A cura di Claudio “Freccia”
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Gruppi esistenti: –H.T.B. (Hooligans Teddy Boys): nati nel 1980, gruppo cardine a guida della curva per alcuni decenni, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento, seppure siano stati falcidiati dalle diffide e il loro striscione pare sia stato rubato ben tre volte, l’ultima dai napoletani in casa loro all’incirca nel 2008 (ma la “pezza” del gruppo è ovunque). Il vecchio striscione “Hooligans” degli anni ’80, in principio non c’era; raffigurava un tifoso con capelli al vento e occhiali a goccia. Molti Teddy Boys provenivano e provengono da Udine. Si può dire che è il gruppo per antonomasia della città. Adesso è rappresentato da una o più pezze, tra cui la bandiera italiana con un “teddy boy” al centro. –Collettivo IncUdine: nasce per la volontà di quattro ultras, che, non riconoscendosi più nelle rispettive realtà, decidono, con il supporto di alcuni altri ragazzi navigati, di costituirne una propria. Col passare degli anni il gruppo, decisamente apolitico, cresce gradualmente, collaborando in maniera attiva all’organizzazione del tifo in casa e in trasferta e diventando a tutti gli effetti un punto di riferimento per la Nord. Quando venne proposto, il nome “incudine” trovò subito dei consensi, sia come simbolo, in quanto massiccio e indistruttibile, sia perché contenente la dicitura “Udine” al suo interno. Le occasioni di ritrovo diventano sempre più frequenti, ognuno con le sue proposte e le sue bozze da adottare, fino ad un dannato 16 marzo 2003, quando, rientrando da una riunione del gruppo che stava per nascere, due dei quattro ragazzi di cui sopra restano coinvolti in un incidente stradale, a causa del quale scompare tragicamente Leonardo Cecon. In suo onore nasce il “Collettivo IncUdine”, e il nome di Leo riecheggerà negli anni in ogni stadio dove gioca l’Udinese. Nell’estate dello stesso anno viene esposta per la prima volta la pezza del gruppo, in un’amichevole estiva al “N.Rocco” contro l’odiata Triestina. Fino a qualche anno fa il gruppo distribuiva una propria fanzine, in formato cartaceo, dal nome “Incontrollata Attitudine”. Il gruppo in passato si è messo in evidenza per il suo impegno benefico, sostenendo con cifre importanti gli alluvionati dell’Alto Friuli e del vicentino, i terremotati dell’Aquila e, in termini di beni materiali di prima necessità, la popolazione ferrarese. Soltanto il coordinamento SOS Liguria li ha bloccati dal mettersi in viaggio verso Genova, in aiuto degli alluvionati di ottobre e novembre 2014: due mezzi erano già pronti per partire e dare il loro contributo in termini di forza lavoro. Calamità naturali a parte, hanno sostenuto due centri di ragazzi disabili friulani, nonché due bambini bisognosi di cure all’estero, urgenti e costosissime, e hanno sostenuto la “Fondazione Gabriele Sandri”, con la quale sono sempre in contatto. Da sempre si sono schierati contro la tessera, organizzando incontri e volantinaggi contro T.d.t., Fidelity Card e Art. 9, sostenendo quella controinformazione che ancora oggi portano avanti più convinti che mai. –Ultras1995: nascono il 10 dicembre ‘95 nella trasferta di Firenze, da una costola dei Nord Kaos, per iniziativa di sei ragazzi. Il primo nucleo vero e proprio nasce però nell’agosto ’90 ad opera di alcuni ragazzi di Pordenone che frequentano la curva, dando vita così agli “H.T.B. sez. Pordenone”, che cambieranno nome in “Brigata Pordenone”. Vengono gettate le basi per un altro gruppo, che nascerà ufficialmente solo l’anno successivo, che all’inizio si identificava sotto le insegne degli H.T.B., salvo cambiare nome nel ’94 diventando “Nord Kaos sez. Destra Tagliamento”; sono andati avanti così fino al dicembre ’95, quando i due gruppi decidono di unirsi per creare un gruppo unico e compatto. Gli inizi non furono facili ma le difficoltà incontrate per strada hanno stimolato i ragazzi, che si sono rimboccate le maniche. Sono sopravvissuti alla scomparsa di alcuni personaggi di spicco, su tutti Ivan e Ilario (sempre presente ovunque una pezza che li ricorda), alle diffide che li hanno colpiti nel tempo, e alla decisione di alcuni fondatori di lasciare. Costante presenza in trasferta alla base del gruppo, tant’è che nel ‘97 danno vita a una delle prime fanzine da trasferta. Oltre a stampare una bella fanzine, dall’inizio del 2014 hanno aperto un propria pagina sul social network “Facebook”, in Internet. Nuova Guardia Ultrà: si è ricostituita nel 2016 (vedi sezione “Gruppi scomparsi, nati negli anni 90”). –Supporters: nascono nel 1996 da ex componenti della “Brigata”; provengono dalla bassa friulana. –Briganti Baldassa: gruppo di recente costituzione, fino all’inizio del campionato 14/15 si chiamavano “Udine Baldassa”. –Suisse Tarzeons: di costituzione abbastanza recente, da ragazzi provenienti dalla Svizzera. –La Disperata: unione di parte dei vecchi militanti della Nord. L’esposizione della prima pezza risale al 13/14. –Patria Udinese: nome non scelto a caso, infatti per molti militanti della Nord, il Friuli è come una seconda patria. –Settore Tarvisio Udine, –Tarcento ’89, –Tolmezzo, –Gente Strana 2000, –Quelli sui Cinquanta.
Settore: Curva Nord.
Gemellaggi/amicizie: –Vicenza: bellissimo rapporto, storico, datato anni ’80, dovuto soprattutto alla comune antipatia verso l’alleanza Triestina e Verona. Un legame ancora saldo, anche se sono ormai diversi anni che le rispettive squadre disputano campionati diversi. Numerosissime le visite reciproche, specie dei friulani a Vicenza. Ad esempio, presenza vicentina ad Udine nel derby col Verona nel 90/91 e degli udinesi, con lo striscione degli HTB, nello spareggio col Prato dell’89/90, e con gli “Harlem” nel 91/92 a Vicenza nel derby con la Triestina. Pezza “South Terrace Vicenza” in Juve-Udinese (0-1) del 23 agosto ’15, 1^ giornata campionato 15/16. Il 21 giugno 2014 le due tifoserie hanno voluto trascorrere una giornata nel ricordo di “Ippo”, leader storico della curva vicentina prematuramente scomparso alcuni anni fa, al grido di “Udinese-Vicenza nessuna differenza!”. Pezza del “Collettivo IncUdine” in Bologna-Vicenza del febbraio 2015. Pezza “Zona Mucchio” Vicenza in Udinese-Verona 15/16 e Udinese-Roma 16/17. Presenza udinese in Vicenza-Avellino 15/16. Nell’ottobre 2016, fuori dallo stadio, è stato esposto lo striscione “1902 Crew: la passione non si diffida”, per gli assurdi Daspo che hanno colpito tale gruppo, emessi dalla questura di Ferrara. –Salisburgo: bella, forte amicizia d’oltreconfine, instauratasi nel 2003, quando l’Udinese, al primo turno di Coppa Uefa 03/04, pescò il Salisburgo nel sorteggio. Nel 2005 la multinazionale “Red Bull” acquisì la società, cambiandone nomi e colori sociali. I tifosi non tollerarono tale affronto, rifondando la squadra e ripartendo dall’ultima serie del calcio austriaco: erano arrivati nella seconda serie, ma nel 2016 sono retrocessi in Regionalliga West, 3^ Serie austriaca. Tante le visite reciproche, ultimamente sempre più fitte. Austriaci presenti con il loro stendardo all’amichevole Bayer Leverkusen-Udinese, estate 2013. Striscione “Ultras Union” Salisburgo in Udinese-Ternana Coppa Italia 14/15, ad agosto 2014. Il suddetto gruppo ha partecipato alla festa del decennale del “Collettivo Incudine”. Per festeggiare i 15 anni d’amicizia con gli austriaci, ai primi di novembre del 2015 una delegazione di ultras della Curva Nord si è recata a Salisburgo dove ha consegnato una targa celebrativa della ricorrenza. Il 25 settembre 2015, durante la partita Austria Klagenfurt-Austria Salzburg i viola avevano omaggiato gli udinesi con una bellissima coreografia dedicata al gemellaggio tra le due curve (“Da 15 anni con orgoglio al vostro fianco”). Ad ogni visita in terra austriaca, i ragazzi di Udine sono accolti in maniera esemplare, come ad esempio per i tre giorni in cui, nell’aprile 2014, gli “Union Ultrà Salzburg” hanno festeggiato il loro 15° compleanno. Presente un drappo degli ultras di Salisburgo anche in Udinese-Inter 15/16. In Austria Salzburg-USV Ebenau, nel marzo 2016, gli amici austriaci hanno esposto la scritta “Ora e sempre stadio Friuli”. Nel febbraio 2016 gli udinesi hanno indetto una raccolta fondi, col risultato di 1600 €. raccolti che, insieme al contributo di altre tifoserie, sono stati importanti per la sopravvivenza della società dei viola dell’Austria Salisburgo, salvandola dal fallimento. In caso di fallimento la donazione sarebbe stata restituita e la somma devoluta in beneficienza a qualche organizzazione friulana di volontariato. Quella che si dice solidarietà ultras…Ci sarebbe stata di mezzo l’occulta regia della “Red Bull”, decisa a cancellare i rivali cittadini. –Arezzo: amicizia piuttosto recente, ma forte e sentita. Numerose le visite reciproche. Ad esempio la pezza “Ultras Arezzo” è stata presente in Udinese-Ternana di Coppa Italia 14/15 e una rappresentanza di aretini è andata a salutare fuori dal “Franchi” di Firenze gli udinesi, al termine di Fiorentina-Udinese dell’ottobre ’14. Gli “Ultras Arezzo” erano presenti alla festa dei 10 anni del “Collettivo Incudine”, svoltasi a Aris di Rivignano (UD) nel giugno 2013. Nel novembre ’15 la pezza “Ultras 1995” ha fatto la sua presenza in Arezzo-Lucchese. Delegazione del gruppo “Ultras Udinese” presenti in Arezzo-Carrarese del 30 dicembre 2016. –Burghausen: militanti nella quarta Serie tedesca, amici degli ultrà di Salisburgo e, di conseguenza, degli udinesi. In un italiano stentato, nel maggio 2016, quando si paventava un interessamento all’Udinese del colosso “Red Bull”, hanno esposto in curva lo striscione “Vattene Red Bull, stare lontano di Udinese”. Tedeschi presenti alla festa dell’Orgoglio Bianconero nel settembre ’16. –Ravenna: buon rapporto con gli “Ultras Ravenna”, che ultimamente si sta allontanando. Visite reciproche in occasione dei tornei di calcio tra gruppi ultras. –Werder Brema: rapporto d’amicizia instauratosi in occasione degli incontri in ambito internazionale, più precisamente nella fase a gironi di Champions League 2005/06 e nei quarti di finale della Coppa Uefa 2008/09.
Buoni rapporti/rispetto reciproco: –Roma: buon vecchio rapporto d’amicizia, forse un po’ deterioratosi nel tempo. Striscione “Fedayn Roma” a Perugia 99/00 e a Torino stesso anno. Il Collettivo IncUdine ha rapporti diretti con l’Irish Clan Roma. –Siena: buoni rapporti che esulano dal mondo ultras ma riguardano pressoché esclusivamente i “Fedelissimi Siena”, il “Siena Club Vald’Arbia” e il Centro Coordinamento Clubs Udinese. –Pescara: rapporti distesi con gli abruzzesi, soprattutto in virtù del gemellaggio fraterno che li lega ai vicentini, a sua volta gemellati con gli udinesi. –Avellino: buon rapporto soprattutto tra il “Collettivo Incudine” e il gruppo “U.S. Avellino Ultras 1912”, che partecipò anche alla festa del ventennale del “Collettivo”. Dopo Udinese-Avellino (2-6), stagione 86/87, alcuni tifosi bianconeri andarono in curva Sud a fraternizzare con gli irpini, anche se sembrò perlopiù un caso isolato. –Fano: buon rapporto abbastanza recente. –Genoa: vedi sezione “ex-gemellaggi/amicizie”. –Alessandria, –Legnano, –Monopoli: solitamente gruppi di queste tifoserie hanno preso parte al torneo “Ultras liberi” degli udinesi, quindi c’è rispetto reciproco.
Ex-gemellaggi/amicizie: –Bologna: era il gemellaggio più vecchio (primi anni ’80), che si fondava su basi solide, rinnovato nel 91/92, sia all’andata che al ritorno, con due partite tra ultras e coi classici giri di campo coi bandieroni. Bolognesi a fianco degli udinesi nello spareggio per restare in A col Brescia nel ’93 a Bologna. Numerosissime comunque negli anni le visite reciproche. Il rapporto si è via via spento; c’è da dire che i bolognesi erano amici, peraltro diverso tempo fa, dei padovani, nemici degli udinesi, e che i bolognesi erano di sinistra, mentre la curva di Udine è di destra, anche se il gemellaggio vero e proprio era coi “Mods” Bologna, gruppo di destra. Al momento c’è una fiera rivalità. Momenti di tensione e una breve sassaiola tra tifosi al termine di Bologna-Udinese 15/16: all’uscita alcuni tifosi del Bologna hanno atteso ai giardini “Zanardi”, circa 1 Km. dallo stadio, i pullman dei friulani, 400 in trasferta. Il lancio di sassi ha provocato dei vetri rotti su un pullman. La situazione si è risolta rapidamente, senza gravi conseguenze. –Reggiana: amicizia nata nel 90/91, quando gli “Ultras Ghetto Reggiana” scambiarono le sciarpe coi friulani, che a Udine andarono a salutarli sotto la curva. –Genoa: il bel gemellaggio coi genoani risaliva alla stagione 1989/90. C’era un forte legame tra “Hooligans Teddy Boys” e “Fossa dei Grifoni Genoa”, un’ottima intesa, al di là del fatto che i genoani a Ancona nel ’92 erano presenti insieme ai loro amici marchigiani, e alcuni udinesi ebbero dubbi sul gemellaggio perché la curva dorica intonò il coro “Chi non salta è bianconero” nei confronti degli udinesi. Ma nel 91/92 la “Fossa” partecipò alla trasferta di Piacenza, a fianco degli udinesi, regalando sciarpe e, sempre in tale anno, per Genoa-Liverpool 91/92 di Coppa Uefa, una rappresentanza degli H.T.B. venne accolta nella Nord genoana, portata fuori a cena e fatta entrare gratis alla partita. Adesso il rapporto è di reciproco rispetto, tuttalpiù indifferenza. –Inter: l’amicizia nacque in un’amichevole dell’88/89 e venne rafforzata nell’ultima di campionato 89/90, quando una ventina di skins interisti andò a Udine già qualche giorno prima della partita, ma non si poteva parlare di gemellaggio vero e proprio. Nel giro di pochi anni l’amicizia, che intercorreva soprattutto coi “Boys S.A.N.” e con gli “Snakes” Inter, finì, anche se gli interisti dedicarono ai friulani gli striscioni “Forza Udinese, ci rivediamo in A”, durante un’amichevole del 91/92, e “La Nord saluta il ritorno in A dell’Udinese, ciao friulani”, alla prima di campionato 92/93. –Pisa: all’inizio degli anni ‘80 c’è stata reciproca stima, visti anche i comuni rapporti d’amicizia con vicentini e di rivalità con veronesi e triestini. Venne applaudito uno striscione dei pisani che ricordavano dei loro amici. L’amicizia è poi svanita nel tempo, anche perché le due compagini per anni non si sono incontrate tra loro. –Sampdoria: buoni rapporti a metà anni ’80. –Ancona: l’amicizia nasce nell’88/89, visto che gli anconetani avevano sempre accolto bene gli udinesi, che invece mostravano sempre una certa indifferenza nei loro confronti. Nel 91/92, all’ultima di campionato di Serie B, in una partita decisiva per la promozione dei friulani, quest’ultimi vennero fischiati dai tifosi dorici, episodio che mise la parola fine al rapporto. –Perugia: nel gennaio 2000 un esponente dei “Nord Kaos Udine” perse la mano per lo scoppio di un petardo, e i perugini si interessarono particolarmente al caso, tanto che, sempre nel 2000, per il ventennale degli H.T.B., gli “Ingrifati Perugia” parteciparono poi alla festa e al relativo torneo di calcio.
Rivalità: –Triestina: gravi gli incidenti provocati da una minoranza di udinesi a Trieste, nel dopogara del derby del 6 gennaio 1991: tra uno slogan e l’altro, spaccati alcuni vetri in stazione, danneggiato il treno che li trasportava e rotto diverse auto; denunciati 12 ragazzi degli H.T.B. Striscioni “Nucleo Ultrà ‘76”, esposto a Trieste, e “Corazzata Alabardata”, accompagnato dalla scritta “cucù”, esposto in casa negli anni 90, rubati ai giuliani. Striscioni rubati “Ultras Trieste” e “Impero Alabardato”, esposti rispettivamente in Udinese-Fiorentina 85/86 e Udinese-Lazio 87/88. –Verona: vecchia rivalità del Triveneto, fin dagli anni 80, quando le due squadre gravitavano nei quartieri alti del calcio italiano: il Verona scudettato 84/85, l’Udinese di Zico che incantava, ai primi anni ’80. Nell’82/83 i veronesi vennero aggrediti a Udine dai bianconeri e, nella partita di ritorno, con oltre 11mila udinesi al seguito, due esponenti friulani vennero accoltellati e due pullman furono distrutti. In Udinese-Verona 84/85 i veronesi arrivarono a Udine con un gran numero di carote e le “Brigate Gialloblù”, raggiunto lo stadio, riuscirono ad arrivare sotto la Nord, dove cominciò il lancio di carote, mentre dentro lo stadio aprirono lo striscione “Buon appetito”, con accanto carote incrociate e un coniglio raffigurato. Alla carica veronese i friulani si ritirarono verso il bar vicino alla curva Nord e solo l’arrivo della polizia chiuse l’assedio, che portò ad un corteo degli ultras udinesi, scortato, fino all’ingresso della Nord. Visto che i veronesi erano inaffrontabili in gruppo, si decise, da parte bianconera, di colpire gruppi numericamente più ridotti, che comunque pullulavano intorno allo stadio, così ci furono vari contatti e risse disseminate in ogni zona vicino lo stadio. Già la mattina, com’era tradizione allora, le avanguardie bianconere giravano a caccia di tifosi nel centro della città (ai tempi molto spesso i pullman arrivavano la mattina e non era difficile incrociare avversari) e infatti anche qui non mancarono contatti e danneggiamenti ai pullman. All’epoca era più sentito il match col Verona del derby con la Triestina. Napoli: nel 1993, a Napoli, i 17 tifosi udinesi al seguito chiesero alla scorta di uscire prima del fischio finale per raggiungere l’aeroporto in tempo per il volo di ritorno; all’inizio gli agenti non risposero, così decisero di uscire da soli. Fuori li aspettava il pullman che, per una decisione al limite della follia dei carabinieri, fu fatto passare sotto la Curva B, ed in pochi minuti il veicolo venne accerchiato dai napoletani che iniziarono a distruggerlo con tutto quello che gli capitava tra le mani. Gli udinesi rilanciarono indietro i sassi e i vetri rotti, ma comunque arrivarono in tempo per prendere l’aereo, non prima però di essere controllati dal Questore; controllo che poi si tramutò in 17 diffide, con l’accusa di danneggiamento aggravato. Napoletani e udinesi si affrontano duramente anche nel 2007, nei dintorni dello stadio di Udine: volò di tutto, con cariche della polizia; una vera battaglia, tesissima, tra due tifoserie che non si confrontavano da molto, troppo tempo. Nel dicembre 2015 incrocio tra udinesi e napoletani all’altezza di Bologna, in un autogrill, coi primi che avrebbero aggredito i secondi. I tifosi napoletani si stavano dirigendo allo stadio “Dall’Ara” di Bologna per l’anticipo delle 12,30 tra rossoblù e azzurri. Gli ultras friulani, invece, erano diretti a Firenze. Da qui I’incontro. I friulani sarebbero stati visibilmente ubriachi. Uno di loro, una montagna umana, ha sferrato pugni e calci al furgone di napoletani, con tale violenza da farlo traballare. Il presidente del club ha avuto la freddezza di riuscire a mettere in moto il furgone ed allontanarsi, riuscendo a schivare i colpi che ormai provenivano da tutte le parti, ma due tifosi del Napoli erano rimasti all’autogrill, poi è stata chiamata la polizia a cui è stata raccontata l’aggressione subita. –Juventus: scontri fin dagli anni 80. Uno striscione “Teddy Boys”, praticamente nuovo, venne rubato dagli juventini intorno al ’90 ed esposto da questi in Juve-Udinese 95/96. –Cremonese: nella stagione 88/89 i friulani furono accolti bene a Cremona e al ritorno il piacere venne ricambiato, poi il rapporto si è raffreddato, anzi, si è trasformato in rivalità, con scontri piuttosto gravi in Udinese-Cremonese dell’aprile ’93, che ebbero anche una coda giudiziaria, con 11 tifosi imputati per rissa; incidenti che culminarono con l’accoltellamento di tre tifosi cremonesi, anch’essi imputati. –Brescia: vecchia rivalità; scontri all’autogrill di Campogalliano, ai primi di gennaio del 1994, per mezzora ridotto ad un campo di battaglia, con le famigliole che non sapevano più dove nascondersi. Le due squadre si erano affrontate nel maggio ’93 in un uno spareggio per non finire in B, a Bologna, vinto 3-1 dall’Udinese. –Padova: forte rivalità del Triveneto, soprattutto negli anni ’80-‘90, ora stemperata, sia per il medesimo credo politico destroide, sia per la diversa categoria in cui giocano da tanto tempo le rispettive squadre. –Atalanta: incidenti nei lontani anni ’80, vecchie ruggini. –Fiorentina: vecchia rivalità nata negli anni ’80. –Parma: vecchie datate ruggini.
Storia del tifo udinese: Gli albori del tifo a Udine si hanno nel 1978, durante il campionato di C, categoria in cui la squadra ristagna da parecchie stagioni, quando un gruppo di ragazzi si raduna nel settore Distinti del neonato stadio “Friuli”, dato che le curve non esistevano, dietro lo striscione “Zebretta 1896”. Il primo modo di farsi notare è quello di imbrattare di scritte i muri di Padova e Treviso durante le primissime trasferte, gesti da cui l’Udinese e il Centro di Coordinamento prendono le distanze. Il primo vero nucleo ultras a nascere, inteso nella concezione moderna, è quello del “B.A.W.S.” (Black & White Superstars), nel settembre 1980, che si colloca nel settore superiore della curva Nord. Se ci pensiamo il movimento ultrà ad Udine nasce tardi, ma vanno fatte alcune considerazioni: i primi gruppi a Udine si sono visti appena nel campionato 78/79, probabilmente a causa della posizione geografica all’estremo Est d’Italia della città, e poi va ricordato che l’Udinese attraversa negli anni ’70 stagioni veramente buie, sia sotto il profilo dei risultati che della partecipazione di un pubblico che ha ancora negli occhi i successi degli anni ’50 (secondo posto in Serie A nel 54/55). Nonostante il tifo grezzo e primordiale, gli udinesi partecipano in massa, alla fine degli anni ’70, alle trasferte di Casale Monferrato (circa 3.000 presenze) e Cagliari, decisiva per la A (tra le 5 e le 6 mila unità). Durante la stagione 80/81, qualche mese dopo rispetto ai BAWS, nascono anche i “Teddy Boys”, dal nome originalissimo che negli anni avrà analogie anche a Perugia e Crotone, poi divenuti “Hooligans Teddy Boys” (H.T.B.), gruppo storico della curva ancora oggi esistente. Sono gli anni della grande crescita della Nord, piena di striscioni quali “Commandos Friuli”, “Black Warriors”, “Ultras”, “Friuli Front”, “Potere Bianconero” e naturalmente “Black & White Superstars”. In questo periodo i supporter bianconeri sono ragazzi nella maggioranza di Udine (quartiere Chiavris e Via Riccardo) e chi viene dal paese è visto con diffidenza: l’ossatura dei gruppi è formata da compagnie della città. Nell’82 viene prodotto lo striscione “Hooligans Teddy Boys”, che occupa l’intera curva, all’epoca uno dei più lunghi d’Italia, e, quasi contemporaneamente, nell’83 nasce la “Nuova Guardia Ultrà”, gruppo proveniente dal quartiere cittadino di Via Riccardo Di Giusto, ragazzi che si sistemano accanto ai “Black Warriors”. Inutile negare che i primi anni ‘80 sono anni pionieristici in cui in trasferta si va poco (Bologna, Como, Cesena, Torino) e si cerca sempre di menare le mani. Nell’82 prende corpo la prima sezione, quella di Monfalcone degli HTB, che si contraddistingue per la fedele partecipazione e per essere il primo gruppo fuori città. Ma l’Udinese è prima di tutto un patrimonio di tutta la regione, e quindi i ragazzi provenienti dai paesi limitrofi sono sempre più numerosi, cosicché nel 1985/86 entra prepotentemente in scena la Bassa Friulana (Palmanova, Cervignano, Porpetto), che si organizza nel gruppo “Brigata Andrea Barusso”, intitolato ad un giovane tragicamente scomparso, che nel corso degli anni muta in “Brigata Azione Bassa Selvaggia”, per consolidarsi poi in “Brigata Ultrà” nell’88, comprendendo anche varie sezioni regionali. La stagione 85/86 è un annata d’oro per il movimento ultrà udinese, che prende definitivamente piede, comincia a girare l’Italia e gode finalmente di una propria struttura organizzata. Tuttavia gli incidenti coi veronesi, con l’accoltellamento di un tifoso scaligero, hanno l’effetto di una doccia gelata. I capi vengono ingabbiati, l’opinione pubblica punta il dito contro gli ultras e si assiste così a un repentino cambio generazionale, che proietta in prima fila dei leader degli H.T.B. La metà degli anni ’80 è segnata dalla nascita di importanti sezioni lontane dal Friuli, con nuclei a Milano (cresceranno a tal punto da diventare un vero e proprio punto di riferimento per tutta la Nord), Treviso, Conegliano, Padova e nelle Marche. La curva riesce a rialzare la testa sul finire del decennio: ’88, ’89 e ’90 sono anni ottimi per la Nord, che cresce numericamente nonostante il calo generale di pubblico. Nella partita della promozione in A contro il Genoa, più di duemila ultras colorano la curva. La “Brigata” raggiunge il suo apice e la sua luminosa ascesa, stroncata solo dalla morte del suo carismatico e indiscusso leader Paolo. Tutti gli ultras ricordano in seguito Paolo: per molto tempo il suo nome è stato scandito prima di ogni gara e lo striscione “Ubi nos ibi Paulus” (più o meno “dove ci siamo noi c’è Paolo”), è ancora sempre esposto in casa e fuori, a testimonianza della riconoscenza che la Nord riserva nei suoi confronti. Nel dicembre ’89 nascono i “Nord Kaos”, da ragazzi del medio-alto Friuli, con capisaldi a Cividale, Tarcento e Tolmezzo, che portano una ventata di novità al movimento ultras bianconero, caricandosi sulle spalle quasi da soli il peso delle trasferte al Sud, dove i friulani erano fin lì stati un po’ latitanti, e colorando la curva con numerose bandiere a due aste. Sui loro vessilli appare spesso l’aquila friulana per esternare in modo evidente l’attaccamento alla terra madre e l’orgoglio di appartenere a una “piccola patria”. L’inizio degli anni ’90 è contraddistinto anche dalla parentesi “North Boys”, un gruppo di giovanissimi che prova a proporsi come forza alternativa, con scarso successo causa la tipica irruenza giovanile. Il decennio inizia con l’altalena tra Serie A e B, finché nel ’96 l’Udinese non entra in pianta stabile nel gotha del calcio italiano, inanellando, tra il ’97 e il 2000, piazzamenti da grande squadra: rispettivamente quinta, terza, sesta, ottava, con ingresso in Europa. Intanto, nel ’92, nascono i “Bisiachi” (gruppo proveniente dall’Isontino goriziano) e, nel 1994, i “Friulani Al Seguito” (dalle ceneri dei “North Boys Udinese”), che insieme ai “Nord Kaos” e ad altri gruppi “spalla”, rivitalizzeranno la Nord, portando nuova linfa e una ventata d’entusiasmo: un miglioramento sia estetico che numerico, aiutato dagli ottimi piazzamenti della squadra, un calore sconosciuto al tifo friulano, da sempre caratterizzato da una sorta di freddezza. Un pubblico spesso tiepido, poco passionale e partecipe, troppo umorale e legato all’andamento della squadra, un tifo penalizzato per molti anni dall’assurda divisione in due parti della curva (il biglietto d’ingresso nella parte di curva più vicina ai distinti costava davvero molto). Nel ’95, dalla provincia di Pordenone, nascono gli “Ultras Destra Tagliamento”, sorto dalla fusione delle sezioni pordenonesi degli H.T.B. e dei N.K., che poi cambiano nome in “Ultras Udinese 1995”, cambio dovuto al fatto che, nel corso degli anni, confluivano all’interno del gruppo ragazzi che risiedevano al di fuori della destra Tagliamento, il maggior fiume che bagna il Friuli. Nel ’96 si creano i “Supporters Bassa Friulana”, nati dalle ceneri della “Brigata”, scioltasi nei primi anni ’90, che comprendono varie compagnie paesane della bassa. In questi anni si registra anche la presenza del gruppo “Legione”. Con il nuovo millennio, la Nord comincia a registrare cali d’affluenza. Nel 2001 la squadra, pur “solo” dodicesima in campionato, vince la Coppa Intertoto e arriva in Semifinale di Coppa Italia. Nel 2002 per la squadra arriva solo il quattordicesimo posto, mentre nell’estate 2003 nasce l’attivo ed eclettico “Collettivo IncUdine”, gruppo della bassa friulana. Nel 2004/05 l’Udinese compie un autentico miracolo sportivo, arrivando quarta in campionato, quindi qualificandosi per la Champions League, ed arrivando in semifinale di Coppa Italia. Nel luglio 2005 si sciolgono gli “Ultras Milano”, e il 28 febbraio 2006 anche i “Nord Kaos”, purtroppo, alzano bandiera bianca. La curva non ha più divisioni e reticolati, ma molti frequentatori della Nord sono semplici tifosi, solo una minoranza è composta da ragazzi che pensano ultras. La tifoseria udinese, insieme a quella del Chievo Verona, fa incetta di premi Fair-Play, grazie alla sua condotta esemplare, sia in casa che in trasferta, anche se non mancano episodi poco piacevoli, come l’aggressione a un gruppo di napoletani giunti a Udine nel 2009/10, che provoca violenti scontri. La squadra va a mille e dopo due decimi posti, tra il 2005/06 e il 2008/09, centra una semifinale di Coppa Italia nel 2009/10 (solo 15^ in campionato), e nel 2010/11 il quarto posto in Serie A, che vuol dire di nuovo Champions League. La bella annata rende la tifoseria molto partecipe, in casa e fuori, dove è spesso seguita da un buonissimo numero di ultras, soprattutto nelle trasferte di Cesena (almeno duemila unità), Brescia e Roma, nelle quali sfoggiano prove di sostanza, bellissime macchie colorate, apprezzabile stile e portamento. Bello anche il tifo nell’incontro che chiude la stagione, in casa col Milan, all’ultima giornata. Il gruppo “Friulani al Seguito” però preferisce autosospendersi per poi defilarsi, stabilendosi nella parte alta della curva. Sempre sotto la sapiente guida di Francesco Guidolin e con la famiglia Pozzo al timone, oltreché, soprattutto, con una incredibile rete di talent scouts, capitanata dall’ex giocatore dell’Udinese Andrea Carnevale, che riesce a scovare carneadi sconosciuti in giro per il mondo, pagandoli pochissimo, per poi valorizzarli e rivenderli a peso d’oro, i bianconeri centrano incredibilmente un terzo e un quinto posto nel 2012 e 2013, non superando però mai i Playoff di Champions League. Il tifo non sempre per la verità è all’altezza della squadra, con la curva che rimane senza un vero gruppo di riferimento, ma comunque, soprattutto nelle trasferte europee, è sempre di buono spessore. Nel 2013/14 l’Udinese arriva 13^ e in semifinale di Coppa Italia, ma viene eliminata nei Playoff di Europa League. Da registrare in questo periodo la nascita di nuovi gruppi come “Patria Udinese”, “Briganti Baldassa” e “La Disperata”. L’introduzione della Tessera crea spaccature di veduta all’interno della curva: una parte dei gruppi aderisce al progetto-T.d.t., mentre il restante, tra varie forme di protesta, continua ad andare in trasferta senza tessera, entrando dove possibile, fino all’introduzione della Away Card, che permette a tutti di andare a vedere le gare fuori casa. Nel 2014/15, Guidolin ha il compito di supervisore tecnico e la squadra è affidata all’ex interista Andrea Stramaccioni, ma, dopo una discreta partenza, non va oltre il 16° posto, con il record negativo di punti conquistati dalla società (41), da quando la Serie A è a 20 squadre. Terminato il contratto annuale di Stramaccioni, il club sceglie come allenatore Stefano Colantuono. Nel settembre 2015 si scioglie anche il glorioso gruppo dei “Friulani al Seguito”, non senza rimpianti. Nel 2015/16 l’Udinese arriva quart’ultima, con Colantuono e poi con De Canio. Il nuovo, o meglio, rimodernato, stadio, ha portato compattezza, unità d’intenti, nuova linfa, nuovo entusiasmo e un cambiamento ambientale, con anche la partecipazione più coinvolgente dei Distinti. Tutto il tifo ne ha tratto giovamento.
Curiosità: -L’udinese Calcio è una delle società più antiche d’Italia, la prima in bianconero adottando i colori dello stemma comunale, essendo stata fondata il 30 novembre 1896. Per l’importante anniversario dei 120 anni, allo stadio “Friuli” è andata in scena, il 30 novembre 2016, una bella festa: la società friulana ha voluto per l’occasione del compleanno ultracentenario aprire le porte dei locali della Curva Nord dello stadio “Friuli”, dove si son radunati i supporters e i calciatori, guidati da mister Delneri, subentrato all’esonerato Iachini il 3 ottobre ’16, con ottimi risultati. Il mister, che ha dato un volto alla squadra, e capitan Danilo hanno tagliato una mega-torta confezionata per l’occasione; foto- selfie e autografi si sono sprecati. La domenica successiva, 4 dicembre ’16, per Udinese-Bologna, è stata allestita una bellissima scenografia, per celebrare nel migliore dei modi il centoventennale, con lo stadio pavesato a festa, colorato di bandierine bianche e nere, ed in curva Nord, al centro un telone raffigurante una vecchissima foto d’epoca di una formazione dell’Udinese, sulla sinistra (guardando la curva) un telone minicopricurva con i vecchi stemmi dell’Udinese e le varie tappe dell’Udinese agli albori del calcio, in ordine sparso: “Prima gara nazionale dei Giuochi Ginnasti”, “Campionato del giuoco del calcio (football), “Società Udinese di Ginnastica e Scherma – Turazza – Treviso”, “Treviso 6/9/1896 Federazione Ginnastica Nazionale Italia”; dall’altro lato lo stemma dell’Udinese Calcio e in basso la scritta che sovrasta il tutto, accompagnata dai vari stemmi usati dall’Udinese nella sua storia “Udinese Calcio 1896 – 120 anni di orgoglio, storia e tradizione!”. Sbandierata in campo e striscioni di vecchi gruppi, sfilata di circa 50 sodalizi dell’Associazione Udinese Club e di vecchie glorie, tra cui non poteva mancare “Totò” Di Natale, più tanti altri, tra i quali Leonarduzzi, De Agostini, Causio, Rossitto, Ametrano, Bertotto, Poggi, Galparoli ecc. Nei Distinti il pensiero “Estamos todos Chapecoense”, squadra brasiliana perita in un disastro aereo in Colombia lunedì 28 novembre 2016 (l’aereo era a corto di carburante e stava tentando un atterraggio d’emergenza), 71 i morti e 6 superstiti, a bordo giocatori, tecnici, dirigenti e accompagnatori, più giornalisti locali che seguivano la squadra nella trasferta di Bogotà con l’Atletico Nacional, gara valida per l’andata della finale della Coppa Sudamericana. -A Udine lo stadio, com’è noto, ha subìto una profonda ristrutturazione, con i lavori partiti nel 2013 e finiti nel 2016: è stata eliminata la pista d’atletica, quasi mai utilizzata, ed avvicinati gli spalti al campo, per offrire una visibilità migliore agli spettatori, e i posti sono tutti a sedere e al coperto. Adesso lo stadio si chiama comunemente “Friuli Dacia Arena”, un nome però che alla stragrande maggioranza della gente, specie agli ultras della Nord, non piace per niente, perché lo stadio era chiamato “Friuli” in memoria delle 989 vittime del terribile, tragico terremoto del 1976, che colpì la popolazione friulana e i morti del ’76 meritano rispetto. Il progetto dell’Udinese Calcio di abbinare il nome dello sponsor principale degli ultimi anni, “Dacia”, il marchio automobilistico low cost del gruppo Renault, a quello di “Friuli”, è stato bocciato dai tifosi, e ad Udine tiene banco ormai da diverso tempo la questione sul nome dello stadio. Quella che è solo una insulsa operazione di marketing e calcio moderno operata da Pozzo per interessi commerciali, il marketing che trionfa sul sentimento non è stata digerita. Nel marzo 2016 è stata presentata una mozione in consiglio comunale: all’interno del comune di Udine, il Sindaco e la maggioranza sono per chiamarlo “Dacia Arena”, mentre l’opposizione è per mantenere il vecchio nome. Sulle cartine topografiche e a livello di segnaletica si chiama stadio “Friuli”, mentre sui biglietti vi è stampato “Dacia Arena”. I tifosi hanno raccolto firme per una petizione contro la dicitura “Dacia Arena”. Insomma, una diatriba infinita. In Milan-Udinese del febbraio 2016, i friulani, presenti in circa cento unità, propongono ad inizio ripresa una coreografia di contestazione a tal proposito: tanti cartelli con scritto “Stadio Friuli” e lo striscione su due livelli “Ora e sempre…stadio Friuli!”. -Domenica 15 gennaio 2017, 20^ giornata 16/17, in occasione di Udinese-Roma, è stata improntata una coreografia per festeggiare il trentennale della famiglia Pozzo in società, in particolare di Giampaolo Pozzo. Tanti striscioni disseminati per tutta la Curva Nord, ognuno con su scritto una città europea: “Dortmund, Brema, Liverpool, Lisbona, Varsavia, Salonicco, Amsterdam, Barcellona, Lodz, Atene, Madrid, San Pietroburgo, Londra: dalla B all’Europa, grazie Paron”. -In alcune partite però è apparsa anche recentemente la pezza “Watford Shift”, portata da alcuni esponenti della Nord, che contesta l’operato dei Pozzo che a volte, secondo alcuni, sembrano più pensare al destino del Watford, squadra della Premier League inglese che a quello dell’Udinese. I Pozzo, infatti, sono proprietari sia dell’Udinese che del Watford, e fino al 23 maggio 2016 lo erano anche del Granada, formazione della Serie A spagnola, venduta ad un gruppo cinese, il colosso del marketing sportivo “Desports”, anche se con controvoglia dei tifosi. -Presenza di tutto rispetto a Genova per Genoa-Udinese, valida per la 12^ giornata del campionato 16/17 (novembre 2016): poco più di una cinquantina i friulani presenti, il che non è affatto male, considerando la distanza e le vacche magre del movimento ultras italiano. Si fanno notare per due bandieroni, qualche battimano e bandierine di ottima fattura. Nel secondo tempo esibiscono una fitta sciarpata ed espongono lo striscione “Stadio Friuli!”. -Circa 200 gli udinesi presenti allo “Juventus Stadium”, ottobre 2016, 8^ di campionato, che sostengono la squadra per più o meno tutta la partita, facendo la sua bella figura. Diversi gli insulti tra le due fazioni e da segnalare un contatto, intorno alle 19, quindi prima della gara, in un autogrill alle porte di Torino tra l’unico pullman di ultras friulano e alcuni tifosi juventini. -Anticipo del sabato sera per la 7^ giornata 16/17 quello che si gioca tra Udinese e Lazio. La curva di casa, delusa per un inizio di campionato stentato, sostiene la squadra in maniera piuttosto incessante, poi, una volta vista persa la gara (0-3), iniziano a contestare e a 10 minuti dalla fine abbandonano la curva lasciando un vuoto nella parte centrale; la tifoseria è sul piede di guerra. -Da domenica 18 settembre 2016 e per le tre gare casalinghe successive, la curva Nord organizza una raccolta fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto che ha devastato alcune zone del Centro Italia. L’intera somma raccolta verrà devoluta direttamente alle zone terremotate. -Gli udinesi, a San Siro col Milan, nel settembre 2016, fanno il loro ingresso al 15° del primo tempo e, una volta appese le pezze, ci metteranno tutta la voce per sostenere i bianconeri in campo. Ad inizio secondo tempo propongono una coreografia degli stemmi friulani, accompagnati dagli striscioni, su due livelli, “1° comandamento” e “Non avrai altri colori all’infuori del bianconero”, striscione questo riproposto anche con la Sampdoria a Genova nel dicembre 2016. -Il 3 settembre 2016 si è svolta a Dignano (UD) la “Festa dell’Orgoglio Bianconero”, con musica dal vivo, panini e birra a volontà, sostituendo il consueto torneo “Ultras liberi”, che era giunto alla 14^ edizione. Si è anche ricordato il fatto che il 6 settembre 1896 l’Associazione Ginnastica Udine vinse il torneo di calcio a Treviso. -Il 15 maggio ’16 c’è Udinese-Carpi per l’ultima giornata del campionato 15/16 e va in scena il D-Day per la fine della carriera di Antonio “Totò” Di Natale, una bandiera dei bianconeri, che ha legato la sua carriera a Udine, rifiutando squadre blasonate, che gli avrebbero dato un ingaggio da nababbo (vedi Juve), ma che lui ha sempre rifiutato dicendo che la sua vita era a Udine e che lì ci si trovava bene. In una maglietta celebrativa c’era scritto “12 anni insieme 445 volte, 227 gol, grazie Totò”. Di Natale mostra un’altra maglia con scritto “Morosini 25”, in quanto lo sfortunato giocatore, scomparso il 14 aprile 2012 sul campo di Pescara con la maglia del Livorno per una malattia rara, la cardiomiopatia aritmogena (in parole povere uno scompenso cardiaco), aveva difeso i colori dell’Udinese nel 2005/06 e dal 2010 al 2012. Nel settore Distinti esposte scritte quali “Totò…immensamente grande”, “Una sola maglia, una sola bandiera, un solo capitano, grazie Totò”, che alla fine raccoglie le sciarpe che gli donano i ragazzi della Nord, che ad inizio gara presentano una coreografia che mostra una sua gigantografia, in pratica un minicopricurva, con la scritta “immenso Totò”, accompagnata dallo striscione “In Friuli sei arrivato, un campione sei diventato, da noi sarai sempre amato, grazie Totò”. -A fine luglio 2016 è scomparso Diego, uno dei leader della curva friulana, lasciando un vuoto enorme in chi lo conosceva e ha condiviso con lui mille trasferte e mille avventure. -Bella trasferta, con 19 pullman e mezzi propri, alla volta di Bergamo, dove i friulani affrontano i padroni di casa in una partita-salvezza molto importante alla penultima giornata del campionato 2015/16. I friulani rispondono presente, certamente aiutati dall’iniziativa convinta tra Udinese e Associazione Udinese Clubs per regalare il viaggio ai singoli tifosi, cui non rimaneva che prendere i biglietti per lo stadio. Circa mille bandierine bianconere creano una bella coreografia. La gara terminerà 1-1, un punto buono per entrambe le squadre. -In Udinese-Torino (1-5) del 30 aprile 2016, terz’ultima giornata del campionato scorso, la curva propone una bella scenografia per i 40 anni dal terremoto che sconvolse il Friuli: nella parte alta della Nord cartoncini bianchi e neri, più giù la data “6 maggio 1976”, e sotto la frase “Tremò la terra che distrusse case. A morire furono in tanti, ma siamo friulani, e andammo avanti”, sotto lo striscione cartoncini blu, l’aquila stemma del Friuli e sotto un disegno bellissimo, un rilievo della distruzione che lasciò il terremoto e delle sagome rappresentanti persone tra le macerie, pronte per la ricostruzione. -Nel maggio 2016, una parte di tifosi dell’Udinese teme l’arrivo degli investitori del colosso austriaco “Red Bull”: la notizia di un’offerta della “Red Bull” ai Pozzo per l’acquisizione dell’Udinese, data dal “Gazzettino”, fa scalpore. Il timore di parte della tifoseria è che l’eventuale ingresso della “Red Bull”, porti a uno stravolgimento del marchio “Udinese”, con cambiamento di denominazione e colori, come è già avvenuto, ad esempio, a Salisburgo. Si teme la stessa cosa a Udine. -Dura contestazione della curva all’inizio e al termine di Udinese-Roma del 13 marzo 2016. Gli ultras bianconeri riprendono posto in curva dopo 15 minuti dall’inizio del match, lasciando vuoto il loro spazio, col solo striscione “Adesso basta ora tocca a voi”. Il pubblico, chiamato in causa da un comunicato della Nord, collabora alla protesta, infatti molti altri sostenitori si fermano nei bar a guardare la partita dagli schermi. Dai Distinti non sale il classico bandierone dell’Associazione Udinese Club e il pubblico bianconero assiste in silenzio quasi totale alla lettura delle formazioni. Finito lo sciopero, gli ultras riprendono posto sugli spalti tra gli applausi degli altri settori. Dal 15° i ragazzi della Nord iniziano a sostenere la squadra già in svantaggio. Al 40° danno i primi segnali di nervosismo col coro “Fuori i coglioni”. Col passare dei minuti gli animi iniziano a scaldarsi e piovono cori quali “C’avete rotto il cazzo”, “Devi spendere” (indirizzato alla proprietà), coro proposto anche in Genoa-Udinese, con banconote degli ultras ben in vista, per finire con “Andate a lavorare”. Al fischio finale la squadra sceglie di andare verso gli ultras, che non apprezzono particolarmente il gesto, contestando i giocatori; volano parole grosse e un ultrà scavalca anche il divisorio entrando in campo. I tifosi hanno deciso poi di fermarsi fuori dal carraio per contestare la squadra, in particolare il difensore capitano Danilo, autore di un gestaccio irriverente rivolto verso i tifosi, poi viene trascinato via a forza verso gli spogliatoi. Danilo ha poi chiesto scusa a tutta la Nord e alla gente che era allo stadio, dicendo che è a Udine da 5 anni, che non ha mai mancato di rispetto a nessuno e che è veramente dispiaciuto. Fattostà che al’inizio della stagione 2016/17 i tifosi più caldi protestano per la fascia di capitano data a Danilo, secondo loro non meritevole d’indossarla. -Sfida inedita Frosinone-Udinese (2-0) del marzo 2016, campionato 15/16 di A. Da Udine scendono in circa 200 unità, facendo gruppo e compattandfosi con i loro stendardi. Nel secondo tempo ribadiscono con uno striscione “Stadio Friuli!” e, a fine gara, richiamano la squadra per coprirla di insulti dato lo scarso impegno messo in campo. -Ammirevoli i 15 friulani presenti in Udinese-Lazio, 8.i di finale Coppa Italia 15/16, che si sobbarcano il lungo viaggio giovedì 17 dicembre 2015, alle 16. Offrono sostegno alla squadra per lunghi tratti, facendo quello che possono. -Gli “Ultras Udinese 1995” hanno festeggiato con una bella coreografia (e due pullman al seguito), in Torino-Udinese (0-1) del dicembre 2015, il ventennale del gruppo, con diversi stendardi raffiguranti alcune trasferte storiche, e tanto di striscione originale “Ultras Destra Tagliamento” e la scritta “Onnipresenza ventennale”. -Rimarrà impressa per sempre nelle menti dei friulani la trasferta di Torino allo “Juventus Stadium”, nella prima giornata del campionato 15/16, in pieno agosto, che vide l’Udinese, seppur con molta fortuna, battere (1-0) con un gol di Thereau i padroni di casa. I friulani erano circa 150, di cui oltre 50 ultras, che si distinsero per compattezza, dando vita a un bel tifo per tutti i 90 minuti e alla fine abbracciarono idealmente la squadra per la storica impresa. -La pezza con su scritto “Pecore Nere fuori dal gregge”, sempre presente in casa e fuori , che ha fatto il suo esordio in Torino-Udinese del 19 ottobre 2014, è riconducibile ai gruppi non aderenti al progetto Tessera del tifoso, vale a dire “Collettivo IncUdine”, “Ultras Udinese 1995” e “Supporters Bassa Friulana”, e sostituisce la precedente “No art. 9”, viste le vicende legate ad essa nella trasferta di Roma con la Lazio in cui era stata portata. -I gruppi “Friulani al Seguito”, “Ultras Udinese 1995”, “Collettivo IncUdine” e “Supporters Bassa Friulana”, in occasione della gara Udinese-Empoli, 1^ giornata del campionato 14/15, disputata il 31 agosto 2014, in attesa che fosse sottoscrivibile l’abbonamento anche da parte dei possessori della “Away Card”, nella situazione di disagio per il rimodernamento dello stadio “Friuli”, hanno voluto manifestare la loro presenza e il loro sostegno alla maglia, anche a costo di farlo fuori dallo stadio, su una collinetta adiacente lo stesso. Una manifestazione pacifica di passione che avrebbe meritato ben altra considerazione, invece degli articoli apparsi sui giornali locali giorni dopo, riportanti titoli quali “Protesta degli Ultras, c’è il rischio Daspo”, alquanto ridicoli. -Nei due anni della ricostruzione dello stadio, gli ultras hanno occupato la zona di estrema sinistra (destra dal campo) della Tribuna Centrale. -Interessante l’iniziativa dei gruppi “Friulani al Seguito”, “Ultras” e “Supporters”, nella primavera 2014, quando una loro delegazione è stata ospite di una scuola superiore della bassa friulana. Per gli ultras un’esperienza del tutto nuova, un ritorno tra le mura scolastiche per portare la voce diretta degli ultras in un’assemblea studentesca. Una panoramica generale del movimento ultras è stata fatta innanzitutto proiettando il documentario “e noi ve lo diciamo”, davvero ben fatto, che mostra in modo chiaro e trasparente qual è la mentalità ultras nelle sue varie sfaccettature. La delegazione ha risposto a tutte le domande che gli venivano poste dagli studenti, ed è stato facile portare avanti la discussione, spaziando tra molti argomenti che spesso non vengono mai menzionati dai media: la mentalità, le regole e i comportamenti del movimento ultras, la violenza, le amicizie, le rivalità, la solidarietà…Sono stati portati numeri più o meno recenti della fanzine degli “Ultras 1995”, per dare ulteriori informazioni sul mondo ultras, che sono presto andati a ruba. -Nel gennaio 2014, grazie alla sottoscrizione della “Away Card” lanciata dalla società, a Parma, per la prima volta dopo tre anni, gli udinesi tornano in trasferta in campionato senza restrizioni. Per l’occasione viene organizzata una minicoreografia col messaggio “No art. 9”, per ribadire il proprio no a quella che di fatto risulta essere una “seconda diffida” per chi, pur avendo già scontato la propria pena con il Daspo, per i 5 anni seguenti alla notifica dello stesso non può ottenere, l’ormai quasi svuotata da ogni contenuto, Tessera del tifoso. L’Away Card, alternativa alla tessera del tifoso, è una battaglia vinta dalla curva Nord, iniziata tempo prima e diventata finalmente realtà. -La presenza di un solo tifoso ospite, passato da eroe, in Sampdoria-Udinese del 10 dicembre 2012, partita di un campionato, che non sarà più il più bello del mondo, ma sicuramente uno dei più difficili, è roba di cui davvero ci dovremmo tutti vergognare. -Un gravissimo lutto colpì la curva udinese il 6 giugno 1993, quando Paolo Di Sarno, per tutti il “Pazzo”, morì in un drammatico incidente stradale, mentre andava alla stazione dove lo aspettavano per la consegna dei biglietti ai tifosi, in vista della trasferta di Roma. Un esempio per tutti, un ragazzo eccezionale, su cui si poteva contare in qualsiasi momento, pieno d’entusiasmo: la nascita del movimento ultras a Udine è anche merito suo. I “vecchi” della curva ricordano tuttora con dolore quei momenti: lui che non arriva, la tragica notizia dello schianto. Era in ritardo all’appuntamento, correva troppo, il sentirsi sulle spalle l’impegno di guidare la curva gli fece perdere il controllo dell’auto, fedele purtroppo al suo soprannome. Il proseguo della giornata venne vissuto in un clima surreale. -Un altro grave lutto colpì la Nord nel gennaio 2007: la scomparsa di Roberto Ciani, conosciuto nell’ambiente ultras come “Feccia”, personaggio tra i più coloriti e folcloristici della curva bianconera, per il suo modo di vivere le partite in casa e in trasferta. Morì in seguito ad arresto cardio-circolatorio. Nella sua breve esistenza, segnata da innumerevoli traumi e difficoltà, c’era un solo vero motivo di gioia: l’Udinese. Tanti gli aneddoti che lo riguardano, di cui il più significativo risale al 1980 quando, in occasione della gara col Cesena, accese la prima torcia arrampicandosi a oltre 33 metri d’altezza. Nella trasferta in casa del Toro, successiva alla sua morte, gli ultras bianconeri lo ricordarono con una sua gigantografia riportante la scritta “Roby Feccia is my friend”, tuttora pressoché presente ovunque. -Il giocatore di maggior classe che abbia mai giocato a Udine è stato sicuramente il campione brasiliano Zico. Nel 1983 la gente udinese scese in piazza per quella che fu un’autentica insurrezione popolare, reclamando coi cartelli “O Zico o Austria”, di fronte al parere contrario (“No a spese folli per gli stranieri”) del presidente della Figc Sordillo. Altri idoli stranieri entrati nel cuore degli ultras sono Balbo, Sensini, Bierhoff, “el Pampa” Sosa; tra gli italiani Paolo Poggi, Ametrano, Bertotto. -Sempre esposto lo striscioncino “Totalmente dipendente”.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 70: Baws: (Black And White Superstars), primo nucleo della Curva Nord, fondato nel 1980. Uno dei fondatori, Giuseppe Zurco, è morto nel sonno durante l’anno ’99. Zebretta 1896-Falange d’Assalto Bianconera: primo gruppo a nascere a Udine, inizialmente composto da amici che si ritrovavano al bar “Al Tempio”. “Falange d’Assalto Bianconera” era il primo striscione del gruppo.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 80: Nord Kaos: nati nell’89 da una costola degli “H.T.B. sezione Tarcento”, hanno fatto la storia del movimento ultras a Udine, con l’aiuto anche di ragazzi di Gemona e Spilimbergo, ma le basi erano già state gettate nel 1987, dopo la retrocessione per illecito. Lo striscione fa la sua prima uscita in un Udinese-Bologna. In poco tempo bruciano le tappe diventando l’ala più creativa e vivace della Nord, con le loro bandiere a due aste, dando più che una mano ad “H.T.B” e “Brigata Ultrà”, portando nuova linfa e una sana goliardia, battendosi animatamente anche contro il caro prezzi delle curve. In quegli anni erano direttamente gemellati con genoani, vicentini e con “Mods” e “Facinorosi” Bologna. A questi gruppi erano fortemente legati, in un rapporto che andava al di là dell’ambito calcistico. Si sono sempre contraddistinti per il forte apporto dato alla squadra in casa e fuori. La loro era una delle migliori fanzine ultras. Per il decennale confezionarono uno striscione ricamato a mano, grazie all’aiuto di un’instancabile staff di ragazze. Nel 2000 il gruppo partecipò al “Memorial Vincenzo Spagnolo” di calcio a Torbellamonaca, quartiere di Roma. Si sciolsero nel 2006 dopo 17 anni di militanza, a causa del mancato ricambio generazionale, dell’eccessiva repressione e della precisa impostazione politica. Babs: nascono nell’83. Nuova Guardia Ultras: nasce nell’83, racchiudendo i ragazzi del quartiere est di Via Riccardo Di Giusto, che, anche se mai ufficialmente sciolto, negli anni non ha avuto seguito. Essendo stato un gruppo di quartiere, dipendeva da come andavano le cose in quella zona, ed essendo ora piuttosto tranquilla e con alto numero di persone anziane, non ha avuto un ricambio ed è praticamente morto negli anni. Si sono ricostituiti nel 2016. Brigata Ultrà: costituita interamente da tifosi provenienti dalla bassa friulana, alla quale si sono uniti dal 1991 i B.A.W.S., dato che venivano tutti dalla stessa zona./ Potere Bianconero, Vecchia Guardia, Supporters, Friuli Front, Estasi, Brigata Ansamala, Black Warriors (nati nell’81), Vecchia Guardia, North Boys (nati nel 1989), Alcooligans, Babs Doc, Babs Rasta, Feccia Bianconera, Babs Nucleo Sfatati, Brigata Andrea Barusso.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 90: Friulani al Seguito: nascono nel 1994, mettendosi subito in evidenza per la loro voglia di fare, la determinazione nel voler migliorare la curva Nord dal punto di vista sia corale che estetico, puntando su stendardi vintage veramente ben realizzati. Ben presto sono stati presenti on line con un sito Internet accattivante e moderno, che ultimamente aveva lasciato il posto al social network Facebook, tanto di moda in questi ultimi anni. A partire dal 2001 hanno dato alle stampe la fanzine “One Step Beyond”, una delle migliori di ogni tempo in Italia, con grafica e contenuti accattivanti e ben curati, e un’estetica dall’impronta mods, a partire dal titolo, mutuato da una hit della ska-band inglese “Madness”, per passare attraverso la scritta occhieggiante del marchio della mitica Lambretta, fino al nuovo logo. Nel 2011 decisero di autosospendere, a tempo indeterminato, la propria attività, per poi spostarsi nella parte alta della curva, lasciando quella centrale ad altri gruppi di formazione più recente. Nel settembre 2015, probabilmente per problemi interni al gruppo, che sin da subito si era battuto contro il nuovo nome dato allo stadio, o per problemi con altri gruppi, decidono di sciogliersi dopo tante battaglie lasciando di sasso la curva friulana e tutto il mondo ultras./Vecchio Baws, Bisiachi (di Monfalcone, scioltisi nel 2007), Brigata Amsterdam Autonoma, Brigata Feroce, Nukleo Milano, Ultras Milano, Nibals, Boys, C.a.l., Harlem (da ragazzi di Cividale del Friuli), Crazy Girls, Le Birbe, Orde Carniche, Rebels Front, Menti Perse, Onda d’Urto (estate ’93), Delizia’s Group Udinese, The Angels, Irriducibili, Legione, Brigata Caio, Senza Tregua, Effetto Collaterale, Piggy Group, Gruppo Nocivo, Colle Trip.
Gruppi scomparsi, nati negli anni 2000: Generazione Bianconera, Britain Group, Hangover Klan, Barcollo ma non mollo Spilimbergo.
Politica: di destra ma senza manifestazioni propagandistiche, a patto che non s’intenda per politica l’ideale friulano. Il caso-Rosenthal, calciatore israeliano, “accolto” da scritte antisemite sui muri di Udine nel luglio ’89, tipo “Rosenthal go home”, fece però scalpore. L’Udinese lo ebbe in prova ma non lo prese, ufficialmente perché non passò la visita medica per problemi di schiena, ma è stato forte il dubbio che minacce telefoniche alla famiglia Pozzo e varie scritte sui muri, scoraggiassero la società friulana a prenderlo. C’è in curva anche una componente leghista.
Liberi pensieri: “Veronesi conigli” (Udinese-Verona 84/85), “25-10-87: Trieste trema stiamo tornando” (Bologna-Ud 87/88), “Fam. Pozzo-Mariottini Nedo con voi il nostro sogno si è avverato” (Ud-Genoa 88/89), “Bg de soto o de sora ve femo fora” (“Bergamo di sotto o di sopra vi facciamo fuori”; Ud-Atalanta 89/90); “Prezzi popolari…per tifosi miliardari” (Empoli-Ud 01/02), “38.000, neanche vostra madre chiede tanto” (Venezia-Ud 01/02), “La curva Nord non è una prigione, via la rete di recinzione” (Ud-Siena 03/04), “Nord Kaos, dall’89 l’originale è qua diffidate delle imitazioni” (Ud-Inter 04/05), “Sventola alto il nostro tricolore simbolo di fede e onore” (Ud-Livorno 04/05), “Non scenderemo mai a compromessi noi steward di noi stessi” (Ud-Inter 05/06), “L’uomo sano è nell’ultras” (Torino-Ud 06/07), “Stadio fatiscente dei concerti non ce ne frega niente” (Ud-Brescia 10/11), “In un calcio che muore Gabriele vive”, al quinto anno dalla scomparsa del laziale Gabriele Sandri (Ud-Parma 11/12); “Caso Aldrovandi vergogna senza fine” (Ud-Bologna 12/13), “118 anni di storia…vogliamo questa vittoria”, minicoreografia (Udinese-Fiorentina, and. semifinale Coppa Italia 13/14); “Calcio italiano allo sbando…colpa degli ultras…o di chi è al comando?” (Ud-St.Pauli amichevole estiva 14/15), “6 maggio 1976…6 maggio 2016: il Friuli si piega ma non si spezza” (nei Distinti, Ud-Torino 15/16), “Il mio destino è…restare accanto a te”, coreografia (Sassuolo-Ud 15/16); “40 anni di distanza: stessa distruzione, con voi x la ricostruzione” (Ud-Empoli 16/17, per i terremotati dell’Abruzzo); “Fulvio tieni duro”, il ragazzo genoano sottoposto dalla questura di Genova al regime di sorveglianza, per ben 5 anni, come ai peggio criminali mafiosi (est.stadio 16/17).
Clubs principali: Amis da l’Udinese, Udinese Club Fagagna, Udinese Club Rizzi, Udinese Club Maniago, Udinese Club San Giovanni al Natisone, Udinese Club Roveredo, Sutrio Bianconera, Udinese Club Corgnolo, Udinese Club San Daniele-La Zebretta del Friuli, Udinese Club Colli Morenici.