Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Autentica sfida-salvezza quella che va in scena oggi, venerdì 8 novembre 2024 alle 20,45, anticipo della dodicesima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/25, allo stadio “Via del Mare” di Lecce, davanti a un buon pubblico, con un buon meteo. Sono infatti 23.907 gli spettatori ufficiali, di cui 21.726 abbonati e 2.181 paganti. L’Empoli viene dall’importantissima vittoria sul Como di lunedì 4 novembre e nelle ultime cinque partite ha raccolto quattro punti, mentre il Lecce, nello stesso numero di partite ne ha racimolati solo tre, frutto della vittoria casalinga col Verona. Si può dire che il primo tempo è di marca empolese, trovando anche il gol, meritato, con Pellegri al 33°, mentre nel secondo tempo è il Lecce che domina, specie dopo gli innesti di Sansone e Koulibaly al 60°, con l’Empoli ad agire in contropiede; in uno di questi va vicinissimo al raddoppio: palo interno di Cacace. La ripresa è molto più divertente e vivace del primo tempo. Il Lecce, dopo esser pervenuto al pareggio al 77° con Santiago Pierotti, colpisce ben due traverse, all’85° con Sansone su punizione e all’86° con Krstovic di testa. L’Empoli sembra un pugile suonato, alle corde, ma è capace ancora di fungere in contropiede, con Ekong e Colombo; quest’ultimo ha la palla dell’1-2 a pochi secondi dalla fine, ma sarebbe stato sinceramente troppo. Il Lecce del secondo tempo dimostra qualità e che si può salvare benissimo. La vittoria però non arriva e mister Luca Gotti viene esonerato, pagando per tutti.

Sono esattamente 160 i tifosi dell’Empoli che giungono quest’oggi nel Salento, quasi tutti ultras, di cui una ventina poco più è la presenza dei fratelli gemellati fasanesi, e 13 quella dei gemellati del Locorotondo, conosciuti piuttosto recentemente in quanto fratelli dei fasanesi, entrambi con tanto di pezze. Il “Via del Mare” è un’autentica bolgia, e non è facile per il contingente empolese farsi sentire, nonostante la dedizione e l’impegno nel tifare. Dannandosi l’anima comunque ci riescono però più di una volta. Uno dei primi cori è il “Biancazzurri olé”, segue poi “Empoli, Empoli!”. Il settore ospiti va in fermento e si scatena dopo lo 0-1 di Pellegri. Per tutto il tempo un tamburo ritmerà i numerosi cori che partono dai tifosi azzurri. Si canta addirittura anche durante l’intervallo. Tra i cori della ripresa si può citare il “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, venuto benissimo, il “Forza azzurro alé gli ultrà son qui con te…ovunque giocherai…”, “Empoli, Empoli!”, ma diciamo che è stato sciorinato un po’ tutto il repertorio di cori, dai più classici, come quelli pro diffidati, ai meno. Verso la fine, e fino in fondo, è stato cantato il nuovo “Sacrifici e chilometri, diffidati liberi…”. Per i gemellati di Fasano alzati i cori “Allentati olé” e “Fasano ed Empoli lalalalalà…Fasano ed Empoli…”, un altro per quelli di Locorotondo. Viene esposto lo striscione “Ciao Bedde”, noto esponente dei Desperados Empoli” purtroppo non più tra noi, confezionato dai fasanesi ed aperto solo allo stadio, a cui fanno seguito i cori “Sarai sempre con noi!” ed “Onoriamo gli ultras scomparsi”. Il settore ospiti è molto vivo, si salta e si canta quasi ininterrottamente. Ed è altresì molto colorato, con tante bandierine e bandieroni, oltre a stendardi ormai classici come “Empoli eterno amore”. La nota stonata è che i giocatori a fine partita si limitano ad andare verso la bandierina del calcio d’angolo, ma nessuno va sotto il settore a lanciare le maglie. Il livello del tifo azzurro risulta essere piuttosto buono anche oggi.

La Curva Nord leccese, ma un po’ tutto lo stadio, è molto carica, tanto da accendere tante torce e farle piovere sulla pista d’atletica in quantità industriale. Saranno circa una trentina in tutto, ovviamente non tutte insieme, nel giro di circa 20 minuti. Il tifo parte subito forte con cori come “Lotteremo fino alla morte innalzando i nostri color…alé alé alé Lecce alé” e “Quando saremo in curva Nord come una bomba il tifo esploderà”. I cori si susseguono in maniera frenetica e vengono tutti molto bene, la spinta del popolo leccese è molto forte. Tanti i canti che si levano dalla Curva Nord, come “Ultras Lecce siamo noi! E chi cazzo siete voi!”, “Alé alé alé il Lecce alé…alé alé alé…”, “Noi abbiamo il Lecce nel cuore!”. Fino al gol dello 0-1 è un monologo di cori per la loro squadra, tra i quali “Noi siamo la curva Nord, noi siamo la curva Nord, noi siamo noi siamo noi siamo noi siamo la curva Nord”, “Quando saremo tutti in curva Nord come una bomba il tifo esploderà…” e altri ancora. Molte bandiere e stendardi in Nord, ed eseguita una bella sciarpata. Poi affiora la contestazione, scoppiano molte bombe carta, altri cori di sostegno come “Forza Lecce vinci ancora per gli ultrà…”, poi è contestazione aperta con “Fuori le palle, tirate fuori le palle!”, cantato più volte, “Non moriremo mai!”, “Meritiamo di più”. Dal 60° il Lecce cambia marcia e si riversa in attacco, con l’Empoli che va in difficoltà, arretrando il raggio di azione. La curva però, non vedendo i frutti di questo forcing, continua a contestare, con cori a volte anche impietosi, come “Guarda che guarda che guarda che sconfitta, presidente guarda che sconfitta”. A non molto dal termine il Lecce perviene al pareggio e la Curva Nord cerca di dare quella spinta che permette al Lecce di attaccare sempre di più. Lecce che può recriminare per due traverse e per tanti gol sbagliati di poco. Il suo pubblico è esigente, l’ambiente voleva a tutti i costi la vittoria e il pareggio che arriva lo scontenta. La Nord specialmente non ci sta e grida “Se torniamo in B, se torniamo in B, vi facciamo un culo così…” e “Qui sotto non vi vogliamo”, ed infatti i giallorossi non si avvicinano più di tanto. Esposto lo striscione “U.S. Lecce: tra bilanci e plusvalenze rispettate questa gente!” verso il 20esimo del primo tempo. Al primo anello della Nord esposto lo striscioncino “Ciao Antonio” con la sua gigantografia. Il livello del tifo salentino è da considerarsi oggi molto buono.

Uno sguardo altrove: La dodicesima giornata si inaugura giovedì 7 novembre scorso con l’anticipo GENOA-COMO. Comaschi belli carichi al “Ferraris-Marassi”, con diversi bandieroni, fumogeni accesi, una bella sciarpata e stendardi di buona fattura. A Empoli nel piazzale antistante lo stadio, in occasione di Empoli-Como giocata di lunedì alle 18,30, esposero tenuto a mano lo striscione “Data e orario indecente il calcio è della gente?”. Bellissima sciarpata rossoblù di un po’ tutto lo stadio al dodicesimo, a rimarcare come loro siano il dodicesimo uomo in campo. Bandieroni al vento non solo in Gradinata Nord, accese tante torce e fumogeni, alcuni lanciati in campo. Tifo bello come di consueto. La gara finisce 1-1. Alle 15 del sabato pomeriggio si gioca VENEZIA-PARMA, coi parmigiani che non riempiono perbene il settore ospiti e che espongono lo striscione “40 €. di vergogna”, prezzo che dovrebbe comprendere anche il viaggio in barca. Tifano con regolarità e faranno festa per l’importante vittoria in zona salvezza. I veneziani espongono alcuni striscioni, uno di questi recita “Eterne le gesta, eterna la gloria…A.P. di Modena storia”, per ricordare lo scioglimento degli “Avia Pervia Modena”, loro fraterni gemellati. Propongono una sciarpata, tanti i bandieroni e un buon tifo. 10.866 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato va in scena la divertente partita CAGLIARI-MILAN, col settore ospiti stracolmo, disadorno di striscioni per motivi di forza maggiore, compatto, in molti a torso nudo, propongono bei battimani e un buon tifo. Purtroppo per loro, dopo la bella vittoria di Madrid col Real del 5 novembre scorso in Champions, dove anche lì si distinsero per una bella presenza, il Milan non va oltre il 3-3. Ad un ponte di Valencia hanno lasciato lo striscione “Vicini alla comunità valenciana”, per la terribile, catastrofica alluvione che li ha colpiti. I sardi espongono più di una pezza, tra le altre “Fabio vive”, fanno una sciarpata venuta non benissimo e fanno partire il coro “Napoletani, voi siete napoletani”. Il finale si gioca in una bolgia. Esposta la scritta “Ciao Stefano”. 16.271 spettatori ufficiali.

L’anticipo del sabato sera, alle 20,45, è il Derby della Mole JUVENTUS-TORINO. Nella notte prima del Derby decine di tifosi di Torino e Juve sono stati protagonisti di una megarissa con cinture e bastoni, nella zona della Gran Madre, nel cuore della movida torinese. La polizia identifica dieci persone e ne arresta uno. Gli scontri sarebbero avvenuti intorno alle 1 con fuggi fuggi generale all’arrivo delle prime volanti della polizia, chiamate dalla gente che era in zona; vagliate le posizioni della decina di persone bloccate, che apparterrebbero ai Gruppi bianconeri di “Drughi” e “Primo Novembre”. Durante il Derby, finito 2-0, è stato vandalizzato il settore ospiti dai torinisti, che durante un allenamento in vista della partita avevano esposto al “Filadelfia” lo striscione “Noi vogliamo Cairo fuori dai coglioni e 11 espulsioni”. I Gruppi ultras non entrano allo “Stadium”, quindi il tifo ne risente, anche se i presenti si impegnano per farsi sentire. La Sud juventina è piuttosto colorata, sventola tanti bandieroni e propone una sciarpata, oltre al coro “E’ bianconera, Torino è bianconera…è bianconera…Torino è bianconera…”. Ottima presenza in Champions League a Lilla il 5 novembre scorso. 41.066 spettatori ufficiali. Il tradizionale lunch-match della domenica alle 12,30 è ATALANTA-UDINESE, coi friulani che occupano pressoché tutto il settore ospiti, per loro non è facile farsi sentire ma ci provano più volte, hanno con sé molti bandieroni a colorare il settore. Gli atalantini espongono la scritta “Ciao Paolì”, sono autori di un bel tifo, con cori come “Atalanta olé Atalanta olé Atalanta olé forza Atalanta olé”, e di una bella sciarpata. Vince la Dea in rimonta. Bella presenza a Stoccarda in Champions il 6 novembre scorso. Striscione esposto non lontano dallo stadio: “Meglio fare cassa con le multe che trovare valide soluzioni. Comune e vigili la fede è immensa, la pazienza ha un limite”. 22.884 spettatori ufficiali. Alle 15 della domenica si gioca FIORENTINA-VERONA, con la parte di stadio aperta pressochè sold out. I veronesi sono circa 300, che è il numero di biglietti messi a disposizione delle tifoserie ospiti al “Franchi” quest’anno, altrimenti sarebbero stati molti di più visto il fraterno storico gemellaggio in atto tra le due tifoserie. Qualche veronese, visto il clima disteso, viene fatto accomodare in Maratona. I veneti scesi a Firenze non sembrano tifare in maniera continua, propongono una sciarpata con sciarpe a roteare come usano fare loro, ma comunque il loro tifo non è niente di che oggi. I fiorentini offrono un tifo piuttosto bello, accendono fumogeni bianchi e viola e sono molto gasati per l’importante vittoria (3-1) che li porta al primo posto momentaneo in classifica.

Alle 15 domenicali si gioca anche ROMA-BOLOGNA, coi bolognesi che, ad occhio e croce, sono sui 500. Si presentano con gli striscioni “Bologna” ed “Ultras”, come sempre fanno in trasferta. Provano a farsi sentire ma raramente ci riescono. La pessima prestazione della Roma e l’assenza della Curva Sud gli consente di far sentire la loro gioia. L’’Olimpico’ inizia con un “C’avete rotto er cazzo”, poi si prova a sostenere la squadra anche se si sente che il clima è quello delle giornate difficili. La Roma passa in svantaggio e sbanda. A questo punto c’è forte tensione in Curva Sud, conciliaboli tra Gruppi, il tifo si spegne e si va avanti nel silenzio dove la partita diviene un dettaglio. Vengono tolti gli striscioni ed i Gruppi abbandonano la curva, come peraltro fa buona parte degli spettatori al 3-1 dei rossoblù. Il grosso della gente si dirige verso la Tribuna Monte Mario per contestare la dirigenza, la tensione è altissima. Tra gli striscioni più irriverenti “Tutti complici, tutti colpevoli”, in Tribuna Tevere, “Società e giocatori indegni di questi colori” e “Giocatori, capitano e senatori uomini di merda e traditori”. Alle 18 della domenica si gioca MONZA-LAZIO. I laziali sono circa 3.000, riempiono quasi per intero il settore ospiti, ma una parte sono anche in Tribuna. Per il 17esimo anniversario dall’uccisione del tifoso laziale Gabriele Sandri viene esposta la bella frase “Non dimenticheremo mai il tuo sorriso: continueremo a portarlo con noi”. I monzesi invece espongono lo striscione “Col sorriso sulle labbra la tua anima è volata. Gabbo vive”. Entrambe le tifoserie eseguono un buon tifo, proponendo bellissime sciarpate. La curva monzese presenta qualche vuoto di troppo. I laziali vincono una partita importantissima e si lanciano al primo posto, seppure in coabitazione, facendo festa grande. 11.706 gli spettatori ufficiali. Il posticipo della domenica sera alle 20,45 e big-match della giornata è INTER-NAPOLI. Trasferta vietata dei tifosi campani a Milano: settore ospiti senza gruppi organizzati e residenti in Campania. Sono comunque tanti i tifosi del Napoli, forse oltre 3.000, e al coro degli interisti “Odio Napoli, odio Napoli” rispondono con “Milano in fiamme, Milano in fiamme”. Gli interisti espongono uno striscione per Gabriele Sandri, fanno un grande tifo con tanti bandieroni al vento, accendono tanti big-flash all’ingresso dei giocatori in campo, che luccicano e illuminano la curva. Sostanzialmente si sono riorganizzati piuttosto bene dopo il terremoto ‘ndranghetista che ha colpito i vertici della curva. Per gli illustri ex Antonio Conte e Romelu Lukaku, indifferenza per il primo, fischi per il secondo. L’incontro finisce 1-1, con Calhanoglu che, dopo aver firmato un eurogol, spreca un rigore mandandolo sul palo nel finale. L’Inter rimane così al secondo posto. 72.951 gli spettatori ufficiali.

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7 Commenti

  1. Secondo me il settorino ha fatto il massimo. Difficile al momento fare di più sia numericamente, vocalmente e scenograficamente (bandiere) considerato anche che si giocava di venerdi sera. Grazie ai gemellati presenti.

  2. Semplicemente fantastici noi a Lecce, tifo ad altissimo livello naturalmente per quelli che eravamo… direi non pochi grazie anche agli amici di fasano e locorotondo

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