“Tutti abbiamo espresso delle opinioni mossi essenzialmente per interessi personali e delle società”. A dirlo è Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, a favore del termine del campionato sul campo. “Auspico una chiusura all’insegna dei valori sportivi, sono passati due mesi e mi auguro che ora, con questo protocollo – che mi sembra sostanzialmente giusto e consono rispetto anche alla gravità della situazione che abbiamo passato – si possa convivere con il virus. Dovremo approcciarci nel medio e lungo termine”.
Però mancano ancora molte partite in B.
“Credo che la Lega abbia buttato giù un ipotetico calendario, con una finale playoff al 10-15 agosto. Il termine ultimo è il 20: ci sono le condizioni temporali per finire”.
Quanto costerebbe seguire il protocollo?
“Sulla carta dai 60 agli 80 mila euro se si arriva in fondo ai playoff per sierologici e tamponi. Credo che una squadra di B possa sostenerla, come spesa, indipendentemente dalle entrate minori. Poi ci sono gli accordi con i calciatori… Diciamo che economicamente non si aggiungono problemi, chi li aveva erano risalenti da prima. C’è chi risparmierà uno stipendio, chi due, chi confidava con la chiusura per quattro. È una situazione straordinaria, mai l presidente della Lega e quello Federale hanno tenuto la barra dritta. Siamo fortunati ad avere certe persone a capo”.
In Francia hanno chiuso subito…
“In Ligue 1 se ne sono pentiti amaramente, viste tutte le problematiche”.
C’è chi dice che sarebbe meglio non giocare.
“L’azienda calcio produce 5 miliardi di fatturato, è importante per il panorama italiano. Come la FIAT, la Sammontana, la Menarini… Se queste aziende hanno un positivo, che si fa, si chiudono? Poi forse a ottobre-novembre potremmo avere nuovamente il problema: che si fa, si subisce? Si muore di Coronavirus e di fame”.
Bravo Presidente, soprattutto all’ultima risposta!!!!
fate leggere a gli Ultrà che pensano che il calcio sia solo andare in Curva la Domenica a fare gli idioti a torso nudo!!…il Calcio e le società sono aziende ..ed è lavoro per tanta gente …altro che ultrà!!!
Ma perché gli ultrà capiscono qualcosa?
Mi consenta, ma la Sua mi pare un’uscita quanto meno irrispettosa. Anche perché è profondamente sbagliato ragionare generalizzando per categorie (I tedeschi, le donne, gli ebrei, i napoletani, gli statali, gli ultras..) attribuendo medesime caratteristiche, pregi e difetti, ai componenti le suddette classi. Cordiali saluti e buona giornata.
peppo puppa
Caro Peppo spero di non incontrarti mai. Il signor corsi che io stimo ha fatto 100 milioni di € l anno scorso…noi ultras che ci sbattiamo paghiamo le trasferte le coreografie e enormi sacrifici non ci lamentiamo mai…visto che Noi in questo periodo x la comunità empolese siamo andati a fare volontariato per le associazioni della città senza scopo di lucro e soprattutto senza scopo di pubblicità… E te vieni a dire che noi stronzi ultras che non capiscono nulla dovremmo riflettere??? su queste cazzate!!! Al corsi 80 Mila pampani non gli fanno una sega…senza gente sugli spalti il calcio non è nulla! Intendilo. A noi che andiamo a lavora non fanno test siamo solo dei poveracci che gente come te schifa. Quindi spero di non sapere chi sei!!! Se vuoi sapere chi sono empoli è piccina…
O postino , voi ultras dovreste contare fino a10 prima di aprire bocca, avete fatto più danni della grandine negli ultimi decenni che quando si va allo stadio sembra di andare in guerra per i controlli che ci sono .
Peppo ma gli ultrà che t’hanno trombato la moglie?
Non state a criticare gli Ultrà, il pres dice cose risapute, condivisbili e coerenti con il modo di operare dell’Empoli soprattutto negli ultimi anni. Il calcio come azienda. A me da tifoso, non ultras, ma non da Tv, spiace che tutto questo stia portando a parlare di tutto all’infuori che dell’essenza pura del calcio, che è la passione.
Le gioie sono legate alla passione, all’emozione e onestamente vedo questo probabile, anche se molto incerto, fine del campionato ed inizio del prossimo come solo per l’attesa di ritornare a vivere le emozioni dello stadio, come un passaggio asettico ma necessario per un ritorno alla normalità, se possibile migliore di prima
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