a cura di Claudio “Freccia”

Gruppo principale: Frusinati (lo striscione rappresenta anche tutta la tifoseria).

Gruppi/compagnie esistenti: Uber Alles, Vecchio Leone, Brigata ’96 MSGC-Ciociara Gioventù, Alcool Trip, Gruppo Scellerate, Gruppo Sciacqua, 19 Settembre ‘28, Mascalzone Ciociaro, Baraonda, Prima Linea, Fedelissimi San Giovanni Incarico, Curva al Nord Frosinone 1928, Nord Alta, Vallecorsa Benito Stirpe, Leoni Ciociari, You’re wonderwall, Anagni Curva Sud, Pontecorvo Gialloblù, Frosinone Torrice, Nord Ovest, Cevo Group, Curva Sud.

Settore: Curva Nord, tranne “Curva Sud” e “Anagni Curva Sud”.                    

Politica: dichiaratamente destroidi.

Gemellaggi/amicizie: –Paganese: forte legame, particolarmente stretto, che va ben oltre l’ambito calcistico, stretto nel campionato di C2 84/85, quando i tifosi frusinati, giunti allo stadio di Pagani, furono accolti fra gli applausi. In Paganese-Sorrento 97/98 esposto lo striscione in campo dei paganesi “Pagani e Frosinone uniti…”, con bandierone giallo-azzurro-bianco-blu in gradinata e tanto di striscione “Uber Alles” appeso. Particolarmente saldo il legame che unisce gli “Uber Alles 1989” con gli “Street Urchins Pagani”. Nel corso degli anni questo rapporto d’amicizia si è consolidato con visite reciproche e inviti a feste e manifestazioni sportive, tra queste la festa dei 15 anni degli “Street Urchins”, in cui gli ospiti d’onore erano proprio gli “Uber Alles”. In occasione dell’amichevole Frosinone-Paganese del 13 gennaio 2019, mostrato lo striscione in campo, sorretto da tifosi delle due squadre, “Da sempre e per sempre fratelli” ed esposta in curva la scritta “Che sia un amichevole o una partita di valore…il nostro gemellaggio merita gloria e onore!”. Espressa nel maggio 2019 ai fratelli paganesi la vicinanza per la conquista della salvezza con la scritta in città “Pagani…lotta e vincerai”. –Messina: forte legame, stretto nel 1987 ai tempi della C2, dopo alcuni scontri avvenuti tra frusinati e reggini, acerrimi nemici dei messinesi, e tenuto vivo negli anni con continui scambi di visite e cortesie. Gemellaggio rinnovato in Messina-Frosinone 07/08. Striscioncino “Nocs” Messina in Frosinone-Brescia 06/07. Presenza in curva Nord dei messinesi coi gruppi “Nocs”, “Gioventù” e “Giostra”, per la finale Playoff per la B 13/14 Frosinone-Lecce. In 30 anni di trasferte non era mai capitato niente di simile ai messinesi ai quali fu vietato di far entrare a Udine, incontro Udinese-Frosinone del 22 dicembre ’18, la pezza “Gioventù Messina”, con motivazioni alquanto ridicole. –Olbia: risalente al 2002, prima si basava più che altro su rapporti personali, adesso i rapporti sono più stretti. Due striscioni “Brigate Olbia” in Latina-Frosinone 03/04. A Salerno, nel 2013/14, i frusinati espongono all’ingresso in campo lo striscione “Frosinone vicino al popolo olbiese”, riferito alla popolazione sarda alluvionata. Visita dei ragazzi di Olbia in Frosinone-Lecce, finale Playoff per la B 13/14, che si sistemano coi “Frvsna” nei Distinti. In Lazio-Frosinone 15/16 esposto lo striscione “Olbia combatti!” (squadra sarda costretta a ripartire dalle piccole categorie). –Avellino: da alcuni anni, all’incirca dal 2012, si è instaurato un buon rapporto d’amicizia. In occasione di Frosinone-Avellino del 3 aprile ’17 le due tifoserie hanno mangiato, cantato e bevuto insieme. A Frosinone è tanta la stima per gli avellinesi che nella propria città hanno esposto lo striscione “Scandali, inchieste e corruzione…ultras unico orgoglio di questo ‘pallone’!”. In seguito all’esclusione dell’Avellino dalla Serie B nell’estate 2018, fatto ripartire dalla D col nuovo nome di “Calcio Avellino Società Sportiva Dilettantistica”, esposto lo striscione “Vicino all’Avellino Ultras!”.

Stima reciproca/buoni rapporti: –Vicenza: non c’è amicizia a livello di curva, ma nel 2006 son stati trattati bene in Veneto, quando alcuni vicentini hanno voluto incontrare gli “Uber Alles”, poi il favore è stato ricambiato e si è instaurato un buon rapporto. Per Frosinone-Vicenza 14/15, i ragazzi dei Distinti, a titolo personale, prima della gara hanno invitato il gruppetto di vicentini non tesserati a bere nel loro bar, dove sono stati scambiati punti di vista e opinioni sul mondo ultras. –Spezia: negli ultimi anni vi è un rapporto di timida amicizia.

Rivalità: –Latina: odio acerrimo che va oltre l’ambito calcistico, ma interessa realtà diverse, città diverse, stili diversi di vivere. Numerosi gli scontri in passato, i più gravi nell’87 coi pontini che rubarono uno striscione ai frusinati di notte. Per Frosinone memorabile il derby del 1987, vinto 3-0, che sancì ufficialmente la prima promozione dei ciociari in C1 e la retrocessione dei pontini. Si parla poi anche di uno striscione rubato, non si sa quanto lealmente, dagli “Heroes Korps” Frosinone ai latinensi, poi bruciato. Per Frosinone-Latina 11/12 di Lega Pro, trasferta vietata ai tifosi del Latina, residenti nella loro provincia, tranne che per i possessori della tessera del tifoso, anche se le strade sono pattugliate in ogni angolo, così come i ragazzi di Frosinone pattugliano le strade adiacenti la loro curva per evitare sorprese, dispiaciuti per il divieto di trasferta inflitto agli ultras pontini. La Nord è pienissima già un’ora prima della partita. Al ritorno 600 frusinati riempiono in fretta la Sud di Latina; non succede praticamente nulla, grazie ad un servizio d’ordine imponente. A Latina, nel 2012/13, derby d’andata, lungo la via del settore ospiti da un bar vola qualche oggetto e la risposta ciociara non si fa attendere. La celere però è schierata in massa ed evita il contatto. Dopo l’arrivo dei pullman i frusinati si scontrano per alcuni minuti con la polizia, per fortuna senza particolari conseguenze. Gli ospiti sono 700, ma va detto che solo una parte sono ultras, infatti non presenziano né il “Vecchio Leone” né gli “Uber Alles”, che negli ultimi due anni non avevano fatto trasferte. Al ritorno, i frusinati della Nord e dei Distinti danno spettacolo, nonostante dall’altra parte manchi la parte ultras, ma vi siano 800 pontini tutti tesserati. Esposto lo striscione in Nord “Noi veri leoni…voi solo coglioni”. Le due squadre sono accolte da una bella coreografia, su cui campeggia la scritta “Per storia e tradizioni, non ci sono paragoni”. Ad accendere la rivalità storica col Latina ci ha pensato anche il portiere del Genoa Mattia Perin, originario di Latina,che, dopo un infortunio al ginocchio che non gli permise di giocare agli Europei 2016, ricevette un augurio di cattivo gusto: “Perin ancora poche ore, oggi il ginocchio…domani il cuore”. Il portierino volle twittare tutto il suo disprezzo con un “Chi nasce pecora non può morire leone”, mentre i pontini scrissero su un muro “Rifai lo striscione che ti hanno rubato. Auguri la morte a un giocatore infortunato…ancora una volta l’hai dimostrato che tu ultras non lo sei mai stato”. –Sora: rivalità perlopiù di campanile, ma anni fa si permisero di infangare la memoria di “Checco”, un ragazzo degli “Uber Alles” prematuramente scomparso, un leader, con fischi e cori “contro”, a cui seguirono una mezza carica, botte e diffide; un membro degli “U.A.” andò sotto la curva sorana invitandola invano a scendere in campo. A quei tempi il derby col Latina non si disputava oramai da un paio d’anni, la “Brigata ’96” ha vissuto quello coi sorani, e molti del gruppo a quei tempi andavano a scuola a Sora, ci furono non pochi problemi; famoso lo striscione di un derby del ’98 “…Solo indifferenza!!!”. I ragazzi della “Brigata” furono rincorsi per tutta Sora nei giorni successivi, era sempre una lotta con loro, rischiando ogni giorno dei veri e propri linciaggi. Di ritorno dall’amichevole estiva di Avezzano, nel 2014, alcune macchine decidono di passare dal centro di Sora, parcheggiando le auto prima di intraprendere un corteo a piedi. Vengono intercettati dai sorani che si presentano all’appuntamento, coi quali nasce uno scontro cruento. Interviene anche la celere e per un po’ si assiste ad una guerriglia lungo il fiume Liri della città sorana, si vivono attimi di inaudita violenza. Il bilancio totale parla di sei ciociari arrestati. Il 3 settembre 2017 un gruppo di presunti ultras del Sora incappucciati, di rientro dalla trasferta di  Alatri, alla vista di alcuni tifosi del Frosinone riuniti davanti al Club “Fedelissimi”, si fermano e cominciano ad inveire contro di loro. Fortunatamente il tutto non sfocia in rissa, ma gli ultras buttano a terra alcuni tavoli e sedie, avrebbero lanciato bottigliette, per poi darsi alla fuga. Il 5 settembre ’17 gli ultras sorani raccolgono e consegnano 500 €., quale risarcimento per i danni riportati dalle attività commerciali nei pressi del Club “Fedelissimi” di Frosinone, dopo i fatti accaduti 2 giorni prima. Il raid, secondo loro, non sarebbe stato assolutamente premeditato. –Verona: classica rivalità Nord-Sud. Tensione già nella sfida inedita del 2006/07 in Serie B, all’arrivo e all’uscita dei veronesi; numerosi insulti reciproci. Il 29 novembre 2015, a Frosinone, risse, tafferugli, scontri, che tra le due tifoserie sono iniziati due ore prima del match. Un centinaio di tifosi scaligeri sono arrivati nel capoluogo ciociaro e sono entrati in contatto con quelli gialloblù, sono scoppiati tafferugli in pieno centro. Un parapiglia con fitto lancio di sassi e altri oggetti. Attimi di tensione, con immediato intervento delle forze dell’ordine, resosi indispensabile. Prima, in mattinata, i veronesi hanno fatto bella mostra delle loro parti intime di fronte a fedeli e bambini davanti a una chiesa di Piazzale Europa. Un gesto inqualificabile, certo non gradito alle persone del posto, che poi ha fatto da miccia per gli incidenti che sono scoppiati dopo. I veronesi sono stati accusati di radunata sediziosa e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Daspo a pioggia sui veronesi, ben 102, che però, successivamente hanno ottenuto la messa in prova, cavandosela rendendosi utili presso enti e associazioni. –Bari: schermaglie soprattutto negli anni 2000. Per Frosinone-Bari 08/09 molti ospiti giungono con mezzi propri e c’è il rischio del contatto che puntualmente arriva: fuori la Nord, circa un’ora prima della partita, cinque macchine di baresi vengono intercettate e circondate dai ciociari che le aggrediscono sperando nel contatto. Con manovre decise i baresi riescono a dileguarsi, senza scendere però dalle vetture nonostante qualche danno subito alle macchine. Nel post-gara di Frosinone-Bari 14/15, un pullman di baresi, circa mille, viene bersagliato di sassi appena entrato in autostrada. I pugliesi scendono a caccia degli autori, ma la celere porta il bus in questura, identificando tutti i componenti e optando per il primo Daspo di gruppo. –Catanzaro: forte rivalità. Nel 2012/13, a Frosinone c’è voglia di rifarsi, dopo gli scontri dell’andata, dove forse i ciociari avevano avuto la peggio, e quindi fin dal mattino le strade adiacenti lo stadio sono pattugliate dai ciociari. Quando giunge un treno alla stazione con una ventina di catanzaresi, scoppia un parapiglia tra le due fazioni. La celere sul posto non è preparata e per qualche minuto avvengono incidenti. Due ciociari verranno fermati e diffidati. Il pullman con gli ultras giunge più tardi e non incontra ostacoli. Da parte ciociara bel pomeriggio, sotto ogni punto di vista, con costante incitamento e grande entusiasmo per la larga vittoria, sia in curva che nei Distinti, dove i gruppi “Uber Alles” e “Frvsna” son divisi. –Perugia: rivalità anche politica. Attendono i perugini i ragazzi che al tempo di radunavano nei Distinti, nella sfida Frosinone-Perugia del 12/13; intercettano alcune macchine e un paio di pulmini, riuscendo a sottrarre alcune sciarpe e qualche felpa. Nessun problema invece per i ragazzi di Perugia che giungono in pullman. Nell’ultima giornata di Lega Pro 13/14, Perugia-Frosinone è la gara decisiva per decidere chi andrà in B direttamente, senza passare dai Playoff. La spuntano gli umbri che al 90° si riversano in campo e molti sono quelli che si dirigono verso il settore ospiti per lanciare di tutto, per alcuni minuti avviene un fitto lancio di oggetti che si placa solo all’uscita dei ciociari, fatti defluire dalla celere, che interrompe l’azione e ogni problema. Incidenti anche a Frosinone all’andata, il 22 dicembre 2013, quando, verso i perugini, viene lanciato un petardo, con la reazione umbra che non si fa arrendere. Tentano di sfondare la curva Nord per raggiungere i “rivali”. A quel punto vengono bloccati dalla polizia, anche se viene lanciata una bomba carta. Quando parte la carovana dei 900 tifosi ospiti, tre pullman si fermano e scendono alcuni tifosi che cercano di aggredire i passanti e lanciano oggetti contro le auto in sosta, ma la situazione viene rapidamente riportata alla calma. 17 Daspo, 16 perquisizioni. –Palermo: rivalità soprattutto sportiva dopo la finale di ritorno Playoff di B Frosinone Palermo (2-0 dopo il 2-1 dell’andata per il Palermo) del 16 giugno 2018, dove ne successe di tutti i colori: massiccia invasione di campo nei minuti di recupero e partita di fatto non finita, Maiello, autore del primo gol, che manda palloni in campo nei minuti finali con il chiaro intento di perdere tempo, arbitraggio scandaloso. Una partita che ha lasciato strascichi sia giudiziari (il Palermo chiedeva la ripetizione del match), con il Frosinone multato di 25mila €. e due gare a porte chiuse, oltre a 10mila a Maiello , che fra le due tifoserie. –Napoli: rapporto inaspritosi piuttosto recentemente. Vedi sezione “Curiosità”. –Avezzano: per l’amichevole estiva precampionato 2014/15, Avezzano-Frosinone, sono presenti un centinaio di unità fra “Vecchio Leone”, “Uber Alles” e il gruppo dei Distinti, che vengono continuamente presi di mira dai padroni di casa, invitandoli a presentarsi dopo la gara fuori lo stadio. Singolare è che i frusinati non rispondono mai alle provocazioni degli abruzzesi, ma prendono di mira sempre Latina. Dopo la gara le due fazioni vengono a contatto e se le danno di santa ragione, in uno scontro leale che vede la polizia impreparata. –Casertana: grossa antica rivalità, che fu pian piano sanata, cosa che portò addirittura ad un gemellaggio tra le due tifoserie, che però durò solo lo spazio di alcuni anni e che si interruppe definitivamente nella stagione 1996/97 in occasione dei Playout. –Brescia: vecchio astio tra le due tifoserie. –Mantova: dal 2005, anno in cui si incontrarono nelle Semifinali Playoff di C1, non si vedono di buon occhio. –Grosseto: rivalità nata in Serie C con le due compagini ai Playoff a giocarsi la serie cadetta. –Bologna: rivalità recente. Circa un’ora prima della gara Frosinone-Bologna del maggio ’15, un pullman dei “Mods” Bologna finisce sotto la Nord, col risultato che alcuni ciociari lo avvicinano e lo fanno oggetto di sassaiola. Il mezzo poi riesce a tornare sotto la curva ospiti, ma non senza danni ai vetri laterali. –Reggina: tifoseria gemellata con i latinensi e rivale dei messinesi, quindi nemica dei ciociari. Gravi incidenti a Frosinone il 19 ottobre 1987 all’arrivo dei circa 200 tifosi amaranto, ripetuti anche allo stadio, in curva Sud, quando l’impatto tra le due tifoserie fu alquanto violento: si scatenò un’autentica guerriglia urbana. I reggini furono fatti uscire dal settore ospiti, per evitare scontri ancora peggiori. Ciò nonostante i tafferugli fra opposte fazioni andarono avanti per ancora molto tempo, nuovamente fuori dal “Matusa”. Da Reggio Calabria arrivarono lamentele circa il comportamento da parte della tifoseria frusinate, che sottrasse e poi bruciò diversi striscioni, si salvò solo lo striscione “Cucn-Centro Italia”, ma a provocare i tafferugli sarebbe stata la minoranza di tifosi ospiti, che forse credeva di fare il proprio comodo e che già in mattinata avrebbe fatto notare la loro presenza. Attaccarono poi gli striscioni al di là della rete, peccando di presunzione. Contatto in Frosinone-Reggina 09/10: un pullman di reggini, eludendo la scorta, giunge indisturbato sotto la Nord. Una 15ina di frusinati si avvicinano mentre i reggini scendono armati di mazze. Contatto durato qualche minuto, poi la celere divide le due fazioni. Un paio di finestrini del pullman vanno in frantumi ma non c’è stata altra conseguenza. Presenza anche dei pontini coi loro gemellati reggini. Nonostante i tanti anni dall’ultimo precedente, evidentemente le due tifoserie covavano rabbia che in tale occasione è venuta fuori. La trasferta di ritorno a Reggio viene vietata. L’anno dopo, 2010/11, la trasferta a Frosinone sarà vietata ai reggini, ma c’è aria comunque tesa: la zona dello stadio è controllatissima dai ciociari. Sotto la curva ospiti in effetti arriva un gruppetto di reggini, che ne fa le spese; viene loro sottratta una sciarpa e altra roba. –Benevento: rivalità molto viva, forte, fin dai tempi della Serie C, soprattutto sportiva. –Cassino: rapporto di amicizia in un passato piuttosto remoto, poi è subentrata una rivalità di campanile e di diversa idea politica. Il 15 aprile 2015 un tifoso del Frosinone a Cassino rischia di essere picchiato in un locale da una 15ina di tifosi locali perché indossa la felpa del Frosinone Calcio. Una volta dopo la promozione in Serie A del Frosinone è stato affisso lo striscione “Forza Leoni” a Cassino sulle pareti di una banca. Inizialmente son stati collocati sulle pareti dell’Istituto di Credito alcuni volantini con la scritta “Non sono tollerabili i vostri colori a festa nella nostra città, Cassino non festeggia nessuna Serie A, pertanto invitiamo a togliere o quantomeno a ridimensionare gli addobbi festosi finora esposti, per il bene di tutti”. Successivamente lo striscione “Forza Leoni” è stato imbrattato con vernice verde, staccato e lasciato a terra, mentre con la stessa vernice è stata imbrattata la parete esterna della banca. –Salernitana: forte, storica rivalità, sono amici dei reggini, acerrimi nemici dei canarini. L’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive classifica come gara ad alto rischio Frosinone-Salernitana del 29 febbraio 2020, decidendo di limitare la vendita dei tagliandi per i residenti della provincia di Salerno ai soli possessori della Tessera. –Nocerina: rivalità tra le più sentite, anche per il gemellaggio tra Frosinone e Pagani, quest’ultimi acerrimi nemici dei nocerini e, soprattutto, per il furto dello striscione “Frosinone” da parte nocerina nel 2013. Vedi sezione “Un po’ di storia”. –Foggia: notificati 5 Daspo di 5 anni a foggiani resisi protagonisti di violenze prima di Foggia-Frosinone del 28 dicembre ’17, per fitto lancio di fumogeni, sassi e bombe carta e per aver tentato di entrare in contatto coi supporters del Frosinone, in una gara a rischio visti i precedenti poco amichevoli e vecchie ruggini. Durante le intemperanze è stato ferito un funzionario della Digos colpito a una gamba da una bomba carta, riportando ustioni di secondo grado, ed è partita una sassaiola, comprese alcune pietre, verso polizia e carabinieri. –Inter: in Frosinone-Inter del 9 aprile 2016, la Nord comincia con la sua bella sciarpata a tutta curva ed espone lo striscione “In questo mare di speranze noi siamo la tua àncora di salvezza”. A fine gara, abbastanza inspiegabilmente, durante il deflusso un bel gruppo d’interisti si dirige verso la Nord; non ci sarebbero le premesse per lo scontro vista l’indifferenza durante la gara, ma per alcuni minuti i corpo a corpo sono decisi, con lancio di sassi, uso di aste di bandiere e cinture dei pantaloni Lo scontro muore con la celere a dividere i due gruppi con qualche ferito in maniera piuttosto seria. Poco dopo però, tuttavia, altri scontri si segnalano poco più in là, dove si sono mossi una 30ina di interisti incappucciati. Lo scontro con gli ultras di casa porta ad un lancio di sassi e oggetti, che volano pericolosamente anche mentre passano nelle vicinanze donne e bambini. 9 tifosi nerazzurri diffidati grazie alle riprese della Digos. –Lazio: alla fine di Frosinone-Lazio del 4 febbraio 2019, in notturna, si registrano scontri tra le due tifoserie al termine dell’incontro, quando una 15ina di laziali si reca all’altezza di un noto ristorante, dove sono presenti tanti tifosi giallazzurri, col chiaro intento di cercare lo scontro coi locali. Le due tifoserie arrivano a contatto: minuti di caos prima che tutto torni alla normalità. –Livorno: rivalità politica. Ad esempio nell’ottobre 2008 gli ospiti a Livorno durante la ripresa hanno fatto il saluto romano e accennato una sorta di passo di marcia col braccio teso, coi tifosi amaranto che hanno risposto intonando “Bandiera rossa”. –Martina: trascorsi burrascosi nella “vecchia” C2 e in categorie inferiori, in particolar modo negli spareggi promozione del 2001 per la C2, quando sia in Ciociaria che in Puglia si verificano incidenti. –Pro Patria: dopo un reciproco rispetto all’andata, visto che non si erano mai incontrati, al ritorno, il 30 gennaio 2005 si inizia con gli insulti fino al lancio di oggetti contro il pullman di lombardi, con scontri corpo a corpo da ambo i lati con le forze dell’ordine, fino ad arrivare a qualche sparuto scontro fisico tra opposte tifoserie. –Palmese: nel febbraio 2003 a Palmi scontri tra ciociari e forze dell’ordine, che caricano senza motivo, ingiustificatamente;  20 minuti buoni a colpi di manganello e addirittura tre pistole puntate verso i pullman ad altezza d’uomo. I palmesi, indisturbati senza che nessuno li controllasse, hanno preso a sassate il primo pullman, dileguandosi poi. –Brindisi: rivalità piuttosto recente, più o meno sentita. –Siena, –Campobasso, –Potenza, –Monopoli: tutte rivalità risalenti agli anni ’80 e ormai “sopite”. –Pisa: fiera rivalità.

Un po’ di storia: Gli inizi del tifo organizzato a Frosinone si hanno a partire dai primi anni ’70, con la nascita dei “Fedayn”. Nel ’78 sorge il CUCS (Commando Ultrà Curva Sud), gruppo che però avrà vita breve. La curva del tifo organizzato è la Sud. Nel ’79 nascono gli Heroes, il cui primo nome era “The Heroes”; dall’82 si chiameranno con la denominazione più famosa “Heroes Korps”. Nel 1986 prendono vita “I Ragazzi della Sud”, gruppo ufficialmente attivo per due anni, con uno striscione grande quanto il settore che li ospitava, all’epoca il più grande della Serie C2, i cui componenti venivano tutti dal quartiere del Sacro Cuore, protagonisti di imprese che permettono loro di guadagnarsi l’appellativo di “atalantini del sud”. In quegli anni sorge anche uno dei primi gruppi ultras di sole ragazze, le “Freak Sisters”, agguerrite tifose, che ottengono successo per il loro attaccamento ai colori giallazzurri. Nel derby con il Latina dell’87, che sancisce la promozione in C1, si presentano allo stadio con una “Mafalda” a grandezza naturale ed un fumetto con la scritta “Ciao ‘nvidiosi”, rivolto ai pontini. Nell’estate 1989 nascono gli “Uber Alles”, che nel corso degli anni diventano un punto di riferimento importante per la curva ed contribuiscono alla crescita del movimento ultras in città, un gruppo tenace e costante, così come gli “Heroes”, sempre in prima linea ad organizzare il tifo. Ad inizio anni ’90 la tifoseria organizzata si sposta in Curva Nord, sebbene, fino alla fine degli anni ’80, fosse consuetudine che una grossa fetta degli ultras si “trasferisse” in curva Sud durante le partite. Gli “Uber Alles” nascono dalla fusione di diversi gruppi minori che fino ad allora operavano in Nord, come il “Fronte”, i “Rebel Korps”, gli “Halloween” e il “Nuovo Impero”, gruppi che, seppure indipendenti e molto attivi, facevano capo al gruppo portante della Nord, quello che probabilmente ha scritto le pagine migliori del movimento Ultras a Frosinone, gli “Heroes Korps”. A dire il vero avviene anche un cospicuo afflusso dagli stessi “Heroes Korps” negli “Uber Alles”. A caratterizzare quest’ultimi il forte spirito di gruppo e naturalmente lo stretto rapporto d’amicizia tra i militanti, che niente avrebbe potuto scalfire. Nel ’96 nasce la Brigata MSGC, acronimo di Monte San Giovanni Campano, da sempre feudo della provincia; dopo pochi mesi si fondono con l’”Opposta Fazione”, nata un po’ di tempo prima. Il nome sarebbe dovuto rimanere “Opposta Fazione”, ma nella trasferta di Roma con l’Astrea, lo striscione non viene fatto entrare dalle guardie perché ritenuto di estrema destra, da qui, quindi, il nuovo nome “Brigata”. Il primo striscione venne esposto in Frosinone-Battipagliese dello stesso anno. Tra gli altri gruppi ultrà frusinati alla ribalta all’epoca si ricordano gli “Alcool Trip”, uno dei gruppi storici del settore Distinti, i “Monelli”, i “Cani Sciolti” e gli “Ultras”, dalla fusione di “Gruppo Apparte” e “Gruppo Neuro”, gruppi che, nel 2000, si uniscono sotto il nome di “Ultras Frosinone”, anch’essi validi, mentre intorno alla metà degli anni 2000 vede la luce il “Vecchio Leone”, i cui membri hanno una certa età, molti pure una famiglia. Simbolo del gruppo il Leone Rampante di Frosinone. Nella stagione 2010/11, in seguito all’introduzione della famigerata tessera del tifoso e ad un campionato alquanto disastroso della squadra, culminato con la retrocessione del Leone in Lega Pro Prima Divisione, il tifo non è dei migliori, la curva si svuota e resiste solo lo zoccolo duro, si tocca il fondo. In seguito all’avvento della Tessera, il gruppo “Uber Alles” si sposta nei Distinti, vicini, non accanto per via della zona cuscinetto imposta dalla celere, ai “Frvsna”, altro gruppo interessante nato nel frattempo, ed è protagonista della lotta contro tale provvedimento. A seguito del furto dello striscione “Frosinone” da parte dei nocerini il 27 settembre 2014, dopo che frusinati lasciarono sul pullman lo striscione con l’autista, pensando soprattutto a dissetarsi all’autogrill, coi nocerini a pochi passi che salirono sul bus impossessandosi del bottino e filando via, la Curva Nord cessò ogni attività fino al 2 febbraio 2014, data del match di ritorno al “Matusa”. I frusinati parlarono di “furto con scasso, perpetrato da ladri professionisti mascherati da ultras”. Gli “Uber Alles” tornano ad occupare la propria posizione nella Nord solo al termine della stagione 2013/14, mantenendo però la posizione di gruppo non tesserato. Nel 2015, per la prima volta nella sua storia, dopo due promozioni di fila, la città di Frosinone raggiunge la Serie A, che verrà giocata con tutto l’impegno dai giocatori e l’incitamento degli ultras, ma non basta, nel 2016 si torna in B, mentre l’anno dopo, pur arrivando terzo, il Frosinone perde la semifinale Playoff inopinatamente col Carpi, nonostante l’impegno di tutto l’ambiente e l’aver molte volte occupato i primissimi posti durante la regular season, prima di riconquistare per la seconda volta nella sua storia la Serie A nel giugno 2018, dopo una finale Playoff soffertissima col Palermo. Ad oggi, in uno stadio nuovo, il panorama del tifo gialloblù presente in Nord è riunito tutto sotto il nome dei “Frusinati”, aiutati da gruppi spalla, che rappresenta l’intera tifoseria attraverso la tradizione, la mentalità e l’attaccamento ai colori. Nel 2019 il Frosinone è nuovamente retrocesso in B, giungendo al penultimo posto, mentre nel 2020, dopo il campionato anomalo per il Coronavirus, è giunto 8°, per la classifica avulsa, raggiungendo la finale dei Playoff nella quale perse in casa con lo Spezia all’andata (0-1) e vinse in una partita dominata, e sfortunata, a La Spezia 1-0, che non bastò perché per regolamento, a parità di reti, viene promossa la squadra che ha ottenuto il miglior piazzamento nella regular season, in questo caso il terzo posto dello Spezia.

Curiosità: -Intorno al 20 novembre 2020 esposti fuori lo stadio gli striscioni “Lontano da voi stiamo soffrendo” e il suo proseguo “Onorateci combattendo”. -Il giorno di Frosinone-Empoli, 26 settembre 2020, 1^ giornata del campionato di Serie B 2020/21, la Curva Nord dichiara che inizia un nuovo cammino, particolare, e anche se assente sugli spalti, per il noto divieto di assistere agli incontri riguardante il Covid, con cuore e testa sarà ben presente, ribadendo il concetto. -Il 16 agosto 2020 si è svolta presso lo stadio “Stirpe” la riunione dal titolo “Nessuna resa-Frosinone chiama chi ama”. -Intorno a metà luglio 2020 esposta al solito curvone la scritta “Rialzati Palermo”, di solidarietà al capoluogo di regione siciliano per l’alluvione che l’ha colpito. -In un post dell’8 luglio 2020 la Curva Nord si dice vicina al dolore per la scomparsa del caro tifosissimo Marcello Valli, con la sua gioia e il suo entusiasmo quotidiano, padre di Gianluca, amico della Curva. Esposto in città lo striscione “Con il cuor ti rendiamo omaggio…ciao Marcello fai buon viaggio”. -Con una nota del 14 maggio 2020, gli ultras frusinati sposano la linea della maggioranza degli Ultras italiani, ritenendo, con l’Europa nella morsa del Coronavirus, più che ragionevole pensare ad uno stop assoluto del calcio europeo, ma chi gestisce quest’ultimo ha fin da subito espresso un solo ed unico obiettivo: ripartire. Era più che lecito pensare che, ancora una volta, la supremazia del denaro calpesti così il valore della vita umana. Chiedevano fermamente agli organi competenti di mantenere lo stop delle competizioni calcistiche. Il sistema calcio è basato solo, esclusivamente su business e interessi personali e se non verrà ridimensionato, quanto prima si arriverà alla morte del calcio stesso. Tutto questo nonostante il Frosinone all’interruzione del campionato di Serie B conservasse un buon terzo posto, a due punti dalla seconda, il Crotone. -Il 28 aprile 2020 la Curva Nord ha voluto esprimere la più sincera gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato con un contributo a favore della raccolta fondi “Insieme si può”, organizzata dai ragazzi della Nord a favore della Comunità Sant’Egidio-Frosinone Onlus, per una somma di oltre 4.000 €. Una donazione che dà sostegno, fornendo beni primari a chi ne necessita, in un periodo dove l’apporto di ogni singola persona verso chi ha bisogno, oltre che necessario è fondamentale, per superarlo insieme. I ragazzi avevano attivato un conto corrente sul quale si poteva versare, rendendo a tutti noto l’Iban, il contributo. -Il 15 marzo 2020 è stata postata, in pieno lockdown per il Coronavirus, sul profilo ufficiale Facebook della Curva Nord la scritta “Coloriamo Frosinone metti anche tu un tricolore fuori dal balcone!”. -Grave lutto nel mondo ultrà frusinate, è scomparso nel giro di pochi giorni, verso metà marzo 2020, un grande tifoso molto conosciuto, Massimo, ricordato in città con lo striscione “Fino all’ultimo respiro per questi colori…ciao Max”. -Frosinone-Cremonese del 7 marzo 2020 è stata la prima partita giocata a Frosinone a porte chiuse per l’emergenza Coronavirus. La Società ha deciso che le partite del mese di marzo le avrebbe rimborsate ai tifosi, in seguito anche la quota abbonamenti non usufruita dai tifosi, ma quelli più caldi, della Curva Nord, hanno apprezzato il gesto ma lo hanno “rifiutato”, preferendo devolvere la somma in questione, con un nobile gesto, in beneficenza. Per l’occasione esposto esterno stadio lo striscione “La maglia hai sempre onorato la città non ti ha mai dimenticato” in ricordo di Daniel Ciofani, ora alla Cremonese, che ha vestito la casacca del Frosinone dal 2013 al 2019, con 211 presenze e 72 reti in campionato. -Bellissima la coreografia organizzata il 29 febbraio 2020 in Frosinone-Salernitana: telone coprisettore al centro col logo della Nord e la scritta “Curva Nord”, su sfondo di cartoncini gialli e ai lati cartoncini azzurri: sul tutto campeggia lo striscione “Figli del vento d’azione…siam gli ultras del Frosinone”. -La Curva Nord, in merito all’episodio dell’accensione di un fumogeno durante la gara Frosinone-Pordenone del 17 gennaio 2020, smentisce in maniera totale e incondizionata la notizia riportata prima dalla Questura, e successivamente dal quotidiano “Ciociaria oggi”, in cui si fa riferimento ad un presunto lancio di materiale pericoloso. Si parla nell’articolo dal titolo “Lancia materiale pericolo durante Frosinone-Pordenone: tifoso denunciato” di un fatto mai avvenuto. La Nord tiene a specificare che nessuno ha mai lanciato materiale pericoloso e che l’accensione del fumogeno non è avvenuta in zone dove si poteva recare danno a cose o persone. Il giornale parla addirittura di due artifici pirotecnici, una torcia da segnalazione e un fumogeno, ma il colore e il calore durante una partita non ha mai recato danni a nessuno! Esposta anche la scritta “Nulla è scontato…assaltiamo il campionato”. -Il 27 dicembre 2019 la Nord in forma di solidarietà ha effettuato una donazione all’Associazione Italiana Leucemie. La Curva svolge diverse attività che non riguardano solo il calcio, da diversi anni questa è una delle principali e sta a cuore all’intera tifoseria ciociara. -Il rientro di alcuni diffidati, a metà dicembre 2019, è stato salutato con lo striscione “Bentornati fratelli”, al solito curvone di via Mazzini. -Il 13 novembre 2019 la Curva Nord invita tutti i tifosi ciociari a partecipare all’importante iniziativa, sostenendo il progetto “Adotta un angelo”, che porta assistenza domiciliare ai bambini con grave disabilità e sostegno alla famiglia. In campo per l’occasione la Nazionale Italiana Cantanti e la Nazionale Italiana Calcio Tv. -Dall’inizio della stagione 2019/20, sia nelle partite interne che in trasferta, la Curva Nord ha attuato una forma di protesta, a difesa dei fratelli per loro ingiustamente diffidati, non esponendo striscioni e pezze Ultras, ovviamente non facendo mancare il calore alla propria squadra. Dalla partita interna con il Livorno del 21 ottobre 2019 lo “Stirpe” è tornato a colorarsi, ma la Nord, in casa e fuori, è stata “rappresentata” dall’unico striscione “Nessuna Resa”. Dalla partita casalinga con l’Empoli del 30 novembre 2019, 33^ giornata del campionato di Serie B, il settore più “caldo” è tornato a riempirsi con striscioni, pezze, stendardi e bandiere, mentre per le gare esterne si continua ad esporre esclusivamente lo striscione “Nessuna Resa”. -Esposta la scritta “Giochiamo insieme questa partita piccolo Genny leone da una vita!!” in Frosinone-Chievo del 26 maggio 2019, per Genny Sorrentino, bimbo di Pagani affetto dalla rara malattia “Cdg” ed organizzata una raccolta fondi il cui ricavato è stato devoluto all’Associazione “Amici di Genny” con un cospicuo assegno. -Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli e produttore cinematografico, il 21 gennaio 2019, dalle colonne del “New York Times” ha sproloquiato contro il Frosinone dicendo tra l’altro “Che ci fa il Frosinone in Serie A? Non attira spettatori, né interessi, né emittenti nel campionato. Arriva in A, non cerca di competere e torna indietro. Se non possono competere, se finiscono ultimi, dovrebbero pagare una multa e non dovrebbero ricevere denaro”. Pronta la risposta del tifo frusinate che ha esposto, nel punto dov’è la bella scritta “Curva Nord Frusinati”, lo striscione “ADL mitomane pagliaccio”. La vicenda ha acceso gli animi tra le due tifoserie che, al termine di Frosinone-Napoli del 28 aprile 2019, hanno avuto momenti di tensione. Un gruppo di tifosi giallazzurri, infatti, uscito 10 minuti prima del fischio finale, si è recato a caccia di tifosi napoletani. Le forze dell’ordine hanno provato a fermare i tifosi canarini all’altezza di un incrocio, ma i supporters frusinati erano decisi nel tentare di farsi “giustizia” da soli, per vendicare quanto accaduto circa 2 ore prima del match, quando un tifoso ciociaro sarebbe stato aggredito da dei napoletani nei pressi di un noto ristorante, i quali avrebbero sottratto una bandiera, notizia che poi sarebbe risultata falsa. A quel punto le forze dell’ordine sono intervenute a colpi di manganello per ristabilire l’ordine. Ma dopo qualche minuto si sono registrati nuovi momenti di tensione nei pressi dello stadio. I frusinati infatti, dopo aver percorso una via in salita, hanno intercettato, nei pressi dell’ospedale alcuni napoletani che, all’altezza di un altro incrocio, vedendo in lontananza i sostenitori canarini, hanno fatto inversione di marcia dandosi alla fuga. Inutile il tentativo giallazzurro di raggiungerli per entrare in contatto con loro, le forze di polizia hanno poi riportato la calma. Nel frangente, un gruppo di tifosi, ritornando in direzione stadio, nella zona interdetta al traffico, intercettava il giocatore Adam Ounas, algerino ai tempi al Napoli, uscito dall’impianto sportivo per salutare alcuni amici e parenti. Incuranti della presenza delle telecamere di sorveglianza, i 5 soggetti, arrestati pochi giorni dopo e costretti agli arresti domiciliari, assalivano e derubavano Ounas strappandogli di dosso lo zaino. Il giocatore nel darsi alla fuga cadeva a terra procurandosi lievi ferite al ginocchio. La Digos intervenuta sul posto recuperava subito lo zaino, restituito al giocatore. Tra gli arrestati finì in manette anche il capo-ultrà Luca, accusato di essere l’esecutore manuale del furto. Aveva poi beneficiato dei domiciliari, poi è stato clamorosamente liberato in quanto il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di carcerazione. A scagionarlo la documentazione presentata dall’avvocato difensore, che ha provveduto a depositare il video completo dei fatti, da dove si evince che si era trattato di un contatto accidentale, poiché il giocatore napoletano aveva perso il borsello andando accidentalmente a sbattere contro Luca, il quale amareggiato per quanto accaduto, ha dichiarato che l’annullamento dell’arresto gli ha restituito la libertà di uomo e tifoso. Alcune auto di giornalisti napoletani erano state prese di mira dai tifosi frusinati, che hanno distrutto le vetture, bucando gomme e rompendo vetri. Un cordone di polizia li circonda dopo aver rischiato un’aggressione fisica da alcuni frusinati. -Il 16 dicembre 2018, in Frosinone-Sassuolo, la Curva Nord è rimasta in silenzio nei primi 10 minuti di gara, in forma di protesta riguardo la procedura di Daspo adottata ingiustamente nei confronti di tre ragazzi della curva, per aver esposto lo striscione, al curvone di viale Mazzini, alla vigilia di Frosinone-Empoli del 21 ottobre 2018, “Botte nelle caserme, anni di menzogne, siete solo vigliacchi e carogne. Giustizia per Stefano e Serena”, nella fattispecie Stefano Cucchi e Serena Mollicone, 18enne di Arce (FR) della quale era saltato fuori che sarebbe stata tramortita in caserma dai carabinieri e lasciata morire in un campo nel 2001 (!). I tre, denunciati, probabilmente incastrati dalle telecamere, hanno contestato le accuse e hanno incassato la richiesta di archiviazione. Il p.m. infatti non ha ravvisato estremi di reato nella loro condotta, evidenziando che la frase non è riferibile alle forze armate o ai carabinieri nello specifico, ma unicamente ai sospettati degli abusi. -Bellissima coreografia per la gara interna con la Juve del 23 settembre ’18 con bandierine gialle-bianche-blu, gli stemmi del Frosinone Calcio al centro come mini copricurva, con lo striscione in basso “1928-2018 da novant’anni i miei colori il mio vanto…per tutta la vita resterò al tuo fianco!”. -L’invasione festosa, prima della fine della tesissima finale Playoff di ritorno 2017/18 col Palermo, in cui venne realizzata una bellissima coreografia, suscitò un vespaio di polemiche e costò alcuni Daspo. Altrettanto bella quella nel drammatico Frosinone-Foggia, ultima giornata del campionato di Serie B 2017/18, in cui al Frosinone basta vincere, contro un Foggia tranquillo, ma sul 2-1 al 74’, si fa raggiungere dal foggese Floriano all’88’, che beffa clamorosamente i ciociari, col Parma che vince a La Spezia e va, da secondo, direttamente in A. -Il 2 ottobre 2017 è stato rinnovato, in occasione di Frosinone-Cremonese, 7^ giornata campionato di B 17/18, il nuovo stadio “Benito Stirpe”, tutto al coperto, un gioiellino capace di contenere 16.125 spettatori, realizzato in un anno, fortemente voluto dal presidente Maurizio Stirpe e intitolato alla memoria di suo padre, atteso da decenni e costato circa 20 milioni d’euro. L’inaugurazione è andata in scena giovedì 28 settembre con una grande festa del popolo giallazzurro. Quarto stadio di proprietà in Italia in ordine di tempo, dopo quelli di Reggio Emilia, Torino (Juve) e Udine. Spettacolare la coreografia della Nord con la Cremonese: al centro un bellissimo disegno che prende metà curva, dove sono rappresentati un leone, il nuovo stadio e i volti di Benito e Maurizio Stirpe; cartoncini azzurri e gialli ai lati e, sotto il disegno “Un sogno che diventa realtà…siete l’orgoglio di questa città”. -La curva Nord, a nome di tutti i tifosi del Frosinone, ha voluto ringraziare la città di Avellino, la società U.S.Avellino 1912 e la sua tifoseria, per la disponibilità e l’ospitalità data nelle prime giornate interne del Frosinone nel 17/18, contro Cittadella e Bari, giocate allo stadio “Partenio” della città irpina, in attesa che fossero ultimati i lavori al “B.Stirpe”. -La Curva Nord, come tante altre, ha raccolto beni di prima necessità per le zone terremotate dal sisma del 24 agosto ’16, in occasione della prima di campionato del successivo 27 agosto. La Nord era presente con uno stand presso il vecchio stadio “Matusa”. -In Frosinone-Milan del 20 dicembre 2015, lo striscione “Il tuo sogno!…A Benito Stirpe” ricorda quanto il padre dell’attuale presidente Maurizio desiderasse un anno di Serie A, sogno incompiuto in vita dal padre Benito, scomparso nel 2008 a 85 anni.     

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15 Commenti

  1. Il nostro stadio intitolato a Carlo Castellani, del quale non occorre dire altro all’indomani del “giorno della memoria”.
    Il loro stadio dedicato a “Benito” Stirpe.
    Ho detto tutto della differenza fra noi e loro

    • Ma che c’entra? Uno che si chiama Benito mica può essere condannato per il nome. Che fai come quelli che mettevano nei forni quei poracci che non avevano nessuna colpa?
      Ma che considerazione è!?

      • D’accordo con Ettore, chi veniva battezzato con il nome Benito era solo per scelta politica cioè fascista, per chi non lo sapesse Benito Mussolini era un dittatore .
        Studiate la storia.

        • Ma in tutto questo la colpa di Stirpe quale sarebbe? Non essere andato all’anagrafe per richiedere il cambio di nome?
          Siete seri o siete solo ridicoli?

  2. Compà stai a fa tropp i figat co Stirpe, grande uomo ed imprenditore, nende da toglie pure a Castellani, ma ce vo rispetto. Se vedamo dimani.

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