione 96/97, composto da sole donne), Nord Kaos (esordio in Inter-Brescia del 19 febbraio ’95, lo stesso giorno, per pura casualità, dell’insediamento di Massimo Moratti all’Inter; nel 2005 hanno festeggiato i 10 anni con una minicoreografia), Perversi (nati nel gennaio ’92, da ragazzi di Milano-est, con esordio in un Inter-Fiorentina; il primo nome era “Gruppo Perverso”, modificato nel ’94, sono poi confluiti nei Boys nel 2002), Snakes, Shining (breve apparizione a inizio anni ’90),Teste Calde, Gruppo Ribelle, Druidi, Inferno Nerazzurro, Hooligans, Gruppo Queen, Nuova Guardia (nata nel ’93, agiva in curva Sud; per scelta non facevano le trasferte in casa di tifoserie gemellate in quanto non sentite), Rebels, Porkys, Bunker, Warriors, Freedom Square Cornaredo, Gruppo Scaglia Cornaredo, Gruppo Brusco (nasce nel ’97 dall’idea di alcuni amici e amiche; il nome è una contrazione di Lambrusco, vino spesso portato in curva; si scioglierà il 21/05/2006), Zanetti Group, Senso Unico, Gruppo Bauscia (sottosigla degli “Ultras”, nasce nel gennaio ’98 dopo un derby, simbolo il conte Oliver di Alan Ford che rispecchia goliardia e milanesità del loro nome), Gruppo Grappa, Gruppo Barza 1998, Guardia Korps, Zona Nera (si fonde nel ’97 con gli Irriducibili), Estremo Sostegno, Borgosesia Alcoolica Nerazzurra.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’00: La Combriccola, Dragons Milano, Fuorilegge, Decisi Supporters, Gruppo Bellura, Last Flag, Quelli del Baffo, Shadows Clan, Terrace.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’10: Highlander.
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Politica: fortemente destroidi.
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Liberi pensieri: “Zeffirelli sei tutti noi” (Fiorentina-In 84/85, all’epoca del gemellaggio), “Meglio animali che giornalisti” (In-Torino 88/89), “Trombette, banane per il milanista infame” (In-Milan 88/89), “Verona vi insulta, Milano vi odia” (Inter-Napoli 89/90), “Siamo venuti a ritirare la coppa” (Roma-In 90/91), “Ieri compravate le promozioni in A oggi pagate le finali ‘ladri’” (Inter-Milan 93/94), “Benvenuti a Milano”, “Leonka go home”, di stampo politico (In-Milan 95/96); “8/3/1908, l’unica secessione giusta…dal Milan”, nel giorno della proclamazione dell’indipendenza della Padania; la Nord prende posizione intonando cori contro il leader della Lega Bossi e cantando l’inno italiano (In-Perugia 96/97); “Gli arbitri hanno emesso il verdetto alla Juve lo scudutto”, “Giraudo-Bettega-Moggi dai fischietti solo appoggi” (In-Lecce 97/98, campionato falsato da un rigore negato in Juve-Inter 1-0, a Ronaldo, nella sfida-scudetto sullo 0-0 dall’arbitro Ceccarini); “Ladri, drogati attenti ai magistrati” (Juve-In 98/99), “Dal 1969 i dominatori di Milano” (coreografia In-Milan 99/00), “Mr. Gigi ti siamo vicini”, di solidarietà al mister Simoni per la morte di suo figlio (In-Lazio 99/00); “Guarda avanti e non ti fidar di loro”, scritto in corsivo su una sciarpa gigante, in risposta anche al milanista “Una squadra di sinistra, una curva di destra!!” (Milan-In, Coppa Italia 99/00), “Tranquilli, nel 2001 niente scherzi…forse…”, “Di qua la Fossa, di là le Brigate, voi una curva? ma non dite cazzate”, “Vade retro Satana”, coreografia con una gigantesca croce, con la scritta “Curva Nord” e tanti lumini accanto, ad “esorcizzare” il Diavolo (Milan-In 00/01); “Il fango non cancella 13 innocenti”, per le vittime dell’alluvione di Soverato-CZ- (Reggina-In 00/01); “Dal 1908 F.C. Inter eterno amore” (Milan-In 00/01, quello del famoso 6-0 per il Milan, con la Nord già vuota dopo il quarto gol); “Moratti: qual è il programma futuro? A noi non interessa quanto spendi ma quanto vinci!!” (In-Atalanta 00/01), “In un mondo di puttane e opportunisti avevamo scelto il miglior interprete: addio Ronaldo” (In-Torino 01/02, dopo la disfatta del 5 maggio a Roma con l’Inter), “Ipocriti, perbenisti, vigliacchi spengono la passione! 10,100,1000 Malesani-Mazzone” (il primo sulla panchina del Verona si lasciò andare a un’esultanza sfrenata e euforica dopo un derby vinto contro il Chievo, il secondo a Brescia fece una corsa all’impazzata col dito puntato, dopo il 3-3, verso i rivali atalantini che l’avevano pesantemente insultato; In-Fiorentina 01/02); “Il vostro gemellaggio con 4 scemi senza coraggio”, “Anche da lassù godi Peppino!”, il primo per il gemellaggio Milan-Brescia, il secondo per Prisco (Milan-In 01/02); “Luci rosse, notti in bianco, Fiat al verde: ecco il vostro tricolore!!” (In-Juve 02/03), “5/5/02 con i gobbi in piazza Duomo perché 6 una merda d’uomo”, “Il 5 maggio le abbiamo prese, ma mai umiliati dalla Cavese”, “Il mio saluto eterno a voi vermi dell’Inferno”, coreografia iniziale con una gigantesca caricatura di Prisco, che fa le corna ai cugini (Milan-In 02/03); “Adesso Giovanni dì a Peppino quello che qui non hai mai detto…come zanzare lo scudetto”, originale modo di ricordare la morte dell’Avvocato Agnelli (“zanzare”, in dialetto milanese, significa “rubare”; In-Empoli 02/03); “Ma quali cugini miei…siete solo lerci ebrei” (In-Milan 02/03), “Certe notti Milano ha colori meravigliosi”, coreografia con grattacieli e profili della città meneghina sotto le stelle (Milan-In, andata semifinale Champions League 02/03); “Il calcio in giornata i porno in prima serata” (In-Sampdoria 03/04), “Tranquilli…i gobbi li picchiamo noi”, riferito al patto di non belligeranza tra juventini e milanisti per la finale di Champions 2005 a Manchester, “8 anni di civiltà…ma da oggi nessuna pietà per degli infami senza dignità” (In-Milan 03/04); “La Nord di Milano saluta il guerriero Zamorano”, col cileno presente, che non dimentica i quattro anni trascorsi a Milano (In-Perugia 03/04); “La Nord non dimentica…grazie Pagliuca”, all’ex portierone dell’Inter (Bologna-In 03/04); “Curva Nord carica…curva Sud discarica”, “Silvio dà l’esempio: Gattuso rifatti che sei uno scempio”, “Gattuso: la prova che Darwin aveva ragione” (Milan-In 03/04); “Non saremo mai leggenda perché vivremo in eterno”, per i 20 anni dei Viking (In-Brescia 03/04); “Dietro un cancello bravi a parlare ma poi scappate senza caricare” (In-Juve 03/04), “A Quattrocchi uomo vero un saluto azzurro nero!!” (guardia di sicurezza rapita e uccisa in Iraq nel 2004; In-Bologna 03/04); “Niente da festeggiare, solo il tricolore da sventolare” (come la Nord vede la festa del 25 aprile…; In-Lazio 03/04); “Empolese figlio di una scoreggia”, in zona Irr. (In-Empoli 03/04, al ritorno gli empolesi esporranno “Irriducibili: quattro fascistelli figlio di nessuno”); “Ronaldo: a Milano neanche da turista! infame” (la Nord chiarisce il pensiero sul possibile ritorno del “Fenomeno”; In-Fiorentina 04/05); “Baresi libero, la moglie no!”, “A noi della partita non ce ne frega un cazzo!! Milan Milan vaffanculo” (Milan-In, andata quarti di finale di Champions 04/05); “Moggi: tu un dossier non l’enciclopedia” (In-Juve 05/06), “I voti degli Ultras?! senza decreti e repressioni forse avreste vinto le elezioni (05/06), “Romanista Caput minchiae” (In-Roma, ritorno finale Coppa Italia 05/06), “Giacinto uomo d’onore del calcio pulito ultimo difensore”, “Ciao Giacinto eterna bandiera” (Fiorentina-Inter 06/07, a ricordo della scomparsa del dirigente-bandiera interista Facchetti); “Siamo noi la parte lesa per Moggi nessuna difesa”, “Altro che ospite in televisione Moggi merita solo la prigione” (In-Sampdoria 06/07; contro quelle tv che hanno ospitato Moggi dopo Calciopoli); “38 anni di Fossa dei Leoni, processi, retrocessioni e volete parlare d’intercettazioni?” (Milan-In 06/07); “Il pagliaccio è arrivato, il circo è completo”, sul passaggio dell’ex Ronaldo al Milan, “Un uomo di merda è un uomo da Milan, Ronaldo come Vieri, tutti gli stronzi finiscono nel cesso”, “Già che non avete un cazzo da fare imparate come si fa a tifare!!!” (In-Milan 06/07); “Sotto l’albero di Natale un motorino nuovo non sarebbe male” (In-Atalanta 06/07), “La festa a fine stagione è la miglior soluzione, buon compleanno presidente” (In-Lazio 06/07), “Addio Franco Sensi la Nord ti saluta” (Sensi ex presidente della Roma; In-Roma, Supercoppa 08/09); “La Nord non dimentica i suoi eroi: Walter Zenga uno di noi”, l’ex portierone nerazzurro, all’epoca mister del Catania (Inter-Catania 08/09); “Ladies and gentlemen…questa sera Milano è lieta di presentarvi…i campioni d’Italia (coreografia, Milan-In 08/09), “Giornalisti: le vere violenze sono le vostre menzogne, noi siamo ultras voi solo carogne”, “Maldini: da 20 anni nostro rivale ma nella vita sempre leale” (In-Milan 08/09); “Non è questione di pelle, Balotelli uno di noi, Zoro uomo di merda…Juve-Lecce a porte aperte” (In-Roma, Coppa Italia 08/09), “C’è chi fa finta di non ricordare…e c’è chi fa di tutto per non dimenticare” (In-Lazio 08/09), “Un’altra stagione trionfale in culo alla stampa e a chi ci vuole male”, “Il Biscione è di nuovo campione” (coreografia per il quarto scudetto di fila, il terzo sul campo; In-Siena 08/09); “Viking, da 25 anni quelli che le corna le rompono” (coreografia per il 25° dei Viking; In-Roma 09/10), “Nessuno sconto per Spaccarotella” (In-Cagliari 09/10), “Cuore, testa, muscoli…da anni sognavamo un gruppo così!!! Forza ragazzi (nessuno escluso)”, “Vieri lurido infame”, “Autogrill: menù del giorno coniglio alla bolognese” (In-Bologna 09/10); “Avete più coppe in bacheca che ultras in curva” (In-Milan 09/10); “Se qualcuno non l’ha a
ncora imparato con la maglia del Milan ci si pulisce il culo Sudato”, “In uno spogliatoio unito, forte come non mai…è senz’altro da allontanare chi porta zizzania e guai…Avanti F.C. Inter” (In-Livorno 09/10); “Cari gobbi ve l’abbiamo già detto: se volete lo scudetto venite giù al baretto” (Inter-Juve 09/10), “Con voi due non ci sono sogni proibiti, Moratti Mourinho per sempre uniti”, “Totti: ti offendi per gli insulti alla tua romanità ma colpisci alle spalle come gli infami dei tuoi ultrà”, 79-80 – 09-10: i chilometri non dividono da una fede intramontabile, onore ai Boys sez. Roma” (In-Chievo 09/10); Rafa lavora tranquillo e lasciali parlare, noi siamo con te e con questa squadra che ci ha fatto sognare”, rivolto Benitez (In-Udinese 10/11); “Troppo grati per non aspettarti, Diego Milito la Nord è con te”, “Anche se avremmo accettato le logiche di mercato la curva esulta perché sei restato!!! Avanti Maicon”, “Trasferta di Palermo senza l’obbligo di tessera: i non tesserati ringraziano Zamparini” (In-Bari 10/11); “Caro ministro: oggi per ordine pubblico settore ospiti aperto ai non tesserati, quando finirà la pagliacciata della tua demenziale crociata???”, “Inter-Juve anni ’80, Inter-Juve anni ’90, Inter Juve anni 2000, con annessa violenza: stadio esaurito. Inter-Juve 2010-2011 con annessa tessera del tifoso: biglietti invenduti” (In-Juve 10/11); “Nello stesso anno Coppa Italia, Coppa Campioni e Scudetto…adesso impazzisci tu, bastardo maledetto!!!”, “Nonostante tutti i trofei che hai conquistato, c’è qualcosa che ha sempre disturbato la tua convinzione di essere il campione incontrastato…e di tutti i brutti sogni che hai vissuto…ti mancava quello in cui ho più goduto…”, con scritte su striscioni le date delle disfatte milaniste, “Non vinciamo mai”, coreografia (In-Milan 10/11); “Benitez: un grazie sincero te lo diciamo noi, che ti abbiamo sempre sostenuto, e ora società, giocatori e tifosi per il bene dell’Inter, piena fiducia a Leo” (In-Napoli 10/11), “Al terzo anello verde ti hanno accompagnato, a gambe levate te ne sei scappato” (Juventus-In 10/11, riferito a scontri avvenuti all’andata); “Centrodestra: noi non vi abbiamo votato, Bossi e Berlusconi ringraziate Maroni” (In-Catania 10/11), “Prendere Gasperini e volere che non giochi con la difesa a 3 è come andare a mignotte e chiedere le coccole!!!”, “Né contro la squadra né contro l’allenatore: Moratti, dopo Mourinho dov’è l’uomo forte della società?!?!?” (In-Roma 11/12); “Processi, scommesse, divieti e scioperi ci fanno passare la voglia di tifare…ma in fondo senza di te non sappiamo stare: avanti F.C. Internazionale” (In-Trabzonspor 11/12, Champions L. 11/12); “Reclami con orgoglio quei due scudetti ma Moggi e Giraudo sulla porta dello spogliatoio non li metti”, “3.10.10: anche stavolta ti abbiamo perso di vista…solita ‘Tradizione’ centometrista!!!”, “…Io non rubo il campionato e in Serie B non son mai stato”, coreografia con una maxicaricatura di Giacinto Facchetti (In-Juve 11/12); “Che Milano è rossonera ce lo dici da anni…ma non è che ti sei sempre confuso con Sesto San Giovanni?”, “Costa meno andare a ballare che entrare alle vostre feste di Natale”, “Gattuso-Cassano: occhio non vede cuore non duole” (rispettivamente avevano problemi visivi e cardiaci (Milan-In 11/12); “…Una cosa è stata dimostrata: Platini i tuoi sono sempre e solo interventi di facciata!!! Buffone!”, “Uefa: stop the dogs massacre in Ukraine” (In-Ol. Marsiglia, Champions League 11/12); “Il comunicato per riempire la curva nella stracittadina ci ha fatto sballare più di quando abbiamo finito di disegnare questa immensa Madonnina…”, “Di Milano volevate rappresentare i monumenti, ma avete disegnato le baracche in cui siete residenti”, “…Tranquilli…siete su…Scherzi a Partizan” (In-Milan 11/12); “Chi la maglia ha onorato non verrà mai dimenticato…Julio uno di noi”, di commiato al portierone Julio Cesar (Inter-Vaslui, preliminari Europa League 12/13); “Onore a Zeman icona del calcio pulito!!” (In-Roma 12/13), “In giro vai raccontando del gemellaggio anche se sai bene che rischi il 2° linciaggio…”, “Conigli di merda…il coraggio non si compra con un gemellaggio!!!”, “Vi nascondete dietro ai serbi perché non avete il coraggio di presentarvi al derby?” (striscioni rivolti ai milanisti gemellati con un gruppo del Partizan Belgrado; Inter-Partizan B., fase a gironi di Europa League 12/13); “Prima di parlare di noi…sciacquatevi la bocca” (Milan-In 12/13, partita in cui gli interisti sono stati beccati dalle guardie con tutti gli striscioni di sfottò, insulto e ironici, oltre a tantissime fiaccole, mentre li stavano facendo entrare di nascosto in curva); “…Mi fai tremare il cuore…Mi fai smettere di respirare…”, coreografia, “Oh, mi raccomando…non dire in giro che sei mio cugino!”, “07.10.12: come mai a me che hai dato dell’autorizzato a differenza tua tutti gli striscioni hanno sequestrato ???” , “Quanti striscioni sulla coreografia della Madonnina…come sempre grazie della considerazione ‘Diavolo di un rosicone’!!” (In-Milan 12/13); “Ci hai dato del tesserato e del servo dello stato, ora che l’hai fatta anche tu come vuoi essere chiamato??”, riferito alla “Away Card” sottoscritta dai romanisti, surrogato della tessera, “Con tutto il rispetto che gli possiamo portare…siamo arrivati al punto che ci deve difendere Paolo Bonolis…fate voi…” (In-Roma, semifinali Coppa Italia 12/13); “Da 20 anni sei in ogni bandiera che abbiamo sventolato…il tuo essere uomo, ultras, amico vero, non lo dimenticheremo mai…Paolo sempre con noi”, coreografia per i venti anni dalla scomparsa dell’Armiere, “Ha senso parlare di passione, ultras, mentalità e dignità se fingendoti nemico poi mangi dall’altra parte di questa città??? Merde!” (In-Juve 13/14); “Visto che con le vostre leggi è così facile chiudere un settore…la prossima volta quando chiuderlo lo decidiamo noi!”, In-Roma 13/14), “Contro gli abusi di potere…libertà di viaggiare!!! Solidarietà agli ultras della Sampdoria”, daspati perché andati in trasferta a Livorno sprovvisti di tessera (In-Sampdoria 13/14); “Bentornato Mancio”, “Il nostro silenzio è la voce della nostra assenza…onore ai ragazzi di Varsavia” (Lazio-In 13/14); “A noi delle polemiche non ce ne frega un cazzo!!! Avanti tutti insieme per una grande Inter” (In-Sampdoria 14/15), “11.11.2007 – 11.11.2014: sette anni per portarti nel cuore…la Nord non dimentica. Gabriele vive”, “Taser: dobbiamo aspettare il primo morto per fare marcia indietro???” (la pistola elettrica data in dotazione alla polizia, che sarà usata, in via sperimentale, sugli ultras; Milan-In 14/15);
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Clubs principali: Templari, Torino Nerazzurra, Inter Club Savona, Inter Club Mestre, Bologna Nerazzurra, Inter Club Rho, Inter Club Novara, Inter Club Bovisa, Padova Nerazzurra.
sONO UN VECCHIO CURVAIOLO DELLA NORD INTERISTA. cOMPLIMENTI PER LA DESCRIZIONE FATTA, SPECIE PER LE AMICIZIE. sOLO QUALCHE PICCOLO APPUNTO: GLI JUVENTINI NON HANNO UNO STRISCIONE DEI bOYS MA SI RIFERISCONO A QUELLO PRESO DAGLI ATALANTINI NEL 1978 (RECUPERATO CON UN’AZIONE DI INFILTRAGGIO NEL 1980 DA PARTE NOSTRA). E’ STATO L’UNICO CASO DI STRISCIONE PERSO IN SCONTRO AD ARMI PARI E GLI JUVENTINI, ALL’EPOCA GEMELLATI COI BERGAMASCHI, RIVENDICANO IL FURTO (PERALTRO NEGATO DAGLI ATALANTINI). IL SECONDO STRISCIONE IN MANO ATALANTINA E’ STATO SI’ “GRATTATO” MA DAL NEGOZIO DOVE ERA IN RIPARAZIONE, COME PER LORO STESSA AMMISSIONE NEL PREGEVOLE TESTO AUTOBIOGRAFICO DEL TIFO ATALANTINO. IN MERITO AL FURTO DI “VIKING” E “IRRIDUCIBILI” FURONO SI’ PRESI IN TAFFERUGLI, MA IN MODO BEFFARDO, CON GLI ALFIERI (INGENUAMENTE ISOLATI IN ALTRA ZONA PRESSO UN BAR) AGGREDITI DAI FIGHTERS MENTRE IL GROSSO DEGLI INTERISTI SI SCONTRAVA COI VIKING N.A.B. JUVENTINI SOTTO LA NORD DEL DELLE ALPI. POICHE’ LO SCONTRO SI CONCLUSE PARE CON UNA VITTORIA INTERISTA (DICO PARE PERCHE’ IN UNA RISSA DI DA E SI RICEVE) LA COSA NON FU PRESA BENE E S’INIZIO’ UNA PERSECUZIONE DEGLI JUVENTINI DI MILANO, DURATA DUE ANNI, CHE EBBE TERMINE CON LA CESSIONE DELLO STRISCIONE “CURVA NORD” ESPOSTO IN INTER-JUVE DEL 1996/1997 (ANDREBBE SEGNATO PERCHE’ FECE SCALPORE….COSI’ COME I FURTI E LE ESPOSIZIONI DEGLI STRISCIONI BRIGATE ROSSONERE (1987), F.D.L. SEZ. BRESCIA (1988), AREA BIANCONERA ROMAGNA (1990) E DI VARI STENDARDI DEI GRUPPI RIVALI (VIKING JUVE – 1996; IRRIDUCIBILI JUVE – 2007; ULTRà LECCE – 2005). NEL 1980 FU PRESO LO STRISCIONE DELLA FOSSA DEI GRIFONI AI GENOANI (RECUPERATO CON UN’AZIONE D’INFILTRAGGIO DA PARTE MILANISTA, ALL’EPOCA GEMELLATI) E NEL 2005 QUELLO DEGLI ULTRAS PLAITANO (RECUPERATO DALLA DIGOS: CIO’ SPINSE GLI U.P. A SCIOGLIERSI FORZATAMENTE). COL NIZZA VI è PROPRIO UN GEMELLAGGIO, MENTRE PIU’ CHE COL MILLWALL INTERCORRONO CONTATTI PERSONALI ATTUALI CON IL WEST HAM.
RILEGGENDO MI SONO ACCORTO DI UN’ALTRA PRECISAZIONE DA FARE: I PARMENSI NON RUBARONO LO STRISCIONE DEI BOYS SAN. QUELLO ESPOSTO IN PARMA-BOLOGNA ERA DEI BOYS SEZ. ROMA, APPESO A SFREGIO NEI CONFRONTI DEI BOLOGNESI (NEMICI DEGLI INTERISTI). IL FATTO E’ RICONDUCIBILE AD ALCUNE AMICIZIE PERSONALI TRA FREQUENTATORI DEI BOYS E I PARMENSI (NESSUNA AMICIZIA UFFICIALE TRA LE TIFOSERIE), DOVUTA AL FATTO CHE IL PARMA TALVOLTA ERA SEGUITO DA ULTRA’ MILANESI, SIA INTERISTI SIA MILANISTI, DELLA ZONA (ALL’EPOCA IL PARMA MILITAVA TRA C1 E B E LA TIFOSERIA NON AVEVA MAI AVUTO PROBLEMI DI SORTA CON LE CURVE MILANESI).
Mi unisco anche io ai complimenti: veramente un articolo ben fatto.
E ringrazio anche Nico per le ulteriori precisazioni.
Come anche Nico sottolineava, con la Populaire Sud del Nizza esiste un vero e proprio gemellaggio, suggellato in occasione della festa della Nord la scorsa estate, festa alla quale ha preso parte una delegazione di ultras nizzardi, tra cui Aley Bosetti, giovane giocatore dell’OGC, nonché simpatizzante interista.
A dicembre, in occasione del match di Ligue 1 tra OGC e ASSE, la Populaire Sud ha esposto uno striscione per festeggiare i 30 dei Viking.
Cavolo ma avete dimenticato il gruppo Queen!