Fonte: Claudio ” Freccia”
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Gruppi esistenti: Clan Curva Nord,, Saxolum 88, Sasol, Pochi ma Sbronzi, Black Green, SCF, Bad Boyz, Brava Gioventù, Mai in Casa, Gradinata Sud Irsina
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Settore: Curva Sud (nello stadio di Sassuolo erano in Curva Nord, a Modena nei Distinti-lato Sud).
Gemellaggi: -Piacenza: il gemellaggio coi piacentini, militanti in Serie D, è di recente costituzione e si basa anche sulla comune fede politica destroide. Diversi gli scambi di visite, ad esempio la pezza “Piacenza Football Fans” è stata esposta in Modena-Sassuolo 12/13 e in Sassuolo-Napoli 13/14. I sassolesi parteciparono alla festa per il 18esimo compleanno della “Sparuta Presenza” Piacenza, svoltasi a fine marzo 2011. -Reggiolo: anche coi reggiolesi, che militano nel campionato di Promozione Emiliano-Romagnolo, il gemellaggio è recente, favorito anche dalla vicinanza dei due paesi (Reggiolo è in provincia di Reggio Emilia). Frequenti le visite reciproche, ad esempio pezza “Skonvolts Reggiolo” presente in Modena-Sassuolo e Sassuolo Livorno del 12/13, ed anche in Sassuolo-Inter 13/14. Nel derby modenese 11/12 esposto lo striscioncino “Skonvolts Reggiolesi Ovunque”.
Buoni rapporti/stima reciproca: -Chievo: nella stagione 2013/14 nasce una sorta di gemellaggio, quando, nel prepartita, circa 110 tifosi del “Coordinamento Amici del Chievo”, e un gruppo di sportivi del Sassuolo, si incontrano nella sede del club Gli Antenati, alla Bocciofila sassolese, per pranzare insieme. Il rapporto è comunque a livello di clubs, non di ultras. Per di più, a fine anni ’80, erano pessimi i rapporti col “Chievo Korps”, primo gruppo ultrà clivense. -Alto Adige, -Pro Sesto, -Sanremese: simpatie nate durante la lunga militanza nelle serie inferiori. -Pavia: alla fine degli anni ’80 esisteva un bel gemellaggio con gli “Indians Pavia”. -Pordenone, -Ospitaletto: gemellaggi vecchissimi (intorno all’inizio degli anni ’90) rispettivamente coi gruppi “Ultras Pordenone” e “Brigate Ospitaletto”. -Braidese: squadra di Bra, in provincia di Cuneo, che milita nel 2015/16 nel Girone A della Serie D. Rapporto risalente alla stagione 1991/92, quando i pochi sassolesi in trasferta strinsero un bel gemellaggio con il “Bra Front”, ufficializzato in un Braidese-Savona d’allora, quando fu esposto lo striscione “Alkatraz Sassuolo”. -Cittadella: rapporti distesi. -Giarre: amicizia targata fine anni ’80, coi “Forever Ultras Giarre”. -Gorizia, -Riccione: sul finire degli anni ’80, quindi in un periodo preistorico del mondo ultras, esistevano buoni rapporti rispettivamente con la “Gioventù Bianconera Gorizia” e con gli “Eagles Supporters Riccione”.
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Rivalità: -Carpi: è l’inimicizia più sentita storicamente, soprattutto campanilistica vista la vicinanza tra le due cittadine. I neroverdi hanno strappato il titolo di prima squadra della provincia modenese ai carpigiani. Il duello si rinnoverà quest’anno (15/16) in Serie A, in una sfida totalmente inedita a queste latitudini. -Modena: rivalità nata recentemente per ragioni, anche in questo caso, di vicinanza, e perché, negli ultimi anni, le due società si sono condivise lo stadio di Modena, e quindi si sono scontrate nei derby, a colpi di sfottò. Prima che il Sassuolo realizzasse la sua escalation sportiva, i rapporti erano buoni, visto che molti sassolesi seguono da sempre le sorti dei canarini. -Empoli: rivalità piuttosto recente ma sentita. Nel novembre 2010, cinque tifosi del Sassuolo, di età compresa tra i 19 e i 35 anni, e un 45enne di Empoli, furono denunciati, e in seguito diffidati, per scontri avvenuti nel dopopartita a Empoli in località “Bianconi”, coi sassolesi scortati dalla Polstrada. Nel marzo 2009 volarono offese al gol empolese del definitivo 3-2, col comportamento alquanto discutibile della polizia nei confronti degli emiliani. Sfiorata la rissa in un amichevole a Sassuolo di alcuni anni fa, quando i pochi supporters neroverdi invitarono gli empolesi allo scontro, che poi nel dopogara non si verificò. Tensione anche in un’amichevole estiva a Carpineti (RE), paese appenninico sede del ritiro del Sassuolo, nel 2013, con reciproci pesanti cori di sfottò. -Belluno, -Sansovino, -Savona, -Spal, -Pistoiese, -Lucchese, -Mantova, -Cesena: rivalità nate tutte frequentando le serie C1 e C2, quindi non vecchissime. -Trento, -Pro Vercelli: sul finire degli anni ’80 esistevano buoni rapporti rispettivamente con gli “Ultras Trento” e con i “Weiss Brigaden Vercelli”, che poi, ai tempi della C (quindi non molto tempo fa) si sono trasformati in rivalità. -Roteglia, -Formigine: rivalità nate in ambito locale, nelle serie minori, diversi anni fa. -Ancona: gli ultras dorici, al termine di un Playoff di alcuni anni fa, centrarono il pullman neroverde con alcuni sassi e ne nacque una colluttazione. -Cavese: incidenti nel 2005/06 a Sassuolo, dove, tra spogliatoi e tribuna, successe di tutto.
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Cenni storici: La formazione neroverde non ha mai potuto contare su un gran numero di sostenitori, disponendo di un bacino di utenza piuttosto ridotto (Sassuolo è una cittadina di circa 41.100 abitanti), sia per aver veleggiato sempre, fino a poche stagioni fa, in campionati minori, sia per la presenza nelle vicinanze di squadre dal forte radicamento storico, territoriale e di richiamo quali Modena, Bologna e Reggiana. Seppure in pochi però possono contare su compattezza, coerenza e mentalità. A metà anni ’80, con l’approdo, per la prima volta nella storia del Sassuolo, in C2, si ha un primo abbozzo di gruppi di formazione ultras, che durano però lo spazio della permanenza degli emiliani in categoria, con la retrocessione in Interregionale al termine della stagione 1989/90. Una fiammata di tifo organizzato si ha nella seconda metà degli anni ’90, quando il Sassuolo conduce un campionato di testa, culminato con lo spareggio di Varese, perso ai rigori contro il Trento, che però porta lo stesso alla C2 col ripescaggio. L’unico gruppo però, che resiste nel tempo, seppure in ridotte unità, è l’”Alkatraz 1986”. Nel 1988 nasce la “Gioventù Neroverde”, gruppo ridotto che avrà vita piuttosto breve. Alla fine degli anni ‘90 c’è il tentativo di far nascere altri gruppi, ma tutti svaniscono quasi subito, segno evidente di come il movimento ultras, a Sassuolo, abbia sempre avuto difficoltà ad attecchire. Attorno al 2000 si sono avuti 3-4 anni praticamente senza tifo organizzato. Gli Alkatraz resistono fino al 2001, esempio unico di serio tentativo di creare un gruppo ultras al centro della provincia modenese. Nel 2003 nascono gli “Head Out”, gruppo ridottissimo composto da ragazzi molto giovani, ma che però si può ritenere fondamentali nell’evoluzione dello scenario ultras sassolese; quei ragazzini infatti, oggi cresciuti, sono ancora parte attiva del movimento ultras sassolese, portandolo avanti con orgoglio e costanza. Nell’ottobre 2007, piovono circa 40 Daspo dalla questura di Venezia, addosso ai neroverdi, per aver danneggiato la carrozza di un treno (strappato tende, rotto vetri, divelti sedili), così i “Saxolum”, gruppo nato a metà anni 2000, vengono rasi al suolo; inoltre, tali diffide e costringendo gli “Head Out” all’autosospensione per l’intera stagione 2007/08, durante la quale l’unico gruppo a presenziare sugli spalti è un club che prende il nome dall’anno di fondazione della squadra, “Gruppo 1922”. Dopo questa pausa, nel 2008, anno peraltro in cui il Sassuolo disputa il suo primo campionato di Serie B, c’è il ritorno degli ultras che, contraddistinti da un tocco di inglesità dategli dalle diverse pezze presenti in balaustra, si riuniscono dietro varie sigle. Ad oggi spiccano sugli altri il gruppo “Clan Curva Nord”, apolitico, formatosi nel 2011, il “Saxolum 88”, di chiaro stampo destroide, che aveva fatto la sua prima apparizione nel 2005/06, e il “Sasol”, gruppo non propriamente ultras, costituitosi alcuni anni fa. A smorzare gli entusiasmi della promozione vi è il fatto che, non avendo uno stadio adatto ad ospitare la B, il Sassuolo deve giocare tutte le partite casalinghe al “Braglia” di Modena, quindi i suoi tifosi sono costretti ad una trasferta perenne, tanto da esporre, un po’ di tempo dopo, la pezza “Mai in casa”. Fin da subito i sassolesi non perdono occasione per manifestare il proprio disappunto: la sensazione di essere sempre ospiti non è affatto gradita, infatti, oltre a essere causa di una perdita di un’ampia fetta di pubblico, porta alla mancana di appartenenza e di attaccamento che solo il proprio stadio può regalare. Al termine della stagione 2013/14, che porta alla prima, storica promozione in Serie A, non solo il Sassuolo sarà costretto a ricambiare stadio, giocando al “Giglio” di Reggio Emilia, ma lo acquisterà cambiandogli il nome in “Mapei Stadium-Città del Tricolore” (Mapei è infatti il nome dell’azienda, con sede a Sassuolo, leader mondiale nei prodotti per l’edilizia, adesivi e sigillanti, di proprietà di Giorgio Squinzi, patròn del Sassuolo dal 2002 e presidente di Confindustria dal 2 marzo 2012); una scelta quest’ultima che non viene affatto digerita, sia dai sassolesi, che, soprattutto, dai reggiani, legittimi padroni di casa, in quanto in quello stadio, con capienza di 21.184 posti, hanno sempre giocato da quando è stato costruito. In un’amichevole dell’estate 2015 i neroverdi hanno esposto lo striscione “Da 8 anni in trasferta il Giglio non è casa nostra!”, mentre circa due anni fa mostrarono fuori lo stadio la scritta “Vogliamo una società fiera di questi colori, orgogliosa di questa città, no al Giglio, no alla vostra mentalità”. Il “Gruppo 1922”, formato da alcuni elementi della vecchia guardia, come detto ha fatto le veci dei “Saxolum” per un anno, prima di cessare la propria attività a livello ultrà, diventando poi di fatto un semplice club. All’alba degli anni 2010 si affacciano alla ribalta nomi nuovi, quali “Clan Curva Nord” e altri gruppetti dai nome curiosi, come “Gruppo Enogastronomico” e, più tardi, “Pochi ma sbronzi”. Nella prima stagione di Serie A (13/14) il Sassuolo si salva a stento (17° posto), pur mostrando un buon gioco, mentre l’anno dopo si piazza onorevolmente al 12° posto, ma, nonostante questo buon piazzamento e la partenza-razzo nella stagione 2015/16, con 12 punti dopo 6 giornate e nessuna sconfitta, per un escalation inattesa, il pubblico neroverde, storicamente freddino, non si esalta, non si scalda per una squadra, quella del bravo mister Eusebio Di Francesco, che invece lo meriterebbe. Comunque occorre dire che col Chievo, 6^ giornata del campionato 2015/16 in corso, la curva era un po’ più vivace e piena del solito e appronta una coreografia, anche se non riuscitissima, con bandierine neroverdi.
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Curiosità: -Il tifo sassolese, negli anni di Serie A 2013/14, 2014/15 e 2015/16 (e chissà ancora per quanto…), occupa la curva Sud del “Mapei Stadium” di Reggio Emilia. Di solito è abbastanza piena, considerando lo scarso bacino d’utenza, ma meno della metà sono ultras, o qualcosa del genere, visto che sono tanti i ragazzini e la gente “normale”. Non c’è cultura ultras “storica”, o quantomeno è piuttosto scarsa, visto che la squadra si è affacciata alla ribalta del calcio che conta solo da pochi anni. Nei primi due anni di A, gli ultras si compattano in basso, mentre da quest’anno (15/16) fanno quadrato più in alto e alla prima ringhiera dal fondo, salendo, espongono le loro pezze. L’impegno è lodevole, ammirevole, ma il sostegno alla squadra è abbastanza buono solo nei match più sentiti, mentre negli altri è sfilacciato e poco compatto. Bello comunque il bandierone “Curva Nord” che sventola da alcuni anni. Alcune volte il tifo è stato all’altezza, come nel 2013/14 in Sassuolo-Lazio: fatti cori di grande mentalità, nonostante il gruppo abbia tra le proprie file ragazzi molto giovani, come quello per Gabriele Sandri, l’ultrà laziale ucciso l’11 novembre 2007 dall’agente Spaccarotella nell’area di servizio della A1 di Badia al Pino (AR), prendendosi gli applausi del resto del pubblico. -Probabilmente, sulle ali dell’entusiasmo per la novità assoluta della A, il tifo era più continuo, migliore e compatto nel 2013/14, ed anche i numeri erano migliori. -Rivoluzionaria l’iniziativa del Sassuolo Calcio, decisa pochi giorni prima la gara col Chievo di domenica 27 settembre ’scorso, campionato 15/16, che è stata la prima con polizia zero o quasi, agenti ridotti al minimo e controlli di sicurezza interamente affidati al Club, esperimento che ci avvicina ad altre realtà, soprattutto quella statunitense, senza però rinunciare alla sicurezza perché il “Mapei” è stato dotato di telecamere UltraHP con definizione a 96 milioni di pixel, praticamente il doppio rispetto al sistema precedente, della serie “se sbagli non scappi”. Questo esperimento non dovrebbe essere l’unico in Italia. Al “Mapei” sarà ripetuto sicuramente anche con Cagliari (in Coppa Italia), Frosinone, Palermo, Empoli, Udinese, Genoa e nell’infrasettimanale del 28 ottobre contro la Juventus. Tutto questo in uno stadio in cui la tifoseria di casa è piuttosto tranquilla. -Per Samdporia-Sassuolo, 22^ giornata del campionato scorso 14/15, trasferta libera, nel settore ospiti sono presenti un centinaio di persone, compreso i gruppi ultras (Clan, Saxolum…) che non hanno sottoscritto la famosa “tessera del tifoso”. A tal proposito bisogna riconoscere a questi gruppi di esser stati coerenti e determinati nella loro scelta, fedeli alla decisione presa in merito, rifiutandosi di aderire al programma-tessera, non parlando mai minimamente di cambiare punto di vista, senza così farsi ingolosire, né allettare dalla possibilità di far visita ai più celebri stadi italiani, nonostante che i successi calcistici della squadra, avrebbero potuto indurre a cambiare rotta. Ad inizio gara, dopo essersi compattati, colorano il settore con cartoncini argentati grigi e verdi, con in balconata lo striscione “Sassuolo siamo noi” e partono col tifo, principalmente tanti cori secchi e battimani. -Per Sassuolo-Genoa, ultima di campionato 2014/15, disputata il 31 maggio, i sassolesi tifano costantemente ed al termine della partita espongono lo striscione “Grazie per averci fatto sognare Bianco, la Nord ti saluta”, rivolto al giocatore neroverde Paolo Bianco, per i cinque anni, dal 2010 al 2015 disputati a Sassuolo, conditi da 96 presenze, dopo la decisione di dare l’addio al calcio giocato. -In occasione di Sassuolo-Chievo del dicembre 2013, circa 500 ultras della Reggiana si sono ritrovati sotto la curva Sud del “Mapei Stadium” per protestare contro l’acquisto dell’impianto da parte del patron del Sassuolo Giorgio Squinzi. Gli ultras reggiani acquistati regolarmente i biglietti della curva dei sassolesi, vi rimangono per quindici minuti per poi, con un colpo di teatro, uscire dallo stadio. Tifosi che, con una dimostrazione di civiltà e amore, hanno rinunciato a seguire la propria squadra in trasferta a Pavia, esponendo fuori lo stadio lo striscione “La nostra passione non si compra all’asta. 15 anni di agonia, un’altra umiliazione grazie all’amministrazione”. Con grande dignità si sono uniti ai tifosi del Sassuolo in curva Sud, mentre alcuni ragazzini distribuivano un comunicato in cui spiegavano le ragioni della protesta. Gli ultras granata si sono posizionati nel cuore della curva, mentre nella zona sottostante facevano gruppo i sassolesi che gridavano “questo stadio non ci appartiene”. I granata replicavano con “questo stadio non vi appartiene”. Le due tifoserie si sono accordate in modo perfetto. I tifosi reggiani sono stati privati di un qualcosa che era loro, perché a suo tempo costruito col denaro della Reggiana, con il Comune che ha accolto con plauso l’acquisto dello stadio da parte dell’imprenditore milanese. -Per la prima volta dall’inizio dell’era Squinzi, durante la stagione 2013/14, i tifosi del Sassuolo sono insorti e, usando toni pacati ma severi, hanno invitato i propri beniamini a dare di più, per superare la crisi di risultati che li stava tenendo in coda alla classifica di Serie A. Allo stadio “Ricci” di Sassuolo è stato esposto lo striscione “Fuori i pagliacci da aperitivo…onora la maglia, gioca cattivo!”, portato dagli ultras. I giocatori del Sassuolo e mister Di Francesco, che erano intenti ad allenarsi, hanno interrotto la seduta e dialogato coi sostenitori: ne è nato un confronto duro, franco ma sereno, nel quale i tifosi hanno espresso tutto il loro disappunto e tecnici e giocatori hanno promesso il massimo impegno per superare le difficoltà, in vista del delicato match col Bologna del 20 ottobre 2013, che vedeva affrontarsi ultima contro penultima. -In Sassuolo-Parma del 15 marzo 2015, Eusebio Di Francesco, ormai cuore neroverde, festeggia le 100 panchine con il Sassuolo, e viene omaggiato dalla curva con lo striscione “Eusebio, 100 volte grazie”. -Il gestore emiliano di un punto vendita di biglietti e 15 sassolesi vennero denunciati dalla questura di Verona per possesso di biglietti falsi per l’entrata allo stadio “Bentegodi”. Gli ultras neroverdi entrarono nello stadio per assistere a Verona-Sassuolo con biglietti intestati a persone fittizie, sfruttando il progetto denominato “porta un amico”, in cui è ammesso che il titolare della tessera possa farsi garante di un altro tifoso non tesserato, il quale può a sua volta acquistare un biglietto, ovviamente a lui intestato, anche se non è titolare della prevista “Fidelity card”. L’iniziativa era autorizzata per quel Verona-Sassuolo del novembre 2012. Per l’occasione erano arrivati circa 260 sassuolesi, tutti muniti di biglietto d’ingresso. Ad insospettire la Digos scaligera era stato un gruppo ultras emiliano che si era presentato compatto ai cancelli d’ingresso del settore ospiti ben oltre l’orario d’inizio della gara. Molti di loro, pur essendo muniti di biglietto, erano sprovvisti di tessera del tifoso e sostenevano di averlo regolarmente acquistato attraverso la modalità “porta un amico”, ma gli accertamenti della polizia dimostrarono che 15 ultras avevano biglietti intestati ai rispettivi nomi, ma erano stati registrati con date e luoghi di nascita di fantasia, e comunque non collegati ad alcuna reale tessera, come invece previsto dal programma. Tutti i biglietti erano stati acquistati in un punto-vendita del circuito “Ticket one”, in una tabaccheria della cittadina modenese.
Al gestore la Digos contestò la violazione amministrativa per aver illecitamente venduto i tagliandi registrandoli con generalità fittizie, ovvero non consentendo le obbligatorie verifiche sugli acquirenti, che sono effettuate in automatico dal sistema elettronico del Ministero dell’Interno collegato al circuito di vendita sopraindicato. -In Modena-Sassuolo (2-1) del 2012/13, anticipo del venerdì sera giocato davanti a spalti ben affollati, la Nord sassolese organizza una buona coreografia, e, visto che in caso di vittoria sarebbe arrivata la promozione matematica in Serie A, espongono lo striscione “Ad un passo dalla storia conquista la vittoria”. I “cugini” li punzecchiano sulla questione stadio, con una coreografia con la scritta “Sfrattiamoli” e con striscioni come “Tante mattonelle neanche uno stadio” e “Lo stadio non deColla”. -La certezza aritmetica della A arriverà vincendo la gara interna 1-0 col Livorno, all’ultima giornata, coi toscani che dovevano vincere assolutamente per alimentare le speranze di promozione diretta. Il loro salto di categoria arriverà ai Playoff ai danni dell’Empoli (1-1, 1-0). I tifosi emiliani sono tantissimi, non solo in curva Sud, ma anche in gradinata e in tribuna: lo stadio è pressoché esaurito e il tifo è buonissimo da ambo le parti. La Sud di casa realizza una bella fumogenata all’ingresso delle squadre, poi poco altro, ma tifa in modo continuo e, quando a tempo scaduto arriva il gol beffa per il Livorno, che stava attaccando a pieno organico con tutte le proprie forze, dà il via ai festeggiamenti, con tanto di invasione di campo. Un intero paese si affaccia per la prima volta nella serie maggiore. -Per il match interno col Verona del 2012/13 ai sassolesi viene aperta la curva Sud. Bella coreografia e, in vetrata, esposto il bellissimo striscione “A te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei”, parafrasando la nota hit di Jovanotti “A te”. Inoltre viene esposta la scritta “Onore a Paolo Ponzo…uomo vero!!!”, ex giocatore del Modena (vi ha militato dal 2000 al 2005), soprannominato “il muratore” per la sua umiltà e instancabilità, scomparso a soli 45 anni per un malore, poche ore prima di una gara podistica. -Con un comunicato datato febbraio 2011, i “Saxolum 1312” resero nota la loro autosospensione a tempo indeterminato, dopo sei anni di attività, in seguito ai provvedimenti che avevano colpito il gruppo tempo prima: dall’inizio della stagione 2010/11, cinque Daspo e relative denunce, che per un gruppo di uno zoccolo duro di 20 persone sono tante. Tutto ciò è stato però solo un arrivederci: a Reggio Calabria, il 17 dicembre 2011, dopo dieci mesi, presenzia una rappresentanza ultras non tesserata di otto persone, centrando la prima trasferta, anche se al di fuori dell’impianto di gioco. -Il 7 novembre 2011 è venuto a mancare Mirco Santoro, uno dei fondatori degli “Alkatraz”, gruppo che per oltre 15 anni ha seguito i neroverdi in ogni stadio, scomparso a 37 anni dopo quasi due anni di lotta ad una malattia infame. In occasione di Sassuolo-Brescia del 19 novembre ‘11, gli ultras neroverdi organizzano una raccolta fondi in memoria di Mirco, soprattutto per dar seguito al suo progetto di un nuovo campo di calcio. In suo ricordo viene realizzato uno striscione con la scritta “Alkatraz Sassuolo-Mirco sempre con noi”, poi rispolverato in diverse occasioni. -Gli ultras del Sassuolo mettono in atto nel 2012 una raccolta di generi alimentari e beni di prima necessità a favore dei terremotati, duramente provati dal sisma che colpì le provincie di Modena e Reggio Emilia. -Brutta sceneggiata quella inscenata dal difensore di colore del Milan Kevin Constant, in occasione del torneo amichevole “Trofeo Tim” del 2013, vinto a sorpresa dal Sassuolo contro Milan e Juventus, quando, intorno al 34’, ha scagliato violentemente il pallone verso le tribune, sentendosi preso di mira per il colore della sua pelle, prendendo l’iniziativa di abbandonare arbitrariamente il terreno di gioco in segno di protesta. Un comportamento infantile e non certo da professionisti, ingiustificabile, tant’è che Digos e polizia, a pochi metri dal fatto, si sono detti anche loro increduli di quanto accaduto: la Digos ha stabilito che non ci fu razzismo, anche se il giudice sportivo Tosel multò il Sassuolo di 30mila Euro. Tutto ciò ebbe una vasta eco (aperto addirittura un fascicolo della procura) , ma stava all’arbitro, Gervasoni di Mantova, che ha successivamente detto di non aver sentito i cori, interrompere il match. -Lo striscione “Sasol-Sezione Giorgio Mariani”, è dedicato a questo figlio prediletto di Sassuolo, dove è nato, ha mosso i primi passi da calciatore e, dopo aver militato in squadre importanti come Inter, Napoli, Fiorentina, Verona e Palermo, vi ha chiuso la carriera. Mariani è scomparso nel dicembre 2011 a 65 anni, dopo una lunga malattia, forse contratta quando giocava a Firenze. -In occasione di Sassuolo-Monza, semifinale di ritorno Playoff 2006/07, per la prima volta gli ultras sassolesi si posizionano nella nuova curva dello stadio “Ricci” (prima erano sistemati in Tribuna coperta, estremo lato Sud), divisa in due blocchi, della cittadina delle piastrelle, realizzando pure una coreografia con bandierine nere e verdi. Dopo la promozione in B del 2008, era stato approvato un progetto per ampliare lo stadio, che però non ha avuto seguito ed è usato solo come campo d’allenamento. -Bella la pezza “Saxolum 1312-non tesserati…mai omologati!”, tenuta a mano a Reggio Calabria nel 2010/11 dalla decina di encomiabili, vista anche la distanza, ultras presenti, occupanti il settore “Distinti-lato Nord” del “Granillo”.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: 1986 Alkatraz Ultras Sassuolo, Vecchio Raider 1986-calciofili, Gioventù Neroverde, Green Stars, Supporter Neroverdi Forza Sassuolo.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Eagles Sassuolo (avevano 30 iscritti e molto materiale nel ’91-92)
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Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Head Out Sassuolo, Old School, Nuove Leve, Calciobalilla, Goodfellas, Gruppo Enogastronomico, Pirati Sassuolo.
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Politica: destroidi
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Liberi pensieri: “Mapei-Squinzi: sempre con noi”, rispettivamente sponsor e patròn del Sassuolo Calcio (Ancona-Sassuolo 05/06); “Selva la belva”, giocatore sanmarinese in forza ai neroverdi dal 2006 al 2009 (Pisa-Sa 06/07); “La tua voce sempre con noi. Ciao Big Luciano”, alla memoria del grande tenore Luciano Pavarotti, scomparso nel settembre 2007, originario di quelle parti (Pro Patria-Sa 07/08); “Fieri di noi!”, coreografia (Modena-Sassuolo 08/09); “Siamo in Tangenziale”, striscione polemico per gli assurdi orari di certe partite, “Stefano Furlan presente!” (Sassuolo-Triestina 08/09); “Mr. Pea…auguri in “posticipo!” (Bari-Sa 11/12, partita giocata la domenica alle 12,30); “Fino alla fine solo Sassuolo” (Sampdoria-Sassuolo 11/12), “Minuti di silenzio striscioni e collette: la vostra vicinanza merita rispetto!!!”, scritta di stima e riconoscenza verso i doriani, per le iniziative a vantaggio dei terremotati dell’Emilia del 2012 (Sassuolo-Samp 11/12); “Non hai mai mollato, onore a te: ciao Adriano”, dedicato al tifoso modenese che cadde accidentalmente nel fossato del settore ospiti del “Dall’Ara” di Bologna, deceduto dopo dieci anni di sofferenze e agonia (Sassuolo-Spezia 12/13).
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Clubs principali: Club “Gli Antenati”, Maranello Neroverde, Club 1922 Sassuolo, Puma Fan Clèb
Sfiorata la rissa in un amichevole a Sassuolo di alcuni anni fa, quando i pochi supporters neroverdi invitarono gli empolesi allo scontro, che poi nel dopogara non si verificò.
freccia togli questa cazzata te l’hanno raccontata parecchio male…
Tifosi questi ma venite via un mi fate ride…tutti dipendenti della Mapei con l abbonamento gratis….CHE VERGOGNA!!!!!
Io di vergogna non ci vedo nulla
Sassuolo squadra con molti mezzi economici che però punta su giocatori italiani
Ce ne fossero di squadre così…!
Inoltre ha anche il Mapei Stadium all’avanguardia per me è più un esempio da imitare per chi può che una squadra da insultare e parlo da tifoso empolese abbonato