Messa da parte la Pasqua, ci avviamo verso un finale di campionato importante e per niente semplice. Con il Presidente azzurro, Fabrizio Corsi, siamo tornati sulla gara di Nocera, guardando poi al futuro, le ultime otto gare che segneranno il nostro destino.

 

Presidente, partiamo da Nocera, una gara sulla quale si è detto ormai tutto e dove il rammarico e la rabbia però sono ancora presenti.

Perdere cosi fa male, però questo è anche il calcio, nel suo bello a 360 gradi, poi è chiaro che quando però tu la subisci, questa situazione, ci rimani male.”

 

Cosa è successo secondo lei?

E’ successo che non l’abbiamo chiusa, per quanto ritengo che alla fine, per quanto espresso in campo, il pareggio poteva essere il risultato più equo e sicuramente nessuna delle due squadre ci sarebbe rimasta male. Poi in quei minuti finali, spesso, l’agonismo supplisce anche determinati doti tecniche, loro sono stati bravi nel crederci. Sottolineando però che il rigore finale non c’era, per niente, come dimostrato a posteriori. Anche qui però a loro va il plauso per essersi fatti trovare in quella situazione e a noi il demerito di averla creata.”

 

Si dice che però quando si semina, alla fine, si raccoglie. Anche a Nocera, risultato a parte non c’è stata involuzione?

Si, non abbiamo lasciato il campo con particolari demeriti, anche se, la nostra squadra ha dimostrato che giocando un determinato calcio può battere chiunque. Questo per dire che evidentemente qualche mancanza c’è stata, anche perché se togliamo gli ultimi minuti, non abbiamo sofferto più di tanto, ma nemmeno creato tantissimo.”

 

Guardiamo avanti, alle otto partite finali?

Per forza, guardare a quelle e prenderne una per volta, senza iniziare a fare affannosi calcoli che ad oggi ancora lasciano il tempo che trovano. Dobbiamo fare più punti possibili per centrare quanto prima la salvezza, prendendo anche Nocera come esempio per fare sempre meglio e mettere in ogni partita quella cattiveria che unita ad altre qualità potrà far fare alla nostra squadra il giusto cammino in queste gare finali.”

 

Quindi non c’è ne da parlare di quota salvezza né di avversarie più o meno da temere?

Direi che per il momento è presto. Abbiamo tanti scontri diretti, dovremmo essere molto bravi li, cercando di essere sempre noi ad avere il nostro destino nelle nostre mani.”

 

Al. Coc.

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Giornalista pubblicista, da sempre tifoso azzurro è tra i fondatori di Pianetaempoli.it sul quale scrive ininterrottamente dal 2008. Per PE, oltre all'attività quotidiana, si occupa principalmente delle interviste post gara da tutta Italia. E' stato speaker ufficiale dell'Empoli FC per 5 stagioni.

11 Commenti

  1. CERTE MANCANZE.
    Riporto dall’aticolo:
    “Si, non abbiamo lasciato il campo con particolari demeriti, anche se….evidentemente qualche mancanza c’è stata, anche perché se togliamo gli ultimi minuti, non abbiamo sofferto più di tanto, ma nemmeno creato tantissimo.”

    A Nocera non abbiamo demeritato se guardiamo alla prestazione
    tuttavia la cosa che ci è mancata al di la dell’impegno di andare oltre il 95 esimo “combattendo” è e sarà sempre il fatto che manca un gioco.
    E’ inutle dimenarsi tanto..se tu hai gioco puoi sempre opporti e creare qualcosa…se prendi un gol sai come poterlo rifare.
    Ma cosa accade all’Empoli quando subisce? di solito va male…

    Certo ci sono stati errori grossolani tipo togliere le due punte più importanti come Tavano e sopratutto Maccarone.
    C’è stato il passaggio al modulo più coperto quando ormai la pressione nella Nocerina era già a regime. Ci sono stati anche gli interpreti dei cambi sbagliati.

    Ma come dice “Fabrizino”: “cercando di essere sempre noi ad avere il nostro destino nelle nostre mani.”

    Nel Calcio chi non ha gioco non ha il destino nelle proprie mani!

  2. il gioco,dash,non c’e’ quando riparti,dalla difesa,palla al vertice basso che deve avere piedi buoni per impostare l’azione,guitto signorelli o chi vuoi,palla alcentrocampista alto lazzari,saponara o brugman,o chi vuoi,che la scarica agli attaccanti…. Noi si riparte dalla difesa con lanci lunghi a caso, e mai palla a terra,cosi la squadra avversaria riprende palla e non ti fa uscire dalla tua area.Cosa ne pensi,dash???

    • Rispondo intanto all’ultima tua osservazione “i lanci lunghi”.
      Dunque questo purtroppo è quel che è accaduto dopo 15 minuti del secondo tempo contro i molossi.
      Un pò perchè c’e stata la risposta di forza dei padroni di casa e un pò per i nostri demeriti (che ho citato sopra nell’altro post).
      Nel primo tempo invece abbiamo assistito a quel tipo di gioco che chiede Aglietti ai propri uomini ovvero puntare tutto sui movimenti ad allargare la difesa avversaria con Maccarone (che fa tantisimo movimento direi impressionante) e a quelli direttamente verso la porta con Tavano.

      Aglietti poi interpreta il calcio in verticale (ormai è la moda assoluta di tutti gli allenatori italiani, moda che però ci rovina a livello internazionale dove le squadre estere palleggiano oltre a verticalizzare e vanno avanti in champions e in europa ligue).

      Ma torniamo a noi. Per rispondere alla prima ossservazione che sollevi. Aglietti abiamo detto che interpreta il calcio in verticale quindi come ci fai notare tu “dovrebbe” essere il mediano che si smarca e verticalizza per il centrocampista centrale, che a sua volta si smarca per il passaggio al trequartista, che a sua volta imbecca l’attaccante.

      A noi ci succede invece che la palla, direttamente giocata dalla difesa o dai mediani bassi va direttamente a Maccarone perchè è l’unico che nella frenesia della partita riesce a smararsi bene e da li in poi si spera in qualcosa.

      Questo purtroppo è l’Empoli di adesso.
      Certo un Empoli ritrovato nello spirito e nella tenacia però senza gioco e quindi senza la capacità di costruire con logica le proprie occasioni.

      Aggiungo Fabio che fondamentalmente le tue osservazioni sono giuste (per quanto mi riguarda) e che le verticalizzazioni sono una semplificazione del gioco del calcio (derivate dagli schemi elementari del basket…pensa un po te…).
      Tuttavia anche nel Basket si campa di due cose micidiali Break (contropiedi) e poi se si gioca con le verticalizzazioni ognuno deve svolgere il proprio ruolo altrimenti non vanno a canestro.

      Noi nel centrocampo (così come disposto da Aglietti) non abbiamo la capacita di verticalizzare bene o di smarcarsi bene.

      Se tu ci fai caso un’altro errore è quello di obligare le punte a far gioco invece di utilizzarle per finalizzare il gioco.
      Basta guardare da dove spesso è costretto a tirare Maccarone (sempre defilato).

  3. ti ringrazio,dash,per la tua risposta,comunque e’ ovvio,si giochi come si giochi,mi vorrei riprendere i 3 punti persi sabato,con l’albinoleffe,lunedi’ciao

    • Certo Fabio l’importante chiaramente è vincere.
      Il problema è che non è pensabile vincere solo capitalizzando le occasioni ma porsi l’obbiettivo di farle capitare spesso le occasioni.

      Fossi Aglio giocherei così (4-2-3-1) interpretato in verticale per i gusti del mister Aglietti.
      Dossena

      Gorzegno
      Stovini
      Regini
      Vinci

      Moro (Ze edoardo)
      Coppola

      Tavano
      Lazzari
      Buscè

      Maccarone

      Questa è la migliore condizione per questa squadra se vuole segnare giocando in verticale.

      Ciao.

  4. Io invece continuerei sulla striscia del 4-3-1-2 con;

    DOSSENA

    BUSCE STOVINI MORI REGINI

    ZE EDUARDO GUITTO SIGNORELLI

    LAZZARI

    TAVANO MACCARONE

    Per quanto riguarda vinci, hai pienamente ragione…e’ impresentabile da molto tempo..!!!

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