Il centrocampista dell’Empoli, Filippo Bandinelli, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport a pochi giorni dal derby con la Fiorentina.

“A Empoli il derby con la Fiorentina è molto sentito. Vincemmo in rimonta con due reti nel finale. Un’emozione che ricorderò per sempre. Spero di aver dimostrato di poter stare in A. Il mio obiettivo era mettermi alla prova ogni domenica. Adesso voglio la salvezza e vivere un’altra stagione in A con l’Empoli.”

Filippo, per il suo compleanno il calendario ha regalato il ritorno a Firenze.

“E allora spero che il vero regalo sia la vittoria nel derby, per bissare quella storica dell’andata.”

L’Empoli non vince dal 12 dicembre 2021. Nello spogliatoio ne parlate?

“No, però analizziamo tutte le partite con l’allenatore. Sappiamo in quali aspetti dobbiamo migliorare. Alcune gare non sono girate bene: i pareggi con Venezia, Spezia e Cagliari sarebbero potuti essere vittorie.”

Aver conquistato virtualmente la salvezza in anticipo vi ha tolto qualcosa sul piano della cattiveria e della concretezza?

“No, il nostro spirito non è cambiato: è lo stesso mostrato nel girone di andata. La squadra ha sempre lottato su ogni pallone. Ci dispiace se all’esterno abbiamo dato l’impressione di aver perso cattiveria. Però può anche essere che inconsciamente il buon bottino iniziale di punti ci abbia fatti calare leggermente.”

Quando si gioca bene e si perde, qual è la prima cosa a cui si pensa nello spogliatoio?

“Innanzitutto cerchiamo di analizzare i gol subiti. In Serie A se sbagli vieni punito immediatamente. L’obiettivo è avere equilibrio, non sbilanciarci troppo in avanti. Poi ovviamente abbiamo il nostro stile. In campo ci divertiamo ed è merito di Andreazzoli che ci ha trasmesso la voglia di imporci anche contro squadre sulla carta molto più forti di noi. Nel nostro gruppo ci sono molti giovani e altri giocatori che sono al primo anno di Serie A, ma abbiamo le idee chiare. L’Empoli è una realtà unica.”

Qual è il vero segreto del pianeta Empoli?

“Il grandissimo lavoro da parte di tutti, a cominciare dalla società. Ai più giovani viene insegnata la cultura del lavoro: bisogna andare sempre forte, alla massima intensità.”

Cosa le piace di Andreazzoli?

“E’ una persona molto determinata e convinta delle proprie idee, che riesce a trasmettere nel migliore dei modi. Quando scendi in campo, sai sempre cosa fare e questo per un giocatore è un grande vantaggio.”

Cosa sta imparando?

“A tenere la concentrazione per 90 minuti e a capire quando ci sono gli spazi per gli inserimenti e quando invece devo fermarmi. Il mio modello nel ruolo è Hamsik”

Se potesse giocare un altro derby italiano e uno nel mondo, quali partite sceglierebbe?

“In Italia il derby di Roma. E all’estero Boca-River con la maglia del Boca.”

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