Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

: Il tradizionale lunch-match delle 12,30 che va in scena oggi domenica 27 ottobre all’”Ennio Tardini” di Parma, è un classico scontro salvezza, valevole per la nona giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025. Si gioca davanti a 17.802 spettatori ufficiali, di cui 4.651 paganti e 13.151 abbonati, il meteo è accettabile e quindi non rovina le coreografie organizzate dalle due tifoserie. L’Empoli viene da cinque punti raccolti nelle ultime cinque partite, il Parma invece, nello stesso arco di partite, ne ha racimolati solo tre. Il primo tempo vede un Empoli battagliero, manovriero, senz’altro migliore del Parma nell’atteggiamento, e passa in vantaggio meritatamente su autogol di Coulibaly, pressato da Jacopo Fazzini, più volte faro del gioco degli azzurri, anche se va detto che i Ducali colgono la traversa al 43° su un gran tiro di Cancellieri. Il secondo tempo vede senza dubbio meglio i padroni di casa che giungono al pareggio con Charpentier all’80°, e che avrebbero la ghiotta occasione di passare in vantaggio sul giusto rigore accordato loro dal signor La Penna di Roma (atterramento di Vasquez ai danni di Almqvist), ma il francese Bonny tira alto scheggiando la traversa. Alla fine arriva un 1-1 che scontenta un po’ tutti. Forse la sconfitta sarebbe stata troppo severa per l’Empoli, che comunque torna a muovere la classifica dopo due sconfitte consecutive. Il Parma rinvia l’appuntamento con la seconda vittoria stagionale.

Bellissimo clima di festa tra le due curve che hanno festeggiato il quarantesimo anniversario dalla nascita dello storico gemellaggio, avvenuta infatti nel 1984. Fin dal sabato tanta gente di Empoli è salita nel capoluogo emiliano per suggellare il legame che unisce le due tifoserie, ad esempio con la partitella tra ragazzi di Empoli e Parma. I “Boys Parma”, indiscusso Gruppo principale della curva ducale, avevano messo a disposizione degli empolesi circa 15-20 appartamenti, alcune brande e sacchi a pelo, per un’ospitalità davvero, ancora una volta, impeccabile. La partitella, finita 8-8, è stata poi vinta ai rigori dai parmensi. Bellissima la classica sbandierata in campo prima della partita e altrettanto bello il brindisi al gemellaggio dopo la partita al Bar “Gianni”, il tradizionale ritrovo dei “Boys”, dove si è radunata tantissima gente, è stato esposto lo striscione che ha fatto parte della coreografia empolese “Da 40 anni fratelli”, ed è stato ritirato fuori, per l’occasione, lo striscione dei “Rangers” da trasferta, un momento emozionante per chi ha fatto parte di questo storico Gruppo ultras, il primo nato a Empoli nel 1976 e scioltosi nel 2012. Inoltre si sono accese diverse torce e sono partiti diversi cori di fratellanza. Gli empolesi presenti per questo match nel capoluogo emiliano sono esattamente 857. La coreografia della Maratona azzurra in trasferta si è basata su bandierine gialle e blu, dei colori del Parma, sventolate in basso, e su bandierine biancoblù, dei colori empolesi, sventolate in alto, con al centro lo striscione “Da 40 anni fratelli”, come sopraccennato. La coreografia, durante la quale viene intonato il classico coro “Alé alé alé l’Empoli alé…”, non riesce benissimo, per colpa dei buchi che la gente purtroppo non riempie perché non sufficiente a gremire il settore ospiti, fin troppo dispersivo. Il tifo è piuttosto altalenante, convincente e incisivo solo a tratti. La gente non è molto partecipe ai cori, anche se la parte in basso, va detto, non demorde mai. Altre volte però il tifo è stato molto meglio, anche se alcuni cori comunque vengono piuttosto bene come il “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, “Empoli calcio…”, ed altri classici come “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”, “Biancazzurri olé” o Alé alé ale oh…alé alé ale oh…e forza azzurro alé…”. Il tifo, nonostante l’Empoli giochi meglio nel primo tempo, non si fa condizionare dall’andamento della partita e sembra essere migliore nella ripresa. Il finale della partita è un’altalena di emozioni e il tifo azzurro si fa sentire, pur non offrendo la sua prestazione migliore, almeno rispetto a quanto poteva fare e non ha fatto, visto il buon numero di empolesi al seguito per senz’altro una delle trasferte con più partecipazione. Verso la fine viene esposto lo striscione “Skrondo siempre”, al secolo Andrea Vinti, uno dei leader degli “Ingrifati Perugia”, venuto improvvisamente a mancare il 28 ottobre 2008 durante una vacanza in Brasile a soli 35 anni. Non manca certo il colore comunque nel settore ospiti, con diversi bandieroni sventolati. Al triplice fischio si alza ancora una volta forte il coro “Orgogliosi di essere empolesi” ed “Empoli e Parma alé alé…”. Il livello del tifo biancazzurro è da ritenersi quest’oggi più che sufficiente. Voto: 6,5.

I parmensi, o parmigiani come preferiscono essere chiamati loro, approntano una bella coreografia con strisciate dall’alto in basso dei colori delle due compagini, Le strisce sono esattamente, da sinistra verso destra guardando la Nord, gialle, blu, gialle, bianche, blu, bianche, ed in cima alla curva la scritta “1984 Empoli e Parma 2024”. La Nord espone i soliti striscioni e le solite pezze che colorano la curva. Intonano diversi cori, alcuni anche potenti, e più delle volte alzano i decibel, scuotendo la loro squadra e il “Tardini”. In vista di Juventus-Parma, in programma la sera di mercoledì 30 ottobre, alzano dei cori antijuventini come “Bianconeri pezzi di merda!”. Lo stadio esplode in fragorosi boati quando il Parma segna l’1-1 e quando al Parma stesso le viene assegnato il solare rigore, che poi Bonny sprecherà. Sull’esultanza per il gol del pareggio la Curva Nord accende dei fumogeni gialli. Sullo 0-1, durante il secondo tempo, viene esposto lo striscione su due piani “Parliamoci chiaro sudore e salvezza è quello che vogliamo”, più avanti un altro, “Saro libero!”. A un certo punto molti occupanti della Curva Nord iniziano ad ondeggiare a destra e a sinistra ed è davvero qualcosa di bello. La prestazione del tifo parmigiano è da considerarsi su livelli più che buoni. Voto: 7,5.

Uno sguardo altrove: Il programma della nona giornata si apre col preserale del venerdì alle 18,30 UDINESE-CAGLIARI. Tutto sommato in buon numero, considerato soprattutto la collocazione infame della partita, i cagliaritani. I sardi si fanno sentire più volte, con cori come “Gonfia la rete Casteddu gonfia la rete…”. Anche sotto il definitivo 0-2 si sentono nel finale con “Vinci per noi magico Casteddu”. Hanno con loro alcune bandiere della Sardegna. I friulani fanno un tifo discreto ma niente di eccezionale, si sentono a gran voce dopo il 2-0. Espongono lo striscione “13-10-2024 la morte non è uguale per tutti”, scritta fatta entrare in molti stadi d’Italia dalla Serie A alle serie inferiori, tranne che ad Avellino. Non si sa perché. Alle 20,45 del venerdì si gioca TORINO-COMO. I comaschi sono davvero tanti. Il grosso di loro entra in ritardo, occupando tutto il settore ospiti, con tanti bandieroni e stendardi di ottima fattura. Tanti bei cori, originali e anche vecchio stile, bellissima sciarpata, ottima presenza, tanti striscioni esposti come “Ciao Ghezzo per sempre biancoblù”, “Amici del Ghezzo”, “Ciao Ghezzo”, per omaggiare Gaetano Malinverno, grande tifoso del Como, scomparso improvvisamente all’età di 51 anni, colpito da un malore poco dopo Como-Parma del 19 ottobre scorso. Con un altro striscione ricordano Gigi Meroni, famosa ala del Torino scomparso in un tragico incidente stradale il 15 ottobre 1967, nato a Como: “La Farfalla Granata continua a volare nel cielo biancoblù – Como 1943 Torino 1967” Forte e continuo l’incitamento della Curva “Maratona”, stasera in bella forma, con cori come “Torino siam solo noi, solo noi”. Cori anche per il grave infortunato Duvàn Zapata e antijuventini. Accese alcune torce, bellissima anche la loro sciarpata, continua ad essere esposto al terzo anello lo striscione “Solo per la maglia”. Esposto al “Filadelfia” lo striscione “Società senza un obiettivo adesso basta, via tutti da Torino”. Pezza “TH” dei “Torino Hooligans” in Curva “Primavera”, con buon seguito e presenza. La vittoria arride al Toro. Al sabato alle 15 c’è NAPOLI-LECCE. Ai leccesi non tesserati è vietata la trasferta di Napoli. Le due curve partenopee espongono il medesimo striscione “Ultras no business” prima dell’inizio della gara. La Curva A, che riceve la visita dei “Leuta Army”, gruppo ultras dei bulgari del Lokomotiv Plovdiv, con tanto di pezza, mostra la scritta “13-10-2024 la morte non è uguale per tutti!”. Consueto bel tifo delle due curve napoletane che fanno festa per l’importante vittoria. Lo striscione “Curva B Luciano Rececconi” in cima alla Curva B. 51.103 spettatori ufficiali.

La partita BOLOGNA-MILAN, in programma alle 18, viene rinviata per maltempo, dopo alcuni tentativi andati vani. I Bolognesi hanno invaso Birmingham per Aston-Villa-Bologna di Champions League di martedì 22 ottobre scorso. Il centinaio di milanisti occupanti i due pullman, che a Firenze il 6 ottobre scorso furono trovati carichi di oggetti atti ad offendere, sono stati tutti Daspati. Al sabato sera alle 20,45 si gioca ATALANTA-HELLAS VERONA, coi veronesi che riempiono il settore ospiti, rendendolo vivo, cantano cori goliardici contro di loro, scambio di offese tra le due tifoserie. Nonostante il pesante passivo, anche sotto di diversi gol (finisce 6-1 per la Dea) sono autori di una prova maiuscola. Non rispettano il minuto di silenzio che i tifosi atalantini avevano dedicato ai tre foggiani scomparsi il 13 ottobre scorso in un tremendo incidente stradale, non concesso al contrario, incredibilmente, dalla Lega Italiana, ma sono comunque ‘belli’ da vedere. I bergamaschi, oltre a esporre “13-10-24 la morte non è uguale per tutti”, prendendosi il minuto di silenzio, espongono gli striscioni “No ai giochi di luce come in fiera, nel nostro stadio solo sciarpe bandiere e tifo alla vecchia maniera” e, in Curva Sud, “Per quello che hai fatto, per tifosi, squadra e città 400 volte grazie Gasp”, per le 400 panchine di mister Gian Piero Gasperini nell’Atalanta. Meravigliose coreografie in casa col Celtic il 23 ottobre scorso in Champions League: megasciarpata, poi fumogenata neroblù, accompagnate dalla scritta “Pensiero costante oltre la partita”. 23.015 spettatori ufficiali. Alle 15 della domenica si gioca LAZIO-GENOA. I genoani scontano la seconda delle tre trasferte vietate, su decisione del Prefetto di Genova, a seguito dei gravi incidenti verificatisi in occasione del Derby della Lanterna con la Sampdoria il 25 settembre scorso. La prima è stata Bergamo, la terza sarà Parma. L’’Olimpico’ ricorda Adamo Dionisi, detto er “Marchese”, e Vincenzo Paparelli, colpito a morte da un razzo sparato dalla Curva Sud romanista in occasione di un derby del 28 ottobre 1978, con gli striscioni “Er sor Marchese ve saluta allegramente nun piagnete ma ridete sempre”, con tante scritte “Adamo”, e in Sud, “28-10-79 immenso il ricordo di chi non è mai morto Vincenzo presente!”. Adamo Dionisi era un ex ultras della Lazio, degli “Irriducibili”, grande attore (passione, quella per la recitazione, scoperta nel carcere di Rebibbia), celebre soprattutto per aver vestito i panni del boss Manfredi Anacleti in “Suburra”. La Curva B di Napoli l’ha ricordato con lo striscione “R.I.P. ‘Marchese’…vecchio Irr!” fuori lo stadio. I Distinti Sud-Est, dove non ci sono ultras ma un gruppo di tifosi non politicizzati, denominato “Lazio e libertà”, ha esposto l’eloquente scritta “L’unica cosa che vi invidiamo…Fabrizio De Andrè”, notissimo cantautore di fede genoana scomparso nel 1999. La Curva Sud “Maestrelli” reclama lo Scudetto tricolore del 1915, con striscioni come “Albo d’Oro falsato! Onore ai caduti laziali”, “Grande Guerra=Grande Lazio”, “L’avvocato l’ha provato, ora va assegnato”, accompagnati da un telo tricolore a forma di scudetto con impressa la scritta “1915”. Il popolo biancoceleste fa festa per un 3-0 importante. Alle 15 si gioca anche MONZA-VENEZIA, coi lagunari che non sono tantissimi ma comunque in numero sufficiente, diversi i bandieroni che garantiscono colore; piuttosto buona la loro prova. La Curva Sud monzese è pressoché piena, vivace, molto colorata con tante bandiere e bandierine. Espongono gli striscioni “13-10-2024 la morte non è uguale per tutti” ed “I gol che fanno la storia la leggenda del vikingo di Monza”, dedicato al danese Christian Gytkjaer, ex monzese, ora al Venezia. Firmò il gol decisivo per la promozione del Monza in Serie A a Pisa il 29 maggio 2022. La gara termina 2-2 col Venezia che si fa rimontare due volte. 10.141 spettatori ufficiali.

Il Derby d’Italia, match-clou della giornata che si gioca alle 18, è INTER-JUVENTUS. Parte fortissimo il tifo interista con tante bandiere a sventolare e il nuovo striscione unico “Dal 1969…unici, fieri, mai domi”, che fa il suo esordio oggi con la Juve come annunciato. Parte poi un “Tornerete in Serie B”, ma poi è la volta di un “Chi non salta è un nerazzurro” dopo il gol del pari. L’incredibile altalena di emozioni, con la Juve che va in vantaggio 2-1 e poi va sotto 4-2 per poi rimontare fino al 4-4, fa pendere l’asticella del tifo, in modo netto, da una parte o dall’altra. Dopo l’incredibile rimonta-Juve il settore ospiti, strapieno, canta a squarciagola “Vinci per noi magica Juve alé…”, sventolando decine di bandieroni. Curva Sud Juve in corteo fuori San Siro con fumogeni accesi, esposto striscione tenuto a mano “36 anni tra storia e gloria avanti Drughi fino alla vittoria!!!”. Gli interisti espongono durante la partita lo striscione “Per la vostra gente e per la vostra città Matteo e Samuele lottate da ultras” (gli altri due ragazzi coinvolti nell’incidente del 13 ottobre scorso) e, fuori San Siro, “La tragedia dei foggiani meritava un minuto di silenzio in tutti gli stadi. Federazione vergognati, solo i vostri morti vanno onorati?”. Gli ultras interisti nelle scorse settimane hanno dovuto dare addio alla “pezza” con scritto “Curva Nord Milano 1969”. La scelta, abbastanza imposta, era arrivata dopo l’arresto dei capi ultrà interisti accusati di aver messo in piedi un’associazione a delinquere, con l’aggravante di aver favorito la criminalità organizzata per aver aperto le porte della Nord ad Antonio Bellocco, poi ucciso ad inizio settembre scorso da Andrea Beretta, storico ultrà nerazzurro. Per motivi tecnici non viene trattata la partita FIORENTINA-ROMA.

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6 Commenti

  1. Con con 850 si fa più figura che in casa in maratona…
    La curva a noi basta da 2.000,
    Purtroppo 4.000 è il doppio si potrebbe fare a metà strada 3.000 …magari mettendo le sedute con quei 10 cm di stacco come dice Massy …
    Non capisco perché non vogliono modificare il vecchio progetto… Come dissi si possono mettere da altre parti se proprio è un fatto di capienza ma non in curva dove si rischia o di riempire solo quella o di fare l’effetto Sassuolo….
    Ho visto che a Parma c’era il Beatoamato…
    Prendete spunto di quelli che siamo e di quello che si può dare in fatto di numeri…

    • che siamo pochini è vero (possiamo migliorare), che lo stadio più piccolo sarebbe meglio è vero ma l’effetto Sassuolo non esiste perchè stai parlando di uno stadio da 26.000 posti, il nostro è da 18.500.

  2. Sempre più raramente si percepisce qualcosa di così pulito come il sentimento sincero tra empolesi e gialloblu
    EMPOLI E PARMA ALE’
    grazie di tutto fratelli

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