I tre desideri azzurri per il 2017

L’arrivo di un nuovo anno porta con sé sempre grandi aspettative e si sognano cose nuove, cose importanti, successi e fortune. I bilanci dell’anno che si chiude vanno agli archivi e con la mente ci si proietta unicamente verso il futuro, verso il nuovo. Chi non si è mai trovato ad esprimere i propri desideri per l’anno che verrà ? Così anche noi, provando a sfregare la magica lampada azzurra, esprimiamo i nostri tre desideri per il 2017.

Partiamo da quello più importante, da quello che di sé per sé potrebbe anche essere l’unico e bastare per tutto il resto: la salvezza. Non solo la possibilità di disputare ancora una volta  il massimo campionato calcistico italiano, situazione che per noi non potrà mai essere scontata, ma questa specifica salvezza significherebbe scrivere una pagina di vera storia azzurra.

Il secondo desiderio, inutile nasconderlo, è molto materiale ed è ormai diventato di fatto argomento di forte discussione visto che le cose sono andate molto in là rispetto ai primi tempi dichiarati: il nuovo stadio. Sarebbe il sogno di tutti tifosi avere una nuova casa in cui  ogni domenica poter andare a seguire la nostra squadra del cuore in maniera decisamente più confortevole, strizzando anche l’occhio al design ed al gusto, andando poi a fornire anche nuovi servizi e di conseguenza (e questo sarebbe il vero desiderio di molti)  nuovi posti di lavoro. Ormai dubitiamo che di qui alla fine di questo anno si possano avere nuove ed importanti informazioni riguardo gli ultimi sviluppi in merito, ma siamo certi che questo sarà un desiderio che il 2017 potrà farci davvero realizzare.

Il terzo desiderio è quello di andare a consacrare in maniera definitiva colui che ormai già possiamo definire un mito vivente: i 100 gol in maglia azzurra di Massimo Maccarone. Ne mancano soltanto due,  la meta è davvero vicina per consacrare alla storia un calciatore, un uomo, che ha dato e sta dando tantissimo per la causa azzurra,  tornando a casa nel momento più difficile della storia recente e prendendo letteralmente per mano la squadra conducendola all’oggi che è sotto gli occhi di tutti.