Ci sono emozioni che non passano mai e che rimangono, per sempre, impresse nel cuore di chi le vive. Emozioni forti, che regalano battuti accelerati anche a tanti anni esatti di distanza. Per l’Empoli e gli empolesi l’8 giugno 2012 rappresenta una data magica, in cui si è evitato per un soffio il baratro e da lì si è risalito prontamente la china, fino ad arrivare a essere quelli che siamo oggi. Perché non va dimenticato, se l’Empoli ha fatto riassaporare ai suoi tifosi il gusto dolce della Serie A, lo si deve prevalentemente a quella serata di quattro anni fa. Se non ci fosse stata la rimonta, targata Mchedlidze-Tavano, se non ci fosse stato il provvidenziale intervento di Dossena sul rigore calciato da Paolucci, adesso staremmo probabilmente parlando di un Empoli completamente diverso. In una categoria diversa, perché la retrocessione in C sarebbe stata un cataclisma difficile da superare. Fu una gara difficile, animata da un secondo tempo incredibile, dopo una prima frazione tutto sommato deludente per la posta in palio. Un continuo susseguirsi di emozioni, positive e negative, che fecero sobbalzare più di una volta i tifosi presenti Castellani e quelli che assistevano alla partita alla tv. Con il senno di poi quella gara fu fondamentale e da quelle ceneri è nato l‘Empoli di Sarri, capace di creare una nuova filosofia di gioco e a ritornare in A dopo anni di assenza. Come i grandi trionfi del passato meritevoli di essere visti e rivisti, anche questa partita rimane un pezzo di storia per l’Empoli. Rappresenta un punto fisso nella mente dei tifosi azzurri, una Notte da Leoni che non potrà essere cancellata mai. E che è il punto di inizio di una vera e propria rinascita azzurra. Simone Galli Riviviamo insieme la sintesi di quella partita: EMPOLI-VICENZA 3-2