L’ex attaccante azzurro Nicolò Cambiaghi ha rilasciato nella serata di ieri a Sky Sport alcune dichiarazioni sulla sua esperienza con la maglia dell’Empoli.

Avverte la differenza tra lottare per la salvezza e lottare per l’Europa?
“Sì, l’anno scorso ne parlavo anche con i ragazzi dell’Empoli: lottare per la salvezza non è facile, anzi. Richiede dei sacrifici importanti, perché il livello della squadra non può mai essere come quello delle top e si deve sempre lavorare di più, fare partite ‘sporche’, cercare di prendere punti ovunque. Anche lottare per vincere è senza dubbio difficile. Sono due cose diverse che però allo stesso tempo richiedono sforzi enormi. Posso dire che qui a Bologna c’è più ‘serenità’. Non che non ce ne fosse Empoli, anzi, però una volta che arriva una vittoria e vedi la classifica positiva, lavori anche in modo diverso. Il primo anno a Empoli era stata un po’ più semplice la salvezza, l’anno scorso invece è stata molto più complicata. Quando arrivi fino alla fine che non sai se ti salvi o non ti salvi… È veramente tosta anche a livello mentale. In generale, non è facile giocare per qualsiasi obiettivo, ci vuole estrema convinzione in tutti e due i casi”.

Come si è trovato a Empoli?
“Sono stato veramente bene, tanto che poi sono tornato il secondo anno per un volere mio. Posso solo che parlarne in maniera positiva, perché entrambi gli anni ho trovato un bel gruppo, anche se nella seconda stagione avevamo cambiato tanti giocatori. Si lavora in maniera tranquilla, si può sbagliare e questa penso sia una cosa molto importante per un giovane alle prime esperienze in Serie A. Empoli è sicuramente nel mio cuore, sono stati due anni bellissimi, abbiamo raggiunto due salvezze e ho dei ricordi stupendi. Non vedo l’ora di ritornarci per per la semifinale di Coppa Italia”.

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12 Commenti

  1. Il fatto è che alcuni giocatori cresciuti qui (Fa.zzini o Bald.anzi sono due esempi) non avendo paragoni di altre realtà arrivano a 20/21 anni e danno tutto per scontato, sono abituati ad essere trattati bene, abituati ad essere trattati come quelli “bravi” in ogni annata andavano ad approcciare nelle giovanili e poi anche nell’entrare in prima squadra entravano non come “matricole” normali, ma come i “puledri” su cui la dirigenza puntava e poi dopo aver fatto vedere qualcosa anche in prima squadra alle prime lusinghe delle squadre più blasonate, messi su dai procuratori perdono di vista la strada maestra.
    Gente come Cambiaghi, Frattesi ma un pochino anche Cancellieri che vengono da realtà giovanili (Atalanta e Roma) dove comunque erano tre dei tanti non danno per scontato di affermarsi in quelle squadre e paradossalmente uscendo da quelle realtà devono rimboccarsi le maniche per affermarsi (Pordenone con retrocessione in C, Ascoli, Verona da comprimario) ed apprezzano molto poi una realtà come Empoli dove possono esprimersi con tutto quello che ha bisogno un giovane apprezzando quello che c’è di buono senza darlo per scontato perchè a differenza dei due nostri sopra non facevano i raccattapalle 10 anni fa in serie A dove stavano crescendo.

  2. Intendo non facevano i raccattapalle nell’Empoli…

    Poi aggiungo che prima o poi l’Empoli dovrà riesprimere in prima squadra qualche ragazzo proprio Empolese (alla Salvadori o Ficini tanto per intendersi)

  3. Si, Seghetti titolare ieri in Turchia Italia under 20 finita 0-3.
    Nel pomeriggio Italia Olanda under 21 con Sebastiano Esposito in campo.

  4. Cambiaghi da quando è rientrato dall’ infortunio al crociato della scorsa estate ha fatto molto bene. Ha davanti a sé una forte concorrenza per il suo ruolo
    ma quando Italiano lo mette dentro, specie nel secondo tempo, è sempre determinante.. ❤️💙

  5. Eccellente il primo anno, un po’ meno il secondo.
    Ma fondamentale per esserci salvati in tutti e due gli anni.
    Forza Empoli sempre anche serie C

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