Solo un parere, per ora, ma di certo pesante, anzi molto pesante, visto che arriva da Giovannni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico. Rispondendo a una domanda sulla ripresa del campionato di calcio durante la consueta conferenza stampa della Protezione Civile, le sue parole sono state molto chiare circa l’eventuale ripartenza del campionato di calcio: “Se dovessi dare un parere tecnico non lo darei favorevole e credo che il Comitato tecnico scientifico sia d’accordo. Poi sarà la politica a decidere”.
“Il calcio è uno sport di contatto quindi comporta dei rischi di trasmissione. Qualcuno ha proposto un monitoraggio stretto sui calciatori, con test quasi quotidiani, a me sinceramente sembra un’ipotesi un po’ tirata. E poi siamo quasi a maggio…”.
Si allontana quindi la ripresa del calcio con le società, tra cui anche l’Empoli, in attesa di decisioni definitive in merito…..
Sentendolo in diretta gli hanno fatto una domanda e dopo aver fatto una battuta sul fatto che essendo Romanista per lui sarebbe meglio che non ripartisse, ha detto anche più seriamente che per lui, opinione sua personale, sarebbe meglio non riprendessero a giocare a maggio, ma ha demandato alle autorità calcistiche…comunque parlano tanto di sport di contatto ecc, ma le partite e gli allenamenti sono solo una parte, c’è la vita di spogliatoio che li mette a contatto in spazi chiusi…poi ha anche detto che sui soggetti che hanno avuto e superato il virus senza grandi sintomi non hanno riscontrato nessun problema al corpo.
31 maggio, se non peggiora.
I dirigenti della Lega calcio è bene che stiano zitti; e non sto a spiegare i motivi. Le autorità che contano sono solo due: le autorità sanitarie e in utlima istanza il governo. Il resto è fuffa. Viste le cose come stanno andando (se vanno bene avremo il vaccino nei primi mesi dell’anno prossimo), e visto che chi è stato ammalato ed è guarito non sembra avere gli anticorpi per non ammalarsi più, e visto che alcuni giocatori sono stati ammalati…e visto anche che molti grazie a Dio non lo sono stati, tutti sono a rischio. Quindi non si può giocare. Perché direi che la vita conta più del pallone. O no? E’ una domanda da fare a Lotito & C.
E aggiungo anche: il colpo di genio di far giocare Atalanta-Valencia, per di più a Milano, è stata una causa importante dell’epidemia in Lombardia e in particolare a Bergamo.
Completamente d’accordo con Rezza