Il Direttore Sportivo, Pietro Accardi, ha rilasciato un intervista a Tmw radio nel corso della trasmissione Stadio Aperto.
“Noi in questo momento stiamo vivendo un bel periodo: siamo contenti ma anche consapevoli di essere solo alla 7^ giornata. Ancora è molto presto, il campionato di Serie B è lungo e insidioso, quindi rimaniamo con i piedi ben piantati per terra, continuando a lavorare”.
Cosa vi ha lasciato la stagione scorsa?
“Per quanto mi riguarda che non bisogna dare mai nulla per scontato. Eppure capita spesso che, quando si retrocede, si pensi che si debba risalire subito ma non è così: la Serie B è imprevedibile, e nello scorso campionato abbiamo cambiato quasi tutta la rosa, aggiungendo difficoltà rispetto ad altri che mantengono l’organico per provare subito a salire”.
Come sta lavorando Dionisi, e come siete arrivati a questa scelta?
“Dionisi lo seguivamo da tempo. A noi ha colpito molto il suo modo di interpretare il calcio, con idee ben chiare e definite: nella scelta abbiamo valutato questo aspetto, a prescindere dalla sua età e dalle sue esperienze. Ad oggi siamo contenti perché crediamo di avere un grande allenatore al timone”.
Dalla Fiorentina sono arrivati Zurkowski e Terzic: varranno la Serie A?
“Per me sì, hanno qualità importanti. Anche loro devono crescere attraverso partite ed allenamenti: la Serie A, rispetto alla B, è molto più impegnativa. Penso, e mi auguro, che anche attraverso il lavoro qui un domani possano diventare dei titolari nella Fiorentina, perché sono calciatori loro…”.
O titolari all’Empoli in Serie A?
“Oggi preferirei non parlare di Serie A. Abbiamo una squadra molto giovane, mi entusiasma vedere allenare ogni giorno questi ragazzi straordinari”.
Come vede Olivieri?
“Si è approcciato in maniera molto umile. Marco è intelligente: essendo cresciuto con noi lo conoscevamo benissimo. Sicuramente il passaggio alla Juventus lo ha fatto maturare molto, ed oggi abbiamo ritrovato un ragazzo cresciuto, sì, ma che ha voglia di mettersi in discussione”.
Può essere l’anno della ripartenza per Matos?
“Ce lo auguriamo. La realtà Empoli l’aveva seguito in più occasioni, e quest’anno c’è stata la possibilità di portarlo qui. Parlando con l’allenatore, avevamo bisogno di uno con le sue caratteristiche: duttile, col cambio passo per attaccare la profondità e abile nell’uno-contro-uno. Dobbiamo dire che si è presentato bene, con grande umiltà e voglia”.
Quest’estate Ricci piaceva a molti, ma alla fine l’avete tenuto. Rimarrà fino a giugno?
“Ricci è un ragazzo che deve ancora crescere. Lo sta facendo, ma l’aspetto più determinante è la mentalità: al di là di tecnica e fisico, che tutti possono vedere, una maturità del genere in un ragazzo così giovane non è scontata. Quella pensiamo sia la sua migliore dote, il resto lo migliorerà sicuramente e lo potrà fare giocando nell’Empoli. Pensiamo di godercelo fino a giugno, poi da lì vedremo cosa succederà”.
La Fiorentina si era interessata…
“Su di lui ci sono state tante richieste. Una è stata la Fiorentina, che poi però ha deciso di non andare avanti: abbiamo fatto tante chiacchiere, perché loro sono vigili sul mercato dei giovani, ed avevano inserito anche Ricci nella lista di prospetti. C’erano pure altre società, ma abbiamo deciso di non venderlo per lavorare sulla sua crescita”.
Quanto la soddisfa vedere Caputo segnare anche in Nazionale?
“Tantissimo: è un ragazzo straordinario, che merita tutto questo successo. Da sempre è determinato, purtroppo la sua carriera ha avuto qualche intoppo ma è vero anche che forse da questi è stato formato ancora di più. Da parte nostra c’è soddisfazione nel vedere un ragazzo che poco tempo fa abbiamo preso dall’Entella in Serie B, e che oggi è in Nazionale. Un discorso che vale anche per Di Lorenzo, Bennacer e Traorè… Siamo i loro primi tifosi”.
La vostra forza è lo scouting…
“Sì, da sempre fiore all’occhiello della società, e continua ad esserlo. Vogliamo costruirci i campioncini a casa”.
C’è il rischio che con la crisi si tagli sulle giovanili?
“Dipende dalle realtà: ad Empoli non stiamo ragionando così. Come ogni società stiamo facendo sacrifici, perché è il paese intero che sta vivendo una situazione devastante. Cerchiamo comunque di ottimizzare più possibile investimenti e lavoro”.
L’anno scorso il Benevento in B sembrava giocare un altro sport. Quest’anno la B è più livellata?
“Penso che sia il campionato più difficile degli ultimi dieci anni. Proprio perché ci sono tante squadre attrezzate che possono ambire a vincere”.
Condivido in toto tutto, soprattutto l’ultima risposta. Tre parole da seguire tutti, ma proprio tutti: umiltà, umiltà e umiltà!!!!! Le qualità ci sono e parecchie!!!!!
Rispetto allo scorso anno si è ridimensionato anche lui… Siamo la Juventus della serie B, il nostro obbiettivo è la serie A frasi del genere non devono esistere ad Empoli pure se abbiamo messi e ronaldo.
Nella nostra realtà e nel nostro ambiente deve regnare sempre umiltà e volare bassi questo ci ha sempre contraddistinto dalle altre società e così dobbiamo fare, testa bassa e pedalare partita dopo partita
Antonio, c’è una certa differenza tra averlo detto e riportare una frase di uno che l’aveva detto….
Se continuiamo a volare basso ci possiamo divertire.
Si, è la serie B più difficile, ma se dai tre punti alla Salernitana senza giocare con la Reggiana, la quale poi gioca con noi e porta via punti, è un campionato falsato. Rivedere le regole.