Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Gli anni passati questo match aveva il sapore di un testacoda, o giù di lì, quest’anno non propriamente. Si gioca all’’Olimpico’ di Roma, davanti a circa 40mila spettatori ed è valido per la settima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2024/2025, domenica 6 ottobre 2024 alle h.15, con un meteo pressoché perfetto per lo svolgersi di una partita di calcio. L’Empoli si presenta ancora imbattuto alla sfida, con dieci punti in sei partite. La Lazio quest’anno è davvero forte ma, pur avendo gli stessi punti dell’Empoli, ha già perso due partite nelle prime sei giornate. Quest’oggi la Lazio, dopo essere passata in svantaggio dopo appena 9 minuti con un gol di Sebastiano Esposito su un uscita avventata di Provedel, è protagonista di una bella rimonta, coi gol di Zaccagni al 48°, ultimissima azione del primo tempo, e di Pedro all’84°, quando pareva ormai che la partita si avviasse al termine sul risultato di parità. L’Empoli ha giocato ancora una volta bene, ha fatto la sua partita, la squadra non esce certo ridimensionata e con un po’ di fortuna in più poteva allungare la striscia positiva e rimanere imbattuta, anche se il laziale “Taty” Castellanos, al 51°, ha sbagliato un rigore centrando Vasquez al centro della porta. La Lazio fa così sognare i propri tifosi, quelli dell’Empoli escono comunque soddisfatti per il bel gioco mostrato dalla loro squadra.

I tifosi empolesi che hanno comprato il biglietto per il settore ospiti, Distinti lato curva Sud, sono 221, tra i presenti effettivi e chi è stato obbligato a fare marcia indietro (ne parliamo qui sotto); visto la trasferta non proibitiva, il fatto che si giocava la domenica alle 15 e la classifica che sorride con la squadra ancora imbattuta dopo sette partite, compresa la Coppa Italia, non è un numero troppo alto, anzi, era lecito attendersi sicuramente qualche presenza in più, anche se forse qualcuno è stato scoraggiato a partecipare alla trasferta dall’alto prezzo del biglietto d’entrata, 30 Euro. Comunque sono quasi tutti ultras e come accennato purtroppo il gruppo “Ultras Empoli”, con tanto di comunicato ufficiale, ha fatto sapere che in seguito ad un guasto al pullman non è riuscito ad essere presente. Il guasto è avvenuto ad un’ora dallo stadio, intorno alle 13,15, coi soccorsi e le autorità competenti che sono intervenute due ore dopo il fatto; il tempo della riparazione è stato di un’ora. Quindi, data l’impossibilità di raggiungere lo stadio in tempo, il Gruppo è stato costretto a tornare indietro. Gli occupanti del bus saranno stati circa una 50ina, tutti ultrà, che sarebbero andati a dar manforte al contingente presente allo stadio per dare vita ad un tifo corposo e forte, che comunque, nonostante i ranghi un po’ più ridotti, si è fatto ben sentire nella bolgia dello stadio, alzando diversi cori e risentendo solo in parte della defezione. Il settore ospiti esplode quando l’Empoli va in vantaggio e incita a gran voce gli undici di mister D’Aversa con “Empoli, Empoli, Empoli…”. Cori empolesi anche dopo il rigore sbagliato dalla Lazio, poi buoni battimani. Verso il 70° viene molto bene il coro classico “Forza Azzurro! Vinci per noi!” ed altrettanto bene poco dopo “Empoli Empoli!”. Il sostegno non manca neanche dopo il 2-1 laziale e la squadra esce tra gli applausi convinti del manipolo biancazzurro. Senz’altro una buona prova quella offerta dagli ultras biancazzurri presenti, nei limiti del possibile, tanto da meritare un voto piuttosto alto: 7+.

L’atmosfera che si respira all’’Olimpico, tappezzato di biancoceleste, è bella e calorosa. A pochi minuti dall’inizio della gara lo stadio canta quasi interamente “Nei giardini di marzo” di Lucio Battisti. La famosissima canzone del cantante di Poggio Bustone, scomparso il 9 settembre 1998, è stata assurta a inno biancoceleste. Cantato a squarciagola anche “La Lazio mia”. Il tifo della Curva Nord e della Tribuna Tevere parte molto forte e, a un certo punto, si rimbalzano il coro “Lazio! Lazio!” (una volta grida “Lazio” la Tevere, una volta la Nord). In Tribuna Tevere viene esposto lo striscione “Benvenuta Camilla Roma”. Altri cori riusciti “Alé forza Lazio alé, alé forza Lazio alé…”, “Alé alé alé alé Forza Lazio alé alé…” sulle note di “The yellow submarine” dei Beatles. Poi tanti altri cori come “Chi non salta insieme a noi cos’è, chi non salta insieme a noi cos’è, è un romanista…”, eseguito due volte, anche nel finale sul 2-1, “Sosterremo sempre più i colori biancoblù!” e tanti battimani. All’inizio del secondo tempo la Curva Sud-Maestrelli appronta una minicoreografia con la scritta “Avanti Lazio” in basso, e sopra strisciate bianco celesti. Immancabile il coro “E le toscane puttane puttane puttane, e i loro figli conigli conigli conigli…”. Bello il bandierone col simbolo dell’aquila e la scritta “S.P.Q.R. sotto il tabellone della Nord, e più su, “One faith, one passion”. Grande sventolio dei bandieroni nella curva principale, specie con la Lazio una volta in vantaggio, quando i cori si moltiplicano, dopo un certo lasso di tempo in cui il volume si era abbassato e la squadra di mister Baroni in campo durava fatica a venire a capo dell’Empoli. Il sostegno del pubblico di fede biancoceleste comunque ha non poco aiutato la rimonta laziale ed è forte il tifo laziale verso la fine. Festa grande dopo il triplice fischio del signor Ayroldi. Bello lo stendardo “Nessun rimpianto”, bella la pezza “Vecchi Spalti” in Tevere. Prima della gara interna di Europa League col Nizza del 3 ottobre scorso, circolava il seguente volantino: “Giovedì scorso a Amburgo 58 tifosi laziali son stati fermati, perquisiti e trattenuti in quanto tifosi della Lazio. Gli stessi sono stati rilasciati la mattina seguente senza uno straccio d’accusa a loro carico, additati da una ‘stampa’ italiana vergognosamente disinformata e derubati dalla polizia tedesca di soldi contanti dai propri portafogli. Non per protesta ma per solidarietà durante i primi 10 minuti della partita contro il Nizza chiediamo silenzio, di non esporre striscioni e bandiere e di lasciare vuote le prime 10 file della Nord e degli altri settori dello stadio”. Esposti contro i francesi gli striscioni “German police: cops or thieves?” (Polizia tedesca: guardie o ladri?) e “No more abuses!” (Mai più abusi). Il tifo dei padroni di casa si è dunque espresso quest’oggi su livelli molto alti. Voto: 8,5.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì alle 18,30, che inaugura la settima giornata di campionato, è NAPOLI-COMO. Purtroppo la Napoli Ultras è stata colpita da un grave lutto. Se n’è infatti andato in settimana, a soli 65 anni, per una terribile malattia uno storico capo ultrà, appartenente ai “Fedayn”: Luciano Vivenzio, per tutti “Rececconi” per l’incredibile somiglianza con il Rececconi che vinse lo scudetto nella Lazio del 1974 e che morì dopo una rapina fatta per scherzo. Il 5 ottobre scorso gli è stato dato l’ultimo saluto, mentre col Como, la Curva B gli ha dedicato un bellissimo striscione gigante su 4 piani: “Eravamo scugnizzi, ribelli e sognatori, incontrammo l’uomo che ci parlò di gradinata, della maglia e dei suoi valori…sotto la sua impronta son cresciute intere generazioni…animo eterno di questi gradoni hai scritto la storia come i veri campioni…Curva B Luciano Rececconi”. L’altra Curva lo ricorda con il messaggio “Uomo di principi e di antichi valori…la Curva A piange Luciano Rececconi”. Tantissime tifoserie l’hanno ricordato, ad esempio i gemellati olandesi del Feyenoord con “Rececconi c’è, i tuoi fratelli del Feyenoord ti tributano ultimo saluto!!”; “La Perugia Ultras ti onora, ciao Luciano Rececconi”, “Rececconi vive” (Ancona), “Buona trasferta Luciano…Lamezia Terme ti saluta”, “Luciano Rececconi vive…eternamente ultras!” (Scafati), “Si scrive Rececconi, si legge ‘storia del movimento ultras’” (da Avellino), “Si scrive Fedayn si legge Rececconi per sempre nel cuore dei tuoi fratelli Grifoni” (Genoa), striscioni da Taranto (2), Pozzuoli, Castellammare di Stabia (3), da Catania “Chi in vita ha militato in eterno verrà onorato Rececconi vive” e “La morte è solo terrena, passione, amore e ‘sacrificio’ Rececconi Catania ti onora”; da Ischia, Nola, Mondragone, Poggiomarino, Caserta, Crotone; “Grande uomo e grande ultras…ciao Luciano, per sempre Fedayn!” (Sampdoria), “Riposa in pace Luciano ‘Rececconi’” (milanisti a Firenze), “Sarai il vento che farà sventolare la tua eterna bandiera” (San Giuseppe Vesuviano) e altri ancora. In buon numero, specie se si considera la collocazione infame della partita, i comaschi, con tre striscioni principali: “Como 1907”, “Pesi” e “Maledetta Gioventù”. Da evidenziare la loro grande mentalità quando per rispetto della morte di Rececconi hanno tolto pezze e striscioni. La loro squadra esce battuta 3-1. L’anticipo del venerdì sera alle 20,45 è HELLAS VERONA-VENEZIA. I lagunari sono oltre mille ed occupano la parte alta del settore ospiti e si presentano da primo col solo striscione “Hellas Anpi”, che riproduce così fedelmente quello che i veronesi portano sempre in trasferta, “Hellas Army”, che quasi si confondono. Solo che Anpi vuol dire Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, quindi li hanno voluto prendere in giro goliardicamente visto la matrice politica destrorsa dei padroni di casa. Accendono alcune torce. Iniziano bene come la loro squadra, poi caleranno, mentre i veronesi intonano i loro tradizionali canti fin da subito, come il “Dai Veron dai Veron dai Verona…” e spingono molto favorendo la rimonta dell’Hellas. Bella sciarpata. Buon pubblico. Alle 15 del sabato va in scena UDINESE-LECCE. Bella quantitativamente e qualitativamente la bellezza dei salentini in Friuli, forti battimani, striscioni e stendardi belli e stilosi. Riempiono tutto il settore non mancando di colorarlo. Piuttosto vivace anche la Curva Nord di casa, con diverse bandiere e bandieroni, qualche fumogeno acceso, una sciarpata davvero bella e tanti stendardi multicolor.  Fanno festa i padroni di casa. Fuori lo stadio esposta la scritta “Orgoglioso e fiero di mio fratello aretino, chi non sa gestire fa il solito squallido teatrino”, riferita ai tafferugli tra i gemellati aretini e i ternani di domenica 29 settembre scorso. 21.441 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si gioca ATALANTA-GENOA. L’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive vieta la trasferta dei genoani a Bergamo. E’ la prima di tre trasferte vietate per i gravi tafferugli pre e post derby di Coppa Italia con la Samp del 25 settembre scorso. Gli atalantini sono autori del consueto bel tifo, buoni coralmente, con tanti bandieroni al vento e con esposta la scritta “Forza magica Atalanta la Nord è con te”. Presenti con gli orobici i gemellati tedeschi dell’Eintracht Francoforte con tanto di pezza. Larga vittoria atalantina. 23.138 spettatori ufficiali.

Alle 20,45 del sabato sera c’è INTER-TORINO, coi torinisti che sono belli e compatti da vedere. Sostegno buonissimo, quasi incessante, con bandieroni al vento. La serata vede il ritorno effettivo dei “Torino Hooligans”, con tanto di pezza “TH”. SI fanno sentire fin da subito con “Forza Vecchio cuore granata”. Belle le pezze “Alta tensione”, “Primo anello”, “Tipi da Piola”. La Curva Nord risponde ai primi cori di sfottò con “Tornerete tornerete in Serie B…”, “Come la Juve voi siete come la Juve…”, e altri ancora. La tempesta mediatica e giudiziaria abbattutasi sulla Nord, questa volta rischia davvero di cancellare 55 anni di storia ultras nerazzurra. Il cuore della Nord si sta dimostrando comunque forte. Secondo chi ha preso attualmente in mano la Nord i biglietti che venivano richiesti attraverso i normali canali di distribuzione dell’Inter, venivano regolarmente pagati e l’unico vantaggio offerto dalla società per esigenze di ordine pubblico e organizzativo, era quello di avere un canale prioritario per l’acquisto dei tagliandi nell’interesse comune di permettere ai tifosi più assidui di esser presenti sempre e ovunque. Chi gestiva la Nord però ha acquisito totale libertà nella produzione di materiale, reperimento contributi, sponsorizzazioni e facoltà nella scelta della quota di sovrapprezzo per la ridistribuzione dei biglietti. Adesso, forti della pesante lezione subita e degli errori commessi, la Nord si riorganizza azzerando l’economia di curva e ritornando alla ripartizione in gruppi che coordinano il tifo rispettando la propria geografia di curva. Con questo nuovo assetto e la ripartizione dei ruoli in totale trasparenza, si è certi che la Nord non offrirà mai più il fianco a speculazioni e opportunismi. Per quanto riguarda gli striscioni in trasferta la Nord dovrebbe essere rappresentata dal drappo “Secondo Anello Verde”. Per gli incontri casalinghi, dato il divieto disposto dalla Questura degli striscioni riconducibili ad alcuni indagati, tutti i gruppi avrebbero deciso di continuare ad aggregarsi dietro uno striscione comune di cui sarà richiesta regolare autorizzazione, cioè “Dal 1969…Uniti, Fieri e mai Domi”. Col Toro nessun striscione in Curva Nord per divieto ma tifo corale e sventolio di tanti bandieroni che rappresentano i vari gruppi. L’Inter vince 3-2 a fatica. 73.349 spettatori ufficiali. Il lunch-match della domenica è JUVENTUS-CAGLIARI. Gli ultras sardi hanno rinunciato alla trasferta per il prezzo esoso del settore ospiti e per le restrizioni sugli strumenti di tifo che vigono all’’Allianz Stadium’. Vi sono comunque molti tifosi del Cagliari nel settore ospiti, con alcuni bandieroni e qualche striscione di Clubs. Non mancano di mandare a quel paese la Juventus. La loro squadra strappa un buon 1-1. La Sud juventina sventola incessantemente i propri bandieroni ma coralmente è lecito aspettarsi qualcosa di più, alcune pause sono state piuttosto lunghe. Agitate bandierine bianche e nere. 40.557 spettatori ufficiali. Alle 15 domenicali si gioca anche BOLOGNA-PARMA, coi parmensi che occupano tutto il settore ospiti loro riservato, sventolano alcuni bandieroni ed eseguono una bella sciarpata. Bello lo striscione in primo piano del Gruppo “Vecchi Inutili”. Metà curva bolognese realizza una bella coreografia con la scritta “Forever Ultras”, bianca, con contorni rossi su sfondo blu, per il cinquantesimo anniversario del Gruppo, uno dei più longevi attualmente esistenti in Italia, ed in basso il bello striscione “6 ottobre 1974-6 ottobre 2024…e la storia continua”, con scritta blu su sfondo bianco e i numeri tondeggiati di rosso. Poi appare uno striscione su tre piani: “Fiero di quello che ero”, scritta bianca su sfondo blu, “Lotto per quello che credo”, scritta bianca con contorno di rosso, su sfondo blu, “Morrò per quello che amo”, scritta blu con contorno bianco su sfondo rosso. Inoltre la Curva “A.Costa” espone lo striscione “Nelle curve indagini per gli ultrà ma miliardi di debiti per Lega e squadre di Serie A”. Lo 0-0 finale non contenta in pratica nessuno. 28.461 spettatori ufficiali.

La gara delle 18 domenicali è MONZA-ROMA, coi romanisti che sono tanti e non risparmiano critiche alla squadra con lo striscione “Società fantasma…na squadra de zombie”; accendono fumogeni e hanno tante bandiere. I monzesi non hanno complessi d’inferiorità, mostrano ad inizio partita il bel messaggio “Anche se perdi…noi ti stiamo vicino…insieme per riprendere il cammino!”. Buono il tifo di ambedue le curve. La gara termina 1-1. Il posticipo della domenica sera alle 20,45 è FIORENTINA-MILAN, bella partita che si gioca davanti a 21.923 spettatori ufficiali (capienza ridotta per lavori di ammodernamento). Quest’anno vengono venduti solo 300 biglietti agli ospiti per motivi di ordine pubblico, e sarà così ogni volta. Esposti dai milanisti gli striscioni abituali “Curva Sud”, “Assenti presenti” e “A.I.M.C. (Associazione Italiana Milan Clubs). Il primo coro che si sente è “Viola viola vaffanculo”. Sventolano alcuni bandieroni, come sempre tanti gli stendardi. Durante la partita si assiste ad un breve lancio di torce da un settore all’altro del “Franchi”. Sui due pullman provenienti da Milano la Digos trova e sequestra nel dopopartita materiale atto ad offendere nell’eventualità di scontri. Probabili Daspo. Ultras rossoneri a ranghi compatti a Leverkusen, in Germania, per la sfida di martedi 1° ottobre scorso. La curva “Fiesole” ora in “Ferrovia” inizia piano poi è un crescendo di tifo e calore dopo i primi 20-25 minuti così così, con cori come “Fiorentina olé!”, “Chi non salta è un rossonero” e “Curva Fiesole, Curva Fiesole…”. Espongono alcuni striscioni contro i milanisti, la cui curva è indagata per infiltrazioni mafiose e di ‘Ndrangheta: “Ultras no busine$$”, “Le nostre infiltrazioni sono quelle dei gradoni”, “il nostro mondo non ammette interessi: vivere ultras farlo per noi stessi”. Una scorta di quarto livello, con due agenti armati e una macchina per almeno 6 mesi per il pm di Milano Paolo Storari, per protezione, è quanto disposto dalla Prefettura vista la delicata indagine che sta coordinando sulle Curve Nord e Sud di Milano, che coinvolge la criminalità organizzata.

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8 Commenti

  1. Fare lo Stadio da 19.000 penso sia la cattiveria più brutta che si possa fare ai tifosi… Neache ai nemici più odiati vorrei che facessero cose del genere…

  2. Sinceramente penso che ci si debba vergognare tutti, parlo di codesta gente rimasta comodamente a casa che sia chiaro, perché essere in cencinquanta domenica alle 15 con una squadra che sfiora le coppe non voglio dì altro!

  3. Un abbraccio a coloro che non sono potuti essere presenti loro malgrado. Comunque pochi ma buoni anche se in una trasferta del genere si deve essere più numerosi. Sembra quasi una normalità giocare all’olimpico. Anche se a memoria non ricordo una trasferta con numeri importanti a Roma.

    • credo che a Roma la gente diciamo così normale non ci vada volentieri. la tifoseria romana non viene considerata tranquillissima. Io ci sono stato 2 volte, mi ricordo l’anno di Cagni nel 2006 quando facemmo 3 3 . Anche quella volta eravamo pochini e ci tennero fino alle 14.30 in autostrada per farci arrivare all’ultimo minuto (infatti entrammo dentro al decimo del primo tempo). quindi o capita nel finale di stagione stile Udine o a Roma non vedrai mai tanti empolesi. 220 quasi tutti ultras è il ns numero

  4. Esatto, io ho sempre saltato la trasferta a Roma, salvo una volta con la Roma (quando si fece male Totti colpito da Vanigli) e non mi sentii tanto sicuro perchè arrivavo con mezzi propri…bello vedere l’atmosfera dello stadio, ma sia logisticamente, sia come attese, sia come visuale dentro lo stadio non fa venire voglia di andare.
    221 tifosi (peccato per quelli che sono dovuti ritornare indietro) sono numeri normali.

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