Fonte: Ansa
“Credo che sia doveroso un incontro con le autorità per valutare se ci sia l’opportunità di una vaccinazione dei giocatori”.
Lo ha detto Enrico Castellacci responsabile staff medico delle squadre nazionali Figc ed ex responsabile dello staff medico azzurro a proposito della possibilità di vaccinare i giocatori contro il virus della nuova influenza.
“Il virus dell’influenza A – ha aggiunto Castellacci, a margine dei lavori del convegno ‘Sla realtà e speranze’ in corso al centro tecnico di Coverciano a Firenze – non è di per sé preoccupante, ma ciò che preoccupa è l’alta contagiosità. Però è un problema delle società. Gli spogliatoi sono una realtà di promiscuità che fanno sì che sia facile essere contagiati e questo rischio deve essere considerato dalle squadre”.
“Questa giornata – ha detto Castellacci al termine del convegno – ha avuto certamente una valenza scientifica, ma soprattutto voleva averne una promozionale: lanciare il messaggio, cioé, di reperire fondi per la ricerca, anche attraverso il calcio che è un volano mediatico incredibile. Le istituzioni, da parte loro, diano una mano nell’assistenza ai malati”.
“Quando, con la ricerca, riusciremo a sconfiggere questa malattia – ha continuato – sarà un successo per tutti”.
Castellacci ha poi ringraziato gli esperti che sono intervenuti: tra gli altri, Adriano Chiò (Centro Sla, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Torino), Mario Sabatelli (Responsabile Centro Sla Policlinico Gemelli di Roma) e Lucia Banci (Responsabile della Fondazione Farmacogenomica Fiorgen Onlus di Sesto Fiorentino) che ha sottolineato come “il ritorno mediatico” che ha il calcio, rivesta un “importante ruolo sia per la raccolta fondi, sia per la pubblicità ad ogni fondazione”.
Banci, nei mesi scorsi, aveva incontrato la moglie di Stefano Borgonovo: “Ci siamo dette – ha raccontato – che dobbiamo lavorare tutti fianco a fianco”.
Per Massimo Mauro, infine, fondatore della fondazione ‘Vialli e Mauro’, il mondo del calcio “deve contribuire in maniera maggiore. In Italia ci sono progetti di ricerca sulla Sla che avrebbero bisogno di 32 milioni di euro: i 250 mila che arrivano sono una goccia importante, in un mare però ancora molto ampio”.