Non potevamo pretendere di vedere ancora le saette con una gara giocata alla morte, ma la prestazione che la squadra ha riportato dal “Cabassi” di Carpi è andata oltre la prova dignitosa. Su un campo non semplice dal punto di vista del manto, un campo che tendeva a rallentare molto il pallone non permettendo ai nostri giocatori di indirizzare la sfera dove volevano, la squadra ha messo dentro grande voglia e grande lucidità. Il primo tempo è stato decisamente più contratto, ma nella ripresa si è visto a tratti l’Empoli migliore con delle discrete giocate e con la voglia di segnare e vincere la partita. Alcuni errori di imprecisione ed un po’ di sfortuna ci hanno impedito di portare a casa i tre punti, con il risultato finale di una gara terminata a reti bianche, uno 0-0 che per la prima volta fa da risultato ad una sfida dell’Empoli. Il programma di arrivare in fondo cercando di mantenere l’imbattibilità è assolutamente nella testa e nelle gambe di tutti, e non per frase fatta ma proprio perchè questo gruppo ormai ha assimilato una precisa mentalità che non prevedere situazioni diverse a quelle della costante ricerca del successo. Sicuramente il momento va compreso, ed è chiaro che oggi non staremo a fare determinati discorsi che possano trovare il pelo nell’uovo; l’obiettivo che conta è stato centrato e lo si è fatto andando al di là di ogni più rosea aspettativa, quindi tutto quello che viene adesso va soltanto lodato.
Chiaro che ci possano essere alcuni giocatori che in questo momento abbiano un pizzico di motivazione in più. Ed è evidente come l’impatto sulla gara di Traorè sia stato al limite del devastante e mancante soltanto del gol per coronare una giornata di quelle da incorniciare. Il giovane ivoriano ha dimostrato di esserci, di crescere e di avere indubbie qualità che potrebbero tornar comode anche il prossimo anno in una stagione decisamente più difficile e competitiva come quella della serie A. Ma bene davvero tutti, perchè dietro si è sempre difeso al meglio riducendo al minimo i rischi per Gabriel (attento sul tiro più difficile calciato da Bittante), e davanti si è cercato fino alla fine di gonfiare la rete ma, non sempre le ciambelle possono uscire col buco. Dispiace, ma non possiamo non mettere dietro la lavagna Krunic. Non trova grandi spiegazioni il pugno che il bosniaco rifila ad un avversario, un gesto che non gli costa il rosso ma che gli costa però il cambio in campo.
Non c’è voglia solo di gestire, lo abbiamo detto, c’è voglia di continuare a stupire. Sicuramente a Carpi questo è stato reso più difficile anche dal fatto di essere tornati in campo soltanto tre giorni dopo quella che è stata una giornata che qualche energia in più se l’è presa, perchè un momento per festeggiare e prendersi una “sbornia” di felicità ci doveva assolutamente essere ed era impossibile non pagarlo in parte. Anche il mister, nel post gara, è stato chiaro su quelle che sono le volontà e le intenzioni fino all’ultima partita che sancirà il definitivo stacco mentale con quasi due mesi di meritato riposo fino al nuovo raduno. Ma fino a quel 18 maggio ci dovrà essere il miglior Empoli e chi giocherà sarà non per un contentino ma perchè avrà dimostrato di avere la fame giusta per portare alla causa ancora punti, come se quelli già fatti non fossero bastanti per riempire la pancia. Si può ancora guardare al record di punti fatti in B a 22 squadre, con tre vittorie infatti l’Empoli farebbe un punto in più del Palermo 13/14 andando a scrivere un’ulteriore pagina di storia e sappiamo che questo è uno degli obiettivi che nello spogliatoio si sono dati. Insomma, non saranno tre amichevoli estive anticipate, e di questo ne siamo certi.