Il Premier Giuseppe Conte ha parlato in conferenza stampa, spiegando cosa cambierà da lunedì 18 maggio.
Ulteriori riaperture, via agli allenamenti degli sport di squadra ma sempre mantenendo le misure ed i protocolli specifici di sicurezza. Queste le parole del Presidente del Consiglio sul calcio:
“E’ un tema che riceve tantissime sollecitazioni. Il Ministro Spadafora lo sta seguendo con grande attenzione. Bisogna prima capire e aspettare che si realizzino le condizioni per garantire la ripresa del campionato in condizioni di massima sicurezza.
Ma per dare una data dobbiamo avere qualche garanzia in più che in questo momento, parlando col Ministro Spadafora, non c’è”.
Quindi, via libera agli allenamenti di gruppo, ma resta grande incertezza per la ripresa dei campionati.
Questo il calendario delle riaperture comunicate da Conte:
18 maggio
Allenamenti degli sport di squadra
Negozi di vendita al dettaglio (es. abbigliamento)
Parrucchieri e barbieri
Centri estetici
Ristoranti, pasticcerie, bar, pub
Celebrazioni liturgiche
25 maggio
Palestre
Piscine
Centri sportivi
15 giugno
Teatri
Cinema
Attività ludico-educative per bambini
Ma fate festa e ricominciate a parlare di calcio in autunno. Ben altre sono le priorità da salvaguardare che non la serie A e le televisioni a pagamento!
Ma pensi che in autunno il virus non ci sia più?….
Ma in che mondo vivi?…
Parliamoci chiaramente: attendiamo il vaccino prima di poter ricominciare?
E chi lavora grazie al calcio (A-B-C-Dilettanti) cosa fa: gli diamo due calci e li buttiamo x strada?
Non hanno anche loro diritto di lavorare?
O ce ne facciamo carico tutti noi con la cassa integrazione?
E come le finanziamo le casse dello stato se non lavoriamo?
Mi sembra che per ripicca, certi concetti facciano fatica ad entrare nella testa delle persone…
Sono d’accordo con il Signor Marco. Non si può riaprire tutto. Certe attività, dispiace dirlo, dovrebbero stare chiuse, penso ad esempio alle discoteche, ai pub notturni, alle partite di calcio se non possono essere garantiti standard di sicurezza. Dispiace, ma prima di tutto la salute della popolazione.
Sono d’accordo con il Signor Marco. Non si può riaprire tutto. Certe attività, dispiace dirlo, dovrebbero stare chiuse, penso ad esempio alle discoteche, ai pub notturni, alle partite di calcio se non possono essere garantiti standard di sicurezza. Dispiace, ma prima di tutto la salute della popolazione.
Se riparte solo la serie A e non tutte le altre serie i dipendenti a vario titolo delle società meno fortunate sono comunque a spasso o in difficoltà. Si creano delle disparità evidenti fra i privilegiati in serie A e tutta la stragrande maggioranza di giocatori, tecnici, magazzinieri, impiegati e quant’altro in serie B, C, D, Eccellenza, Promozione e giù giù. La serie A riparte per via delle televisioni, e basta!
Marco purtroppo hai ragione. Dico purtroppo perché il calcio mi piace tanto.
Capisco gli interessi, ma il calcio con gli stadi vuoti è semplicemente un orrore