Fonte: Claudio “Freccia”

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Tifosi Genoa 1
Una coreografia della curva del Genoa

Gruppi esistenti: Brigata Speloncia (si chiama così in onore di Claudio Natale, detto “Speloncia”, o “zio Spelo”, vecchio ultrà carismatico scomparso nel 2003; quelli della Brigata Speloncia sono le ex Teste Marotte. Il gruppo è di destra ma non fa assolutamente politica allo stadio), Via Armenia 5r (era l’indirizzo della sede della “Fossa dei Grifoni”, il nome al gruppo è stato dato in onore ad essa), Old Block 1973, G.A.V. (Gruppo Andrea Verrina) 2003, Collettivo Rossoblù, Giovani 5r, Sette Settembre, Vecchia Guardia, Capelli Bianchi, Ragazzi Certosa 1988, Ragazzi Struppa, Gruppo Quinto, Gruppo Foce, Vintage Group, Anni Ottanta, Armata Coriandoli, Banda Matuzalem, La Vecchia Sestri (nata nel 2005, con un’età media molto alta, proviene dall’omonimo quartiere di Sestri Ponente, città nella città, di oltre 65000 abitanti), Piazza Adriatico Rossoblù, Guaps, GiR (Grifoni in Rete), Quelli di una volta, Borgo Ratti, Figgi do Zena, Tranvieri Instabili, Casanova Val Trebbia, Bastinchi Group, Ciucchi de bira Serra Riccò.

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Sito Internet: http://genoa1893.altervista.org

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Settore: Gradinata Nord, tranne i Figgi do Zena, divisi tra Sud e Distinti.

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Gemellaggi/Amicizie: Napoli: gemellaggio forte, ben solido, uno dei più vecchi del panorama ultrà italiano, nato per la precisione il 16 maggio 1982, quando al S. Paolo di Napoli si incontrarono le due squadre per l’ultimo turno di campionato. La posizione del Napoli era buona, tranquilla, mentre il Genoa era messo male, dovendo fare almeno un punto per rimanere in Serie A. Destino volle che, poco prima del 90°, il Genoa, che perdeva 2-1, pareggiasse e condannasse il Milan, di scena a Cesena (vinse 3-2), che si sarebbe salvato se il Napoli avesse vinto. Tutti i partenopei, per l’intera durata dell’incontro, sostennero il Genoa, vista la forte rivalità esistente coi milanisti ed al termine dell’incontro, tifosi partenopei e rossoblù festeggiarono la salvezza del Genoa insieme facendo nascere una bellissima amicizia. I napoletani invitarono una trentina di ragazzi della “Fossa” a trascorrere un fine settimana a Napoli in occasione di Napoli-Genoa 89/90, dove incontrarono gruppi del tifo napoletano tra mangiate di pizza e cori vari tra le piazze della città partenopea. L’anno dopo, a Genova, i napoletani sono ospitati come grandi amici di lunga data, dormendo a casa di genoani per due notti consecutive, passando con loro tutto il week-end. La domenica stessa viene rinnovato il gemellaggio, con striscioni amichevoli da ambo le parti, come “Napoli campione con l’augurio del Grifone” e “Napoli e Genoa insieme: un’amicizia dal profondo del cuore”, con consueto scambio di sciarpe e giri di campo. In Napoli-Sampdoria 1990/91 presenti gli striscioni “Fossa dei Grifoni sez. Napoli” e “Grifoni Ovunque”. Nel gennaio ’92, a Marassi, rinnovato con un bellissimo spettacolo il gemellaggio. Striscione “Fedayn Napoli” esposto in Genoa-Liverpool, Coppa Uefa 91/92. In Napoli-Genoa 94/95 tante le bandiere azzurre a ricordare Vincenzo Claudio Spagnolo: il gemellaggio viene rinsaldato dalla solidarietà, in campo e sugli spalti. Lo stendardo “Napoli ‘82”, esposto all’incirca tra la fine degli anni ’90 e l’inizio dei 2000, ricordava l’anno di nascita del gemellaggio coi napoletani. Numerosissime le visite reciproche, come ad esempio le “Teste Matte” Napoli in Bari-Genoa 01/02. Gemellaggio rinnovato in campo e sugli spalti a Napoli nel 2003/04, con sbandierata e striscioni quali “Orgogliosi dei fratelli napoletani” e “Leali all’amicizia con il Grifone vicini al vostro dolore…Speloncia nel cuore!!”. A Genova, nello stesso anno, solito copione per un’amicizia intramontabile: delegazioni di tifosi delle due squadre, che fanno il giro del campo con enormi bandieroni, e con striscioni solidali. Tanti sugli spalti i genoani che hanno sia la sciarpa rossoblù che quella azzurra, oppure cappellino del Napoli e maglia del Genoa, coi tifosi ospiti che occupano la Gradinata Sud mischiati ai rossoblù. I genoani a Napoli nel 2008/09 esposero gli striscioni “Due città con la stessa mentalità siamo l’orgoglio del vero mondo ultrà” e “Uniti in eterno da un profondo legame, combattiamo insieme per un solo ideale”. Genoa-Napoli 2008/09 si giocò senza i tifosi napoletani, per un’assurda decisione dell’Osservatorio del Viminale che vietò la trasferta agli ospiti. Esposto lo striscione sulle tribune “Osservatorio: il vostro continuo monitoraggio ha dimenticato 26 anni di gemellaggio”. Davvero molto bello lo striscione “I divieti rovinano la partita, non questa amicizia che dura da una vita!!!” esposto dai genoani in Genoa-Napoli 2013/14. Visita degli anconetani anche nel derby di ritorno 13/14. Per Genoa-Napoli 14/15, prima giornata di campionato, si rinnova il gemellaggio nel nome di Ciro Esposito, trentenne ultrà del Napoli, rimasto ferito gravemente e poi deceduto dopo circa due mesi d’agonia, per un colpo di pistola sparato da un ex ultrà romanista, Daniele De Santis, negli scontri tra romanisti e napoletani a margine della Finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli, a Roma, il 3 maggio 2014. In Nord, ad inizio partita, molte le due aste con su scritto il nome “Ciro” e in basso lo striscione “Noi non dimentichiamo…”, poi compare anche un “Ciro vive”. Ancona: gemellaggio vero e proprio, uno dei più vecchi e sentiti tra quelli ancora in piedi fra tifoserie italiane, datato 1988, che germoglia a Modena, all’ultima giornata del campionato di B, in un drammatico “spareggio”-salvezza Modena-Genoa. Gli anconetani partirono per Modena in treno incuriositi, forse invitati dai liguri: la stazione era invasa da oltre 8mila genoani, giunti con treni speciali, così allegri che c’era da domandarsi se si stavano rendendo conto che la loro squadra, di lì a poco, avrebbe potuto retrocedere. Il Genoa vinse 3-1 e si salvò, il Modena retrocedette, ma gli anconetani avevano visto ben poco…il loro sguardo era rivolto alla curva rossoblù, che si era meravigliosamente stretta intorno alla squadra, trascinandola all’impresa. Alcuni elementi del “Collettivo Ancona” andarono poi a Genova in Coppa Italia: vennero accolti da amici fraterni, ospitati nelle loro case, accompagnati allo stadio. Alla festa della mitica “Fossa”, poi, i dorici furono invitati d’onore, trattenendo a stento le lacrime quando 1500 persone impazzite gli tributarono il loro grazie per la consegna di una Coppa con soprascritto “Ai 15 anni della mitica Fossa dei Grifoni”. I dorici sono stati invitati in gradinata Nord poi per un derby 89/90 e per Genoa-Fiorentina, stesso anno, gara in cui era esposto in Nord lo striscione “Ultras Ancona”, accanto a quello dei “Rangers Pisa”, allora gemellati anche con gli anconetani. Gli amici marchigiani furono anche incontrati, per una stupenda giornata di sport, in Torino-Ancona 89/90. Splendida e calorosa l’accoglienza riservata dai dorici ai genoani in Ancona-Genoa 92/93, con gli ospiti che a 10 minuti dalla fine, disgustati dalla prova dei loro “undici”, indirizzano loro cori denigratori, incredibilmente emulati a quel punto dagli anconetani, che si misero a contestare anche loro per lo squallore espresso dalle due squadre. Striscioni “Ultras” e “The Warriors” presenti al fianco dei rossoblù in Ascoli-Genoa 04/05. In Genoa-Sassuolo 13/14 presenza dei marchigiani con tanto di pezze “Curva Nord Ancona” e “Brigata Ancona”, più bandierone al seguito. Esposto in Nord a rimarcare il bel rapporto “Genova vi batte le mani onore agli ultras anconetani”. I genoani, coi gruppi “Via Armenia 5r” e “Giovani 5r”, hanno partecipato il 5 luglio 2014 ad Ancona al 9° “Memorial Vincenzo Mengoni”, torneo di calcetto in memoria di “Rocky” e di tutti gli ultras scomparsi. Hanno partecipato alla bella giornata, accompagnata da torce, fumogeni, stand gastronomici e birre, anche gli amici in comune di Cosenza e Ferrara. Ad Ancona-Ascoli, girone B, Lega Pro 14/15, presenti i genoani con le pezze “Anni Ottanta” e “Brigata Speloncia”. Torino: gemellaggio rotto dopo il famoso 2-3 del maggio 2009 all’Olimpico, che qualificò il Genoa in Europa e spedì, in pratica, il Torino in B, coi genoani che esultarono un po’ troppo per i gusti dei dirimpettai granata; tra l’altro la partita, che si concluse con una rissa furibonda in campo, si prestava a un clamoroso “biscotto”, visto che il pari faceva comodo ad entrambe le squadre. Nella partita di andata di quella stagione i genoani esposero lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. In Torino-Genoa del maggio 2013, esposto dai granata l’eloquente striscione “Genoa-Toro: l’amicizia oltre gli episodi”. Fino ad una dozzina di anni fa, tra le due tifoserie c’era un gemellaggio saldo, basato sulla storicità dei due clubs e sui destini che spesso li hanno accomunati. Con l’arrivo di Walter Novellino sulla panchina del Toro, all’epoca fresco ex blucerchiato, qualcosa si incrinò e i tifosi rossoblù cominciarono a manifestare una serie di comportamenti non proprio ortodossi, fischiandolo e insultandolo costantemente durante le partite al “Ferraris”, arrivando anche a prendersela con de
i tifosi granata che, in risposta, gli avevano dedicato un coro. Poi la già citata rottura del 2009. Ora i rapporti sono sicuramente più distesi. I tifosi del Torino hanno firmato la pace, in Torino-Genoa, nell’aprile 2014, srotolando lo striscione “La storia non si tocca, genoano amico vero” e, dal settore rossoblù, i supporters del Grifone hanno partecipato al coro “chi non salta è bianconero”. In passato sbandierate in campo coi genoani. Un gemellaggio storico, forse incrinato ma ancora sentito, che affonda le radici nella prima metà degli anni ’60. Frequentissimi scambi di visite e cortesie in tutti questi anni tra le due parti: i rispettivi derbies, ad esempio, hanno sempre visto presenti gruppi dell’altra tifoseria a dar manforte agli amici. Inoltre visite dei genoani in Inter-Toro 88/89, Torino-Messina e Monza-Torino 89/90, finale di Coppa Italia 92/93. Torinisti a Genova in Genoa-Juve 81/82, 82/83, 83/84, spareggio salvezza Genoa-Padova 94/95 a Firenze. In Genoa-Torino 08/09 esposto dai genoani lo striscione “Gli anni passano le tradizioni restano…amici per sempre”. Striscione “Genoa-Toro rispetto per la storia”, esposto dai genoani nel 13/14. Lamezia: coi calabresi del Lamezia Terme un’amicizia vera, e anche qualcosa di più, di vecchia data, grazie anche alla “Brigata Speloncia”, rinsaldata più volte, anche con visite reciproche, come quelle ai genoani a Piacenza e a Novara diversi anni fa. Perugia: amicizia sentita, bella, ultimamente forse un po’ scaduta, legata molto al fatto che gli “Ingrifati” Perugia hanno partecipato a diverse edizioni del Memorial per Spagnolo di Torbellamonaca a Roma, e al gemellaggio tra i “Freak Brothers” Ternana e i “Fedelissimi” della Sampdoria. Lo striscione “Ottavio Barbieri” venne esposto in curva Maratona in occasione di Torino-Perugia, ritorno finale Playoff della B 04/05, ma questo fu un problema, visto che la settimana dopo gli “Ingrifati” erano a Genova per il torneo in memoria di “Spagna”. Per Genoa-Salernitana 05/06 i perugini erano presenti nella Nord con lo striscione “Cavaletto”. Il “Gruppo Anonimo”, intorno alla metà degli anni 2000, seguiva spesso i peruginiIn Lecce-Genoa 08/09 è stata esposta dai genoani la pezza “Skrondo”, soprannome di Andrea Vinti, noto esponente degli “Ingrifati”, deceduto in Brasile nel 2008. Cosenza: ottimi rapporti sin dagli anni ’80, con gemellaggio diretto prima tra “Fossa dei Grifoni” e “Nuclei Sconvolti Cosenza”, poi, una volta sciolti questi storici gruppi, tra i ragazzi di Sestri e Certosa e gli “Autentici Cosenza”. Un’amicizia che è sempre stata molto sentita, ma che, sul finire degli anni ’90, era entrata in crisi. Si parlò di un equivoco, avvenuto in Cosenza-Genoa 99/00, allorché nel settore ospiti si alzò uno striscione del “Nucleo” Vigor Lamezia, legato da una vecchia amicizia coi liguri, che provocò la reazione dei “Nuclei Sconvolti Cosenza”, che chiesero chiarimenti, non tanto per la sbiadita rivalità coi lametini, risalente ai lontani anni della C, quanto al fatto che il Nucleo fosse un gruppo schierato all’estrema destra, mentre i Nuclei Sconvolti erano all’estrema sinistra. Poi lo strappo si è ricucito, in qualche modo, e in Genoa-Palermo 2014/15 è stato esposto in curva lo striscione “La Nord abbraccia Cosenza”. Panionios: recente amicizia coi greci. In Genoa-Atalanta 13/14 esposta la bandiera “Panionios Panthers” e lo striscione “Freedom for Ultras Panionios” per la loro libertà. Catania: rapporto di amicizia piuttosto recente, dovuto soprattutto alle bellissime accoglienze rivolte dai catanesi ai genoani. Nel 2013/14 esposto nella gara casalinga coi catanesi lo striscione “Il 5r saluta Catania!!!”. Reggiana: amicizia vecchia, ora un po’ deteriorata. Sbandierata in campo in Genoa-Reggiana 1993/94. Alcuni genoani vanno spesso a trovare i reggiani al “Giglio” e vengono accolti sempre molto bene. Col “Ghetto” Reggiana i rapporti erano più che buoni, con le “Teste Quadre” sono più distaccati, ma c’è comunque rispetto. “Fedelissimi Reggiana” presenti in Parma-Genoa 94/95. Il “Gruppo Alcolico” reggiano ha accolto molto bene anche recentemente i genoani. Alessandria: era una forte amicizia, adesso un po’ sbiadita nel tempo, visto che le due compagini è da tanto che non s’incontrano, targata anni ’80, in modo diretto col gruppo “Ultras Grigi”. Ottimi erano anche i rapporti con il “Gruppo Rasta”. Spal: bella amicizia targata fine anni ’80-inizio ’90, coi ragazzi di Ferrara.

Tifosi del Genoa in festa
Tifosi del Genoa in festa

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Buoni rapporti/reciproco rispetto: Pescara: feeling vecchio, amicizie perlopiù personali con quelli della Brigata Speloncia. Quando nel 2006 morì il leader storico pescarese Marco “Bubù”, portato via da una brutta malattia, i genoani gli dedicarono lo striscione “Pescara ti porta nel suo cuore, noi nel nostro. Ciao Marco”. Palermo: rapporto tra l’indifferenza e la non belligeranza, con amicizie personali. I W.U.P., scioltisi nel 2014, rispettavano i genoani. Livorno: rispetto, perlopiù amicizie personali, grazie anche alla massiccia partecipazione dei “rossi” livornesi al G8 del 2001 di Genova. Cremonese: feeling con loro soprattutto perché hanno partecipato a diversi incontri di commemorazione per “Spagna”. Lecce: amicizie personali intercorrevano tra il Crazy Clan, ex-gruppo della Sud genoana, e i leccesi. Alcuni esponenti del Crazy Clan erano regolarmente nel settore ospiti con loro in ogni Sampdoria-Lecce. Ma un anno i genoani trovarono in Salento un gruppetto di leccesi ad aspettarli e non furono rose e fiori: scontro coi genoani che riescono a sfilargli uno stendardo che prima della fine della partita restituirono dietro minacce della polizia. Milazzo: gemellati coi lametini, ci tengono a essere amici anche dei genoani, ai quali imprestarono due pullman diversi anni fa per arrivare da Catania a Messina e lì prendere il traghetto per Reggio Calabria. Siena: vecchio feeling risalente agli anni ’80-’90, coi senesi che hanno accolto sempre piuttosto bene i liguri. Rimasero sorpresi dal fatto che i genoani, pur retrocessi (poi ripescati) applaudissero la loro promozione nel 2002/03. Bordeaux: i girondini ogni tanto presenziavano in Nord diversi anni fa. Marsiglia: rapporto di vecchia data, con alcuni gruppi marsigliesi, soprattutto i “South Winner”, che simpatizzano per il Genoa e si sono visti a volte in Nord. Rimaste amicizie personali. Carrarese: vecchio rapporto, comunque ora solo di simpatia; da molto tempo non s’incontrano. Boca Juniors: i sostenitori argentini hanno buoni rapporti coi genoani, visto anche che la loro squadra venne fondata da tifosi rossoblù. Monaco: flebile amicizia coi monegaschi del Principato. Athletic Bilbao: buon rapporto coi sostenitori della squadra basca.

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Ex gemellaggi/amicizie: Pisa: era un gemellaggio vero, sentito, direttamente coi “Rangers Pisa”, il cui striscione appare in Genoa-Fiorentina 89/90, rinnovato nel 90/91 in un Pisa-Genoa in cui fin dall’inizio le due tifoserie si scambiarono segni dì amicizia come cori di stima ripetuti, sciarpe, cappellini e altro materiale, inoltre i padroni di casa accompagnarono alla stazione i genoani. Esponenti della F.d.G. presenti in Samp-Pisa 90/91, striscione “Boys Pisa” presente in Genoa-Liverpool, Coppa Uefa 91/92. Gemellaggio sciolto nella stagione 2002/03, con molti rimpianti degli esponenti delle due curve, per alcune incomprensioni tra “Svitati Pisa” e “Ottavio Barbieri” e per un forte orgoglio e testardaggine delle due curve, ed anche per il comportamento dei pisani in Livorno-Genoa non esattamente da “ospiti”, coi ragazzini che lanciavano dai bus bottiglie di Ceres ai passanti, prendendosi poi legittime sberle dai genoani. Si parla anche di amicizie personali tra esponenti di Ottavio Barbieri e Bal livornesi, non gradite dai pisani loro acerrimi rivali. Rimaste amicizie personali anche forti. Vicenza: gemellaggio assai sentito, risalente agli anni ’80, quello coi “Vigilantes Vicenza”, presenti al fianco dei genoani a Verona e in Genoa-Ascoli nel 1989/90. Comunque a quanto pare rotto per via delle nuove leve di Vicenza, che essendo molto a destra non hanno gradito i “Che Guevara” esposti da genoani e il ripescaggio nel 2002/03 per il caso-Catania. Roma: tra gli anni ’70 e ’80 è esistita un’amicizia tra il Cucs (Commando Ultrà Curva Sud) e la Fossa dei Grifoni, entrata in crisi nel ’90, quando alcuni gruppi non affiliati alla Sud romanista, andarono a Genova con l’intento di creare disordini, poi le cose si sistemarono; venne stabilito un patto d’amicizia, ma ebbe breve durata. Nell’83 i romanisti hanno festeggiato uno scudetto a Genova e non sono stati fischiati, il Cucs rispettava i genoani. Liverpool: amicizia nata nella magica serata dell’Anfield Road, ritorno dei quarti di finale di Coppa Uefa 1991/92, quando il Genoa espugnò lo stadio di Liverpool, prima squadra italiana a farlo, vincendo 2-1. Infatti, a fine partita, mentre i tifosi del Genoa stavano festeggiando, improvvisamente, dalla Kop, la gradinata dei tifosi dei Reds più accesi, si alzò alto il coro “Genoa, Genoa”, che in brevissimo tempo coinvolse tutto lo stadio. Poi, quando i supporters genoani uscirono dallo stadio, senza alcuna scorta e nello stesso momento in cui uscivano i tifosi inglesi, furono accolti con complimenti e pacche sulle spalle da numerosissimi fans britannici. Poi l’amicizia non è stata più coltivata, anche perché le due tifoserie non hanno avuto più l’occasione di incontrarsi. Udinese: unione vecchia quella coi friulani. L’amicizia risaliva alla stagione 1988/89 e si concretizzò in gemellaggio negli anni successivi. C’era un forte legame tra “Hooligans Teddy Boys” e “Nord Kaos” Udine, che hanno sempre trattato assai bene i genoani, e “Fossa dei Grifoni” Genoa, un’ottima intesa, al di là del fatto che nel ‘92 i genoani, in un Ancona-Udinese, erano presenti insieme ai loro amici marchigiani, e alcuni udinesi ebbero dei dubbi sul gemellaggio, dovuti al coro “Chi non salta è bianconero”, intonato dalla curva dorica. Dubbi fugati dalla partecipazione, nel 91/92, della Fossa alla trasferta degli udinesi a Piacenza, in un clima disteso. Inoltre, sempre nel 91/92, per Genoa-Liverpool di Coppa Uefa, una rappresentanza degli H.T.B. venne accolta nella Nord genoana, portata fuori a cena e fatta entrare gratis alla partita. Adesso il rapporto è di reciproco rispetto, ma è rimasta comunque una simpatia. Barcellona: amicizia risalente al 93/94, sbiadita nel tempo, tra la Fossa e il gruppo “Penya Almogavers” del Barça, dovuta ai molteplici incontri di quel periodo tra i due sodalizi. Sambenedettese: ottimi rapporti coi marchigiani negli anni ’80. Campobasso: feeling negli anni ’80. Pistoiese: amicizia negli anni ’80.

Tifosi Genoa 6
Una coreografia dei tifosi genoani

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Rivalità: -Sampdoria: il derby stracittadino di Genova trasmette un’atmosfera unica, insolita, effervescente. Sarà per il clima che si respira durante la settimana, quando sale la febbre nei bar e nelle taverne, per lo spettacolo di colori, cori e passioni, offerto dalle Gradinate, o per lo stadio all’inglese a misura di calcio. E’ il derby principe per le coreografie, le più spettacolari, sofisticate, anche complicate, che hanno fatto scuola, ed ha un fascino particolare. Una rivalità sportiva, aspra ma leale, quasi sempre nella giusta misura. Megarissa nel 1989 in via Fereggiano, nel pieno centro di Genova: una colossale scazzottata che coinvolse oltre 200 ultras delle due sponde, e che ebbe conseguenze piuttosto gravi in termini di arresti e denunce. Poi la rivalità ha preso un’altra piega, meno esasperata, e per molti anni non si sono verificati scontri. Prima di un derby del 90/91 i cugini mandano un messaggio irriverente ai genoani: “Branco sì, ma di pecore”, gioco di parole col giocatore brasiliano Branco del Genoa. Nel 1999 i genoani festeggiano la retrocessione dei cugini sampdoriani in Serie B dopo 17 anni: una festa goliardica e pungente, com’è nello stile dei tifosi genoani. Scotto, capo-ultrà genoano, una delle più grandi figure che il movimento ultras abbia espresso, si è divertito a sbeffeggiare i blucerchiati facendo zittire la curva, in attesa del rigore, peraltro inesistente, del Bologna, che ha condannato la Sampdoria, i cui tifosi gioirono non poco quando nel 1995 il Genoa retrocesse in B in seguito allo spareggio-salvezza perso a Firenze contro il Padova. Ormai famoso l’aneddoto riguardante l’acronimo U.L.T.R.A.S., gruppo storico sampdoriano nato nel 1969, che, come ricordato da illustri biografi, non significava “oltranzisti”, ma bensì, come per fortuna sapevano solo i fondatori, “Uniti Legneremo Tutti I Rossoblù A Sangue”. Mentre i genoani replicavano con “Ultimi Lerci Terroni Rimasti A Sampierdarena”. Il patto di non belligeranza tra le due tifoserie si rompe nel 2002/03: derby d’andata teso e caldo quell’anno, con una tensione latente. A fine gara, la polizia, fidandosi dei precedenti, abbandona totalmente i presidi nella zona Marassi, dove un centinaio di ultras di Samp e Genoa si fronteggiano faccia a faccia con spranghe e bastoni. Accoltellato un 34enne tifoso rossoblù, più alcuni feriti. Un’altra furibonda rissa tra ultras genoani e sampdoriani è avvenuta nel giugno 2012, con tra i protagonisti la “Brigata Speloncia”. Esposto a Bergamo nell’87/88 uno striscione rubato ai doriani. -Milan: al termine di Inter-Genoa 81/82, durante scontri con interisti, i genoani subiscono la perdita dello striscione “Fossa dei Grifoni”. Un ragazzo della “Fossa dei Leoni” riesce a recuperarlo e, non visto, si allontana con lo striscione, che verrà restituito in seguito ai genoani, con i quali vige ancora uno stretto gemellaggio. Poco dopo però verrà rotto a Genova dai genoani. I primi gravi incidenti avvengono a San Siro nell’83 e proseguono, più o meno gravi fino ai giorni nostri. Anche per Sampdoria-Milan 83/84 ci sono scontri coi milanisti: scoppia una rissa e ci sono alcuni feriti. In Milan-Genoa 90/91 un nutrito gruppo di milanisti riesce facilmente ad entrare nel parcheggio dei pullman degli ospiti, facendo nascere uno scontro molto duro coi genoani, comprensibilmente impreparati a quella visita, che reagiscono come possono, prima di avere la peggio, con molti di loro feriti, alcuni da arma da taglio. A fine partita sono invece i genoani ad uscire senza scorta e caricare, ma l’intervento delle f.d.o. mette fine ai disordini. Un rossoblù viene ferito a Milano da una coltellata nel 91/92. I genoani a “Marassi” spesso negli anni ’80-’90 tendono dei veri e propri agguati, soprattutto alla stazione, al “nemico”. Nel ’90 alcuni rossoneri rimangono feriti in uno di questi agguati; viene bersagliato da sassi un autobus con a bordo tifosi milanisti diretto verso la stazione Brignole. L’anno dopo un gruppo di genoani, nel post-partita, sbuca dai banchi di un mercato e mette a dura prova il corteo di milanisti, con alcuni che riescono a staccarsi dal corteo blindato e si scontrano per circa due minuti, fino all’intervento della polizia. I genoani, che durante la partita espongono lo striscione “9/9/90: la Fossa carica i milanisti scappano”, perché, secondo loro avevano avuto la meglio, si sfogano accoltellando due milanisti isolati, dopo che negli scontri avevano fatto una brutta figura. Nel 91/92 a Milano, dopo la partita, sospesa per impraticabilità del campo, scontri sotto una pioggia torrenziale: le due componenti si affrontano in P.le Axum; i genoani caricano anche con lame in mano. L’anno dopo, al San Paolo di Napoli, si gioca in campo neutro (!) Milan-Genoa: i milanisti prendono sottogamba la trasferta, ma sentendosi come se giocassero a San Siro, portano gli striscioni casalinghi, quelli grandi. Verso la fine però ci sono brutti scontri tra una trentina di milanisti e un mix tra gemellati napoletani e genoani. Gli striscioni vengono salvati per miracolo. Bilancio: diversi contusi da ambo le parti, un genoano e alcuni milanisti del centro-sud accoltellati. Il 29 gennaio 1995, un’ora prima di Genoa-Milan, viene accoltellato al cuore l’ultrà genoano Vincenzo Claudio Spagnolo, 25 anni, da parte del 18enne Simone Barbaglia, con la conseguente morte di Spagna. Un evento che segnerà, anche se per ragioni opposte, le vite di questi due ragazzi. Giunta la notizia del decesso del giovane nel corso del primo tempo, i tifosi di casa, nel clima surreale venutosi nel frattempo a creare, chiedono a gran voce la sospensione della partita, che avverrà nell’intervallo. La Nord rimuove tutti gli striscioni e abbandona lo stadio. Le forze dell’ordine bloccano i circa 1000 tifosi rossoneri giunti a Genova nel settore ospiti, fino a notte fonda, visto che, all’esterno, si scatena una vera e propria guerriglia urbana, che andrà avanti fino a tarda notte, coi genoani alla caccia di qualche milanista e che cercano invano di raggiungere il settore dei rossoneri, ostacolati dall’intervento energico delle forze dell’ordine. La rabbia dei genoani, la loro sete di vendetta, è comprensibilmente tanta, molti saranno i feriti al termine di una giornata che mette la città in ginocchio. Il responsabile del gesto infame (visto anche che Spagnolo era a mani nude) verrà condannato, in ultimo grado, a 16 anni e sei mesi di reclusione. “Spagna” frequentava il Centro Sociale “Emiliano Zapata” ed era molto noto e attivo in Gradinata Nord; sul punto dell’accaduto viene affissa una targa con scritto “Vivere nel cuore di chi resta non è morire. Ciao Spagna”. La domenica successiva, 5 febbraio ’95, è il giorno del grande Raduno ultras di Genova, del comunicato, scritto di primo pugno, delle “Brigate Nerazzurre Atalanta”, del famoso slogan “Basta lame, basta infami”, con la Serie A che si ferma per una giornata a riflettere. Al Raduno partecipano 390 ultras di 38 club diversi, mancano solo, di tifoserie importanti, milanisti (per ovvi motivi), juventini e torinisti. In Genoa-Milan 2010/11, i genoani espongono lo stendardo “BRN Roma” rubato. -Juventus: rivalità vecchia, odio forte, radicato e storico, visto anche il gemellaggio Genoa-Torino, spesso trascesa in episodi di violenza. Ad esempio, in Juve-Genoa 93/94 un 17enne juventino venne fatto medicare al pronto soccorso per una ferita da taglio, denunciando in tale occasione di essere stato aggredito da un gruppo di otto persone. Per rissa furono poi denunciate undici persone. I genoani, affiancati dai torinisti, espongono al vecchio “Comunale” di Torino, contro la Juve, lo striscione “Non siete Drughi ma solo gobbi bastardi”. Circa 1500 unità affrontano la trasferta di Torino del 2008/09: all’arrivo bombe carta da parte juventina e reciproco lancio d’oggetti, presto sedato dalle guardie. Al terzo coro pro-Liverpool si alzano dalla curva Nord dirimpettaia cori contro Spagna e sulla rottura del legame Genoa-Torino. Scontri poi fuori dallo stadio tra grifoni
e forze dell’ordine. Prima di Genoa-Juve 11/12, un gruppo di tifosi ospiti, parcheggiate le auto, vengono caricati da un gruppetto di genoani, che prendono lo striscione “Juventus club Savona”, mentre dentro lo stadio gli juventini espongono la pezza rossoblù “Santo Zeuggio”, non si sa bene quando presa. I genoani a Torino nell’89/90 esposero lo striscione “Avete scherzato sul grande Toro di Superga, finché non è caduto un muretto di merda” (ovviamente quello dell’Heysel nell’85 che provocò 39 vittime innocenti, tifosi bianconeri, schiacciati dagli hooligans del Liverpool), che fa capire bene la forte rivalità tra le due tifoserie. -Verona: vecchia rivalità. Nel ’99, nel pregara di Genoa-Verona, successe il finimondo. Gli ultras genoani (con loro anche una ventina di ultras pisani, gemellati) assalirono con spranghe, catene e sassi i pullman veronesi mentre si dirigevano a Marassi. I numerosi veronesi erano arrivati a Genova in evidente stato di ubriachezza, dopo la già festeggiata promozione in A. Le forze dell’ordine intervennero per riportare la calma e diversi agenti rimasero feriti negli scontri tra le opposte fazioni, che volevano darsele in tutti i modi. Gli scaligeri distrussero un bar e i bagni. Scontri a Verona nel 1997, con alcune diffide a carico dei genoani. -Bologna: nei lontani anni ’80 esisteva un’amicizia, dopodiché i rapporti coi felsinei sono stati sempre burrascosi, di fiera rivalità, acuita dallo striscione “Milanisti infami, voi e i genoani”, esposto dai bolognesi poco dopo l’uccisione di Spagnolo. L’amicizia potrebbe tornare solo se i bolognesi “Mods” (e tutti i loro sottogruppi) si sciogliessero. -Modena: vecchia rivalità anni ’70-’80. Il primo anno a Genova i modenesi furono caricati ore prima della partita da tanti genoani con mazze da baseball aventi lamette da barba conficcate. L’anno dopo, 1988/89, si riunirono prima della trasferta per decidere se andare o meno. Una volta deciso di farla partirono con un pullman armati fino ai denti e fu così che durante la perquisizione venne fuori un arsenale, cosa che ai tempi fece molto scalpore sui giornali e media in generale. -Atalanta: odio fin dai primi anni ’80; nel 1981 i genoani, in piena corsa per la A, si presentano a Bergamo in gran numero, la Fossa dei Grifoni fa il giro dello stadio e si scontra duramente con le Brigate Nerazzurre, per cercare di fare irruzione in Curva Nord. Queste però resistono: da questo momento inizia così una fortissima rivalità, che avvicinerà gli atalantini ai sampdoriani che, coi ternani, in Genoa-Atalanta del gennaio 1981 danno manforte ai soli otto (!) tifosi partiti da Bergamo in numero esiguo vista la pericolosità della trasferta. Per Alessandria-Atalanta dell’aprile ’82, i bergamaschi partono in tre pullman sicuri che ad attenderli ci siano torinisti e genoani, gemellati coi grigi. Dopo aver visto gli striscioni di genoani e torinisti in curva alessandrina, all’uscita dalla curva sale l’adrenalina, anche troppo, visto che una carica spontanea porta gli atalantini verso la curva Nord, e qui, dopo alcuni tafferugli, due noti esponenti della Nord genoana vengono portati via dalla polizia per le cure del caso. Arrestato un tifoso nerazzurro. -Parma: dagli anni ’80 odio forte, molto sentito visti i numerosi scontri in passato. Incidenti al “Tardini” di Parma nel 1984/85. Nel 1987 viene preso in scontri dai genoani lo striscione “C.U.S.” parmense. -Spezia: forte, acerrima rivalità regionale, dovuta anche all’amicizia degli spezzini coi sampdoriani. In Spezia-Genoa 05/06 esposti gli striscioni “Spezzini mai cugini” e “Né Liguria né Toscana: spezzino figlio di puttana”. Mentre i padroni di casa esponevano “9 scudetti, la vostra storia? Sono ricordi da preistoria”. -Fiorentina: antica e forte inimicizia, dovuta anche al fatto che i toscani sono stati gemellati per molto tempo coi “cugini” sampdoriani. Scontri cruenti in passato. -Inter: vecchio odio, visto anche il gemellaggio che c’era all’inizio degli anni ’80 tra Genoa e Milan. Diverse volte sono successi casini. -Foggia: vecchie ruggini. Nell’ottobre 1992 un primo gruppo di genoani, a bordo di due pulmini (il resto della tifoseria giungerà in treno più tardi), passa, in assenza di polizia, davanti alla curva foggiana e, da questa, parte una sassaiola. La reazione è pronta: i genoani scendono, ma soccombono di fronte al maggior numero di foggiani, che rubano gli striscioni “Eurolanterna” e “G.A.” (Gruppo Angustiato), ma non quelli della Fossa. -Taranto: vecchie ruggini, coi pugliesi spavaldi in casa, ma assai più docili in trasferta. Striscione “Vecchia Fossa”, rubato ai genoani, esposto a Empoli nel 1988/89. -Bari, -Brescia: rivalità minori ma comunque sentite.

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La curva del Genoa in azione

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Cenni storici: La storia del tifo rossoblù è legata indissolubilmente alla storia della leggendaria Fossa dei Grifoni, che nasce nel 1973, facendo il suo esordio alla prima giornata del campionato 73/74 in Inter-Genoa, ma già l’anno prima (1972) i fondatori erano raggruppati dietro lo striscione “Furie Rossoblù”, in una fase che si può definire embrionale. La Fossa era peraltro già appartenente al Club Ottavio Barbieri, nato il 17 novembre 1970, giocatore simbolo del Genoa vincitore degli scudetti del 1923 e del 1924. Due sodalizi sorti in momenti bui del “vecchio balordo”, quando militava in Serie C. Il bagaglio sportivo ereditato dal popolo rossoblù (la prima squadra di calcio in Italia, i nove scudetti, la tradizione di dominatrice del calcio pionieristico) ha fatto da propellente affinché il genoano si attaccasse smodatamente alla squadra. Altri gruppi, agli albori degli anni ’70, occupavano la gradinata di Marassi, tra cui le “Squadre d’Azione Rossoblù”, l’”Inferno” e i “Tupamaros”. Dopo la morte del laziale Vincenzo Paparelli, avvenuta in un derby romano del 28 ottobre 1979, anche la Fossa, come tanti altri gruppi, è costretta a trovare una scappatoia alla repressione poliziesca, modificando il nome in “Giovani della Nord”. Gli anni ’80 e i primi anni ’90 passano tra alterne vicende sportive, tra il baratro della C ed il fulgore della passerella europea. Nel 1993, per l’anniversario dei suoi 20 anni, la Fossa dei Grifoni, tra lo stupore generale, si scioglie per diversi motivi. Le redini della Nord vengono raccolte dall’Ottavio Barbieri, che si dimostrerà negli anni un gruppo validissimo: lo spirito della Fossa s’incarna e vive in esso. Dopo uno sciopero del tifo durato parecchio tempo, dalla stagione ‘96/’97 appare in gradinata lo striscione “Vecchi Orsi”, ultras che si ritengono appartenenti alla vecchia mentalità della Fossa. Dal ’95-’96 al 2004/05 il Genoa militerà per dieci lunghissimi anni in Serie B, con piazzamenti mediocri, indegni del suo blasone. Addirittura, nel 2002/03, retrocederebbe in C1, se non venisse ripescato grazie al “caso Catania”, che provocò l’allargamento della B a 24 squadre, benedetto dai liguri. L’anno successivo, seppur di poco migliore, è assai travagliato, ed arriva un deludente 16° posto. Nel 2004/05 il Genoa arriva primo e sarebbe in Serie A, ma, per delibera della Caf, viene retrocesso all’ultimo posto, con 3 punti di penalizzazione da scontare in C1. Infatti, alcuni giorni dopo la fine del campionato, viene scoperto un illecito riguardante Genoa-Venezia (3-2) dell’ultima giornata, la cui responsabilità viene addossata al presidente Preziosi, con l’accusa di aver “aggiustato” la partita. Lo sconcerto è tanto, ma chi avesse dubbi che la vicenda Preziosi possa sfaldare la tifoseria, si deve ricredere. Con 17.759 spettatori di media, e oltre 15mila abbonati, il pubblico del Grifone in C1 è il più numeroso, in una stagione tribolata, tra campo e tribunali: prima la retrocessione d’ufficio, poi il tira e molla giudiziario sui punti di penalizzazione e, sul campo, la rivale Spezia a contendere la promozione in B. 31.000 spettatori ufficiali accompagnano il Grifone in B nella finale di ritorno dei Playoff 2005/06 contro il Monza (0-1, ma 2-0 all’andata). L’anno dopo, con il terzo posto, arriverà anche la Serie A, e una nuova ventata di entusiasmo che investe la tifoseria rossoblù. Nel 2009 il Genoa centra l’Europa League, con un quinto posto a sorpresa che ha dell’incredibile, e che vede l’argentino Diego Milito mattatore con 24 reti segnate, idolo indiscusso della Gradinata Nord. Nell’aprile 2010 l’Ottavio Barbieri si scioglie, lasciando un vuoto di potere in Nord, che viene colmato dal club “Via Armenia 5 rosso”. Molti esponenti del gruppo partecipano nell’aprile 2012 alla clamorosa protesta nei confronti dei giocatori, colpevoli, a parer loro, di scarso impegno, durante Genoa-Siena (1-4), allorché verso fine primo tempo, con i toscani in vantaggio di quattro gol, invadono il settore “distinti 1° anello” portandosi sopra al tunnel degli spogliatoi, imponendo un prolungato stop alla gara e di ottenendo di far togliere le maglie ai giocatori, indegni e immeritevoli di indossarle, consegnate poi al capitano Marco Rossi. In campo scende anche il presidente Preziosi per tentare una mediazione. A risolvere la situazione ci pensa Sculli, attaccante rossoblù, che, appeso al telone degli spogliatoi, parla con un capotifoso, indicando poi a capitan Rossi, con in mano le divise dei compagni, di fargliele rindossare. A fine campionato arriverà una sofferta salvezza, un angosciante quart’ultimo posto, che verrà ripetuto l’anno dopo. Nel 2014 un altro piazzamento deludente: 14° posto. Ai primi dell’anno 2015 si forma in Nord il nuovo gruppo del “Collettivo Rossoblù”.

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Ancora una splendida coreografia della curva genoana

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Curiosità: -Il derby di ritorno del campionato in corso, in programma sabato 21 febbraio di sera, viene rinviato a causa di un forte nubifragio che si abbatte su Marassi. Si decide di recuperarlo al martedì successivo, all’orario scomodo delle 18,30 verrà giocato davanti a una degna cornice di pubblico, valutabile in circa 30mila unità. La Nord propone una coreografia in cui vengono riportati i diversi stemmi del Genoa susseguitisi negli anni, su cui campeggia lo striscione in dialetto “A storia semmo noiatri” (la storia siamo noi), mentre nell’anello superiore bandierine plastificate formano la croce di Genova, il tutto di buon effetto. I genoani sono molto gasati e nell’intero arco della gara offrono una prestazione di tifo assai migliore dei “cugini”, una performance eccezionale che vale da sola il prezzo del biglietto. La gara, non adatta ai deboli di cuore per la sua frenesia e spigolosità, terminerà con un equo 1-1. Il “Collettivo Rossoblù” espone la scritta “Prossimamente in tutti gli stadi”. -Genoa-Empoli di lunedì 20 ottobre 2014 ha rappresentato la prima partita casalinga del Genoa dopo la devastante, disastrosa alluvione che ha colpito la Liguria e in modo particolare il capoluogo. Il pensiero dei presenti è andato a qualche giorno prima, le ferite erano ancora fresche. I genoani espongono ad inizio gara lo striscione “Superba per uomini e per mura Genova si rialza da sola!!”, gli ospiti “Empoli solidale con Genova e il popolo ligure”. -Contro la Juventus, nell’ottobre scorso, 9^ giornata del campionato 2014/15, la Nord espone la significativa scritta “Solo dalle curve la solidarietà…grazie ultrà”, riguardo all’alluvione. Inoltre viene esortato il popolo rossoblù a stare più vicino alla squadra con lo striscione “Basta mugugnare è l’ora di spingere il grifone a volare”. -In Genoa-Palermo, 12^ giornata del campionato 14/15 in corso, esposto il polemico striscione “Alluvione? Le prossime vittime sarete voi”. -Di pessimo gusto il coro che si alza dal settore ospiti, occupato dai tifosi veronesi, al termine di Genoa-Verona del 15 febbraio 2015, 4^ giornata di ritorno: “Alluvionati, voi siete alluvionati…”, soprattutto se si considera l’amicizia che lega i veronesi ai sampdoriani. -Per Genoa-Napoli, prima giornata del campionato di A 2014/15, viene ricordato Roger, ultrà genoano scomparso prematuramente qualche giorno prima, con lo striscione “Nel cielo brilla una stella in più, ciao Roger guerriero rossoblù”, inoltre viene esposta la scritta “2003-2014: il tuo ricordo vive nei nostri cuori…onore a Speloncia”, a 11 anni dalla scomparsa di un vero leader. -Il derby Genoa-Sampdoria 2013/14, secondo una contorta, sbagliatissima decisione della Lega Calcio, si sarebbe dovuto giocare alle 12,30 di domenica 2 febbraio ’14, ma la decisa protesta di entrambe le tifoserie, che minacciano, se non si fosse spostato l’orario assurdo, di disertare lo stadio, porta, il venerdì precedente, alla decisione di giocarlo lunedì 3, all’orario serale. La decisione della Lega di giocarlo all’ora di pranzo, era dovuta a motivi di ordine pubblico, visto che, nel quartiere di Marassi la sera si svolgeva una fiera-mercato, che però non avrebbe causato intoppi alla partita. Dopo le coreografie da applausi della Nord e dei distinti, i tifosi del Genoa animano la stracittadina con alcuni striscioni indirizzati a Fabio Caressa, noto telecronista e direttore di Sky Sport 24, in risposta al severo editoriale andato in onda sul rinvio del derby, in aspra polemica con la volontà delle tifoserie, contrarie al “lunch-match” domenicale. La Nord espone “Caressa: di Genova non sai niente, taci pezzente” e “Caressa maiale!”, a rimarcare quanto il derby alle 12,30 sia un’offesa per la Genova sportiva, oltre a “Fatevene una ragione: il calcio non è business ma pura passione”. Duri alcuni striscioni verso il gruppo doriano dei Fedelissimi, che avrebbe accettato di giocare la domenica a pranzo: “61: volendo entrare l’hai dimostrato…tu ultrà non sei mai stato!”, “Con gli ultrà non hai lottato…al sistema ti sei piegato: Fedelissimi carogne!”. -Di ottimo impatto la coreografia iniziale della Gradinata Nord col Milan, nel 2013/14: sopra lo striscione “Superba per uomini e per mura” (così chiamano la città di Genova) un muro di sciarpe plastificate rossoblù, e dal parterre fuochi d’artificio. Vengono esposti poi i messaggi “Roma, 11-4-14: chi ci crede si rivede. No art.9”, riguardo all’appuntamento a Roma, contro tale insulso articolo, che riuniva diversi gruppi italiani, e “L’albero cresce e si fortifica solo se cade la Foglia infame carogna”, gioco di parole contro un personaggio della questura di Genova. -Settimana durissima per il movimento ultras genoano quella che precede Genoa-Torino 2013/14, con quattro tifosi condannati a pene da due anni a due mesi a due anni e dieci mesi, per i famosi episodi di Genoa-Siena del 2012. Per questo motivo i gruppi della Nord comunicano prima della gara che nei primi 10 minuti resteranno in assoluto silenzio, per solidarietà coi diffidati; quando le squadre entrano in campo in Nord viene esposto lo striscione “Il nostro silenzio è per voi che siete di noi!”, a cui fa seguito “Condanne per reati inesistenti, questa è la legge…giudici delinquenti”. Al decimo minuto dalla parte superiore della Nord viene srotolato un grande striscione, con la scritta “Avanti Gradinata Nord”, mentre sotto bella torciata in stile “greco”. -Dei fatti di Genoa-Siena abbiamo già ampiamente parlato nella sezione “Cenni storici”, ma vale la pena tornarci per ribadire il clima di caccia alle streghe che suscitò tale avvenimento, che il tifo organizzato ha pagato con diversi Daspo di lunga durata che hanno falcidiato la Nord; sentenze contraddittorie per un caso che scatenò un vespaio di polemiche, suscitando l’indignazione ipocrita dell’opinione pubblica e dei mass-media, e la condanna dei vertici della Figc, in prima persona del presidente Giancarlo Abete. Certo, gli ultras rossoblù non agirono da agnellini, esagerando forse nei modi della protesta che portò una fortissima tensione dentro lo stadio, anche con lancio di fumogeni in campo, ma fecero questa azione mossi dall’istinto e dal forte amore per la propria squadra, che stava soccombendo “0-4” in casa contro una diretta concorrente per la salvezza. La Nord reagì d’impeto ma: “la maglia va sudata”. -Grandi festeggiamenti si sono tenuti nel 2013 per i 120 anni del sodalizio rossoblù, al Palasport nell’area della Fiera: due giorni e due notti per rievocare le gesta della società di calcio più antica d’Italia, fondata il 7 settembre 1893 da un gruppo di inglesi appassionati di football. Nel corso delle celebrazioni, organizzate dai ragazzi della Nord e da alcuni clubs, ci sono stati molti eventi: spettacoli, concerti, cabaret, dj molto noti, ecc. Nel 2014, sempre alla Fiera di Genova, i festeggiamenti si sono rinnovati, con tanti ospiti importanti, societari e non, a partire dal presidente Enrico Preziosi, che col suo ingresso sul palco a fortemente scaldato l’ambiente. -Dalla gara Juve-Genoa, del 27 ottobre 2013, gli ultras della Nord sono tornati in trasferta, grazie alla “Our Way”, simile al voucher delle partite casalinghe. La domenica precedente, col Chievo, un volantino invitava tutti gli ultras a sottoscriverla e a partecipare in massa alla trasferta di Torino: “Tutti a Torino in treno!!!”, recitava inoltre uno striscione in Gradinata. -Da quest’anno, campionato 14/15, prendono posto in Gradinata Sud i ragazzi giovani dei “Figgi do Zena”, club sempre molto attivo, che dopo vent’anni intraprende una nuova sfida, dandosi da fare per animare il tifo in un settore un po’ spento, col suo entusiasmo e colore. -Tre bellissime coreografie salutano il ritorno in Europa, seppure nella coppa minore, l’Europa League, del Grifone, in Genoa-Lecce del 31 maggio 2009, ultima di campionato, in un tripudio di colori rossoblù. La Nord espone, nella parte superiore, un copricurva riportante lo stemma d
i Genova, e sotto cartoncini e stelle che formano la bandiera europea, su cui campeggia lo striscione “In Europa portaci con te”; la Sud organizza una coreografia semplice, ma d’impatto, con la scritta “Genoa 1893” in balconata; i Distinti formano con plastiche fluorescenti la scritta “Europa” al secondo anello, mentre al primo, su strisce rosse e blu si legge la scritta “Arrivemmo”. Inoltre la Sud dice la sua sull’incrinazione del gemellaggio col Torino, avvenuto nel famoso Torino-Genoa giocato la domenica precedente, con lo striscione a due aste “Mio fratello è partenopeo!”, ed la Nord espone la significativa scritta “L’Europa se la merita chi ha seguito il Grifone da Trieste a Crotone”. -Bella iniziativa dei “Figgi do Zena” che nel pregara del derby d’andata 2008/09 organizzano un corteo che parte dal loro abituale ritrovo e si snoda fino all’ingresso della “gabbia”, settore loro riservato per tale partita, con in testa lo striscione “Libertà di tifare”, contro la società blucerchiata, colpevole di una gestione dei tagliandi d’ingresso poco equa, e contro le risapute norme antitifo. -Genoa-Juve 10/11 si gioca di domenica alle 12,30, e i grifoni della gradinata Nord per l’occasione apparecchiano la curva con un enorme piatto, con tanto di posate, e le scritte “Volete famiglie e bambini allo stadio? Peccato a quest’ora mangino” e “Il calcio moderno dovrebbe imparare la buona educazione…non si mangia guardando la televisione!!!”: semplicemente geniali! I Figli do Zena nei distinti, invece, espongono alcuni cucchiai giganti e la scritta “Ore 12:30, volete toglierci la passione…ci avete tolto solo il minestrone!”. -Il 5 febbraio 2014 chiesa di piazza Alimonda gremitissima per l’ultimo saluto a Pippo Spagnolo, scomparso alcuni giorni prima, per almeno 50 anni anima del tifo genoano, memoria storica della Nord: si può dire che l’abbia creata lui. I locali di via Armenia erano suoi. Per rendergli omaggio si sono ritrovati tanti ex giocatori rossoblù, da Nappi a Skuhravy, da Onofri a Turone. Folta anche la rappresentanza societaria del Genoa Calcio. Presenti anche Sculli, Portanova, l’ex capitano Rossi e il preparatore dei portieri De Prà, oltre a tifosi blucerchiati, come ad esempio il leader Claudio Bosotin. Al termine della funzione, gli ultras rossoblù hanno portato in spalla la bara di Pippo Spagnolo fin davanti alla sede del club “Via Armenia 5r”. -11 giugno 2005, Genoa-Venezia 3-2, ultima giornata, campionato di serie B: uno stadio si colora interamente di rossoblù con splendide coreografie per celebrare il ritorno in Serie A. Tutto ciò che succederà dopo non cancella le emozioni di quella serata, nonostante la festa sia rovinata nei giorni successivi dal ritrovamento di una valigetta con 250.000 Euro nelle mani del dirigente del Venezia Pagliara nei pressi dell’azienda “Giochi Preziosi”, di proprietà del presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che sarebbero serviti per “ammorbidire” i giocatori della squadra veneta, comunque già retrocessa. -Nel campionato 1999/00 la stracittadina di Genova si disputa in Serie B e nel derby di ritorno la Nord esibisce una sontuosa coreografia esponendo uno striscione con uno strofa di “Crueza de ma”, uno dei più grandi successi, in dialetto prettamente genovese, del grande cantautore-poeta Fabrizio “Faber” De Andrè, grande cuore rossoblù. -Particolarmente dura fu, negli anni ’90, la contestazione al presidente del Genoa Aldo Spinelli, partita da Genoa-Foggia del maggio ’92, colpevole di tirare su ragazzi come Skurhavy, Aguilera, il povero Fortunato, Christian Panucci, Eranio, Bortolazzi, ecc., per poi rivenderli al miglior offerente, così da indebolire la squadra e farla svernare in Serie B. In Genoa-Padova 94/95, in un periodo di piena contestazione, com’era ormai consuetudine della Nord, l’inizio della ripresa venne salutato da un abuso di fumogeni e candelotti, con l’intenzione di far pagare alla società una cospicua multa. Mentre in Torino-Genoa dello stesso anno, il direttore sportivo rossoblù Casasco viene contestato con uno striscione riportante la scritta “offresi” e il numero di telefono del Genoa Calcio, con Spinelli che riceve la solita dose d’insulti. Uno striscione nella Nord genoana, a metà anni ’90, recitava: “Spinelli ti compri la stampa ed il coordinamento ma non potrai mai comprarti noi 100!”. Nel segno della rivolta anche l’inizio dell’anno 2000: nel mirino il presidente Scerni, accusato di non avere a cuore gli interessi del Genoa. Così la tifoseria organizzata scese nelle strade della città per invocare un avvicendamento societario: una protesta clamorosa degna di quella attuata anni prima contro Spinelli, al grido di “Scerni vattene”. La società poi verrà ceduta all’imprenditore Luigi Dalla Costa. -Alla fine della stagione 99/00, aspra contestazione alla squadra per gli scarsi risultati, nervi tesi, Nord sul piede di guerra. Nell’arca di 15 giorni i supporters più oltranzisti erano passati dalle spiegazioni richieste a muso duro a dirigenti e giocatori, dopo un tentativo di entrare negli spogliatoi dello stadio di Empoli, a un assalto al pullman della squadra dopo la cocente sconfitta di Fermo. A Imola, dove la squadra del Genoa aveva fatto tappa per la cena, si erano verificati momenti di tensione, smorzati dall’intervento della polizia. Poi contestazione a Marassi col Brescia, con la gradinata Nord che innalza striscioni pesanti contro i giocatori, uno su tutti: “Da Fermo scappati, in autostrada scortati, a Imola rifugiati, traditori conigli incapaci di giocare, ma abili a denunciare, infami carogne”. A contorno cori altrettanto pesanti, lanci di arance e fumogeni. La società poi sarà guidata dal duo Scerni-Dalla Costa, inviso dalla tifoseria, apertamente contro di loro. In Genoa-Torino 2000/01, lunga notte di contestazione, decisa dopo un’assemblea pubblica, per chiedere la cacciata dei padroni del Genoa. Un corteo attraversa le vie cittadine, e in segno di protesta, una parte della gradinata Nord rimane vuota, con striscioni sul tema della contestazione. I “Ragazzi Certosa” hanno l’idea della prima protesta virtuale “congelando” temporaneamente il loro sito e inondando il web di appelli per scongiurare una crisi irreversibile. L’Ottavio Barbieri, prima di Genoa-Empoli 00/01, aveva chiesto un piccolo sacrificio ai tifosi della Nord: lasciare deserta la gradinata nel primo quarto d’ora, col solo striscione “Il dodicesimo fra ¼ d’ora””, dopo il quale la curva è tornata quella di sempre. Una stagione dagli stati d’animo contrastanti, quella del Grifone: quattro cambi d’allenatore, contestazioni brucianti, “Marassi” in agitazione, Franco Scoglio per risollevare la situazione che volgeva al peggio. Si chiedeva la testa di Dalla Costa, come in passato quella di Spinelli. Comunque l’appoggio alla squadra non è mai mancato, a parte Genoa-Chievo. Tra gli striscioni: “Scerni vattene”, “Dalla Costa vattene”, “Scerni doriano senza grano, Dalla Costa il tuo ruffiano”. Ma il popolo rossoblù, visceralmente attaccato ai suoi colori, non si è mai disamorato… -Le tifoserie genovesi hanno in passato contribuito all’opera di sensibilizzazione e solidarietà delle curve alle piaghe sociali. In particolare, la Fossa dei Grifoni per anni collaborò con “Greenpeace” e con “Humanitad”, associazione umanitaria che costruisce asili, scuole e centri polivalenti nelle aree più povere dell’America Latina. Il gruppo rossoblù contribuì in prima persona alla distribuzione di pacchi di medicine e viveri a Bucarest, in occasione della gara di Coppa Uefa tra Genoa e Dinamo Bucarest e ha perfino adottato bambini in Colombia. Roberto Scotto, leader della Fossa, fu tra i promotori con altri ultras dell’associazione “No all’indifferenza”, che si è occupata dei problemi di tossicodipendenza, con il sostegno dell’Uisp. Dalla festa per i 15 anni della Fossa fu raccolta una grossa cifra per l’ospedale “Gaslini” e con un’altra festa all’Acquasola venne costruito un centro po
livalente a Montevideo. Nel 1989 furono aumentati di mille lire i biglietti per contribuire alla raccolta fondi per il bolognese Ivan Dall’Oglio, sfigurato da una molotov lanciata dai fiorentini a Rifredi. Sempre nell’89 fu organizzata la festa “Todos Juntos”, quando furono invitati in Gradinata Nord musicisti di strada sudamericani. La sezione “I Caruggi” della Fossa aprì un centro sociale. Significativo e avventuriero il “viaggio” fatto dai ragazzi della Fossa ai confini della Croazia, per portare viveri di prima necessità ai musulmani. Nel 1992 il Comune di Genova affidò la pulizia del “Ferraris”, e successivamente la vigilanza delle aree delle celebrazioni colombiane, alla cooperativa “Genova Insieme” gestita da membri dei due gruppi, risparmiando sulle spese dell’Azienda Municipalizzata per l’igiene urbana. Sempre le due tifoserie hanno organizzato una lotteria nel ’93, alla vigilia di un derby, per l’acquisto di un defibrillatore cardiaco destinato a “Liguria Emergenza”. Nel 2004/05 donazioni di sangue a favore dell’Avis, grazie all’iniziativa di ultras e clubs. A sette anni dall’ultima volta, anche sabato 4 aprile 2015, prima della gara casalinga con l’Udinese è stato raccolto il sangue. -Gravi incidenti nella stagione di C1 2005/06 a S.Benedetto del Tronto prima della partita con la polizia, che effettua cariche per una 40ina di minuti, con momenti di gran tensione; succede il finimondo. Gli agenti, oltre al manganello in dotazione, avevano in mano anche bastoni, aste di bandiere e sassi raccolti in terra. Gara che inizia con 20 minuti di ritardo. -Fin dai primi anni della sua storia, il Genoa ha goduto di un pubblico importante: il Grifone, nelle occasioni più importanti della sua nobile storia, si è ritrovato quasi sempre scortato dai suoi supporters. Nel 1924 decisero di seguire in treno la loro squadra a Padova. Tra le trasferte più massicce della tifoseria genoana di ogni tempo troviamo i quasi 18mila rossoblù presenti a Piacenza nel 2005, in procinto di festeggiare la Serie A, con pochissimi piacentini, solo qualche centinaio, visto che il Piacenza era già salvo da un pezzo; gli oltre 10.000 di Empoli nel 2005, gli ottomila di Ravenna e Oviedo, prima trasferta in Coppa Uefa (91/92), e gli oltre settemila di Modena (1988). Da ricordare anche che sono stati i primi e forse gli unici ad aver affittato una nave per una trasferta di C1: Sassari Torres-Genoa, campionato 1970/71. -Lo striscione “Grifoni Ovunque” ha accompagnato il Genoa in tutti questi anni, in trasferta e, spesso, in casa. E’ stato ideato per sottolineare l’indole del tifoso genoano, che segue la sua squadra dappertutto e che per nessuna cosa al mondo la lascia sola. -Gli ultras rossoblù salgono in massa a Pegli per gli ultimi allenamenti in vista del derby di ritorno 2010/11, con diversi striscioni per spronare i giocatori, tipo “Per onorare il campionato al derby avete solo un risultato”, visto che la partita, che terminerà 2-1 per il Genoa con il gol-vittoria di Boselli al 90°, viene giocata in un clima strano, col Genoa in acque tranquille, che terminerà decimo, e la Sampdoria in una pessima situazione, che arriverà terz’ultima e retrocederà. Agli allenamenti viene esposto pure lo striscione “Ma quale derby della solidarietà. Genova non vi vuole in Serie A”, in risposta ad un invito del sindaco di Genova Vincenzi. La vittoria del Genoa susciterà un polverone, infatti sembra che le due squadre si fossero accordate per il pareggio, vista la contenuta esultanza di Boselli e le dichiarazioni di Oscar Milanetto, centrocampista del Genoa, rilasciate un po’ di tempo dopo. -Nel 2004, alla presentazione estiva, con una Nord strapiena, Preziosi, da un anno presidente, assegna definitivamente la maglia numero “12” alla gradinata, che fa compagnia a quella col “6” di Gianluca Signorini. -Incredibile odissea per i 250 genoani che affrontarono la trasferta di Cagliari del 97/98, la più impegnativa, disagiata e costosa di quella stagione. Salpati alle 8,30 del sabato mattina da Genova per Porto Torres, stanno otto ore fermi sul traghetto in avaria, causa mare agitato forza 9 in un’attesa assolutamente snervante. Allo stadio di Cagliari non arriveranno mai, infatti, quando il traghetto tocca Porto Torres, sono le 17 e il gol del pareggio del genoano Morello fuoriesce dalle radioline. La disavventura venne condivisa insieme a cinquanta ultras della Spal, al seguito della squadra a Olbia. Alcuni tifosi persero la pazienza, cominciando a danneggiare e razziare la nave, ore tormentate, qualche scaramuccia di poco conto con la polizia. Arrivo a casa nella tarda mattinata del lunedì, dopo tre giorni infernali, da sceneggiatura di un film. -Nel novembre ’90 il Genoa vince sia il derby giocato in campo (2-1), sovvertendo tutti i pronostici, che quello delle coreografie: la Nord, prima della gara si nasconde dietro un enorme telone, con tanto di cartello “lavori in corso”, poi si apre il sipario e si svela una scena bellissima, che raffigura cielo, sole, mare, onde rossoblù e una caravella che attraversa la gradinata, mentre campeggia lo striscione “Come i nostri avi dominavano i mari, noi dominiamo gli stadi”. -La mancata promozione in Serie A, nel 1997/98, per un solo misero punto, scatena l’ira dei tifosi genoani, che all’ultima giornata, in casa col Palermo, scioperano un tempo intero per poi dopo, mentre in Gradinata Nord rimane solo lo striscione “Non undici Grifoni ma undici carogne”, assediare a decine l’ingresso degli spogliatoi, ingaggiando una vera e propria sfida con le forze dell’ordine: lancio di pietre e bottiglie, cariche, scontri, con un bilancio dello “sfogo” di ben 43 feriti, di cui 39 tra le forze dell’ordine. Due i tifosi rossoblù arrestati; indagini della Digos che in pochi giorni identificano più di venti tifosi. Gli ottomila del deludente 1-1 di Ravenna alla penultima giornata meritavano certamente di più. L’anno dopo, a Bergamo, dopo una sconfitta per 1-0, gli ultras rossoblù fecero a pezzi i bus che li riportavano in stazione: 130 i tifosi denunciati. Il treno con a bordo quasi 500 genoani ripartì con due ore e mezzo di ritardo. -L’associazione “Grifoni in Rete” riunisce e tiene in contatto tra loro i tifosi del “Genoa Cricket and Football Club” di tutto il mondo attraverso la rete telematica di Internet. -57.815 spettatori è il record di spettatori paganti, conseguito in occasione del derby della Lanterna del 28 novembre 1982. -In Genoa-Cagliari del novembre 1984, col Genoa appena retrocesso in B, esplode la contestazione dei tifosi contro il presidente Fossati, inviso dalla Nord: “Fossati vattene, Genova non ti vuole”. -Il 29 marzo ’87, in Genoa-Cremonese, la gradinata Nord viene interamente ricoperta per la prima volta dal caratteristico bandierone “Un cuore grande così”. -Sempre esposta la pezza “belin” e, spesso, lo striscione “Genova”, specie in trasferta a rappresentare tutti i gruppi.

Tifosi Genoa 3
La curva del Genoa

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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’70: Fossa dei Grifoni (si scioglie il 28 luglio 1993 a seguito di una convulsa riunione, non riconoscendosi più nel “mondo ultrà”, così come era considerato allora, non accettando più di essere additata da parte della società Genoa Calcio come la causa di tutti i mali del Genoa, disprezzando l’atteggiamento del pubblico genoano nei suoi confronti e non sopportando più il comportamento repressivo della polizia, stanca di leggere sulla stampa cittadina e nazionale giudizi espressi da alcuni giornalisti che mettevano facevano sempre apparire in negativo il gruppo. Questi i motivi riportati nel comunicato di scioglimento. Altri motivi, forse quelli veri: incombenze troppo gravose, contestazione a Spinelli, mancato ricambio generazionale, pressioni esterne, litigi intestini al gruppo, divergenze di pensiero al suo interno), Fedelissimi della Nord, Club Ottavio Barbieri, Ragazze Ottavio Barbieri, Squadre d’Azione Rossoblù, Inferno, Tupamaros, Giovani della Nord.

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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’80: Vecchia Fossa, Ragazze Fossa, Fossa Marassi, Skinheads, Red Skins, Trojan Skins, Red Blue Army, Griffons, Teste Marotte Nuova Guardia, Teste Marotte Vecchia Guardia, Via Isonzo Kapovolta, Strinati, Gruppo Borgo, Noi di Sampierdarena, Wanderers, Generazione Genoana, Via dei Platani Rossoblù, Levante Rossoblù, Gruppo stendardo Oi!, Euro Lanterna, Gruppo Angustiato, Begato9 Rossoblù, Senza Tregua, Positivi Rossoblù, Fontanegli Alkolika, Fans, Rangers, Quezzi.

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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Grifoni della Nord (’93, gruppo nato dalle ceneri della Fossa dei Grifoni, che però si dissocia dal nuovo gruppo), Vecchi Orsi (veterani della ex-Fossa dei Grifoni, che fin dalla nascita del gruppo si riconoscevano nel “Club Ottavio Barbieri”; non era un vero e proprio gruppo a parte ma agiva in simbiosi con l’O.B., rappresentandone l’ala più anziana; poi è stato creato lo striscione “Old Block”, che rappresentava un po’ tutti i “vecchi” rimasti, legati da una vera amicizia. Gli Old Block sono quasi tutti Vecchi Orsi, gli altri sono stati inglobati dalla Brigata Speloncia), Ciurma Zeneise, Mob, Ragazzi Oregina, Sgreuzzi de Votri, Highlander, Tartan Army, Jokers, Gruppo S.Teodoro, Kaotici, Allegra Brigata, Damigiana Group, Bastardi Dentro, Gruppo Meroni, Young Grifons, Red Blu Whale, San Fruttuoso Rossoblù.

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Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Crazy Clan (buon gruppo, scioltosi intorno al 2006; si trovava in Gradinata Sud), South Group (in Sud), Grifoni Annebbiati, Brigata Elfica, Gruppo Anonimo, Gruppo Tigullio, Gruppo Oltraggio, Brigata Spagna, III° Anello, Hooligans Zena, Legere Rossoblù (in genovese “gentaglia”), Gruppo Rapallo, Vecchi Balordi, Brigata Edosh, Ideale Ultras (in Sud), Imbriaeghi do Zena, Via Boselli, Marassi.

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Politica: prevalentemente di sinistra, espongono anche simboli come il “Che” e la bandiera cubana. Genova è una città tradizionalmente “rossa”, con forte tradizione operaia. Tuttavia, a cavallo degli anni ’80 e ’90, in gradinata si è avuta la presenza di skinheads di destra, che hanno comunque ben convissuto con il resto sinistroide della Nord. Si dice comunque anche che i “Redskins” fossero rossi, i “Trojan Skins” apolitici e gli Skinheads misti, essendo fatto lo striscione ancora quando il movimento skinheads era tutto unito e non di destra o di sinistra.

Coreografia della curva del Genoa
Coreografia della curva del Genoa

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Liberi pensieri: “Genoa in A contro tutti”(ma la promozione non verrà, 78/79), “Arbitri, Lega. La Serie B non ci fa paura: l’ingiustizia sì” (78/79), “Noi Nordici voi Sudici” (derby primi anni ‘80), “Il vostro odio ci renderà più forti” (Atalanta-Ge 80/81), “AAA, BB, C. Dirigenti cercasi” (Ge-Torino 83/84), “Chi soffre impara ad amare, noi soffriamo, ti amiamo e con te torneremo grandi” (Modena-Ge 87/88), “Avete solo la nebbia” (Brescia-Ge 88/89), “Se via Isonzo è blucerchiata Moana Pozzi è illibata” (Samp-Ge 89/90), “O grigoe ma comme fe a guagna i scudetti con quella maglia da ciclisti”, “* la traduzione l’11-2-90”, i soliti sfottò ai doriani per le maglie da “ciclisti” e la rivendicazione genoana di parlare il dialetto, al contrario dei cugini (Genoa-Sampdoria 89/90); “Spinelli, Fossati te lo può insegnare, non ci provocare” (Ge-Ascoli 89/90), “Anche i ricchi rubano” (Milan-Ge 89/90), “Un cuore con le ali per volare in Europa”, coreografia, “I documenti sono in regola?”, striscioni relativi alla qualificazione in Coppa Uefa (Sampdoria-Ge 90/91); “Napoli campione con l’augurio del Grifone” (Ge-Napoli 90/91), “Meglio 9 scudetti dai nonni ereditati, che uno vinto da ciclisti ossigenati” (Genoa-Juve 90/91), “Tomas, non c’è amore senza dolore ed il tuo è nel nostro cuore”, dedicato alla punta ceca Tomas Skuhravy, 163 presenze e 58 reti col Genoa (Genoa-Samp 91/92); “We are Genoa”, coreografia a sipari nei Distinti (Ge-Liverpool, andata quarti di fin. Coppa Uefa 91/92); “Cent’anni fa vi insegnavamo il calcio, oggi vi insegnamo a tifare, da noi avrete sempre qualcosa da imparare” (Ge-Samp 93/94), “Ora basta ci siamo stufati: noi il tifo voi i risultati” (Ge-Cosenza 95/96), “Trasportati da una giostra di gioia e dolore che non si compra e si chiama amore” (Ge-Samp 96/97), “Addio Verdeal leggenda rossoblù” (1999/00; la Nord rende omaggio a Juan Carlos Verdeal, morto nel ’99, interno argentino dal talento cristallino, che vestì la maglia rossoblù dal 1946 al ’50. In una partita col Modena, nel ’48, col campo ridotto a un pantano dalla pioggia incessante, partì palleggiando da centrocampo, arrivando a far gol senza far toccare terra alla palla); “Noi il popolo voi 4 beline” (Genoa-Samp 00/01), “Una bolgia per 90 minuti…umiliamoli”, “Una gradinata così non merita 8 anni di B!” (Sampdoria-Ge 01/02); “G8 per non dimenticare: la giustizia non è repressione, la libertà non si misura col manganello” (Ge-Napoli 01/02), “Voi col Grande Fratello noi con le vostre sorelle!!” (Genoa-Sampdoria 01/02), “No alla vostra sporca guerra, no blood for oil” (striscione esposto in campo contro la guerra in Iraq da una decina di esponenti di Vecchi Orsi-Ottavio Barbieri in Ge-Livorno 02/03); “Picchiate la gente normale da noi sapete solo scappare: veronesi infami” (Ge-Verona 02/03), “Macalli idiota” (al presidente della Lega di C non le mandano certo a dire, 02/03); “Proiettili deviati da pietre inesistenti. Repressione: gli ultras i veri delinquenti?” (Ge-Palermo 02/03), “Colpevoli…di amarti alla follia” (Ge-Triestina 03/04), “Meglio Serena…scalza che Walter Nudo” (simpatico gioco di parole tra Serena, genoana vincitrice del Grande Fratello 2004, che aveva promesso che si sarebbe spogliata se il Genoa fosse andato in Serie A, e l’attore Nudo; Ge-Triestina 03/04); “Primi a nascere ultimi a morire” (Ge-Atalanta 03/04), “AAA cercasi pennivendoli onesti e leali non questa massa di maiali” (Ge-Napoli 03/04), “Sabato ore 14,30: è morto il calcio…1 minuto di silenzio da chi ha fatto l’abbonamento” (contro la B al sabato si batté tutta la tifoseria rossoblù; Ge-Pescara 04/05); “E questi abbonati dove li mettiamo?” (Ge-Cesena 04/05, di protesta contro il ventilato adeguamento della Nord alle normative Uefa, per le quali i posti dovrebbero essere rigorosamente fissi, numerati e a sedere, con la Nord che perderebbe la tipica atmosfera di sempre); “Un’infamità il tuo arresto, ma se vuoi bene al Genoa vendilo presto. Comunque grazie” (rivolto al presidente Enrico Preziosi; Novara-Ge 05/06); “Addio Macalli figlio di una troia”, “Annemo via da sta belin de categoria” (“Andiamo via da questa cazzo di categoria”; Genoa-Monza, ritorno finale Playoff 05/06); “Capitano 6 sempre con noi” (coreografia dei Distinti che ricorda il capitano Gianluca Signorini, scomparso il 6 novembre 2002 a soli 42 anni, logorato da una tremenda malattia; Genoa-Crotone 06/07); “Sentenze scontate, dalla cupola pilotate” (Ge-Spezia, Coppa Italia 06/07), “Veri grifoni, grandi emozioni…grazie Vincenzo” (il Genoa primavera, allenato da Vincenzo Torrente, vince il Torneo di Viareggio e riceve il ringraziamento del pubblico; Ge-Lecce 06/07); “Porto: 30 morti in 10 anni…ora basta, ciao Enrico” (Ge-Bologna 06/07), “Stop alla mattanza, basta morti bianche” (Cagliari-Ge 07/08), “4 persone in galera per rissa…questa è repressione non giustizia!” (Ge-Roma 07/08, esterno stadio), “In 2000 abbiamo zittito l’Olimpico, gli altri 7000 sono tutti turisti?” (Ge-Torino 07/08, esterno stadio), “8-2-09 Roma: 100 grifoni con mentalità per l’onore di una città…chi non c’era ci pensi e alla prossima si presenti”, “Onore ai 100 di Roma…resistere!” (Genoa-Fiorentina 08/09, partita successiva alla trasferta dell’Olimpico dove i 100 genoani presenti sono riusciti a entrare nonostante la chiusura del settore ospiti); “Il Ferraris non si tocca altrimenti sarà lotta!” (Torino-Genoa 08/09), “x voi che quando salite in sopraelevata siete già in trasferta…”, “700 donne per scoparti una bambina: Cassano pedofilo”, “All’andata sul divano poi tutti a Milano: ecco l’ultras doriano”, la Nord stuzzica i doriani per la scarsa presenza sugli spalti in occasione della semifinale di Coppa Italia con l’Inter, al quale i doriani rispondono con “13.05: noi in finale, tu cambia canale” (Ge-Sampdoria 08/09); “Avevi ragione tu…è stato meglio lasciarsi che non essersi incontrati. Ciao Faber” (sullo striscione una frase del grande De Andrè, nell’anniversario della sua scomparsa, con la società che ha voluto ricordarlo con un bel video trasmesso sul maxischermo dello stadio di Marassi; Ge-Torino 08/09); “Genoa, Napoli: non importa il risultato conta solo il nostro amore”, “Vive il tuo ricordo nei cuori di tutti noi, ciao Spagna” (Napoli-Ge 09/10); “Benvenuti al Ferraris, lo stadio del Genoa 1893”, “Per voi che non siete genovesi sottotitoli alla pag.777 di televideo”, U.T.C.: né fax né autorizzazioni…ma a Roma sono entrati gli scatoloni” (Genoa-Samp 09/10); “Maroni, perché non metti i tornelli in mare?”, “Lampedusa libera, Maroni vattene” (Ge-Cagliari 10/11); “Nessuna solidarietà ad Equitalia”, “Un grido di battaglia, morte ad Equitalia” (sulla vicenda dell’esplosione di un pacco con il ferimento di un responsabile Equitalia; Ge-Inter 11/12); “Certezze per i lavoratori di Fincantieri di Sestri Ponente”, “Più commesse per Fincantieri, meno escort per il governo” (Ge-Lecce 11/12); “Lotta alla tessera trasferte vietate, ma coi veronesi di cosa parlate?” (riferito al gemellaggio doriani-veronesi; Ge-Sampdoria 12/13), “Curva Sud Milano: oltre la rivalità rispetto per un gesto di mentalità!”, “Non si uccide la speranza! Sì a stamina!”, “Rispetto x Nocera e x gli ultras!!” (Ge-Torino 13/14); “25/12/13: un pensiero per tutti i carcerati”, “R.i.p. Mandela”, a memoria della scomparsa del leader sudafricano Nelson Mandela, protagonista dell’abolizione dell’apartheid (Ge-Atalanta 13/14); “Il tuo mito vivrà per sempre nel cuore del tuo popolo, ciao Pippo padre della Nord” (Genoa-Samp 13/14), “Solidarietà ai napoletani”, “Ferrero & Flachi bagni occupati”, “L’unica squadra a Genova”, coreografia, poi “…e voi l’ultima squadra di Roma!!!” (Genoa-Samp 14/15); “Ciao ‘Giugio’ vecchio guerriero granata”, “Noi non molliamo!!! A.C.A.B.” (Ge-Pale
rmo 14/15).

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Clubs principali: Genoa Club for Children (primo club di tifosi “monelli”, dedicato ai bambini, che ha debuttato l’8 ottobre 2006 in occasione di Genoa-Arezzo. Occupa il “settore 5”, a fianco della Gradinata Nord, con una partecipazione media, almeno nei primi anni di vita, di circa 500 piccoli sostenitori a partita), Genoa Club Val d’Aosta, Genoa Club Mumbles Rangers Mumbles Galles, Genoa Club Rapallo, Genoa Club San Fruttuoso, Genoa Club “Quelli della Notte”, Genoa Accademy.

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