Mentre tutto lo sport resta fermo per l’emergenza coronavirus, il mondo del calcio studia proposte per affrontare la crisi anche da un punto di vista economico. In particolare, Figc e Leghe hanno inserito nel pacchetto di richieste al governo anche la possibilità di estendere la cassa integrazione anche ai calciatori della serie B e C con contratti sotto i 50 mila euro.
Per Figc e Leghe, infatti, le misure ritenute più impellenti per affrontare la situazione prevedono anche il riconoscimento dello stato di crisi, la proroga delle concessioni degli impianti con la sospensione dei canoni, il differimento delle scadenze fiscali e contributive. In una seconda tranche di richieste, inoltre, è poi allo studio anche un “Fondo Salva Calcio” per il quale la Figc destinerà risorse destinate alla ripartenza dei club in crisi di liquidità.
Certamente per chi guadagna fino a 40mila euro annui, non certo per chi ha un contratto superiore. Quindi norma più per la C che per la B e A dove i calciatori dovrebbero ridursi l’ingaggio annuale del 30% minimo.
Non credo che in un momento così critico, complicato soprattutto a livello finanziario, lo Stato possa farsi carico degli stipendi degli sportivi.
Lo sport in generale ed il calcio in particolare vivono di natura propria e devono farlo anche stavolta cercando risorse interne fra le varie leghe, FIGC, CONI.
Lo sport è una cosa bella anche per chi ne è solo uno spettatore, ma non è certo un’attivita che manda avanti un Paese.
Sono le aziende e, prima ancora, Ricerca e Istruzione ad essere i capisaldi di una Nazione.
Potrò sembrare antidemocratico, ma non è certo lo Sport professionistico ad esserlo.
A tutto va dato la giusta misura e importanza
Niente fa aggiungere, quoto in pieno
Ricerca e istruzione Sono d’accordo; e aggiungo: sanità.
La cassa integrazione lasciamola alla gente comune dipendenti ecc
Che ora come ora c’è né tanto bisogno perché con questo casino di corona virus oltre che pericoloso per la nostra vita è un grosso pericolo per l’economia che ci aspetterà in futuro.