Proseguamo a distanza di qualche settimana le interviste con i colleghi per parlare del momento del calcio italiano. Abbiamo sentito Claudia Marrone di Tuttomercatoweb.com
Come hai vissuto il periodo di Lock-down e cosa ti è rimasto?
“Indubbiamente è stato un periodo molto strano, particolare, che però mi ha portato a riflettere su tante cose della vita, la mia soprattutto: rapporti, interessi… di sicuro mi ha fatto capire quali siano le cose davvero importanti, le priorità. Può sembrare una frase fatta, e sono sicura che tornerò presto anche a fare le cosiddette cavolate che disegnano il percorso di ognuno di noi, ma la consapevolezza è diversa. Ho poi riscoperto il piacere della lettura e della cucina, passioni che avevo trascurato e che ho ripreso, ma ho non ho mangiato molto, ho seguito la dieta e mi sono allenata da casa! E fortunatamente ho lavorato”.
Il consiglio federale ha deciso per la ripartenza dei campionati professionisti: sei d’accordo?
” Si, io speravo nella ripartenza del calcio. Che piaccia o no, questo popolare sport è ormai un’azienda a tutti gli effetti, la quarta per fatturato in Italia, e non è da ricondurre ai soli CR7, Messi, Lautaro e via dicendo, loro sono la parte più esposta, ma la più piccola a livello di percentuale. Occorre capire una volta per tutte che con il calcio mangiano e mandano avanti le famiglie molte persone come addetti stampa, magazzinieri, segretari, osservatori, fotografi, giornalisti, giusto per citare alcune figure di questo mondo, che hanno la necessità di vedere ripartire la loro azienda. E questo non vuole dire non avere rispetto dei morti, e neppure sottovalutare la questione, nessuno vuol divenire carne da macello per il virus: significa solo poter tornare a sperare nel futuro“
La serie B ha strutture per applicare i protocolli?
“Allo stato attuale, credo siano troppo restrittivi per la maggior parte dei club cadetti, tanto che la Lega B ha richiesto un periodo di ulteriori 10 giorni di tempo dall’emanazione delle nuove normative per adeguarsi al nuovo scenario: si potrà così capire come si svilupperà la situazione in Serie A, e magari pensare anche a misure meno stringenti in virtù del fatto che, a livello sanitario, la curva dei contagi potrebbe scendere ulteriormente intorno a fine mese”.
Il calcio a porte chiuse fa storcere la bocca a molti, cosa ne pensi?
“Il calcio è bello con lo stadio pieno, inutile negarlo: è un’azienda, è vero, ma non ha perso il lato romantico. Ora però è troppo urgente rimettere in moto il sistema, un sacrificio da parte di tutti si rende necessario: con la speranza, però, di vedere tornare gli spalti colorati”.
Nelle settimane scorse si era parlato di B a 40 squadre, cosa ne pensi?
“Onestamente non credo sia una situazione fattibile: Balata era restio persino a una B a 20 squadre, la querelle per la mancata riammissione dell’Entella due estati fa ne è la riprova, non credo voglia vedere stravolgere così la sua lega. A ogni modo, delle riforme servono, ma fintanto non si arriverà a ragionare a sistema, senza guardare solo al proprio orticello, sarà dura muovere passi”.
Quando ripartirà la B c’è da attendersi sorprese?
“Dopo un periodo di così lunga inattività, credo che all’eventuale ripartenza i valori delle squadre saranno azzerati: sarà come un mini torneo dentro il torneo stesso. E non sono esclusi colpi di scena, perché la classifica è molto corta sia in alto che in basso: alla fine, per quanto stratosferico sia il percorso fatto, neppure il Benevento ha la matematica certezza, e parlo proprio di numeri, di essere promosso in Serie A”
L’Empoli con Marino ha ritrovato maggiore continuità.
“Con Marino si è visto un altro Empoli. Certo, non è da sottovalutare lo sforzo della proprietà che nel mercato di gennaio ha avuto il coraggio, economico e morale, di stravolgere quanto fatto fino a quel momento per provare a fare il salto: Accardi troppo spesso è stato messo sulla graticola, ma credo che il suo dovere lo abbia fatto, anche ad agosto. Sono molte le componenti che subentrano in una stagione che nasce storta. Gli azzurri, però sono stati fermati nel loro miglior momento, avrebbero davvero potuto fare un balzo importante, ma non escludo che lo facciano alla ripresa: a livello tecnico alla squadra non manca nulla, dovrà solo avere la forza mentale. Nel rush finale, ora più che mai, la differenza la farà infatti la testa”.
Ma chi è?
Non lo so, ma mi sembra meglio del Cocchi…
Non so se si intende di calcio, ma ci vorrei uscire una sera per appurarlo ….