Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match valevole per la quinta giornata del campionato di calcio di Serie A 2022/23, che si gioca al lunedì, alle h.18,30, il 5 settembre 2022, davanti a un buon numero di spettatori, esattamente 18.173 quelli ufficiali, con 8.118 abbonati. La Salernitana ha fatto un salto di qualità rispetto all’anno scorso, agendo bene sul mercato con acquisti importanti come Candreva e Piatek. L’Empoli ha cambiato molto, alcuni giocatori importanti sono andati via, sostituiti da altri che ancora devono dimostrare il loro valore, aspettando che esploda definitivamente Tommaso Baldanzi, 19enne di belle speranze, oggi assente per infortunio. L’”Arechi” è davvero una bolgia infernale, una polveriera; gli Ultras salernitani confermano quanto di buono hanno fatto vedere l’anno scorso per attaccamento alla maglia e presenze. I cori sono veramente alti e a ripetizione, senza soluzione di continuità.

La Curva Sud è in continuo fermento e non sta mai zitta. Anche quando l’Empoli segna i due gol, quello del vantaggio, di Satriano, al 31esimo, e quello del pareggio definitivo, di Lammers, all’81esimo, con deviazione determinante di Fazio, non si scompone più di tanto, in pratica come se niente fosse accaduto. La Salernitana, che nel finale cerca di tornare in vantaggio, viene incitata davvero senza soste, specie nel secondo tempo, quando l’undici di Davide Nicola attacca proprio sotto la Sud. Davvero bello il loro tifo, promosso con altissimi voti, decibel sempre alti e bellissimo sventolio di bandieroni. L’unica pecca, peraltro non da poco, è quella che ogni volta che il portierone empolese Vicario entra in possesso della sfera piovono sonori fischi, questo perché prima di Empoli-Salernitana 21/22, dello scorso 14 maggio, dichiarò che si sarebbe impegnato il doppio per aiutare il Cagliari, proprietario del suo cartellino, a salvarsi, ed infatti risultò il migliore in campo con parate determinanti. Ad inizio secondo tempo, quando Guglielmo Vicario prende posto nella porta sotto gli Ultras granata, i fischi aumentano e si sente anche un coro offensivo.

Ai gol granata lo stadio esplode in fragorosi boati, specie dopo quello del 2-1 di Dia al 61esimo, quando appare in bella evidenza, al primo piano della Sud, il simpatico stendardo “Dio perdona Dia no”.Gli empolesi, tutti Ultras, sono 30 circa e, nonostante il gran frastuono dello stadio, cercano di farsi sentire più volte e, incredibilmente, almeno 2-3 volte ci riescono; fanno quello che possono col solito impegno di sempre. Arrivano a Salerno più che altro a bordo di pulmini, non avendo il gruppo principale, i “Desperados”, organizzato il consueto pullman. Tengono a mano gli striscioni e le pezze, che sono, da sinistra a destra, “Cannoli Azzurri”, immancabili nelle trasferte al Sud, gli stessi “Desperados Empoli”, “Ultras Empoli” ed “Empolesi on tour”. Gli impavidi Ultras azzurri sono comunque da elogiare per la compattezza e, soprattutto, per la presenza in una trasferta tra le più lontane, in un giorno e in un orario lavorativo, quasi proibitivo. Da apprezzare senz’altro per aver portato anche in terra campana i colori biancazzurri, sono autori, tutto sommato di una discreta prova, coadiuvati dallo sventolio di alcune bandierine.

Il settore ospiti fa festa dopo i due gol dell’Empoli, soprattutto dopo quello di Lammers, l’ultima volta andato a segno il 17 ottobre 2020, realizzato nella porta più vicina, che vale un pareggio che a quel punto appariva insperato, visto che l’Empoli sembrava in balia dell’avversario, sospinto dall’incredibile pubblico salernitano. Bella festa anche alla fine, con i presenti a caccia di maglie e quant’altro dei giocatori azzurri, felici per aver conquistato un punto d’oro su un campo difficile. Indifferenza tra le due tifoserie.

Uno sguardo altrove: Sono in tanti gli juventini al “Franchi” per FIORENTINA-JUVENTUS, occupano tutto il settore ospiti, entrambi gli spicchi ospitano Ultras, mentre semplici tifosi sono fatti accomodare in Maratona, al confine col settore juventino. Gli Ultras bianconeri fanno il loro tifo e si fanno sentire, con l’ausilio di alcuni bandieroni. Sono da applausi per lo striscione, comparso ad inizio partita, “Nel tuo nome la storia! Scirea Vive”, per l’anniversario della morte, avvenuta nel 1989, del leggendario capitano juventino e della Nazionale Gaetano Scirea. Sono invece da condannare per certi cori contro Firenze, specialmente quello davvero disgustoso “I viola non sono italiani, ma sono una massa di ebrei”. Tra gli striscioni più in vista dei tifosi juventini ricordiamo “Gruppo Storico”, “NCS” (Noi Ci Siamo), “San Marco 1988”, “Maremmani”, “1986” (Viking Juve), “Genova”, “Novara”, “LA 12 Curva Sud”. Il pubblico è quello delle grandi occasioni, con 36.550 spettatori ufficiali presenti. La Curva Fiesole cerca di spingere la Viola alla vittoria, che meriterebbe, con un tifo piuttosto buono, ma forse, vista l’importanza che riveste la partita nei cuori fiorentini, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Sempre tenuti alti i bandieroni in Fiesole, dove però partecipa al tifo solo la parte centrale della curva.

Sold out al “Meazza-San Siro” per un MILAN-INTER spettacolare, sia a livello di tifo che di gioco. Giocando in casa il Milan, lo stadio è a stragrande maggioranza rossonero. Il tifo milanista è imponente, di grande impatto visivo e canoro, ma la Curva Nord nerazzurra non è da meno quanto a incitamento, rispondendo colpo su colpo, con un bellissimo sventolio dei bandieroni. Le coreografie sono da applausi. Quella della Sud rossonera ruba di più l’occhio, essendo realizzata su tutti e tre gli anelli dello stadio. Bellissimo il disegno di un tifoso milanista che a braccia conserte mostra fiero lo scudetto sul petto, accanto ad un interista, con la scritta sulla maglia nerazzurra “CN 69” (Curva Nord), che si copre gli occhi di lacrime, con lo slogan, metà rosso e metà nero, su sfondo bianco, “Tradizione meneghina”. Poi rimane lo striscione “Io campione tu piangina”. All’estrema destra e all’estrema sinistra cartoncini rossi e neri, con la foglia d’alloro, anch’essa ben realizzata. La Nord risponde con una rivisitazione del quadro “Il bacio” di Francesco Hayez su un telone, su sfondo di cartoncini bianchi e più all’esterno di cartoncini color oro. All’estremità strisciate di cartoncini neri e azzurri, con una striscia di cartoncini bianchi a destra e sinistra, di difficile realizzazione. In transenna lo striscione, molto bello e grande, che ricalca alla perfezione il disegno del bacio, “Io che amo solo te”. Molti gli striscioni esposti, perlopiù di sfottò. Da parte rossonera si ricordano “CN 69: non riempi più neanche il baretto ci arrivi a 5 per una partita a calcetto?”, “Visto che ne state facendo una malattia vi ricordiamo che c’è il bonus psicologo in Lombardia”, “Pippo Inzaghi figlio unico”, “Mi chiami bandito scemo della Sud ma ad ogni scontro le prendi sempre tu”, “Il 22 maggio lo ha dimostrato a Milano sei ospite indesiderato”, “Nessuno mi affronta chiediti perché per fare scontri preferiscono te”, “Forti sempre contro ogni ingiustizia tutto passa tranne l’amicizia, bentornato Kevin”. Da parte nerazzurra citiamo invece lo striscione esposto durante il riscaldamento, con una lettera nera e una azzurra, “Ci sono giorni in cui essere interista è facile, altri in cui è doveroso e giorni in cui esserlo è un onore”, citazione dell’indimenticato capitano, dirigente e presidente Giacinto Facchetti, scomparso nel 2006, cui ricorreva l’anniversario della sua scomparsa. Tra gli striscioni di sfottò “Andate a Napoli a cantare canzoni…fate anche battesimi, matrimoni e comunioni?” e “Vecchia Maniera: il ‘train bombing’ è il tuo divertimento ma per fare l’ultras non trovi mai tempo”. Sentito purtroppo anche il coro antisemita “I campioni dell’Italia sono ebrei”, davvero di cattivo gusto. Striscione “Red Black” milanista all’entrata delle squadre in campo, in Curva Nord primo anello. Praticamente tutto lo stadio di fede rossonera partecipa al “Chi non salta è un nerazzurro” dopo il 2-1 di Giroud. La Sud accende molti fumogeni, specie dopo il 2-1 e il 3-1, e fa grande festa alla fine per l’importante vittoria.

Circa 40mila spettatori allo stadio “Olimpico” di Roma per LAZIO-NAPOLI, anticipo serale del sabato. Molti i tifosi napoletani presenti che occupano quasi tutto il settore ospiti e sono autori di una prova assai buona. Sullo 0-1 tengono su per diversi minuti il coro “Perché son qui per te, son qui per te…”. Qualche fumogeno acceso e diversi bandieroni sventolati, alla fine fanno gran festa per un’importantissima vittoria. I laziali fanno davvero un bel tifo, con una sciarpata all’entrata delle squadre in campo da brividi, con l’aiuto di diversi bandieroni e di una Tribuna Tevere che organizza una bella coreografia con cartoncini bianchi e celesti, e la scritta “Non ha età l’amore per i nostri colori sociali”, ai piedi di un coprisettore su cui è disegnata l’effige di un vecchio tifoso laziale che tiene in mano una bandiera a mo’ di striscione con la scritta “Tribuna Tevere”. Meteo non dei migliori con pioggia fastidiosa nel primo tempo. Beccato dal pubblico biancoceleste l’arbitro Sozza dopo un presunto rigore non accordato alla Lazio nel secondo tempo. Piuttosto pochi i sassolesi allo “Zini” per CREMONESE-SASSUOLO, nonostante la trasferta non certo proibitiva. Gli Ultras sono compatti come al solito, mentre sulla loro destra, guardando la curva, agisce il club “Sasòl”. I cremonesi sono davvero belli in questo momento, sia come calore che come colore, riempiendo quasi del tutto la loro Curva Sud. Non avevano niente da dimostrare, intendiamoci, ma anche nella massima serie stanno confermando di essere davvero una bella tifoseria. Purtroppo per loro i grigiorossi non vanno oltre lo 0-0. Non molti, per la verità, neanche i bolognesi al “Picco” per SPEZIA-BOLOGNA: era doveroso attendersi qualcosa di più in termini numerici dai rossoblù, per una delle trasferte loro più vicine. Confermano che sono molto meglio in casa che fuori anche dal punto di vista vocale, mentre visivamente non sono poi male. Lo stadio presenta un buon colpo d’occhio, con 11.990 spettatori ufficiali. Gli spezzini si dimostrano ancora una volta una buona tifoseria, seppure anche loro oggi non convincano del tutto sono autori di un buon tifo. Sfida tra due belle tifoserie al “Bentegodi” VERONA-SAMPDORIA, gemellate da tantissimo tempo, che non deludono le attese. I sampdoriani occupano tutto il settore ospiti e sono autori di un buonissimo tifo, che a tratti “copre” quello casalingo. Bellissimi i loro bandieroni, sventolati di continuo, uno dei quali è di colori blucerchiati e gialloblù a ricordare il gemellaggio. Buono anche il tifo dei padroni di casa, come di consueto, anche se forse un po’ al di sotto del loro potenziale. Bandieroni al vento anche per loro. Larghi vuoti sugli spalti con poco più di 16mila spettatori ufficiali presenti. Quasi tutto esaurito invece alla “Dacia Arena” per il posticipo della domenica sera UDINESE-ROMA, con ben 24.108 spettatori ufficiali presenti, dei quali duemila, forse più, di fede giallorossa, con i gruppi Ultras al completo e qualche Roma Club, che offrono il consueto bel tifo fatto di tanti cori e tanto calore. Tifano fino alla fine nonostante il passivo di 4-0. Bella la prova dei bianconeri padroni di casa, che appaiono, come la loro squadra, in buona forma. A tratti sembrano trascinarla ad un memorabile successo, anche con il continuo sventolio dei bandieroni.

Tantissimi i bergamaschi in Brianza per MONZA-ATALANTA, dove occupano quasi interamente il settore ospiti, nonostante la gara si giochi di lunedì alle 18,30, impressionando sia come numero che come tifo, certamente aiutati da una Dea che al termine della quinta giornata si ritrova sola al comando con 13 punti. Atalantini che fanno festa per un primato insperato ad inizio campionato. Monzesi che tengono botta, almeno per un tempo, a una tifoseria più blasonata, al cospetto della quale comunque non sfigurano, nonostante come numero di Ultras siano leggermente meno. Tantissimi anche i leccesi al “Grande Torino” per il monday-night TORINO-LECCE, dove però, per la verità, si sentono poco; visto il potenziale potrebbero fare senz’altro di più. Belli alcuni loro stendardi come “Sì…viaggiare”, “Scomodi” e “S.G.” (Salento Group), con gli ultimi due che sono gruppi-satellite degli “Ultrà Lecce”, presenti a loro volta con il loro striscione. Appare invece in buona forma la Curva Maratona degli Ultras granata, che spingono il Torino a un meritato e importante successo. Sono autori di molti cori, alcuni anche offensivi nei confronti dei leccesi, che sembrano non curarsene. Com’è ormai consuetudine quest’anno, al terzo anello della “Maratona” si legge centralmente lo striscione “Solo per la maglia”.

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