a cura di Claudio “Freccia”
Gruppo principale: Ultras Rabaltai Sitadea
Altri Gruppi/compagnie esistenti: Sezione Pozzetto, Santa Croce, Chimay Vecchia Guardia, Este (paese vicino Padova), Fontaniva Politica: apolitici. Settore: Gradinata Est lato Sud.
Amicizie: Alzano Cene (ora Virtus Bergamo): gemellaggio vero. I primi contatti nel 98/99, poi l’amicizia vera e propria sboccia nel 2001. Da allora numerose le visite reciproche. –Pavia: amicizia coi “Crew” e con gli “Indians” di Pavia dal 2003/04. Gemellaggio rinnovato piuttosto recentemente.
Buoni rapporti/stima reciproca/rispetto: –Como: l’’Area Granata’ aveva un’amicizia coi comaschi. –Modena. –Padova: recente rapporto. Un po’ di rivalità, se c’è, è prettamente campanilistica, sentita solo dai cittadellesi. Comunque non c’è una grandissima simpatia, anche se ci si rispetta. Tensione al termine di Cittadella-Padova del 30 marzo 2019: un gruppo di tifosi padovani e uno di cittadellesi si sono trovati in un bar per bere qualcosa insieme. Durante la serata è sopraggiunto un secondo gruppo di supporters padovani, tra cui un tifoso un po’ alticcio, che ha innescato un diverbio anche fisico con un tifoso del Cittadella. All’origine dell’alterco, futili motivi. Immediata la telefonata alle forze dell’ordine: al loro arrivo sul posto il diverbio era già stato ricomposto dagli stessi tifosi. Già diversi anni fa un tifoso padovano venne ritenuto dalle forze dell’ordine l’autore dell’aggressione ai danni di un 38enne, all’epoca, di Cittadella, avvenuto subito dopo un derby fra le due padovane.
Rivalità: –Bassano: clima incandescente allo stadio “Mercante” di Bassano, nel derby di Serie C Lega Pro del novembre 2015. La polizia fatica a contenere l’agitazione dei tifosi, tra lanci di fumogeni e aggressioni agli agenti. Presenti circa 500 cittadellesi e quasi 250 padovani. Denunciati tre tifosi del Cittadella per possesso di raggi, altri due per l’accensione di alcuni fumogeni. In tutto 6 i Daspo scattati. Durante l’identificazione di altri 100 circa tifosi granata, questi hanno innescato forti tensioni alla conclusione del derby, al fine di eludere il lavoro degli agenti di polizia, sfociate in oltraggi, minacce e ingiurie. Arrivati poi altri Daspo. –Alessandria: il 14 marzo 2016, al termine di Alessandria-Cittadella, un gruppo di tifosi locali si avventava sulla recinzione metallica posizionata a separazione con l’area di prefiltraggio del settore “Tribuna-Parterre”, abbattendola e superandola con l’intento di raggiungere i supporters del Cittadella, responsabili a loro dire di aver offeso una sciarpa dell’Alessandria con gesti volgari, L’intervento del personale di polizia impediva al gruppo di proseguire la corsa verso i tifosi veneti, anche se, in questa circostanza, un poliziotto veniva strattonato e spintonato da un tifoso. Per tali fatti deferiti e Daspati 5 soggetti. –Lecco: (vedi sezione “Nozioni storiche”). –San Donà: vecchia rivalità regionale e campanilistica, scontri nel 1999/00 –Spal: incidenti in passato. Sambenedettese: nel 2005/06 alcuni tafferugli per il tentativo dei marchigiani di sottrarre uno striscione ai cittadellesi. –Varese: scontri nella semifinale Playoff per la B, stagione 99/2000, il 4 giugno 2000 a Cittadella, con gli ospiti che devastano il loro settore e lacrimogeni a saturare l’aria. –Siena: scontri coi senesi nella stagione 99/00. –Lumezzane: dagli anni della C1.
Nozioni storiche: -Campionato 79/80: nasce il primo gruppo organizzato al seguito del Cittadella, i “Fedelissimi Granata”, con la squadra in Serie D. -In quel periodo accesa rivalità con l’Opitergina di Oderzo (Tv): in ogni campionato erano scintille in campo e fuori e, specie nel centro trevigiano l’accoglienza era calda, con tanto di raid notturni a Cittadella prima delle gare tra le due formazioni. -1996: vede la luce il movimento ultras; un gruppo piuttosto esiguo di ragazzi locali inizia a radunarsi stabilmente sulle tribune del vecchio “Tombolato” per incitare la squadra, ai tempi militante in Serie C2. Il gruppo non aveva nemmeno un nome, solo nel 2000 appare il primo striscione: “Bandinero Granata”. -Playoff persi contro il Lecco, C2 1996/97: prima trasferta di rilievo, storica; una 60ina di persone si smuove per raggiungere la Lombardia, dietro il primo striscione mai realizzato, “Ultrà Granata”; nasce la rivalità coi lecchesi. – Campionato 1997/98: promozione in C1, fondato il gruppo “Area Granata”, al quale, di lì a poco, si affiancherà la “Brigata Veleno”, di Padova e dintorni. -I due gruppi, sull’onda dell’entusiasmo, seguono abbastanza numerosi anche le trasferte e in una di queste nasce l’amicizia con alcuni ragazzi di Busto Arsizio, che da allora seguiranno con passione le sorti della squadra. -Primo anno di C1: per motivi tecnici, si decide di cambiare il nome dei gruppi, in quanto quelli precedenti non rispecchiavano le loro idee, sembrando quasi “privo di significato”; al loro viene scelto “Commando Ultrà Cittadella”, primo gruppo con una vera mentalità ultras: non molti elementi, ma presenza in tutti i campi e tifo costante, pur nelle piccole dimensioni, La scelta del nome vede però in disaccordo alcuni componenti dell’ex “Area Granata”, che si sentono esclusi, e quindi si verificano alcuni screzi tra la neonata tifoseria organizzata e il resto dei tifosi granata, a cui non va bene il cambio del nome, decidendo in seguito di mantenere vivo il nome “Area”, facendolo in qualche modo “rinascere”, ricominciano ad appendere il vecchio striscione allo stadio. -8 dicembre ’98: si forma la sez. di Busto Arsizio del Commando Ultrà, in occasione della gara di Coppa Italia con la Spal, numericamente ridotta, comunque da elogiare per la costante presenza non solo nelle partite casalinghe ma anche in numerose trasferte. -1999: nasce lo “Zizi Group”, altro gruppetto che affianca l’Area Granata, composto da pseudo-ultrà che si vedono solo in occasioni particolari, tipo le trasferte col Lecco e i Playoff, e che si è sempre interessato relativamente al Cittadella. -2000: arriva lo storico primo salto in Serie B, ed il trasferimento allo stadio “Euganeo” di Padova, già troppo grande e gelido per la tifoseria padovana, figuriamoci per quella cittadellese, che si spacca ulteriormente. Il 12 giugno 2000, di ritorno da Verona, dove il Cittadella aveva fatto 1-1 dopo i tempi supplementari col Brescello, ma era stato promosso in Serie B per la migliore classifica nella regular season, qualcuno iniziò a devastare il treno: calci sui portacenere e estintori lanciati. -“Zizi Group” e “Area Granata” insorgono mettendosi in sciopero per tutto il primo campionato di B, in quanto avrebbero preferito rimanere al “Tombolato”, stadio però da circa 4.000 posti, quindi non idoneo. Confronto con tifoserie storiche del panorama ultras nazionale perso in partenza. -Intorno al 2000 nasce la “Gioventù Granata”. -2001/02: secondo anno di cadetteria, arriva la prima retrocessione in Serie C1. Il “Commando” decide di farsi da parte, vista la scarsa partecipazione e l’insufficiente entusiasmo della gente di Cittadella e dintorni. Lo “scettro” passa così in mano alla “Gioventù Granata”, composta da alcuni ragazzi molto giovani, che viene affiancata dalla sezione “C.U.C.” di Busto Arsizio, rimasta sempre attiva. -Nel giugno 2001 si era seriamente parlato di una fusione tra il Cittadella e il Padova, che però era sgradita da entrambe le tifoserie. Addirittura la sede del Cittadella (come adesso il Cittadella era in Serie B e il Padova in C1) subì un attentato rivendicato con la sigla “Ultras Padova”, con pesantemente danneggiati dalle fiamme portone e ingresso della palazzina che ospitava la società del Cittadella, peraltro condivisa anche da altri inquilini. Alle pareti insulti di rito come “infami”, “venduti”, o l’inequivocabile “no alla fusione”. Oltre agli insulti anche alcune croci celtiche. -Anni 2000: rappresentano il tifo soprattutto “Area Granata” e, nella seconda parte del decennio, “Gioventù Granata” e “Ultras Cittadella”, che però si sciolgono all’incirca nel 2009. -Febbraio 2009: con la squadra di nuovo in B dall’anno prima, nasce il “Gruppo 1220”, anno di fondazione della cittadina veneta, che prende le redini del tifo. Nello stendardo del gruppo, oltre al granata, ci sono il bianco e l’azzurro, colori della maglia della prima storica società, l’U.S.Cittadellese, nata nel 1920, dalla cui fusione con l’Olimpia, l’altra squadra del posto, nata nel ’1948, nasce nel 1973 l’attuale A.S.Cittadella, per opera dell’amato presidentissimo Angelo Gabrielli, scomparso nel 2009. -Avvento della tessera del tifoso: il “Gruppo1220”, su posizioni fermamente contrarie al progetto-tessera, entra in una fase di stallo, e di lì a poco (2011) si scioglierà, col tifo che, guidato dalla “Vecchia Guardia 1994”, nel “Tombolato” ampliato per la B nel 2008, dal lato Sud della nuova e bella Gradinata, si sposta al lato Nord dall’inizio della stagione 2012/13. In seguito riapparirà fugacemente lo striscione “1220”, ma la retrocessione in Lega Pro nel 2014/15 smorza ulteriormente gli animi. Il purgatorio della “C” dura solo un anno, la società ha basi solide. Gli ultras si rispostano nel lato Sud della Gradinata. -I “Rabaltai”, nati nel febbraio 2018, portano nuova linfa, una certa ventata di entusiasmo al tifo di Cittadella, che ne aveva bisogno. Per dirla in poche parole “pochi ma buoni”. -L’apice del tifo a Cittadella si registra per la finale Playoff, andata e ritorno, per la Serie A nel giugno 2019 con l’Hellas Verona (2-0, 0-3). -Nel 2020 il Cittadella gioca nuovamente i Playoff, ovviamente senza pubblico causa pandemia, classificandosi quinta nella regular season, perdendo il turno preliminare casalingo col Frosinone (2-3) il 5 agosto 2020.
Curiosità: -In occasione di Cittadella-Reggiana, del 20 febbraio 2021, un gruppo di ragazzi dei “Rabaltai” si sono trovati fuori dal “Tombolato” ed hanno incitato la squadra rispettando la regola del distanziamento, fondamentale in tempi di Covid. -Grave lutto per la tifoseria cittadellese il 7 febbraio 2021: è scomparso un supertifoso della squadra granata, benvoluto da tutti, Giampaolo Boldrin, pensionato di 72 anni ma sempre molto attivo, socio fondatore del Club Granata “Dino Pettenuzzo”-San Giorgio in Bosco, seguiva le partite casalinghe dal lato gruppo “Rabaltai”. Oltre al calcio seguiva l’A.S.San Martino LupeBasket (tutt’e due le squadre spesso in trasferta). -Esposto in Gradinata dalla fine di ottobre 2020 lo striscione “Vi siamo vicini…sempre”. -Alla vigilia dell’inizio del campionato di Serie B 2020/21, a fine settembre 2020, esposto dagli Ultras, all’esterno dello stadio, lo striscione “senza tifo un calcio che fa schifo”, ribadendo che il calcio è della gente e che, a porte chiuse, perde molto del suo pathos. -L’ultimo match giocato a porte aperte è stato quello casalingo con la Juve Stabia del 22 febbraio 2020, con i “Rabaltai” che garantiscono il tifo, seppur in pochi. -Il movimento ultras a Cittadella aveva subìto uno scossone e si stava consolidando con la nascita dei “Rabaltai Sitadea” (Ribaltati Cittadella in italiano) nel febbraio 2018, prima della sciagura mondiale della pandemia. Finalmente un gruppo con una radicata mentalità ultras, con lo striscione che ha fatto il suo esordio in Cittadella-Novara dell’11 febbraio 2018. -Il 30 novembre 2019 a Crotone, al gruppo di tifosi del Cittadella è stato impedito l’accesso al settore ospiti in quanto erano in possesso del biglietto per un altro settore. La scelta della questura di Crotone è legittima dal punto di vista burocratico, ma i tifosi veneti si auguravano di trovare del buonsenso verso chi ha macinato 1200 chilometri e voleva entrare allo stadio per tifare la propria squadra. Entrare in un settore riservato ai locali, dove probabilmente non avrebbero potuto appendere lo striscione, sventolare le loro bandiere e intonare i cori non era ciò che volevano. Quindi sono rimasti all’esterno del settore ospiti, sotto stretta sorveglianza di una dozzina di poliziotti, e poi se ne sono rientrati verso casa: 30 ore di trasferta senza vedere la partita! -In Cittadella-Trapani del 14 settembre 2019, all’ingresso delle squadre in campo, esposto un bel coprisettore con la scritta “Capire tu non puoi se non sei come noi…”. -A Benevento, il 31 agosto 2019, esposto il chiaro ed eloquente striscione “Zak combatti e non mollare, ti aspettiamo a tifare”, dedicato a un tifoso doc, tra i più caldi e appassionati, conosciuto anche per aver creato un gusto di gelato in onore di capitan Manuel Iori, che combatte una battaglia con grinta e determinazione; problemi personali che hanno toccato la tifoseria. -Nel 2019/20 erano stati sottoscritti 3043 abbonamenti, che hanno battuto il record di 2808 della stagione 2018/19, quella dell’impresa sfiorata, che ha scaldato i cuori, fatto scendere qualche lacrima, e innamorare tanta gente anche di fuori zona di questa squadra che è ripartita anche quest’anno, 2020/21, con il condottiero Venturato al timone, e un gruppo di giocatori che sicuramente non lascerà nulla al caso. Va considerato che Cittadella si trova proprio in mezzo tra due città come Vicenza e Padova, che esprimono due squadre dal forte richiamo calcistico, con una storia e un tifo molto radicati e che il tifo a Cittadella (circa 21000 abitanti) non ha mai goduto di grande tradizione. -Si è svolta il 28 luglio 2019 a Lavarone (Tn), sede del ritiro del Cittadella, la 9^ tradizionale “Festa del tifoso” col contorno dell’amichevole col Trento, in cui gli ultras l’hanno fatta da padroni con una bella fumogenata granata. -Bella iniziativa nell’estate 2019: comprando la maglia “Io casco in piedi”, presso una boutique cittadina, si aiutava l’acquisto di un casco contro la caduta dei capelli in chemio per il reparto di oncologia dell’ospedale di Cittadella. -Il 30 maggio 2019 è il gran giorno della finale di andata Playoff per la Serie A Cittadella-Verona (2-0), con lo stadio “Piercesare Tombolato” gremito in ogni ordine di posto con quasi 8mila spettatori, che fanno registrare il record di spettatori e d’incasso visto il momento storico dei granata. Ad inizio gara la Gradinata di casa accoglie le squadre con lo sventolio di tantissime bandierine granata. Tifo continuo, coi cori lanciati dai ragazzi di casa che vengono spesso seguiti da tutta la Gradinata e parte della Tribuna. Sul campo finisce con un tripudio granata. -Nella gara di ritorno, disputata a Verona domenica 2 giugno 2019, tutt’altra musica per quanto riguarda il risultato, che arride per 3-0 al Verona che torna in A dopo un anno, ma la tifoseria cittadellese batte il record di presenze in trasferta: sono circa 3000 i granata al “Bentegodi”, che vogliono vivere questa serata quasi come un evento che potrebbe restare nella storia della giovane compagine veneta. Il settore ospiti è una macchia granata di non poco conto, con plastichine e un bel bandierone coprisettore; a fine gara tributa il giusto ringraziamento alla squadra che ha onorato al meglio una stagione che è andata al di sopra di ogni aspettativa, facendo sognare una cittadina intera. -In occasione di Cittadella-Lecce del 23 febbraio 2019, ricordata la figura di Denis Giacomazzi, nell’anniversario della sua scomparsa avvenuta nel 2015 a soli 41 anni per un tumore, noto ultras del Cittadella, leader dei “Tilt”, band rock demenziale stile Skiantos, con lo striscione “Gli anni passano il ricordo resta, Denis con noi”. -Il 19 gennaio 2019, un tifoso del Cittadella, durante una partita del campionato “Primavera 2” con il Carpi, aveva insultato un calciatore nero della squadra biancorossa. Per quell’episodio, il giudice sportivo ha inflitto al Club una multa di 1000 €.. Ma il Cittadella ha deciso di fare un passo in più, applicando in modo fermo i principi del fair play, decidendo di autoinfliggersi una specie di Daspo preventivo al tifoso, che non potrà più andare allo stadio a vedere le partite della sua squadra: applicazione quindi ferrea del codice etico. Chi entra al “Tombolato” sottoscrive una sorta di patto nel quale si impegna a non utilizzare cori, atti o offese di discriminazione di qualsiasi tipo nei confronti degli avversari. -Cittadella-Bari, turno preliminare Playoff 17/18 del 3 giugno 2018: bella coreografia di tutta la Gradinata Est con cartoncini granata e fumogeni nella zona dei “Rabaltai”. Col Frosinone, il 6 giugno, andata semifinale degli stessi Playoff, esposto dagli ultras un coprisettore con dipinti dei giocatori del “Citta”, come affettuosamente viene chiamato dai suoi tifosi, a guardia delle mura della cittadina. -In Cremonese-Cittadella del 10 marzo 2018 esposta la scritta “Ciao Davide”, in onore dello sfortunato capitano della Fiorentina Davide Astori, scomparso a Udine nel sonno per complicanze cardiache la domenica precedente. -Nel 2017 fece scalpore la storia di un bambino di 9 anni, grande tifoso del “Citta”, che in due anni aveva saltato solo una partita della sua squadra del cuore, la trasferta di Bari. Portava sempre con sé lo striscione “Baby Ultras Lorenzo sempre presente”, la passione per i colori granata gli era stata trasmessa da suo padre. -Nell’aprile 2016, con il Cittadella che dopo un anno di purgatorio in Lega Pro al termine della sfida vinta col Pordenone torna in B, i tifosi invadono il terreno di gioco letteralmente impazziti. Durante i festeggiamenti il portiere del Cittadella, Alfonso, sale sopra la traversa di una porta, trasformandosi in un vero e proprio capo-ultrà, coi tifosi che rispondono ai suoi incitamenti sventolando bandiere e rispondendo ai cori, non proprio da educande, del portierone, in un clima goliardico. -Gli ultras alcuni anni fa chiesero un confronto con la società, per chiarire i rapporti con la stessa e con il Centro Coordinamento Clubs Granata. Il coro degli ultras in una partita era stato scambiato per oltraggio al vecchio presidente, dimenticando forse che sono stati gli ultras a far sentire la loro voce ai funerali, organizzando anche una raccolta di firme per intitolargli lo stadio; loro sono stati anche quelli che, dopo la prima salvezza in B, prima ancora di festeggiare, sono corsi a casa del presidente, entrati nel giardino e fatto cori di ringraziamento, mentre lui a fatica fece un discorso. -Gli ultras locali, anche se è difficile sentirli perché spesso in inferiorità numerica nei confronti dei tifosi ospiti, non smettono mai d’incitare i loro beniamini, anche se l’amore per la squadra non è dato principalmente dal cuore ultrà, ma è la tifoseria classica a fare forse più chiasso. I tifosi non organizzati si sentono molto durante le partite. -Sempre esposta la pezza “Capire tu non puoi”.
Clubs principali: I love Citta, Granata x Sempre, Club Le Mura, Club Granata Salf Cittadella.
Sento spesso lamentele riguardo al nostro castellani ma il tombolato di Cittadella si che è una stadio indegno
ma quello è un paesino di 18.000 abitanti , noi siamo una xcittà con un territorio parlo di tutta la zona Empolese di 200.000 abitanti
la zona Empolese 200.000??? contando anche cani, gatti, topi, pantegane, formiche, cavallette e rane
Cala cala che Tifano Empoli nel territorio non sono neanche il 20 %.
D’accordissimo con te ma io forse sono troppo affezionato al castellani per cui quando sento critiche mi irrito pensando agli stadi allucinanti in giro per l’Italia
E sono pochi quelli più allucinanti del nostro….
Sicuramente sono peggio: Venezia, Cremona, Cittadella, Lignano Sabbiadoro, Pisa, Monza, Vicenza, Entella, lasciando perdere quelli che devono fare o stanno facendo o finito il restyling come Ascoli, Cosenza, Salerno, Pescara, Reggio Calabria
SIENA e LIVORNO
Ma dai… magari avercelo uno stadio come Cremona o Vicenza…
Signori miei, noi a Empoli non avremo lo stadio più bello del mondo, ma siamo sicuramente più democratici, più sportivi, più leali, più intenditori di calcio di quasi tutta l’Italia,di questo dobbiamo parlare, non dello stadio che per una realtà come Empoli è più che sufficente,se poi lo rifanno tutto di guadagnato.
A Cittadella ci sarà anche lo stadio brutto ma la città è bellissima ,il nostro castellani non è peggio di tanti altri ,non fate i lamentoni come con gli arbitri .
Da Napoletano vi assicuro che Cittadella è bellissima. Spero solo che venga in serie “A” dopo tanti anni che ci tenta. Anche se in Coppa Italia ci impose, a Napoli l’ 1 a 1. Ma va bene così.