A cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: S.A.B. (Sempre Al Bar)

Altri Gruppi/compagnie, anche di paese, esistenti: Monza 1912, Ultras Monza 1912, Ultras Cederna 2019, Gruppo Pollakis, Mody’s C’è, Eagles Monza 1971, N.d.O. Monza 1912, Seven Barbons, Gruppo Viale Libertà Monza, Io sono del Monza 1912, Disagiati, Tifa Bevi Combatti, Assedia Banconi, Disperati Muggio, Monza Biancorossa, Lissone Biancorossa, UMSF 1996, Limbiate, Cesano Maderno, Sesto, Biassono, 1912 San Biagio, Barella Brugherio, TC, Amici del Monza Bagaj.

Settore: Curva Sud “Davide Pieri”.

Gemellaggi/amicizie: –Triestina: il gemellaggio più vecchio e sentito, stretto nel 1983. Il 9 febbraio 2019 viene rinsaldato con giri di campo con bandieroni, targhe, scambi di sciarpe, in un clima di festa. Il giorno prima ricorreva l’anniversario dell’ultrà alabardato Stefano Furlan, mai dimenticato, colpevole di essere un tifoso; venne aggredito in maniera immotivata e feroce dai cosiddetti tutori dell’ordine. A distanza di decenni ancora non ci sono spiegazioni plausibili ed accettabili, non ci sono parole, restano solo pensieri e lacrime per una vita spezzata nel fiore dei suoi anni. L’8 febbraio 2020 una delegazione si è recata a Trieste per presenziare alla commemorazione dedicata all’indimenticato Stefano. Il 15 giugno 2020 è una giornata molto triste per monzesi e triestini: è venuto a mancare “Pisel”, ribattezzato dai monzesi “Riccardino Tavernello” in maniera goliardica come era lui. –Lecco: gemellaggio vero e proprio ormai piuttosto datato, dettato dalla comune avversità verso i comaschi. Nel luglio 2017 i S.A.B., come tutti gli anni, sono a Lecco per il Memorial per Teto, al secolo Stefano Castagna, ultrà lecchese scomparso prematuramente il 5 aprile 2008, ed espongono lo striscione “Il tuo ricordo è ancora realtà ciao Teto amico ultrà”. Il 24 marzo 2018, in Monza-Pro Piacenza, esposta la scritta “XXV anni di rispetto, auguri “Cani Sciolti Lecco”. Per Lecco-Monza del 22 settembre 2019, i monzesi espongono “Ultras nella vita Monza e Lecco amicizia infinita”. In Monza-Lecco dell’1 febbraio ’20 si rinnova l’amicizia tra le due curve, coi lecchesi che propongono una semplice ma sempre efficace coreografia con bandierine, mentre la “Pieri” espone “Oggi più di ieri blu celesti amici veri”. Si gioca davanti a circa 4.500 persone, di cui almeno 300 ospiti, con dietro le due curve, a fare da contorno, due piccoli fuochi d’artificio, quasi a rendere onore l’uno all’altro. A fine primo tempo il coro dalla Curva Sud “Portaci, portaci, portaci in Europa”, rivolto al patròn Silvio Berlusconi, mentre si alternano cori tra le due curve sul gemellaggio. A inizio 2°tempo gli ospiti espongono lo striscione recitante “Dei nostri amici sempre fieri…un saluto alla Curva Pieri”. –Sporting Gijon: gemellaggio di sangue rinsaldato nel maggio 2016, quando alcuni Ultras Monza effettuano una trasferta in terra iberica per festeggiare il 35esimo compleanno degli “Ultras Boys” S.G. in un clima di festa e amicizia, tra risate e bevute in compagnia, di vera fratellanza tra due gruppi che parlano lo stesso linguaggio, fatto di passione, sacrificio, lotta, impegno. Alla vigilia del derby delle Asturie con l’Oviedo del marzo 2019, viene consolidato il gemellaggio coi fratelli spagnoli degli “Ultrà Boys”. Il 12 ottobre 2019 una delegazione brianzola si è recata nelle Asturie a far visita ai fratelli spagnoli ed assistere a Sporting-Alcorcon. –Feralpisalò: amicizia recente con la “Vecchia Guardia” di Salò, con la quale hanno passato piacevoli momenti insieme. –Siena: bella amicizia con l’ex “Robur Alcool Siena”, un po’ più datata. Anche con loro trascorsi dei bei momenti.

Ex-gemellaggi/amicizie: –Foggia: non risulta più essere in piedi da qualche anno l’amicizia coi foggiani, tipica nord-sud. Monzesi e foggiani (ma direttamente con gli “Indomabili Foggia”) erano gemellati dal 1989, era un rapporto molto sentito, storico, anche se erano poche le occasioni per confrontarsi. Comunque nelle occasioni più importanti, come il 20°anniversario dei S.A.B. nel settembre 2014, i foggiani c’erano sempre e per l’occasione regalarono anche una targa-ricordo al gruppo storico brianzolo. –Chievo: esisteva una vecchia amicizia durata fino al 2001.

Rivalità: –Como: storica, accesissima rivalità. Derby molto sentito. Stadio vietato per 9 ultras monzesi con Daspo di 5 anni per gli scontri del 17 ottobre 2014, scoppiati a margine del derby Monza-Como di Lega Pro. Concitati i momenti del dopogara, attimi di guerriglia urbana: un 100aio di ultras monzesi si avvicinano alla curva ospite per bloccare l’uscita ai sostenitori del Como, cercando ripetutamente il contatto, armati di cinghie e aste. Anche i lariani cercano lo scontro, che è stato violento, in cui pare che ad avere la peggio siano i monzesi, che negli scontri con le forze dell’ordine però riescono a colpire con dei calci un agente comasco, ferito ad una gamba, al quale vengono diagnosticati 7 giorni di prognosi. Subito arrestati i due monzesi responsabili dell’aggressione. Diverse cariche delle forze dell’ordine ai monzesi. Arrivati al parcheggio dei tifosi locali, la polizia pare abbia cominciato a sparare lacrimogeni per disperdere la folla. I comaschi hanno pagato con altri 8 Daspo. In Como-Monza dell’8 settembre 2019, la curva comasca mostra un “Siete l’eterno niente”, coi monzesi che rispondono col coro “se volete caricare siamo qua”. Tensione in zona stadio prima della partita Monza-Como del 19 gennaio 2020. 3 pullman di tifosi comaschi in arrivo dalla stazione, scortati dalla polizia, sono stati accolti da cori di un nutrito gruppo di monzesi. Allora alcuni comaschi sono scesi dagli autobus e c’è stato un contatto con le forze dell’ordine, intervenute per evitare il faccia a faccia tra gli storici rivali. Scoppiati dei petardi, ma non c’è stato contatto tra le tifoserie. –Pro Sesto: accesa, storica rivalità. Per tanti anni a Sesto San Giovanni è esistito, ed era molto importante, il “Gruppo Antimonza”, a dimostrazione che a Sesto la rivalità è sentitissima. Intorno alla metà degli anni 90 i sestesi rubarono a Monza, si narra, lo striscione degli “Arditi”. Nel novembre 2002, alcuni giorni prima di Pro Sesto-Monza, grazie al potere di Internet e ai suoi cattivi utilizzatori, ai monzesi era stato rivolto un “invito” al bar-ritrovo dei sestesi, contornato dalle solite minacce di botte. Succede così che nel giorno della riunione, quando ormai nel locale era rimasta poca gente, si presenta un convinto gruppo di monzesi, pronti a rispettare l’appuntamento. Colti alla sprovvista e in netta minoranza, ai ragazzi di Sesto non rimane che constatare la superiorità avversaria. All’esterno del locale avviene il chiarimento tra i responsabili dei due gruppi e ne nasce una tregua in occasione della partita. Vista l’imminenza dell’incontro però non tutti sono a conoscenza dell’accaduto e il giorno della gara parte da fuori una carica dei monzesi (in tutto un centinaio circa) verso ragazzi di Sesto che aspettano fuori ed hanno la peggio. Si deve ammettere la supremazia e la spavalderia dei biancorossi, la loro indole ultras più marcata. Durante l’intervallo si scatena il parapiglia in prossimità del bar, ai soliti sfottò, al “vedersi fuori”, segue il tentativo dei monzesi di sfondare la recinzione del campo, ma gli anziani dei due gruppi si incontrano all’esterno e si chiariscono; da parte di entrambi si rinnova l’accordo preso in settimana. –Pistoiese: gravi incidenti a Pistoia nel 1979, vedi sezione “Un po’ di storia”. Dopo Monza-Pistoiese del 1980 si verificano vere e proprie scene di guerriglia urbana. Le due fazioni si affrontano già dietro la gradinata centrale, a ridosso dell’uscita del parcheggio. Poi altri scontri, ma non è uno scontro tra due schieramenti contrapposti, quanto una gazzarra diffusa tra gruppi di 5/10 persone. I monzesi scatenano una specie di caccia all’uomo e non appena individuano un supporter toscano, scatta l’aggressione, seguita dopo poco dalla reazione degli amici della vittima. Sono botte da orbi, finché non interviene la polizia a sirene spiegate. Risse sedate, alcuni arresti, ma la cosa non finisce lì. Quelli riusciti a sottrarsi all’arrivo della polizia si dirigono di gran carriera verso il piazzale della stazione dove, secondo voci incontrollate, c’è un pullman di tifosi avversari. Il bus è fermo davanti all’ingresso sotto un fitto lancio di sassi, poi d’un tratto il grande lunotto posteriore esplode in mille pezzi. Comunque, tempo qualche minuto arrivano anche lì le pattuglie della polizia. Altra carica, altri arresti, altra fuga. Vicino lo stadio, dove altri pullman di pistoiesi sono parcheggiati, si stavano verificando nuovi scontri, ma arriva una macchina dei carabinieri ed è un nuovo fuggi fuggi. –Vicenza: per degli ultras coinvolti negli scontri avvenuti al termine di Vicenza-Monza il 13 marzo 2019, andata semifinale Coppa Italia 18/19 di C, 12 vicentini e 10 brianzoli, è scattato il Daspo. La gara è stata vinta dal Monza con un gol di Marchi al 93’, che si è recato sotto la curva Sud vicentina mostrando il dito medio e sputando verso i tifosi, poi espulso per il gesto. Un 100aio di supporters del Lane avrebbe reagito al gesto aspettando i pullman dei tifosi del Monza. Una 40ina di loro sarebbero scesi dagli autobus e ne sarebbe seguita una rissa, condita anche da oggetti contundenti. –Pisa: scontri tra tifosi alla fine di Pisa-Monza nel giugno 2007, ritorno finale Playoff per la B, accaduti a fine partita, nel corso dell’invasione di campo dei pisani per festeggiare la promozione. Una 50ina di pisani si avvicina alla Curva Sud dove sono collocati diverse centinaia di monzesi. La zona, non presidiata dalla polizia, diventa teatro di tafferugli, il clima si surriscalda, cinghiate sferrate alla barriera divisoria, volano bottigliette di plastica piene d’acqua. I tifosi pisani prendono un cartellone pubblicitario e lo scaraventano dall’altra parte, prontamente rilanciato dai monzesi. Poi ecco che viene aperto un cancello della Curva Sud, non si sa da chi, ed escono alcuni tifosi del Monza. Pare senza alcuna barriera divisoria le due tifoserie si affrontano e volano calci e pugni, si usano le aste delle bandiere come bastoni. Quindi ecco che arrivano una 20ina di forze dell’ordine a separare monzesi e pisani; il cancello viene chiuso e tutto rientra nella normalità. Bilancio: 3 monzesi e 2 pisani feriti. –Torino: nell’invasione festosa di campo dei granata per il raggiungimento della Serie ‘A’ a Monza, nel giugno ’90, furono staccati dalla curva monzese “Libertà Korps”, “Gioventù Biancorossa” e pare anche “Gioventù Brianzola”, striscioni né esposti, né portati a Torino, ma bruciati e fatti a pezzi. Rubati ed esposti, invece, “Teste Matte”, “Fossa” e anche un “Monza Club”. Inoltre, auto e negozi danneggiati, parecchi contusi tra le fila brianzole e fra gli atalantini mescolati a loro, che avevano fatto telefonate intimidatorie nei giorni precedenti l’incontro.Presenzaanche dei “gobbi”, che sventolavano i loro vessilli.-Salernitana: è di 3 feriti il bilancio degli scontri del 16 aprile 2014 prima di Salernitana-Monza, ritorno finale di Coppa Italia Lega Pro. Un gruppo di tifosi granata è venuto a contatto coi monzesi, in tutto 50-60. –Varese: antica rivalità di campanile con scontri in passato, fin dagli anni 70; non si vedono di buon occhio, entrambe anti Como. –Brescia, Sampdoria: antiche fiere rivalità. –Novara, –Cesena, –Casale, –Massese: rivalità minori oppure appartenenti al passato.

Un po’ di storia: A livello di bacino di utenza la squadra biancorossa potrebbe contare su un buon seguito di pubblico, essendo Monza, con i suoi quasi 125mila abitanti, la terza città della Lombardia, nonché il capoluogo della popolosa Brianza, da non molto elevata a provincia, che conta complessivamente una popolazione di oltre 700mila persone. Eppure il pubblico monzese, se non con picchi nelle partite più importanti delle varie stagioni, come le 12mila presenze in un match di alta classifica col Chievo, numeri rilevanti e proporzionali alla grandezza della città ed al blasone della squadra, è quasi sempre stato freddo e scarso. A seguito di tanti campionati di C1 e C2, di una forte crisi societaria, dei fallimenti nel 2004 e 2015, con addirittura due anni in Serie D, dal 2015 al 2017, la partecipazione della tifoseria biancorossa aveva raggiunto i minimi termini, schiacciata com’è dal tifo per le due squadre milanesi e per la Juve, essendo la Brianza un noto feudo juventino. Un tempo la situazione non era così, infatti, tra gli anni 60 e gli anni 80, i gradoni del vecchio “Sada” erano spesso gremiti, ma soprattutto il pubblico era decisamente caloroso, forte anche della vicinanza al terreno di gioco, dove solo la rete di metallo divideva dal campo, al contrario del dispersivo “Brianteo”. Senz’altro da ricordare l’esodo di circa 10mila brianzoli a Bergamo, per lo spareggio-promozione in B contro il Como, vinto dai monzesi 1-0, nel campionato 1966/67. Il tifo organizzato in città vede la luce nei primi anni 70, con la nascita dei “Commandos” nel 1971, che scelgono di posizionarsi nella gradinata centrale del “Sada”, e del “Club Ultras Monza” nel 1972. Nel 1977 nascono le “Brigate Biancorosse”, le quali reggono per diverso tempo le redini del tifo in Tribuna Centrale, a tutt’oggi il gruppo più rimpianto nella storia del tifo brianzolo, affiancati da gruppi minori quali “Prima Linea” e “Fossa Arditi”. Tra la metà degli anni 70 ed i primi anni 80, il tifo biancorosso conosce uno dei suoi momenti di maggior splendore, con la squadra che sfiora più volte la Serie A e vince diversi tornei, come la Coppa Italia di C e il Torneo Anglo-Italiano. Nella stagione 1978/79 il Monza si gioca a Bologna la promozione nella massima serie contro il Pescara. 4mila circa i sostenitori brinazoli, contro oltre 25mila abruzzesi, col Pescara che vince 2-0. La stagione successiva, seconda scottatura consecutiva per i tifosi biancorossi, con la trasferta di Pistoia a 7 giornate dal termine. Gli Ultras e tutta la tifoseria monzese organizzano un treno speciale. L’accoglienza nella città toscana non è delle migliori, con i tifosi che vengono presi a sassate appena scesi dai vagoni. Il Monza perde 1-0, vedendo così svanire i sogni di gloria, facendo esplodere poi la rabbia, che sfocia in un assalto alla sede del Monza: solo con l’intervento delle forze dell’ordine vengono placati gli animi verso notte inoltrata. Nella stessa stagione il presidente Cappelletti porta la squadra a giocare a San Siro, sono gli anni della giovanissima coppia di gioielli Massaro-Monelli, e nella gara contro il Bari si raggiunge il record di presenze: 26mila. Un esperimento che convince il presidente a dar corpo al progetto del nuovo impianto “Brianteo”. Il campionato 1979/80 è però ricordato dalla tifoseria come l’assalto all’arbitro Agnolin, per un palese rigore non concesso con il famoso fischietto che rimarrà asserragliato all’interno del “Sada” fino a tarda sera. Nei primi anni 80 le diverse componenti del tifo brianzolo decidono di riunirsi dietro l’unico striscione “Legione d’Assalto”, cui si affiancano poco dopo gli “Eagles Monza”, il gruppo più rappresentativo, per longevità e numeri, e trainante alla fine degli anni 80. In quegli anni, prossimi al pensionamento del vecchio stadio, le varie anime del tifo decidono di abbandonare la gradinata centrale in favore della curva “Lambro”. L’inizio degli anni 90 corrisponde ad una crisi che porta ad un passo dallo scioglimento il movimento ultras monzese, con l’abbandono degli “Eagles” nel 1992. Ma, proprio in concomitanza con quel periodo nasce la “Gioventù Brianzola” nel 1993, che porta nuova linfa, e che diventa, per alcuni anni, l’entità trainante della Curva Sud; decide di adottare come simbolo un aquila in omaggio al grande lavoro svolto dagli “Eagles” negli anni, sul cui striscione il volatile campeggiava sin dalla fondazione. Il tifo organizzato  biancorosso ha visto anche la presenza di altri gruppi, che nel corso degli anni si dettero da fare per sostenere la squadra: la “Vedano Erotika” su tutti, i “Rangers”, i “Red & White Warriors”, i “Wild Kaos”, i “Libertà Korps”, il “Gruppo Avvinazzato”, la “Monza Metallica”, gli “Irriducibili”, l’”Inferno Biancorosso, i “Kids”, il “Fronte Brianzolo”, gli “Indians”, oltre alle “Monelle Biancorosse (’97) e ai “Monelli per caso” (’99). Nel 1994 nascono i “Sempre Al Bar” (S.A.B.), gruppo nato da una scissione della “Gioventù Brianzola”, dovuta a un modo diverso d’intendere il tifo e per divergenze di base. I S.A.B. erano noti per l’usanza goliardica di appendere in trasferta il proprio striscione capovolto se il bar dello stadio era sprovvisto di bevande alcoliche. In principio gruppo chiuso e goliardico, dedito al mangiare, ma soprattutto al bere bene, organizzano le trasferte in macchina o pulmini privati. Il gruppo, affiancato in seguito da gruppi minori come il “Graziosa Group”, nato nel 1999, che si posizionano in Curva Sud, intitolata a Davide Pieri, ultrà biancorosso scomparso nel dicembre1998 in seguito a un incidente stradale, porta avanti negli anni un processo di rinnovamento profondo, dando nuova linfa al tifo monzese. A cavallo tra vecchio e nuovo millennio nascono poi l’”Altacurva” e il “Porno Group”. Nel 2001 la “Gioventù Brianzola” si scioglie e il “S.A.B.” diventa il gruppo trainante. Vi è un appoggio reciproco con il “Graziosa Group”, gruppo che però dopo alcuni anni si scioglie, rimanendo i S.A.B. per qualche anno l’unico gruppo ultras a presenziare al “Brianteo”, salvo essere affiancati nel 2006 dal C.U.B., dal 2009 dal gruppo “Monza 1912” e dal 2017 dagli “N.d.O. 1912”, gruppo quest’ultimo che dapprima occupava la Tribuna Ovest dell’impianto. Di recente in curva sono nate svariate entità, tra cui “Gruppo Viale Libertà”, “Ultras Cederna 2019, dal nome dell’omonimo quartiere, “Barella Brugherio”, “Gruppo Pollakis”, fino al 2019 nel settore di Tribuna, ecc., mentre si sono moltiplicati anche i clubs di tifosi, con il ritorno di svariati “Monza Club” in città e in provincia, a seguito dell’avvento dell’imprenditore Silvio Berlusconi e di Adriano Galliani, nel settembre 2018, al comando della Società, che porta una comprensibile ondata di entusiasmo. Il 22 ottobre 2018 viene presentato il nuovo allenatore Cristian Brocchi ex milanista. Al termine della stagione 2019/20, avendo chiuso al primo posto il girone A di Serie C prima della sospensione del campionato, a causa dell’emergenza COVID-19, torna in cadetteria, per una stagione che vedrà molto probabilmente i monzesi non poter, per diversi mesi, essere protagonisti allo stadio come piace a loro.

Curiosità: -Il Monza 2020/21, con presidente Paolo Berlusconi, fratello di Silvio, per il quale Monza è un po’ un buen ritiro dopo anni di successi, vista la vicinanza logistica alla sua celebre villa di Arcore, punta, da neopromossa, con giocatori che sono un lusso per la B come Kevin Prince.Boateng e Paletta, direttamente alla Serie A, con la tifoseria che sogna a occhi aperti la prima storica avventura nella massima serie. Eppure, prima dei successi al Milan, tra il 1975 e il 1985 Adriano Galliani, ora amministratore delegato del Monza, costruì la sua carriera proprio nel capoluogo lombardo. La curva sta attraversando un ottimo periodo di forma e la crescita numerica è innegabile. -Il 4 settembre 2020 i monzesi sono stati all’ospedale San Raffaele di Milano per portare la loro vicinanza a Silvio Berlusconi, ricoverato in non buone condizioni dopo aver contratto il Coronavirus in vacanza in Sardegna, ospite di Flavio Briatore, esponendo ai piedi della struttura lo striscione “Forza Silvio!!! Monza ti aspetta per vincere insieme…”. -Il 5 luglio 2020 è stato affisso a Monzello, sede degli allenamenti del Monza Calcio, lo striscione, beneaugurante anche per questa stagione di B 2020/21, “Bentornato Monza”. -In una nota sulla pagina facebook della Curva, dell’8 marzo 2020, i ragazzi della Sud, sempre in prima linea a sostenere Onlus, ospedali e tutti quegli italiani che hanno sofferto per terremoti, alluvioni, ecc., si sentono in dovere, col propagarsi in Italia del Coronavirus, di dire a tutta la cittadinanza che è il momento di stare tutti uniti, come sugli spalti, nel modo di comportarsi, nel cambiare lo stile di vivere per non permettere la diffusione del virus, uniti nel non affollare i luoghi pubblici e prendere tutte le opportune precauzioni. Da parte loro vuole alzarsi ancora più forte il loro incitamento per tutti gli operatori sanitari che sanno che stanno lavorando senza sosta al San Gerardo di Monza. A marzo e aprile 2020, in piena emergenza Covid-19, gli ultras hanno consegnato pasti caldi a medici e infermieri, dicendo loro che non sono soli, per vincere tutti insieme la partita più importante. Con orgoglio, certi di contribuire nel loro piccolo a questa causa, mettendosi in discussione e se si vuole correndo qualche rischio di contrarre il virus e di portarlo nelle loro case. Tutto a loro spese, anche quando le risorse scarseggiano, hanno trovato mascherine, donazioni, conosciuto fantastiche persone che gli hanno dato una mano, cittadini, commercianti, ristoratori, gruppi sociali, per stringersi intorno al bene comune. All’inizio del loro volontariato, che ricordiamo, li ha visti impegnati tutti i giorni, pranzo e cena, nel portare pasti caldi, erano in emergenza, mille certificazioni, decreti poco chiari, spesso fermati nel loro servizio da polizia, carabinieri e finanza, hanno “solo” ricevuto complimenti per quanto stavano facendo senza dover dimostrare nulla perché è in quei momenti che flessibilità, intelligenza, buonsenso dovrebbero farla da padroni e così è stato fino al giorno di Pasqua, 12 aprile 2020, passata a tavola coi familiari, ma due loro squadre di volontari escono comunque, perché gli operatori sanitari sono impegnati anche a Pasqua e per loro era giusto esserne al fianco. In una Monza deserta una loro squadra vede da lontano una volante dei vigili, avrebbe potuto cambiare strada se avessero temuto qualche sanzione, ma tranquilli vanno verso il posto di blocco, infondo quella era la strada per tornare alla cucina da campo a prendere i pasti da consegnare. La volante li ferma, un loro volontario dichiara il motivo dell’uscita, con la felpa dello stadio addosso e il contenitore dei pasti nel baule, scende per compilare l’autocertificazione, ma, una volta sceso, il vigile chiede se ha bevuto, il volontario gli risponde sinceramente di sì (“Ero a tavola per la Pasqua, un paio d’amari, come le ripeto sono uscito apposta per fare le consegne agli ospedali”). Da tale momento in poi il vigile si impunta nel voler fare a tutti i costi il palloncino, anche se da decreto, per lo stato d’emergenza, erano sospesi tutti gli accertamenti con apparecchi etilometrici e le pattuglie avrebbero dovuto occuparsi solo di viabilità, ma in quel caso lo zelante vigile continua nella richiesta e non vuol sentire ragioni, senza utilizzare il buonsenso di far guidare il passeggero o chiamare l’altra squadra di volontari, che in poco tempo avrebbe raggiunto il posto di blocco.  Morale: 5 volanti sul posto al rifiuto di fare accertamenti, sequestro dell’auto, patente ritirata e denuncia penale. Si erano mai visti così tanti vigili? Nelle aree disagiat, nei parchetti dello spaccio? Avete visto applicata la “tolleranza zero” dove serve? Gli ultras sanno che il loro servizio volontario fatto da loro, da gente dei quartieri, da quelli considerati gli ultimi, non fa piacere, sono stati molti i tentativi di boicottaggio, molti i tentativi di cavalcarne l’onda, cosa assurda, perché nel vuoto che si era creato non era possibile pensare che gli ultras, il popolo, in autonomia si organizzasse per dare una mano e contribuire al bene di tutti. Nonostante questo episodio, loro sono andati avanti per la propria strada, perché il bene comune, il sostegno ai sanitari è più forte dei giochetti, degli invidiosi, delle nullità che dopo avranno comunque un lavoro garantito. Dal 17 marzo al 3 maggio 2020 hanno percorso 3.500 chilometri, consegnato 7.200 pasti grazie ad un solido gioco di squadra, perciò hanno voluto ringraziare le associazioni che sono state al loro fianco nell’intensa attività: “Bran-co Branca Comunitaria Solidarista ONLUS”, “Ristoratori Uniti” e “Gruppo Alpini Monza Centro”. Inoltre 4 uomini che ben hanno dimostrato che una semplice stretta di mano può essere più importante di qualsiasi firma su contratto, che hanno ringraziato chi portava un pasto caldo dalla cucina da campo, mettendoci tempo, soldi della benzina, ecc., quelli che erano commossi fino alle lacrime per l’ultimo servizio delle centinaia svolti. Insomma quelli dello striscione issato fuori dal “San Gerardo”, da cui è iniziato tutto quanto, “In questo momento di difficoltà i nostri eroi siete voi. Forza S.Gerardo”, portando pasti anche all’ospedale di Vimercate, alla Croce Rossa di Monza e Desio, alla Prefettura, ai vigili, alla polizia, agli uomini e donne impegnati nei servizi essenziali del Comune. Il famoso striscione il 24 luglio 2020 si è spostato: è stato infatti staccato dall’ingresso principale dell’ospedale e donato alla struttura. Fausto, leader della Curva, ha voluto precisare che era diventato insostenibile per loro il continuo accatastarsi di polemiche sul blocco dei campionati di calcio mentre nel loro territorio continuavano ad aumentare le vittime, e che, in quel preciso istante, mentre il Monza conduceva trionfalmente il campionato, si è deciso d’accantonare il calcio, avendo intuito che attorno a loro stava accadendo qualcosa di molto grave, a dispetto d’opinioni affrettate volte a bollare l’epidemia come una banale forma d’influenza. -A giugno 2020 la voglia di festeggiare la meritata promozione in Serie B è davvero tanta, ancora più bello sarebbe stato se lo potevano fare tutt’insieme, spalla a spalla, ma questa sarebbe stata una mancanza di rispetto nei confronti di chi non c’è più e di chi tanto si è adoperato nella battaglia contro questo temibile virus, quindi è stato ritenuto più adatto e coerente a quanto loro hanno fatto, nel loro piccolo, nei mesi precedenti, celebrare il momento evitando assembramenti e situazioni potenzialmente pericolose. Sono stati esortati tutti i tifosi a colorare la città di biancorosso, esponendo drappi ovunque possibile. -Sembra passata un’eternità, ma dall’esordio con il Monza di Matteo Pessina è passato appena qualche anno; da allora le cose sono cambiate e anche molto. Adesso il centrocampista gioca in Serie A, nell’Atalanta, dopo aver militato nella stagione 2019/20 nella rivelazione Verona, mentre la Società brianzola è passata da un momento di crisi al massimo suo splendore col duo Berlusconi-Galliani che punta dritto alla Serie A. Intervistato da “La Gazzetta dello Sport” nel febbraio 2020, il classe ’97 ha tenuto a ringraziare il suo ex dirigente Gianluca Andrissi, oltre che ricordare la salvezza raggiunta negli spareggi contro il Pordenone e le difficoltà di quell’annata 2014/15, affermando che “i tifosi ci portavano i medicinali e pagavano la trasferta, noi facevamo la spesa”. -Gran cuore della Curva “Pieri” che, saputa la storia di Letizia, ragazza 20enne della provincia di Bergamo, che dall’ottobre di 3 anni fa era costretta a vivere su una sedia a rotelle per una banalissima caduta all’indietro dopo esser stata spinta mentre saliva su un autobus, è stata protagonista di una bella iniziativa nella partita con l’Albinoleffe del 13 ottobre 2019 lanciando una campagna di solidarietà ed esponendo gli striscioni “Nel bene e nel male la nostra passione ci porta a gesti forti…forza Leti!!! e “#nonsimollauncactus”, slogan ideato nell’affrontare la sua battaglia dalla giovane, che era allo stadio “Brianteo” con l’Albinoleffe, con le due squadre che sono entrate con la speciale maglietta con la scritta “#nonsimollauncactus” e i capitani delle due squadre che le hanno regalato le loro maglie autografate. Comunque motore dell’iniziativa è stata la Curva che con la somma raccolta, 1.100 €., ha fatto volare Letizia in Texas per la difficile operazione. -In occasione della gara Juventus Under 23-Monza, che si disputa ad Alessandria lunedì 30 settembre 2019, il Prefetto di Alessandria e Provincia dispone che le due tifoserie debbano raggiungere il “Moccagatta” solo a bordo di autobus, per un’ipotetica tensione monzesi-alessandrini, mentre i brianzoli volevano seguire la loro squadra con mezzi propri, in questo caso preferiti sia per la vicinanza della città, sia per la giornata lavorativa che necessiterebbe minor tempo per lo spostamento, sia per la difficoltà oggettiva di organizzare una trasferta in autobus in così poco tempo. Gli Ultras, benché temprati dalle difficoltà del calcio moderno, decidono di non andare ad Alessandria, in quanto loro decidono come e quando andare in trasferta, volendo dare un segnale forte e non cadere nel tranello di diffida di gruppo scontata né andare come gli viene imposto. -In Monza-Novara, 2^ giorn. di C 19/20, del 1°settembre 2019, esposto il lungo striscione “Nella gioia e nel dolore 107 anni di infinito amore”. -I tifosi del Monza si sono rammaricati che la soluzione alla difficoltà di gestire due eventi sportivi in contemporanea sia stata il divieto ai vicentini di recarsi in trasferta a Monza per il ritorno della semifinale di Coppa Italia di C 18/19, del 27 marzo 2019. La concomitanza di eventi tra stadio e palazzetto, dove era in programma una “importante” gara di pallavolo, non ha portato le due federazioni ad una riflessione sulla possibilità di spostare uno dei due eventi, o forse non si è fatto abbastanza in tal senso. La soluzione è stata la più semplice ma anche la peggiore. La Sud esprime la sua piena solidarietà ai tifosi vicentini, vittime di una scelta di comodo. -La curva, come accennato, è intitolata allo sfortunato ultrà monzese Davide Pieri. I ragazzi hanno fatto e portato a termine questa scelta perché Davide (striscione “Curva Davide Pieri” sempre presente), uno dei militanti più attivi, nonché grandissimo amico di tutti, sarebbe stato sicuramente fiero della scelta. Il dolore per la perdita di Davide fu talmente forte che molti, per alcuni anni, non sono ben riusciti a prenderne coscienza, non riuscendo neanche a rendere l’idea della bella persona che era Davide. Da qui l’idea di regalargli un’intera curva, che è sua perché non c’era altro modo per dimostrargli quanto gli volevano bene. Il 15 dicembre 2018, in occasione di Monza-Albinoleffe, 17^giorn. Serie C 2018/19, tanti ultras si sono dati appuntamento all’interno della Sud, nei pressi del murales dedicato a Davide, dove è stata installata una targa alla sua memoria, bella grande. -In occasione del 25 novembre, giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, proclamata dall’Onu nel 1999, l’A.C.Monza vuole ribadire insieme a tutta la comunità il proprio ‘No alla violenza’, e, in occasione di Monza-Alessandria del 24 novembre 2018, sono presenti le “Associazioni per le pari opportunità del territorio” che, insieme al Comune di Monza ed alle formazioni femminili del settore giovanile biancorosso, scendono in campo nel prepartita indossando una speciale maglietta rossa. Tutto questo è cosa buona e giusta se non fosse che la Curva Sud “Davide Pieri”, quella che canta tutta la partita, che si fa centinata di chilometri con enormi sacrifici, è stato deciso che non facciano parte della comunità monzese. La Società, ormai troppi indizi fanno una prova, non considera la Curva parte integrante del loro progetto o un interlocutore valido col quale fare iniziative, mentre vede nella Tribuna una naturale collaborazione, i nuovi clubs nati ne sono la prova, di fatto inutili al tifo, mancanti in trasferta, in alcuni casi primi “contestatori”. -Per Monza-Triestina, 6^ giornata di C 18/19, del 14 ottobre 2018, esordisce il nuovo striscione dei “S.A.B. -Il 13 ottobre 2018 tantissimi tifosi alla conferenza all’interno della Curva “Pieri”. A rendere speciale il momento la partecipazione del sindaco Allevi, dell’assessore allo sport ed ex capoultrà Arbizzoni, del direttore sportivo, di un consigliere e del club manager Iacopino. -Nella trasferta di Livorno del 29 marzo 2018 i supporters monzesi espongono durante i 90’ lo striscione “Le morti bianche non hanno bandiera”, in ricordo dei due operai e tifosi livornesi che due giorni prima erano deceduti in un incidente sul lavoro. -La Sud, per il decimo anniversario dall’uccisione del laziale Gabriele Sandri, espone nella gara interna con il Livorno del 12 novembre ‘17 lo striscione “11-11-07 – 11-11-17 Gabriele vive”. -L’ex direttore sportivo del Monza, Gianluca Andrissi, in carica fino a circa 5 anni fa, è rimasto molto legato all’ambiente monzese e la tifoseria lo ricorda sempre con grande affetto. -Nel settembre 2016 i cuochi di Rieti erano in Brianza a cucinare la vera pasta all’Amatriciana per una serata di solidarietà, organizzata dai S.A.B. per festeggiare il 22esimo compleanno del gruppo, dal quale sono stati raccolti per le zone colpite dal sisma del 24 agosto 2016 oltre 4mila euro. -Tra le coreografie più belle organizzate dalla Curva Sud, ricordiamo quelle di Monza-Renate, C1 girone A 19/20, con lo striscione “Una nuova stella brilla in cielo” e cartoncini bianchi e rossi; Monza-Como 2014/15, Serie C1 girone A (striscione “La mia battaglia”); Monza-Venezia, stagione 2012/13, finale andata Playoff, Serie C2 girone A; Monza-Pro Sesto 2005/06, Serie C1 girone A, con rappresentazione di Duomo, Corona Ferrea e Villa Reale e uno striscione in latino che campeggia; Monza-Genoa 2005/06, finale d’andata dei Playoff, Serie C1 girone A, con curva piena e cartoncini biancorossi. -L’attore Renato Pozzetto nel film “Agenzia Riccardo Finzi…praticamente detective”, interpreta un personaggio appassionato del Monza Calcio, che in una frase dichiara “Io sono del Monza, non riusciremo mai a venire in Serie A”. Da qui la pezza con la faccia di Pozzetto “Io sono del Monza”.

Politica: destroidi

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