A cura di Claudio “Freccia”
Gruppi esistenti in Curva Sud “Piero La Salandra”: Fedelissimi del Borgo, Matteo e Piero, Borgo Croci, Facce Strane, Invaders Rodi Garganico, Ultras Sfunn, Ciamm Cr’sciout Orta Nova.
Gruppi esistenti in Curva Nord “Piero Mancini”: Ultras 1980, Indomabili 1990, Vecchio Regime, Candelaro 1968 (ex club).
Gruppi esistenti nei Distinti Superiori: Real Bronx, Skizzato Foggia, Diavoli del Sud, Quelli della…Gradinata Politica:apolitici, con inclinazione a destra.
Amicizie: Monza: nel novembre 2013 i monzesi esposero lo striscione “Ciao Matteo Monza ti ricorda” (vedi Sezione “Curiosità”), Latina; Gela: i foggiani della Nord nel dicembre ’15 esposero la scritta “Ciao Nele ultras gelese”, Licata; Matera: nata nella stagione 2012/13 in occasione dell’intitolazione della gradinata dello stadio materano al prematuramente scomparso Franco Mancini, portiere originario della città dei Sassi, che ha militato in entrambe le squadre; Grenoble: la “Ciurma Nemica” aveva intrapreso rapporti d’amicizia coi tifosi francesi, la cui squadra milita nella CFA Gruppo C, la 4^ Serie dei campionati francesi di calcio. Dopo lo scioglimento della “Ciurma Nemica”, molto probabilmente il rapporto sarà proseguito da altri gruppi. Rivalità: Napoli: nel dicembre 1991 il Foggia ritrova il Napoli sulla sua strada e al San Paolo è seguito da circa 10mila tifosi; sotto la curva ospite giungono alcuni capi della tifoseria napoletana che chiedono il gemellaggio coi foggiani; alcuni capi rossoneri non sono d’accordo, ma alla fine il gemellaggio si compie. Nel maggio 1992, gara di ritorno allo “Zaccheria”, molti partenopei sono ospitati da gemellati in curva Nord, ma, a fine partita, alcuni napoletani rubano uno striscione foggiano e aggrediscono alcuni tifosi rossoneri; episodi che giungono al resto della tifoseria foggiana e inizia la caccia ai napoletani, alcuni di loro vengono pestati prima di ripartire per Napoli. Pescara: scontri storici sul campo neutro di Napoli al termine della stagione 78/79, match decisivo sia per i foggiani, che dovevano vincere per salvarsi, sia per gli abruzzesi, che dovevano vincere a tutti i costi per salire in A. Bari: rivalità forte, sentita, storica. Catania: diversi scontri in passato. Taranto: derby molto sentito da ambo le parti. Salernitana: i campani sono gemellati coi rivali baresi. Barletta: vecchia, sentita rivalità. Pisa: scontri nella finale Playoff per la B 2015/16, un pullman di pisani sarebbe stato assaltato con un fitto lancio di pietre, mandando in frantumi i cristalli. Avellino: in Avellino-Foggia del 9 settembre ’17, i foggiani cantano “Voi siete salernitani”. Casertana: i foggiani esposero in Foggia-Casertana 15/16 la scritta “O per le cintate o per le pietre da lontano, fuggi da foggia sporco casertano”. Cosenza, F.Andria, Juve Stabia, Cavese, Nocerina, Ancona, Messina, Reggina, Verona, Genoa, Lazio, Frosinone, Brindisi: molte di queste “minori”. Benevento: il gemellaggio, rotto nel 2009, era anche piuttosto sentito, ma gli ultimi anni erano stati caratterizzati da incomprensioni reciproche, che l’hanno gelato nettamente, con anche screzi durante i ripetuti scontri ai Playoff per la B.
Storia del tifo foggiano: Gli albori del movimento ultras a Foggia si racchiudono nei gruppi che si alternano, e talvolta convivono, tra le due curve (a un piano) e la gradinata (in cemento dal 1974) dello “Zaccheria”: “Commando Ultrà”, “Panthers”, “Foggia Club via Silvio Pellico” (chiamato inizialmente “Primo Foggia Club”…), ” Inferno Rossonero”, “Commandos”. Siamo nell’autunno del 1977 e l’aggregazione è spontanea, rispecchiando quegli anni: comitive di quartiere che si dotano di fumogeni, confezionano bandieroni, aprono “clubs” in città. Dallo stagione 1978/79 i gruppi poi si moltiplicano, occupando tutti i settori dello stadio:” Yankees”, “Red-Black Fever”, “Fedelissimi”, “Boys”, “Gioventù Rossonera”. Nella primavera del ’79, sul neutro di Napoli, i ragazzi di Foggia si scontrano coi pescaresi. Il 1°giugno ’80, campo neutro di Caserta, i numerosi foggiani al seguito si scontrano pesantemente con i cavesi. L’evento crea sconquassi nella mappa del tifo. Si eclissano gruppi “storici” e trainanti, si fanno largo gruppi di giovani ben più determinati a seguire gli aspetti più radicali del “movimento”. Nell’80/81 vengono costruite le curve come pressappoco sono adesso, popolandosi di calore e passione: Yankees, Boys, Panthers e “Masters” in Sud; “Giovani Ultras” in Nord. Ma la stagione che segna la svolta è quella successiva, quando gli “Ultras Devils Supporters” tentano un primo superamento della frammentazione e scelgono la Sud come covo. Nel novembre 1981, a seguito di un’aggressione subita a Bari, i gruppi attraversano un momento di grave crisi. Nasce il “Regime Rossonero”: 30 mt. di striscione e una diversa concezione del vivere ultras. Il primo Regime Rossonero avrà vita breve, infatti si scioglierà nel giugno 1983, dopo la guerriglia urbana che fa seguito alla sconfitta interna col Varese e alla conseguente retrocessione in C1, arrivata sul neutro di Avellino con la Pistoiese; si rifonderà qualche anno più tardi. Abbiamo una protesta radicale, legata all’esito del campo, che nel mondo ultras moderno appare incomprensibile. La “vendetta” nei confronti dei baresi è datata 4 aprile 1982. La stagione 83/84, nota per l’inizio della rivalità coi barlettani, e quella successiva, vedranno una presenza “in incognito” degli Ultras foggiani, che torneranno a mostrare uno striscione in Sud nel 1985 per Italia-Norvegia Under 21, la prima del cosiddetto “Regime di rifondazione”. Si arriva agli anni della consacrazione, lo “Zaccheria” diventa uno dei campi più infuocati del girone B della C1. Le trasferte sono libere ed epiche, senza scorta, con tanto coraggio: Salerno, Cosenza, Monopoli, Nocera Inferiore. Proprio in queste città, contro tali tifoserie, si verificano gli incidenti più importanti dell’epoca, oltre a quelli coi barlettani del dicembre 1986. Sono gli anni dei legami coi leccesi, presenti agli spareggi promozione a S.Benedetto, e coi beneventani. Gli anni che precedono i ’90 vedono la nascita di piccoli gruppi a sostegno: “Crazy Devils”, “StraKaos”, “Arancia Meccanica”, ecc. La Serie B, riconquistata nel 1989 (400 a Trapani per lo scontro diretto col Palermo all’ultima giornata) e, soprattutto, la A, centrata due anni dopo (esodo con scontri a Pescara) modificano il quadro generale. La stagione 1991/92 è per i foggiani quella delle migrazioni di massa (Firenze, Napoli, Roma, Milano, Torino) e delle grandi prove di fuoco come Bergamo, Milano e Brescia. Gli anni dei confronti con genoani (1992), laziali (1993) e milanisti. Dell’avvicinamento, durato poco, con romanisti e fiorentini. Il Foggia resta nella massima serie per 4 anni consecutivi. Intanto, nel 1989, era nato il gemellaggio coi cagliaritani, che poi diventerà “fratellanza” prima di finire malamente nel 2012, per futili motivi. Negli anni divampa devastante la rivalità coi napoletani: pesanti scontri coi partenopei nell’autunno ’92 e nella primavera ’93; poi ci si perderà di vista per un po’, senza che l’odio reciproco ne risulti scalfito. Nel 1993 nascono dall’unione di diversi gruppi, come “TNT”, “Gruppo Nocivo”, “Fazione Ellenika”, “Collettivo”, gli “Original Fans”, che introducono stile e goliardia negli schemi leggermente affaticati della Sud del Regime Rossonero. Gli anni che vanno dalla retrocessione in B del 1995, a quella in C1 del ’98, a quella in C2 del ’99, sono anni di profondo ridimensionamento. Il tifo ne risente in quantità, ma ne guadagna in qualità: passare dal “Bentegodi” di Verona a Marsala e Gualdo non è semplice per nessuno. Gli anni 2000 si aprono con gli scontri di Fasano, Pozzuoli e Taranto, e con la spaccatura del Regime Rossonero, con la conseguente nascita degli “Ultras 1980”, che esordiscono a maggio 2001 con lo striscione in amichevole a Senigallia, e del “Vecchio Regime”, nel dicembre 2001, che in un primo momento della loro storia restano in Sud, per poi passare in Nord insieme a una parte degli Original Fans (l’altra rimarrà in Sud con lo striscione “1993” in cifre romane). Nascono i “Fedelissimi del Borgo”, che si affiancano ad “Indiavolati”, “Indomabili”, “Borgo Croci”, “Skizzato”, “Ultras Spelonca”, “Nocivi”, “Armata Dauna”, “Sacro Cuore” e “StraKaos” nel panorama ultras cittadino. Il 30 marzo 2002 muore Piero La Salandra, storico condottiero del Regime R.N. Al termine di una trionfale cavalcata, il Foggia nel 2002/03 riconquista la C1. Di tale anno si ricordano gli incidenti di Giugliano, Andria, Brindisi; l’amicizia con Latina, il rinsaldamento del gemellaggio col Cagliari, nella trasferta di Olbia, e i 76 diffidati di Frosinone. Nella successiva Coppa Italia si incrinano i rapporti coi beneventani. Nel 2004 rissa in campo a Lanciano e, soprattutto, scontri a Foggia coi napoletani, a dicembre, e rivalsa napoletana in casa (aprile 2005). Il 2006 vede altri incidenti, con gli stabiesi (allo “Zaccheria” e soprattutto a Castellammare, e allo “Iacovone” di Taranto. Il Foggia non riesce ad uscire dalle sabbie mobili della terza serie. Perde uno spareggio dopo l’altro, un Playoff dopo l’altro; ad Avellino, nel 2007, anno della morte dell’Ispettore Raciti a Catania, la trasferta è addirittura vietata ai foggiani, cosa che, per l’epoca, era un’eccezione. Nel 2007/08 il Foggia milita nel girone settentrionale e avrà al Nord il supporto degli emigrati. I veronesi arrivano eludendo la scorta e ci si scontra, incrocio pericoloso anche coi cavesi. L’invasione di Cremona non vale la vittoria ai Playoff. Dalla stagione successive le trasferte non saranno più libere, l’Osservatorio ne vieterà molte. Il lancio di pietre coi beneventani, ancora ai Playoff, ancora persi, chiude definitivamente un rapporto figlio di un’altra epoca. L’introduzione della Tessera del tifoso nel 2010, coincide a Foggia col ritorno della Triade che aveva fatto sognare la città negli anni ’90: l’imprenditore Pasquale Casillo, mai particolarmente amato dalla piazza, che riconquista i Satanelli e richiama Zeman in panchina; torna anche il direttore generale Peppino Pavone. Il risultato è impressionante nel numero di abbonati, quasi 5mila, e di conseguenti tessere sottoscritte, coi gruppi che ingaggiano uno scontro quasi frontale col resto del pubblico: evento senza precedenti per una piazza calorosa e solitamente molto unita. Il fallimento calcistico di quella stagione precede di un anno la bancarotta di Casillo, che costringe il Foggia a ripartire dai dilettanti (2012/13). Le trasferte tornano quasi libere e gli ultras a macinare chilometri. Il 16 novembre 2012 i pochi foggiani che, senza scorta, seguono la squadra al “Vomero” per la sfida col Campania, vengono attaccati dai napoletani, che, in netta superiorità numerica, si prendono la rivincita degli scontri di Piazza Libanese, 8 anni dopo. L’1 agosto 2013 viene ufficializzato lo scioglimento del Regime Rossonero, notizia nell’aria da tempo. Il ripescato Foggia torna in C2. Nel 2012/13 i tre gruppi della Nord (Ultras 1980, Vecchio Regime, ai quali s’è aggiunta da due anni la Ciurma Nemica, nata in Sud nel 2008) decidono di seguire la squadra ovunque per protestare contro la Tessera. Riusciranno ad entrare a Teramo, a Lecce in Coppa e a Poggibonsi, mentre altrove saranno respinti. L’8 novembre 2013 muore tragicamente Matteo Amoruso, leader storico del Regine R.N.: le curve lo omaggiano come merita, con una torciata da brividi in Sud. Il Foggia torna in C1 (o Lega Pro), in un girone bellissimo se solo lo si potesse vivere appieno. Il culmine della stagione è segnato 20 dicembre 2014 per Foggia-Barletta, quando si verificano, sin dal primo pomeriggio, pesantissimi scontri tra foggiani e celere, che degenerano in aperta battaglia nel dopopartita, quando i carabinieri attaccano la Nord: una decina i blindati danneggiati, più di 80 lacrimogeni sparati, 38 diffidati. Un colpo pesante per i gruppi, parzialmente compensato dal nuovo entusiasmo popolare che investe il Foggia in quella stagione che, con De Zerbi alla guida, riporta allo stadio anche 15mila persone, cosa che non si vedeva da tempo, anche se Foggia ha portato anche 18mila persone in C2 qualche anno prima. Il Foggia 2015/16 fa sognare ed arriva 2^ nel girone C di Lega Pro, perdendo però la finale Playoff con il Pisa. Gli
Indomabili 1990, dal luglio 2016, con una decisione sofferta lasciano la Sud, per divergenze d’idee e difformità di vedute sulla tessera del tifoso che non lasciano alternative, per trasferirsi in Curva Nord. La contestazione della squadra del marzo 2016, molto amplificata e sfruttata dalla repressione, rappresenta un punto morto nel rapporto tra squadra, accusata di scarso impegno, e tifoseria organizzata, che comunque non ha mai fatto mancare il proprio supporto. Nel 2016/17 il Foggia arriva 1° nel girone C della Lega Pro e approda in Serie B a coronamento di un sogno di città e tifosi.
Curiosità: -A Foggia si sta respirando un clima di euforia ed entusiasmo, in quanto la squadra riassaggia la B dopo ben 19 anni (l’ultima nel 97/98). La tifoseria è su di giri, l’ambiente a mille, gli abbonati sono circa 7mila, in casa lo “Zaccheria” viene tutto (o quasi) riempito, e fuori il seguito è piuttosto buono, tant’è che a Brescia, trasferta del 23 settembre ’17, il settore ospiti è quasi del tutto esaurito. I foggiani sono circa mille, di cui almeno la metà dalla Puglia. Le due curve foggiane offrono uno spettacolo quasi d’altri tempi, tifo continuo per 90 minuti, accensione di torce, bellissima la sciarpata. -La nuova stagione si era aperta con un’amichevole, a Castel di Sangro, il 22 luglio 2017 con il Castello 2000, formazione locale di Promozione, sospesa al 75’ per lancio di fumogeni in campo. I disordini cominciano ad inizio partita, quando si registrano momenti di tensione tra ultras della Curva Sud e della Nord, disposti in due settori distinti ma limitrofi ( si parla anche di un contatto). Alla base delle intemperanze dovrebbe esserci stato il fatto che la curva Sud, dall’inizio della stagione 2016/17, aveva deciso di sottoscrivere la Tessera del tifoso e ripreso a seguire la squadra in trasferta, mentre la Curva Nord non l’aveva sottoscritta e nell’aprile 2015 esprime il proprio concetto con “Meglio a casa con il fratello diffidato che in viaggio con un infame tesserato”. La Curva Sud ha successivamente chiesto scusa a tutti per l’accaduto, assumendosene le colpe e dichiarando che volevano solo festeggiare la promozione. Per fortuna dalla stagione 2017/18 anche chi non ha la Tessera, salvo decisioni avverse dell’Osservatorio, può seguire la propria squadra in trasferta. -In occasione della gara di ritorno della finale Playoff per la B 2015/16, Foggia-Pisa, si registrano, dopo il caos dell’andata, diversi spiacevoli episodi: entrate durissime in campo, insulti fra i giocatori fin da primo, scintille tra allenatori e gioco interrotto al 65°, quando un oggetto lanciato dalle tribune colpisce il tecnico del Pisa Rino Gattuso. In quel momento la situazione, già di per sé critica, è degenerata quando un gruppo di ultras foggiani ha aperto uno dei cancelli che dividono gli spalti dal campo e cercato di raggiungere la panchina del Pisa. L’intervento di steward e forze dell’ordine in assetto antisommossa, e a presidio dei vari varchi, evita il peggio. La partita, ricominciata coi due allenatori, De Zerbi e Gattuso, espulsi, è finisce 1-1 e promuove il Pisa. Gli incidenti costarono al Foggia 5 giornate di squalifica del campo, poi ridotte a 4. -Il 30 marzo 2012 moriva a Pescara, all’età di 43 anni, Franco Mancini, storico, abile portiere protagonista del “Foggia dei miracoli” guidato da Zeman, colpito da un infarto. A lui il 19 aprile successivo è stata intitolata la Curva Nord dello stadio “Pino Zaccheria”, mentre il 10 marzo a Matera, sua città nativa, in occasione del match Matera-Foggia, gli è stata intitolata anche la Gradinata dello stadio materano. Coi “satanelli” nell’arco di 3 anni effettua la scalata dalla C1 alla Serie A, disputando nel complesso 9 stagioni, di cui 4 in A dal ’91 al ‘95. Tutti gli anni viene ricordato con un torneo di calcio, che è l’occasione per stare insieme, tra grigliate, bevute e tanta mentalità. Nel 2016 esposta la scritta “Da 4 anni orgogliosi di onorarti, vivrà in eterno nei nostri cuori chi ha amato i nostri colori”. -Purtroppo la tifoseria foggiana ha dovuto subire molti altri lutti anche tra gli ultras. Sempre il 30 marzo, ma del 2002, muore Piero La Salandra, per gli amici “il gigante buono”. Il nome di Piero, chiamato da tutti “Pierin”, riecheggia sempre in curva Sud, che con la sua guida aveva fatto un salto di qualità. Il condottiero viene sconfitto da una malattia subdola che come un fulmine a ciel sereno se lo porta via. Esposto in Nord nel 2016/17 con la Paganese lo striscione “Ultras vero amico sincero mai ti dimenticheremo”. Nel novembre 2013 scompare prematuramente uno dei capi della Sud, dal forte carisma, Matteo Amoruso, a cui, nell’aprile 2015, è stata intitolato il piazzale antistante la curva Sud dello “Zaccheria”. Un altro capo tifoso, scomparso precocemente, nel giugno ’14, è Pasquale, ultras della Sud. Nel marzo 2005 è venuto a mancare Michele, uno dei fondatori degli “Indomabili”. E ancora Fabio, sempre presente; Daniela, tifosissima del Foggia che il 30 gennaio 2016, per Foggia-Benevento, venne ricordata con gli striscioni “Una stella rossonera ci guarda da lassù…ciao Daniela” e “Lo sguardo verso l’alto e il cuore verso di te”. Per tutti i suoi ultras che non ci sono più le due curve, ad ogni anniversario, organizzano, come per Franco Mancini, dei Memorial, partite di calcio o calcetto, occasione per onorarli, con il contorno di toccanti striscioni che ricordano chi non è più tra noi. -Gli ultras del Foggia hanno sostenuto una raccolta di beni di prima necessità e aiuti di qualsiasi genere, per i terremotati del Centroitalia, colpiti dal sisma del 24 agosto ’16. -Dopo la sconfitta di Andria per 3-0 del 5 marzo 2016, alcuni teppisti aggrediscono il pullman della squadra al suo arrivo a Foggia, con mazze, sputi, spranghe, calci e quant’altro. Sul bus salgono alcuni violenti, c’è baruffa, volano schiaffi, un calciatore viene colpito da un pugno. Squadra, dirigenti e tecnici rimangono sotto choc. -Capitan Christian Agnelli è il giocatore a cui i tifosi del Foggia vogliono più bene (anche se gli ultras cantano “solo per la maglia”) . Foggiano doc, ha fatto tutta la trafila nelle giovanili dei Satanelli, per poi girare un po’ l’Italia e tornare a Foggia nel 2012 per restarvi fino a questo campionato 17/18. -Per Foggia-Cosenza del gennaio 2015 venne vietato l’ingresso ai non possessori della Fidelity Card. Fuori all’inferiata la scritta “Dal nostro stadio esclusi: l’ultimo dei vostri abusi”. -Nonno “Ciccio”, come è ormai conosciuto, originario di Sant’Agata di Puglia, a 92 anni (è del 1925) non è un tifoso come tutti gli altri: è ultrà del Foggia da quasi 80, sicuramente l’ultrà più anziano d’Italia, che da 70 anni segue la sua squadra in ogni trasferta, con la sua macchina ha macinato oltre 345mila Km. Una storia incredibile, un atto di fedeltà pura che si ripete ogni volta. Allo “Zaccheria” parte sempre un coro dedicato a lui. In trasferta “Ciccio” è inconfondibile: bandiera e striscione rossonero con scritto “W Foggia – Nonno Ciccio – pace tra ultras”. A Catania, alcuni anni fa, era l’unico foggiano al seguito, dappertutto riceve onori, rispetto ed è sempre trattato in guanti bianchi. -Le due curve di Foggia hanno preso a cuore tempo fa le sorti di una bambina, Marika, affetta da una brutta malattia, con cori e striscioni come “La partita più importante è la tua, Marika lotta da ultrà”, “Marika…lotta e vinci!!!”, “Forza Marika un augurio col cuore”. -Intorno a marzo 2016, in un momento delicato per la squadra, la Sud attuò uno sciopero del tifo, lasciando lo spazio centrale vuoto per i primi 15’ di gara con la scritta alla ringhiera “Rispetto”, passati i quali solita bolgia. -Tutti gli anni all’anniversario del crollo della palazzina di Viale Giotto, avvenuto l’11 novembre 1999, che causò 67 vittime e 5 dispersi, gli ultras ricordano l’immane tragedia e si riuniscono insieme per andare sul luogo del crollo. -La “Ciurma Nemica”, gruppo che faceva parte della Curva Nord, si è sciolta a fine primavera 2017 sotto i colpi di repressione e diffide. -La curva Sud espone in tutte le partite casalinghe: “Il nostro tifo è un inferno, la nostra fede vivrà in eterno”, intramezzato dallo striscione “Curva Sud Foggia”. -Sempre presenti, almeno in casa, le pezze “Unica fede”, “Fuggi da Foggia”, “il calcio senza ultras è niente”, Piero”, “Matteo”, “Assenti presenti”, “Ultras liberi”, “Finché morte non ci separi”, “Sotto un’unica bandiera”. La Curva Sud solitamente espone “Lotta e vinci” e “Amici di nessuno”.
Clubs principali fuori piazza: North Viking Trento, Satanelli a Milano, Foggiani Piemonte, Foggiani in Veneto, Sarzana Rossonera.