A cura di Claudio “Freccia”
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Gruppi esistenti in Curva “Maratona” (Nord): Ultras Granata, Stendardi Torino, C.a.s.t. 1983, Banda Barbera, Estranei, La Cumpa, Club Fedelissimi Granata, Bull’s Vanckers, Pessimi Elementi, Ghenga, Ruvidi, Quelli di una volta, Pazzi, Tipi Piola, Mbriachi Narni, Tignosi Viterbo, Viterbo Granata 1988 Cuori Impavidi, Old School, Solo Toro, Bogia Nen, The Vant-m.c.t. Marche, Sensa Biòca, Bassa Valle, Banda Bayer, Sempre Tesi.
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Gruppi esistenti in Curva “Primavera” (Sud): Piazza Statuto Mods (sono i mod originali di Piazza Statuto, sfegatati granata), Cedrata, Eroi, Filadelfia Supporters, I Picciotti del Toro-Gruppo Sicilia, Sensa Cognission Collegno, Balòn Granata.
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Politica: A maggioranza di sinistra, ma c’è una componente di destra non indifferente.
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Amicizie: Fiorentina: solido gemellaggio che si basa prevalentemente sul comune odio viscerale verso la Juventus, ma che ha radici ancora più profonde e lontane: quando perì il Grande Torino a Superga nel ’49, una sola squadra italiana, la Fiorentina, contribuì prestando giovani atleti fino alla fine del campionato alla squadra granata, stringendosi intorno al Toro ferito. Parte da lì il legame sanguigno, profondo, inscindibile, tra due squadre, due città, due tifoserie che hanno gli stessi cromosomi, e spesso gli stessi destini. La storia dei due clubs e della loro gente si unisce, si interseca, si sdoppia in maniera inquietante. “Lo scudetto vola e atterra in casa viola” l’auspicio dei granata ai fiorentini, impegnati contro i gobbi nella corsa al tricolore del 1981/82. Quando la Fiorentina è in trasferta a Torino contro la Juve, il tifoso viola ha sempre il supporto dei sostenitori granata, anche perché negli anni 70 andare in trasferta a Torino, sia per distanza che per costi economici, era un privilegio di poche centinaia di persone. Un significativo contributo per questo gemellaggio, negli anni 70, venne dato da un ragazzo di Prato, trapiantato a Torino per lavoro, soprannominato nell’ambiente viola “Cucciolo” (vedi sezione “Personaggi storici della curva…”), che rappresentò il collante tra i colori viola e granata. Un gemellaggio concretizzatosi nel 1978, mai entrato in crisi, nella maniera più assoluta. Continue le visite reciproche nel corso degli anni e tuttora. Ad esempio striscioncino del Collettivo presente in Toro-Ancona 09/10. Genoa: gemellaggio storico, che però era stato rotto dopo il famoso 2-3 del maggio 2009 all’Olimpico, che qualificò il Genoa in Europa e spedì, in pratica, il Torino in B, coi genoani che esultarono un po’ troppo secondo i dirimpettai granata; tra l’altro la partita si prestava a un clamoroso “biscotto”, visto che il pari faceva comodo ad entrambe le squadre, e invece le cose andarono diversamente, così che, a fine gara, scoppiò una violenta rissa tra i giocatori. Nella partita di andata di quella stagione i genoani esposero lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. In Torino-Genoa del maggio 2013, esposto dai granata l’eloquente striscione “Genoa-Toro: l’amicizia oltre gli episodi”. Come detto, tra le due tifoserie c’era un gemellaggio saldo, basato sulla storicità dei due clubs e sui destini che spesso li hanno accomunati. Con l’arrivo di Walter Novellino sulla panchina del Toro, nel 2007, all’epoca fresco ex blucerchiato, qualcosa si incrinò e i tifosi rossoblù cominciarono a manifestare una serie di comportamenti non proprio ortodossi, fischiandolo e insultandolo costantemente durante le partite al “Ferraris”, arrivando anche a prendersela con dei tifosi granata che, in risposta, gli avevano dedicato un coro. Poi la già citata rottura del 2009. Ora i rapporti sono sicuramente più distesi, è tornata una degna amicizia, infatti già il 30 novembre 2013, in Genoa-Torino, i genoani esposero la scritta “Genoa Toro rispetto per la storia”. I tifosi del Torino han firmato la pace, in Torino-Genoa, nell’aprile 2014, srotolando lo striscione “La storia non si tocca, genoano amico vero” e, dal settore rossoblù, i supporters del Grifone hanno partecipato al coro “chi non salta è bianconero”. Inoltre, per Genoa-Torino, 35^ giornata 14/15, prima della gara molti torinisti si recano sotto la Nord per il consueto scambio di sciarpe e bevute insieme al popolo rossoblù, poi, ad inizio gara, viene esposto nel settore granata lo striscione “Scotto non mollare”, personaggio storico della Nord genoana che lottava per una brutta malattia. In passato sbandierate in campo coi genoani, ad esempio nel 2003/04 e nel 04/05; striscione “Grifoni Ovunque” presente in Inter-Torino 88/89. Circa 8mila genoani erano a Torino per Juve-Genoa 89/90, con tanti torinisti in curva che saltarono la trasferta di Barletta, apposta per stare vicino ai genoani (a parti invertite, la stessa cosa è successa per Sampdoria-Toro del 2000/01), che esposero lo striscione “Avete scherzato sul Grande Toro di Superga finché non è crollato quel muretto di merda”, di discutibile gusto, che metteva in relazione la tragedia di Superga del ’49, con la strage di Bruxelles dell’85, in cui persero la vita 39 juventini, ammassati al muro del settore Z dell’Heysel. Alessandria: buon rapporto di vicinato, striscione “Mods” torinista esposto in Alessandria-VeneziaMestre 87/88. Striscione alessandrino “Fossa Rasta” in curva “Primavera” per Torino-Atletico Bilbao, Europa League 14/15, 16.i di finale. Drappo dei grigi anche in Torino-Empoli 14/15. Ancona: buoni rapporti, vista anche l’amicizia dei marchigiani coi genoani. Nocerina: dopo la bella accoglienza ricevuta ai granata all’andata da parte molossa, a Torino, l’11 febbraio 2012, i granata contraccambiato con striscioni quali “Benvenuti amici molossi”, “La Torino Granata…saluta Nocera” e ”La storia vi dà il benvenuto molossi!!”, seguiti da cori di ringraziamento dei nocerini. Ascoli: rapporto ora non più tanto sentito tra ex-Granata Korps e i “vecchi” di Ascoli. In curva ascolana, in Juve-Ascoli 05/06, c’era una bandiera dei G.K.
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Amicizie/buoni rapporti internazionali: River Plate, Penarol, Corinthians, Millwall, Manchester City (in una derby 90/91 in curva c’era una loro bandiera), Liverpool, Atletico Bilbao (clima tranquillo tra le due tifoserie in Torino-Atletico Bilbao: a fine gara gli ospiti effettuano alcuni cori amichevoli per il Toro e vengono lanciate alcune sciarpe a vicenda tra il settore ospiti e la curva “Primavera”), Celtic Glasgow, Benfica (amicizia rafforzata in occasione della finale di Europa League 2013/14, che il Benfica ha disputato proprio a Torino nel 2014 col Siviglia), Nizza (pezze dei nizzardi in Torino-Juve 14/15), Raith Rovers, Salisburgo, Lione.
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Rivalità: Juventus: odio viscerale, la stracittadina è quasi sempre accompagnata da scontri, particolarmente pesanti quelli del 2000, fuori dal “Delle Alpi”, prima e dopo la gara. Torino è una delle poche città dove permane un aperto conflitto tra le due tifoserie concittadine. A Novara, diversi anni fa, in un derby amichevole del “Torneo Calleri”, se la videro brutta i pochi e impreparati granata, di fronte ai gobbi, lì dal pomeriggio, armati fino ai denti: nel dopogara un torinista prese una lamata. I Korps, in un derby al Delle Alpi, esposero lo striscione rubato “Fighters” e l’accompagnarono con la scritta “E per questo quanto ci date?”, riferendosi alla perdita, in un’amichevole precampionato a Catania, nel 02/03, del suddetto striscione, ad opera dei catanesi; si dice che, per riaverlo, pagassero la Mafia catanese o la tifoseria. Lo striscione “Fronte”, rubato, fu esposto in Toro-Juve 99/00, insieme a “Juve club Asti”, “Drughi Bianconeri Ponte Tresa” e bandiere bianconere, accompagnate dallo striscione “La nostra coreografia? con gli striscioni che vi abbiamo portato via”, oltre a un “Né Filadelfia, né Scirea, siete solo diarrea” (prima di chiamarsi “Scirea” la curva juventina si chiamava “Filadelfia”). Lo striscione “Fighters”, esposto in un derby 83/84, fu rubato dai pisani in un Pisa-Juve, primi anni 80, e, visto il gemellaggio Pisa-Torino d’allora, fu dato poi ai granata, che lo esposero anche nel derby di ritorno 82/83. Un paio, di cui uno mai esposto, li hanno persi però anche prima dell’82. I derby degli anni 70 avevano un sapore particolare, genuino, in cui ci si giocava lo Scudetto; caratteristiche erano le croci e le bare bianconere, con tante sciarpe sopra. Ad esempio, nel derby di ritorno 78/79, la Maratona srotola striscioni offensivi che, dopo lo scavalcamento delle recinzioni da parte di alcuni ultrà, vengono appesi nei Distinti in bella evidenza. Nasce un piccolo parapiglia tra i bianconeri dei Distinti, che non gradiscono, e alcuni ragazzi della curva. Dalla Maratona piovono oggetti verso le forze dell’ordine che sparano razzi ad altezza d’uomo. I “Leoni della Maratona”, gruppo in auge a quei tempi, si travestono da clown in balconata e appare la scritta “Bianconeri pagliacci”. Dall’alto scende una zebra malconcia, frutto di un’idea del “Pittore”, ultrà scenografo e artista di professione. I tamburi in balconata all’epoca erano più di cento. Sottratti poi altri striscioni, tra cui “Potere Bianconero”, esposto in Toro-Atalanta 77/78; “Panthers”, rubato e fatto a pezzi nel 76/77; “Canavese Fighters”, più due bandieroni omonimi, esposti in Juve-Toro 02/03; “Irriducibili Juve”, esposto in Juve-Toro 88/89; “Warriors Prato” e “Gioventù”, esposti in Juve-Toro 85/86; “Fighters vinceremo”, con la celtica nel mezzo, esposto in Juve-Toro 87/88, rubato in circostanze poco chiare; “Drughi sez. Caselle”, esposto in Juve-Toro 93/94 insieme a ”Trap: come i Drughi fai ridere l’Italia”; “Juve club Filadelfia” e “Gioventù Bianconera sez. Mirafiori”, esposti rispettivamente in Toro-Vicenza 78/79 e in un Toro-Juve dell’epoca. Inoltre, in Juve-Toro 2007/08 esposto lo striscione “Drughi Marche”, che gli juventini si fecero ridare dagli steward (anche se qui ci sono due versioni contrastanti) e che esposero poi in curva. Più varie bandiere e innumerevoli furti a “Juve Club”, ad esempio: nel 92/93 bruciato in Maratona lo striscione “Juve Club Miagliano”; esposto in un derby 75/76 “Juve Club Sanremo”, con le croci bianconere; lo striscione “Juventus club Este” fu esposto nei due derby dell’83/84 e poi bruciato. In un Toro-Juve 85/86, sventolato in curva molto materiale bianconero sottratto, tra cui un bandierone. Per non parlare poi dei tanti furti di striscioni e bandiere, operati nel tempo dall’altra sponda della città, quella bianconera. Gravi incidenti in Torino-Juve del 26 aprile 2015. Derby ad alta tensione tra le due tifoserie, che si percepisce già dalle prime ore del mattino, quando avviene un contatto in via Unione Sovietica, tra i gruppi “Tradizione” e “Antichi Valori” (juventini) e un gruppetto di granata andati a “salutarli”, che termina con l’arrivo delle guardie. Nonostante le minuziose perquisizioniagli ingressi (ma non si va oltre all’impedimento dell’entrata dello striscione torinista “Inizia il Delirio”), i “gobbi” daranno vita ad un lancio di bombe e torce in curva Primavera, quella accanto a loro (ma non potevano dare tutta la curva agli juventini?), a pochi minuti dall’inizio della partita, ferendo 11 granata, di cui uno gravemente, creando caos e spavento tra gli stessi. Un lanciatore di una bomba carta, non facente parte di nessun gruppo organizzato juventino, verrà, in seguito ai filmati della Digos, arrestato. Da segnalare che all’arrivo del pullman della Juve, la polizia penserà bene di farlo passare in mezzo a circa 300 granata, prendendosi ombrellate, uova, sputi, ecc., col risultato di qualche vetro rotto, lo spavento dei giocatori bianconeri e qualche arresto. Il Toro vince il derby (2-1) dopo 20 anni: invasione degli ultras per la gioia in Maratona, smorzata repentinamente dalle guardie. Incidenti in tono minore anche nel derby di ritorno 15/16 (vedi sezione “Curiosità”). Sampdoria: diversi scontri hanno caratterizzato in passato le sfide coi genovesi; particolarmente violenti quelli del 2001, specie nel pregara, con bandiera della Samp rubata negli incidenti e subito esposta. Si parlò all’epoca di circa mille diffidati per questi incidenti, un numero esorbitante, poi ridimensionato. Altre bandiere della Samp, rubate e poi esposte, nell’85/86, nell’87/88, nell’88/89 e un’altra in Coppa Italia, nel 2004/05. Rubato loro anche uno striscione di club, esposto in Torino-Samp dell’86/87. In Samp-Toro 85/86 sottratto uno striscione doriano con scritto “per favore non scappate”. Ad un autogrill vicino Alessandria, diversi anni fa, i due schieramenti si incrociarono: i doriani andavano al Nord, i torinisti a Pisa, e furono i torinisti a soccombere; i doriani erano tanti e aggressivi ma i granata non persero nessuno striscione o bandiera, grazie anche all’intervento della polizia. Verona: un tempo c’era un bel il gemellaggio, risalente a metà degli anni 80, in seguito rotto;. Dopo, non se la sono mandata certo a dire, con striscioni offensivi e incidenti anche piuttosto gravi e cruenti. Atalanta: odio vecchio, risalente agli anni 70: scontri a Torino in più occasioni, gravissimi incidenti nel ’78 a Bergamo sugli spalti, con razzi sparati dai granata verso la gente bergamasca occupante la Sud, con questi che rispondevano, e scontri per le vie cittadine con diversi feriti; nell’84 scontri tra le due fazioni, sfasciata una stazione. Rubato dai bergamaschi lo striscione degli “Ultras Granata sez. Ivrea”, esposto in Atalanta-Torino 83/84. Roma: vecchia e accesa rivalità, incidenti e scontri fin dagli anni ’70. In Torino-Roma 73/74 i granata strappano dalle mani dei fans romanisti i loro striscioni, venuti poi bruciati, tra cui “Roma club Milano”, “Appio Latino”, “Eur” e quello di “Primavalle”, dedicato a Giuliano Taccola, giocatore scomparso nel ’69 dopo aver giocato un biennio nella Capitale. Gli scontri proseguono fuori a fine partita, con vari focolai. Sottratto loro lo striscione “Ultrà Roma”, esposto in Toro-Roma 84/85 insieme ad una bandiera. In Torino-Roma 80/81 i
ncidenti seri tra ultras, rubati alcuni striscioni. Sferrata una coltellata, col preciso intento di far male, a un granata dopo Roma-Torino 83/84; i romanisti presero una bandiera granata. Nell’85/86 esposto in Torino-Roma lo striscione “Romani parassiti”, di marca juventina, esposto da loro nel settembre ’85 e dai granata nel febbraio ’86. Incidenti anche nel dicembre 2015 (vedi sezione “Curiosità”). Bologna: forte rivalità fin dagli anni 70. Lo striscione “Forever Ultras”, riverniciato e riutilizzato, esposto poi a San Siro con l’Inter nell’81/82, secondo fonti attendibili fu preso in un Toro-Bologna del febbraio ’77, con un assalto torinista alla curva bolognese, rapporto di 3 a 1, i bolognesi erano una 40ina e poco organizzati. Da allora (ma si parla anche di incidenti provocati dai bolognesi in stazione a Bologna l’anno prima) sono stati spesso casini; “seri” quelli del 2001/02 a Torino. A metà anni 2000, lo striscione “Socmel”, caduto dalla balaustra, quindi preso senza scontri, è stato esposto in Toro-Bologna 05/06. Lecce: i granata nell’88/89 rubarono lo striscione “Lecce club Tuglie”. Per l’occasione i leccesi, formando una sorta di piramide umana, dal settore adiacente a quello granata erano riusciti ad agganciare lo striscione “Ragazzi della Maratona”, che fu letteralmente salvato grazie all’intervento tempestivo e determinato di due ultras del Toro, che piombarono addosso ai leccesi facendoli scappare. Nel 99/00 sottratto, con un’incursione nel settore leccese, ed esposto uno striscione di un “Lecce Club”. Milan: sottratto loro “B.r.n. sez. Roma”, preso insieme ai genoani a Torino nel 93/94. Rivalità comunque non tanto sentita, anzi, per un certo periodo c’è stato feeling. Inter: da un amicizia, negli anni 80, ad una fiera rivalità. Una volta si incrociarono a un autogrill vicino Novara: si scatenò il putiferio, dentro il fast-food dal lato degli interisti, dove entrò un nutrito gruppo di granata. Tante botte e tante cose rotte, con ovviamente qualcuno che ne approfittò per prendere provviste per un mese. Arrivati al casello di Torino furono fermati, perquisiti e, in buona parte, schedati dalle forze dell’ordine. Monza: nell’invasione festosa di campo dei granata a Monza, nel giugno ‘90, furono staccati dalla curva monzese “Libertà Korps” e “Gioventù Biancorossa”, striscioni né esposti, né portati a Torino, ma bruciati e fatti a pezzi in campo. Rubati e esposti, invece, “Teste Matte”, “Fossa” e, pare, anche un “Monza Club”. Inoltre, auto e negozi danneggiati, parecchi contusi tra le fila brianzole e fra gli atalantini mescolati a loro, che avevano fatto telefonate intimidatorie nei giorni precedenti l’incontro. Vicenza: i primi incidenti nel ’73, a Vicenza, quando un gruppo di tifosi del Toro, al grido di “E’ lui, è lui, è Gianni Bui” (giocatore torinista dal ’70 al ’74), entrarono nella locale curva Sud: ne scaturì un’accesa zuffa, risolta solo quando i granata uscirono dalla curva. Nel campionato 77/78, in Verona-Lanerossi, c’era la presenza dello striscione torinista “Sag” in curva veronese, e fu, quindi, inevitabile che, dopo 2-3 domeniche, in occasione di Vicenza-Toro, succedesse qualcosa, con due pullman di ultras granata presenti (e una 20ina di veronesi, allora gemellati, aggiunti), che si sistemarono al primo piano, in curva ospiti, dove però, di fatto, venivano sistemati tifosi abitualmente di entrambe le squadre. Dal parterre, settore sottostante, alcuni vicentini si aggrapparono agli striscioni granata, strappandoli. Da qui la reazione granata con una violenta zuffa. Fece scalpore il fotogramma, mostrato al Tg della sera, di un noto tifoso granata che brandiva un arma impropria. Uno dei due striscioni strappati era “Ultras”. L’anno dopo i granata, memori del fattaccio, non si sistemarono al primo piano, come facevano tutte le altre tifoserie (e loro stessi negli anni precedenti), ma nel parterre. Anche in questa partita, dei tifosi del Toro sbagliarono curva e non se la cavarono bene. Ci fu una sassaiola all’interno dello stadio, e incidenti, stile cariche e controcariche, fuori, coi granata che misero a ferro e fuoco tutta la zona stazione-stadio, con focolai un po’ dappertutto. Bilancio degli incidenti: due giovani torinesi arrestati, sequestro di tre pistole lanciarazzi con numerose munizioni e nove spranghe di ferro, identificazione di un pullman intero. Per questa partita doveva essere inaugurato un bandierone biancorosso, con la “morte” nel mezzo, ma il ragazzo che lo stava portando allo stadio fu intercettato da un gruppetto di ultras granata e derubato, quindi poi, lo stesso bandierone, venne utilizzato per anni e anni in Maratona, fino a morir di vecchiaia. Poi, tanti anni di C vicentina, la rottura del gemellaggio tra veronesi e torinisti e la crescente antijuventinità vicentina, hanno contribuito a far affievolire molto la rivalità. Incidenti anche in un Vicenza-Toro, amichevole estiva del 2009, quando tre tifosi del Toro entrarono in maniera arrogante nel bar dei Vigilantes, e, invitati ad andarsene, ritornarono poi in forze, cercando e trovando lo scontro. Qualche anno fa, una 15ina di tifosi del Toro entrarono a Vicenza nel solito bar, ma non ci fu particolare tensione, a parte quando arrivarono i “blu” per scortarli in curva ospite. Piacenza: rivalità in chiave antijuventina, essendo i piacentini gemellati fino a non molti anni fa coi bianconeri, inoltre il Piacenza condannò il Torino alla retrocessione in B nel ’96. Violenti scontri a Piacenza nel 2000, bloccati e denunciati 17 esagitati granata, con l’accusa di lesioni, danneggiamento, resistenza a pubblico ufficiale e d’aver sparato razzi ad altezza d’uomo. Per un quarto d’ora una 50ina di torinisti fecero quello che gli pareva, indisturbati. Mantova: alimentata dall’avvincente finale Playoff di B del 2005/06. Bandiera mantovana esposta in curva in quell’occasione. Pescara: eterni rivali. Invasione di granata in Filadelfia, dov’erano sistemati i pescaresi, nel 7-0 dell’88/89; si sentì il boato della Maratona, mai sazia di quelle infiltrazioni, però uno striscione dei pescaresi (forse “Rangers”), portato dalla buonanima “Sogliola”, impiegò troppo per percorrere la strada da una curva all’altra e venne intercettato dai carabinieri che lo restituirono ai pescaresi. Si parla anche di bandiere biancazzurre strappate nel primo incontro in assoluto avuto con loro, a Torino, nel 1977: da lì l’astio dei pescaresi verso i piemontesi, ingigantito dal gemellaggio tra torinisti e laziali, dall’amicizia/gemellaggio tra abruzzesi e juventini e dal “biscotto” del Toro coi reggini che fece perdere una promozione quasi certa ai pescaresi nel ‘90. Napoli: da una timida amicizia si è passati ad una rivalità, comunque non forte, anche perché i campani sono gemellati coi genoani, “fratelli” dei granata, anche se ora il gemellaggio non è più sentito come prima. Brescia: vecchia rivalità, sin dagli anni 80, comunque non troppo sentita, alimentata dalla Finale Playoff di B del 2010. Cesena: non forte, ma in alcune occasioni ci sono stati incidenti. Perugia: perlopiù sportiva; perdura dalla sconfitta patita dal Toro ai rigori sul neutro di Reggio Emilia, nello spareggio per la A del 97/98. Venezia
: invasione di campo torinista e scontri a fine gara a Venezia nel 2002; sottratto lo striscione “Vamos”. Panathinaikos: bandierone rubato ai greci in Coppa Uefa, esposto in Toro-Sampdoria 85/86. Ternana: parapiglia a Torino nel 2000/01.
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Ex-gemellaggi: Bari: l’amicizia coi baresi comincia ad inizio anni ’80 e viene rafforzata nel campionato di A 85/86 con lo storico giro di campo a bandiere spiegate a Torino. Poi, a Bari, al ritorno, una dozzina di granata vennero ospitati in curva Nord, addirittura con esposto lo striscione “Ultras Granata”. Per un periodo la semplice amicizia si trasformò in vero e proprio gemellaggio, favorito dall’amicizia comune coi laziali e con gli interisti, a quei tempi gemellati coi granata e grandi amici dei laziali. Il rapporto Torino-Bari si raffreddò per svariati motivi: l’uscita di scena di un leader barese, principale artefice di questa amicizia, dagli U.c.n.; la mancanza di volontà del direttivo dell’epoca di mandare avanti questo legame, a causa di una moda d’allora; la differenza di categoria in cui, per diversi anni, giocarono le due squadre, che si incontrarono nuovamente solo nel 90/91 (all’epoca non c’erano Internet e le modernità di oggi). La parola fine fu messa in Bari-Torino 91/92, quando venne rubato a fine partita, con lo stadio ormai vuoto, lo striscione “Bari Club Matarrese”, esposto poi al ritorno. Verona: c’era un bel rapporto, poi tutto è andato in malora; i veneti erano presenti nel derby di ritorno 78/79 con gli striscioni “Ultras” e “Verona antibianconera”; sbandierata in campo in Verona-Torino 85/86. Reggina: bel gemellaggio fino ad alcuni anni fa, che ebbe il suo momento più alto al termine della stagione 1997-98, quando, alla fine di Torino-Reggina, al Delle Alpi, 20000 cuori amaranto festeggiarono la Serie A, insieme ai “fratelli” granata rimasti in B; è stato sciolto per il furto dello striscione “Ragazzi della Maratona” Torino, da parte di ultras bianconeri, in un Juve-Reggina 02/03 (il gruppo “Ragazzi” si sciolse, coerente al codice ultras, a seguito del furto). Lazio: bel gemellaggio negli anni ’80, bellissimo lo striscione dei laziali ai torinisti “Forza Radice vinci lo scudetto della vita”, quando il mister del Toro scudettato degli anni 70 fu protagonista di un drammatico incidente, che diede forza al gemellaggio. Napoli: sorta d’amicizia negli anni ’80, ai tempi che “Palummella” era a capo degli ultras napoletani. Pisa: negli anni 80 c’era davvero un bel rapporto, che si deteriorò per la forte rivalità tra pisani e fiorentini, grandi gemellati dei granata. Inter: risalente agli anni 80. Milan: una breve parentesi a fine anni 80. Striscione “Sag” Torino presente in quel periodo nella curva Sud di Milano. Triestina.
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Gruppi scomparsi, dai più ai meno importanti, in ordine sparso: Fedelissimi (il “gruppo ultrà” più vecchio, base varia, di tutte le generazioni), Commandos Fedelissimi, Viking, Granata Korps, V^ Colonna (costola degli U.G., gruppo polivalente, impegnato socialmente, aveva una squadra di calcetto; nome unico nel panorama ultras, si ispirava ad un gruppo di spie particolari del III° Reich di Hitler, che aveva compiti particolarmente delicati ed era formato da persone assolutamente insospettabili), Ragazzi della Maratona (nati nel settembre 1985), Ultras Liguria (distaccamento con direttivo autonomo; erano granata della Liguria), Leoni della Maratona (sciolti e poi ricomposti anni dopo, ma ultimamente se ne sono perse le tracce), Eagles (anni ‘80, sciolti nel ‘93), Fossa della Morte, Gioventù Granata, Maratona Club Torino, Geneticamente Granata, Collettivo Paolo Pulici (in onore del grande goleador dell’ultimo scudetto, targato 75/76), Desperados (anni ‘80), Fedayn (anni ‘80), Giants Granata, Erotic Group (anni ‘80), Sambuy Group, Bassa Crew, Leumann Dandies, Rot Adler (anni ‘80), Korps Skins, 3×5 Crew, Tremendisti, Etarras (sottogruppo degli U.G., militanti del Centro Sociale Askatasuna), Kids (anni ‘80), Banditi, Vecchia Maniera (veterani degli U.G., over 35, rappresentavano la memoria storica del gruppo, al “Delle Alpi” occupavano il 1° anello), Cani Sciolti, Gruppo Tnt, Convinti, Rebels, Army, Damned, Cinghiali Lanzo, Lega Granata, Wild Boars, Boys Sud, Batman, Torcida Granata, Brigata Vallette, Rude Boys, Clan, S.a.g. (Squadre d’Azione Granata), Bulls, Chiambretti Group, Superstars Granata, Alcool, Zona VII, Roots, Doors, Sbufasa, Riders, Pitones, Zingari, Legionari della Maratona, Hell’s Angels Granata (anni ‘80), Krikka, Twin Peaks (primissimi anni ‘90), Purgatorio, The Dog, Absolut Toro, Nucleo Cimiti, Briganti Granata.
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Un po’ di storia: La curva Maratona sta alla storia del tifo organizzato, come i Beatles stanno alla storia della musica. Il primo gruppo organizzato nasce a Torino (e più in generale, in Italia) nel 1951, col nome di “Fedelissimi Granata”. Nella seconda metà degli anni ’60, coi Fedelissimi ancora colonna portante del tifo, in un periodo di grande fermento giovanile, i membri più giovani realizzano lo striscione “Commandos Fedelissimi” (tra i primi ad usare un nome da guerriglia), pur restando nell’ambito dello stesso organismo. I nomi si susseguivano rapidamente e, da una settimana all’altra, ci si chiamava “Panthers”, “Tupamaros”, “Fedayn”, a seconda di chi appariva sulla ribalta della cronaca internazionale in quel preciso periodo, anche se la denominazione “Commandos” era quella preferita, infatti lo striscione campeggiava a centro curva. Nel ’70, in un Torino-Vicenza arbitrato da Rosario Lo Bello, succede di tutto: espulsioni, due rigori contro negli ultimi cinque minuti, che portano il risultato da 2-1 a 2-3…la gente insegue l’arbitro fino all’aeroporto con una carovana di macchine, facendo un indescrivibile casino e, il giorno dopo, sui giornali, questi vengono definiti, degli “ultras”, termine che piace subito alla gente, tanto da diventare il nome del club. Si fanno quindi vari striscioni, con e senza teschio al centro, e comunque il gruppo rimane parte integrante del Club Fedelissimi. Fin quando, nel ’73, mister Giagnoni viene esonerato dalla società contro il parere dei tifosi, portandoli alla contestazione ad oltranza. I Fedelissimi, pur pensandola come i più giovani, sono però per una linea più morbida, così scoppia una lite, coi più giovani che strappano le tessere uscendo dalla sede del club. Per farsi riconoscere, il gruppo fuoriuscito ha bisogno di una sede autonoma, uno statuto sociale e un nome ufficialmente accettato, e così viene scelto “Maratona club Torino Ultras Granata”. Si può dire che come club ultrà sono nati nel ’73, come movimento nel ’69. Nell’anno dell’unico scudetto vinto, 1975/76, dopo la tragedia di Superga del 4 maggio 1949, in cui perì il Grande Torino di ritorno da un’amichevole disputata a Lisbona, nascono i “Leoni della Maratona”, un gruppo che sarà sempre in prima linea nel tifo, pioniere nell’ideazione di coreografie d’impatto straordinario e del primo bandierone copricurva di notevoli dimensioni. Si occupano principalmente dell’aspetto folkloristico e sono essenzialmente alcuni fuoriusciti dai Fedelissimi. Nel ’78 nascono le “S.A.G.”, Squadre d’Azione Granata, la “Fossa della Morte”, che in seguito al giro di vite attuato dalla repressione per la scomparsa, nel derby romano, del laziale Vincenzo Paparelli, cambia la propria denominazione in “V^ Colonna”, e la “Gioventù Granata”. Il movimento ultras granata, specie negli anni ’70-’80, era preso da modello un po’ da tutti. Una consuetudine piuttosto diffusa era infatti quella di recarsi nelle grandi curve come quella granata per vedere da vicino “come si faceva” il tifo. Nell’80 si formano gli “Eagles” e, un anno dopo, da una scissione per motivi politici degli Ultras Granata, nascono i “Granata Korps”, di idee destroidi, opposte agli Ultras, vicini a posizioni di sinistra. I Granata Korps diventeranno uno dei gruppi più in vista della curva granata, al punto che la convivenza tra tale gruppo e gli Ultras Granata, nel corso degli anni, si fa difficile e, in alcuni casi, si viene anche alle mani. La leadership degli U.G. non è mai stata messa realmente in discussione, col tempo le divergenze si sono allentate anche se ogni tanto sono riaffiorate. Un altro gruppo che si mette in evidenza in curva è quello dei “Ragazzi della Maratona”, fondati nel 1985, anno in cui nascono anche i “Viking”, gruppo prima di destra, poi, in seguito al cambio “dirigenziale”, spostatosi a sinistra. Fra i gruppi minori ricordiamo “Mods”, “Giants” e “TNT”. Con lo scioglimento dei Leoni della Maratona, negli anni ’90 gli Ultras Granata diventeranno il gruppo “faro” della curva, affiancati da Ragazzi della Maratona, Korps, Viking, V^ Colonna, Fedelissimi e Collettivo Paolo Pulici. Interessanti anche alcuni sottogruppi come “Brigata Vallette”, “Leumann Dandies” ed “Etarras”, gruppo quest’ultimo che, intorno al 2000, riaccende negli Ultras Granata l’impegno politico: bandiere cubane e basche, presenza di molti squatters torinesi nelle fila del gruppo, appoggio ai cortei degli autonomi e della Pantera studentesca. In seguito a gravi incidenti a Cagliari con le forze dell’ordine, e, soprattutto, all’ondata repressiva seguita alla morte dell’Ispettore di polizia Filippo Raciti a Catania, avvenuta il 2 febbraio 2007, i gruppi diciamo così “storici”, quali Ultras, Korps, Fedelissimi, Viking, ecc. chiudono i battenti. Con l’introduzione della tessera del tifoso e l’ennesima ondata persecutoria al mondo ultras da parte delle istituzioni gli Ultras Granata, schiacciati da diffide e repressione, non se la sentono di proseguire nel proprio cammino e di fatto lasciano un vuoto in Maratona. Nel tentativo di salvaguardare quel po’ di ultras e di organizzazione rimasta in curva, alcuni ex frequentatori degli U.G. decidono di fondare un Club, in modo da poter convivere con le assurde restrizioni dello Stato, dando vita al “Maratona Club Torino”, che voleva far sì che si ripartisse da zero, ma dopo poco il gruppo si scioglie, per ignoti motivi, e i ragazzi più giovani danno vita al gruppo “Torino Senza Scorta”. Nel corso della stagione 2011/12 il Maratona Club Torino torna improvvisamente alla ribalta, e nascono ulteriori frizioni in curva, che portano i “Torino Senza Scorta” allo scioglimento del gruppo, nel febbraio 2012. Un gruppo di ragazzi volenterosi che, dal 2009 al 2012 hanno cercato, in qualche modo, di mantenere viva la Maratona, cercando di proseguire sul solco lasciato dagli U.G. Dopo anni di grandi difficoltà organizzative e uno spessore ultras ridimensionato, sono finalmente arrivati i risultati positivi della squadra che hanno riavvicinato molti ultras e, nell’ottobre 2014, in occasione di Torino-Bruges di Europa League, si decide di tornare ad esporre lo storico striscione “Ultras Granata”, che guidano oggi la Maratona, insieme ad altri gruppi intraprendenti, come il “Gruppo Stendardi”, nato nel luglio 2012 (esordio in campionato domenica 26 agosto ’12 a Siena), gruppo totalmente apolitico e senza nessun rapporto con forze dell’ordine e società, che colora la balconata del primo anello, nella zona destra guardando la curva, con numerosi stendardi (da qui il nome, appunto), lasciando libertà a tutti di portare la propria pezza. Il gruppo è composto da ex appartenenti di molti gruppi organizzati della Maratona: parte degli Ultras Granata, Granata Korps, Ragazzi della Maratona, Fedelissimi, Vecchia Maniera, Girls e Torino Senza Scorta. Nella curva opposta, invece, si sono costituite alcune piccole realtà ultras, composte prevalentemente da ex Ultras Granata, che hanno creato identità indipendenti dalla Maratona, come gli “Estranei”, nati in Maratona all’inizio della stagione 2013/14, che nel 2016 vi faranno ritorno, i “Mods” e i “Filadelfia Supporters”. I “Viking”, scioltisi dopo le leggi post-Raciti, hanno usato il loro nome per scopi benefici, scegliendo di non esporre più lo striscione. Il resto è storia dei nostri giorni.
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Curiosità: -Da Torino-Sassuolo di domenica 24 aprile la casa, lo stadio dove gioca il Torino, è ufficialmente e finalmente battezzato, dopo un lungo iter burocratico, “Olimpico Grande Torino”, per rendere omaggio ai caduti di Superga del ’49, a quella fantastica squadra. -Il derby di ritorno Torino-Juventus 15/16, valido per la 30^ giornata di campionato, viene preceduto il venerdì da un incendio doloso alla clear del “Bar Sweet”, storico ritrovo granata. Dentro lo stadio i granata propongono un bel bandierone, che non è altro che la coreografia dell’anno prima. All’arrivo del pullman della Juve, poco prima che entrasse all’Olimpico, c’è stato un lancio di pietre e bottiglie. Il mezzo è stato danneggiato in alcuni punti dei finestrini laterali. Nessuno è rimasto ferito. Gli agenti hanno rincorso e fermato due ultras granata, di 28 e 51 anni. Hanno dovuto rispondere di lancio pericoloso di oggetti, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Il sabato la Digos, durante la bonifica dell’Olimpico, aveva trovato in un nascondiglio oltre 100 fumogeni e 12 striscioni con frasi offensive verso i “gobbi”. Soliti indegni e beceri cori su Superga e Liverpool e esposizione dei “Viking” Juve di una bandiera rubata ai granata accompagnata dallo striscione “Che delirio”, a ricordare l’errore di una lettera di quella parola in un derby del 2015, una frase del mitico giornalista Gianni Brera sul gioco del calcio, esposta dalla curva juventina l’anno prima, cui la “Banda Barbera” ci fece addirittura uno striscione di sfottò. -Una 60ina di tifosi juventini, il 28 maggio 2016, ha aggredito e danneggiato nella notte uno dei locali più alla moda di Torino, l’enoteca e vineria “Banco vini e alimenti”. Gli ultras della Juve, intorno alle 1, sono scesi da due bus e una volta entrati nell’osteria hanno danneggiato degli oggetti del locale e hanno fatto razzia di quanto era stato lasciato sui tavoli dagli avventori che, temendo di essere aggrediti, erano fuggiti quasi subito. Sarebbe stato uno screzio con un tifoso del Toro, cliente del locale, a innescare il raid. Quando gli juventini, che secondo le indagini avevano appena finito di partecipare alla commemorazione delle vittime di Bruxelles di 31 anni fa, sono passati davanti al locale, il supporter granata avrebbe fatto qualche commento offensivo e sarebbe scattata la violenta reazione. -Prima di Torino-Carpi del 21 febbraio 2016, la curva “Maratona” dell’Olimpico ha esposto lo striscione “15-05-16: l’avVentura è finita…grazie mister”, recante la data dell’ultima giornata di campionato. Con questo striscione i tifosi granata hanno voluto esprimere la loro riconoscenza nei confronti di Giampiero Ventura, ma nello stesso tempo il loro auspicio, cioè che il tecnico a fine stagione lasci la panchina del Torino, come puntualmente è accaduto. Infatti Ventura, dopo gli Europei 2016, prenderà il posto di Antonio Conte come Commissario Tecnico della Nazionale Italiana di Calcio. -E’ morto nel gennaio 2016 a 61 anni Antonio Marinaro, meglio conosciuto come “Jacky l’ultras”, supertifoso della Juventus, capo dello storico gruppo “Fossa dei Campioni”. Gli ultras granata gli hanno reso omaggio, in virtù del rispetto che gli tributavano, contro l’Empoli con un toccante striscione, chiamandolo “Guerriero bianconero”. -Nella settimana che precede Torino-Empoli, ultima giornata di andata del campionato 2015/16, viene preso di mira l’attaccante napoletano Fabio Quagliarella per un suo gesto dopo il gol su rigore a Napoli, interpretato da molti come una richiesta di scuse ai tifosi azzurri. L’attaccante, che aveva esultato nel 2008 quando, da ex, aveva segnato al Toro con la maglia dell’Udinese, ha poi spiegato le ragioni del suo gesto su Facebook, ma evidentemente senza convincere il popolo granata. Quagliarella con l’Empoli è rimasto in panchina tutta la partita, per Ventura non c’erano i presupposti per farlo giocare, il giocatore non era sereno. Durante la gara fischi e insulti al giocatore, più lo striscione “Non esulti dal 2001…per noi sei solo un ‘71” (nel linguaggio della smorfia “uomo di merda”). Il giocatore è stato costretto a cambiare squadra e, al mercato di gennaio, si è accasato alla Sampdoria. -Arrestati tre tifosi granata che il 5 dicembre 2015 hanno attaccato con calci, pugni e alcune cinture, le navette che portavano i sostenitori della Roma all’Olimpico. Uno dei tifosi ha colpito con la cinghia un poliziotto, causandogli lesioni guaribili in 5 giorni. I 3 tifosi, di 22, 35 e 37 anni, sono stati accusati di resistenza a pubblico ufficiale e Daspati. -Nel derby di andata 15/16, 11^ di campionato, allo Juventus Stadium, i granata si dividono tra il primo (la minoranza) e secondo anello, che si riempie caricando la squadra senza smettere mai di cantare. Ovviamente anche il primo anello fa il suo dovere. Un’ora prima della gara, una rappresentanza di “Tradizione Juventus”, fa da passarella a bordo campo dalla curva Sud fino a sotto il settore ospiti con una gigantografia di Fabio, ultras granata venuto a mancare qualche settimana prima della gara, rendendogli onore e rispetto tra le strette di mano e gli applausi dei sostenitori granata. Una bandiera granata viene rubata ed esposta a fine partita. -I 700 torinisti presenti in Milan-Torino, 27^ giornata 15/16, nonostante il buon potenziale, disperdono il loro tifo che risulta penalizzato per i diversi cori partiti da gruppi diversi. Solo all’inizio sono efficaci. -Sono un migliaio i torinisti presenti a Frosinone per la prima di campionato 15/16, agosto ’15, tra la grande affluenza dei clubs del centro sud e i gruppi provenienti da Torino. Sono molto continui, si fanno apprezzare e mostrano uno striscione per un ragazzo scomparso in tenera età: “La tua fede granata non sarà dimenticata…ciao Lorenzo. -Pochi giorni prima della gara d’esordio di Frosinone si era spento il cappellano storico, da oltre quarant’anni, del Torino Calcio, don Aldo Rabino, cittadino onorario di Torino, di cui era figura storica, amico anche dei giocatori della Juve. -Per il 3° turno preliminare della Coppa Italia 15/16, si affrontano in pieno Ferragosto Torino e Pescara e, nonostante questo la gara è seguita da un gran numero di spettatori, cosa inusuale per il periodo, infatti c’è grande entusiasmo per questo bel Toro che si sta costruendo dopo gli ultimi due bei campionati disputati, la bella cavalcata in Europa League 14/15. Gli ultras ricordano due ragazzi recentemente scomparsi come Fabio “il Nero” degli “Ultras Granata” e “Euro” dei “Leoni”. Tra gli striscioni, da segnalare “Un ultras granata non muore mai…ciao Fabio”, “Il Nero è solo in trasferta…buon viaggio”, più i semplici “Ciao Fabio”, “Ciao Euro”. -Il derby dell’aprile 2015, famoso per i cruenti incidenti, ha detto invece qualcosa di buono a livello di tifo, soprattutto per la bellissima coroegrafia della curva “Maratona” e per tutta la gara le due tifoserie hanno tenuto botta a farsi sentire dai rispettivi beniamini, proponendo diversi striscioni di sfottò. -Il recupero della 34^ giornata del campionato 14/15 Torino-Empoli si gioca mercoledì 6 maggio, per di più in un orario assurdo, alle 3 del pomeriggio. Ovviamente lo stadio è praticamente deserto, l’ingresso è permesso solo agli abbonati dopo gli incidenti nel derby, e se non fosse per la presenza dei ragazzi delle scuole sarebbe ancora peggio. Il tifo nonostante tutto non manca, i pochi presenti ce la mettono tutta per far arrivare il sostegno ai ragazzi anche perché la partita è importante, infatti vincendo verrebbe raggiunto il sesto posto, valido per le qualificazioni europee. Invece la spunterà l’Empoli per uno sciagurato errore del portiere del Toro Padelli al 2’. -Per Milan-Torino, penultima giorna
ta campionato 14/15, a maggio ’15, i granata si presentano in 1200 unità, dando vita a un bel tifo per tutta la partita, con corposi e massicci battimani e l’accensione di alcuni fumogeni e torce. -Nella parte bassa della curva Primavera, al confine col settore ospiti, dalla fine dello scorso campionato 13/14 (Toro-Parma), si era radunata una consistente fetta di ultras, che sono un po’ i “secessionisti” del tifo granata, in contrasto con il “Maratona Club Torino” e altri gruppi della curva Nord. -Vergognoso episodio da parte di alcuni ultras granata alla fine di una partita di Coppa Italia Primavera tra Torino e Juve, sabato 20 dicembre ’14, con alcuni di loro che hanno inveito contro il responsabile organizzativo delle giovanili della Juventus, Gianluca Pessotto, che, cercando di calmare i tifosi del Torino che urlavano verso i giocatori, viene apostrofato da parole e urla deplorevoli quali “Suicidati, ammazzati, buttati”, lui che, ex giocatore della Juve, il 27 giugno 2006, all’indomani dello scoppio dello scandalo di Calciopoli che investì i colori bianconeri, tentò il suicidio gettandosi da una finestra della sede della Juventus. -Rinnovato come sempre anche quest’anno, in Toro-Fiorentina del settembre ’14, lo storico gemellaggio tra le tifoserie granata e viola, con un giro di campo coi bandieroni e i vessilli delle due tifoserie. -Il match Torino-Parma, penultima giornata del campionato 2013/14 ( maggio ’14), ha un po’ il sapore dello spareggio per l’Europa League. La partita termina con un pareggio (1-1) che rimanda la sentenza all’ultima giornata, ma il Torino dopo 20 anni riassaporerà l’Europa (quella vera, non l’Intertoto dell’era Cimminelli), pur arrivando dietro il Parma, che sarà estromesso dall’Europa League, a vantaggio appunto dei granata, a causa del mancato ottenimento della licenza Uefa per motivi economici. -Durante il minuto di silenzio per la morte a 95 anni dell’onorevole Giulio Andreotti, avvenuta il 6 maggio 2013, in Torino-Genoa di due giorni dopo la curva Maratona ha esposto le gigantografie dei giudici Falcone e Borsellino, assassinati dalla Mafia: bella iniziativa. -Nel 1997 la curva, trasferitasi nel più freddo “Delle Alpi”, venne premiata dal noto settimanale sportivo francese “Onze”, come miglior tifoseria organizzata d’Europa, riconoscimento che seguiva quello ricevuto a metà anni 80, quando un sondaggio tra tifosi di tutta Italia, promosso dalla popolare trasmissione televisiva “La Domenica Sportiva”, incoronò la Maratona come curva più bella del campionato. -In Torino-Albinoleffe 2010/11 venne esposto in Maratona, prima della malattia dalla quale si è per fortuna brillantemente ripreso, verso il mister di tante battaglie Emiliano Mondonico, allora tecnico dei seriani, lo striscione “La sedia al cielo vale 1000 coppe…grazie Mondo”, con chiaro riferimento al famoso gesto della “sedia alzata” nella notte di Amsterdam, per la finale di ritorno di Coppa Uefa ’92, famosa per i tre pali presi dai granata. -Tra le tante contestazioni del passato, alle varie dirigenze e presidenti, merita di essere ricordata quella del 2002/03 col Milan, a partita in corso (data poi vinta 0-3 a tavolino al Milan) al “Delle Alpi”. -I “Ragazzi della Maratona”, scioltosi alcuni anni fa (vedi sezione “Ex-gemellaggi”), avevano conosciuto una crescita esponenziale intorno al 2001, con l’aggregazione delle realtà di Borgo Vittoria, San Mauro e Rivarolo. Il logo era un Lupin III che vestiva granata. -Lo striscione “Leumann Dandies”, sempre esposto in curva Maratona, secondo anello, negli anni ’90 e in parte dei 2000, prendeva il nome da “Leumann”, un paesino vicino Torino, e “dandies”, il plurale di “dandy”, un filone culturale ed estetico, l’elegantismo, dell’Inghilterra di Oscar Wilde e Lord Byron. -Luoghi di culto del tifo granata sono: il vecchio campo Filadelfia dove è nato il mito del Grande Torino, la Basilica di Superga, la vecchia sede di via Alfieri 6, e il “Bar Sweet”, ritrovo degli Ultras granata. -Giocatori di culto: tutti i giocatori del Grande Torino, dai più noti, come Valentino Mazzola, Loik, Gabetto, Menti, Bacigalupo, Ballarin, ai meno noti; Gigi Meroni, ala vecchio stampo soprannominato “la farfalla granata”, fuoriclasse che ha vestito la maglia del Toro dal 1964 al 1967, anno in cui è deceduto a soli 24 anni, investito da una macchina guidata dall’allora 19enne Attilio Romero, che sarà curiosamente presidente del Torino dal 2000 al 2005; Giorgio Ferrini, capitano-bandiera del Toro, che ha vestito il granata dal ’59 al ’75, con 566 presenze al primo posto della classifica dei giocatori più presenti in maglia granata, soprannominato “La Diga”, morto a soli 37 anni l’8 novembre 1976 per un aneurisma, pochi mesi dopo il suo ritiro. -In Italia generalmente si ha la convinzione che il torinese autentico tifi Toro, mentre la Juve sia la squadra degli immigrati, ma questo è piuttosto un luogo comune. Non sempre è così: diciamo che il Toro è la squadra del popolo in generale e la Juve quella dei nobili e dei diseredati; il tifo del Torino è più omogeneo. -Sempre esposti gli striscioni “Torino è stata e resterà granata” (Maratona, 2° anello), “La storia ci appartiene” (Maratona 2° anello), “Forza Vecchio Cuore Granata” (Maratona 3° anello), “Ciao Fè” (2° anello) e la gigantografia di “Joe” al terzo anello della Maratona. -I Granata Korps avevano amicizia col Settembre Bianconero Ascoli, Mods Arezzo, Ultras Trieste, Vecchia Guardia Milan.
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Personaggi storici della curva con annessi aneddoti: Salvatore “Joe” Genova: uno dei leader, se non il leader massimo, della Maratona degli anni ’70-’80, che ha contribuito a rendere grande la curva di quei tempi. Figura dal grandissimo carisma, la Torino granata ha pianto per la sua scomparsa, avvenuta nell’agosto 2013 a soli 56 anni. Era il più “interessante” dei “Ragazzi di stadio”, intervistati nel 1979 sugli spalti del mitico stadio Filadelfia, dal regista Daniele Segre, nel suo documentario sulla passione calcistica, diventato poi anche un libro, sui riti e miti dei pionieri del tifo ultrà: le collette, le coreografie, gli scontri, le alleanze coi tifosi delle altre squadre. Joe era un punto di riferimento anche nella fabbrica dove lavorava: leader per vocazione. Gli dicevano “guarda che qua non siamo allo stadio”, dove si scimmiottava la malapolitica di allora, tra gesti della P38, pugni chiusi e saluti romani. Joe era un idealista, un nostalgico, un romantico. Aveva una grande cultura e un’ottima dialettica. Ha assistito al malinconico slow del Torino, dallo scudetto del ’76 alla troppa B, al fallimento del 2005. Lui era sempre allo stadio, nei pressi della balconata, con gli amici di sempre: battuta pronta, capello azzurro e la vista che man mano si abbassava. Negli ultimi tempi, complice la malattia, il diabete che l’ha consumato, brontolava più che mai: ce l’aveva un po’ con tutti, specie coi giornalisti, e con quegli ultras d’antan, che lui chiamava “soloni” o “dinosauri”, che pontificano narrando grandi imprese di tempi ormai andati, ma lui onestamente ammetteva “E tra questi ci sono anch’io”. Molte curve, anche storicamente avversarie dei granata, hanno voluto rendere omaggio a “Joe”, ad esempio gli atalantini, con “Addio Joe guerriero granata d’altri tempi”; gli juventini, con “Oltre i colori ciao Joe” e i tarantini con “Ciao Joe ultras granata”. La sua gigantografia in bianco e nero si staglia al terzo anello della Maratona durante le partite. Tra gli striscioni confezionati per la sua scomparsa citiamo “Hai cresciuto 4 generazioni, la Maratona mai scorderà il più grande tra gli ultras. Vincenzo “Cucciolo”: orchestratore della Maratona, si guardava lui per capire quando era l’ora della partita. Mitiche le sberle con Souness, giocatore della Sampdoria, in un Toro-Doria 84/85, dopo che lo scozzese aveva scalciato il toro nero che stazionava a quei tempi sulla pista; una volta andò a riprenderselo da solo il toro, che i gobbi avevano rubato, nel derby d’andata 84/85: ricevette insulti e oggetti, ma lo riportò integro e nessuno scese per affrontarlo, con la curva torinista che lo acclamava. Un’altra volta, in treno, trasferta di Bologna, c’erano anche dei bambini granata e, a un certo punto, viene acceso un petardo, che stava per scoppiare in volto a una bambina che si mise a guardarlo curiosa; lui, per salvare la bambina mise una sua manona sopra il petardo che gli scoppiò sfracellandogli la mano, col treno che si fermò apposta per consentirgli di essere soccorso di corsa in ospedale; per molto tempo dovette tenere la mano fasciata, e non le tornò mai più come prima. Aveva sempre la maglia “n° 6” di Caporale, uno degli eroi dello scudetto 75/76. Lo tradirono i reni; è morto quasi da solo una dozzina e passa di anni fa e al funerale non c’era moltissima gente. Fu malmenato da 3 agenti nel ’79, durante un Torino-Milan dall’arbitraggio scandaloso, ma lui in poco tempo si liberò di uno di loro, scagliandolo diversi metri più in là, per poi dedicarsi agli altri due “cravattandoli”. Oggi chissà cosa gli avrebbero fatto…Giovanni C. “Margaro”: ha fatto la storia degli Ultras Granata, uomo di grande personalità, carisma, lealtà, simpatia. Uno dei leader più famosi d’Italia, e anche tra i più temuti, nel suo periodo, insieme al “Pompa” di Firenze. Si narra che in un derby entrasse da solo in Filadelfia e tutta la curva si aprisse per farlo passare, a prendersi lo striscione “Margaro somaro”. Nella trasferta di Zurigo, col Grasshoppers, uscì da una orologeria con un orologio a pendolo, ovviamente non pagato; arrivato sul pullman gli fecero notare che non aveva la chiavetta per caricarlo, così tornò indietro, se la fece dare e glielo impacchettarono pure…Anni fa mise su una palestra, il suo soprannome deriva dal lavoro che faceva il padre, ma non ha mai amato che lo chiamassero così. Ha famiglia con figli, non frequenta più la curva non riconoscendosi più in essa. Fu intervistato da Segre, come Joe, in “Ragazzi di stadio”. Luca “il Rosso”: si sposò di sabato e la domenica, invece di partire per il viaggio di nozze, andò in trasferta ad Udine. Fu arrestato a Zurigo insieme ad altri, prima di Grasshoppers-Torino, per aver distrutto un bar dove c’era il cartello “vietato l’ingresso agli italiani”. Tipo enorme, capelli lunghi rossi, conosciutissimo ai tempi. Volò dalla balaustra in un derby, con conseguente operazione alla gamba mal fatta. Sogliola: di Genova, fu trovato morto alla porta di casa per overdose, la sua passione per il Toro lo spingeva a partire da Principe-Genova ogni domenica, insieme ad un amico. Una volta in autostrada al ragazzo accanto descrisse le condizioni di vita del carcere che c’era in ogni città che passava; in un Toro-Parma ’92 volò giù dal secondo anello, tornando come se niente fosse, accoppando una ragazza al primo anello, che si ruppe il bacino rimanendo paralizzata, e lui ci soffrì molto. Un anno, a Marassi con la Samp, coi torinisti scortati fino allo stadio, da una via che costeggia il Bisagno, all’altezza di Piazzetta Firpo, compare lui, diffidato, che dalla piazza applaude il corteo granata, dal quale parte tra gli applausi il coretto “Sogliola, Sogliola”, che, venuto lì solo per poterli guardare e salutare, se avesse potuto si sarebbe unito volentieri. “Fracchia”: un mito anche lui; una volta mostrò il sedere, durante un Toro-Udinese, fotografato dal Guerin Sportivo, che gli fece il titolo “L’altra faccia del tifo”. Mise anni fa un negozio alla moda in Piazza Castello a Torino. Pino “Strega”: il capo ultrà dello scudetto, temutissimo da tutti. Da una sua idea, nata nel ’74, partì la tradizione, in Maratona, che prima dell’inizio della partita un “frate” comunicasse l’estrema unzione alla Juve. Una volta, per scrivere su un muro “Gobbi bastardi per voi non c’è futuro il Toro è forte e gli Ultras picchian duro”, lui e un suo amico ci misero due ore e furono beccati. Al bar dei Fedelissimi tutti bevevano l’amaro San Simone, ma Pino, con ironia, beveva il liquore Strega, per calcare la mano e rinforzare il concetto. Ciro: lanciacori al Comunale, sparito al Delle Alpi; caratteristico il suo coro “la gente vuol sapere”; nacque da lì “Oh Ciro facci la gente”. Non si sa bene che fine abbia fatto. Serafino Genigetti “Il Pittore”: creatore di moltissime coreografie della Maratona, divenute storiche. Una persona dalle mille idee, che c’è sempre stato, era semplicemente il Toro. Un flash riporta a Torino-Como del gennaio 1985, 3-1 per il Toro, un freddo polare; lui come sempre con la camicia aperta. Un uomo, un distinto signore si piazzò a fianco a lui: era Sergio Rossi il presidente del Toro. Il Pittore, prima di morire, diceva che non l’avrebbe ricordat
o nessuno, che in fondo non aveva realizzato nulla nella sua vita. Ma non tutti l’hanno dimenticato, anche se al suo funerale c’era poca gente. Il “Panettiere”: Pianetti era il suo cognome, arrivava sempre sul pullman per la trasferta con teglie di pizza per tutti. Famoso anche il Gallo dei Leoni della Maratona che interpretò una telenovela piemontese. Ginetto: uno dei più grandi personaggi della curva, molto stimato e rispettato. Poi ci sarebbero tanti altri leader, come Trabaldo, Fè (sempre presente in curva Maratona lo striscione “Ciao Fè”), l’Ancillotto, detto anche “lo sdentato”, ognuno con i suoi aneddoti, la sua storia da raccontare, personaggi di una curva da leggenda, come era un tempo la “Maratona”, negli anni dell’epopea del movimento ultras italiano. Gente vera, sana, genuina, di altri tempi, di una volta, interpreti di periodo d’oro che purtroppo non ritornerà più. Le S.L.A.S.: dalle iniziali dei loro nomi: Susanna, Luisa Anna e Silvia, facente parti della sezione “Girls”.
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Aneddoti su coreografie: la Curva Maratona, che aveva alle spalle la sgraziata torre omonima, stile anni ’30, era il polmone, il cervello, il carnevale del tifo granata, sempre piena di grida e di colore. Alle spalle delle 17mila gole granata, tale era la capienza delle curve del vecchio “Comunale”, c’è sempre stato un lavoro di equipe di coreografi del calcio. Nel ’73 si pensò di sensibilizzare la tifoseria valorizzando rapporti di solidarietà umana: venne proposto al Club Grande Torino di organizzare un’asta di quadri firmati dal Pittore, Serafino Geninetti, devolvendone il ricavato a “Specchio dei Tempi”, che aveva lanciato un appello ai lettori de “La Stampa” per recepire fondi, allo scopo di acquistare un polmone d’acciaio. L’iniziativa ebbe molto successo e il ricavato (2 milioni di lire) venne interamente versato al quotidiano torinese. Dopo quella sera si trovarono impegnati nell’organizzare qualcosa di speciale nel derby. Fu deciso di circondare metà recinto del “Comunale” con festoni di carta crespa granata, legati tra loro. La domenica successiva, nonostante qualcuno avesse storto il naso, l’esperimento fu ripetuto, allargato a tutto il perimetro di gioco, aggiungendo all’iniziativa il primo sacco di coriandoli che, all’annuncio delle formazioni, veniva gettato sugli spettatori della Maratona. Era il 1973: tutto è cominciato con festoni di cartapesta e coriandoli. Durante la stagione 75/76 dello scudetto, ogni domenica aumentava il quantitativo di coriandoli e mazzetti: la domenica del derby furono gettati addirittura dal tetto della Tribuna centrale. Le iniziative si moltiplicavano e diventarono più articolate e goliardiche: per la vittoria dello scudetto la città venne tappezzata da 5000 scudetti; nel ‘76/77 venne disegnato per un derby un enorme water di 3 metri x 3, con attorno gambe e mani di un giocatore juventino, che ci si aggrappavano per non caderci dentro. La scritta che l’accompagnava era “Questa è la vostra sede naturale”. Seguirono 3mila croci bianconere, 12 finocchi di polistirolo alti 3 metri ciascuno, 3 quintali di finocchi veri lanciati in campo. Per Toro-Juve 82/83 apparve il primo toro su telo, alto 9 metri, ma la grande sorpresa fu per il derby 83/84: un lenzuolone di 100×14, progettato per essere mosso da un complicato congegno di corde; ma sfortuna volle che la mattina del derby si mettesse a piovere ed il congegno non poteva funzionare. Per alzarlo, in quelle condizioni, ci volevano almeno 150 ragazzi che lo tenessero sollevato da terra nei 10 minuti di esposizione. Così fu: venne issato lo striscione, tutto lo stadio ammutolì, quindi esplose in un applauso generale da parte dei granata presenti. Più avanti lo striscione diventa di 160×28 mt., con al centro un toro rampante di 20×28 e sopra la scritta “Alè Toro” di 5×4 mt., che campeggia al centro della curva. Gli anni ’70 segnarono l’epopea del derby torinese: croci, bare, barattoli di fumo, sciarponi di lana; erano anni molto politicizzati, era un po’ tutto legato assieme dalle proteste studentesche, il post ’68, la musica rock e lo stadio faceva parte di queste cose, gli slogan venivano mutuati dalla politica e le canzoni dalla discoteca, la maggior parte della curva del Toro aveva idee di sinistra, ma non mancava un piccolo manipolo con idee destroidi, che manifestavano in maniera più vistosa. Negli anni ’70 i primi fumogeni si andavano a prendere a Genova, nei negozi di nautica, inizialmente solo arancioni; una volta ne portarono tanti gli ex amici laziali. Nel ’74 c’erano già i tamburi.
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Liberi pensieri: “Roma in coma” (fine anni ’70), “Che paura…” (Atalanta-To, primi anni ’80), “Gobbo coniglione mangia il carotone” (Juve-To 82/83), “Ladri e imbroglioni: Zeffirelli l’Italia è con te” (To-Juve 82/83), “Grazie Nerone!” (To-Roma 83/84), “Dio si è incazzato e razza bastarda vi ha creato”, con la ‘o’ fatta a croce celtica, “Forza ragazzi non vi lasceremo mai: Torino vi ama ancor!”, “Schachner gol la Maratona è con te” (To-Juve 83/84); “Dio stramaledica la Juve”, striscione dei fiorentini (Juve-To 83/84); “Minime al Nord: Juventus -4”, “Siete ridicoli”, “Indians falsi camerati”, “Cugini restate in A sennò come si fa?!” (Juve-To 84/85); “Meglio negro che juventino!” (To-Juve 84/85), “Siete nati correndo, siete morti scappando”, “Animali, con voi Bruxelles è stata troppo onesta”, macabri striscioni riferiti alla strage dell’Heysel, “Serena puttana l’hai fatto per la grana!”, riferito ad Aldo Serena, ex-Toro trasferitosi quell’anno alla Juve (Juve-To 85/86); “Gesù bambino tra i tuoi doni hai una coppa per quei coglioni?” (To-Fiorentina 86/87), “Piemont liber” (To-Napoli 88/89), “Vergognatevi!!! avete tradito 40 anni di mito” (To-Lazio 88/89), “Solo per voi 96.958 km. d’amore…Ultras!” (Monza-To 88/89), “Torino: una città, una squadra un solo cuore” (To-Juve 90/91), “Baggio ve l’ha insegnato il cuore non va comprato”, “Il nome di una morto per una curva di cadaveri”, riferito alla juventina “Curva Scirea”, che prende il nome da Gaetano Scirea, bandiera della Juve tragicamente scomparso in un incidente stradale in Polonia nell’89 (Juve-To 90/91), “Da Madrid a Licata sempre fieri di essere granata” (91/92), “Borsano vattene!!!”, presidente di allora (Pescara-To 92/93), “A voi il ricordo a noi il ‘Mondo’” (Atalanta-To 92/93), “Divisi dalle idee, uniti dalle ingiustizie” (Atalanta-To 93/94), “Sotto la curva salta Ravanelli e sua moglie sopra i nostri uccelli” (To-Juve 94/’95), “Fortunato leucemico fulminato”, striscione davvero di pessimo gusto, cattivo, mostrato per pochi minuti riferito al giocatore della Juve Andrea Fortunato, portato via dalla leucemia a soli 24 anni (94/95); “Se restate in B le vostre carriere finiscono qui (striscione esposto al campo d’allenamento dopo il tonfo interno col Pescara nella corsa per la A; 97/98); “Sono anni che lottiamo e gridiamo per voi, forse è ora che facciate qualcosa per noi. Non vogliamo la B” (fine anni ’90). “Morti di fame” (Piacenza-To 99/00), “C.u.c.n.-Ragazzi: fratelli d’Italia” (erano ancora lontani i tempi della fine del gemellaggio fra torinisti e reggini…, To-Reggina 99/00); “Acquirenti, venditori, basta sparlare il futuro del Toro è ancora da inventare…vogliamo i fatti!”, “Pavarese profugo infame avellinese”, direttore sportivo d’allora (To-Parma 99/00); “O tirate fuori i coglioni…o tiriamo fuori i bastoni”, “Noi siamo il 12° uomo, e gli altri 11?” (due striscioni di contestazione del 99/00, anno finito con la seconda retrocessione in Serie B nel giro di 4 anni); “Noi stiamo comodi, voi?”, “2 curve? solo a Palermo”, in relazione al tentativo degli “Irriducibili Vallette Juventus” di occupare anche la curva Maratona, reclamando spazio, anche nel derby, in curva Nord (Juve-To 99/00); “Gaucci e il perugino hanno paura dei tifosi del Torino”, “Ravanelli gobbo perugino non è il Toro il tuo destino!!” (To-Perugia 99/00. Gaucci era l’eccentrico presidente del Perugia di allora; Ravanelli, di origini perugine, ha giocato nella Juve dal ’92 al ’96); “Questa è la vostra unica bandiera”, con disegnato in un lenzuolo il simbolo dei soldi (To-Siena 00/01), “L’interista? poverino! picchia solo il motorino…!” (To-Cagliari 00/01), “Lippi come le mosche…torna sempre sulla merda!” (Juve-Toro 01/02), “Allenatore, squadra, società, ci state facendo perdere la dignità”, “Un esempio per tutti…Gigi Meroni per sempre” (To-Chievo 02/03); “Del Piero e gli uccelli: quello di Uliveto per parlare quello di Davids da succhiare” (Juve-To 02/03), “Berlusconi servo di Bush in guerra vacci tu” (To-Milan 02/03), “Siete neri neri neri, siete scarafaggi siete come i carabinieri”, “Il 4 maggio a Superga non vi vogliamo”, “Rossi sì! ma di vergogna!”, riferito all’allora mister Ezio Rossi, “Ci continuate a umiliare…a Superga cosa andate a fare?”, “Con Cimmi e Romero non avremo mai un faro vero”, rispettivamente vice-presidente e presidente di allora (To-Verona 03/04); “15 minuti di silenzio contro il calcio moderno” (To-Genoa 03/04, esterno stadio), “Ti odio sempre più bastardo gialloblù!” (To-Verona 04/05), “Cimmi e Tilli: se non vendete il Torino fate la fine dell’ovino”, in una Maratona praticamente deserta (900 spettatori, To-Treviso 03/04); “Da 35 anni ne facciamo di tutti i colori!”, fumogenata multicolore per l’anniversario degli Ultras Granata (To-Catanzaro 04/05); “Lottate fino all’ultima goccia di sudore!!” (To-Mantova 05/06); “Il calcio è malato…non per colpa degli ultras!!”, “Lapo è geloso perché tutti vogliono incularsi Moggi!!”, “La Triade non si tocca…a noi fa schifo solo guardarla”, “Moggi, Tanzi e Cragnotti, ecco la nuova Banda Bassotti!!”, all’indomani dello scandalo-Calciopoli (To-Rimini 05/06); “Napoli: grazie ai presenti nati per non mollare!” (To-Genoa 08/09), “Giustizia per Gabriele Sandri” (To-Lazio 08/09), “Società inesistente, gestione improvvisata, la nostra pazienza è terminata” (To-Crotone 09/10), “Solo un brusio sarà permesso, nessun colore nessun calore né gioia né dolore, né noia né stupore…il brusio diventerà voce, la nostra voce grido e il grido boato” (To-Empoli 09/10), “15 anni senza di te, ciao Spagna” (To-Brescia 09/10), “Riposa in pace piccola Yara” (To-Atalanta 10/11), “Spaccarotella muori in cella” (To-Siena 10/11), “Forza Mondo siamo con te!”, “Cairo riposa in pace” (To-Sassuolo 10/11); “Ecco la moneta con cui ci ripagate: Daspo, luci spente e coreografie negate”, “…Ma non resisto lontano da te” (To-Crotone 10/11); “Ricordatevi chi eravamo” (To-Empoli 11/12), “Torino piange un fratello…sempre con noi…ciao Bayer!!!” (Torino-Cittadella 11/12), “Dai cazzooo!!!” (To-Modena 11/12), “Gobbo passa a Wind: 500 sms, 1 coreografia gratis”, “Ieri Fighters oggi Tradizione, quanto vale la tua passione?” (To-Juve 12/13); “Continui torti arbitrali?? in campo 11 animali!!” (To-Palermo 12/13), “Giustizia x Paolo Scaroni!”, di solidarietà e incoraggiamento al tifoso bresciano massacrato dai celerini nel 2005 alla stazione di Verona (To-Sampdoria 12/13), “106 anni di gioie e dolori, passano gli anni cambiano i giocatori ma non i nostri valori” (To-Milan 12/13), “I veri Mods siamo noi” (To-Bologna 12/13), “Joe per sempre!!!”, “Insultate negri e gay ma le merde siete voi butei” (To-Verona 13/14); “Discriminazione territoriale legge da maiale”, “Ama il tuo sogno seppur ti tormenta”, “Ultras da tv allo stadio non ci andare più”, “La vostra mentalità? Dopo la pubblicità” (To-Inter 13/14); “La Vecchia Signora 30 sul campo e…50 a casa! Troia”, “Benvenuti a Torino”, “Milano siete voi”, “La vostra ‘Tradizione’…libricini e pubblicità” (To-Juve 13/14); “Comunque vada grazie ragazzi, grazie al nostro allenatore”, “Il politico con la maglietta non è reato, lo fa un ultras viene arrestato” (To-Parma 13/14); “E adesso fateci godere” (Juve-Toro 13/14), “Cairo risparmia su Crozza, il buffone sei tu”, “Rispetto x Nocera e i suoi ultrà” (To-Catania 13/14); “1906-2013…auguri Toro”, “Solidali coi laziali” (To-Lazio 13/14), “Tira fuori i milio
ni Cairo” (To-Genoa 14/15), “2680 Km. di passione” (Hjk Helsinki-To, Europa League 14/15, fase a gironi, circa 420 tifosi granata raggiungono la lontanissima Finlandia); “Oggi come ieri bastardi bianconeri”, “Romanista…alle lame non rinunci agli sbirri denunci”, “Siete più brutti di Tevez”, “Poncharello…ma Tevez è tuo gemello?”, “Sulla maglia Expo Milano a Torino col tom-tom in mano”, “Drugo…non parli l’italiano, ma come fai con l’indonesiano?”, “Lo stadio a Venaria, gli ultrà dalla Romania, la vostra città non si sa quale sia”, “Ciao Sezze”, “Toro, incenso e birra” (To-Juve 14/15); “11 cuori tenuti per la mano”, coreografia curva Primavera, “Mueller 91°, ironizza sul gol del 2-2, segnato appunto da Mueller del Bayern Monaco, dopo che la Juve si era portata sul 2-0 in terra tedesca, nel ritorno degli 8.i di finale di Champions League; la Juve perderà poi 4-2 ai supplementari (To-Juve 15/16).
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Clubs principali: Toro Club Fedelissimi Pesaro, Toro Club Fedelissimi Roma, Amici del Filadelfia, Tori Seduti, Atomi Granata, Toro Club La Gru, Zurigo Granata, Granata Club Paolo Pulici, Perugia Granata