La clamorosa auto-esclusione del Borgo a Buggiano dalla Lega Pro Seconda Divisione fa sorgere alcune considerazioni più generali.
Intanto va precisato come sia ai limiti del paradosso il motivo principale che ha indotto la società pistoiese a non iscriversi: ovvero la mancanza di uno stadio dotato di un impianto di illuminazione. A cosa servono i riflettori in Seconda Divisione quando la squadra bianco-azzurra nelle ultime due stagioni, per un totale di 34 partite interne, non ha mai avuto bisogno delle luci artificiali? Può essere questa una “conditio sine qua non” per l’iscrizione di una società in regola con tutti i pagamenti?
Diamo adesso uno sguardo alle possibili conseguenze di questa scelta per il calcio toscano in generale. Intanto l’intera regione Toscana perde una squadra fra i professionisti, in particolare in Lega Pro ci saranno solo 8 squadre del Granducato e non le 9 che avrebbero avuto diritto a partecipare.
L’estromissione del Borgo a Buggiano, unita a quelle di altre società, comunque libera delle caselle nella prossima Lega Pro e quindi potrebbero aprirsi le porte a degli eventuali ripescaggi, ad esempio quello della Carrarese in Prima Divisione o quello del Gavorrano in Seconda. Il 19 luglio è in programma il Consiglio federale che stabilirà gli organici dei campionati professionistici della stagione 2013-2014 e sapremo se tali possibilità potranno concretizzarsi.
Inoltre la società buggianese come ricordiamo aveva già stipulato un accordo di massima per giocare le gare casalinghe a Pontedera, quindi ciò potrebbe avere ripercussioni sulla scelta del campo di gara del Tuttocuoio, neopromosso in Seconda Divisione ma ancora con l’incognita stadio, visto che ora il “Mannucci” di Pontedera è libero e la società neroverde di Ponte a Egola potrebbe optare per quella soluzione anziché su quella di Santa Croce sull’Arno (visto che lo stadio “Libero Masini” della città conciaria necessita ancora di onerosi lavori di rifacimento del terreno).
Viene infine da riflettere sul fatto che un paio di mesi fa si parlava di una possibile “fusione” del Borgo con la Lucchese per portare i rossoneri fra i “prof” già il prossimo anno: tale ipotesi tramontò quasi subito anche perché le due società avevano sede in due province diverse. Chissà cosa sarebbe successo (ma questo è solo Fantacalcio) se il Borgo avesse “offerto” tale possibilità a una società della stessa provincia, su tutte la Pistoiese dell’ambizioso patron Ferrari… forse a quest’ora gli arancioni sarebbero stati in Lega Pro 2 e la Toscana avrebbe una società professionistica in più.
Fonte: Maurizio Ribechini