Fonte: Claudio “Freccia”
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Gruppo principale: North Side 1994
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Altri Gruppi: Milano Clivense 2008, Gate 7 Chievo Verona 1929, Chievo 1929, The Followers.
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Siti Internet: www.northside1994.com – www.fansclubchievo.it
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Settore: Curva Nord
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Amicizie: –Monza: una buona amicizia, la più vecchia, sbocciata nella stagione di Serie B 2000/01, non più coltivata ultimamente visto le diverse categorie in cui hanno giocato le due squadre. –Albinoleffe: amicizia risalente ad alcuni anni fa, rinnovata ogni anno, nonostante la diversa categoria, grazie al torneo estivo di calcio. –Pro Sesto: le due squadre di calcio forse non si sono mai incontrate, ma l’amicizia coi sestesi va oltre le categorie, grazie al torneo annuale tra tifosi. –Sassuolo: durante l’anno 2013/14 è nata l’amicizia coi sassuolesi.
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Rivalità: –Hellas Verona: è l’unica vera rivalità, quella tra Hellas e Chievo, che è tangibile e molto più sentita di quanto si pensi, da ambedue le sponde. Fino al 2001, tra le due squadre, non esiste un reale rapporto competitivo, dato che i “Mussi” vengono ancora visti come una piccola squadra di quartiere, che per decenni si è barcamenata nelle serie inferiori. Tra le due squadre non è quindi mai esistita una rivalità sportiva, ad esempio, nel 1994, in occasione della decisiva trasferta di Carrara per l’approdo del Céo in cadetteria, centinaia di supporters dell’Hellas si uniscono a quelli del Chievo, per sostenere insieme la piccola realtà di borgata. L’arrivo in Serie A del Chievo, nel 2001/02, inizia a cambiare le cose: permette innanzitutto alla città di Romeo e Giulietta di essere la quinta a poter vantare un derby cittadino nella massima serie, e inoltre mette, per la prima volta, realmente sullo stesso piano le due compagini. Il primo derby veronese in Serie A si disputa nel 2001, ma, nonostante i mutati equilibri di forza tra le due formazioni veronesi, vi è ancora un clima di armonia e rispetto tra le rispettive curve, che però viene inclinato dal derby di ritorno, giocato in casa dei “Mussi” e vinto da questi 2-1. Nel decennio seguente, complice la buona gestione societaria di Luca Campedelli, presidente, e Giovanni Sartori, il direttore sportivo, forse il principale artefice della “favola Chievo”, sulla sponda clivense, e quella tribolata Pastorello-Cannella, su quella targata Hellas, il Céo rimane una presenza fissa nella massima serie, mentre per il Verona inizia un lento declino, che lo porta a sfiorare la C2. Dopo la retrocessione in Serie C nel 2007, si inizia a parlare seriamente di una fusione tra le due formazioni: ad opporsi sono i tifosi e l’allora presidente veronese Martinelli. La “guerra dei simboli”, scoppiata nell’estate del 2010, riporta in auge la discussione tra le opposte fazioni sportive, riguardanti i colori e gli stemmi societari impiegati dal Chievo. Gli Hellas Fans rimproverano infatti all’altra sponda di Verona, l’uso degli stessi colori sociali, il giallo e il blu delle insegne comunali, mentre le tinte originali del Chievo erano il bianco e l’azzurro. In questo contesto, alla vigilia della stagione 2010/11, il Chievo durante la sua campagna abbonamenti, tra i vari simboli promozionali utilizza un cavaliere con un drappo su cui era rappresentato lo stemma della dinastia scaligera: la Scala. Tutto ciò crea una nuova protesta dei sostenitori dell’Hellas, i quali identificano tale simbolo come proprio, fin dagli anni ’70 delle storiche Brigate Gialloblù, e vedono quindi il tutto come un tentativo del Chievo di prendere idealmente il posto e l’identità del Verona nell’immaginario collettivo, emulandone i simboli e i colori. Il presidente del Chievo Campedelli replica sostenendo che l’antica Scala è da intendere come rappresentante di tutta la provincia di Verona, dimostrando anche come il Chievo sfoggiasse la Scala sulle proprie maglie sin dagli anni 1930. In occasione di Chievo-Sampdoria del 2010/11, la presenza di ultras veronesi coi gemellati doriani genera dei disordini tra fans dell’Hellas e del Chievo, a seguito dei quali si sono registrati fermi da ambo le parti. Il 5 aprile 2014, trascorso molto tempo dalla fine del derby veronese, un folto gruppo di ultras veronesi sposta in massa, minaccioso, verso il parcheggio riservato ai tifosi del Chievo, che stavano uscendo in quel momento. Lo schieramento delle forze dell’ordine fa sì che costoro tenessero a freno ogni provocazione e si allontanassero dalla zona, spostandosi però in una via interessata dal transito di spettatori che tornano dallo stadio, alla ricerca di supporters clivensi. Ma anche qui un cordone di sicurezza impedisce qualsiasi contatto. Ma riecco l’allarme un’ora più tardi, quando un convoglio formato da otto veicoli, tra auto e moto, si porta al “Forte Chievo”, distante circa quattro chilometri dal “Bentegodi”, dove un gruppetto di tifosi clivensi si era radunato dopo la gara. Dai mezzi scendono degli ultras scaligeri, alcuni coperti in viso e armati di mazze, diretti minacciosi verso i tifosi avversari. Intervengono a tempo alcuni poliziotti che mettono in fuga gli ultras dell’Hellas; polizia che individua poi, grazie al lavoro della Scientifica, che aveva interamente filmato la scena, due di loro, un 26enne e un 25enne. Più grave quello che succede il 10 maggio 2015, la mattina di Chievo-Verona, verso le 9,30, quando sedicenti tifosi dell’Hellas, arrivati in massa, si parla di una 50ina di supporters, aggrediscono un gruppo di tifosi del Chievo nel parcheggio a loro destinato, quello del palazzetto dello sport, prendendoli a sberle e cinghiate, alcuni di loro appartenenti al gruppo “Gate 7”. A quell’ora allo stadio non erano ancora in funzione le telecamere per l’ordine pubblico e non c’erano forze di polizia in zona, dovendo, la partita, cominciare alle 12,30. Il pestaggio, il cui bilancio parla di quattro persone ferite, una di loro suturata alla testa con un paio di punti per la ferita di una cinghiata, è durato pochi minuti. Una storia che purtroppo si ripete. –Juventus: applicazione del Daspo per due tifosi del Chievo, in occasione di Chievo Verona-Juve del settembre 2013. Un 16enne, incensurato, dopo esser salito all’anello superiore della curva Sud, brandisce una cintura all’indirizzo di alcuni tifosi ospiti, cercando una reazione da quest’ultimi. La polizia interviene bloccando il minore ed evitando lo scontro. Nel secondo caso, un 26enne, anch’esso incensurato, viene intercettato dalla polizia mentre minaccia un tifoso juventino, costringendolo a togliersi la propria sciarpa bianconera. Senz’altro più grave comunque quello che è successo domenica 25 gennaio 2015, quando a Torino si sono verificati duri scontri durante Juve-Chievo, tra tifosi bianconeri e clivensi. Per fortuna non è risultato nessun ferito, ma i testimoni parlano di cruenti incidenti.
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Mini-storia del tifo del Chievo: il Chievo ha vissuto e sta vivendo una favola calcistica bellissima, non finendo mai di sorprendere, come non hanno mai smesso di sorprendere i suoi tifosi, profondamente diversi dai cugini maggiori veronesi. Il tifo dei supporters del Cèo (così viene chiamato in dialetto veronese) è genuino, sano, corretto, goliardico, apolitico, quasi mai violento, l’esatto contrario di quello degli esuberanti e sfrontati cugini dell’Hellas. Un fenomeno vero e proprio quello del Chievo, sociale, economico, di costume, capace persino di ispirare un film e di giocare pure in Europa: pensare che negli anni ’80 era in C2 e non faceva abbonamenti…Il gruppo organizzato principale dei tifosi del Chievo è sempre stato il “North Side”, letteralmente “Settore Nord”, adottato per distinguersi dall’opposta tifoseria cittadina, anche se tuttavia la curva Nord del “Bentegodi”, stadio in cui gioca il Ceo dal 1986/87, il primo in una serie professionistica, la C2, non era stata mai però concessa a causa di prescrizioni di sicurezza, ed era adibita a settore ospiti. Il gruppo nasce nel 1994, con lo striscione che fa il suo esordio il 6 novembre a Cesena, per la volontà di un gruppo di pochi ragazzi che seguivano già la squadra con calore e passione, riunendo quindi i tifosi più caldi, sull’onda dell’entusiasmo per la storica promozione in Serie B. Inizialmente fanno parte del Club “Amici del Chievo Verona”, ma nel ’96, dopo due campionati, escono dal coordinamento visto che non si riconoscono più nel regolamento da esso stilato, per l’esigenza di esprimere liberamente le proprie idee. I North Side, comunque, non si definiscono sin dall’inizio un vero gruppo ultras, bensì di “supporters”, visto anche che fanno il tifo per la propria squadra, non offendendo mai i rivali, almeno fin quando non sono a loro volta insultati dai tifosi avversari. Un’altra pecularietà è quella che non stipulano gemellaggi, ma tuttavia non rinnegano amicizie con gruppi di altre squadre. Il primo simbolo del gruppo è la Rosa dei Venti, ben presto abbandonato per il “Marvin the Martian”, famoso personaggio dei cartoni animati “Looney Tunes”. Nei primi anni il North Side può contare su poche unità di persone, perlopiù ragazzi che si avvicinano al mondo del tifo, incuriositi da questa squadra di quartiere che scala, stagione dopo stagione, le gerarchie del calcio nazionale. A fine millennio il North Side conta su un discreto zoccolo duro di persone, che ogni domenica seguono con voce e calore, ove possibile, il Chievo. Ma è proprio nel 2000, con la diffida di 5 ragazzi tra i più attivi per 5 anni, che il gruppo conosce un grave momento di crisi, uscendo a pezzi dalla vicenda e andando sull’orlo dello scioglimento. A fine stagione però il gruppo trova nella fede e nell’amore dei suoi ragazzi nuova linfa e nuovi stimoli per ricominciare, ed è così che alcuni veterani, insieme a molti giovani, prendono in mano le redini e, complice anche la cavalcata trionfale del 2000/01 verso la Serie A, superano il momento difficile e il gruppo si riprende. La promozione suscita giustamente molto clamore, e nel suo primo anno in massima serie la compagine clivense sorprende tutti, lottando nel girone di andata gomito a gomito con le prime della classe, permettendosi il lusso, per alcune settimane, di essere la capolista del campionato e dando addirittura a tratti l’impressione, l’effervescente squadra di mister Del Neri, di lottare per lo scudetto. Nel girone di ritorno però crolla, ma arriva comunque un buon quinto posto, che le permette di disputare la Coppa Uefa nel 2002/03, eliminata al primo turno dalla Stella Rossa Belgrado. Grazie a questi storici risultati, la squadra è al centro di una grande attenzione mediatica e diviene conosciuta al grande pubblico. L’arrivo al vertice del calcio italiano di una formazione di quartiere viene visto come una grande impresa, e l’oculata gestione societaria del Chievo viene da più parti presa a modello. Nel 2002/03 il Chievo disputa ancora un bel campionato, classificandosi settimo, beffato all’ultima giornata da Parma e Udinese. L’anno dopo, a causa delle cessioni dei suoi giocatori più importanti, arriva “solo” nono. Nella stagione 2004/05, con la partenza di Perrotta e dell’allenatore del “miracolo Chievo”, Luigi Del Neri, si salva in extremis grazie a due vittorie e un pari nelle ultime tre giornate. Sono anni comunque esaltanti per la tifoseria, sull’onda di incredibili risultati, che si presenta sempre più numerosa in stadi nei quali, fino a pochi anni fa, sembrava impossibile solo varcarne i cancelli ed appendere gli striscioni. Tutto questo anche in Europa, che torna, dopo l’assaggio del 2002/03, nel 2006/07, sotto forma della competizione più importante, la Champions League, grazie al quarto posto ufficiale dell’anno prima, derivante dalle contemporanee penalizzazioni di Juventus (scudetto sul campo ma retrocessa d’ufficio in B), Fiorentina e Lazio, entrambe di 30 punti, tutte squadre immischiate nello scandalo “Calciopoli”. Il Chievo viene però subito eliminato al terzo turno dei preliminari dal Levski Sofia (2-0 in Bulgaria, 0-0 a Verona) e “retrocesso” al primo turno di Coppa Uefa 2006/07, eliminato anche qui, ma con molte più recriminazioni, al primo turno dallo Sporting Braga (sconfitto 2-0 a Braga, vincente ai supplementari 2-1 a Verona ma fuori lo stesso). Come un fulmine a ciel sereno, però, in quell’anno arriva la retrocessione in Serie B, a Bologna contro il Catania all’ultima giornata (0-2). Ma il Chievo e la sua tifoseria dimostrano grande caparbietà e l’anno dopo avviene subito il ritorno in A, con un perentorio primo posto. L’anno dopo il Céo si salva per miracolo, diventando poi, negli anni successivi una realtà del calcio italiano: nella partita Brescia-Chievo del 30 gennaio 2011, la squadra raggiunge le 100 vittorie in Serie A. Si piazza 14^ nel 2010, anno in cui si forma in curva il nuovo gruppo “The Followers”, che prende posto in uno dei balconcini della curva, mentre nel 2011 nasce, dalla scissione di una parte di sostenitori del North Side, il gruppo ultrà “Chievo 1929”, che ripropone un ritorno alle origini, in tema di colori sociali e nome di società. Arriva poi un decimo e un dodicesimo posto in campionato, mentre nel 2014 il simpatico Céo si salva sul filo di lana (16° posto), e nel 2015 raggiunge una salvezza piuttosto tranquilla con un 14° posto. Negli ultimi anni il gruppo principale “North Side” è diventato una realtà nel panorama ultras, un punto di riferimento per tutti quei giovani clivensi che vogliono sostenere la propria squadra con passione e calore, anche se non sono mancati momenti difficili, alti e bassi, diffide e cambiamenti.
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Curiosità: -Da tanti anni ormai, praticamente da quando il Chievo disputa i campionati professionistici, la tifoseria clivense chiedeva di poter usufruire in esclusiva della curva Nord. Il North Side, da sempre gruppo guida, nel 2002 organizzò una raccolta di firme per chiedere ufficialmente il legittimo diritto di avere una curva tutta per sé, visto che la curva Sud era esclusiva, quando il Verona giocava in casa e nei derby stracittadini, dei tifosi dell’Hellas, e per questo i clivensi non la sentivano propria. Spesso in tutti questi anni ha campeggiato nella parte alta della curva lo striscione “Vogliamo la Curva Nord”, e per un certo periodo è stato esposta la pezza “Curva Nord Chievo”. Dopo venti anni di lotte, di battaglie, di richieste, di recriminazioni, di testardaggine e fede incrollabile, il North Side, che aveva scelto di chiamarsi in quel modo proprio perché quello era il loro naturale collocamento all’interno del “Bentegodi”, insieme a tutta la tifoseria clivense ha ottenuto finalmente ciò che gli spettava di diritto: il collocamento in pianta stabile in curva Nord, che dall’estate 2015 in poi sarà esclusiva dei tifosi del Chievo. Finalmente quest’anno, grazie soprattutto all’interessamento della società, facendo breccia in quel muro che per lunghi 20 anni li aveva respinti e rinchiusi in una curva che per storia e tradizione non gli apparteneva e non potevano sentire loro, sono tornati nella sua casa tradizionale. Finalmente metteranno le radici in curva Nord e raggiunto il suo obiettivo il North Side ha realizzato delle t-shirt celebrative, con l’idea di creare un muro giallo, un’unica voce sostenere tutti uniti il Chievo Verona. -Dopo la storica ufficialità della curva Nord come settore di casa dalla stagione 2015/16, il North Side ha reso noto che durante le partite interne si posizionerà nel settore Curva Nord-Est. -Sempre dalla stagione 15/16 il North Side organizzerà il prepartita e il postpartita al Forte Chievo, sede del gruppo, nei giorni delle partite casalinghe, con la possibilità di mangiare e bere qualcosa in compagnia. Il prepartita inizierà 3-4 ore prima dell’inizio della gara e terminerà un’ora prima, momento in cui tutti insieme ci si sposterà in direzione Curva Nord. -Dopo qualche anno di silenzio è tornata, nel luglio 2015, col primo numero, la fanzine ufficiale del “North Side”, dal titolo “N.S. 1994”. -Da qualche anno a questa parte il Chievo sceglie, come sede del ritiro estivo, il paese di San Zeno di Montagna (VR), e a quanto pare, anche i tifosi sono felici di questa scelta, infatti, anche quest’anno, si è svolta una festa in piazza durata ben tre giorni (10,11,12 luglio 2015), organizzata da North Side 1994 e Coordinamento Amici del Chievo. Fin dal venerdì mattina i ragazzi del gruppo si sono rimboccati le maniche per preparare tutto al meglio. Nella giornata di sabato, altri ragazzi hanno raggiunto gli amici arrivati il giorno precedente, per dar loro aiuto, ma soprattutto per divertirsi tutti insieme fino a tarda notte in riva al Garda. La domenica poi i ragazzi hanno pranzato tutti insieme, per poi spostarsi al campo sportivo per assistere alla prima uscita stagionale del loro Chievo. Dopo la partitella è ricominciata la festa in piazza; l’arrivo della squadra e dello staff clivense ha fatto sì che la giornata si concludesse nel migliore dei modi, con i giocatori che sono stati ben contenti di scambiare qualche battuta coi loro tifosi. -Anche quest’anno, per la precisione il 20 giugno 2015, si è svolto allo stadio “Martinelli” di Leffe il torneo “L’amicizia Continua”, che oltre al North Side 1994 e agli organizzatori della “Nuova Guardia” Albinoleffe, ha visto la partecipazione anche del “Gate 7 Chievo”, della “Nuova Guardia” Taurisano, degli “Ultras Leffe” e del “Manipolo Sestese”. Tra cori, fumogeni e birre la giornata è passata velocemente, in un clima di festa, a dimostrazione che l’amicizia e gli ideali non hanno né confini né colori. Il torneo, per la cronaca, è stato vinto dai ragazzi di Taurisano. Dopo le premiazioni i ragazzi si sono spostati tutti nella vicina baita degli alpini, che per l’occasione avevano preparato alcuni piatti tipici locali. -Domenica 7 giugno 2015, a campionato ormai terminato, dopo un’intera stagione sugli spalti a incitare la squadra, è toccato ai ragazzi del North Side scendere in campo per il quinto anno consecutivo, grazie all’organizzazione del torneo di calcetto; dieci squadre, suddivise in due gironi, che si sono sfidate sul rinnovato “Bottagisio”, già teatro storico delle partite interne del Chievo dal 1957 al 1986. -La tifoseria clivense ha organizzato, per la partita amichevole svoltasi sabato 1 agosto ’15 allo stadio “Ulrich Haberland” di Leverkusen, tra Bayer Leverkusen e Chievo Verona, conclusasi col risultato di 3-1 per i tedeschi, una trasferta impegnativa, che prevedeva una doppia opzione, cioè la possibilità, per chi avesse voluto, di pernottare in terra tedesca tra sabato 1 e domenica 2. -In seguito al derby del 21 dicembre 2014, cinque ragazzi del gruppo “Gate 7 Chievo” sono stati colpiti da Daspo solamente per aver teso un bandierone, sotto al quale sarebbero state accese alcune torce e un petardo caduto poi nel parterre sottostante la curva Nord. Con un comunicato ufficiale i ragazzi del gruppo hanno inteso chiarire che, a differenza di quanto riportato da giornali e dalla stessa questura, i ragazzi non hanno acceso nessun tipo di materiale pirotecnico, ma hanno commesso il presunto “reato” di colorare il settore con un bandierone biancazzurro.
L’accanimento nei confronti dei cinque ragazzi del gruppo è sembrato quindi esagerato, se si considera che il coprisettore biancazzurro è stato realizzato sia per esprimere la posizione del “Gate 7” riguardo la questione dei colori societari, posizione peraltro ripresa dallo striscione appeso in ringhiera “Curva Nord è biancoceleste”, sia per colorare la curva vista la mancanza di coreografie da parte degli altri gruppi, in una partita da loro molto sentita. I ragazzi hanno sottolineato che nonostante la loro diversità nell’ambiente Chievo, il loro principale obiettivo è quello di seguire e incitare sempre l’A.C.Chievo ovunque esso giochi e che combatteranno in tutte le possibili sedi legali per cercare di cancellare l’ingiustizia di cui sopra. -Domenica 8 marzo 2015, in occasione di Chievo-Roma, disponibile in tiratura limitata è stata presentata la sciarpa celebrativa dei 500 goal in Serie A del Chievo Verona. -A seguito dell’ordinanza emessa dalla Prefettura di Bergamo in data 07/01/2015, dopo i noti fatti di Atalanta-Roma del 22 novembre 2014, è stata vietata la vendita dei tagliandi per il settore ospiti per la gara Atalanta-Chievo dell’11 gennaio 2015. Per contro l’appuntamento, mettendo in pratica un’altra forma di aggregazione, i North Side l’hanno dato alle ore 12 al Forte, con un pranzo offerto dal gruppo, per poi vedere la partita tutti insieme. -Sabato 8 e domenica 9 novembre 2014, per festeggiare i 20 anni di storia il North Side ha organizzato una gran festa per ripercorrere due decenni di passione e chilometri, sempre al fianco della loro amata maglia. Graditi ospiti della kermesse personaggi del mondo Chievo, che hanno scritto insieme ai tifosi dal campo pagine indelebili della storia del piccolo universo clivense. -Idolo incontrastato della curva è il centravanti e bandiera della squadra Sergio Pellissier, che ha festeggiato nel migliore dei modi, segnando un goal importantissimo (112° con la maglia del Chievo) che valse l’1-0 al “Manuzzi” di Cesena il 12 aprile 2015, il suo trentaseiesimo compleanno. -In un derby del ’95 i veronesi esposero lo striscione in dialetto, a tutta curva, “Quando i mussi i volerà faremo il derby in Serie A”, per ridicolizzare il piccolo Chievo che provava a sfidare il “grande” Verona. Il 18 novembre 2001, con un “Bentegodi” pieno come non si vedeva dallo scudetto del 1984/85 del Verona (35.000 spettatori), quello che sembrava impossibile si è avverato e dallo scherno è nato il soprannome “Mussi volanti”, ironicamente attribuitosi dai clivensi stessi in risposta allo sfottò. -Il 10 novembre 1994 è il giorno del primo storico derby scaligero della storia Chievo Verona-Hellas Verona, gara svoltasi davanti a trentamila spettatori che termina 1-1. Il derby di ritorno vede imporsi il Chievo, più bisognoso di punti, per 3-1. L’anno dopo, sempre in B, si replica, coi clivensi che, nonostante il ridotto bacino d’utenza, si danno da fare addobbando la curva Nord con strisce argentate e fiaccole di vario colore che spiccano molto nella gara notturna. Nel secondo tempo esporranno un bandierone raffigurante lo stemma del Chievo. -Molto dinamici, intraprendenti e battaglieri i ragazzi del “Gate 7”, con una certa mentalità ultras; più sfrontati del North Side, gli eredi degli “Ultras Chievo” a volte provano a tifare per conto proprio. Purtroppo però in trasferta spesso i clivensi si ritrovano a cantare in 40-50 e il loro tifo risulta di poca intensità e senza mordente. -Durante Chievo-Parma 2012/13 esposto lo striscione “Paolo non mollare”, proprio nei giorni del processo contro alcuni celerini del Reparto Celere di Bologna, che il 24 settembre 2005 picchiò e massacrò selvaggiamente, alla stazione ferroviaria di Verona, il tifoso bresciano Paolo Scaroni, riducendolo in coma e invalido al 100%. -In Juventus-Chievo del 4 marzo 2012, la tifoseria gialloblù ricorda con l’esposizione dello striscione “Jason x sempre”, a dieci anni di distanza, il giocatore congolese Jason Mayélé, scomparso in un tragico incidente stradale a Bussolengo (VR), la mattina del 2 marzo 2002, nello scontro con un’altra autovettura. -Il Chievo costituisce un unicum nel panorama calcistico italiano, essendo l’unica società proveniente dalle categorie minori ad aver scalato l’intera piramide calcistica nazionale. -La stampa veronese fa spesso riferimento al Chievo chiamandolo “La squadra della Diga”, appellativo dovuto alla presenza, nel piccolo quartiere, di una diga sul fiume Adige. -Ai tempi della Champions League bellissimo lo striscione esposto in curva “Chievo frazione di Verona, provincia d’Europa”. -Pressoché sempre presenti in casa e fuori le pezze “Drink Team 1929”, “Tifosi Corretti con Grappa”, “Very Ignorant People”, “Tasso alcolico elevato”, “Antichi Valori”.
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Clubs principali: Club “Amici del Chievo Verona” (organizza le trasferte e conta ad oggi circa 15 sezioni, una anche nella lontana Genova), Iz Iz Alè Ceo, Chievomania Pantelleria, Mussi Volanti, The Friends Chievo Forever, Calcio Club Chievo Verona “Quei de Mancalacqua”, Club Aldeno, Alto Garda, Calcio Club Bar Genesi, Calcio Club Buttapietra.
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Slogan: Magno, beo e tifo Ceo.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ‘80: Chievo Korps (nato nel novembre 1986).
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Gruppi scomparsi, nati negli anni ’90: Supporters Nogara, Brulè Boys (gruppo di fine anni ’90 che in seguito ha preferito affiancarsi agli Ultras Chievo Verona, composto da alcuni ex North Side), Yellowblue Animals Chievo Verona-Gruppo Bovolone, The Eagle, X-Files.
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Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Ultras Chievo (gruppo importante, nato nel 2002 e scioltosi alcuni anni fa, che si era staccato dal “North Side”, col quale non correva buon sangue, soprattutto per una diversa mentalità ultras, un certo buonismo che gli Ultras Chievo rinfacciavano al gruppo principale. Caratteristiche degli Ultras lo stile british dietro un unico striscione, senza tamburi), Tipi Loschi, La Fossa dei Pandorini, Le Monelle, The Renagade, Orda Balorda, I Sporcacion, Cani Sciolti, Armata.
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Politica: ufficialmente apolitici.
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Liberi pensieri: “Un’impresa che resterà nella storia…una felicità impressa per sempre nella nostra memoria” (coreografia per la promozione in Serie A, Chievo-Salernitana 00/01); “26-08-2001 h. 15:00 noi con voi nella storiA” (per la prima gara in assoluto nella massima serie, Fiorentina-Chievo 01/02), “Ciao Peppino” (striscione in memoria all’avvocato Prisco, interista per antonomasia, a pochi giorni dalla sua scomparsa; Inter-Ch 01/02); “Jason, Luigina: vivere nei cuori di chi resta non è morire” (Torino-Chievo 01/02), “Con dei prezzi così…un pubblico da C” (Ch-Lazio 04/05), “Se siamo uomini dimostriamolo”, “Primi a crederci, ultimi a mollare”, coreografia (Ch-Fiorentina 04/05); “Colore, calore, passione, il nostro calcio non è business né televisione” (04/05), “Chievo: Verona non ti merita!” (Ch-Sporting Braga, Coppa Uefa ritorno 1° turno 06/07),
“Grinta e sudore in ogni battaglia, unico obiettivo onorare la maglia” (Ch-Mantova/Messina 07/08),
“8 anni sono passati, da noi non sarete mai dimenticati, Jason e Luigina vivono con noi” (Ch-Cagliari 09/10), “Da 10 anni realizziamo i sogni di una città”, con un piccolo copricurva rappresentante la Scala (Ch-Roma 09/10); “Auguri Capitano”, per la bandiera del Chievo Sergio Pellissier, che compiva 32 anni (Ch-Bologna 10/11); “Jimmy con noi” (10/11-11/12).