Abbiamo intervistato il collega Alessandro Orlandin, de “lospallino.com” , per capire qualcosa in più dei nostri prossimi avversari.
Come arriva la Spal al match di martedi e come viene giudicato questo inizio di stagione contraddistinto da tutti pareggi compresa la gara di Coppa Italia?
“Ci arriva con la giusta dose di problemi, ad esempio la tendenza patologica nel prendere gol nei finali di partita, ma anche con la consapevolezza di aver iniziato a fare qualche progresso sotto il profilo fisico e tattico. Si era ampiamente messo in conto di dover faticare dopo un’estate decisamente deprimente e un sessione di mercato contraddistinta da tante difficoltà. Il progetto di rinnovamento della SPAL è rimasto largamente incompleto e si ha la netta sensazione di dover vivere una stagione di transizione, con tutto quello che ne comporta.“
Cosa sta piacendo al momento, e cosa no, della squadra di Pasquale Marino?
“Per il momento sta piacendo soprattutto il proposito, ancora non pienamente realizzato, di attaccare maggiormente in verticale e con tanti uomini. Resta ancora molto lavoro da fare, ma il percorso che il tecnico sta provando a impostare è sostanzialmente quello. Quello che non sta piacendo ha poco a che fare col progetto di Marino ed è la permanenza di tanti giocatori che nel finale dello scorso campionato hanno dato l’impressione di andare in campo giusto perché dovevano. E che in questa stagione sembrano aver ricominciato con uno spirito altrettanto preoccupante.“
A proposito del tecnico siciliano, fresco ex azzurro, come lo si vede e come lo si è accolto a Ferrara?
“E’ stato accolto inizialmente con un po’ di scetticismo, ma questo sarebbe stato riservato praticamente a chiunque dopo una retrocessione brutta come quella dell’ultima stagione. Nell’opinione pubblica c’era – e forse c’è ancora – qualche perplessità legata ai risultati degli ultimi anni. Ci si aspettava, probabilmente, un tecnico in ascesa o uno dotato di maggior dimestichezza con le promozioni in serie A. Ciononostante le prime impressioni sono state positive, perché il mister dà sempre la sensazione di essere uno che sa il fatto suo e d’essere dotato della giusta dose di equilibrio nei suoi giudizi. Per il resto ci vorrà tempo e solo i risultati potranno aiutarlo a entrare davvero nel cuore della tifoseria. Fermo restando che il compito al quale è chiamato ha un alto coefficiente di difficoltà.”
Quali sono i reali obiettivi stagionali della Spal?
“Non è facile dirlo. La speranza, che mai verrà ammessa esplicitamente dai dirigenti, è di rientrare subito in serie A anche solo per limitare i danni economici di una retrocessione sanguinosa. Al tempo stesso il realismo suggerisce di essere cauti, perché se da un lato i nomi in organico possono far pensare ad un ruolo da squadra favorita, dall’altro bisogna tenere conto che ci si trascina dietro il muso lungo di una discesa in B arrivata con una sequenza quasi imbarazzante di sconfitte. E poi, particolare non secondario, tanti dei giocatori attualmente in rosa avevano chiesto d’essere ceduti, salvo ritrovarsi senza proposte concrete da valutare. Se questi elementi si metteranno a disposizione Marino avrà da guadagnarci, ma se passeranno due mesi con la testa rivolta al mercato di gennaio saranno problemi. In altre parole ci sono incognite a sufficienza per rendere indecifrabile il percorso della SPAL. Verosimilmente la squadra ha il potenziale per lottare per un posto nei playoff, ma tanto dipenderà dall’integrità di alcuni dei suoi uomini-chiave, primo tra tutti Di Francesco.”
Cosa vi arriva dell’Empoli e, se ci sono, quali le preoccupazioni per un match – e non lo diciamo per campanile – tutt’altro che semplice?
“L’Empoli è considerato un avversario ostico e la partita di martedì rappresenterà il secondo esame impegnativo di questo avvio di stagione, dopo il debutto a Monza. Parliamo di una squadra che ha ambizioni d’alta classifica, che non ha cambiato poi così tanto e che è gestita da un allenatore dalle idee molto interessanti e contemporanee. Non parlerei di preoccupazioni, ma senz’altro c’è parecchia curiosità nel vedere quale atteggiamento saprà adottare la SPAL di fronte ad una prova così difficile.”
Quale potrebbe essere l’undici iniziale spallino di martedi sera?
“Marino finora ha fatto diverse rotazioni, quindi non è semplice decifrare le sue intenzioni. Dovessi azzardare direi: 3412 con Berisha; Salamon, Vicari e Tomovic; Sernicola, Salvatore Esposito, Missiroli, D’Alessandro; Castro; Sebastiano Esposito, Paloschi.”
Per nomi la Spal è una squadra da primi 3-4 posizioni. Speriamo di avere più fame di loro.
Bisogna essere molto attenti, perché nella formazione detta dal giornalista GIOCANO IN 12
Tradizione negativa
Marino ci conosce
A nomi la Spal fa paura
Ergo: partita ad elevato tasso di difficoltà
Qui ti sbagli, Marino conosce il suo 433, oggi noi giochiamo differenti e alcuni giocatori fanno un ruolo diverso dalla vecchia gestione (Moreo, Mancuso). Direi che ce la possiamo giocare visto che la SPAL non è al top.