La partita del tifo (Inter)

Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match piuttosto importante quello che si gioca oggi, domenica 23 aprile 2023 alle h.12,30, in una bella giornata primaverile, valevole per la 31esima giornata del massimo campionato italiano di calcio, stagione 2022/23. Il “Carlo Castellani” presenta per l’occasione un notevole colpo d’occhio: sono infatti 15.337 gli spettatori ufficiali, comprensivi di 8.824 paganti e 6.513 abbonati. Si sfiora quindi il tutto esaurito e solo la Curva Nord-Ovest (ex-“Dinamica”) presenta alcuni vuoti. Le due squadre hanno una classifica ben diversa: l’Inter ha 51 punti ed è sesta, l’Empoli 32 ed è quindicesima, ma entrambe vengono da un periodo negativo, con l’Inter che, Champions League ovviamente esclusa, viene da un punto nelle ultime quattro partite, mentre i biancazzurri da quattro punti nelle ultime quattro. La partita è piuttosto equilibrata nel primo tempo, con l’Inter che detiene più possesso palla, nel secondo l’Inter la sblocca subito con Romelu Lukaku, che non segnava su azione dall’agosto scorso, e quindi le si mette sul binario giusto, poi arrotonda facendo anche il secondo, sempre con Lukaku, e il terzo, per un passivo che per l’Empoli è troppo pesante. Gli interisti occupano gran parte dello stadio. Gli Ultras nerazzurri sono in Curva Sud, ma ovviamente non tutti gli spettatori presenti in Sud sono Ultras, anche se alcuni cori vengono accompagnati da quasi tutta la curva. Gli interisti cominciano subito bene, con tanta voce ed entusiasmo; dallo spicchio centrale, il terzo partendo dalla Maratona, partono tutti i cori. E’ l’unico dove sono tutti Ultras, mentre negli altri spicchi ci sono anche tanti tifosi comuni, ed è anche quello dove viene esposto lo striscione che rappresenta tutti gli interisti nelle trasferte “Curva Nord”.

Gli altri striscioni, a parte quello della “Banda Bagaj” che al “Meazza-San Siro” sono in Curva Sud e che non sono dei veri e propri Ultras, sono striscioni di Clubs. Gli Ultras nerazzurri però non mantengono, col passare dei minuti, gli stessi decibel di tifo dopo il promettente inizio ed accusano delle pause più o meno lunghe. Il loro incitamento sarà quindi un po’ ad intermittenza, ma quando si accende è massiccio e bello. Peccato per la pecca, non da poco, della mancanza di continuità. Ai momenti dei tre gol la curva Sud esplode letteralmente e grandi sono i boati dovuti all’urlo di tutta la gente di fede nerazzurra. C’è comunque da dire che, a parte gli Ultras, il resto dello stadio interista segue la partita perlopiù in silenzio. Il momento della tifoseria nerazzurra è particolare: il campionato non va in modo esaltante, mentre in Champions League si sogna, con l’Inter che se la vedrà col Milan in un derby tutto milanese in Semifinale, nella competizione più importante. Almeno una volta è partito spontaneo il coro, a tutta curva, “Chi non salta è un rossonero”, e lì hanno davvero fatto paura. Il tifo nerazzurro si può dire che si esprime su livelli piuttosto buoni, favorito peraltro anche dall’andamento positivo dell’incontro. Ovazione ai giocatori di mister Simone Inzaghi quando si presentano sotto la Sud a fine match.

Le due tifoserie si battibeccano e si mandano a quel paese più volte, specie nella prima parte del match. C’è da dire che gli Ultras della “Maratona Emiliano Del Rosso” reggono piuttosto bene il confronto con la più blasonata tifoseria interista, anche se ci mettono un po’ a carburare. Il tifo è piuttosto convincente e incisivo, specie nel primo tempo, quando è anche più costante. Il vantaggio nerazzurro arriva al 48°, proprio quando la maggior parte dei tifosi empolesi deve ancora riprendere i posti che occupavano nel primo tempo. Nonostante tutto l’incitamento si mantiene piuttosto caloroso, seppure con qualche pausa, e la Maratona non si scompone più di tanto, coadiuvata anche da alcuni bandieroni. L’Empoli in campo ce la mette tutta ma gli sforzi sono tutti vani. Alcuni cori vengono davvero bene, come l’ormai classico “Empoli Calcio…”, altri meno bene. E’ tanta anche oggi la voglia di farsi notare del gruppo nato in Maratona nell’agosto scorso “Ultras Empoli”. Al 76° l’Inter raddoppia ed il colpo è duro da assorbire per il tifo azzurro, che comunque non si perde molto d’animo, anche dopo il gol dello 0-3 di Lautaro Martinez all’88°. Adesso è meno la gente che canta ma il tifo si mantiene dignitoso fino alla fine, con la squadra che prende i suoi applausi venendo sotto la Maratona. Il livello del tifo empolese oggi è da considerarsi buono. Durante il secondo tempo esposti nell’ordine gli striscioni “Benvenuta Ada”, “Bentornato Juli”, per un ragazzo rientrato dalla diffida, ed “Auguri Allentati Fasano”, per l’anniversario dei 35 anni del gemellato gruppo fasanese, che cadeva esattamente il 17 aprile. Presenti oggi molti fratelli gemellati di Parma e una delegazione di tifosi spagnoli (Paesi Baschi) dell’Atletico Bilbao, che hanno mangiato insieme ad alcuni esponenti dei “Desperados”.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera è HELLAS VERONA-BOLOGNA, coi bolognesi che, in circa 4mila, prendono tutto il settore ospiti. Si fanno sentire per lunghi tratti, nei quali sembra quasi giochino in casa. Bello rivedere esposto lo striscione “Ultras” dai bolognesi. I veronesi sono più discontinui, ma quando dicono di tifare tifano, e nel finale lo fanno anche bene, con una bella sciarpata: alla fine è un tripudio gialloblù per una vittoria fondamentale per una salvezza che adesso non è più un sogno, anzi, e la Curva Sud canta dopo la fine sulle note di “Verona beat”. L’anticipo del sabato alle 15 è SALERNITANA-SASSUOLO, che vede gli emiliani essere qualche decina ed anche se non si sentono mai, sono da elogiare per la distanza coperta e per la tenacia. La Curva Sud Siberiano chiama a raccolta la tifoseria esponendo fuori lo stadio alla vigilia della partita lo striscione “Fuori la voce, in alto le mani, vinciamola insieme avanti salernitani!”, e il pubblico salernitano risponde con 23.060 spettatori ufficiali. E’ autore davvero di un grande tifo, massiccio, coi bandieroni sempre al vento, e bellissimo è il coro dei salernitani quando la squadra va sotto la curva a raccogliere applausi dopo il triplice fischio per l’importante 3-0 conseguito. Alle 18 del sabato c’è l’anticipo LAZIO-TORINO, con sugli spalti oltre 50mila spettatori. I torinisti, che non sono tantissimi ma comunque in numero sufficiente, si fanno sentire a sprazzi e mandano più volte a quel paese i laziali che rispondono con sonori fischi. Alla fine fanno festa per la vittoria conquistata, forse inaspettata visto il buon momento che attraversava la Lazio. Il tifo laziale ha delle importanti fiammate, una di queste verso la metà del secondo tempo, ed anche poi verso la fine. Esposto in curva Nord lo striscione “Ciao Gino padre del Cml” (Commandos Monteverde Lazio). Come sempre importante il sostegno della Tribuna Tevere-Sodalizio.

L’anticipo del sabato sera è il match-salvezza SAMPDORIA-SPEZIA. Gli spezzini vista la vicinanza potrebbero essere anche di più, ma comunque sono in numero sufficiente, occupando tutta la parte superiore del settore ospiti e qualche decina è anche nella parte inferiore. Davvero bella la sciarpata spezzina, si sentono solo nei momenti di silenzio doriani. Pezze su tutta la balconata, alcune belle come quelle dei “Vecchi Gradoni” e “Crows”. Coreografia importante della Gradinata Nord doriana all’ingresso delle squadre in campo, con quasi tutta la parte inferiore a strisce dei colori sociali, tante torce dietro questa specie di sipario e in balconata la bellissima frase “Quando vedi i suoi colori ti incanti e ti innamori”, firmata “Gruppo Cajenna”. Grande spettacolo di bandiere sulle note dell’inno in Gradinata Sud, che poi, ad inizio secondo tempo, si trasforma in una polveriera, con una trentina di torce gettate a pioggia in campo, che provocano un gran fumo e la sospensione della partita per 7 minuti. Una forte contestazione, una manifestazione di protesta, verso l’ex presidente della Sampdoria, Edoardo Garrone, colpevole alcuni anni fa di aver ceduto la Sampdoria all’attuale proprietario Massimo Ferrero, che testimonia l’alto grado di tensione sulla piazza, per una situazione societaria che sta lentamente scivolando verso una fine senza ritorno e un fallimento che sembra ormai inevitabile. L’impressione è che si sia di fronte a una situazione senza sbocchi. Cori contro Ferrero e Garrone a ripetizione e coro forte “Giù le mani dalla Sampdoria”. In Gradinata Sud superiore la scritta “Se non capite il gesto chiedete a questi infami”, in quella inferiore le scritte “Famiglia Garrone-Mondini”, “Istituzioni locali”, “Massimo Ferrero” e lo striscione “Noi lottiamo per la Sampdoria”, apparso anche nella Nord e nei Distinti. Durante la partita grandissimo tifo doriano, l’1-1 non accontenta nessuno. Alle 15 della domenica si gioca MONZA-FIORENTINA, coi fiorentini che in Brianza sono in un buon numero, riempiono buona parte del settore ospiti, anche se si tifa solo al centro; sono altresì piuttosto colorati. Simpatica la pezza “Dio fa”, tra le altre “Chiasso” e “Calabria Viola”. Striscione “Hellas Army” dei gemellati veronesi in Fiorentina-Lech Poznan, ritorno Quarti di finale di Conference League del 20 aprile scorso, al centro della “Fiesole”. La Fiorentina subisce la super rimonta brianzola da 0-2 a 3-2. Coreografia iniziale monzese con bandierine rosse ai lati, al centro bandierine bianche, rosse e di nuovo bianche a formare strisciate oblique, ed in basso centrale lo striscione significativo “Ritorno al futuro…dal Fiorenzuola alla Fiorentina”, a sottolineare la scalata di diverse categorie del Monza nel giro di pochi anni. I monzesi sono autori di un tifo davvero buono, non granché quello fiorentino. 13.118 gli spettatori ufficiali presenti.

Alle 15 domenicali si gioca anche UDINESE-CREMONESE, davanti a quasi 23.500 spettatori. I lombardi, nonostante orario e giornata ideali, non sono tantissimi, ma sono belli e colorati, con tutti i gruppi presenti. Si sentono ogni tanto. Bello il tifo degli udinesi, intenso e colorato. Si confermano piuttosto in forma. Esposto più o meno a mezza curva un bel disegno con la scritta “A guardia di una fede” e diversi tifosi ritratti dietro lo striscione “Ultras”. La loro squadra, con questa netta vittoria, vede l’Europa non lontanissima. MILAN-LECCE si gioca di domenica alle 18 e vede, in uno stadio quasi pieno, l’affermazione piuttosto netta del Milan. Rossoneri che, specie nei primi minuti, cantano verso i salentini diversi cori offensivi, come il classico “Tornerete in Serie B…”. I leccesi sono quasi 1.600, sono piuttosto colorati ma si sentono davvero poco, visto che i milanisti sfoderano un’altra prestazione davvero molto bella, dopo quella del 18 aprile scorso a Napoli. Al proposito la Sud espone lo striscione “Nun te preoccupà guagliò, ce sta ‘o Napule fori”, al quale a Napoli, durante i festeggiamenti per la vittoria in serata a Torino che può valere lo scudetto con largo anticipo, rispondono con “Nun te preoccupà guagliò…ce sta ‘o Napule campione!”, striscioni ispirati alla sigla della famosa serie televisiva napoletana “Mare Fuori”.

Il posticipo della domenica sera è JUVENTUS-NAPOLI, match-clou della 31esima giornata, che si gioca davanti a un buon pubblico. I napoletani allo “Stadium” riempiono tutto il settore ospiti, esponendo in balaustra lo striscione “Curva A” e, più sopra, “Ultras”. Sono uno spettacolo di tifo, con tanti cori, bandiere e bandieroni, che sventolano di continuo. Da notare lo stendardo “Kmnf”. Tutto questo mentre la Sud bianconera prosegue lo sciopero in quanto le viene impedito di far entrare allo stadio megafoni, bandiere, striscioni e tamburi. E devono quindi rinunciare a tifare. Un gol di Raspadori, appena entrato, al 93° regala al Napoli una vittoria che profuma di scudetto. Come sopraccennato grande euforia a Napoli: la città accoglie la squadra con cori, fumogeni, bandieroni, fuochi d’artificio. Esplode la festa, in 10mila ad attendere la squadra all’aeroporto di Capodichino, poi scooterata dietro il pullman del Napoli. Il posticipo del lunedì sera è ATALANTA-ROMA. Si gioca davanti ad uno stadio quasi esaurito. I giallorossi riempiono praticamente tutto il settore ospiti, fanno un buon tifo confermandosi una delle tifoserie più in forma del momento. I bergamaschi scioperano per i primi dieci minuti della partita, sciopero che dovevano rispettare anche i romanisti, che invece intonano un coro durante il silenzio e quindi vengono fischiati. Poi gran tifo atalantino che trascina i propri beniamini ad un 3-1 che blinda il settimo posto in classifica.