Tra le tante note liete della partita di ieri sera, c’è stato anche l’esordio di due ragazzi cresciuti nelle giovanili azzurre, Mattia Viti e Krjstian Asllani. Viti ha svolto egregiamente il suo lavoro, con una gara perfetta in fase difensiva, contro avversari del calibro di Keita e Joao Pedro; Asllani è entrato nel secondo tempo, nel momento in cui c’era bisogno di forze fresche a centrocampo, e non ha affatto sfigurato. Abbiamo parlato di questi ragazzi con il loro “scopritore”, Andrea Innocenti, ex dirigente delle giovanili dell’Empoli. Naturalmente a questi si aggiunge Samuele Ricci, che ormai sta giocando da un po’ in prima squadra.
Ciao Andrea, ieri hanno esordito in Serie A due tuoi pupilli (oltre a Ricci che sembra già quasi un veterano). Che emozione hai provato?
“Ti dico la verità, ieri l’emozione ha preso il sopravvento perché raramente capita di vedere in campo, in contemporanea, tre ragazzi arrivati a Empoli piccolissimi. Ma una volta finita l’emozione, il sentimento maggiore è quello dell’orgoglio. Oggi non lavoro più per l’Empoli ma vedere raccogliere i frutti dopo tantissimi anni, mi dà la consapevolezza di aver fatto un buon lavoro”
Come siete riusciti a scovarli quando erano così piccoli?
“Era il classico lavoro di scouting della società. Girare, e molto, sui campi, tessere rapporti e cercare sempre e comunque di difendere i bambini. Perché di questo si parlava, che avessero attitudini ma anche valori importanti, così da regalarci sensazioni forti. Di sicuro abbiamo fatto tanti chilometri…”
Spesso si dice che in Italia c’è poco coraggio nel lanciare i giovani rispetto ad altri paesi. Come mai secondo te?
“Sicuramente in Italia c’è meno coraggio. Credo che prima di tutto sia un discorso culturale. In ogni settore, se ci pensiamo bene, l’Italia è un “paese per vecchi”. Secondo me nel calcio la paura è determinata dal fatto di volere sempre e a tutti i costi tutto e subito. Ma siamo poi così sicuri che con i giovani si penalizzi qualcosa? Personalmente credo di no”.
Ieri in panchina c’era anche un altro promettentissimo giovane azzurro, Tommaso Baldanzi. Secondo te è pronto per esordire anche lui?
Sì, assolutamente. Tommaso è un ragazzo che ha grande qualità, intelligenza e, come dicevamo prima, non serve guardare la carta d’identità per “buttare dentro un ragazzo”. Non io, ma la storia ci insegna che l’Empoli ha dato il meglio e raccolto i migliori risultati quando ha avuto in campo o in organico più suoi prodotti possibili. Se ripenso a Zurigo mi vengono ancora i brividi…”
Quale consiglio daresti a Samuele, Krjstian e Mattia?
“Sono ragazzi seri, con alle spalle famiglie che non li destabilizzano. Questa mattina mi hanno scritto alcuni dei loro genitori e si capisce subito che non perderanno la testa, nessuno dei tre. L’unico consiglio che gli do è pensare, da oggi, che Cagliari è già roba vecchia”
Viti monumentale, era difficilissimo contro Keita, ma lui l’ha annullato per tutta la partita… giocato in modo pulito e semplice, niente fronzoli e tanta umiltà!!!! Ieri Nonno ha avuto un coraggio da leoni, sono contento per i debuttanti e per il Mister, a cui qualche tirata d’orecchie ha fatto bene.
Ora non fermiamoci, Cagliari è solo un passettino!!!!
Asllani e Viti esordito in A, ora tocca a Baldanzi e Parisi. Peccato per le mie ragazze azzurre, che quest’anno vanno malino.
Empoli e l’Empoli continuano ad emozionarmi ancora.
Con buona pace dei rosiconi, questo è fare calcio e ben venga se Corsi, capace, guadagna molto bene.
È emozionante vedere che i semi germogliano, è bello cogliere ancora gli aspetti più importanti di questo sport troppe volte stuprato dai soldi e dalle televisioni.
Sono storie vere di persone vere. Come vera è la nostra storia.
Il calcio è fatto di lavoro e sudore, da sempre e per sempre Orgoglioso di essere empolese!