Abbiamo intervistato uno dei commentatori di punta di Dazn, Riccardo Mancini. Con lui abbiamo provato a fare una fotografia generale della stagione appena trascorsa con uno sguardo al futuro:
Come definiresti il campionato dell’Empoli?
La definizione più giusta penso sia “a due facce”: la prima parte straordinaria perché ha dimostrato di avere un’idea di calcio, di mettere in campo tutti i principi ed i concetti calcistici di Andreazzoli. Quindi, grande coraggio, grande personalità e grande carattere. Poi, nella seconda parte, decisamente deludente. Questo, ovviamente, riferito alla prima parte di campionato che è stata sorprendente. Nel complesso, l’Empoli è riuscito comunque a fare un campionato tranquillo, senza pressioni, sicuramente questo è un punto di partenza per il futuro.
Top, Flop e rivelazione
Top: senza dubbio Vicario, perché attualmente, secondo me, è uno dei migliori portieri che ci sono in Italia e meriterebbe un pò di considerazione anche da parte della Nazionale di Mancini. Guglielmo è un portiere che si è dimostrato solido e sicuro, è riuscito a guidare la squadra ed ha ancora margini di miglioramento. Attualmente, secondo me, merita anche un salto di qualità nella sua carriera, con tutto il rispetto per l’Empoli, lo vedo pronto per fare uno scatto in avanti. Per quanto riguarda il Flop, non citerei un giocatore ma un reparto, che è quello difensivo. l’Empoli in questo campionato ha subito veramente troppi goal, gravi anche le disattenzioni in casa. Da una parte questo mi ha stupito molto perché, nelle tantissime rotazioni che ha fatto Andreazzoli, c’è un esperto come Romagnoli, c’è un giovane molto promettente come Viti, ci sono giocatori che comunque la serie A l’hanno fatta, e con buoni risultati, come Luperto e Tonelli. Per questo, secondo me si poteva fare molto meglio. Per quanto riguardo la rivelazione non posso non dire Asllani che, in primavera aveva anche un altro ruolo, e da trequartista Andreazzoli lo ha fatto giocare centrocampista – e questa credo che sia stata una delle scelte più illuminate del Mister- lui, con grandissima personalità e con doti tecniche che sono al di sopra della media, ha dimostrato di poter essere un giocatore che, nel giro di qualche anno, farà la sua ascesa definitiva.
Ti aspettavi l’esonero di Mister Andreazzoli?
Non mi aspettavo l’esonero di Andreazzoli, perché l’anno scorso ha creato qualcosa di importante a livello di amalgama, di concetti e di gestione dei giovani. Tutti principi che l’Empoli magari prima non aveva in modo così sviluppato per questo, non mi aspettavo questo tipo di decisione. Evidentemente deve essersi rotto qualcosa nei rapporti tra il Mister a la Società altrimenti non me lo spiego. Non può bastare una seconda parte di campionato più deludente per mandare all’aria un progetto complicato ed affascinante che Andreazzoli è riuscito a portare a termine in maniera eccelsa e questo, sicuramente, non era scontato.
Come vedi Paolo Zanetti alla guida dell’Empoli, è l’uomo giusto al momento giusto?
Zanetti a questo punto può essere davvero l’uomo giusto al momento giusto perché ha dimostrato di saper lavorare bene con i giovani, di saperli gestire e di saper portare avanti il “Progetto Venezia” ottenendo una promozione in serie A che nessuno probabilmente si aspettava. Riuscisse a portare un pò di giocatori della sua esperienza a Venezia ad Empoli sarebbe una garanzia in più. Nonostante, lo scorso campionato non sia andata bene con il Venezia in serie A, è comunque un allenatore di principi e valori importanti. Penso che possa bene fare in una piazza come Empoli.
Si dice che il secondo anno di serie A sia sempre il più complicato, come t’immagini l’Empoli del prossimo campionato?
Per il prossimo anno mi aspetto per l’Empoli un campionato simile, almeno all’inizio, a quello appena passato. Era importante tracciare una strada da poter percorrere anche in futuro ed Andreazzoli, insieme ad i suoi giocatori, ci sono riusciti in pieno. È vero, il Mister non sarà lo stesso, però penso che molti giocatori resteranno, soprattuto quelli che vengono considerati dei Leader e che, saranno in grado di trasmettere, tutto quello che di buono è stato costruito lo scorso campionato. L’obiettivo deve essere lo stesso, la salvezza.
Se elogi il gioco e i principi di Andreazzoli, ma poi critichi il REPARTO difensivo e non LA FASE difensiva, allora meglio che commenti le corse dei cavalli
Zanetti invece a Venezia ne ha subiti pochi di gol…. Solo che ne ha fatti la meta’ e l’han mandato via perche’ nel ritorno ha fatto 5 punti…. Io intervisterei anche Mariolino l’ubriaco di Sovigliana…
Ma commentare con un po’ di educazione e rispetto è chiedere troppo?! Riccardo Mancini è stato disponibilissimo a rispondere alle nostre domande ed ha espresso la sua opinione senza offendendo nessuno. Esigo che sia fatto lo stesso, grazie.
*offendere
Tutti fanno i complimenti ad Aurelio per tanti motivi, ma poi sull’aspetto della gestione dentro la partita e dell’aver attenzione difensiva glissano costantemente e sono questi due aspetti che in fondo sono quelli che ti hanno fatto fare meno punti di quanto avremmo potuto.
Aurelio è stato l’allenatore quasi ideale per la squadra che c’era quest’anno e per il campionato che c’era quest’anno. L’esser animato dalla voglia di rifarsi dopo l’ingiusta retrocessione il prossimo anno non ci sarebbe stata e senza avere la sfera di cristallo, probabilmente non sarebbe stato l’ideale per la nuova squadra che gioco forza verrà fuori e soprattutto per giocare un campionato di lotta punto a punto per la salvezza pura.
Asllani, trequartista in primavera, anche no.
Ma questo commentatore forse ha sbagliato lavoro. I tanti goal presi non riguardo certo i singoli ma il modo di giocare del Mister. Certo, se ci mettevi Kulibaly e Bastoni ne avrest preso meno. Aslani non ha mai giocato trequartista, semmai lo ha provato Andreazzoli qualche volta. E poi non accorgersi che c’è Viti un 2002 che è una delle grandi rivelazioni del campionato è roba da orbi.
Ma quanti esperti allenatori che ci sono, peccato Mancini si occupi di calcio per lavoro…. voi dubito!
In realtà si occupa di comunicazione. È lì che si commette l’errore. Pensiamo che i vari Pardo, Mancini, Trevisani e Caress a di turno, siano il verbo del calcio. Invece sono solo commentatori che fanno comunicazione e spesso si spingono in commenti tecnici che influenzano le opinioni di chi li segue e, spesso, perfino gli andamenti del mercato. Metti che l’Empoli vuole vendere un suo difensore, la storiella che ha preso troppi gol potrebbe influire…