A cura di Claudio “Freccia”
Gruppi esistenti prima dell’ultima autosospensione: Clan Curva Nord, Saxolum ‘88, Sasol, Pochi ma Sbronzi, Black Green, Bad Boyz, Brava Gioventù, Sassuolo & Ignoranza.
Gruppi esistenti: Sasôl (Sassuolo in dialetto; un Club più di un gruppo Ultras).
Settore: Curva Sud (nello stadio di Sassuolo erano in Curva Nord, da qui la denominazione “Curva Nord Sassuolo”; a Modena nei Distinti-lato Sud).
Gemellaggi: –Piacenza: il gemellaggio coi piacentini, militanti quest’anno in Serie C, è di recente costituzione e si basa anche sulla comune fede politica destroide. Diversi gli scambi di visite in passato, ad esempio la pezza “Piacenza Football Fans” è stata esposta in Modena-Sassuolo 12/13 e in Sassuolo-Napoli 13/14. I sassolesi parteciparono alla festa per il 18esimo compleanno della “Sparuta Presenza” Piacenza, svoltasi a fine marzo 2011. –Reggiolo: anche coi reggiolesi, che militano nel campionato di Promozione Emiliano-Romagnolo, il gemellaggio è recente, favorito anche dalla vicinanza dei due paesi (Reggiolo è in provincia di Reggio Emilia). Frequenti le visite reciproche, ad esempio pezza “Skonvolts Reggiolo” presente in Modena-Sassuolo e Sassuolo Livorno del 12/13, ed anche in Sassuolo-Inter 13/14. Nel derby modenese 11/12 esposto lo striscioncino “Skonvolts Reggiolesi Ovunque”.
Buoni rapporti/stima reciproca: –Chievo: nella stagione 2013/14 nasce una sorta di gemellaggio, quando, nel prepartita, circa 110 tifosi del “Coordinamento Amici del Chievo”, e un gruppo di sportivi del Sassuolo, si incontrano nella sede del Club “Gli Antenati”, alla Bocciofila sassolese, per pranzare insieme. Il rapporto è comunque a livello di clubs, non di ultras. Per di più, a fine anni ’80, erano pessimi i rapporti col “Chievo Korps”, primo gruppo ultrà clivense. –Udinese: amicizia tra i rispettivi clubs. –Pescara: buoni rapporti tra clubs. –Sud Tirol, –Pro Sesto, –Sanremese: simpatie nate durante la lunga militanza nelle serie inferiori. –Pavia: alla fine degli anni ’80 esisteva un bel gemellaggio con gli “Indians Pavia”. –Pordenone, –Ospitaletto: gemellaggi vecchissimi (intorno all’inizio degli anni 90) rispettivamente coi gruppi “Ultras Pordenone” e “Brigate Ospitaletto”. –Braidese: squadra di Bra, in provincia di Cuneo, che milita nel 2016/17 nel Girone A della Serie D. Rapporto risalente alla stagione 1991/92, quando i pochi sassolesi in trasferta strinsero un bel gemellaggio con il “Bra Front”, ufficializzato in un Braidese-Savona d’allora, quando fu esposto lo striscione “Alkatraz Sassuolo”. –Cittadella: rapporti distesi. –Giarre: amicizia targata fine anni ’80, coi “Forever Ultras Giarre”. –Gorizia, –Riccione: sul finire degli anni ’80, quindi molto tempo fa, esistevano buoni rapporti rispettivamente con la “Gioventù Bianconera Gorizia” e con gli “Eagles Supporters Riccione”.
Rivalità: –Carpi: è l’inimicizia più sentita storicamente, soprattutto campanilistica vista la vicinanza tra le due cittadine. I neroverdi hanno strappato il titolo di prima squadra della provincia modenese ai carpigiani. In Carpi-Sassuolo 15/16 esposta la scritta “Accusi me di codardia mi vedi e scappi via”. Per la quasi rissa dell’aprile 2016 vedere la sezione “Curiosità”. –Modena: rivalità nata recentemente per ragioni, anche in questo caso, di vicinanza, e perché, negli ultimi anni, le due società si sono condivise lo stadio di Modena, e quindi si sono scontrate nei derby, a colpi di sfottò. Prima che il Sassuolo realizzasse la sua escalation sportiva, i rapporti erano buoni, visto che molti sassolesi seguono da sempre le sorti dei canarini. –Empoli: rivalità abbastanza recente ma sentita. Nel novembre 2010, cinque tifosi del Sassuolo, di età compresa tra i 19 e i 35 anni, e un 45enne di Empoli, furono denunciati, e in seguito diffidati, per scontri avvenuti nel dopopartita a Empoli in località “Bianconi”, coi sassolesi scortati dalla Polstrada. Sfiorata la rissa in un amichevole a Sassuolo di alcuni anni fa, quando i pochi supporters neroverdi invitarono gli empolesi allo scontro, che poi nel dopogara non si verificò. Tensione anche in un’amichevole estiva a Carpineti (RE), paese appenninico sede del ritiro del Sassuolo, nel 2013, con reciproci pesanti cori di sfottò. Per gli scontri di settembre 2018 vedi sezione “Curiosità”. –Belluno, –Sansovino, –Savona, –Spal, –Pistoiese, –Lucchese, –Mantova, –Cesena, –Novara, –Pergocrema, –Suzzara: rivalità nate tutte frequentando le serie C1 e C2, quindi piuttosto vecchie. –Trento, –Pro Vercelli: sul finire degli anni 80 esistevano buoni rapporti rispettivamente con gli “Ultras Trento” e con i “Weiss Brigaden Vercelli”, che poi, ai tempi della C si sono trasformati in rivalità. –Roteglia, –Formigine: rivalità nate in ambito locale, nelle serie minori, diversi anni fa. –Ancona: gli ultras dorici, al termine di un Playoff di C2 nel 2006, centrarono il pullman neroverde con alcuni sassi e ne nacque una colluttazione. –Cavese: incidenti nel 2005/06 a Sassuolo, dove, tra spogliatoi e tribuna, successe di tutto.
Cenni storici: La formazione neroverde non ha mai potuto contare su un gran numero di sostenitori, disponendo di un bacino di utenza piuttosto ridotto (Sassuolo è una cittadina di circa 41.100 abitanti), sia per aver veleggiato sempre, fino a non molte stagioni fa, in campionati minori, sia per la presenza nelle vicinanze di squadre dal forte radicamento storico, territoriale e di richiamo quali Modena, Bologna e Reggiana. Seppure in pochi però gli ultras potevano contare su compattezza, coerenza e mentalità. A metà anni ’80, con l’approdo, per la prima volta nella storia del Sassuolo, in C2, si ha un primo abbozzo di gruppi di formazione ultras, che durano però lo spazio della permanenza degli emiliani in categoria, con la retrocessione in Interregionale al termine della stagione 1989/90. In quel periodo avviene una diatriba interna alla curva tra gli “Indians” Sassuolo e gli “Alkatraz”, i quali avrebbero strappato e bruciato lo striscione dei loro colleghi neroverdi. Una fiammata di tifo organizzato si ha nella seconda metà degli anni ’90, quando il Sassuolo conduce un campionato di testa, culminato con lo spareggio di Varese, perso ai rigori contro il Trento, che però porta lo stesso alla C2 col ripescaggio. L’unico gruppo però, che resiste nel tempo, seppure in ridotte unità, è l’”Alkatraz 1986”. Nel 1988 nasce la “Gioventù Neroverde”, gruppo ridotto che avrà vita piuttosto breve. Alla fine degli anni ‘90 c’è il tentativo di far nascere altri gruppi, ma tutti svaniscono quasi subito, segno evidente di come il movimento ultras, a Sassuolo, abbia sempre avuto difficoltà ad attecchire. Attorno al 2000 si sono avuti 3-4 anni praticamente senza tifo organizzato. Gli “Alkatraz” resistono fino al 2001, esempio unico di serio tentativo di creare un gruppo ultras al centro della provincia modenese. Nel 2003 nascono gli “Head Out”, gruppo ridottissimo composto da ragazzi molto giovani, ma che però si può ritenere fondamentale nell’evoluzione dello scenario ultras sassolese; quei ragazzini infatti, oggi cresciuti, sono ancora parte attiva del movimento ultras sassolese, portandolo avanti con orgoglio e costanza. Nell’ottobre 2007, piovono circa 40 Daspo dalla questura di Venezia, addosso ai neroverdi, per aver danneggiato la carrozza di un treno (strappato tende, rotto vetri, divelti sedili), così i “Saxolum”, gruppo nato intorno alla metà anni 2000, vengono rasi al suolo; inoltre, tali diffide costringono gli “Head Out” all’autosospensione per l’intera stagione 2007/08, durante la quale l’unico gruppo a presenziare sugli spalti è un club che prende il nome dall’anno di fondazione della squadra, “Gruppo 1922”. Dopo questa pausa, nel 2008, anno peraltro in cui il Sassuolo disputa il suo primo campionato di Serie B, c’è il ritorno degli ultras che, contraddistinti da un tocco di inglesità dategli dalle diverse pezze presenti in balaustra, si riuniscono dietro varie sigle. A smorzare gli entusiasmi della promozione vi è il fatto che, non avendo uno stadio adatto ad ospitare la B, il Sassuolo deve giocare tutte le partite casalinghe al “Braglia” di Modena, quindi i suoi tifosi sono costretti a una trasferta perenne, tanto da esporre, un po’ di tempo dopo, la pezza “Mai in casa”. Fin da subito i sassolesi non perdono occasione per manifestare il proprio disappunto: la sensazione di essere sempre ospiti non è affatto gradita, infatti, oltre a essere causa di una perdita di un’ampia fetta di pubblico, porta alla mancanza di appartenenza e di attaccamento che solo il proprio stadio può regalare. Al termine della stagione 2013/14, che porta alla prima, storica promozione in Serie A, non solo il Sassuolo sarà costretto a ricambiare stadio, giocando al “Giglio” di Reggio Emilia, ma lo acquisterà cambiandogli il nome in “Mapei Stadium-Città del Tricolore” (Mapei è infatti il nome dell’azienda, con sede legale a Milano, leader mondiale nei prodotti per l’edilizia, adesivi e sigillanti, di proprietà di Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo dal 2002 e presidente di Confindustria dal 2 marzo 2012); una scelta quest’ultima che non viene affatto digerita, sia dai sassolesi, che, soprattutto, dai reggiani, legittimi padroni di casa, in quanto in quello stadio, con capienza di 21.184 posti, hanno sempre giocato da quando è stato costruito. In un’amichevole dell’estate 2015 i neroverdi hanno esposto lo striscione “Da 8 anni in trasferta il Giglio non è casa nostra!”, mentre ancor prima mostrarono fuori lo stadio la scritta “Vogliamo una società fiera di questi colori, orgogliosa di questa città, no al Giglio, no alla vostra mentalità”. Il “Gruppo 1922”, formato da alcuni elementi della vecchia guardia, come detto ha fatto le veci dei “Saxolum” per un anno, prima di cessare la propria attività a livello ultrà, diventando poi un semplice club. All’alba degli anni 2010 si affacciano alla ribalta nomi nuovi, quali “Clan Curva Nord” e altri gruppetti dai nome curiosi, come “Gruppo Enogastronomico” e, più tardi, “Pochi ma sbronzi”. Nella prima stagione di Serie A (13/14) il Sassuolo si salva a stento (17° posto), pur mostrando un buon gioco, mentre l’anno dopo si piazza onorevolmente al 12° posto, ma, nonostante questo buon piazzamento e il raggiungimento dell’Europa League, con una bel 6° posto nel 2015/16, per un escalation inattesa, il pubblico neroverde, storicamente freddino, non si esalta, non si scalda per una squadra, quella del bravo mister Eusebio Di Francesco, che invece lo meriterebbe. Seguono un 12° posto nel 2017 e un 11° posto nel 2018, per una salvezza più difficile di quanto non dica il piazzamento. Prima dell’ultima sospensione degli ultras spiccavano sugli altri il già citato “Clan”, apolitico, “Saxolum 88”, di chiaro stampo destroide, che aveva fatto la sua prima apparizione nel 2005/06. Adesso ci pensa il “Sasôl”, gruppo non propriamente ultras costituitosi nel 2007, ad assicurare una parvenza di tifo.
Curiosità: -Minicoreografia in Sassuolo Juve di domenica scorsa 10 febbraio 2019: bandierine nere e verdi con esposto ben visibile lo striscione “Sassuolo è la mia città Neroverde il mio colore”. Durante la gara però non si va oltre a qualche coro “Sassuolo, Sassuolo” e si registra una pacifica invasione di campo di un tifoso di nazionalità belga. -Bellissimo lo striscione “Missile…18/05/2013”, data della storica promozione in Serie A, dedicato a Simone Missiroli, il 27 settembre 2018 in occasione di Spal-Sassuolo (6^ giornata). Missiroli, dalla stagione in corso 18/19, gioca nella Spal, ma ha indossato la maglia del Sassuolo dal 2012 al 2018 per 189 volte, segnando 16 gol. -Scontri fuori dal “Mapei” dopo Sassuolo-Empoli del 21 settembre 2018, 5^ giorn.18/19, quando un gruppo di tifosi sassuolesi riesce a sfuggire al controllo della polizia, avvicinandosi agli empolesi, iniziando a inveire contro di questi, ancora presenti nei parcheggi loro riservati. La reazione empolese non si fa attendere: sentendosi provocati, hanno letteralmente aperto la rete di protezione dei binari, di fatto l’unica divisione in quel punto tra le opposte tifoserie. Attraversati i binari ferroviari s’è consumato lo scontro: una decina di tifosi di casa affrontati con cinghiate, pugni e calci. Ferito un sassolese. Soltanto l’immediato intervento delle forze di polizia evita il peggio e fa cessare i tafferugli. Recentissimi sono arrivati 5 Daspo a entrambe le fazioni. -Dal 4 febbraio 2018, giorno di Juve-Sassuolo (23^ giorn.17/18) gli Ultras Curva Nord Sassuolo si sono nuovamente fatti da parte con tanto di comunicato in cui spiegano le ragioni di tale decisione, cioè che sono ormai 10 anni, dalla Serie B, che giocano tutte le partite fuori casa, prima a Modena, ora a Reggio Emilia, dove addirittura, considerandolo un ottimo affare, la società ha acquistato lo stadio, una società che ha sempre fatto finta di niente nei confronti delle loro proteste, guardandosi bene dall’avere un reale confronto coi tifosi e a comprendere i motivi profondi dell’importanza, per il tifo, di avere uno stadio nella propria città. Società che, nonostante abbia guidato la squadra a notevoli successi calcistici, non hanno mai voluto omaggiare proprio perché ha mercificato ogni brandello della maglia. Facendo i conti con diffide e repressione, negli ultimi tempi, probabilmente proprio a causa dell’esiguo numero, andare in qualunque stadio era diventata un’Odissea: perquisizioni drastiche, minacce di diffide per un magliette inneggianti all’essere ultras, per una pezza di solidarietà verso i propri diffidati…Con il loro abbandono, la responsabilità di fare tifo se l’è presa il Club Sasol, che nonostante la consapevolezza di non essere numeroso, assicura ovunque, con grande sforzo economico e senza alcun supporto, la presenza e l’amore incondizionato verso la squadra del cuore, purtroppo spesso ignorato da quest’ultima al termine delle partite, al momento di salutare i propri sostenitori. -Il 15 ottobre 2017, in occasione di Sassuolo-Chievo (8^ giorn.17/18) gran parte della Curva era tornata a far sentire la propria voce, anche in trasferta dato le nuove leggi, visto lo scadere delle famose 29 diffide di un anno, subite per gli incidenti coi carpigiani nell’aprile 2016. Rimangono da scadere 9 diffide di quella volta. -Sabato 7 ottobre 2017, approfittando della sosta del campionato, su iniziativa del “Sasol”, vista la precaria posizione in classifica (quart’ultimo posto a 4 punti), per due ore all’allenamento sono stati sostenuti i ragazzi, allora allenati da Cristian Bucchi, e fatto sentire l’attaccamento alla squadra. -Nell’ottobre 2016 vengono disposte 38 diffide, di cui 29 di un anno e 9 di cinque anni con due firme, a carico degli ultras neroverdi, dopo gli incidenti del 2 aprile 2016 nel derby col Carpi, con una curva ospiti piena di cuori neroverdi, con un tifo continuo per 90 minuti e oltre. Colpita da tale falcidia, visto anche il numero esiguo della piccola realtà ultras neroverde, la Curva Nord Sassuolo decide temporaneamente di autosospendersi. La Nord prende anche polemicamente le distanze da qualsiasi forma di tifo che possa sorgere durante la loro assenza, non perché rifiutino l’idea che nuove persone si avvicinino al mondo ultras, ma perché per anni nessuno ha mai dato un aiuto concreto agli ultras del Sassuolo. Ripudiano la falsità e l’ipocrisia e non permetteranno che gruppi o clubs neonati prendano il loro posto in curva. Nel febbraio 2017 è stato confermato il provvedimento per gli ultras colpiti da Daspo, che con i carpigiani arrivarono quasi allo scontro, fuori dallo stadio. La procura aveva chiesto e ottenuto l’archiviazione delle accuse penali che erano state ipotizzate a loro carico. Probabilmente alla base della decisione di archiviare l’intera inchiesta penale, il fatto che non sia possibile identificare con certezza le responsabilità di ciascuno degli ultras. I momenti di tensione, non sfociati in violenza grazie all’intervento delle forze dell’ordine, infatti, avevano visto protagonisti una 50ina di ultras. In Sassuolo-Napoli del 23 aprile 2017, e in altre occasioni, la pezza “Sasol” è stata esposta al contrario. -Il tifo sassolese, negli anni di Serie A, cioè dal 2013/14 in poi ha sempre occupato la curva Sud del “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. Raramente però i cori degli ultras, anche prima della seconda sospensione, venivano seguiti dal resto della curva, nella quale si continuano a vedere ampi spazi vuoti. Si notava la divisione tra i cosiddetti tifosi “normali” e il gruppetto ultras che, nonostante il numero esiguo, si sentiva parecchie volte durante l’arco della partita, anche con cori anti-carpigiani. Non c’è cultura ultras “storica”, o quantomeno è piuttosto scarsa, visto che la squadra si è affacciata alla ribalta del calcio che conta solo da pochi anni. Nei primi due anni di A, gli ultras si compattano in basso, mentre dal 15/16 fanno quadrato più in alto e alla prima ringhiera dal fondo, salendo, esponevano le loro pezze. L’impegno è sempre stato lodevole, ammirevole, ma il sostegno alla squadra abbastanza buono solo nei match più sentiti, mentre negli altri era sfilacciato e poco compatto. Bello comunque il bandierone “Curva Nord” che sventolava da alcuni anni. -In seguito ai devastanti terremoti che hanno colpito il Centro Italia, la Curva Nord Sassuolo decise di non far mancare il loro sostegno ai connazionali colpiti da tale disgrazia, ed è stata organizzata una raccolta fondi. La cifra raccolta dopo il primo terremoto è stata di 1.395 €., che è stato deciso di versare ai ragazzi di L’Aquila del gruppo ultras “Red Blue Eagles”, il cui progetto è quello di realizzare, con l’aiuto di tanti altri gruppi ultras d’Italia, un piccolo centro sportivo nel comune di Amatrice. In Pescara-Sassuolo del 22 gennaio 2017, esposta la scritta “Vicini al Centro Italia”. -Una delle trasferte più numerose lontano dall’Emilia, se non la più numerosa, è quella di Lucerna del 28 luglio 2016, per l’andata del 3° turno preliminare di Europa League, con oltre 400 tifosi al seguito. Nell’amichevole con l’Hapoel Haifa del 5 giorni prima, esposti gli striscioni “Tutti a Lucerna” e “A Lucerna grinta e cuore, lottiamo col cuore!”. Poi il Sassuolo superò il turno (1-1, 3-0), vinse lo spareggio Playoff con la Stella Rossa col medesimo punteggio e approdò alla fase a gironi, dove pescò Genk, Athletic Bilbao e Rapid Vienna, arrivando però ultimo. -Ennesima protesta degli ultras della Reggiana, in occasione di Sassuolo-Lucerna del 4 agosto 2016, che si fecero sentire in modo pacifico e nel pieno rispetto delle regole prima dell’inizio del match, con un corteo, che da un ritrovo in città arrivò allo stadio, con successivo volantinaggio. In occasione di Sassuolo-Chievo del dicembre 2013 circa 500 ultras della Reggiana si ritrovarono sotto la curva Sud del “Mapei Stadium” per protestare contro l’acquisto dell’impianto da parte del patròn del Sassuolo Giorgio Squinzi. Gli ultras reggiani, acquistati regolarmente i biglietti della curva dei sassolesi, vi rimasero per 15 minuti per poi, con un colpo di teatro, uscire dallo stadio. Tifosi che, con una dimostrazione di civiltà e amore, rinunciarono a seguire la propria squadra in trasferta a Pavia, esponendo fuori lo stadio lo striscione “La nostra passione non si compra all’asta. 15 anni di agonia, un’altra umiliazione grazie all’amministrazione”. Con grande dignità si unirono ai tifosi del Sassuolo in curva Sud, mentre alcuni ragazzini stavano distribuendo un comunicato in cui spiegavano le ragioni della protesta. Gli ultras granata si posizionarono nel cuore della curva, mentre nella zona sottostante fecero gruppo i sassolesi che gridarono “questo stadio non ci appartiene”. I granata replicarono con “questo stadio non vi appartiene”. Le due tifoserie si accordarono in modo perfetto. I tifosi reggiani sono stati privati di un qualcosa che era loro, perché a suo tempo costruito col denaro della Reggiana, con il Comune che accolse con plauso l’acquisto dello stadio da parte dell’imprenditore milanese. -Per Sassuolo-Sampdoria di mercoledì 20 aprile 2016, giocata alle 18,30 gli ultras non si presentarono, scioperando contro l’assurdo orario, visto che tanta gente smette di lavorare proprio a quell’ora e che, essendo loro sempre trasfertisti, sarebbero arrivati a Reggio Emilia nell’ora di punta del traffico, impossibilitati a presenziare sin dall’inizio del match. Esposto lo striscione “Mercoledì 18,30: non meritate la nostra presenza”. Già con la Fiorentina, di lunedì alle 19, il 30 novembre 2015, avevano deciso, o meglio erano stati costretti, ad assistere unicamente al 2° tempo. -La coreografia più bella organizzata dai tifosi sassolesi è senz’altro quella approntata in Sassuolo-Milan del 17 maggio 2015: bandierine nere e verdi a scacchi a coinvolgere l’intera curva, con al centro un mini copricurva con disegnato uno scorcio della piazza principale della città e, in basso, lo striscione su sfondo neroverde “Sul sentiero della tradizione, sentinelle di questi colori”. Un’altra carina, meno appariscente, fu organizzata il 14 maggio 2016, in Sassuolo-Inter, con la squadra sesta in classifica, in piena lotta per l’Europa League: solite bandierine neroverdi e lo striscione “Penso che un sogno così non ritorni mai più…”. -Beniamino dei tifosi, capitano e primatista di presenze nel club emiliano, con quasi 500 partite dal 2008 fra A, B, C1, C2, Coppa Italia e Europa League, è Francesco Magnanelli, quasi 35 anni, bandiera indiscussa della squadra. -Probabilmente, sulle ali dell’entusiasmo per la novità assoluta della A, il tifo era più continuo, migliore e compatto nel 2013/14, ed anche i numeri erano migliori. -Per la prima volta dall’inizio dell’era Squinzi, durante quella stagione i tifosi del Sassuolo insorsero e, usando toni pacati ma severi, invitarono i propri beniamini a dare di più, per superare la crisi di risultati che li stava tenendo in coda alla classifica di Serie A. Allo stadio “Ricci” di Sassuolo venne esposto lo striscione “Fuori i pagliacci da aperitivo…onora la maglia, gioca cattivo!”. I giocatori del Sassuolo e mister Di Francesco, intenti ad allenarsi, interruppero la seduta e dialogarono coi sostenitori: ne nacque un confronto duro, franco ma sereno, nel quale i tifosi espressero tutto il loro disappunto, e tecnici e giocatori promisero il massimo impegno per superare le difficoltà in vista del delicato match col Bologna del 20 ottobre 2013, poi vinto 2-1, che vedeva affrontarsi ultima (Sassuolo) contro penultima. -In Modena-Sassuolo (2-1) del 2012/13, anticipo del venerdì sera giocato davanti a spalti ben affollati, la Nord sassolese organizza una buona coreografia, e, visto che in caso di vittoria sarebbe arrivata la promozione matematica in Serie A, espongono lo striscione “Ad un passo dalla storia conquista la vittoria”. I “cugini” li punzecchiano sulla questione stadio, con una coreografia con la scritta “Sfrattiamoli” e con striscioni come “Tante mattonelle neanche uno stadio”. La certezza aritmetica della A arriverà vincendo la gara interna 1-0 col Livorno, all’ultima giornata, coi toscani che dovevano assolutamente vincere per alimentare le speranze di promozione diretta. Il loro salto di categoria arriverà ai Playoff ai danni dell’Empoli (1-1, 1-0). I tifosi emiliani sono tanti, non solo in curva Sud, ma anche in gradinata e in tribuna: lo stadio è pressoché esaurito e il tifo è di buonissimo livello. I sassolesi realizzano una bella fumogenata all’ingresso delle squadre, poi poco altro, ma tifa in modo continuo e, quando a tempo scaduto arriva il gol beffa per il Livorno, che stava attaccando a pieno organico con tutte le forze, dà il via ai festeggiamenti, con tanto di invasione di campo. Un intero paese si affaccia per la prima volta nella serie maggiore. -Nel novembre 2011 viene a mancare Mirco Santoro, uno dei fondatori degli “Alkatraz”, gruppo che per oltre 15 anni ha seguito i neroverdi in ogni stadio, scomparso a 37 anni dopo quasi due anni di lotta contro una malattia infame. In suo ricordo viene realizzato uno striscione con la scritta “Alkatraz Sassuolo-Mirco sempre con noi”, poi rispolverato in diverse occasioni. -In occasione di Sassuolo-Monza, semifinale di ritorno Playoff 2006/07, per la prima volta gli ultras sassolesi si posizionano nella nuova curva Nord dello stadio “Ricci” (prima erano sistemati in Tribuna coperta, estremo lato Sud), divisa in due blocchi, della cittadina delle piastrelle. Dopo la promozione in B del 2008, era stato approvato un progetto per ampliare lo stadio, che però non ha avuto seguito ed è usato solo come campo d’allenamento. -Sempre presenti in casa e, a volte, anche fuori le pezze “Noce c’è”e “Zell c’è”. Presente ovunque “Luca c’è Parma”.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 80: 1986 Alkatraz Ultras Sassuolo, Vecchio Raider 1986-calciofili, Gioventù Neroverde, Green Stars, Supporter Neroverdi Forza Ragazzi, Ultras.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 90: Eagles Sassuolo (avevano 30 iscritti e molto materiale nel ’91-92), Head Out Sassuolo.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Old School, Nuove Leve, Calciobalilla, Goodfellas, Gruppo Enogastronomico, Pirati Sassuolo, Gruppo 1922.
Politica: destroidi.
Clubs principali, oltre al “Sasol”: Club “Gli Antenati”, Club 1922 Sassuolo, Puma Fan Clèb, Sassuolo Club Modenesi Neroverdi, SassuoLove-vietato arrendersi.
Certo caro Freccia riuscire a scrivere un pezzo pure sui dipendenti della mapei che vanno allo stadio pure gratis (quando giocano i LORO squadroni ovviamente perché il Sassuolo NON ESISTE PROPRIO) lo potevi riuscire a fare solo TE!!!!
E chiamarli tifosi poi… Ah ah ah
Grande Freccia
A livello di numeri Sassuolo Empoli e Chievo sono abbastanza uguali, tre tifoserie più piccole della serie A, c’è poco da criticare. Avercelo un presidente come Squinzi che mantiene il Sassuolo in A da anni.
Ma perché questo articolo? Qual’e’ la logica?
Interessa a qualcuno???