Il portiere dell’Empoli, Devis Vasquez, ha parlato quest’oggi attraverso le pagine del “Tirreno”.

“Io una sorpresa? Non per me, è da tempo ormai che sto lavorando tanto e bene. Quello che succede in campo è una conseguenza.”

Ma questo è il miglior Vasquez e può fare ancora meglio?

“Si può sempre fare meglio. Il margine c’è, in ogni partita e in ogni allenamento. Io ho ancora tanto da fare e tanto da far vedere, spero e penso che questo sia l’inizio di una bella carriera.”

Se lo aspettava?

“Lo sognavo. E ho lavorato sodo per riuscirci.”

L’Empoli sembra una squadra concreta…

“Dal primo giorno di lavoro abbiamo cercato di formare una squadra solida. Il mister ci porta in questa direzione sempre, in ogni seduta. Ci stiamo riuscendo ma dobbiamo continuare ad esserlo in ogni occasione.”

Anche perché in arrivo c’è il Napoli capolista…

“In Serie A niente è facile. Ogni partita ha le sue difficoltà, ogni partita è una finale. Ovviamente il Napoli è forte, molto forte, altrimenti non sarebbe in testa alla classifica. In avanti sono bravissimi e dovremo stare molto attenti.”

Facciamo un passo indietro: cosa ha provato parando il rigore a Castellanos all’Olimpico contro la Lazio?

“Purtroppo non è servito a fare risultato, ma ammetto che in quel momento l’emozione è stata grande. Mi piacerebbe riuscire a farlo anche in casa, al Castellani, per sentire la gioia dei nostri tifosi. Sarebbe ancora più bello.”

Ci pensa alla Nazionale?

“Certo che ci penso. Intanto la seguo da tifoso e sono contento che ultimamente stia facendo buone cose. Io devo pensare solo ad allenarmi , a migliorare, a giocare sempre meglio. Sono sicuro che arriverà anche il mio giorno.”

L’obiettivo, dunque, è crescere ancora?

“Si, senza dubbio. Ma farlo ogni giorno, in ogni singolo allenamento. Devo dare il massimo per riuscirci, poi le prestazioni, come ho già detto, sono una conseguenza.”

E l’obiettivo dell’Empoli?

“Lo stesso. Migliorarsi sempre attraverso il lavoro. Stiamo dimostrando di essere sulla buona strada ma bisogna continuare, insistere, cercare di prendersi i punti che ci servono anche dove e quando sembra impossibile.”

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